Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 40 - 4 ottobre 1953

_D_o_,_n_.c_n_ic_a_4_0_1_,o_b_r_c_l9_5_3 _ _ _ _ _ _ ______________ L::..:_A.:_.:._l'_l:_:E_:R::....:_A.:__:L:_:E_:T:_T:_::É_:-R:.:_:A:.:_:R:.:_:l:__:_:A_:__ _ ___ ____ ____ ___ __ __ l'ag. 3 IL POETA E' COJLUICHE CON DEDIZIONE ASSOLUTAS[ OFFRE AL SUO .DESTINO . ·, ' ' ,,· . VICENTE ALEIXAND Ombra · del paradiso ... Jn nn cielo idealesi libraperlui l'immagine platonk11 di una,·itaanterioreperrcua,pura,gloriosa,dovecreature di ligurae animoangelici conduconoun'esistenza relice ,U l"ll,\1\ Cl!SCO ~ E,VJ.'OIU Sì, ti ho amota come mai. Pcrchè baCWre le tue labbra ae si sa che la ,norte lt vicina, se si .!O che amare è solo dimenticare la vita, chiudere gli occhi all'osct,ro presente per aprirli ai roggianti limiti di rm corpo? lo non. voglio leggere nei libri 11110 vcritcì ohe a poco la poco sale come 11n'acq1,a, rin11ncio allo llpecchio che 01.,1mq11e offrono le mon– ,wda roctja dove si riflette la mia fronte attravcr8ata da t1ccelli il cui senso ignoro. ltagne, Non voglio a!/acciarmi ai fi"mi dove i pesci colorati (dall'arro&aire d6lla vita invcstot10 lo rive limiti del loro anelare, /itm1i dai Qflali voci inol/abi]i s'alzano, segni che non comprendo sdraiato tra ,i gi1mo11i. · Non voglio. no: rinuncio " ingoiare qm:sta polt:ere, rqm:sta terra dolorosn. q11est'arcnn mor,m, (j la sic11rcz~<t di vit:cre cott Clii la carne comunica quando compronde che il mondo e questo corpo . ,·,1otano come il seyr10che rocchi~ celestc·r1on 1ntc11(fe. iYon ooglio, no, gridnre. alzare In 1ing1w, proiettarla come lu pietra che si spc":',.a 1S1tlla. fronte, che infrange i vetri deoli imnurnsi cicli dietro i quali ne8stmo ascolta il r111noredella vita. roylio vivere, vivere come l'erba dura, come il vento o la neue, come il carbone che veglia, come il /11f1tro di ,,n bambino che ancora non nnsco, come il contatto degli amanti quando la luna li Sono la nmsica che sotto tanti capelli fa il mondo nel s110volo miste-rio.so. uccello d'innocenza che con sa,1gue alle ali va a morire in un petto oppreuo. lignorn. ~~a~~ ~~n1%t~n~,~,~~:~~~(J t:,r::ti q:~~~i ~~a~ 1 ~ 0 :• che c1:rcano il loro oon(ro. i11cr68pr,ti dtrl circolo che gira come la rosa rumorosa e totale. Sono il caoollo che accende il crine contro i1 mttfo rvcN-to, ,.ano il 1MN!' torturotq rlnlla sur, 8fesJtr, criniera, 1a pnzielltr ('he t,nne il /ium~ indiffcrPnte, ltr ti11r11d.i1ttruflrice che spo'f)Ofn /tr 1:clt,vr. il " ~inu.to scaro/aggio che pure brilla nel giorno. Nes1mno può la11ornre la 11re1:1>nzr1 di rlii vive, di rh.i in nicdi ìn meuo nlle frecce nridate mostra il s110 petto trasparente che n"" imvcdisçe ' f di 11111rreùJre, che m11i3orò 1'{'trn nnnosf(lnte: la ima <:hi1rrith. 1)6rché se avviciN.ate 16 vostre ma11i potrP 1 4" Jt7"'irB lii sangue. A,lol,•11ct•11:11 Vc11isti e te ne a11dasti do-lcemente. da una viri a 11n'altr(I via. Vederti, e poi 9111 non vederh. Dn "" ponte nndare a 1m altro. ,;; i::elJjt,ji~t~:ia - ... , t Ra.ga::..o ch'ero e, guar(fare oitì nell'ocqua la corrente, e n(:llo specchio il tuo paesaggic · fluire, dilegi,are. So :tl. d~pangono In una CO· Tutti questi J>Oetl. crono. i yJ~l~I ali~ JC.