Fiera Letteraria - Anno IX - n. 35-36 - 5 set. 1954

Pag. 6 AL PALAZZO VILLABRUNA ·* Un museo per ~ 1 eltre * Più, che al valore delle oj,ei·e esboste, converrà ba. dare ai cl'iteri che lumno gu.idàto la di.sposiz.ione * ,li SILVlfl lllt;INZl LA F.IERA LETTERARIA Domenica 5 Settembre 1954 MASSIMO OAMPIGLI: Madre e 11,:lla TENDENZE DELLA PITTURA ITALIANA D'OGGI * L'Obelisco va in America * E' un ,•h•o e libero mee■11ggio della nostra arte nl quale ,·anno da,·vero auaurafe la plia ampia comprenalone e ogni fortuna UJ'. * LUCIANO BUDIGNA rand!, Mssslmo Camplgll e Pau.,to Pirandel– lo: del pitt.orl che. pur ucndo rftn{unto unA per&0nale m1u.uritA poet.lCA e una lara:R ra– ma. sono ancora. lmpegnatlulml ntlla più Inquieta problematica ftttunlc. quali Giu– seppe SMtoma.w, Antonio MlL'lk, Franco Gentlllnl; a rAPPresentare la cottcnte sur– realista ltsllana. accanto R PAbrlzlo Olerlcl. vi SAranno Aldo Pagll11,cct. Bruno Cflruso. Mario Russo; Nino Caffè &arà pre&ente con dicci quadri. del ~useo Kuved)er: h'nn MO– SCAavn\ due paC5ftgg1 spagnoli e tre nature morte di nrtlnata perfczlone: Alfredo Burrt pre:,enten\ cinque delle sue p\fl sconcertanti composizioni di e murre liie tele di sacco: tra I giO\•anl. accanto ad Antero Plllettl. Renzo Vesp!gnanl ram g1u.c;t.1m1ente In parte del leone presentando otto quadri. di recente fattura e grandissimo Impegno. Come si l'ede lA Mostra no n ha pretese di complctet– Zft: molti nomi. e t.ra I m&ggtorl. vi sono IUJ· Ftntl, e. per contro. tra 1 presenti. 11lcunl rl• ;e13tono un deciso cnr11.t.lcre di • hA.'8rd lii. Tuttavia chi ha. a,'Uto modo di vederla « mon tatAlll, per un e.•perlmcnto tecnico prl– • a.to, alle patttl di lllcune Sllle del PAIR:wl delle EspoAlt!onl. non può non a\ 1 crnc tratto un'Impressione utrcmnmente poelth 1 a per In rlcchcu.11, lR ,·arletA cd Il rigore dell'Insie– me. Ln Mostm si aprln\ Il lS ottobre pros.~1- mo Al Mu~ di Clnc\nnatl e prosel{Uln\ po! per Saint Louls. dove sa.ffl es))08tn al PAIRce of the Leflion or Honour. per s,in P'ranctM:O e per New Yorii:, ospite del Brooklln Mli• seum. E' un vivo e libero meMRIN!Odella n06t.ra pltt,urA 111quale vnnno davvero AU· g\. lnte 111più amplp. comprensione e ogni fortunP.. LUCIANO UUOJGNA ANTICIPAZIONI SU UN CINQUECENTENARIO * Il Beato An9elieo idillio e draninia .* Quale sia, quale debba essere l'arte sacra si dovrebbe ricavare p1·oprio dall'esempio luminoso dell'Angelico * di SERGIO SAitlEB LUDOVICJI Nel tanto parlare che &I fa Ollli di arte sacra (e non 5em. ptt a proposito) non ci sem– bra male riandare 11.l maggior c.scmp!o di • arti.sta sacro lii mRI apparso nell'Oocldcnte europeo cristiano: l'Angelico .. di ml rloorTen\ nel 19Zl5 (pre– cisamente Il 18 marzo) Il Cin– quecentenario. Anche Qui. co– me In altri casi. glo,,a sfron. dare una tradlt.lon~ storiogra. fica fasulla che ha contribui– to " elaborare Il cliché-luogo comune della figura dell'An– gelico. E glo,•a soprattutto compri.mere gll entus!asm! lmmot!Vau di certa crltlcR0l– t.