Fiera Letteraria - Anno VI - n. 18 - 6 maggio 1951

Pag. 6 ca - fuori dalla quale nulla pe>MO e nulla aono - provatem.tlo col faU,i. O, &eda me non v'aapettate Dio, cou . v·a.spettate? Le vostre lette re aon piene di queste rrut osUnate: cNon eredo. non J)C)S50, non vo- ~ ~v::1~:i;·~:• bt:':n~ :r~~• B~ a ~~~~~~~!~~!1!' ~!!,ta!:cc~:',o~:;, la ritta Credo ctu i Cfnuf, se non. I Giapponesi, sti ano per metterci alla. porta, dalla Cina. NOTA - L'•Uualone dl AndN, Suuù • Do• •toevlklJ •t rtcb.l•m• •Il• lettera precedente di PaUl Cl•udel che aTen krino : • Non ml reti. che \tarmi d• parte. e rlpetU'l't le parole di UD pe.raon.uto di 00.tOt'l'IJr.lj: "PUN.le oltre, • pt.MooatecJ. la D06tra lt.Uelt&" •• L.a dtUlODe • U50lut..&m@nte vtvt.re . Nelle cose di Dio come ln quelle del mondo &Ideve ripete re l'ammirevole ma.salma del principe d'Oran- tr.tt • dall'ldloto. ~~~r:. N~r ;;è r~=o :r S~~e~~~~: A que ll'tPOCI 011Udtl er. CODIOle dl prl.m• Cl.UN • TttD•TliD, e1 rlmue dal lootl 11 IIKlO. alatene sicuro, /adenU quod ut In &e non ntgatur graUa. - Se fossi atato prete Invece del1'1ndei!lo la.1coche aon rlmu\.o, avrei potuto tau di più per voi? Non lo ao. Due volte a L1gug6 e & Lourdea, e In modo ancora più forte eon la convulsione dl quatt.ro anni tn cui '.*. Claude l ~~~:SS:v!~! ~dTo~e~0 d'r'hr!si:~~ ~~1 mondo. ha ec::elto e.ali steuo e ml ha. con– dotto la 11po&a che m'aveva. aueanato. Non ho potuto dlacutere nè ttra.rmt Indietro. ma soltanto umiliarmi e bacia.re con profondo amore la mano che ml ha condotto dove volevL n crlstt&r10 è fatto di ISOttomisaton.e udente e appuslonata a.li &volontà di Ot:10 Crl6to, e de,·• •bbracdar la croce che o;nu – no di not de,-e portare . La ml& non à pe– unt.e: un po' di solltudlne, un po' di noia. un po' di rumor,e, e quanti mal benefici non ho ricevuto! Uno del p\0 grandi e che pl(J vorrei meritarmi à la vostra amtclti & e la commovente fiducia che riponete In me. M'avete amaramente deluso Tfen•T 61n, 8 novembre 1907. Caro amico, ~;eim1d:b~~ ene~~~en!,\ d~~ aublto. 60D già. quatLro le lettere vo11treche luclo senza. rl&posta. Forse ettde.rete che I mlllte• rio.si tentallvt d'Uno screzio che al cerche• rebbe di produrre tra noi (e det quali non '° nulla ) abbiano ;il ovuto effetto? M&. una volt& messi da parte a:11 argomenti r,ell– glollt che finora 11000 sta ti li eolo eosgetto della DOllln. corris pond enza. non 60 propriO più cosa dire. Aspettavo U numero della ~ de Pari s che ml a\--et.e prome&SO, Ft– nor& non ho avuto nulla. Siete Nto più fortunato voi con I miei Hbr1. 6J)c:5SO, nelle vostre let.lere, vi lam.e.:ntate che non vt comprendo. ed t vero . ?t{'avete amaramente deluso . Ho visto In vot un'ani– ma deaolata e ueetata dl ve.riti. e di perle• rfone, e li mio cuore veniva Vf!fflO U v0&tro come '\"t!r'IO un fratello che soffra. Ma ora devo ammettere che quell& condizione non ~r& un& tappa. del voetro cammino aptrl• tuale. m& un defin itivo &85ttto de.li& vostra voloot.l in oul vt eda«tate quut con IOddl• sfu1one. Un catt.oUco non pub ammettere lndlftere.nbeme.nte tutte le dottrine. 