(ticnda, pJU.re~o– stellnzfone J nomi dei poeti fpn. maggiori: Rflff\el A!bértl è Fi:IA ti ne! loro cle,o. Se si toalie pc• gnoll di questo mezzo secolo. un minore, dlii qunle ln un mo. rò ques1a condizione comu,,e. <1ucllo di Vlccntc Alcixnno1e mento dl grM.la è sel\turllo Il nient'altro Il unisce. Lorcn \'I. occup11 uno del punti es~remi grande libro surrealista'« Sobre \'C in una lcg~c-nda 1~·a~1ca, cur– di quelln Jìgura fantasuea, e los Angelesa) hanno dunque. In nisca. anfmntn da simboli e di li ln sun luce di stella hSJ.!lmodi diversi. fatto poesia della gridi di lntcnsltA folgorante, dn non c~n. da ,·enUcinque anni. loro \'ltn. ne hnnno quasi fatto una luce ,•iolenta ~ do:orosa.: dl llplcndcre e di consolare. E· anzi Il !Rntn.st!co e simbolico dn una mnllnconia sot.lcrranea f I Jlf,cf,ft gll è trn I pochi poeti lnevltn• dlarlo: che é un modo più chi! e mortale. Egli fugge dall'est I bili, neccs.&arl.In un temJ)O In. legittimo di fRre pacsln. e QUA• stcnza m modo splendente e Per te, che co 11 osci come la pietra con.la, credulo n11·1mmagina1Jone pac. sl sembrfl debba es.wre II solo. triste. generando universi .11 6 la Clii delifata pitpillo sa già del peso di 11na mon.- tica e spletMo ocn essa. qual'è Tuttavia è certo che altri poe. v!olcnza e di pena. Ma la tugn ltc,gna so,,ra un occhio dolce, come si vede brillare il dorso dei caldi J>escisett.!a · (suono: ascolta questo libro che alle tue ·mani invio con gesto di selt;a, ma dove d'improvviso una goccia freschissima di {rugiada brilla sopra 11narosa, o si vede palpitare il desi<lerio del mondo, la triste::za che come pc,lpebra dolorose, chiruOO il ponente e occulta il sole come 11naloyrima losc11rata, mentre l'immcn.'la fronte stancc, sente un bacio scn.?a luce. un bacio Itmgo, poro/e mute cl1e dice il mondo morendo. Si, poeto: l'a111ore e il dolore so110 il tuo regno. Cal"tle mortale la tua, che rapita dallo spirito arde ,iclla notte o si eleva nel meriggio possente, immcn8a linyua profetica ,eh.e lambendo i cicli illumina parafe che dant10 morte agli 1/omini. La giovine::za del tuo c;uore non è 11na riva• dove urta il mare con le sue spume rotte, denti d'amore che mordendo i bordi della terra brami.'lcono dolcemente agli esseri. Non è il vjgile lampo che di colpo ti minnccia, ill1011inando 11n istante la tua fronte nuda, per &profondare noi tuoi occhi e ince11diarli. br1tciando !Ili sp (l.zi con l<l t1m 11ita che si conmmta d'amore. No. L« luce che riel mondo 110n è cenere 1tltima,. luce che mai si abbatte come polvere sulle labbra, Mi ttt, poeta, la cu, matto e non luna io vidi nei cieli brillare una nottE:. Un vetta forte. c:he riposa atlravcrsato dal mare respira come l'immcn.,a marea celeste, e apre le sue braccia giaceriti e tocca, accareu" gli estremi Hmiti della terra. Allora, Sl, poeta; getta questo libro cke vuol chiudert" nelle • ls11e pagine un bngliore de1 role, e guarda. la luce fronte a fronte, poggiflta la testa , [(l/10 roccia, me11tr'1 i tuoi piedi remotissimi sentono il b11cio ttltimo rdcl pone11ts e le tue mani alzate toccano dolce la hrna, e la tua chioma pendente lascia una sda negli nsfri. l.o lur,e JI mare, la terra, il cielo, il /rw<·o, il vento. il 11iondo perman11nte in. etti 11ivia1110, yH a#tri remotiMimi che q1wsi ci s1t1)plicono, q1wsf a ool.te una ma.no che accare~.za gli occhi. li gi1mge,; dello luce ch,e ripa.Ifa sulla fronte . Di t(ove gi1it1gf, di dove v,eni, amoro8a /ormn rhs r sento respirare, che se11tq aqme un petto che racchi11de#se 11na t1msjça, che ~ento oome un .1J11m10 d'arve nnyeliche, cristalline çrmai qua-,i come il rumore dei m,ondi1 Di dove ·,.,;e11,i, celeltte timic« che çon forma rii rwmio fh1111ino30 accarc~zi 11nafrot1te eh.e vive e sol/re, che amri comE> lil vil'o1 di dove t.11,che cosl Rf.mbrì il rk'ordo di 11n /110<'0 fo.rdente come il ferro che mnrchitr con\c ti plochl 110prr,: fo #tanca esi11tr"-Zadi 1tt1.a. testr, lche ti comprenrle1 Il t«o s/tqrare. 