Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 24 - 14 giugno 1953

Domcnicallgiugnol953 LA FIERA LETTER1\RIA ------------------------------------------ Pag. 3 GAJLLJERJIA DEGJLl( SCRITTORI JITALJIANJI DINO CAMPANA Ritorno del poeta "In 0911i caso 11è ,la 1•ia,o e tn11to 1110110 dn 111orto, si ,..,r,i l'fl!Ji,u,e di 1110,, ::tf.. di GIUSEPPE RAIMONDI E la Ieri:C'nda di Campana continua.. Continua In bra.cclo ai terrori filologie! degli zelanti, o preda dell& critica. che vuole senlrsene a rovesc,.o, per sospingere In un mondo di leggenda anche la figura concret.a del– l'uomo, e tende a interpretare il suo lavoro come Jl prodotto di una• nott.e del e sabba> futuristico, la ra– c!le pazua del secolo. Campana :nedesimo, durante Ja vita terrena, s1 comp:acque forse di alunentare la leg– genda, apl)Og::uandosl ad e!emf'nt! di costume let.tera– rit,' che. nella provinci.1,Je Ilalla òegll anni tra U ·912 e Il '915, recavano con voce di favola delle \'lcend.!, 110n tanto lontane, di Rimbaud, Verlaine, dl parnas– siani e simboUstl. Anche per temperam~nto, è vero, eR:11 amò celarsi dentro I noti travtst1mentl: nomaGl– di.o;mo,alcool. disordine sociale e spintuale. Non r.ra, forse. che un suo movimento di pudore e di riserbi'.;, sotto l'apparenza scandallstlca. Come, tenLlamo di rl– porta.::e dalla memoria, la sua querula violenz.1., a tratti, non fu nlent.'altro che un affiorare della tri– Mnza che arrossLsce. e ciella sua impacciata modestia. D,fattl. quando 1l luogo t.r~co gli Impose l'cstnma sincerità e semplicità, ,·e1U1ero,per bocca sua al me– dico Parlani. 1 commenti deflnlliv4 alla rilettura del– l'edizione Binazzi dei e C:mtl >. Cosl di e Pìa .z.za S\r- 2ano > ossen•a: e Son note musical: che face\'O IO>. Di e Toscamtà >: e E' un po' en!rmatlco. E' una fan– tasia plttorlc3, sono stati di fantasia. Sono cclorlsml plù che altro. Sono un effetto di colori e di :umonm: una armonia di colori e di n.ssona.nze>, E in fine di e Arabes:o-Ollmpla lo pnclsa: e Cercavo di armoniz– zare del colori. delle forme. Nel paesaggio !tallano cof– Jocavo dei ricordi,. Che può essere quasi. mio Dio Ia dlchiaraz1one della sua p.>etica. bene ardua ma Iuc!– damente praticata. an·;nfuor! dei r,assatl travestlmen– t!: e dovrcbb.?, In sede cntlca, essere chiarimento :id o~n! leR:gendn. Parlando della sua POcsla. cioè della sua \'ia. poteva essere sobrio a questo punto. La critica fllolog!ca >, cosl lnfalllbUe nello scruta– re ogni tormaz.i')ne del Uniruagl?io Poetico, nello sco– prire il primo, il mtn1mo mov1mrnto nell'articolarsi cli una poesia, non ha avuto un naturale trasal!mento cii fronte al destmo ~he uno scrittore può esser.si imJ)O– sto per realizzare un suo ~co; >o.un disegno d1 «poe– sia>. L:i vita. non I dat! bioi.rraftcl, di questo uomo. !a lntne~ scarsamente. Eppure. qunlcosa da medlt- .i.re può offrire la follia, lo smarrimento fl.s!ologlcoe \'Cr– bale. clc-è spirituole, di Campana. &e non altro per l'meluttabile fo:-za che impangono a taluni scrittori. come a RL'llbaud, dopù la ~ Sa1son>, l'ab!.ssbdella v.t.a pratica. i cvmmercl d1abolìcl. e b...."Stiall. dl rlcomf?'