60prat.• tutto net rl;uardl di chi ama. Per lui l'erro - "jr Suarès Sono rico,wscente P. O. a coloro che sono felici 30 maggio 1,01. Col.oro che ,ono /tlfcf , ,nlo caro Claudel, li adoro. Ho bl1og1t0 df credve olle J,ol, Tortvnate : ooglia Il cielo che r,f cf troolatel Invece dt uolervene per la. vostra /tlfcltà, me ne rallegro , La. /rase dl Dostoevsklf t pro– fonda : ma ~ prodotta daJJ'odlo. tlCOptrto co– me una plaga, In gtnerale. Dc»toev1klf ; pieno di odio, anche nell'amore. f~t:::.=n:::n à p~~=r~s:r.~w:J, e op:r:u~ il'l&nte. Sono molto riconoscente a coloro che ,ono felici , se t1l1tono . La /dtcità degll altri , manna tHr me, come Il miraggio dell'oa,f lo t ptr chi &f frot'C sotto la 1/n'm. del .sole, mentre n cammello ita morendo , e gfA ,uc– chla 14 aobbfo co,s le labbra violette. Molto apeaso ho untato, In voi, d'a.ffron• t&rlo a corpo a corpo. e di cercar di sapere come mai un uomo che dimo strava un tale destdierlo dt Dio non pOte.ue credere , m& vi siete 5empre gottratto. Perchà lame.ntarvt di non user compruo da me, quando vi na.– t,COndet.e? La vostra ultima J,ettera non ml di., a queato proposito, mag;rlorl chl&rlmen– tl . Qual'~ 11dea che potf'te rarvt di un Dio che cos.l f■cllme.nte confondete con U nulla? Ciò a.ccade 5enr.a dubbio pe.rch~ non rlu– AClte a pensarlo Mnslbllmente . Un eSRre di cui ~, u. 801t.ant.o che f'.~l!!t.e non offre grandi applgl! &Jl1ntelllire.:naa " at cuore. ,e con fa– clllt.l s'arriva allora •ll'orrlblle Mp-adulo• ne d1 Splnou . non al yikllo d'oro , ma at- Ahi , ,e Poteuf /or felice qualcuno. Potrei uurlo fo attuo. Voi, credo, lo ,tete . Io n.o,s ai conto tra coloro che ,on ,oddl•Jattf tklla vita . Ma almeno ne aoek f peg,d. Aoete la ,olute e 10. f'(lce: tutU gli altri beni. Jone, ,ono ,oltanto a denaro. LI dl.Jflrezurde , lo ,o: mo. ne o.ode la. promu,a del perfetto opoagammto. ~!~~e c~t~~i. 00 :0~~~:~e~ :!io~rià ates.sa. Dlvtnltà la relazione d11 aonet.to a oggetto, l'amore. In questo modo eM& è i,enaabUe e ,~ttlblle di contemplazione. DMene eenalblle nell'lldorablle peraon& del Salvatore . forma. con noi un& re&ltà. fam i– liare e conversante . M&. quando cen::httb ~e al vostro pc:,verocuore, non al Non ml lamento : guardo la ~gt dtlle lea,t che riduce oc,nt ram~to a una. wna J)01)atd, o u,s ,oJllo di nulla . Ma Intanto m'A tolto anche l'llltulone . s~11to troppo ronore dt non euue come glt altri . La Co– mWtfone umana ml ,}ugge. I due o tre uo– mlnl che conosco ammirano ta,sto la mia aolftudlne che tlONebbero a/logarmlcf. Ce n'I uno, ,oprattutto, al quale la. mta ,orte 4J)J)4rc cori bella da fargU qerare che cf JJOIIO. IO/IOCOre. rls~= ~"':.,T,~To: !a n1~~ :e:;rer:_ ~e: ~J:f:· cf. ft~~~: che non cerca di cocnplactnt det suo male. Caro amico, ool avete u,s cuore trlvo: e lo ,op«e: ,, elce solo per glf altri. Alla fine. ,1 vive ,oro per ]1fo, o.nelle se non cf li crede. Glf Utltri plil aolltan sono f i,ftì: divorali dalla carit4, Ea,I vorTtbbero po.r- la/1· ::~"e:J:r:re'gz~l,.:re,01::!'toal~~~ f)lk Non TOllialemme per quf'lto ,catto d'tr• rlt.allont, ma aon tre anni che &IM !d.to la v°'tr. anima, • vorrei almeno aai,tte quali sono le ftlltNI fonti di rifornimento, per tag11a"8 1e. Non vogllatemrne e non date ~!ta n:e vr~=v:~e J:!lo::erm~;!