361Ua gemito. il ~110sorridente nittn- ' [gere rome labbra dafl'alto, il t110 segreto mormorato 11el1'11difo t:lte ottcndc, dà pena o fa sogn<1re coma la vro1111ttcindi un 110111e che soltanto pos11onodire labbra che brillano. CoN.tcmplot1do ades.,o q11este tenere bcxtiole che yi– • frano qui i11tortto per terra, bagMte dalla tua pre~Pt1:« o scala silenziosa. rivelate alla loro c3i3ten.za , dife11e doli.a mutez::(t in cui solo .'li ode il battere del sang11c. lncSubblnmente li nostro, m11 ti, benché In pnroln non l}OM9di Alclxandre è parAdlslAcl\. la e come il risonante clamore rlei bosrhi ,:j addormenta nel quale tuttn,•fn la p()C$.la,nnsccre anche a loro se no:i sua leg~endfl celeste. Prlg1onlt. IJtoave ,m giorno 11,eflrnostre vene; Guardando q11e-,tan~lra pelle, il t1.ostrocorpo visibile ~~t:s,:~~~l~~nfi~nesr:::;::~~n:~ : 1 ~:d~:f~~n'! 1 ,!tc;,~· 1 ò ~f"::· ;;t~~e~~:· c~~:c~:i5aa:lt: ) per te, poeto. che 1:enti.,ti nel t11.o respiro verchl' t,i lo riveli. luce che ignoro chi ti inuia, dnll'coocn di ferro. è prese11 1 c sa da quella che a1rnn1,rnvamo moro~nmente RSSl.stlto(\a una ~ 11 ~~11:~~:r 1 :a1:1~ìc~~e:::,1;toes,t;• poderose ali delle ~~:e Fohr~n:i 1 d1g~e(~r1°;ad; 0 ~~:wd~t,:;,,1ia',~~bra, e Rn::i abbonda; e ln \Ul paese flnom. nel tare poesia dlmen. perpetua ,·lslone. confortato dn ((1Qllile con ot1cora il calore di ,rna pelle elle ci ama. :!n~h~jt~~~~·n::11~~!-~~~n~: ~cn~~p!~~~;: 1=,~tef~I~';!:~~ ~;c:::ag~fn;o~::~i~~ 1~rl: 1~~ I'---------------------------.------------, dnll'esigcnzn c dnlla ,·ocnzione te si liberano del tempo. delh rlosl•.da rar:~I felici. egli seor. memor.ie del paradl60 si uni• ~r cosi dire, f\ p&-tUcol mo;n• romc senta corpo. Un giovAJ1ecoronamento di quell'amòr~. llrlcn. Anzi. tra gli spagnoli, io ombra eque! magico e doloroso da l'esilio della tcrrR, si perde soono per dl~ftrC pResagjlt o. do. cr:11si \•Oto totalmente allR t'el più lntelllgcntl che lo ~b- crea un modo di magia, una RUardo ad Alclxandre oome :1 «doppio» nel quale I romaotlc1 nel paradiso rltro\'Rto. Tutta ha bl!~I e patetici. MR l'operi\ d~ medl!R.z.lonc e All'espressione bl11.Incontrati In SpRgn11,,nu muslra ldealè. che non e&lslc· colui che <;0nmaggiore L!~terez.tedeschi ,•ldero Il ~no dell'in• sun paesi!\ risponde a questo questo poeta e. se non foltlss\. del suo univ(>~ J)O('tloo.- disse un giorno, concretando in vAno anoora nella pocslR spn- 7f\ e dcdlz1onf' assoJutn s1 t- 01- felicità e della cond1mnR). e Eenllmcnto, MrRnamentc vicino pm, abbasurnza numerosa e di· I..a lìURstessa ftgurR !Illude lmR lmmRgine quello che pen. gnola, Parlando della sua Jirl– ferto al suo destino. n questa slmlll a del, glorio.~!. dlmenti• a un'lrlet\ rell ~lo.qi ,: un parndi• \eN:a: quest'ultimo unh•erso d! AllRpoeslR, Con un M'.lrrlsone. SA\'Adella ,,1ta e delle poeslR d! ca, Aleb:nndre dlccwl: « E' unR nntlcn e mARlca sorte del cen• chi, s1mzlano pci cll'll rl,.lla lorr, so perduto da rlacquiso1re: unR • SombrA. del parai.so• · che è RIIocchi chl11rl.con gesti leml Alclu.ndre, che Vloente è lit fuga o dcsllno verso un regno torc che vh'e del suo canto: ln"em.ione. D!re che IRloro J)()C· lsoln relicc che fu .11reJt"nodt'l IR 1,.