Fiera Letteraria - Anno VI - n. 15 - 15 aprile 1951

Domenica 15 Apri le 1951 CARAVAGGIO - e Gludltla. e la Fantesca, con la tesla, di OloCerne:, Luminismo LA FIERA LETTERARIA "PROVOCATO QUASI DALL'ARTE DELL'UCIS!ONE,, A _.VVEl\ìTIJRA acquatortistica ~el Caravaggio Egli ha gettato g,u, dopo accenni di modellato, matasse di segni, senz'altra regola che quella di rispettare la luce di Alt REDO PETRUCCl A LLO schJudersl del Sei• quero cosl U San Pietro che Uz.zazlonefOTmaJeIn senso me- esse s1 sta predlctndo un de• cento Mlchelange.to da rinnega Ge.tù e L'indovi,ia. Ma lodlco, è legata nel suo Inti - stlno, e la luce, adunandov isi, Car1:1.vas11:10 era oa più dt non sappiamo che cosa pro- mo ad un 'lnterpretaz.lone lu• dà. loro, com.e 1solandole, un dieci anni a Roma, do- prlamente aveva Inciso prima . minosa e slnfontcà del mondo, risalto stereometrloo: quindi, Pag. 5 ve convenivano artisti d'oan l Forse un gruppo di ~ a In cui ciò che veramente con- tut.t.'attorno, la ridda delle li• part,e d'Italia e d'h"uropa e do- semplice tratto di cui c'è gtun- ta non è tanto la torma più nee chiamata a deft.olre peren– ve l'arte d'Intagli are il rame to .solo qualch e esemplare, non o meno determinata del tre t.orlamente U volume e J•aspet– al bulino e all'acquaforte ave- a tutti noto; forse una laJtra volti, quanto la parte che In t.o di ciascuna cosa. Il Cara – va ormai i suol più attivi fo- :;u,mv .,.. i..1 r1ttt oppur~ aa ,u. essa hanno ta lune macchie vagglo non ha formule pre– colarl di produz.lone e dl \,J!fu- stesso distrutta; ma nessuna. d'ombra , In contruto col chiari conaette d'Intaglio; non ha. &O• slone. Aveva potuto seguire certamente. delle cinque !nel- dilaganti dello sfondo. prattut.to scienza: posto davan. quindi gli svllt!ppl romani del- slonl apparse col suo nome In L'altr a stampa, L'indovina, ti ad un rame, con una pun- 1 Incisione cort1ana e carr.i.i:ce- alcune vendite all'asta e regl- che è di grandi dlmensloni , ta d'acciaio In mano e una sca., cosi come aveva preso CO- strate per scrupolo dal Baud.I rappr esenta una zlngara In at- bottiglia d'acido verdlcante Su gnlzlone dei prodotti deJl'a.!- 0e Vesme. L'unica stampa del to di predire la sorte ad un l'un palchetto, sa di non poter quafo rt.e detta (pittoresca,, Caravaggio che cerchi una data soldato. alla presenza d'un vec- e- macinar carne> (come dlce– atfermatasl In senso melodico è. ad ogni modo, Il San Pktro chlo dalla clera equivoca, che, va Annibale Carraccl) in Juogo col seiU,aCI nostr ani e forest :c. che rinnega Ge3ù.: 1603, l'an- munito d'occhialino, segue I ge- di colori; e I colori, s1eno e.,– rl dei Parmlglanlno , e In stn- no stesso, cl~. della lite glu- stl del d~ protagonisti, men- si quelll d'un vivo palpitante so armonico, a mezzo delle dlzlarla col Bagllone e della di- tre un furfantello, da lui foo- corpo umano o quelll della t,a– c coperture:,, col Baroccio e I mestlchezza col Maggi. L'altra. se Istruito, deruba con mossa volozza. non i:tll servono pro– barocceschl, mentre sotto I Invece, reca una curiosissima serpentina Il soldato della sua prlo a nulla. Due sole sono le. f-~~a~~tst~~aan !!v ao:l~~a~~d~ i~:\~rr~~~v~~:por~:~~:: :-i~doLallsc~!e!/ 1 ~~~~~~ :i!:to%u~rc'a1~~:n 0d}~~egc~~ CARAVAGGIO- • S. Giovanni nel deserto>, (Galleria Borghue} prel)Otent.e personalità del VU- sta Jn un secondo tempo da un dal Caravaggio, dall'alt.o; c'è u- noscluto: bianco e nero; ma In ~ci~~~I e~~~i:;~ d'~~"!:;!-~ ~ 0 i!1g~~~~sedl~~~t~itro~u}a ~~~ ~!1 :an~~r:~i8 c~n:~~~Ìbri~ù v:~ ~~lepr~ l~i:!~~ t'~~o~e!