Fiera Letteraria - Anno VII - n. 19 - 11 maggio 1952

Domenica li maggio 1952 LA FIERA LETTERARlA GIEN'lr][ DJE][ PJr1Ù DJlSPAJRà'.ll'][ PAJESJ[ PI~NGONO JLA JLOR.O ""~AJES'll'R.A.~ n pii) alto riconoscimento che J>OSS!\ esprimersl nei riguardi di Ma.ria Montes– sori è nel dicM~rarla. qunle essa fu per Lutto 11 corso dello. sua lunga. vitn, edu– catrice sotto ogni aspetto n.utentlca. · Di null'altrO ln~eressata e n null' alt.ro dcdltn, ha lavorato nell'avversa. e nclln buona for– tuna. con tenace rlsolutezm che ern chiara espressione di uno. volont.h cosciente del propri lntcndtmentl e della bontà deliri. ca.usa. Intrapl'esn. Cosi, spcrlmcntnlmcnte accorta. e dott,rl.nalmcnte aggucrrJtn, hn creato un'opera gr1mdlosa a benctlcio del– l'lnlanz::a cnplllarmt>ntc cst..csra. a tutte le partl dfl mondo e ancora In plcno fer– mento di crescenza che la scomparsa del– l'Ideatrice si spera non congeli, per la rc– denl.l.one civile e morale dei più piccoli membri della società. 'Ma Il valore dell'opera della MonWssorl non è solàmcntc didattico. e sociale in quanto didattico; pcrchè. In questo campo, anzi, è di!tlcllc riconoscere quale esso cC– !ett.ivamente sia. e si può Polcmtz-1.are, e tante volte si è POlcml1.i..'lt.oman mano che la. sua personalità riusciva sempre più ad a!fermarst In ambito prima italiano e poi europeo e mondiale, e si può dubitare che l suol cri teti siano davvero, non dico miracolosi nel loro effetti come si .vorrebb::: da qualche lato giunge-re ad aftcnnarc, ma senz'altro rlspondenU appieno n.ll' esl– ienro che 11 muove. e si può spiegare, al iume di questi dubbi che divengono Istanze critiche ln atto. come mal. al di fuori di odi.o.si e ormai felicemente superati me– todi politici di repressione messi in uso anche contro la Montessori. questa abbia avuto maggior seguito altrove e minore •proprio In Italia, dove contcmPOranea– ment.e germogliava unn. dot.trina pedago– gica J>()i lnqulnal(\si appunto politicamente e. di suo, PoCO propensa. a dare un giusto rlcono.sclment.o o.Un. funzioni! lncllmlna– blle della tecnica dldattlcn. ma dettata d3 un'ispirazione umanlstlca alto. come nes– sun'altra In Europa e nel mondo e t.nle quindi da. mettere teoret1cnmente In !stato di lnferlorlt.A la. dottrina della Montessori, !Qeculatlvnmentc senza alcun dubbio più povera. Ma, fuori di quC6to terreno un po' minato, e comunque parttcolarcgglnto, la figuro. della Montcss:011I. al di lt'I. di ogni disputa accesa sul Suo conto. è sempre ri– masta più in alto, proprio pcrchè si di\ nella sua opera un più nlto contenuto utnano. un più nito Insegnamento wnano che è doveroso far risaltare. E' l'Ispirazione. In luce che rischiara e Ia !orza che sostiene tuLtn la sua opera. quella che fa umanamente grande Maria. Montegsorl. li giorno di Epifania del 1907, nella prima e Casa del bambini > aperta. in via del Marsl nel quart.lere romano rJI s. Lorenzo. es..