ù 1,t"e11ct'06R e bcl!R visione e Rll'improv\•lso accesi. pronto ,;t11tua di CondillJIC anlmllta. Jt"encl'060 •· e alludeva a um1. uguap:linto, ml sembra, nella &IR.non na11CedRlreslstcnz.a. o rnnlma. dO\'e fuggire e sAh•arsl. di AleixAndrc. è preceduto do. alla comprcmlone e 111!amalln. QuellR slAtUA doLAta di attcn• «chfRro,·eg:gcnzn•chela guldn pntetlca e slngolnre unlc!~A di non IResprime. è Ingiusto. ptr• Non R cnso Alelxnndre. eh.. A.Itri unh•ersf. non interiori t1 conia mA più 11lrcntuslasmo e tlone. memoria, lminRRlned•>- e finlECecon l'abbagllarlR.. Qut'l· quelJR d•~l.tlone. .!;OltRnto dal chè op:nl pocs!R e.5pr!me !'es:. è un appassionato lettore di quello per 111. bel\eu.R e 1'11,rdoreal gridi del se:ntlrne.nto. cgll e ne, gtudltlo e desiderio, csprl• la fugR credo sia Il simbolo più ~~~c~~~:t:::U1~a~~/;;t::~ ::~~A ~An:~1 d: u~~~~r~~ a~f~ ~~:!~;:~r:":,~1f: 1 ~ut~n 0;:~: ~ls~t't1~~~Ìc ~I :~~~ 1 1si1~ r:\=~':i ;~"m:'11:/ r:c11:!; ~c,:,~~o~t:,!!~:~1 A';:I~~ t 1 r7 ::n~~ su;p~~~i1~ ~~~ ce::-<:n da un ctmto do,·e la te- quale io ben difficile. rischio&•. quel « ~no di uno ziucclo, rat.lonc e I tempi e Il llr.Jtuag. tempo Indiviso dell11. ,;ua anlmn. undre. condannato a scoprll"" turatk>ne del lin1JUA~idoe del• I\NC7.Z.'1 e il rul~re della voce, e forse fempre arbitrarlo rl·. cto,·e con unA fantaslR dellcAta glo che suirgcrlscc. Possl11.moOR'nl \'OltA.che }O ,·edevo, a l'Anima attravcrro le sen.sa?JO• le allcr;orfc ,·crso quella che egli fatU profondi da una \'ila hn. a,ondcre: ehi esprime di più e Insieme epica e apocallttlr.u credere - io credo - che le M11.ctrld. nell'Angnlo dl"I s.almto nl. Quel 1,:'.ludlzlo però non con• stCSM•chlama la cchtaroveg• mcrsa nella meditazione poeti- l'uomo. chi ha maggiormente t ctLc;CJmato un giardino celeste. diverse visioni concorrano nel• col ,·ctrl sul 1,:'.lardino.o nel tiene tutto Alelxnndre. Ccr. ... gente fusione dell'uomo con lC' ca, ~ uniscono in un addio del diritto di rnpprelicntarlo? Ma sono rltrntte unA .!'tella e una l'ulllma. che li simbolo 1\nR.!cg'IArdlno tra le l'05C - che bel• egli è un panteista e in ccr-o unl\'en;o ,. «Ambito•· del 1928, quale twvcrthtmo Il ti..-.mito: <' oltre che nrdua, la domanda ~ cpoc11.beate e Immortali. fuori le flnnulll ed csnltl tutte: m11!Issime, di O~l colore. 9000 In modo un sensista. mA è un llbro ftncorA rom11.ntlco,Acceso dn Joflte Guillén. la cui tede!- qunsl oi.!osa: In preferenza d..l del tempo. 11.bltnteda c.rtR.tu:-r è e\'idente c;hc esse \'anno dt· SUApassione-. penMvo di ve. ld'!'Allsla de.i 1ensi: e " m<- Ti· m11delicato e trasparente, lnl– t:\ qun11 !lnlmmap:lnR.bllc n unn cuore e del 1,:nsto può nndR.t<cA.morose e Innocenti. Chi hn ,·crsAmente e dlvl511mcntc stu• dcre qu11.1cunosenza mcmor111.corda OClStantcmentc I roman. tlA già quelle trasmutazlolll !l"nnn di llrlcn alta. purn. asso. n BaudelRlre R.n2.khèa Shellc:r. letto quella patetica fantnsla d!Rle e contemplate. MP.prima .!'CnznrAdlci: unR per.10nn no:, tlcl tefleschl e Shelley, che ron dcllR natura delle quali poi, ,,1. lutn, nbitanle un ciclo nstrntto a Rilke pluttooto che a Junn rlcorderi\ l'orrore e lo ~n,·ento di pRrlAr dei lìUOI libri. b!soi,:'.nnF,OIO libera dalla !rettA mP. dal la mcrll\'llfliA e lo taomcnto dei ,,ri\ qucstn poesia. In « Espada-, mR Insieme umano. spaventR. Ramòn .Hménez. o appunto 1u1con cui 11 protagonista, ;., Rimeno nlludcre RI llnl,:'.uag:giomRle del mondo. lnR.tLACCRbile .scmd ,;I preparnv11no a rag11:lun•oomo 1ab1os•· del 1932, DilmR• SI può Rnche atTermnre che Antonio MachA.dotm,ecc che Rd 1?iucc!o a drl lfnguag~k> pepo. di AlclxRndrc: che e unfl. delle 1111.h•a. in un'11.ltr11. nr1R Qualçu• ge.re Il pae..-.edell'anima. so Alonso rleonosce,·R. Jo splrn, Aleixandrc sin. con Federico Ale1xandrc: ma è certo che Il J:ue rut.."0, sogna O rkordn •Il conqulc;te fondamentali delln no per quctrRppare.nte dlmen• Io \'cdO la radice dellll SUAdldo esempio di un movlment..o Gnrcla Lorcn. li poctn plù Jon• poeta:. quAndo è tR.le,parla scm- a\·ere contantin,alo quella bea poe~IR.spagnola del Novc~nto. tlcare II tempo lo nccu.izadl nor. poest11;In vn fuoco. nell'11morc ncoromAntlco. EM:o proponevn tnno dnlln \'ltn - benché la ore dell'uomo, con la \'OCCchP. tltudme. di avere corrotto que• E' 11ddlrlttuu un luogo comu• Rpputencre aPR natura umn- delle crtAture e dc1 mondo. b In tennlnl patetici e mitici :n rnn lirica $.la lqi:ata all'esistcn hn avutR In sorte. e ln mlfl !lii c.~eri lncolpe\-oll Non ~ ne, Jn SpR.qna, questo eel lin- n11: di C..'SC-re un'astnu:ione. un un" p11;ssione ,;imile a ,,- fiume cs::uMlian:r.&df morle e an1or( .u da pro!ondl~lme radici sen. unione lndlslruttibllc della li- spleJ.:ato ~a facclR. egli per guar;tglo« bello a di Alctxandr~: pmt\lo Poetico senza volume e di IA\'A,• SombrR.del paralso •· quRle ccn1ro e R.nima della nn. tlmentnlì e fantastiche -. il bertll con IR.nec~ilA. deJl·nr• oomnmlmue e per corrompere e c·t chi dice che è troppo bel· tura e della \•itA. Allo ste.. ,,o mrno coslreUo nei giorni. nel bltrio fantastico con Il" coman• egli rlcordn nel sogno. con indi• lo. L8 , 1 crlti\ e che in que..;to tempo ,·cnh·a additato quRle 11· tempo: il più celeste, Il più \'l. do che lo spln(te a cantare. t.tbilc soffc1en1.a, dl n\'rre in• poetA la form11. trton!a. Non ,,o. bro surrealista, di quel surren- e:no nlln lci:genda. Gunrdlamo Il nQftro tempo. che forEe i.e. trodouo Il male. Ja pRura e 11'1 gllo dire che ciò a,,,·cnga R.,ca· 11.izmo spagnolo al ouale RPPAr• Rii altri poc11: Antonio MnchR.•mc lA poc~IR perchè teme di morte in quel rcl,:'.nodelln pu• pno dell'idea: cl"t'do di avc:-e tengor:o « Canclones • df Fedr. do ha fatto. oome non ro chi es..~rnc c.mdannAto, posto di reus e della perfez on!'.' Ebbe• l_llumlnato IR prorondilA e l't1S• rlco Garcla Lorca e «Sobrc IO.!- nltrl <torse EOltnnto. dfrcrsn- fronte ad essa e obbllp-R.toa ne. Aleixandre e dominato d11$CIUtC7J.R delle sue intulUonl li. Angtlcs • di Ratael Albertl. e mrnte. "' 1-.oncon la suR. inten• µreterire. sceglie. tra le sue dl unn ,·ls1onc molto simile a rkhe. Trionfa. la rormR.. per- !Acui Indipendenza dal eonfr~. it!IA lmplACflblle.Cernuda) poe- Vl"r"re forme e f\s::urc.quelle '1u• quclln In un cielo Ideale si lJ. ehè un [orte amore della paro• e tel10 fran~ è- ln Spagna AC· sin, profonda pocsla. della su:1. ,·e esso In qualche mo:!o é A!· bTR per lui l'Immagine plato• IA e dcll'lmmaglne 1,. sostiene canit.amcntc d!rcsa. Le \'ISionl st~sa ,,lta, del dolore del glor. meno accolto, se ncn .rappre, nica di unR. \'lta anter:o:-e per. e 111. esalta. Nutrilo di in1en~ d oniriche di « Espadas corno la. ni, del meconio nmnrls..