Fiera Letteraria - Anno VI - n. 18 - 6 maggio 1951

Domenica 6 Maggio 19:iI P AUL CLAUDEL 1ta ,velando agli am• miratori I telreti dei 1uoi vibranti cph tol1ri: e la tua giil ricca peraon■liti ne uce in una luce ,Ti lolla e di ,oHercn:u. E' ancor di que1ti giorni, ,i può dire, h prc• ,e nluio~, in italiano , da Carunti , del c■r• leggio con Cide: cd ecco che le e Editi on1 Gallim■rJ > 1t:1nao pH lanciare nell a 1u1 in• 1e1rità un'■hr■ cOrTitponden11: le ccnto1cua n, tadnque lettere ,cambiate negli anni dal 1904 al 1938 da Clandel e André Suu èJ. Il libro è certo dutin 110 ad un grand e !Ucceuo: non crediamo di ipote care il futuro 1Hcrm1ndo che 1upereri, foue, quello 1occ110 11 ~n• tiu imo ,·oh:ime dell'edi1orc milanue. A parer nollro. lo rende infatti più •Ivo e più ap– pauion1l1mente ed , ngo,ciou mente umano - ac1:1nto ad una identica an1ia apo1101ic1 in Cloadel - un 1ormenlo10 duiderio in Suarèt di tro•are l1 via della fede, duiderio che mal In Cide è dato notare, e che anima la rorri tpondenu con i riverberi doloro1i di un traaico conflillo di co1cicn1.1. Alcane delle lettere - di cui l'editore ha cortcu:menle ronceu o 1'11n1icip11.1prucntulo. ne - 1ono giunte 1ul notero ,crlnolo : e 1ià vi 1rovi1mo, in tulla I• 1u1 ,cbletta e•iden:r:a, il dramma 1pirituale di qne1ti due uomini che, 11enu incontra rsi, tentano dltperat amente di capirti e di trovar1i uniti 1ull'unlco cammino della fede più 1enuina. A dar l'anio al lun10 tumbio di lettere fn nn volume di Suarè1 che Cl1udel rice,·eue per pHll nel 190-i.Nel libro (e Sur la mort de mon frère 1>) Claudel crcdclle di ruvhare una incon11pevole ma in1opprimibile 11pir111ione deU'1utore veno un mondo 1opr1nn11unle cm deue nn 1en10 alla morte. Il ,uo 1nnde amore ili fece upire che un'anima ueva bi, ioJno di lui : prete la penna e. 11iltl una let• tera, la prima di una lun11 tene che daveva Claudel Di.o si occupa di noi Parigi, 20 aaosto t9% Mio caro amleo, vento dal Pire.nel, e rlpart.lrb fra qualche ora per VUleneuve. Siete stato u sai 1entlle mandando li vostro ltbro a Jamme a. Cl al • buttato sopra mua:olando di gioia. Gli ~ di• aplactuto d"eaaersl lucla.to prevenire, e vi acrlverà presto. A Lourdes ho visto grandi COie, m~ atl che si alta.vano e camm.lna.vano davanti al miei occhi , cada.veri mezzi putrdatU che risuscitavano . SI tratta. evlden t.ement.t di miracoli meno grandi di q'ucllo dell'Euc&ri• 1tla, oppure d'una conversione . Ma. ai ha pure bisogno di questi segni concreti e ma– teriali. Queste Iniziative di Dio, dlrfllte e personali, fan no capire meglio il suo agire nei n03trl riguardi. Ieri sera. rientrando. hb aperto con una ,itrctta al cuore un a certa aca.tola, e vi ho rltrov at.o una lettera del mio conf e.sM>rc, pien a di severi ammonim enti, che finiva con queste parol e: e Morirò fra non molto. Ma se Dio ml concede un post.o presso di ~ . non cc..s.,erò di vegliare su dl voi e di attir arvi a Lui >. Avevo dimenticat o questa fra se e l'ho riletta con comn1ozlone. E' commovente vedere 1'1ntervento <U, Dio nelle sue azioni pr ivate. Egli ml conduce , ed Egli SI. dove. Dio s1 occupa continu amente di noi, come a•~ occupato del mondo, crean– dolo: e Tu qul e, 7 Principlum. , et qui loquo, vob l.s •· La. fra se che YI ha colpito li In Joann . xvn. 24. VI atrlna:o la mano, caro amic o. Anch' Io 60nOmalato . Ma Ecce qrum 4m4.1 ln/ lrmctur? P. C. NOTA - 11 libro che Andr6 Suark Ue fl mand1to a Pranclt J11mme.1 • Lt, 1m119t1 de 111 frendeu, . NeJ IUJ!IOdii ltll,5 Pau) C\audtl u u a. com• pluto. lnaleme 11 POtt1 d'Ortbu, un i,eH#j:r1- a1n to • Lourdu . 11 confeMOn, del qua.le Clau– del ritM, ò la 1, uu1 . il l'abate Vll\1um,. au1 - atente a Salnt•Med&rd(Pa.rl&I), mono nel 11102. * Suarès La sofferenza mi j1at·la /,'as– surdo linll,UGll,ll,io di un mostro io agodo 1to5 Anche vof malato, mio caro ClaudeJ1 lo capl1co chi 10// re. Almeno, JUlr ool, la 10// erenz:,a ha un &I• gnl/iccto . Per ,,,e ha il vl&o cieco e l'a.s,ttr• do linguagg io di un mot tro. Plil t /orte, phì la trovo priva di ,cn.ro . Una delle bellaz e cht amm iro nella fede i che tutto vi ha un po1to td un'utilità : tan to è beM ordi– nata la religione. Non m l ma nca l'i nf inito, nt I raggi J)tr comporre infinite curve, ma il ctnt(f , dove tutto 11 ordlna. Percli, com– piango