~ prfnde,·a cont.nt.to con il primo gruPPo di fanciulli nsslstltl. e Era– no creaturine timide e sorre. dirà poi, ap– parentemente st-upide e lrrcsµonsnblll. Non erano capaci di cammlnnre in fila e la maestra taceva rencre ()!!;nunnattaccaL-.. al grembiulino di quelln che la prcc;edcva. p~r cui esse cammlnavanp In una specie di f!lR mdlana. P:flnJl'.evano e sembrnv~ che a.vessero paura dl tutto. Non accetta– rono 1 doni. né nssn1rn:larono I dolci, né rl~sero se lnterrogot.l. Non erano certo \'lssut.l In µn bosc,:, con gli animali. come il piccolo selvaggio dell'AOOJ1ro11 . .mn in una foresta. di gente perduta e oltre I con– fini delll'l società civile. Alla vbLa di quello ~p~ttacolo, molte signore presenti osser– varono che. soltanto per un miracolo. quel bambini Potevano essere cducat.l >. Leg-– gendo quest-e righe. viene fatto di r!pcn– eare a quello che sembra un aneddoto .ed è Invece un !Atto rt>almentc accnduto, quando un giovane prete torinese che si chiamava Giovanni Bosco passò con un alto prelato In Piazza del Popolo. n Roma, · e vide un gruppo di rngn?.l'J che rumoro– samente giocavano. e l'nlto prelato npn pensò posslbUe nccosta.rll per Insegnar loro le verità, e don Bosco inve,ce li accostò. e 1 ra~azzi, vèdcndo questo prete sconosciu– to che non parlavn nel loro dlaleLt.o.prima scapparono e poi t.orn=i.rono e gli furono tutti Intorno. e crearono cosi con lui una comunione di spiriti, quella. appunto che 6on Bosco aveva rlt-enuto attuabile e l'a.lto prelato, Invece, scetttcament..e no. A questa comunlor.e non credett!ro ntp- Biblioteca Gino Bianco Educatrice d. l mondo Qnosta grandr, italimta ha costruito, nel Rogno della "scuola attiva,, uno dei monumenti piil generosi dei nostro secolo * di GUIDO CALOGERO Pag. ff, Le città non amano i fanciulli di IIOHl'JR'J.'O i'IIAZZE'l.''l.'I è affa.tlo il bene del figli per gli altrt. E allora. è frequente che le dlvia!onl e le lotte dai padri &la.nocombattute sulle tcite del figli, shmo paea.te a caro prC7.Z.O dal flJZ:11. Io ho, co.sl , fra. ~nti alt.rl ricordi che potrel addWTe. mm doloros.'\.memorja di un progeLto di un vlllagglo del fanciullo, preacnt.ato da. un ptefetto n..<;Sennato e giunto a buon punto anche flnan. zl3r1o, rha mandato In a.ria.. In una certa città. meridlona– le, i.olo per so:;pettl Ideolo– gici dl un importante perso– naggio. E ho Qui present~ a.ru ~~rl~~t,:T / 1pa~~i;:bJ1 ~ vecchio paese del Sud. L • All60CI.Wonc NazlOna..le per la lotta contro l'anal!a.– bctlsmo stava. per lnterveni· re. c·era in paese l'edificio di un vecchio ospedale da. ria.t.. to.rr e convertire m scuola· e centro di a,.<;...<dstcnze: m zz.l e uomini erano pronti. Beihe locali e sospetll Ideologici. ln poco tempo, fecero naurraza– rc tutto. scm..a. creare, g'fn– tcndc. nulla di meglio:· 1n– oomma. senza fare nu'lla. per quei bambini dcnutriU e patl t.i, per quct fanciulli di un paese poverissimo, malato, senza avvenire. Ho rlcorda.to due rati.I che sono due t.imbo-' li \•alidi per li nord e per il ~~t·.::~~~: i:ie ~:, 1 d~ stare at.tentJ, t.l possono \-e– dere presentare e Mconfigu..– rarc, In un modo o In un al– tro, assai di frequente In Oini paese e In ogni città, sia. pure essa. per a.Itri aspett.l, eivi. liss!mn.. Si dice comunemente che 1:l città è !a.tta dagli uomini e la campagna. e fatta da. D!O, ma è un ben strano regno del-,. l'uomo quello che si conciu- ~~~n ~~=00 re~:: dulto, nega.odo la .sua radlce e cioè un umanesimo. o un pcrson &lls.mo o un socialismo del fanciullo. Ad ogni modo. l'amore o 11 non a.more verso 11 ta.nciUllo non è solo fatto emotivo, ma anche conoscitivo: non à !9010 atte,gglamento menta.le , ma -anche e soprattutto pra.