~ontana - anglas.'\ssone pa.l'tlCOlannente - nel18 qua– le residuan o ancom motivi e– stet:u.antl e religiosi alla Ru– l!kln, n onchè stati di animo ,mggerltl dalla noiosa Mces.'. prcrftffacllltn. i.cnza natural– mente contare le Ruguste ln– tcrpretnzlonl devozlonallsU– chc di quel Or1mde, parlf\cat-O lngenuamcnte a! coloritori di Sacrii•Cuorl o di facltorl di Ql:clle che I francesi chiama, no « bondleuserlcs lii. L'Ang:e. lloo è pr oprio l'opposto di quello r.hc ecru suol ditiram– bici esalt.A torl ,·orrebbero. un collo torto: è lm•ece un forte pittore: un mR.SChlo pittore dRll'P.nlmo ,·erglnale. FonnRtosi alla scuola ml– nlAtorl camaldolesi e P.lle .sl– nu0&1lA goUche-mu.slcRll di Lorc.n1,0 Monl\co: sensibile a– i;:lt ultimi 1moora ,1t.a11 mcs. liA[(lrt del gotloo fnternR.t.lOnA• le e per rlsallrc ancora più a• va.ntl nel tempo - rampollo contemporanc11mente de Il" tndlzlone fiorentlnn di Olot– to e di quella senese di Si– mone. Fra Giovanni dn Fle• &0le non si comprenderebbe 1enza )'azione di que2II arditi novatori che si chiamano BrunellCl!CO e Mnsncclo. Mn questo è Il miracolo: una ~In– tesi etfett.!rn e vitale di Me– dlotvo e di Rinascimento ri– solti\ In modo originale per cui I critici «riduttori.lii l.t.oè que!ll che scomponi:t0no e rt• compongono Il mondo art!st.l• CO ft base di lnflussl e dl tn– nuente - buone o pcmlclo– ,e - dando rlmpresslone che IR Moria dell'arte sia un RI· gant~::o nusooomlo) finlseono col non caplrcl più niente. Miracolo l!. altresl, nel sen– to Angelico IP.ondulazione tra ldllllo religioso e drammR SA• ero. che per esempllflcnz!on1.' dldRttloo si PQ&"i(lnofar rt• montare Rl momento gotico– decorativo di ascenderua me· dloevRle e a.I momento di a,,. ,erllta ricerca formale nel quale &l suole contlgurare lo &p!rtto proprio del rtnuci• mento. L'alterno prcdomlnatt del due momcnt.l l! propri.o ciò che. rende difficile la fi.'1Sfl7JO• ne di un « curriculum lii arti• gtlco del Maestro perchè non dl 111do essi si trovP.no fusi In armonia e ~lo con tntellet• tuallstlCA volontà dlssnlona– trlca si possono sepe.rare. Dal fatto di questa. fusione o 1ttato di grazia nppnre eviden– te che non furono le scopcrt! di nuo, 1 e tecniche. nè gli Im– pulsi umanlst.icl o naturalisti– cl che diedero vigore alla sun fanlAS!a. QuRndo li VMRrl cl nRrra che Il Maestro non cor. rc~ge,•n le opere fatte, • per credere. {i:ccondo ch·egll dlce– \'R) che tale russe la volontà di Dio lii. ma le h1,sclavAco.c;I come erano ~gorg11te dal pet– i.o o dal pennello ti rlllevo hl!. un g!gnlflcP.to più profondo d! quello letterale. Esso slgnlficA. nell'Angelico, la cosclenZA di obbedire a.1111. lsplnt..zlone, pre– sc:ntando e non descrivendo Il sncro dramma. !11cendone e– merite-re la ,ua tona liturgi• ca. Non dunque