le VMtre 101/crcn ze, car lnl mo, piil di quanto voi 1tu 10 vi compianget e. Se f o1- 1i come vof, anch'io dire l: F.cce quem amu 1nflrmatur . Stnto i miei mali: non ,c nto l'amore clic mc li ha dati. Siete 1fcuro d'ave r 11l.Jto del mfra coli 7 Non crediate che per me i mfracolf ,fan cose da poco. Sono reali1ta come la terra . Mi cl vuole il ,eme per /ru W/icare. La me– rav lglio1c lnti mit 4 del SantJ con fl loro Pc• dre cde■te mi farebbe dire a uno di eHf. , e mi parlane: e Dio non ml prende per Il mio vcrio. In t:1critd, Pt rchi I 1uol invi&1- bfU toccament i ., ullc mi a anima, non /an– no che aggiung ere ferita a ferila 1 •· lo ma cono,co . La viole nza pui, 101ta11to dldr ug– Otrnt i. La dolcez.:a, la promt11a della gioia farebbero fond ere nell'amore tutto il mio eastre . Sto ,off rendo in tolltra blll lngiu.rti- 1.ie. Se vi ovc11i vl■to, vi avrei detto qual e ciclone ha trooo lto le 1J)tranze 1te1.1e del mio laooro, Il M>lo bene che mf ila rima .tto. i a propot ito df que, to. credo che avrt 1tt J)Otu~ eue rml util e. Ma non parli amone. Non voglio im pletoalrvl. Al cont rarlo, vorr ei avere nelle mani un bai.tomo per f oottr1 dolori d'uomo e per le ,co tt ature dtlla PM· .rione oppr es,a di cui cono,co troppo ben" le aspre punte. Ml t dolce peruare, pert anto, che a 001 t conce110 la con10la.zione a me rifiut ata ~:e :~~e i':°'d:O~: . c: au,~~'ia:~ch:o :o' 0~ ; t$0urlto Il fondi:, della 80ffere nza: la fi ne di tutto , non In noi ,t el! i, mo in cii, che 1l pre/cr f&ce oltre ooni cosa al mondo. Addio, e tant o bene, di tutto cuore. su. P.S. • Sono ,oro da dieci giorni , e ancoro per qualche giorno . Ho ric evuto, 1en.za dub• bio da voi, L'Ermltage Cl). Ilo letto con gioia l vostri veril. Sono f mfr,lfon versr e clci, icf • che conosca, dopo Verlaine: ma i,of a11ete In più una forzo che a Vt rl alne manco.Da. Capl1co il vo1tro amore pu le /or – me regolar i: voi potete , UlandJJlc, reda r U• b~ °er,!/:!~ c~e; ,:::~~ fa~~a~ fVentare quat• LA FIERA LETTERARIA CARTEGGIO SUI MIRACOLI CLAUDEL-SUARÈS ,,._ "Caro amico, })erchènon sono un sace1·dote, come avrei dovuto essere in– vece del miserabile sm·ittore buono a nulla ehe sono, })Cl' })rendervi tra le bra1icia,rfoev01·e il vostro povero1i11oredarvi il mio, 1ihe è pieno dnll'a11101·e e delht gloria e della gioia di Dio, superiore a tntti i sensi!,, CLA.Ull.l<:L durar e ben trentacinque anni. André Suarè1 1ccol1e t on 1111imo gn lo lo ,crin o di Claudel: rÌ!po1e 111rendo il tuo cuore, L11 lellen che 11bbiamo 10110 gli octhi è d,111.29 ago!lo 1905, da Parigi. Clandel è ■n• dato a Lourdct, e rende 1 arteci11e l'~n1ico dei grandi miratoli a cui ha avuto la 1ioia di au h tcre. Le 1ue fra1i 1ono 1ubo cc1nti d'amo• re: e Dio mi conduce, dunqu e II dove. Dio non ceH• d'otcuparsi di noi 1>. E la malattia non co1Ha più : e Anch'io ,ono m1l110. Ma ''ecce quem 11m11 infirm11ur" >. Il giornn ,topo Su11rè1 rh 11onde: o la Icner11 è ,•em1ta di nn doloroio pcu imi1mo. quul un sen,o di inferiori1i dì fron!ll a q11alco11• di immen11mentc 1iù ,ra nde ed incompren1lbile: e Per voi, ■Imeno, la 1offeren11 ha un 1cn10. Per me in, ece non ba the il voho de co ed il ligua&J:io u !urdo d'un mO!lro >. E po• co do10: e lo 1en10 i n1iei mali: ma non •ento l'amore che me li 11ro(un ... Sono rea• liata ton1e 111 terra ... e lulln ia mi è dolce pen,arc t he potete godere della con1olnione che mi è negnu. Voi 1i, avele il 1en10 del dolore, mio caro Claudcl... 1'. Claudel comprende il dnmn1 1 di quel• l'1nin1a: e Sono baluto 1ull11penn1 per ri• 1ponderJli ... >. E gli parli ancora dei mira• coli di Lourdu, e acrive: e Oh, perchè non 1onn un 11cet'dote (nel 1900, pu un po' di tempo, 1i ua 1cntito 11llrallo dall1 carriera etd e1i11tica) invece del miu:ro u:rinore buo• no a nulla che 1ono, per 11render\'i In le mie braccia, per ricevere li vHtro po,·ero cuore, per darvi il mio, pieno dell'amore e della gloria ,di Dio e della gioia di Dio! Sono come uno ch6 vi chiamo con 1ng01cia 11tnver 10 un muro che divida, 11pendo che 11 luce è (on lui, e che dall'altro h 10 c'è la notte> (2 lellemhN 1905). ANDRE' SUARES Co.fa di peggio di un moderno , era un clcs• slco, ntl ,en.so migliore della i,arola: un cianico del qutndlce,lmo ,ecolo, educato 4.1• ,al male, e corrotto dalla canagli a. Voi, ,e