~ sf.1i ferente di oont.oml e lnsoddl- u matasse di segni, senz'altra. • e rigore t.a e tendenza, compre&"O Il fe- tura dello screzio prodottosi f'ra no si vede scendere ed aprtr!'II suol glallJ, t suol turchlnl , #' afat.to al tempo stesso di acoen. regola .ed urgenza che quella di racl53imo Tempesta., compreso Il Mer~I e ti suo vecchio bar- a ventaglio, diBR:Onalmente al- quelle due note avventa una nl allusivi. Solo che la punta rispettare la luce. E: la luce, ll Padovanlno, ch'egli ebbe a boso maestro. Nel qual caso la part e superiore della 111.- ~nt ro l'altra. oer ~ntlre noti dell'Incisore non è Il pennello accampat as\ fra quelle matasse giudicare. durante il processo non sapremmo dire a quale del stra. un fascio di luce; questo già 11 suono di ciascuna, m• del pittore, e in questo deve da padrona, ne dilata e ne re– per I famosi vel'SI satirici con- due essa fece più dlspet.to. fascio rade aopena la parete quello che l'una rende urtando convenire anche hrt. r1cono- stringe al nostri occhi la tra – tro Giovanni Bagllon.e, uno del Il San. Pietro che rinnega del chiuso ambiente. att.enua n- ".Ontro l'altra. Luce. dunqul". scendo che l tratti, necessaria- ma, Je av\'lclna e le allontana , pochi e valenthuomlnl > di Ro- Guù. del Caravaggio ha tutta don-e l'oscurttà, ma lnvute In soltanto luce. rtusu nta nel mente s,egnatl uno per uno , quasi non si fos.,;ero anCOTaso– ma, e quel bel tipo di Glovan , l'ula d'una vivace Improvvisa - ole-no Je n1n.1re.suscita ndo del -uot estreml 4tl tutto e del nul . non posso,10 n8$CC1ndere il Jo- lldltlcat.e, e conferisce ad oa-nl f · 1 · ni Maggi, che del versi stessi 1.lone, una sorta dl schlu.o spa- olccoll Incendi 11ulloro volti. :a. Ma Intan to non si eonteo- ro eMere. Ecco una cosa a cui segno o plesso di segni, nella era .sospettato autore. E un valdo. affidato al gioco di po- ,111 loro vestiti. sulle loro .-sttt - t.a di fare r.ome prima un sl!"m- forse non aveva pensato per sfera del valori tonali asso- o r,n a e a:lorno prese anche lui tra le che linee. Il mezzo, cosl sem- m1tà, sulle piume e I turbanti iJlr,- schizzo: ti vtoco del Par - l'Innanzi; ma non per questo luU, un grado e un .3:ccento • mani una lastra di rame, la pllce e rapldament,e rlsolutlvo, e le cuffie che ne coorono I mhrlanino o del Palma e quA- al sromenta. L'avventura anzi lrrevocabUI. li miracolo e com- ~!~~'. 1 : ~~~laa::~ar;;~~: ~lg~~~r~!r~a,de1u;l~fm~e!:.1:::: ~l~n~ r~r~~~ 1 ~':ife :: : ;i:l:OMOc:: l~~~e:!·ti~. s:» ~~l~~g:.iev~ 0 ln!~~t!· ?a ~e~ :~~~oc?i!":'e~ ~ 0 èh~ 0 ~ ~èr ~( è • ;;:aga::.• 1tnd~eJ:a n v~~e~~~ ~e.dl ~:r~~uQu!JÌa cu:r::O:u~~~ ~ 1 ;nl~ ci;~ s·~~:~~o~~t.ura1; ~n~~!ai'eodl:~~n1 1 ~ia ~!~ ~~•J~~~q1)7tf::";ù:~: d~toool~re~:~~t.~~~l~:~~~t L Q SFORZO di alcuni ~eriuori per inie• poichè neu uno .mene in dubbio il rarallere Il gioco ili piacque e volle ri- m~ntare e sommaria di segni, nuell,. · mr,nl llTAvlt~no le ·mo-'• na.: e allora attacca Il ramt po tenui accenni dl modellato s.lone! 0 rETRUCCI rire ,.\licheltrngelo da Carl\'ngg io (ra i plHlico di una immagine del Bnonarroli, nu• peterlo oon plù Impegno, Nac- piu che ad un bisogno di rea- se e t 5ent.lmtl'lt.l di tutti: su di come ge fosse Uha tela, tnsof~ In aenso prospetticp . tumultuo 4 ALFRED maggiori artis ti d'Italia ha a\'uto il 1uo ,uno puO parlare del carattere plastico del• • coron:imento nel 1922 in otcasione del, ,, l'ane di Car:i\·aggio, 1 meno che \'oglia con- Il e . la nio!tra dell:i pinura del Sei e del Sellecento fomler le idee. ' • • t Luigi de' Fr:m1:e1i, che •i \·edevano per I• cé rche f ormali, per c1empio nell'an11elo del ,11" ,. a Palazzo Pini. I 11uadri sopra1tu110 di San N.on 1ine1 1 moglielemen lipla,ticio leri• ·aravagg10 e I con eDiporane1 r:!:::;;t; ,::b~~; ::". 