• gnarsl al silenzio dtlla c"cazlonc. E' aliora che U paPta ritorna uomo fra Rll uomini. Fu consueto ac:cliuomini artisti del secolo scorso. anche a tahml del primo ven– tennio di qU!'Sto,di offrire Jq. propria vita al ragglun– Rlm!'nto di una «forma p,oet!ca:.. r..::rsegulta strenua– mentt. t:h? ftnlv$\ p:?r di,•orare la vita stessa. Anche se I resu!tatl non furono o~nl volta pprfet.ti. era U segno di una !':Ortadi lntellcttuale stoicismo, d1 una dignità d1 la\'oro. di una coerenza morale. Questo. tra gli altri. fu U caso di ~ampana. Una poesla è 11r1a•.sunto del gusto. della vita, della cult.ura d1 un'epoca, ctuella del mo autore. I giovani di o~gl non ?OSsono quindi accettare che a stento quel!& materia che nell'opera di campana. è ancora troppr, «vita"· «tempo:-, ecc. Cosl accade anche ciel loro rapporti con &.!tr! poeti delle passate generazlonL Facile è separare le .!:Corieche ingombrano la pot'sia di Campana. ::via,crlticamen!e, a che vale? Lo spirito. In ogni Juo;;o. vl è quello ~Iorio~ dell'avventura lirica. Avanz.! di un riconoscfblle gusto e liberty> sono nel– l'agiettivazlone: e in!rennb!le >. cielo e latino>. « ml– t1co>. ~ mediterraneo>. « lmperi:lle,. ecc. (Corb,cre ma. l'aggettivo •contumace>, qua!i per una mu.c:!cale llbert:\, come Campana clmperlale:i,). Ma, atte!lZ;.on~ a questo izemre di cl!Ofrty >! E' Q\ialcosa di talm1.:nte fermo e c::imposto, l:t"là diven11to !.tlle. Anche In Mi'.l· larmé rlsp~nta li «fio:-ealc >. con h sue rose di hronzo e arborescenze verbali d1 un'Irrealtà t1.ssoluta.Campa– na ricava. gli elementi dell:t. sua cultura, oltre che da quella. classica. e da quella dcll'$00 italiano. dall'arte letteraria francese moderna: i nomi i;ono noti. O da quelle che in qu"?Sta.arte si r!conoscono. com'è il caso di Whltman lntrncl.o\.toda Claudcl. Sua bibbia, Io confessa\'fl vol~ntlerl nel caffl' leaerarl. furono l~ «Fleurs du mal • : ne n,·pva una conoscenza fanat:ca e puntli;::llosa. E a!tra\·erro Ba.ud<:lairP,C.'ldenzedi Poe nella climaterlca. importata lirica: e Dianora >, che. se t~~ sua. s'inscriverebbe bene nel la\·oro di Campana, quasi pro',l"umma d! una poe~ia retta da un ripetuto Incanto muslrale. Lo si è voluto drflnlre: un vls!vo; con una specit\cu.1one di guc:to :·az.1onalee m~terlall– stico. S! sono ap!)re12.ati l suoi occhi. la penctTR1Jone de!la su':\ rét:na. Non la particolare :nnesslone del suo t<irmrnto d'esprc."-S1one, la chiara tnstczza, dl cui sono tracclr• In questo suo • carn~t de damné >. Forme: co– lori: e Il resto è mnslca; è lleto di sbng~rsl Il critico, appoi:z-giandoslalle p:uole deH'q,utcre. Non si è ,•olu!.O 1rnard:1re nt'I pam-:gl della sun anima, un luogo abba– stanza dcvast1Lo, In Y~rlt..