vorrete, ,arete un clauico dt l tr edlce.slmo ,ecolo. Prima di tutto , avete tt cervello epico. E' naturale che prefer iate le forme chiuie. Siete /atto per un J>O,tma df vcuto respiro; /or ,e non lo far eta. (1 ) L'lirmUage, del IUll"IIO•l;OltO IIK>:I contle• ne dieci Poule di Claudel riunite aouo Il titolo s;enerlco di Vert, e compoett di aluaandrml ClU IICI. * CJaudel Ciechi che vedono ferite 1-imarll,inate 2 settembre 1905 M1o caro uni co, rtapondo Immed iatam ente all a vostra Jet· tera che mJ ha costernato , Non potrb con– solarmi d'aver perdu to l'occu lone di esservi utile . Sapete benissimo che l'avrei afferrata non solo con gioia, ma con avidità, e che ad un vostro segno sarei accorso. sono an • cora In tempo per rare qualcosa ? Perché non avete In me completa fiducia e con · 1idenza . • Ho visto eon I mlel occhi del mlracolt. cioè ho visto gente •t.ru portata In barella , e che parev a morta . u.sctre dalla pl.scina con le proprie gambe e and are da. ~ al· l'urtlclo degll accert.a.mentl. Ho vlst,o una bRmblna di otto ann i. .soflerente di coxalgla dalla nascita, che cam minava string endosi 11.Icuore, rapita, le scarp e che non aveva mal potuto mette re. Ho visto camminar e una piccola Contadina alla quale Il suo me· dJCOu -eva detto : e Se torner ete sulle vost.re gambe, andrò a rare Il medico a Lourde3 > Ho vl.!lto tre o quattro malati cominciare a f1as~ w:s1~: . NoC:r~~o d~re cc~r:~ hfe~:S~~~ dottort e vorrei che ml facessero vedere. ruorl di Lourd eJI, qualcuna di quelle guarl• gionl che si pretendono provocate dal subi· tan eo sv11upparsl d"una. energia personale e soegcttl va. D'alt ra par te, per accertare un vero mlraeolo, cl vosllon o documenti e no:Jonl che lo non possiedo. LI troveret ~ nel libro che vt ma ndo Insieme a. questa Jc.ttc:ra. VI al parl a di ciechi che vedono, d1 ferite rimargi nate, di plaghe risan ate: oose che gli strlmba zzatl e nervi> del Dia· fori non buta no a spiegare. Ma cosa sono tutti questi mirac oli a confront.o della co• nrnnlon e? Caro amico, perchè non sono un sacer– dote. come Avrei dovuto essere Invece t1el mlsera blle scrittore buono a nulla che 50· no. per prendervi tra le braccia, rlcevie.re 11 vostro povero cuore e darvi Il mio, che è pieno dc.ll "amore e della glorta di Dio, e della. aiola di Dio superiore a tutti I sensi! Io sono come uno che angosciosamente v1 chl&ml al di li. '11 un muro e s& che la luce è con lui e la notte dall'alt ra part.t. Suarè1 lolla ndl'ind ecifione: e Voi 1iete ap, pau lonato del Dio che avelc., come lo ho la pan ione del Dio che non ho e che, 1enu . dubbio, non pou o avere. Dio li è d110 • voi. Si è "11eu o 1ul ,·ottro cammino. Vi hw. t hi1m110. Ci ha aperto le braccia e ••i .,J 1ie1e caduto. Neu un miracolo potrebbe U:• durmi più di qucato >. Ma 1tnle di non po1er 1uad1gnare la fede: ed ha p1ura, allora, di perdere anche l'• mici1i1 di Claudel, di tro• v1r1i, nuo,·1n1cn1c, 1010: e M1 ditemi che quu ta noelra 1micit ia non è lc1at1 u clu1i• vamente 11 nO!lro incontro nella chieu dove voi prc111e da fedele, dove lo cerco la rive, ln ione delle preghiere 1cn:r:a trou rl1 > (14 ,cnemhre 1905}. e Ciò che io 1cn10 ,·erto di voi non è tolo 11mici1ia > - Claudcl vuole u 1etlutamente e,·i1are che 1i raffr eddi il tono del colloqalo - e è amore per un fratello 1offcren1e, al qa1lc po1rei portare la 11lven1 mentre ml Yedo impotcnlc I farlo. Voi vorru te che Dio ve• niue a voi; Egli vuole il contrario. MelleteLo dunque di fronte al 1110 torto: e Io Vi amo, hent:hè non mi amiue. Io faccio tuuo quuto, e non tono che un uomo. E voi che 1iete Dio non lrovate il modo di nn irmi in aiu10! >. No, c■ro 111\Ì(O, non vi manca la fede: ne ■''ele più dei Ire qu,rti dei callo• lid >. E conclude: e VI d& h mia •it■ 1em• pli ccmente perchè vi amo :t (VJllencu ·e•1ur– Fère, 22 1c11en1hre1905). L'an101ci11 fii Suarèa è r-eale; il colloquio api• ritu11le è troppo alto per lui: e 1'aceor1e che Cl■udel vuole inOeulbilmente mantenerlo, Yuole evilare ad ogni coito di 1cenderc 10 un plano pnramcnte umano: e Venendomi incontro, mi avete dalo una nnov, 1pc-r1n.u: non ml 1Yete tiulo fuori d1J duerto, ma il dcterlo ha eeu■10 di euere una pri1lone. VI devo dunque moho . Ed ecco che., non po– tendovi io due il mio cuore e la ·1u1 immen, 11 