1:~· :::~:r .c:;r;~r.::. ~t;:- .~;:·;;7,1~.i::1: ;:i.!f:~.~ : ":~.fi:"',~: .., _ Tuni banno ammir:110, e tulli, come a\·viene, cerche pounno dire una H dJisfu:ione c1teliu hnrmo tr:ilto dalle opere di Caravaggio la n 1u11i,e iopra1tut10 ai ngheggiator i di pa• pro\'3 dclln bontà e ,·erità, anzi in(allibilità, lingC'nui clau ic11. Mo deve ene re chi:i:rilo ehe delle j)ropric idee sull'arte. E poil'hè il aolo in quegli clementi e in quelle ricerche con• modo per comprendere l'nrtc anlil'a è quello ,iue 1'111tivi1à liminare, e non quella centrale, di farla parlccip11re alla vita artitt ica no"ra• di Cara,•aggio. Tanto è vero che, appena ba l'nrte di Cara\•ng,:io è certo inteu 11uai me- potuto, egli si è dedil'3to 3 effetti arli1tiei ,:.lio oggi di quallro anni or 1ono, anche &e 101almcnlc dh·eni. la interpr ela:r:ione-e l:i v11l111:r:ionc di eua Si ua e1agerato, anche dal 101to1critto, nel abbiano s0Hcr10 per le conlrnddi:r:ioni insite binomio Caravaggio-Rembrandt, e però è ,11111 nel iusto allunle. L'inlerprcta:r:lone realiatica opporluna la reni:ionc del Caravaggio-ln1re1 dell'ar 1e rii Carnvair,:io ri,,ale, a quanto pare, o del CnraYagi;io•Bron:r:ino, ma a patto che al programma hp licito del pittore sle-t!O: sin ben chiaro che il gHto e il temperamento e E•~endoi;li mo~trnlc le ~lnlue piì1 fa1101e di degli lngres e d.-i Bronzino 1ono pfoprio Fidia e rii Clicone. acciocthè vi 11Cromod:me l'opposto del gu,10 e del temperamento di lo uudio, non diede altrn risposta. ae non Carnvnggio. d1c di!le~e 111mano ,,erso una n1oltiludine li fluo è che quelli, par1i10 da un:i educa• di buomini, acrenn:indo thc la nalnra l'hnvca :r:ionc manicri1tica, qual'era• comune in Italia .11 sufficienza pro,·edu10 di maestri>. Il Bel• • nella sccond11melÌI del Cinquccenlo, hn »cri• lori ha poi d1110un conten\110 5torico 11I e re:1• fi1:n10 :1nd1'egli :il iualo del tempo. Sin dalle li1mo> del Caravngp:io conii-apponendolo al• 1rime opere ha 1u111n·ia cercnto di corregger• l'c ideafomo > di Annibale Carracci. D'allora, l'educazione ricev11111, non ti 1.11 bene da ehi, a teronda del proprio tempcramcnlo. ciucu• ton lo studio della 1Tctermin11til'lnc rron,atka nu ha potuto deliziarsi per la 1prcgiudicala dclln mnteri:i. q,n la ricerca dei rapponi ne- imilnzione della nntura, nnchc 1e 11111ile, op, tcuar ii tra figura e spazio, eon l'carlusio11c pure sdep:narsi per In volgnritii del molivo di ogni clemcnlo ornamcn lnle, sia fhico ,ia preso a Jipingere. Di recente nppunto l'ahi- intellettuale. Il i;usto 11cr le mene rigure su lhà imilativa di Cara\·aggio è 1:ata an1111a fondo unito, la ripugnanr.a per il movimento come ,·eu illo di ren:r:ione allo u ili!mo dei nel Je!tire, l'indiH crem:a veno le tradizioni po!limp rcs•ioni!ti. Cerchi, chi ,·uolc il l,cllo storiche dei ,oggclli preti a Imitare , e quindi o il brutto di natura nelle opere di Canivag· ,·eno la nohilti au un111 dai motivi cian ici la Jio, ma non legga que11e pagine dove si parln ,coperta dei soggeui nuo,·i come il dlne.,tro di di C1m1vaFgioe non della nntura, dove 1i /r111ta. e soprallnllo gli effetti di rifruio nc con~idcra che il realismo di lui è un pro- della luce nel vetro e nell'acqua, sono tutti gramnu1 e che l'arte cominti:i tohanto dopo clementi che dislacrano tin dall'inl:r:io Cara• e•aurilo il progr:unma, do,·e infine 1i erede vap:giodal nuinierismo