\,e percorso da fumate sini– stre. Non certo attrlbu:,Rli U pr()l{etto, umano e de– e-no di un poet:l., d1 volNe e J)OSSéderla vérlté dans une àme et un corps >. Campana cl parla del glorioso, disperato tentat1,·o d! ~alvare Il e messa~gìC'I > che 1 grandi poe,t.i dell'e?Q::a moderna ci o.vevano t:amandato. Vi riusci? Certo, nes– suno plù di ll_ll V\ si sfouh. Del rfsto sl d!rebb! che qualcosa del tragico « béa:alement > mentale deglt ul– timi dlarH d: B:iudcl:iire ile sue note d'to!ene, tra I lampi del genio postremo, I mistici vane::tttiame:1t:,, sia stato ercd:tato nel b~bettio verbale, nell'lncerLo, nell'1mpedlto svolgersi deì.la fras~ p::,etlca di Campana, che ha 1 soprusalt: e ~li abbatt!mrnt1, le cadute. :;Il Eamarrlmentl di una flr.iol<Xllca catA..strofe: - « Bianca, quando nel rosso del fanale. Bianca lontana tat.lcoça– mente, f'CC. - Ma quando ei:11ritrova le formt: di un pac~'l"ft"io, e rlcompane la visione di una città <Faenui., Bologna, Geno\'al, di un luogo reale, appun– tandola ftnche con la battuti d1 un d,~\loq:o,o con un part!col:lre unprovv!Famente realistico dopo tanta Uri– ca evocazione (e Una ragazza ln ciabatte pa!-,-;ache dice r!mes.samente: u:, 11:ornola p:cna ci parttrà t?.:~– ti > 1. 3cc: i.de che e::rll sforzi il tempo a 1mmett~rs1 11r>1 !uo~hl. quasi In maniera fiabesca. o come fa Goethe in talune parti del , Meister >, riuscendo ad una rap· p~csrnta?ionc della ,·!ta. ad une viva proiezione d.'1 real~ s-.illo sche:-mo della fanta.o;Ja poetica. E allora qualcosa di idillico, da ·i::otthlano . Annlnto e Doro– tea . permane nell'aria del suo O1a:·lo della Verna. [19431 G I\JSEPPE RAIMONDI OL'L'HELA CRONACAE OL'fHE.LA LEGGENDA * L'INCONTRO CON L'INFELICE DIG ~IO dl GIUSEPPE RAVEGNANI La. prima. cartolina, scr!L- (c ... sarei contento che 1n poranei, pubblicato nel 1930), colore che accendeva. il san– taml da Campana, ml glunse quello che scrivo vi fcxsseun le ritengo sbaglptte, o perlo- gus a Campana: e Ricordo nel ma~glo del 1913, e veni- po' dell'umanl~ targa e del- meno poco a. fuoco, per l'er• una vecchia città, rossa di va dal Belgio. A~va, allora. 1'inte11_,o colore della nostra rort comune di giudlc,ue mura e turrita ...>}, o per l'!n. quasi 18 anni. mentre cam- Emilia). SI badi: questo fug- Camps.na non In sè. per l va- canto delle donne veramente pana nell'agosto ne avrebbe gcvole accenno all'intenso co- lori della. sua e voce> poeti- e dagli occhi trobidl e ang"!li– complutl 28. A dargli Il mio lore emlllano ha, a m!o pare- ca e deUa sua personalità, ma cl, dal Stonigravidi di vertlgl– lndlrlzzo era. stato B!no Di- re, enorme Jmportanu aì fl- pluttosLo come tipico rapprt:- ne>. o perché fellee del nostro nazz.t. che io incontravo spes- ne di giwtament.e intendere sentante d'una. novità di n- Incontro, lo vidi animato e ge. so nella redazione del Redo Il carattere della poesia orn- volt-a, vall~a. sopratt.utto co- stlcolant.e andar per le vie. del Carlino di 'Misslroll. A ca del Canti. n