lenereua, voi r,on volete prendermi per quello che 1ono. Perchè'! Bho&n■ veramcnle che io 1ia di Dio percbè voi mi tiate amico? Ma M 1vcu i Dio, chlu ì, non avrei bh o100 n~ di voi nè di ■lcuu altro. Voi mi ■cora&· siate, caro Cl1ndc.l, u io vi 1conuio e di• 1perot allora, di poter mal euere comprcto, Voi cono1eete i miei 1eniimenti ed il mio ardente dc1i<krio: ".ma è cott■nte che noi non 1i1n10 mai ciò che dobbiamo euere, lo 1enlo da canolko e penlO da pagano: ecco li miatero: la mia n11ione rupins e ciò clic il mio cuore accetta. Il e Credo 1>, ptt l'nomo, è il più 1rande dccli impesnl: cd io non pouo credere proprio perchè nel e Credo> troverei la felicità. Or■, la feliciti non di• pende da me: 11rebbe un■ grande men101na. Bhogn a nl ere per credere. lo ammetto. Ma biaoa:na credero 1en11 ,,oJcrlo: che cioiat Ma volere non è credere, Che pouo io contro il mio pen1iero? L'~dlo percbè non ml oh• bet:lilcc. Quanti poc.hi uomini ne tono cip •• ci Amo la vo,1ra re.de : la vedo coOHt una 1c.rra promctu in cui 10 che vi lrov11e, in cui non 1000 1icuro d'enlrue, io cnl qualche ,,oJta pento di 110n poter c.ntrare mai. Come potele non comprendermi? Sono terribilment e paiano, mio povero Claadel. Che chiedermi di ,iiù? No, anche •oJ non upete reodcrml 1laatbi 11. Rendetul dunque ronto del dram• ma della mi11 l'il■: quu11 lotta terribile e 1en11 tre101 del cuore e del pen,ìcro. E •oi ,ola, voi 1olo. mio Claudel, potrei,e com• prendermi. Addio! non ne pouo più, Sono ,finito> (30 aeon■io 1906). Claudel pare tentire, con 1101doloro11 e,,1. den11, che indie qnuto tuo nobile tent1tll'o è dc.11in110al f■Uimento: e AYete cobo da me Doll'epistolorio Per IO meno so che Dio non resta. tnattlvo con voi. Durum e1t contra 1timulum calci• trarc . Voi ed lo potr emmo dire cOn I.sala: e Sono stato 50)0 net torchio, ho- pigiato l'uva nel mio delirio, e neasuno •era con me>. Cosa u pettarsl da me. olt re queste pa• role da fanatico? C'è ala to un momento sublime . a Lour– dea. Quando la proo,e.sslone dall'altr a parte dell'emi ciclo, stav a per sfociare nel coro della spiana ta: quando la cupa prosodi a U· turglca al perdeva nel giubilo del canti ci dell'lnvlalblle folla ; e lo pensa.vo alla. morte, allorchè , perduti e angoaclatl , sentiremo ml- 8Chlar st alle prt;hlere 1:tell'agonla il lonta– no clamore di Slon . Dopotutto, moriremo domani o dopodomani. P. C. NOTA- Claudel. nel 11)()(1 Uefl etltato tra U 111.cerdoalo e li Pf'Olf'JUlmento dtlla. carriera di• p\om11lc1. Dopo un ritiro ncll'Abbn ta di Llru1f , e eon■IJllato dli beocdeltlp.l, '" " OPt.lto 'PU Il •l ta la.lca, !d ua tornato al ,uo po,to In Cina. a11t lalU del 1901. Suarès Ho la passione di Di.o, che non lw 14 1ette,nbr e 1905, gfovedl Credo di avervi procurat o un po• dl /4• aUdlo. L'ho fatt o Invece per riaparm tarvene. In que1to periodo ,ono , tato co,i malato che ,on douuto ri manere ,em pre chhu o in camtra, u.tcendone .soltanto Pf!lr andar cfa1 medici. Voi v'inte reu ate tro ppo dtf miei maU percht vi rl, parml non parla ndovene. Vi nvrtl prer,cto cli ve-nfrmf o trovare , ,e Jo1te &lat o a Par igi. Ho tra,cor,o tuUo queJto temp0 solo, come capita quando 11 t mala ti , a11teme all'anr,oJclo e alla morte . La coac pill terribile, lo sapet e, t che sf 4,na. Più ai ama . pii.i Jf ,ente la mort e. E tuttatnc noi - pertJo a vOf e a me - odio.– mo la morte d'un odio eterno. La detueo come il peccato mortale . Cl pen.ta con rlmor,o. Ho letto, a Jet~. Il Jfbro cht m'avete mandato: ne ,on contento. E' pieno df mf• racol l. -Quale medico J)()trd: /are ciò che li t, stato fat to e ri petuto mfglfala di volte? Non ml rl pur,nano f prod fr,I, 1na le spler,c– zfonf. Chiamo co1i I /atti che non pou o capire. Capire un miracolo, , econdo me equi• vale a euer e miracolato. Qui cl ,ono pro– digi uno dopo l'altro: non dubito di que, H racconti plll cli ciò eh.e voi , te.uo aoete ol• sto. /I dubbio prova l'in tt lllr, enz.a ,oltant o /ino a un ct rt o livtllo . Il dubbio cfef mo• dcr nt t un dogma che n,l cgc: perciò cool ,peno è fl credo dei gonzi. E' evidente la buona fede del tu tlmont : /4 loro logica vale almeno quanto la logica giudizi ar ia dei negatori. Lo critic a de( ml• racoll non ha Jonda1• ento. I n fondo. tutti olucflcano a. priori . Ma devo dir e che la lealtà elci