ro1nano e lo avvicinano che l'in1erprc1a:r:ioue realistica sia 1ohanlo al J!llflo veneziano, al gusto di • Cior,:ione >. l'effetto di una in,uffiden:r:a critica. come bene ,·idero i contemporanei. Non più c:11raneanlb critica è la interprc• ru:ione formali$tica dell'ai'tc di Caravaggio. Chi dcle~ta J'impref!ionhmo e adora la for• 1111clauica ha ,•eduto i limiti rigorosi dei corpi. i piani preci,i, i rilievi ben 1olidi, h:1 proda:mnto il mahlro l'ultimo clnuito, ha indic:ito ingegnosi confronti e-on Infret. Sen• :r:adubbio quelle conslalnzioni e quei confron• ti conlcngono cle,;neuli di verità. Se non che, ain dai tempo del Bellori, è noto, che la gnmde novità recata da Cnr:i,·ai;gio nel gu,10 romano della fine del Cinquecento è la sua interpre tazione lumini!tira della rea\ti. E gli ,copritori del e formalismo> caravaggesco, non ignor11no rerlo il e- lumini smo> di lui, ma non l'intendono, a mio 8\'\'Ì8o, ,ia per• chè giu11apongono e formali,;:mo> e e lumini, !mO> aenza dialeni:r::r:nrli,,iii perd1è chiama· no e thiaro~curo > l'effeno di luce. Im·ece alla Onc del Cinquecento la diffe, reni:a Ira e d1ioroacuro > e e luu cd ombra> ave\•a già un precho signifi1::ilo 11orico, in quanto il e chiaroscuro >, di 1:renzione fio• rentinn e d'intenlo formnle, lritC\'a la sua ori, ginc dalle ~radazioni di bianco e di nero, che non !0110 e che non erano ritenu ti colori. mentre la e luce cd ombra >, di creazione ,•e• ncziana e d'inlcnto cromatico, ,i allua, •11ne, con,raato dei colori, per ue mpio di giallo (luce) e di azzurro (ombra). Cerio i quadri della maturità di Coravng• 1io, quelli appunto do\·e gli cffcni di luce ~d ombra sono più e,·identi, comprendono cri• lori meuo "arianti e meno intensi. che i qu:i• dri delln giovinezza di lui. ~fa è noto che c-olori ,•ariati e intc1ui non !i,:nificano valore cromatico; e nella Deposi:io11e della Va1ican3 il maestro rhela un:i capttcilà di luce ed om• bra, intcn5a nel colore e pel colore, come in neuuna opera giovanile, D'altra 1 :1rtc il rigore formale, .,anzi la ri• ccruten:i formale si tro"u 11ale!e nelle opere gio,•anil i e sempre meno e, identc nelle opere tarde, quando a1>1mnto il mautro a,·e,·a re-ali:r:, zato 111picno In sua iuterpreta:r:ionc lumini, 1lica del mondo. Le masse. ~olidc di alcune immagini del Martirio di S. Matteo han dato la stura all'e– u hazione della potenza plas1ica di Carala g• gio. E11purc po1e,·:I ba,tare il confronto con qualche immagine dell'ahro Michclan;;elo, il Buonarroti, per intendere che 1 uesti ilolo l'immagine d:il suo ambiente , In crea dall'in• terno a 1rn,'Cr<o le sue \•iaioni anatomiche, I:, modella col ,uo chiaroscuro a 1cconda del· J'inlerna co,truzione, mc11re quegli immerge l'imm agine ncll'atn10Afcn , la crea dall'e ,tcrno come massa in rapJ)orto allo 1pazio che occupa, la rh·ela con la luce ed ombra a ~econda d«"lle. ncces~iti della com1101izione. Si lralta i1uomma di due proceui artillici opposti, r La liberazione del manierismo fu lenta. pe.r, rhè fu eClmplehlsoltitnto, cirl'll il 1592, quando ~=faF:!