pittura de– ,•o:r.lona.Jeovvero lncltalrlce di scct!mentl rellgt~. ma essa stCl'sa P.tto rellgl0$0, pregh!e– rP.. Cioè compiuta « ispirazio– ne 11: {sl ricordi che anche nel suo eUmo la parali\ hp. IILretU rapporti con la « plcw lii e l'assoluto). ScarSR. In. docwnc.nWJone della vita dell'Angelico. Nato nel 1387 In Vlcchlo di Mugel- 10, un ca.stello del Jlmes ter– rltor1ale della guelfa Firenze. dft un tAI Pietro fu ehhunto al 1-cc.oloOuldollno. 11 dlml– nultlvo non dovette essere fortuito mR derivare dalla de– Ucatcu,n del fanchtllo o,•,•ero ~=~ 18 g1g:i1~c:t1::7AE$tw ~~b~~ Avrebbe J>Otut o comodl~l mtt.– mcntc stare al 11coolo .cd oltre quello che n,·e,•R, inindagnars! ciò che avesse voluto con quclrartc che oncor glovn– nctto bcnls.<.lmo far AApeva. ,·Ollf' nondimeno 1,cr sua '0(1. di.stazione e quiete. essendo di nn.tura J)OMto e buono. e per sah·are l'anima sun pr1nc1Pftl– mente. fn~I rellgt060 dell'or– òlne del fn\l.l Predicatori. lii. Cioè ,-olle entrare nel con– vento domenlcnno di Pler.ole a..ssleme al fra.teno maggiore Benedetto, cnlllgrnfo di codi– ci. Rll'eu\ di ,·cnt'annl. nftl l40i e dO\'C.,compiuto 11 IIUO Rnr:o di novlilftto, snrebbe ri– masto, se Jp.cm.I rel!ltlOM del tempo non lo nvCMe CO$lretto BM!eme al buoni frP-tl di Pie• sole a ClllCAreIR via de11·es.1. Ilo. Ln Chlcsn er" alloro tm• ,•agl!atn dallo 5CJ5ml\ A Ore– gorlo XII fautore della rifor– ma stava di fronte Benedetto xnr: Il concilio di Pl&a (1409) Aveva ftggrnvato In sl– tun1.lone eleggendo Pontefice AICSEJandoV. li gencrnle del Do1m-nlcnnl e l'arclvesro,·o d! F!rcnie crnno fnutarl dcll'c• letto di P.'Sll: I frntl flesolnn1 lnvC<'c non rloono!>Cewrno A- lessandro, per cui non volcn - do &ublre violenze di not.te• tempo se. ne fuggirono a Po– llano do\•e vi era un conven– to di riformati ancora unito a.Ila. Chiesa. Nè tuttavia n soggiorno a Pollgno del frati di Fiesole fu cooUnuato e tranquillo. DI Il a qualche an– no poi nel 1414 &0pravvcnne la peste e la comunità fu oo– strettA " chiedere osplt.alltA. al convento di Cortona: e tra COrt. ona. e Pol!gno I domenl • ca.nl dJ Fiesole passarono la loro o dl&!!ea.ftnchl! ritornaro– no al loro con\'ento nel 1418, doPO di aver ot.t.enuto li per· dono dAI vescovo per lntcroe&· slone di fra Olovann1 'Domi· nlcl. E' da questo momento che ll'lnlgja la. vita labOrl.06&del• l'Angelico e quellft turi.a di O· pere che fece merftvlgilare Il VasP.rl: « LRVOrò lRnte cose QUC8tol;"adre che sono per le case del cittadini di P'lrenu. che lo resto quRlche \'Olta me– ravlgllato come ta.nto e tanto bene poLc&c czlandlo ln molt! nnnl condurre pcrfett.ament~ un uomo &0!0lii. Il tempo del– l'esilio fu tempo di prepara– &lone e di prmose acquisizio– ni ed esperlenu. non 90Jtan– to artistiche <non dobbiamo dimenticare che un dom:ml– cano era Winuto ad un sc,•ero tirocinio U:Ologlco). Il tatto certo però è che prima del 1418 non