credenti spe110 appc re pfit ge– ,n,lna della /rcnch etza dl coloro che rl /lu• tana di credere nei prodig i; poieht qua,t , ultimi , per non dar crecflto 4 una caw o: contr aria, / lnlscono col non credere più nem• meno ai propri occhi ; I primi, invece, con• cedo no la loro r,t,t a e Il loro ghtdfzfo. Anch.t qui 10. Jtde crea l'ordine. Voi ,tete appcufon ato del Dio ch.t avete, come lq lo sono del Dio che non ho, e eh" lncfut,blamente non po.uo avere: caro Clau • dd, , u quuto piano pos1famo capirci. Dio rt dato a t:101. S'è meuo ,ull a voJtro strada. Vi ha chlama to. VI ha 1palon coto le braccia, e voi ol cl alcte gettato. Neasun mir o.colo può aff a1clnarml pill di questo. Son 1fcuriul mo che l'unione del cuore d'un uomo con la vita e /4 presenza del ,uo Sol• vatore t un miracolo che ,up erc il Jermar ,i del ,ole in mezzo al cltlo per ventiquattr'ore . L'uomo per il quale s'è prodott o e ,enza po– ,a 11 rin.nova. Il miracol o dcU'Eucari Jtl a, non se ne /a null a dt r,ll altr l ,,rod lgf. Ve lo diCo con tutta la Jor:o della mia natura : null a conta di più per noi che un miracolo pt r• sonale. Cl t neccu arla una rive lazion e tutta per noi. Voi l'avete avuta. Se lo non l'ho, dubito che la vostra amicizi a w.on me lo cominci a rhn proverare. Ditemi il contrar lo con lo Jteu o ardore cht mettete nell' apri r– mi Il vo,t ro cuort, e lo Zelo che impiegatt nel re,tituirmi la gioia, inttl andomi all a sola gfofc che duri t che pos,c riempir e l'ìmmen10 spazi() dei no.ftri cu.orf. Datem i 10 certezz:,a che la nostra aff ettuosità non dipende io/ta nto dall 'i ncont ro ne.lici chic.sa dovt voi pregate - come un fedele -. t dove lo cerco .1oltonto la rivelazione dtll e prtr,hiere, &enia trovarl a. Ml agravt rett d'un gran peJo. Ma, caro Clcut(cl, &app htte eh., non ,cord.erd l'ardore e la forM dà vostro anello, e non dub itate ch.t lo con.,ervo in. un'oPJ)Orito luooo del mio cuort. VI ab– braccto. su. Sono , tato co.rl fuori di tne dea,o che ho Impiegato pfù tempo cli quanto avrti voluto nel ,ùpOndere a Franct, Jammt,. Ml ho scritto una bella lettera . r lncredlbltt come fo po11a e.ssere ricono,cente a un uomo 4•eu tre Jtl lce. E' ima dtbola:c: fl gu,to della ,al vuza Jtnfsct col diventare una pa.,• ,ione dom inante. * Claudel Vi dò la mia vita perché vi amo Vll!eneuve• sur•Fère, 2l settembre HIOS to~~n~!r~J1~ f:aua trovo la v~ tra Jet• tera. che ml ha rincorso per otto 11ornt. Ho pensato di venir aublto da voi, ma. noi dUe vlvlamo eon lo aplrlto , e per ora. è molto più Importante che possano conver • u, re I nostri spiriti che le nostre persone. c osa potrei dlnl. che non vi direi meglio 8Crivendo : un oerto pudore a·oppone sempre all'espandersi di certe vlbruJonl. Alpette• rb perclb per Vledervl, ll mio rltomo a. Pa- ~11Un a~C:~ 1 rt~~t~r:: : ,f 0 i:i~en:,u:,!~ròe metto di treno, e lo ho trasc orso ;:iomt e notti Int eri In uno SOompartlmento. al~a n: tr:i .:~= f!1~~~t v, a:~rp~~; .cortvenlenze d'idee o di car attere. Per qutl che ml riguarda provo per voi più- che a.mlclda , a.more per un frate llo che go[fre, a.I quale so che potrei J)Ortare Ja salvezza, e non pog.so farlo. Non al tratta d'una que• 1tlone d'a.mor proprio . La. converatone • una r,azl,■. uni ca, U più a:rande di tutti t m.Jn.ooll. come potete pensare che lo ve ne voalla di qualco sa, comprometrtndo !'e.sito d'un dibattit o che si .tvolge tra. voi e Dio? Solo quanto vi sarete convert ito non a.vrete più bisogno della mla unl clzta.. Dio procede per le. vie che vuole. e non per quelle che 'Vorremmo Imporgli noi. Voi 'f'Orreste cb'E;:11 , ·ents.se da voi. Ed Ea:ll w o• )e che voi andi ate da. Lui. Se un a.sino vi rivol gesse hl parola , come al profeta Ba· Jaa.m. non dlre ate forse che un gran mira• ;~I~ èD~~a~e ci~P:~ 0 m~~~t~ ;!