~!:!t edC(':~b: ;~a11~':;!:i jr n~~v;u~gf~ feno di luce e nollurna >. tu i dopo 1i attenne · costantemente. Nè l'educazione formalhl ita fu senza ,•antaggio, perrhè Fii penni!c di detcr· minare ~empre il volume delle me muse. fJ thc nQn loglie che il cammino dtt Roma 11 Venezia fu l'asph-a:r:ione coatanlc della ,ua \'ila, e che il ,usto rii C:mwaggio puO cuere 1:omider1110la sinte&i e l11con1inua:r:iunc d~I gu~to veneziano del Cinquecento . Di quel gu,lo puO anche 11mmetteni che l'antetcrh~nte ,i11 El1110Dronr.ino. ma l:i 1:on!c,:uenu ru Reni• hrandt. Solo così, nella ,ucccuione t1odca del formalismo al lumini,nm, puO intendersi lo i\ iluppo dei cri1cri di Caravtt@itio.per rui cJli rliin&e ìl Rinncimen 10 i1111iano, e fu in quc, ~lo tcnAo l'ultimo clnuico, ma aperae il p:u1to moderno, e fu in quc!lo ,enso il più ardito no•'11lorc anti-rlauico del tempo 100. • In quello i\•iluppo l'accc~to peuonale di Can ,•11gi;.in è il bi~o,:no prepo1en1c c1upcnto di ,•cn1plifica1,ione e di unili. Chi riturdi l'impor tani.a ai~unta ne.ll 'arte itali11nadel Cinque.-cnto dall'ahiliti nella trai• 1a:r:ionc della prO!Pelliva e del p:ie.aggio, dal• l'a:cionc mo,,imen1111ae dalla pon dedan111, tori:i, dal capricl'io inteso come lihcrli poc. •tira e dalla decorar.ione di tipo e gro1te1c11 >. dii 1enl11come il m1micrismo a\•eue condono alcuni pittori al grado di giocolieri da cafft roncer to. e poi gunrdi alle opere di Caravag• i:io, è !ubito ~orpreso dalla probitia delb 1ua ute, dalla ri!cn•ateu:a del suo tl ile, dal C.I• ranere di neeeu itia imprcno in ogni co11 r.ic • l'hitua entro una cornice, Probi1à, ri,erVil• tct:r:11,ncceHità. 10110 in arie tutti sinonimi di uniti di ~tilc. Ed egli auorhe nclltt luce non i colori ~ol– tanlo, ma 11ncbc,le forme; non le lmm1gini soltanto, ni;1 anthe la compO!iidone. Da tale uniti, da 11lc fu!ionc di lutti gli dementi della 11ittura in uno 1010, teaturisec una im, mcdiatctt:1 dr ,•isione, d 1c fu a tutti mera.vi • ~liou . Ohr c che, dii considerare tutti gli oe:gelli ttnimati e in:inimati in funzione di luce, deri11a la pou ibilh i di limitare il tO&· géllo di un quadro a un <"IICilro di frutta o 11 un vuo di fiori, pe.rchè tutto viene i11u11ella· tamente spirituali iuto dnlla luce. A tutti coloro, contemporanei o po!tcri, d1e strillarono per lo 1cempio materi1lhtiro dell'arte, le opere dtl Caruaggio oppongono impcr1urbabili Pe,•idcnra contraria, la loro ,piritualizu :r:ione della maleria. U OZ\'ELLO VENTURI Per gentile conceuio ne dt l– l'autore, questo brano è tratto dalla. prefazione al volume ,Caravaggio» (Biblioteca d'Ar– te illustrata del 19ZS). Biblioteca Gino Bianco La gente del suo tempo sentiva la forza di qnella novità, ma non ne comprendeva com– piutamente la portata• Uno dei suoi contempor llttei disse d'una sua opera: •·Che rumore è questo? ...lo non ci vedo altro che il pensiero del Giorgione,, (Continuazl.one della par,. 3) to dl sollecitarne con avvia chlari e !'ombre molto chiare petteaolu.zo intonda.to?l aulla non con gli occhi ma ouardan- Roma e insiste sulla. spaval - ---- violenza donativi di quadrl e molto oscure, venpno a dar lnsenslbtlltà morale del Me- do con lt orecchie (il sottoll - dcrla del pittore, sulla burla per companatico e per stecço, che "'endevano alle pareti del- rlllevo alla pittura , ma però risi ad e.s. verso U fratello neato è suo) e ci0e un Jludl - g,ocata al d'Arpino al tempo d'onde, dopo alcuni mesi par- la c..nera del malato neque id con modo non naturale nt prete arrivato fre&ec, a Ro· zio di Peder1eo Zuccaro allor- della collaborazione a~ll af – tlt.osl con poca soddi.sfatlone. ffbf ernt difficile impetrar't ab fatio, nt pen.Jato da altro 3e- ma da Oara.vaa:rto,,_. ln_epoca chè questi vide la Voca.iione freschi ln S. Lorenzo m Da• ~~:ri:::e q~ ci:. ~~~1~::~. suo ~6r::~3:~:r ::::it:uf,mt~ ~J,:eto~tori'tfl!n~~tibho':r;~ ~~i::e dJ pe~rr~:a':ct!r~ ed~ ~.!èe:f:atteo a s. Luigi del :~1~~r~:i;:ag~e1f!~~~:~ co~~~~~~~a. so; 8 occ~~~r~edl~~ ~~: ;:rf!c~ ~o:r11~ ~•~~~~ f~U:~tri 1;, ~~tiu\i:o~uzf~~~~ :~: dell'artista a rtcono- nc:nc~e v=o!ftr~ ~~:S~?Pe~~ :t:i::r~ tW:.