si con0M:Ono opett sicure dell'Angelico. Un caposaldo della cronolo– gia i 11 1436, allorchè Coelmo Il Vecchio ooncesse al dome– nlcanl di Plesole Il convento di S. Maroo prima tenuto dal Sah·estrlnl, e quel padri do– po ~enl provvl&or1amente allogati ln San Olorglo di 1A d'Amo vi si sistemarono. es• undo lnlzlatt I Ja,-orl di re- 11tAurodi\ parte di Mlchelou.o che durarono nno al '43. E' ragionevole suppore che t.ra rarchltetto e Il pittore si s ta– blll&Sero mpporu cordiali <un segno se ne può t.rarre dallo I\Vl '!r l'An gelico ritratto Mi– cht" l01.zo ne!IR 1111.ndc. Deposi• zione di San Marco) M &I ,... ~'ire ~ ~ -~~~ ca~~~! Zia. Sulle pe.tt: U bianche di calce del convento restaurato il !"rate esegue la &c.rle mcra– vlgllosa degli affreschi da 110- lo. e coadlunto man mano da una achlen aempre crcteente di 6COlarl E' allora che la sua rlnomarua e11eedalle mura di Plrcnze: e che culmina colla chiamata ponUfl,cta da parte di Eugenio rv a RomA e per la dcoorutone della C.ppella del Sacramento nel Pal&2ZO Vaticano) o a Orvieto dove quell'Opera del Duomo Ì:11 af. fida la Cappella di s. Br1alo ohe aarà poi oontlnuata da Luca Signorelli.· E' allorP. che Pt:r la prlmn volta un pittore appartenente " ordini rellgio– &I adisce a caTlche ecel011Mtl· che... I suol con!n.telll lo eleff. gono priore e clroolp. la ,·oce che Il PP.pP. lo vogll& ve.,oovo di P'lrenze. liUllll CP.ttcdra dl SMt'Anton!no. Breve prlorA: IO comunque perchè Il 18 man.o l'artlata aplravp. a Ro– ma dove vcnlv11 &eppe)Uto nella ChlCSA madre del 00. menlcanl. s. Maria. IIOJ)J"ll Ml• nen•a. Qua.l'è l'lnl&io certo della oi,ero1Uà artistica deli'AngeU– co?' Sono ooerlcclole che tutti ~ri~sc:~~l&l~n;icp~~~:n1 fotog rafiche (&pee111MJmo fal– sa.te: ) che ne rt:ndono perciò flMA I dlrnclle la oomprerWo– ne. Sono I due ta bcmaooJetU conimCMI al fn.te da Giovan. nl Mut rcllgl010 di S. Mari.a Non,ua e cioè la Madonna d~lla SU!lla. e l 'Annunclu.io– ne ualeme a.ll' Adorazlone del Magi e l'Jnooronulone della Verg:lne. al Museo di S. Mar– co. La Madonna della Stella. !naugun. la gqula!ta serie dei– le matc rnlth che f onncranno Il tema prlnclpe.le dell'attività pittorica di Olovannl da P'le– aole. mal e&ten&ore di AOQcttl • laici lii. ~'■ è opera di dell• cata rra,Ja che vive nell'ac– cordo rosa e a.uurro In oul &1 rl_solvono le figure dellp. Ver– gine e del Bimbo Irradiate dall'oro del fondo: e dove lo 11tJl11mogotico si stempera In U";a certa ampletz.a e In una p!u rl&cnt!ta decJ11lonedi di– segno. L'AnnuncluJone oon l'Ador azJone (dipinte 8U due Plani, qua.ai due tempi di uno &leuo dt11m ma) SOAta.nalatc: affatto di goUclsmo. aegnano un punto di arrivo non più va.Ucato dell'arte angc.llcana: •una plt.tu1' fatta 001 fiato do\·e la materia ha perso ii 100 pc.eo cd è dlnnuta luce e OOl ore. Plù svlnCO,ata dalle ope.ran. U &uggeatlonJ gotiche ma tut– tavia Jn chiave dellcaUylma. ~ la auoces&lva Madonna del Museo di s. Marco nella QUII• le alcuni &tudlOSI aono pro– pcn.s.J " vedere una delle prl,. me manlft11ta.llonl del Pn.t.e di ritorno da Pollgno <Schott– mueller, Salmi, Van Marle, Muratoft) ucrtvendela al 18-20, più &V1nOOIAtP. non f06• ge altro per quella fiera art– atocNltlca lmpoatal1one dc.Ila Vergine 1u1 trono, e l°atflevo– llrs! del moUvo calll,rraftoo nella nuova u.ldeua di 11u– perficl e di materie. come la bella bfl8e di un marmo ve- nato. Nella • MP.donnina di Sa.n Marco• si manttestA evlden- 1!1 ~menu uno 1plrtto prema• sa.ccesco o se vogliamo mp.eo. BEATO Ai.'VGJ-;LJCO: CrflCC.flit1tlone (part.) JL E 'Jr 'Jr E JR A D" A JR 'Jl' E * DÀLL"OLAN DA 1 llnesco che tuttavlft ~ AMO r– blto dalla 110vrastante perso. nallt.A dello Anaellco. Con Quanta ) )l'Uden te ProcreMlonc al 51,. Ol) era.to Il PMNgg1o daJ problemi puramente artlstlco– deoorath1 propri. dell'orafo a quelH di pittura pura e oome l'AngelJco al dlataochl dalla civlltA ,Otica. dalla QUAiede– riva li perceplblle nella «Ma– donnp. di Plesole lii rlmanc1- giata 1uoce&e.1vamenteda Lo– renzo di Oredl. CCMII vicina al far:e di Lorenzo Monaco. ben– che nella deoorazJone ,. t&n• delabre del trono .si affacci un rinascimento cifrato o di ma. Scultori italiani a Rotterdam * nlera. Anche la • Madonna vaticana.•· ascrlvlblle attorno Il significativo catalogo punta sui noti nomi di Greco, Manzù, Mascherini, Minguzzi !:1c1~ ~ n't11o 0 J" 1~~e~ ~: la poga documenta IA della.!o– ,a perplu,,ità dell'a.rtlata che indugia 110t.t.Umente su 11 o 3fondo prezioso e permea di luce gli P.ngell Adoranti. La transla!one dal probleml deooratl\1 p\t!.orlcl - che li da Intendere non tanto In seMO c.-nnologico quanto 1h 8Cll30 dfP.lettlco - non sa– rebbe pensabile 11c.nu che te• nculmo conto dJ uno del più 11IU avvenimenti della storia dell'arte lfallMll: IA decora– t.lone della cappella Branct.c• cl nella chlMa del Cannlnt-. Non è senu n.gtone che nel raccon tare le meravtrUe o– pen.te da. quella pittura sul• !°amb iente art.tstlco florenu– no del tempo VMarl metta capo In t.ellta l'Angelico. Nè ~n°fl~cnta m~~v~~~lo ~~~!« ~ ap71is~~~ l~rr.u~ Es.sa assume mom.cnu di ,rande lntcnsltà come quan. do parafnLSando Rll eroi del Trtbuto. fnate Olovannl e• segue la predellP. con la .. Im. po11,lrlonedel nome al Batti. sta liiconsc.rvata aJ Mu&eo di San MP.rco. Influente domJ– nMte ed can1u,nte accanto nd ftltre minori ma. tutte, come s·è detto. fuse In una unitaria e orlg1nftllsslmft pro. duzlone. Nel famOM> Tabernacolo del tJnaJoll Il llnguaggto dell'Angelico s'lmpegn" In un tema severo e monumcn. t.ale. P.bbftndonMdo onnP.I per sempre, le dlmenslonl della ridotta &eftlft mlnlatu– rtsuc a. qua.,J con un Inopi. na.tt> P.rt1ldlco rltomn P.1lt1. ~ ~e~ t~}~:C"'?llda1i~ S. SAMER LUDOVIOI (eo~.11 1blioteca < ) Bian > j

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