Ì1°r:ia~f e~ :f~. v~ou~f~~~~· ~~~~i:a=~ . a;! : : zament.e golOAOdi ;:Iole e piaceri. quale 50tlo lo. costui vi dice che non c.31.ste ve• ri tt all'Infuor i del rinnegamento dl clb che st ama; un letterato che si fa garan te di una religione che "per prima cosa ln~gna a. dispreu.ar e se .steul: un uomo orrenda• mtnte inSClUllto, con gl"lntestlnl ancora. bru • clantl del più nero ~ leno; costui vi parla dtll e nou.e vergin ali e del allenr.lo al di là dtll a parola. Non voglio farvi violen ta., mR conM>larvl. moetra ndovl Dio che si tntere s.c:a di voi, f' vi porge la mano. co sa non avr,cl dato. lo. al t.empo del mio Esodo, quando dovevo farmi .strada attraverso le credente fllo.,oflche e mlllf' Imped imenti di ti.spetto umano che ora non esisto no pili. per poter tro nre . Invece del toccamenti lmprovvtal e 1llend oel che ml luc lavano smarri to e aen– t.a aplegazlonl . per poter trovare qualcuno con cui avus l potuto parlare e che ml avu:• ae risposto I Cred ete di potervi Ja.mentar e di Dio? Ecco. mettete lo dinan zi al .suo torto: e VI amo . fonte d'ogni gioia, per quan – to Voi non ml amiate . Io faccio quc.sto, che sono soltan to un uomo. 'E Voi. che .siete Dlo. non trovate la maniera d'alut.armll 1> Ahimè, caro amico; non vi manca. la. fe• de: ne uete più voi che I tre quart i del cattolic i. Non la !ed.e hfl importanz.a al pun• to in cui siete. ma Il dealderio. e per qufl.nto pou lat.e negare d·averli..non Yl crederb. Ave• te formato In VOI un tal e vuoto, com.e &e Dio l'avesse già misura to. E' un' altra 001111 che vi trattie ne. che ml fa aentlre disarm ato dnantl a. voi. c •~ tale un a forza di parali.si nella mano d'una donna! lo stesso n pevo quel che sapevo. l'1n!erno 50tto i miei piedi non sarebbe bastato a 1epararml dalla ne– mica I C'è voluto l'Intervento di Dio; e lo avevo prc.gato per questo. Non eonosco la .soUerenr.a. flslca. e perclO ho paura che le mie eonsolu tonl vi appi..la• no una cru dele derlalone. E' vero che più ~I a.ma. più si sentt!!Ila morte. Ma questo. pt r un cristiano , è un pensiero consolante Più al ama , più .si ha amore da dare. Ab· biamo da parte per Il nMtro ultim o giorno questa monet a. che ha un lrreaistlblle po• tere d'acquls:to. Ecco. lo vi db la mia. vita aempllccmente perchè v1 amo. e vi pre ferl • liCO 11. me steMO. Et mori lucrum, dice Sa n Paolo. VI abbraccio, rispondetemi presto. P. C. tulio ciO e.be do.-evo d1ul; 11 .,j 1D11tli co• me 11rebb6 neceu arlo, aenu dnbblo ••~tte sii a■lvo >. E aul dulderio di Soarèt di un legame di 1empllce amich i, ha parole eh• 1Uonano cateJoric o rifiuto: egli non ti ,cote di C11Creamico d'un uomo cui non ha U• puto dare la luce della veriti: e Qunto ad attendere da me un·amielUa puramente uma• na, no, Suarh, lo upe te 1ià. Tutto ciO che è in me e che non è Dio, nel quale bo me» o rutto il mio pentiero e tnuo il mio caor~ non merita di euere donato ... Io non IO quali ragioni reali e po1ltive vi 11lont1nino da Dio, che co11 .,olete allora? Se foui 1t1lo pre– te invece del laico indegno che aono rimuto, avrei potuto lare di più pet YOi?Noo lo 10... ml non è il coe nè di dilcutere nè di IYCr• rimpianti, bensì di umiliarmi e di baciare con profondo amore la mano che mJ ba condotto dove ba voluto. Non è l'abito che fa il ttl • 11l1no, ma un11 101tomiuione ardente ed ap, p111ion11.1111 volonti di Cctù Crillo, e l'ab– hracdo alla croce che esli ci ha dato d• porta re. E h mia non i. pctante: un po' di 1olitodlne, un po' di noi■, un po' di tram• bu110, e di quali doni non mi trovo rieol• mo!> (Tien-T,in, 3 marzo 1907), Era come nn utremo tentativo: m1 la rl• 1po,ta 1 ■ntora una TOita, dimn11ra.-, che il cuore non 1i era aperto : e ·-Mio caro amico, ■vele un cuore vivo, voi. E lo 11pele: non ti vh-e che per cli ahri. Non 1i vi,,e, In fondo, che per Dio, anch• H non ,i crede in Lui. J più 10litari 1ono I più 1ueu1i di cariti. Eu l upir■no I parlare, u:nu parole, al cn• re desii ■Itri• {30 mauio 1901). L'ultima le.nera dd 1nippolo è di Cl■adel, data 8 noumb re 1907, da Ticn-T,in. Dopo 111\ rapido accenno 1d un par1ieolare ,1110 d'anl• ma che non è qui 11 tcdo per etamlnar• • l' AUL CLA.tJDE L Suarès M'avete rinvill,orito di fresca speranza i,unedl ,era , 30 gennaio 1906 Sfate ;,fù gluato, caro Clcudel: oot m 1 1lete prezfoao. a concffzione che lo lo ,ta ;,er voi. Volete aalvarm l, e ,o che non J)O• te.te darm i u~ prova plit ,Incer a di affetto Non 1lete voi che potete / arm i nc1cere alla 1alvcua, voi che non ,lete un 1an.to. Mc 1ie– te 11n uomo, cd I da voi l'amo re me, un uomo come voi. M'aoeu fatt o qualeo,a cli più che un po· di bene. srctc ll a.to per me un uomo. h1 que1to 111.ondo l'uomo A raro . Nel mio de• ,er to non ne ,coroevo. In ogni ccuo Il 10lo che mi &fa venuto incon tro rfete , tato voi Non dubitate d'avermi /atto molto bene. Anche voi avete ,offerto l'abbandiJno e lii .tOUtudine. M'avete ,p iegato come, alla vigili a. del aacer cfozlo, Il mondo vi ,e mbrau e Inanimato e tetro: vr senti vat e 10/f ocare nel vuoto ,enz c vtbrazionl. Ricordate vene: e avtt:1ate padrt . ma dre. ■orelle, e casa. Ave• vat e in/ìnltamente di pfiJ: tutto la Patern ltd del tempi e fl vostro poato di Jlgllo ntlla ~~,aQ!! 1"';!