nostro Cam- me glustil\caz.ione del tempi. spett.Inali 1 suol folti capelli Campana lo strambo Blnazzl pa.na . fu essenzialmente un Inoltre, solo oggi. dopa di un caldo biondo rossastro. (forse an1:9r più strambQ di vt.slvo, ma non. per l':i.mor di l'edlz:one critica dei Canti Or- le sue sp9.lle forti e quadra– Ca.mpana) voleva veramente Dio, In senso dannunz.tano. /ici curata da Enrico Falqu1 te quasi a dar di 001..zo alla bene. molto ammirandolo. In prosa o In verso. t colori (sta quella del 1941, e siA.gente tanto era furiosa, qua– anche se poi. con 111. sua edl- per Dino Campana hanno un quella, ancor migliorata, del ~l feroce. la gioia di guarda– zlone del Canti Or /I.ci (Val- valore morale categorico, e 1952). dopo la pubbllcu.1one re e di parlare. !ecchl. 19281, e più ancora non soltanto descrittivo ed degli /nedfti <1942), dopo le Ma. a. quanto so, e me ne col suo saggio critico, pubbll. e.,pre.sslvo <cioè sono validi ag-giunte di Matacotta tT.ic- accorsi più tardi quando di cato, se ben ricordo, nella bo- poeticamente oltre I l!mlt.l di cub10, 1949). è pos.,lblle con- nuovo lo rlvidi. era di carat– Jognese Brigata, in un nume- un$\ precl!,a. tavolOZ1.a). La sua durre ur. discorso più sicuro tere taclt.urno e quasi scon– mo del 1922, e che chiunque freschissima fellcitt., nel co- e più largo sulla poesia di troso, di parole discrC'te, d'a– può rileggf.re ripubblicato In gllere Il senso e Il peso di un Campana. e magari anche nlmo Innocente, raccolto più A,ttlchi moderni e altro tVal- colore, fu perentoria, come fu sulla. sua esistenza. dal 1910 a discorrere con sè che con lecchi, 1941, pp. 255-264), ha perrntorla la a,get.tlvazione al 1918. Con ciò non affermo Rll altn. Per ciò. tra. le a!L1e flnito per danneggiarlo. dim- Posso dlre che molto. e La- che della critica sopra Cam- favole. c'è quella dellA sua do l'a.vvlo a una leggenda lora. apparenze. del Campa- pann. tutto sia da rifare. ma. e superbia.>, della sua e vanl– campanlana. e lntrawol&n- na uomo, oltre ehe gli avven- molto si, sia per ben flssa:-e tà >. Scrisse Blnazzl: e era dolo tra e gli ultlml bohé- tmosl fatti de.Ila sua. giovi- quanto U poeta, partlLo da sensibilissimo alla lode; e miem > d'Italia, Il che ha nezia e le sue peregrinazioni sui;gestion1 culturali umche giungeva. anche a sollecitarla molti lati bugiardi, o perlo- per Il mondo. aiutarono la dOJ>O 1 Canti Or/I.cii, abbla con 1ni;enup adulazioni>. Non meno inesatti. nascita e Il gonnarsl di una saputo vJa via, o abbia ten- è vero. Anzi era. di front-e a Dopo una Htta corrlspon- leggenda ea.mpaniana, che tato. di decantare l'altrui ma- se stesso. d'una CA.Staumiltà, denz.a, dopo rarrlvo de.ll' edl• troppo si perpetuò. e fu :i.e- terla s!no a esprimerla del d'una a.rlstocratlca rlserva– zione ravayl!na de.i Canti Or- colta e ripetuta senza bene- tutto nuova. e Jegat.a. al suo tezz.a. Se domandava un pa– / 1.ci 09141, che ml giunse pie. ftclo d'inventarlo. Cosi anche lnt.tmo, e sia per porre l'ac- rere su una pagina. lo fa.ce – na di correzionl. dl varianti può sp1ep:arsl come e pc:-ché cento su ciò che fu la più va, non per sent.lrsl lodare, e di aggiunte 1purt.rOPPOru- fu Incluso, QUASI a. forz.'