~~ c ~zio~~ quadri le · prime deflnlzlonl st.a Scuola è l 1umegglar con ria, anche nel conrrontl del n cardin ale del Monte (al siero del Olora tone >, Nessun del D'Arpino un gig~t.e con stlllstlche della maniera ca- lume unito che venghl dal- numi. cui serYizl si trovava l'artl- aculeo poteva essere più pun- la lingua fuor i In atto di ~~~e8ut!" .r\~~~o 10 def 1 t~~ ~:~: 81~~~er!:s~~ co;_e i:; c:~es~a t.:ri::Z~:l~re i~t~~ :!a) cb~_:::za e ~~ ~:~J~ r~: au~~orrii~i:~avaga:10 ~hed1°ies1::nJ:: c~a ;:r t~~ : ztente nell'esercizio della sua finestra con le pareti colorite cllssare la brutta lmpresslont i-e ha parenti: eolf rt.s,,on4e 1\$$\llDe.o dLscende a,11 onori slblle ~sare che un ragazzo profe.Mlone, ma anch e in at- di neg:ro che cosi havendo I che cl fa U suo racconto (o ~~~el~ N:U!i ~;~ 1~nd : 1 i:;: ~~llleP:~:d~~:Ìtro de!!,:~:i~:: =J~hequ~ 1 Ji~~~~~e N~ CARAVAGGIO - • San Pietro che rlnnera. Gesù,, (acquaforte ) l PRECEDENTI. V EZIANI dente e scintillante amore, si alme e archltet.t.oniche Vite, il van Mander come pittore parti Il buon sacredote aenza ottime sono le traduzioni let- roma.nlst.a e infatuato dell''lr– bavere dal fratello un buon terarte di alcune slgnlflcan• te del grandi maestri lta – v1aggio a Dlo >. tlsslme opere caravaggesche llanl clnquecent.e.schl poteva Morali smo controriformistico (molte di quelte perdute}. co- lntendere Caravagg io. Per que– nel medico o veramente uno me la Cattura di Crf~to nel st.o lato maggiore compren – sgarbo di Michelangelo? Nor, giardino deglf olivi. Un perlo- alone troveremo nel suo nor• abbiamo dati sufficienti per dare lmparegglabile: dico collega Il Sandrart (1675) , :!:!':UiiO~~ ~feinb~v:;T~ oo~?.J!n: rd JeJ:e 0 e1{:~~~t l'!~: ;lft!~ ~~ 1 c:,~poartdi:fa 0 Jl fosse un pittore turbolento lo I~ 11 cielo che la mla pie- casa OIWIUDlanl e quindi ca– dicono gli atti della polizia truzza. potesse persuadere al· pace di cogliere gli echi di romana, la su• querela coJ cuno della Inconsistenza del un ambiente entuslaatlco . E Bagllone. Ma, tutto vagllato , cliché tradizionale del Seloen- Invece dipende dal Mandt:r e gli elementi sul quali li Pa - to come secolo vacuo!): , Tie- non nota che generallt.n.. Nè trizi in un curioso libro .credè ne Giuda la man o alla spalla documentazione onesta e In– di dlmos~re la natura • cn- del Mae.-stro dopo Il bacio; telllgente troveremo ln Cesare minale> dl Carava1a:1o sono Intanto un soldato tutto ar- Malvasia. (1678) tutto preso comuni a tantlsslml artisti: mato stende Il bn1celo • e la dal campanlll smo e perclb dal - ::~e;~ :1er::1~ur:he ~=; :i:gre~ n 1 e~a1: 1 let.!°n-C.::~ ~~ ~se ~e 1 co:~~~m3e1 O~l~ E' lo sbirro che fa U np- paziente et humlle con le ma- maschio Michelangelo. porto: • ...alle cinque bore dl nl lncroclcchlate avanti fug- Dove dunque troveremo al• notte alla chiavica del Buf- a:endo dietro San Giovanni . trl consensi? Oltre agli artl – falo fu fermato dalll mld con le braccia aperte . Imitò stl come s'è detto da prln– homln l Mlehelana:elo da Ca- l'armatura rugginosa di qucl clplo, che ne propagarono lo ravaggto che portava spada e soldato coperto Il eap 0 e Il spirito In tutta Europa? In pugnale e.t.domand atoli ae hR- volto dall 'elmo alquanto tuo- Pier Paolo Rubem p. es. che veva licenza disse de al et la rt Il profilo e dietro s'tnnala:a agli ordini della corte di Man– mostrò, et. cosi II fu resa. et una lanterna seguitando due tova (del duca Vincenzo I) dissi che lo lasclusero anda- altre test.e d'armati:,. De.seri- si dà a tutt'uomo per U!,l– re. et cosi lo dlMl: • buona zione cosl precisa e plasti ca curare alla. splendida. galleria notte Signore, , et lui rl6pose da permettere a Roberto ton- goru.agbesca Il Transito della • ti ho In c.