~lmo t' scntalo: ~I qui la relall\'a po- feua. pura, glorlooa. do,·e crtA letture del classici spa~noll e · :;:.. ..., blos • fonnnno la sostanza sltb• ;;1c:;!r~~r~~ne;;:si~~~~°u:! ~~~ ie:P~~!1:~eu~eFf1 1 :'tèe'::a e~~- ~~~l~~~!ur:n~s~;~~~ nrf~1i'~'. ~e"!~~~e 11 ~:t r;o~ 1~~~~:; :~; • ~ :fo:c~= ~~t~e~:t;~c~:i è« ~:j mòn lg1cn<'z. fcdc>lf' ti.I nome i;ensatn esistenza n cui l'uomo Non~ quRle Altro pocl.Jl sin tn -'!lcJxandre, sempre iolle,·nlo "" "-, \_': 193~ O;'lnttnde cl;lc qui si r\a ~:~~~~li ~ 1 D~ur~!C.. ,·~r:~ei: l~lC:~d~~d 8 ~ 0 e s~:::i:t/"oo!; ~~:~e~i'1°ri:~~t~ef 8 p~~a= ~~~~~~o~ ~lit~;:~~~~\~~~~ ' \ "'----- ~"r1~r:ac~ 1 !::~:~~:cp!~t~~ ~\~~l~•dcl~!n~l~~~~tln ~:'r= ~!~~i :=r~:lo~t,~t ~tf~;~ ~;r~~:o~~~: ;o::arc=t~~~ ~~:n~/!~: r~~:~CA~~~: \ ;c:pr~e:t~~J~~lò~ :l.c~t R~~~ 1 ~: ~lr~ d~c~~fs· 6~r~~~s:,' c~!eP1': ~~1°,~ 1 1~=-~e:~a\~C:r:a 1 !n~~~~~ ~~: la~~1!~~n~! 1 \1~~ 1 ~,::'. :~f ~~np:~u=~a~:i l~rl~ln~!,1"; ' 1 st.. ~~:c~:~,r; ::ie~9'.f4 N~c~~:~ dl1 fntto delln sun, dopo le del!• di un11.rndlce. di un ·11.ncorn.di Ilo. Alc!xandre. ronfrcniando ,'I Fr111v l.ul ~ de Lcl'ln. unisce 10 trionfo d! quel romanticismo, di rantl e Am1oniose fantasie di un segno salvatore. tono pre• mlscrln e Jnfclfcilà de11"•1omo rnNto fl"rFt' lrrA1fC'iUl"'1"ihtJe rcn. l!n tormcnto.eo e fo!i;:orantc 1,ur. anni ormAi lontani, J'lnlnter• ferjti perché l'uomo ~nte .,. con quella ta,·o!cfa t' beR.ta PU· t11c;111•n-o r n In pcrrf'zlone. realismo. e l'A\'\'ento di un ml. rotta testimonlR.nz.Re il !amen- scuramentc che è la sua pe~- rezza. esitR a vedere m lui lo MA trncc!Rmo le lince i;em• • c.ticlsmo panteista che 11.i::i1a rs• to del suo esllio. e,,;;IJlo dell'anl. na che si ,·uo:e sal\·are e redJ an~lco t1b1ta1ore del parad:m. nlici ctellt1. sua \'ila. Vknntt seri animati e forze elcmto:a~i mn prfmn che delln persona. mere: mentre sono quasi temu. e Inclina 8 crcdcrt che s-::,lo pre• ,,1..ix1tr'l<tr" f' n1110,. Slvl"H" Il In un unh•erso dl!moniou•'I. DI lo stes..c-,operlioo dl Guill~n. t1 gli altri, che m·olti a uni- sc.nzc t0\ 1 rumane \'I !o.csero·am. 26 11.oril,.del Jqoo Fin d11ll'~"o. « Sombra del paralso •· del 19<i4 consacrato alla rlcercn e alla \'CTSI&>\'rumRnlchiedono ad,es. mcs..c;c. li.oche l'uomo non "enne le$t'CnM hft vlF.suto ft M111drl::I. si e i;:-IAdetto: queatO !!ero espressione ineffabile e purls.c;!. si il conforto e forse !"obliodr:. n turbntc e scom·o1.-ierequello nellR i=res.c.a ras.A di Call• Ve lnau~urR una pacificatrice er. mn di sé nell'assoluto, in unn In sorte crudele. Queste scelte _umverr,o nrmonlow. In QUl'5tR linl,:'.tonlRal Parque Metropoli. ~ mania e un mito splend:nte. ~~~~ ~h~~:n:;p~~~n~~:. :~~~~t~:~1 8 fo~A~~~ 1 ,~':n;; ~~~l=l'~~,:~~o~· l~h~R.~~~~~Ae :: ~~:! c;~ 0 t~~f!!;.8pe~':n~ln;;;: ~ ~:r:. ~:!~o~:lt~r~l~~::dcr~: to, Il quale prl~lonlero di un ,•imentl pslcolo5ilcl, su prcferen• t!ca di Alel.-:11ndresi lncontrR ,·: m,.lattlA, nllll vita pratlcll, r rìmanent.l. e cioè « Munrto lnbirinto, .!-perduto In una di- ze. inclinazioni e simpatie mo. eon Do.c.tojenki !'!alla qunlc del resto IR ,-11,a ,·o. a ~las • del 19!IO. e gli l\ncore spcr.inte dimcmdonc ps1col()f,::i· rall. e hanno un \'alore di con Dc,1> dlrc pero che. tracc!an. caz one poetlcR lo R.llontana\'lt Inediti • Desamor • e • Hlstor:A e~. 