\, tra. profonda. tragedia di Campa- ma puché cercava a.I di fuo-, bataml. :1ss1cme a. oa-nl mio 1 « POetl maledetti•. tanto na, il suo più profondo e urna- rl di lui una qualsivoglia r!– libro e carta e do::umento, che Il suo nome fu Quasi sem- no dolore, quando cioe vede- sposta a.gli 1nLcrrogatlvl che sul finir di una guerra In cul pre accompagnato a quello di va. e ne era purtroppo con- lo tormentavano. Cerc1wa. le più sciocche ruberie ven- Rimbaud. mentre se cl fu nel scio. trascorrere Improvvise non lodi. ma chiarezza. Circa nero consumate mercé la scu- primo Novecento lctter:i.:·J::,ombre. come nuvole tempe- le sue pagine parlava sempre sa. della Patria: tutto Il mio l)Of':Sla schiettamente lta.llana.. stose, sulla grande luce che e d'arte>. di cun pa' d'art.e>;! 3.rchivlo, pieno zeppo di l~t- con radici ben ns'Se nell'a.ria era In lui, e ch'egli voleva t,a- ed era Il suo un discorso pie– tere. tra cui quelle di Cam- e nella terra dl casa. e r!vol- sformare In canto. Ed era no di pause. di perplessità, e pan1, fu venduto aJ.ma.cero ta a e~sere espressa al di fuo- proprio In codesti momenti gonfio di sommesso pudore.i come carta straccia 1. I miei rl d'ogni decadenza, questa e di a.ute...,lloo terrore ft-:1co. ci1e I Un Po' d'arte!>. E glà gli incontri con Dmo furono tre.: proprio la poesia del Canti eill scriveva, ripeteva, diceva sembrava di dir troppo di lu!. 1 "-•~=-~--------~-~-– ftne dell'a.gosLo del 1915; ,1 Scusandomi della cita.z!one, ta, ma che tradiva l'affan• mo di qu;l lonU\n\ 'tempi pie. ~e:1~n!of:b:11:nd~l nf~1:~n; :::dir~:c~e~~"':aneCf~: ~~:;:~!~no pau.o! Non so- coli attori. né sappiamo, for- i! teT?0, e ultimo, a Firenze, pana, e durando la nostra Perché. estroso. violento. s~. clh,taccarci del tutto da nel dicembre del 1917, un amlclz.la e l nostri contatti pieno talora. di furibondi EC- es~I. ma I più p:iove.nl.quelli ~:::et~~Lch'egll entrasse n~ls,1:1:;l1 ~~~n~~~! d~\ .1~;:~ ~i;~~/~~~~!!~~j ~it1~e1l~j~:edlnC:e~:~~~ ~~~~nr:r:=~~I Del pnmo incontro. che ml! ghi comuni>, sottoscrlt.ti dal ,·olt- era taciturno. chiuso !n,POrtare I loro Interessi, qul\n– è rimasto vivido nella memo- maggiori e più anziani di st-, pressoché tlmldo. e. se to più puri dei nostri. sulla ria. ::?là scrissi sul giornali, mt; e oggi molt.e cose, scrlt- pP.rlava. indulgente. Solo a poesia. di Campana suU'uo- ~~l~~l~~nhdeo.1ei1ir/~~~~\u~j!~ti:ia~i ai:/:~;~~\:rc~~ :~~~te 0 m":t'e.~~ 1~ 11 =~\~: mo Crtmpana. e da.rcene 11 GIOVANNI COSTETTI: Ritratto di Dino Campana- UN uo,10, UNTEMPO, UNACONCEZIONE D LLAPOESIA A pr,,posito del "niito Can1p11na,, di SERGIO SOLMI 1; u•dto da quale~ mue il primo ,:ro1· •o ,olume drUa 1rilo~ia di t.Aitmhlr (parte ~('onda: Strudure du mythel, dedif'ala alla 1mon111ura rld e mito Rimbaud>. Per 1,:on– f11re il pict'olo e mito C11n1pana >, c:he c.