• et cosi lo detti ghi la Identificazione di un& Vergine (oggi al Louvre) ln arresto et non volsi compor - copia.. E, In altro luogo, a pro- Francesco Pourbus che a Na– tare que&ta C06a, et. cosl lo fe- poslto della Decapttazfont di poli Insegue e caccia, sempre f1~.tg 1 :~:ei. g~prnl e~~ ~~ i: Jt!~~~li di°~:1u.t :hlesa di :f :an~~~er~r~ ~he 0 ~i; ~~'tt! i:!n~u:ii :1:riri:n: ;.:; l'hcab~la c~rrp~i!,ce Ji !a.sl pJ~~ :::a~·~~w: 1 ~h~:~~r:'nn~ ~i diE Nopi~btone di Ranucclo ::Ìo 1 daf paf1:nc~re:tr:rr 1 !n~~l~ :~:~~;h~!~ z1!~~ri,(~lun o~:!) ~~'ll=!~c:1 rf~~r::do~:~ r:s't .. cacf.l 1b:,. d~~:U~J! 111~~ è ~t:ià vdpep~gn; , p!~ft~: ~~~~lod 0 ~m=nlq~~~~:n~ ~~a :~~ 1 ~6or~d1~: v:.; ~~n ~re.gr~ irid!n~b !l~:bl,':ri,~ ~ {:~~::::,Ùi&'~etgri~:; ~ra~:~!::ia ::i~~e :! h~b~f~ ~o~t ~ft~"zt:eerl~i:ir:e sTo'i-'i; dice che costui fu ucciso turco addita l'atroce scempio! dell'art.e. I cardinali non han– mentre era a terTa. <• gll tlrò In questa opera li Carav&gglo no lasciat o scri tti ad hoc ... d'una f«unta e nel pesce dc.lla u.sò ogni potere <lei suo pen- ma le loro testimonianze so- (Co_ntJnuaz. dalla pag, 4) ~;=~~;~o :i°nP:~~o :e~!::ee ~~r iJor~~g:n :;s!~~O:~~/~~ 08 ,t,': r!:" 1 ~1;1J1 /~~: J 1 :iio~ ~~(a hr~::=vl c~!vof:s~b e~~ :pp~Ìa~:~arf~~JZe n~ t :~~llae~~~e~ltefa!e'se:pa:t;\) che par e echeggiare ' quel geni abbaglianti, che fu. ~Jn:::s~toal\~tt.:~i:i:I ~i ~a~~~~ l'imprimit ura del- ~~u~t!()~pl~reGl(~~r~ni' 1 ::: ~r:~~~a~ P:~1~~~:r:!:~ lu~ 1 s!ut~ rd ~u::rn~ e~~to"r~~ :~:r, R~~m":;~a:::~: ~· :e~f; ~=n~na~~agt~ ~~~~r~j toEci6 ~ s:~f!ii ~~!l1:! ~ i~or1:i!~ 1 ~eft~r 0e 8 ~:rt~~~~ opere seguenti ben glud'icablll grandi ssimo seppure martoria- pittura di tutti I tempi . gl~ de~\ 1 P~lal Anche ~- c ll componlm ento e Il moti un monumento di ftnezza A per conservazi~ne. to, tronco dalla presta sclagu- GIUSEPPE FIOCCO ~~~aoodelegene:: u \u~n: 110~: ~~n, 8 f~~ff~~te;l~u~tl;!~~ : ~~~~!°•ut llde~::"tà~la~'i ~~~~ Della e Conversione di San rata morte, alla luce del suo lit tanamento dalla corte d1 Man- le) e- e CA.N.vagglo riusci molto )angelo {che evidentemente lo Paolo >, ove II cavallo, sia nella stile. Con chi lo si confron terà, T tova. dann080 all'arte metten do sot- e.veva colp!\.o, e ne avev 3 ben edizione più aggrovigliata di pur nella. sua nuova, Incalzante L·Auocfa:fone e Amfoldi Brera Il BagUone (Il secondo sto- tosopra ogni ornamento ogni ragione .· vedi per con\.ro, per casa Balbi a Genova . che In grammatica, se non all'arte ve- e dei Mu.sel MIianesi, per testi- 4eo c~ ,1In U: rd lne did~po , buon costume della pittura>. lo stesso argomen to, le com– quella semplificata di Santa neta ? DoJ.>O II raffaelllsmo smt- monfare fl 3UO vtvo compiaci- ~en~c Jel Cara=lo ) .~:; D neoclassi cismo e la slmme- pass.lonl pelose degli altri sto – Maria del Popolo a Roma, si dollato. doPo le inani iparbo ll mento per l'inizlatfva della Mo- un segreto rancore con Ml- tria del Bellori,, Ulumlnatl riel) cioè }'\lffermazlone di M!