1-1 tortura\'A tm lnganne,·oH fes.slone·dcll'antma. di tcstimo. do que~tn lmmaune d1 Aleix&.n•Però) possJnmo dire c~e .:gl! dtl corawn • - ~gnano. d! prec;em.c. !nntai:ml. t-pettrali IÌ• nianza della persona. dre. ho tenuto .roprattutto pu ron sia ,·iMuto che per JR.poe, fronte a quel miti eccelsi. un E:Uredi se stC.!-SO, nl quali do. Federi("() Garcln 1.ort"a <' ,·,. 11en1euno dti i-uoi J.bii. • ~om. Eia: fnllitl nel primi Rnnl del!o :i"'1t.t , 't, ritorno All'emoz.!oneumana, al- mandtn-a lt\ \'erit:\ con ,·oce ccnte Aleixandre, si dlce\·a. ~- brJ dt"I Parnlro ». do\·e Il Een ~lc\·Incz:.a alcuni cEperfmenti • _., ~ In memoria patetica, Dimmi, dimmi chi è, chi mi cliiama, chi mi dice,,chi [in voce, dimmi che è quest'invio remotissimo che sttpplica, che pianto a volto a3colto qrwndo sci solo una la– rgrima. Oh t11, celesto luce tremm1te o desiderio, /aruonte speranza di 11n petto che non si estingue, di 1111 pelta che si lamc,1ta come dite braccia lunghe capaci di allacciar& ,ma cintura alla terra. Ahi amorosa cadonza dei mot1di remoti, degli amanti che mai dicollO le loro pene, dei corpi che esistono, delle anime che esistono, dei cicli. infiniti che ci gi1moono col loro silen:io! l'nit,ì in. lei Corpo /elica che /hLi3ce tra le mie mani, volto amato dove co11templo il mondo, dove gra:iosi uccelli si coviano /11goitivi, volando alla regione dove nulla Bi oblia. La tua forma esterna, diamante o mbino duro, brillare di llll sole che tra le mie mani abbaglia, cratere che mi convoca con la s1ia musica intima, con l'htdcci/rnbile chicrnwta dei tuoi denti. Muoio pcrchè mi scaglio, pcT('hé voglio morire, percht ooolio vivere 11elJuoa,, percht quest'ari(, di (fuori non è mia, ma il caldo so/fio che se mi accosto bmcia e i11dora le mie labbra da fun fondo. Lascia, lascia che o,wrdi, tinto dall'amore, orrossato il volto dalla tua p11rp14rea vita, lascio che g;wrdi il profondo clamore del wo intimo dovo m11oio e rinuncio a vivere per sempre. l'aglio amore o la morte, voglio morire del tritio, t:oglio essere te, il tuo sang1te, la lava r11r,9ente che bagnando r(1cchillsa belle membra estreme sento i limiti beUi della vita. Q11c1Jto bncio nelle tue labbra come 11tta let1.ta spina, come un mare che volò ruo Bpecchio, romc il brill<lre di 11n'ala, f°' a11cora mani. 11n ripasBare dei tttoi capelli gementi, 1m cre1,itare della lllce vendicatrice. lt1ce o spad.a mortale eh.o sul mio collo minaccia, macho mai potnl di8truggere l'1mitd: di que.!to mottdo. Voi conosceste la generosa l1tce dell'innocen:a. Tra i fiori silvestri raccoglieste ogni -mattina l'11ltima, 7X1llida eco dell'1tltima stella. Beveste il cristallino fulgore che come ,ma matto purissima djce addio agli 1wmini dietro la /onta8tica presenza Idei monti. Sotto l'(lzzurro nasce11te, tra le l11ci f\UOV6, tra i 7mri zc//iri primi, che vincevono a for:<1 di candore la notte, vi leua3te con l'alba ogni 9iort10,' pcrchè oonl yiorno Ila veste q1w3i 1w1ida si lacerava verginalmente per amarui, t111da, prtra, inviolata. Appariste tra 1a dolccua dei declttJi, dQve !'erba-tranquilla hn ricetmfo ctern<1mct1te il {bndo istantaneo dcll(1 lt-nc1. Occhio dolce, sguardo im1,rovvt."lo per 11n mondo I fremente che si tende inc/fabile oltre la sita stessa apparon::a. La musica dei /i1m1i, tu quieto delle ali, le venne