-r modi() timidJn~nte. all"t'o(1oc1 <klla prima ,uNr.i mondiale, ndl'ambien1e le1ter11rio fio• ren11uo-hol<t1::ne..c-romano. bhtÒ infiniliunenle meno: 11uakhc rolro di ~pillo dcli. rritica m~- 1liu autoriuata. da Car11iulo a Contini. )b c'è mito e 111i10. L'imrha,ine roman1ica di CamJ)ana rp1ale e infclire di J('nio > e ,,oète mo11dil, tnrciaia dal Binu~ nella 1ua lllT• fuione all"ediziontl 1928 d,.':i Cnnli or/id (non mi p1rr. a <1ur,10 11ro110.ho . rhe la de,oi.ionc del 110,ero Rinau.i 11 porti .ia Mlal■ molto llf'n rirompen;,;ua dall■ cri1ica nu:re~siu}, ha orm•i folto il •uo h:mpo. E. tulll\ ia, che 1art<iuomini della tua ,:eneruione 1 e di quel• la dopoJ 1\-c'..,~ro 1ro,110 i11 Camp1ma un e me••-1,:,io di liberii > - ,ono ,,arole del Coniini - non mi 1iare fatto rhe ,i po,•1 drl tu110 tr111turare. E JmO darti rhe, lrc,:endo il 'l'olumrllo rrt~nte di un gio,•ane rritiro u•rito a11punto dalla ~t'uola del Contini. Gio,·1Mi Dom1lun1i 1 Culturt1 e 1.me~ io di Ct1m/)flnt1, \ 11• lerrhi, Firenu-, 19531, librelto do,e ~i &tende un attento bil1ndo drll'ol}f'ra r('!iua d1 Canr pana, roi 11ii1 aulore,oli •u-•illi e•tetid. ,1i– li,1iri, e filolo,:id. taluno di q11e,:li uomini, pur rifflno,~ndo euno il uldo di quel bi· lanrio. ne pro,•i eome un ,en•o di ,ottile in• ,oddi•fuionc, e·~ ditt,a,no. mi10 r mito.J,"e"'"'1pio dell3 )~)('rii rhr ri offrr-.e la b,,.,·e ed errabonda 'l'ila drl poc11 111p11rticrieorn11i al no,ero di quri moduli biOF:rafiti fine Ollorenlo che una pro· i:r~•iu ridudone di mar,::ini e irri,:idin1en10 delle •lrutturr aorialì, .oprl\,enuti alla fine della pri11111,:orrra n1ondiale. rrnde orn1ai i1111t111ali, 11lmeno J)('r un arti~••• anrhe rom!' af'mplit"e u,:liei:,:ianirnto. O,:,:i La libenà ,·i• 1ale •i rerra altri miti: qurllo del colonnello t..a,-rrnre. mi10 dell'<1uoupliuemenr della ,o· lonlà ndl'1n:ioll('~ me..rola~n •i ri, olrimenti rao1iri della polilir.a e della ,::uerr1; 11uello dei roman1.i'1"i 1m1rrinni. D•O Heming,-aJ. c-ol puadi•o terrrnre deUe loro i;:rilndi , illeg,:.iil· turr di urria e d'alcool. rar11n1i10 d■I ront<1 dolbri in h1nr11. Cht non ~i 11uò ~rto fur un mito di li!ter1l roi e r1po,ol,:i1ori > lipo Je:m Grnt:I. d,e-. limit.ando~i ad Ìlll'Crtire e in neF:a1ho >. paradoc.■ln~nte, i ••lori drlla morale e bor,::hr~r >, fin.i,rono rol trovare in una Hrl11 di a•~ti-mo del male una ,enitù N'rto più imbarazuntr. Ma dirr e me,c.1,:,:io di li~rtà > i dire trop– po e in•irme troppo poro. 'i"clla poe1i1 di C1n111ana il tardho deraden1i~mo italiano lro· ,ò in 1111f'Jlianni il ~uo r•empio forJr più ronrreto Jlf'r l1 •tintill1 rh'r, .. mo~tra\l di ia~r ~tl.