– rlcordt. dl quelll focosi e im- del michelangioleschi, dopo li t~i~ede;r~t~~:::::: ~l~ ~.,;!'t; chelangelo: Il morso del &anet- ~~via po::. s ~I v~à°CSto~! j!1tet':;1f~fl e~~ea }:i;;a 11 ,:n:~: pennati del Ftlulano; come ~I manierismo, narcls lano .anche di tale Importante manifesta.zio- to ingiurioso, la non delicata letteraria alle leoni caraveR- ,lro buono dì fiori come di /i· accorge nella e Morte di Ma- quand o è migliore, dopo Ieclet- ne che valorfua fn campo l1tter- deformazione del suo nome tn gesche ,u fecero accettare gure. ria, del Louvre che pare li tlsmo pratico, se non teoretico. na'.i:!onale una CUUe maggiori ~~o&n I B~~~• 0 G{an Co• l'errato dato della. morte nel Cui fa eco la ftnlsslma Im- pianto del mosofÌ desol&ti non del Carraecl, esso fu come un GfOTie della Storia dell'Arte ~e~:~. one a cava- 1609 anzlchè come avrebbe maglne del grande Federico più attorno al loro ~rate rlchlam? alla sincerità e alla ~~~~ 1 =:;1en~t~~/'~ · ::~reo 0 doi~: ~~~en~ ~: ~°:e'!'ncri:i~~nc~m: /~~~~ morto, ma Intorno a una fan- severità, come sempre è la ve- Milano, ha bandito un Concorao • dano che aJ colJo fmkgnam•~: : quell'anno era morto 11 lumi- ml nominati , eardlnall , Il qua - ~~°r!!~1~:tC:a~ it: :.ger;:i~~~~ ~~J~~:r~•a:l:.h~~~~~~l~nae: ::a,ì1n:f~~~i/l~~t ~iu/faU':03ct':! Che credo certo (m111Jfcr!!-'er:~ ~~~t.~:1'::1e be~!rrr~en~ ;:u:es:lvi~~OOS~i~:uofts:!ii; blente, come nella e Deposlzlo- net. o Cézanne. slet.sa- da quoluUanl e periodici. A pM 0Hen1 starlo: uno: cU/erro > di Cesare BagHone che vede caraveggense gloria dell' Am• ne» di Cortemaggiore: dell~ Che se tale non fosse stata. ml1ap;:~n~l c:r;;::i: 0 .dr~ttJt:u~~ Michelangelo ..veva nei;:ato erl 1 ~~~rl~~pr=o d~lasf~~:; b~~n~I CO:~CJ~~o pre lo • Madonna del R Osar 10 > di come sare bbe divenuta la sua bllcato ,u quotfdfani e fn lire che quel versi fossero suol : del aol lione errante sulla un canestro ... con del ftorlg a Vienna, ove I volumi galleg- discendenza da manipo lo, fa- 50 mila per U migliore 3critto e Signor no che lo non m~ splarnla di Por t'Eroole per Unte vivaci. Lo fece Mlche- !!~b~:ne~ ~~ltls~!leu:n=~e ~ :~~:~Jb:l~ ~~~18ar~ftt:~;,n~~~~ ~u~c~~u ~~/::~ ~~I ;~~j ~~::;i;: ièe lac:'~~r versi ne ~i:t.!'1da~J~~~ che è me- ~~~t~ ~a~a~~~~l~ ~oem~ t.ezza. estatica. E che cosa sa- derna ? Cosi da Borglannl a dovranno eue rc pubblicati 1e su Gl<?vanni Bagllone non di- Poco v'è da dire det rima- Io avrei voluto porgi! accan – rebbe, se non fosse una larva. Fetti a Roma: da Caracclolo a ~1wtfdfanf - enlro un mue dpl- sconosce un qualche, merito nentl storici: U Van Mander, to un altr o simile, ma non la mer avigliosa «Adorazione del Cavalli no a Napoli ; da Manet- z,,:::r:~a _iu~z::ir:t:.:.~i,o'em:;1 f~ .su(i ~~t~~~ra~nedl1== ;~~a::v! I~ p~ao ~~f~~ ar::::rt Pf'atu~~lle::suc~ot;::z: Pastori > del Museo Nazionale ti a Gent.llcschl In Toscana; da La Giuria sard nominata dal crlt.a} con quel che segue e Il primo ricordo del Cara- Tenro fncomparabflt di questo di Messina, che p&re un patet.l• Serodln e a Giambatti sta Malno dall'apertura della Mostra. 11 tratto mancino, ancor più vagglo (Il suo Schilderbot ck rimase solo> ' co ritorno al Savoldo ; per ta- In Lombardia; da Saraceni a Con3fgllo degli • Amici di Brna velenoso, relatl\'o all'arte del è del l604 , dunq ue ancora n cardlnaie Federico seri– cere del ritratto col paggio di Leclerc a Venezia. E sempre t: dei M'u l ,'lffla,~t:sl > e I no- Cara va,a:1o, quella fama. cui vivente Il pittore ) narra. di veva nel 1625, quindici an ni Alof di Vignacourt , di cui si dJ- più lncalzantemente pittura ::~n~tr 0 ;1;::~n~r:~ 1 ~,:= ~:ie f:n;t~ e l'o.~~~~~~; ~~a~~g: ~~~& su~~lo b~~h3~ ri:; _lsl dopo la morte del. plt– scute, a mio parere. Invano; fuori d'Ita lia, con Ribera , con tura della Mostra. del Caravaggio. dà trowo credito giudicando derbe-flt ftamm lngo rimasto in s. SA!'IIEKLUDOVIC( ....

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