~'ì:,all~ oa,to bromo d'amore . v01tro articolo 6eU■ Revue de Pari,. vt ,trtnao affettuosamente la mano. Mo non poter comunicare con ne.u:uno/ ,_ Sono confortato do. fotto che voi noit m.l mo.noate completamente. P. O. NO'l'.I. - La C'GITiepood,nu. ocmpaai.. di cento- 1eau11tad nque lrtttre, termina nel 1931. S.r& pu~lcata pl'Olalmamtnt• - c:omp~t• - d• ll'edl– tore Galltm.ard. DI tutto cuore. vostro Btr. (Tradu.rJooe di MAJUOPlOCBlJ CHE COS'È la disinvoltura F RA le ta"te de/fnfzfonf d. e l 14 d'-11 ,svoltu.ro . qutlla pili colJGnte fn rll~lmmto alla modo.. 14 tro• vo tn Jfl119tr, che lamenta l4 man.cOJ1.ta, nello 11,14 Ungua, d1 una eapreu fone corrU:pon– dente alla e dt 'afnooltu.re • del /rancui o alla cduenooltura, degli ,pagnoll, non che all o noatra d11fnoolt11ra. e La parola t d.i ,omo tra• dotta (hi tedesco) fn modo eta li"nl/foore agfo, manca,s – za. d.f aoggt&ione •· E oo bene , ffl4 ftOll beata. e Nella quallt4 che lo dico t pu/J Implicita 1o1n.'altra afgniffoa.rione, e cfot un dlltacco e u11-attegg ia– mento d.l ,vpuioritA q110le potrebbe euere degli dei. Jn que,to ,eruo lo Intendo pu d.ilinvoltu.ra un'Innocenza d.l cu.f JJVh euere partec ipe la poteua.•. Co,d euo. fn. quanto t1tfnto ~lhbJ;11,!'":· tsffc,wf!J,~ che non. dallo ,ttuUo e da.I mutfere. Cl ,tomo belre capiti: que– ala. oolta. parleremo d.'una colluione dooul4 oU'e,tro di due dame dell'arl.stoorozla che d4 on11I tru:llto11,0 con ,u.ocuio fn un lavoro faUco– ,o, IKCe .ucnt.te. irto di dllll– colt4, per.sucsst che, proprio nel lavoro, quando vi a'lmpe– vna gtneroso entru to,mo e genfalftd , ogn.uno 1alva. Il me• "llo dl d. Dunque , nell4 collC!'&toM Caro,a;. noi ttrremo d.'occ11-to quuto oolore che d la. dlsfn– ooltu.ra . L4 Uw:eo. diagonale, COA quel eh• dl repenUno, eh.(. , uè-11 ,vogerface una mo- :;::;e:te~:uN'!:..::fadl~!'i~ touo che per la .ua cieette• ria per la maggiore natatro– lata, per la maggiore 11bbl• d.Lenza al motrimento e alla trita ofOCJ che eua dJmo,t ro, o dlffaenzo dd gottci,mf del- 14 lflltG- blocccta, t:fflicc· kg"lan te. Lo linea. dla" o"41e t pi& do– dle, • J)(tl 1e"'1b1le ed e.,preuf– oa; t d.i og"i. E cost ole,a.eim– pit "ata lorgomente e fn.a..,pet– tata.mtnte nei cto.lUe1o1ra., dooe la ,clabolato..4ell '4bbottonatura obliqua allun"a il bu.,to e ti· bere lo. giacca dG 11"4 mo– acollnltcl eh.e que,to tipo di abfto ha troppo con11otmoto. Co,d hl un e tailleur• giallo oro antko dt e charstuno •· co,s f rf.st, oltf tondeggf.Ontf e ol>ba-ltan::a alti ; e, con. pfù