•rilare Ira , ila indirfffenzi111 e mi• ,tira portiu. tol minimo di e pa•u,:,:iO >. di le,:amrnto, di rr•lrui:io,.... intrll,.11ual,. ~,. a qurl 1,n1po. la nn•1r1 ral.'ionr ridia poeai11 pn· le•a in,o<'ar~i a C..orr. il no•1ro ~en1in1ento di e••a era i~1intil'amrn1r. 11111,a••ionalamentr l~r• ,oni,mn: 11 por•ia ti a11parha mi•ll'riosamen– lr impliral11 nella •lr••a lr;ima fond.an1entale d... ll'e•i•ienu J)•i<"o-fhiolo,:iu. in 111,~ drll.t fr.111un. drlla i:rni■ rhr la ,pri,:ion■--e. ~e 1111 ricordo 1,io1anilr JH1i, ronfern1;ire qu1111n •f'ruo, 1pirllo dtl min inC"Onlrn di i.urrra rl"I nn,tro r,,mpiantt1 1mirn Rarforllo Fnnrhi, di• rO rl1r fu lui a r1rn1i lr,1rrr la 11ri111a ,ohA i r,,,,.,; nr/iri e rl1r 11url lihro. ll••i~•t' ad 11 1rl dut" o trr di 11or•i1 f(ll11f'm11oranrH hr.1 rii;, ,itinanu nl\n trOJllJO fortuita. il C:ornt'/ ii ,li-• di \In, J,ttoh) ru 11rr p11rrrrhio lcmp(I nri no•tri lll•rdJ1;111i.i11 q11rl111tormrnlat.i pri• •n~H·n df'I '18 lni T(lmha r \fonrenrra. \•ol(I ,. Pn••~t"nn, ,. rhr lr i11un11,:ini r lr r■drn7r anm1nbnr •)lt••n ri ,i,it.irono in nn perin– dn di , ila •ponl11nra r hni1alr. di lun,:he mar ~ drliran1i. di dori ,onni all'a1irr10. L'e•11r• rirnza di Campana, di ,1,:11hondo r di mar tutore. ri ..rmhr,na in (1u1lrhr mod(I parain• nahilr alla nn..ira. pur 1111110 J)iÌI 1nonimamru– lt" nonnalr: , qut"•lll •rmhr■,a prn11et1erri 11111piU Etrin,:rnir ,·uilir.a fkll1 ,:-r11uini1à di ~=~laJ:ft~:~:~ 0 r7:~~ r ! ~:. 1 r-~:°t:t~!~: int,;1abilr: la ~trace.a, dolt'n~ mttunicit.i dr! lun,:o andue, la •memoN1tru1 r•u~ata dallo iron.o f~iro, gentralrire di fulmin« alluci nuioni. DoH,amo. naluralmente. ri•enart' per pili tardi le n~••arie di-tini:ioni e limit11:ioni. F..raumo ancora lrOflJ}() a rido .. o dell 'r-redit.ii di b.1-.io d,nnu111.i11nr,imo rht ,:ra,·1u nel re• ~iduo 11a-.~i,o della IHlt:•ia dei Comi prr po· trrne 01,erart il nrre.qrio ~r•rio; ro~i le for• mul.e- rN"puHol11ri r futuri,1irhr euno ■nrorJ tro11po di moda prrrhi! d lo,..- ron-enlÌlo di •1a,:liarlr ntllamrnle tUlla no,ilà di qud di– f.l'Or.•O 1mt1ito. In qur,ta dir-ei.ione la rritiu ,utre•\iv.a h1 a•-.ai Mn );i,outo, e il libretto drl Bonalumi, ,opr.i:tulto 1>er la finale 11· lenta analilii ,tili•tira, mi pur eo•IÌtui•ca un ulteriore 11a--o in 11u111i. \on rh ... da 11artr no•lu, fooimo in-en,ibili a qud tanto di •ttrho. di ~fon.alo e di utnttamente 101,nn• rhe f"ispirnio11e di C..m11an1 110rt1n1 con 1è: cra,1mo ben•i inclini ad ammirare l'Ome 11 , iolenu dtll'imJ)('lo 110Nll"o ne•te potuto flr lie, itart un tcrrrno culturale im11ro,...i-.a10 e ronfu&o in tratti t'O~i alti. Co•i pure. flrtu• mo 11 tua 11ar1e 11111r.1ali1à p,1oloJ.ica 1h.,. Jrl\O la ,·it• e J'1r1e dd pO\tM Dino in n1odo ro,i tra,:iro, per ~1•ie,:.trC'i qualrhe UPf'l!O di nuell■ , iolen:u fl di quell'■bbandono, e eo~i pure delle ombre.. drr.li iati. dri balbt'nii dai qu■li e~rgono i più fa,eino,i (r1mmcn1i di mu•ica e di , i•ionr. Circa quc•to punlo. mi pare che i.I BoM.lumi. neUo ,.forto di inler pretare il ,uo pori,. tu! pi>no rriticameutc 11iUouetti,o. erC('da nrl rc,pin,::e~ o priori ttrte J1)ic,:1rioni e cliniche>. romr quelle dcJ. l'one•to donor Pariani, le quali, anche 1r ~110::~::!