– tlco. Ed è evidente che anche in un ambito di una. &te56.I. cL viltà aduJtlstJca, c'è modo e modo di amore o non amore per il fanciullo. C'è il modo pettoruto e cafonesco di un gruppo dirigente clttadinoc.he ve.nde gran parte del cortile di un nuovo Istituto d'lstru. zlone o lmmobllizz.a. una.acuo· la di un migliaio di fandulll per una mostra.. ad esemp!o, di frutta e ventura. che. tgno. ra I termini più elementarl dell'assl.stenu seola.stlca., ecc. :Canu:r:n~e.iat~ 1 dl ~~~ struione aeolastica. e c 'è il modo discreto d1 fare. a. me. t.à le cose. un po' fra. Il sl e il no, vivendo alla. gioma.ta s.en . za. un chiaro volere e 1ent1re ~uti~blcml dei 1'.;:U della C'è l'lncO&Clenzadl nazioni per le questioni delle nuove gene.ra.z.lonl o c'è un dlScreto d\lfUiO amore per Il fanciullo dl altre nB,;\onl clrct\. li valo– re del prob\eml biologici. psi– cologloi socia.li , a&Slstenz:lall, cuU,ura.Il,educativi rlauarda.n. ~~~ 1 uf:;z1:rr~ l~1f~ ~e~~- ~~ mn.neslmo tradizionale come regno del pad':'e id muove qUIL .,;. in ordine sparso. covando, In M!, talora.. fermenti dt un nuovo umanesimo del figlio. Ci .sono. cosi, anche città ohe, nel comune disamore ci– vloo per Il fa.nclullo, sono esemplari per una. convergen. za di a.t.tenziont. fnl.zl.ative. ~r:~~t~lo~rvY1~v~~i1•i~f~~ e della gioventù; città In cui la, vlt-a. del fanciullo rappre. ::'~ti ulfa~cl~ui1 vro~~~: sto più in alto delle taztont e delle divisioni Ideologiche; in cui .sJ documenta quotidiana.. mente una. volontà di servire lo sviluppo totale e festivo dell'uomo nel fanciullo. In Italia. c'è TMeste. ad esempio, città. che avvlctn.s. i fa.nchtlli concretamente con anUca simpatia. Vnle la spesa. di citare alcuni dati che sl rl!ertscono unicamente all'as– slsWnz.a. scofastlca. Dunque, per la sola assistenza sanlta. ria. r.colutlca., U Comune di Trieste impiega: 23 medici 6COlastlcl. uno speciali.sta In ortopedia dirigente. un consuL torlo Ortopedico con 60 sezio– ni, dlvi.se In 9 palestre dJret. te da 15 Insegnanti speclallz• Zl).ti, 7 oclontola.tr1 dirigenti, 7 'ambulatori scolastici; uno speclaU.Sfa. in ortofonia. dlrl– ~ente un corso ortofonico eon due sezioni; 3 a..ssslsltntt &&– nitarle. 6 assistenti Il Comune di .Trieste ha., inoltre. una scuola. all'aperto e gestisce 9 rkreatorl per ù tempo libero degU t.eola.rl con 69 tra insegnanti e dlrieentJ; rl<;rea.torlove si fanno glnnL stlca e sport. fllodrammatica. lnvoro manuale, cucito. escur. ~onismo, banda e doposcuola.. La città. di Trieste, 1no1,re. di\ vii.a.a. una. trentina. di co. Ionie trn. continue e diurne. E per i fanciulli anormali. ecco un Istituto per c!ech.l. è per 6ordl: ecoo classt miste per i falsi a.norma.li, i tardi vl; ceco ai;lll--scuoJ& e iSUtut1 medico -pedagogici f6!' i veri anormali e in più iopera. de.I Consultorio pslcolo;1co de.I. ro.N.,\eU. Ecco, 10.somm&, una COllVCrgen~'\ di .sforzl e a.tten. ;doni di uomini e JstJ.tutl, di rL$SOCll'\Zlonl e di enti lntomo nlla vita, per nulla marginale, del fnnclull!. S!nmo di front.e .ùlo t,pec– chio dl un nuovo umMesimo <lei !trnclullo? No, certo. s111.– mo ln un mondo della pe.rte- 7Jone educativa? No. certo. Ma pure Trieste è ~empla.re per Il suo civile costume di slmpntJn 1>er Il fanciullo; per n suo operoso e pen~o in. tere~ per le questioni dCL l'!nfanz!n e della gloventil. Sem1>rc Insidiata e spesso conles..'l.,Trlc-stc id attacca al– le rnd!ci della vita, si attacca. al rnnciullo. Orbe-ne, che oosa rare e c,o. me fa.re per ~rsuader& la città. tutte le città-, Il un amo– re non re-ttorlco o ~ù 0,pc– ra.th -0 .. per 1 tancium? ROBERTO MAZZETTI

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