clvetterlo , in. 11,s altro, nero, di lana e ,eta cordonata, do• w 14 dl iwura, co,s. gro, ri bottoni 1balzatl, , e"ue uno ,e,pmttn a de.stlnata. od 4.1- •ottlgUare fl punto di vlt4. Jn tal modo la nooft4 non. ~ "" proposito; e tonto IMfl.O lo. 1troooga,ua ; ma. rl1ulta da un'1otbb!dle,u,a o da un'lnter– pr eto.t:ione. dello. dUinooltu.ro l,s baie olla ptreaat: ,aoolt4 dd tem.pf . Quanto all4 Unm o.mi ,fa e fato,o, elle ,pec le nd ma,s– telli d4 ,era e dG meua. ,era, ~~ g~ :~o u~n·f=~nr!gld: ; decoro quattrocentesco , at non addirittura una leratlcitd. ,a– ctrdota.le , o,iervlamo che qui viene prediletta. ptr distillare un per,onale concetto della ,emplfcitcl. SILl ouuti ricer– cati e ,peuo 1bUoncla.ti da u• loto per mt.uo d.'11,s pan– nello, d'un.a. 1Jiqcca.tura. '"ar– giante, d.'un tro.lcio di fiori, manttllf eh.e abbiano una Jpreua.nte ampieua ; qua.lco– ia. che prettr&de d'usere ht– ftlato /rt.ttoloaamente, e qua– li buttato IWle ,po.lit , col IO• 1tegno d.'un. boocOne di copa– CU-llma. manica.. e Spruzan.• tu,: non. a. CGIO t ,tata pro– n.un.cfct4 ore quuta parola . L4 di.silwoltura, in quan.to fr– restlttbUe gra.zt4 d~ ltCU · re.a-a, t la forma J)JÙ. ,pinta dtUo ,erelUtA. AUrettanto potremmo dire dd4 U,ua. circolare eh-e, co– ool"endo corolle df te,suto in– torno a.Ue apaUe e af Jta11cht, trattiene a quali t.solo. la ff· "uro. l,s una urie di giri ma– lL::io,1. Quute volute di ,tof • Ja lt abbi.a.mo olate ,peuo aocentua te da un ctulf o di Jlorl, d4 uno zampillo dl mer– letto, do un. ricamo. Ntlki collulone Caro.sa le guar,slzfo– ni e t moti01 di &,cora do ne non ,t ,ovrappon.gono mal : • t.l'tto quello che la moda con.– cede oll'lnoanteoole m.fto della ,emplfdt4.. Conclud iamo co" la descri– zione d."u• abito da , era. s• di ooporo.siuf mo tldle bianco, crinoliMto. z:origtna – lltA con.tUte f,s 1otn ~ mo di cl,a.lglla marroM bruciato con /Ili luminod d'oro pallido: qvuto ricamo impre&-fo,i.sce tiuto il corpetto, ,ostcn.uto da clii.e bretelle cM, libuo.ndo le Sf'(IUe. rlcodono aul braccio amcciato in. due aleUe dJ Nucu rio. A ,a.z:it;hè la ,alita acfo:'l)Cl /lUOtte qUattro atole, ugwilmnte ncomate, scendo – no dal pUJtto d.i c,lta a .rpo.r• lire la nuvola spvmo.sa ddla gonno . Ne rl-lttlta una figu ra imponente , Ull4 /i"ura ro– m.an. .to, in rm Ung1149gfo 1e– ducen.tf.uimo com.e quello del wlo delle ,ete, dell·oro. La parola dùf,sr,oUura /a pen.,a re, fn. tema di ,artorla, a una. afcuretza. che il ,or – rl.so attenua, q1141t 1fuman– dola. Ai cappelli ,1 richiede pfiJ brio, Janta.rfd e coraggio che no,s at t1utlH. Una grande moditto, Clelia Ventur i, In– terpreta la dllloooltura come la Jacol.fA d'Imporre quaL,foll 1traooganza. Mo t la manie – ra di qu.uto impruizìone quel– lo che conta: dere e.uue fn– con.tevole, sorridente e quo.a l fna.t:IVUtiblle. Un'an-oganzo. eh.e iblioteca Gino Bianco LA FIERA LETTERARIA Domeni ca 6 Maggio 1951

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