~~,:~! ;::m~~1p~e:~ qi;,1:b~ ;:~: • Crrto la lolJia non ,piei;:heòi mai la pOflr:,ia, m1 questa è conditionat1 dall'intera din1tn· ,ione di un"r.•i•tenu, c. quindi. anche dalla follrii.a. Abbiamo dd re•to da troppo tempo c;.oreir.zato i ,ecchi di:n-oli del poiiti,·i•mo detrrmini&tiro 111:t Lombro•o ed 1111 \lu: "lr,ordau ptr do,rrri ou ~pa,rnlart 1dombnn– do. 1lk radiei della «r11:ione poelica. 1nrhl' il doloro-o terreno umilno da cui •Jl't'~•O e1,a •or11e I c. in una roo~idrrazione e int,,:ral, > dcU1 loro opera. puO Ione prudndrr•i dalil follia di un HOlderlin, di un :'\ietztcbe, di un Lau1ttamont?I. In un più ri•irrtto JrnMl. pen•iamo p01•1 ancora parlar-i di un e mi10 Campana>. Ef•o pol~bbe 1 •ua ,-oha incarnire il mito poi"• 1iro 11iù renuino ddla bN", e r tardi, a Jta· Fionr piii propriamenle e d«adtnti•tira > del, I• poc•ia italiana, ron la •u1 brama di .op– primere i le,:11mi lot"iri nel di•1)rrillO trnta· 1ho di aHerrare il fluuo della ,i11 prima r ìndi,tinla. 111:>lf'riali:i:zandonr la , i,ionr nell, paroil in modo in,iemr rorporro, tan,:ibile r n1i,trrio-.amrntr •foJFCnle. Poirhi a fondo di 11k ro11tttione drl\a 11or 0 ia '°· e non può non e••trt unicam,ntr,. la dirrtta r•J)trirn11 iulo• hio,:rafira. prr Can11i■n4 4 rom,. d'altrondr. prr Rimb,iud, •ehhrnr lo ~rono di que,t'ulti mo lo•.u ~lato tanlo più rnrrFiro. ron•apr,·ole e rorrrnt, I. e, i•ho • ,;t'nr a roinridrre ron e ,·i~ionario >. , l'arren,ionr poe1ir1 non f' in fondo rhr , ihrui(lnr. dila1111.ionr drl dato dorumrntmrio. Prr qut•to, l:t l)O('•ia di C1n1• rian;a 11oti dart I q1111lruno l'illu<.ione di un ,nlo 1rop110 pN"•lo inrranto ,·rr•o uni m,ta ili a,•oh,10: ma di qur•ta. in re1lti. il porla non fu mai ron..:;i11r,ole, o la liruriò 11rll'111(1 •lr.••n drl 1·anto. 1l"ahu partr pro1,rio prrrhi– difrnò di un Jll'rlllf'lo •ra,o 1111otritiro. di 111111 ,rrri•a •r-"ha r ,olontÌI di ~tilt lrn~i -en ~iliilr in, rrr nf'Ì ,,orti ~urre-~h i, come in \lonl■lr & in l'n,:1rt1til. nli -rmlir;i 111ri:lio dr 0 1in1110a npprr•f'ntart" un·a1n10,f ...ra di puro •l11nrio. d, purt'I 11hhandon(I 11111 ..i('a!r f' <'Olori ,1irt1. il "'Fhtj:Fi,1111en10 di ronru,i miti rh!' roinril'lr•.srro rol <ilJlOr(' df'lla brr,r anrnlura terrutr-e. SERGIO S01.:\11 di C: i.mpa.na . speditami da' età, tra Il 1920 e il 1925 ,che tR In un'ora avvampata di veritiero me.:.Sag(!'lo. fuori n– ,1a.rradl il 9 lua:io 1915,e do. pol sintetizzai nel ~gglo, de- tramonto che da,·a rosse ftnm- nalment.e da 01ml legg,nda e, ve dice di iè f' della sua µoe-1dlcato a Campana, del prl- me al cott! delle case cinque- da ogni cronaca. I !...------------------ tla cose assai lnteressant.1 mo volume del miei Contem- centesche le il rosso era un GIUSEPPE RAVEGNA1''1 =---------------------------.. blioteca Gino Bianco

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