~~1 c:t t':ft~lvf ~~l~lc~ r~l'(~ri~ mancanza d'un fra tello quar,glù, In queste strad e fangose. vi ,off riv ate il dolore del• l'f1olame nto. Penaate a quan to toffr o lo: po.dre. fratelli. ho perduto tutt o. Ml riman• ■oltanto Il doloro,o cmor• . Tra nne una don• na e due cmfcf, 10no aolo come tl ,u pcr• st.itt d'uno specfl.a:lone polare ,ui baneh.l cf1 ghlq.cclo. QuandD t ravate la pt r,ona pi ù Ignota, • mf.!cono.scluta. tutt aofa conta.vate afl oor« ou.alcoJa per un r,rup J)etlo di r,ente, /or ma.• lo di stupi di. M" lo? L'ar tista ~ un. con• qulstatorc lnvlri blle e segreto: tuttavia m110- re come gli altr i, murato In una 1egreta . Due a,nfd fedeli . po.I più nulla . Per di più .!'On tro pPO catt olico. J)tr loro. Ironfo. Pouo dirv elo: in artt non mt ciiro d'alt ri che ool. La vodrc oJ)fnfone, per me, ha lmpo.rtan.ta , come quella del 1olo uomo che or,gl penll eia po.etc, e rimanga, pensando, un J)Oeta. Venendomf incont ro m'avete rin• vfgorfto di /rcJco spcran ui; non m'avete tol• to dal de.serto; mc queato ha /i nlto d'eu ere una prigione . Vi debbo moUo dunque . Ed ecco che, po • tendi:, darv i ,o/ tan to Il mio cpore e rl mmen– ,o a/letto che dò a chi amo, non volete prender mi per quel che ,on.o. Perchè? Bf,oana proprio che aia con Dio, perchè voi, am.lco mfo, 1iate con me 7 Ma 1e ave.a.siDio non avrei bl1ogno nt di voi nt di altr i. Se vi scoraoglo, cero Claudel, anche 001 ml ,coragglate: e all ora dlJpero di poter es• ,e re mal compre.fO. Cono,c etc f miei ,en timentl e l'ardente de1lcferio che ne i la lin/c. Anche voi vi aentft e in comu nione con mt . l o vt prendo come 1iett . E voi, prendetemi come 1ono. Pcrcht vi Jermate a con.,ider ore un a delle mie origini. quando tutta la ,nio vttc ne t la negazione. e speu o, invt ce dl 1cntl rn" Il legame ,id perpt t110 combatti mento eh• con.duco, provo Il violento bbogno cf &PCZ• Pag. 5 eh, con più amplcu.a potrl euue ,tudi■to qui ndo 11ri nato tutlo l'epiatolarlo, Cl■udel ritorna 1ll'ar1om enlo che 1oprallnllo lo int• re1111.C'è un'aoconta triaiez:r:a in quctle 110• pende parole: • VI hmenllte 10,·ente che non ,,; comprend o: è vero. Siero 1110, per me, 11n'am1n delntione . li mio cuore ■ndu■ al Yostro come 1d un fra1ello 10Hcrentc. Ma de,o ammellcre, oni , che quuto 1ll to di ten• ,i one violenta non cri un, lappa del , oairo pro1rc u o •pir1tualc, ma una 1i!tc.m.uione de– ~nitiva della vo1tra volontà in cui l'i adagiale ron nna 1pccie di pcuonale 1oddi•(,1,i11ne, Or■, che ìdea potete f•rvl d'nn Dio che con• fondete c01i facil,uenle col nulla ? Senza du~ bio, q•uto anif'ne pcrchè non può eu ere pcnuto da voi in modo teDlibile ... Noi CJlt• tolici, in,·«e, ,·edi■mo nel 1eno della dlvi• niti 1teua la rcluione tra il ,oueuo e 1'01• 1e1to, l'amore, Nella pcuon1 adorabile del Salvatore, l'amor,e, è ■cntihile, è per noi una reahi familiare, Ma quando tentaui di par• hre al •ollra po,ero cuore an&ichè 11 Yn• tiro 1piri10 or1ogllo10, voi continuerene per dei 1ecoli a non rhpoodermi, e vi l11mente• rute poi che non vi comprendo. E' vero. Comprendo h 1offuen11 dello 1pirito eh• 1 cerca, non il eompiacimento del proprio male>. A Clandc.l, il Sisnore ba traccialo un tln• 1ol1re cammino: l'Incontro è 1empre con ani• me tenaci. E doloro11 I■ 1confi111.Forte, il Jr■ndf' acrinore fnncue rivedrà quelli ricordi con un■ panta di tri1tu11: ma )1 10111per il trionfo della Veriti non è mai inu1ile. E le p11in1; che hanno bau1to in11no ■4 ya por11 chiu11, po)1ono Inondare un'altra ani• ma di luce. Le luce di Dio. GIOVA!