che ancora col ricordo del giorno si pieoa– . trono per l'amore come por il sonno, intonavuno la loro q11ictissima estasi Fotto il mooico soJ/io della l11ce, /<'rt.'ida 11tna che apparsa nel ciefo sembra ignorare il s1to el/imero dçstino trasparcnte. Il mcl(lnconico inclinarsi dai monti nor1 significava il pentimento terreno di fronte all'incuitabile mutnre delle ore: era piuttosto la tcr11iM, la morbida s11pcr/icic del , I mondo che o/friva la ,ma c1trva come 1111 aeno incantato. Lù uiucste. !A 0911j giorno presenziaAtc la terra, la l1tce, il calore, il sot1dare lentissimo dei mggi celesti che indouinavano lo forme, che palpavano tenernmcnte i doclivi, le volli, i /i11mi con la loro gilt quasi brillante spada aoforl', 11ivido acciaio che ancora cottServo, scnzn laorima, rl'it1timo gio1lo, rargcntota faccia della luna trattenuta. nelle s11e onde. Là 110"scsoono ogni mattina gli uccelli, Ror,1rcndcnti. n11ol'is,5imi, Vividi, celesti. ~g"1i;i~~:1(1~c1:;:,~~{::.enza tm i rami degli alti 7,io1>11i bianchi s11ottavairo q11asi anch'esse vegetali come il so/fio lnl'lle fronde. Uccelli della Jelicitll ini.zfr,le. che 3i oprioono ina1tf/1tra11do le loro ali, sen::a J>erdere la ooccia ver– lginc: della rrtylada! I fiori svruz.wti, gli apJ)Cna brillanti /iorclliHi del • I bosco. eran dolci, seno:,, grido. alle vo8trc piante nude. lo 1'i ddi. t"i prct1<'1tfii. q11and.n il pro/1tmo inuisibile baciava i vostri 1,icdi, insensibili al bacio. Non crudeli: benti/ Sulle trsle nude hrilfnv(lno forsr lr /o.olie ilf1m1in(ltC dnll'"lbn. /.,a 1·ostra fronte si /l!riva, ROla,contro i mgr,f dorati, lrrcenti, d('lla vitfl, del sole, dell'amore, dC'l "ilenzio bellissimo . Non r'rrr, piorl(litr. 111r, dr,lri hrnrciri Remhrr,1•r1tt(')11rcAirrlrrr nj 1·cnti, e i l'fl8tri f'Olli ll('ntivrrno ln /nro inconfcvOfP prris1>nza 1,1entrc drccoote parole Clli il sole nrrscrnte rfotxt ' lmnoin di pi11me. No. nr,t1 ;,, om chr la nr,tfe V(t cadendo ancora con In stc.,sn dolceua ma ron • 1tn li"t.ii.Mimo • I IJ(lpore rii cenere, rh(' ,,, corrc>rò dl,.trn le oostre ombre amnle, Lotllf1tll) sttrMttO /r inrrv,)(131file ore m1rtt11titte 1111mqr,ivAfrlice r1,.fl'1r11rl)r1r imn..,.:inttr, ' l<'nrro nnt1rrrr rl.r11n /rlidf(, s11lll' lnbbra, negli e•Acri viuiMimi rhe io nm.ai ai vostri confini. Il µ;,,cere non prc11rlrvo il tem11ln nome di 1>i<1cere né f'rmaro 3pcs1,or" det hn,.chi fn(Jli(lfi. ' 11111 l'inr"iririn•c nitore delle noir a11er(o dove la foce /h1isce con scmp 1 !,.iU1 di uccello. Pcrrih t•i omo. int10<'Cttli. n111orn1:ioAsC'ri mortali di 11nmnnd,i ''C'rninc rh(' Q"'lli 1 1i"nnmmite si riJ>eteva n1to•vio ,,, •·itn 1:11'>1t1Jl't'J. 11rl1., onfe /rlici degli 11ccelli, dei fiumi, ,lei uenti C' degli uomini. Il ,.,,.,,.,. T1rlto i1 fuoco sOJiJJzntle In })fl"8ÌOIIC. L'.ICe soln! C11nrda cht? 1mro s'alza [i110 a fnmt>irc i cicli, mc11trc tutti gli 11ccclli t·olnn dentro. Non brucia! E l'uomo? Giammai. Liber, ancora dt 'J.te, wnn,o, ~i lcua (J11csto/1ux:o. Lure, luce i1111occntl'. Mai no11 1w8cerl', ,mwno! VICt:S"TE ALElx,u,m1rn Ctradu:r.ione di Francesco Tl•ntorl) uoppo offuscata dal dubbio. no tra gli Epagnoli I poeti pJu timento delrcs1lio umano e 1k che ttndc\'ano a farlo ,·cnlre. 11 :-oct~ til •:·.:m:::-:- 11~1 1::.;.; FRAJ\'CESCO TY.J\''fOHI "--------------------• Jlioteca Gino Bia

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