\'NI vuu:~TIN .tarli " ml vergogno cli ,cn.tlre nello parte piit Intima di me , teuo un l1tlnto di col• ler« e di vendetta. Ml rlclùcmo alla com• po.uione, che aola pud frenare l'lmplacG• bile crudtlU cteUa noturu. Non po11o nt VOflllo dir nulla contro gli ebrei: ,olo lt e,orto a non far plil gli tbre i; U prego di non volerlo ea1er più. Li rupln – (IO da me per 1emprc, ,e /anno gli ebrei. Difatti, non ne vedo ma l, non ne cono.te0 nemmeno uno. Sortbbe un'auurd ltd voler– mi obbHgare ad amarli ; o a eaacr del loro Sarebbe /ncrtdlbllt eh.e non cvt11I In m. 14 ,celta df me ate,so, quando 1'na lrrul • ,t lbile poten.ta. ,ceglfe fat4lmente tn noi. e noi non 1/amo mal quello che doDrem• mo u,erc . Come o,cte , Cloudd, come o.sote .so,pet. tarmi d'nvcre l'avara curio .aitd: del ctlletta.n,.. te. So cli u, cre tro;,po arti 1ta per e11tr• un cflletlante . Il dilettante non può creare: i un po.rau ita d'anlmc. L'arte , per noi , non i un pc.,sctempo. Non c'è In me neppure l'ombra di qutlla fredda pcrder1ft4, Sento come un. cattoli co, penJo come un pagano: ecco r, mùtero. Le mie ragioni ,on quelle d'un. ,aoat10 . Noi ,iamo, lo sapete , quello cht se'lltlc1110. e _.llora sfate quel e~ 1iete >, mf cfJrclt . No, elmeno come tnten– dete t:IOi; P#Ch t lo mia ragt6'1e reaping• quello cltt ti mio cuore accetta . Non pon o dir e: Credo e so. Il bambino recita Il Credo ,enza ■apcre cfò che dice. Ma per l'uomo, Credo, è la coaa pl,ì ,rande . Non pos,o ere• dere soltanto percllt sarei /ellce crtderido L4 /lllcit4 non. dfpende da me. Sarebbe. una ,rande bugtG. Bl,ogno creder e ,tnia voler• lo: che gioia/ Biao9u oolere per credere, va bent. Ma volere non è 'credere . Cota po, – •o /are cont ro Il mfo pen.sitr o7 Lo odio pc.rcht non. ml obbedf1ce. Pochi uomini ne ,ono capccl. Amo la oostra fede c. cht la condl vfcfc. & l'amo di più perch t t la vostra. La vedo co– fflt una terra promtuo., dove ,o che voi siete , dove non 10n alcuro d'entrare, d<w• ~~:'~t':,afe ~i o:' c:r,°?: /:e~. ::r:~~ :!,~~ tt itn co,i ,ottile tatto loglco? cr!~::,. ~::!b l::~:tc1tf::~~• crr::ù 1 ~~ no un nichili sta che dete, to Il nulla . Inve ce I cotti vl nfcltllf■U amano Il nulla amando se , te11f; e , e ne vantano : ballan o, fan.no pli ,cetu cf. Un Romano, un. Greco, un Cel• tfco, quello che volete. un JJ1Joano immerso /fno al collo nello. natura. Ho anche f mftt orrori dello natura: ml nenr,ono dal cuore. Ma in un pa,an.o la natura t la ragione: lo Raolone ,tt u a. Non ba.tta più a ,e ,teua, mc bada a rt a-plngtrc tutto ciò che non fa parte di lei : e non permetti! che l'appa.ulo• ~:t':Ze.cfeaiderfo del cuore dltienr,c certeua. St fo11l ,to:to ebreo. opol saret criatlano. Se OVUJI avuto Il Dio della Vecchia Legge, avrei Gtri Cri sto della Nuova. No. nean che voi ~fete CCJXlce di rend erm.f piiutl ii a. P,n.,ate al dramma dtl11t.mia of– ta : al tcrrlbll, t Incessante combattimento dtl cuort t del J>en..rfero. Enl)11re, ,oltonto voi. Clou.d,1 mio , potete capirm i. n/::f?: ; :~. nt pos,o più. Sono ,JtnUo, 80. 8u~"i 1 '";~ ~~(I ~~~ !.~~11:;11~:::. 'tlm!~•!~ no ?)lttrn& delln lttlttorf' , dt "-UII ebru. Ylnn1 a 1tab0tnl a M1Ja!Jl\1 111\11,53. 1A 1u1 nonna 11\atuna .,, Arctone. I du1 ttd e\l 11.mle di cu.1 al pula tono Maurlec l'ot techcr e Edouard t.l.UI . * Claudel Quella che vien chiamata arte per me è meno di nulla Conso!ato dl l"rancia a. Tl.en•Tsln 3 mano 1907. caro amica, Ho davanti a me le vostre due lettere :~~1:0 .e ,,:~h~ ~~n :~o ea v, ~~~irl=~ e.~ rimpro veri che ml rlvolgetf'. Eppure avet.a ra1Ione. Non avete ottc.nuto da me t utto quello che avnet dovut o darv i; se vi volessl bene come dovrei, aenu du bbio u reste ;:là sah'o . Quanto 11.davere da me un'amicizia 11010 uman a. ~ lmJ)OMlblle. Suafff, lo aapete. Quello chf' In me non è Dio - ~ quale ho dato tutto li mio pensiero e Il mio cuor e -. non vale la pena che lo dia. Non con05C0 più quel che la sente chiama bellezza , • quell a che vien chl11.ma ta arte per me è me• no di nulla . Solo Dio è vivo. ed lo lo ·lodo di non aver permesso r esisten za di cose che non Mlstono. Quan to a voi, perchè non volete avere un po' di fiducia In mt:? Col'& con03Co lo dt.lla vostra vita pa.ssata e pr&– sente? Con conosco del motivi veri e posl~ tlvl che vi tengono lontano da Dio? vo i se.otite 11auo rlchJamo fin nel profondo del· le vt.scerl; e I VCW!ì trl libri sono come Il vedo lo - Il arido e la ricerca d'un rran de cuore che ,offr e -; oppure sono un'oper a d'arte che non ml rii:uarda? SpleQ:atevl. Se volete Il mio cuore. caro Suarès, aprl leml U vostro. Se vok te Dio e la verlt•à utt.o ll-

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