Fiera Letteraria - Anno V - n. 29 - 16 luglio 1950

Domenica 16 luglio 1950 LA F J E R A LE T T E ·R A R I A ALLA VENTICINQUESIMA BIEN NALE DI VENEZ IA L'ARTE SENSUALEDEI "FAlJV ES,, D OPO L'EXPLOTT di Ro– dolfo Pa.llucchint nel 19-&8, quando 'fecero la loro compn sa . In Italia ili Impre.sslonlsli, òrganhz atl ri: ~4f~~ìÌ 0 ~ta ~e~nc~r1::: sleme. •In modo _. da offr ire al protano (ma quanti nostri pit– tori ·avevan penetra to le · iOro corl0$cenze e CODJiotto le loro espert,enu ~il semplici e non sempre ottlme quadricromie?) un panorama surtlclent.cmen~ esauriente dl quello che ~ sta – to n più a:rande e 11 pii). rlvo-, hu lonarlo movimento del tempi moderni, noi abbiamo oa:gt la aucoulenta offerta cU alt.re :pre– sentazioni di eccezione. qàall quella del fauve,, dei cublst~ di Enaor, del Bloue Refter, della mirabolante giostra d1 fuochl ·dl artificio della pittura meu lca– D&.CoslccM non cl i;embr a lR!D– sa rondamento la domanda 1che 1na1Ste nel noatro a:plrlto ,u qu,el– la che Mrà la pr06Slma Bienna – le, amme$$0 che la "Rill,grand i: manlfcgtazlone europea - e nulJ.a cl fa presumere U contra – rlo - Intenda sostenere l'altts· almo tono d.l questo',ult.lmo qua– driennio. n panorama mondial e, moderno e contempora neo, sem– bra aver esaurito 11 auo giro di orluonte con la Biennal e odler- f:• ~~;:i!coJ:f\r.: ,:i ~~d eJ : Justt1 del secolo. ,eoft!a~~n$~~~c~:' : ;:r:t~fa dl Giove, nel n ostro caso di Pal– lucchln l, e vediamo come gono r ~:~a!n{~'t:!• l~g~~d~~: : &Ioni che dalln ru s~na possia– mo trarr e. Consta~ remo prtma di tutto ,che se questa mostra fosse stat.:I tenuta vent'ann i orsono e anche meno (ma chi non Immagina le levate di scudi del t.radlt!onall– stl •ad ogni costo? I quali aono uruall dovunque, In Italla, ln Franc ia e altrove ...) lo scalpo– re, le eccltulonl e le reazioni, aoprattutto quell'ultJme, sareb– bero stati d1 gran lunga msg - 11or1. Ma polchà li mondo con– i.emporaneo si à andato lenta· mente asaueracendo alle nume– r01e ondate di f!mf, seguite al fauve,, polcM accetta ormai le acrobazie cui lo ha abituato Pl– euro . con cru.la o con vlolen– u a seconda dell'occasione, pol– chà sembra raffinare il proprio palato n contatt o con le delizie (o no) della cucina astratta., le espreulonl del fauve, cl appaio • no Oir! rra le pii) mili. PeccaLO che quella smagllanu. del co– lore, per la quale proprio vann o fam01I, ,tt amornta dal velo di polv~ tenacemente attacca to •a1 quadri. In un momento, in– fatti, nel quale I vigili custo,j! •della Biennale c1 volgevano !e spalle abbiamo auardato un di– to sul fondo della Gftana di Mat.lae e lo abb!nmo ritratto ,apor«J . Eppure una aempllcc IJ)OITentura e, al caso. una ri– pulitura appena auperflclale sa– rebbero state suffici enti per ri– portare In onore la vlv.acltà del ,.colo.re.quella vivacità dalla qua– le esattamente dipese la for~ru, del movimento e del quale co– stlt.u\ Il ca.rattert pii! evidente. n lettore non crei3a che la no– etra osservall.one abbia z:carao Essi per un verso si le forme per un sono appropriati delta Jinea . ch e definisce altro si sono avvanta ggiati dello spl endore netta mente del color e non se.nUamo plà il aolleUco. Coslcchè, Hl domani vedeaalmo camminare gli uomini con U ca– po all'ln,g:lù non ce ne meravt– eHeremmo e nemmeno ,e 11 ,,-e– dt.salmo equUlbrarst sul cornicio– ni del palaztJ. Che volete? c•à l'atomlca. cl aono I funghi mi– racolosi di Fleeming, I prolett'.lll lnt-erplan etari, le aplnp rde che dlst.tuegono la grandin e, la !e• condaztone artJ Uclale, la sutur a del cuore e, ult.lma che cl giun– ge dall'America dJ Peny Out;· genhelm e di Loula Armstrong, la poa&lbllltà per gli uomlni c11 colore di diventa re di un bianco di latte. Come se fOMeun prl- vlllt'~ i.Jno o,.scrvato· da un ,an– golo Il pubblico che prendeva I suol primi contatti con I Jo.uue,: un pubblico di polita. meraviglia, venuto là a-godersi questJ rJbtUI, I quall sono - a dlre 11 vero - gente dJ cMll&almo e ratflna– tWlmo palato , at.avamo per dir~ claaslco, di freme alle l&le nel• lo quali americani, itallanl , fra.nceal (no Invero quest·u1u– m1. perchà da quando tutto U mondo s•~ me&ao a bat.tere le loro pèate, cominciano a volger– &! a nuovi orlzzonU) sudarrlca • nl, lnglest (che la mO(l:le di Moore nel padiglione Inglese fmfU Il marito scultore rientra nel mtn.ageJ al dànno al catch - u - catch • con dt cui Picasso è l'emerito maestro, ma del qua– le non à con1lgllablle seguire !'esempio. Ergo, non più reazioni da parte del pubblico. E perchè d'altra parte dovremmo mera – vigliarcene, quan do pensiamo che le enunciazion i croçlane, da palatl aottilt ancora dieci anni fa, aono diventate quul un luo• go comune, e se non comune al– meno accetto, come lo sono c11- ventate certe affermazioni del• l'Abate de Brémond, mentre Bergson, con U suo i lan trito.I, sembra relcgato In epoca prl– morilfale e nessuno cl fa più caso, tanto è entrato nel giro del ,angue di ognuno. Artisti mossi da Bergson Eppure I /au i,e, mouero an– che da Bergaon, almeno per quella parte di teoria fllosoflcu che cercarono di tl prlmere nel quadro e per quanto ~ I stai ! enuncia rono In vari scritti apa e di dlvera.a epoca. E citerò ID mnito •due de!lnb lonl, -rlapetU– vamente da Bc.rgaon e da Ma– tui e, per, te.o tara di scoprire l punti di eontatto. Dice li Ber"gaon: e L'obJet de l'art est d'endormlr les puLUan– ce.s acUvea oll phl.t.6t z:éalatentea de n6tre peraonnallt6 , et de n0113 améne r-oain.t.• •un,.étai de do-– clllté parfalte où nous r-éallson1 l'ldée qu'on now augg~re, ob. nous S)'lnpathlsons avec le &en· tlment: exprlmé. Dana les pro– cédb de l'art on retrouvj!!rasows une forme atte nuée, rafflné:s et en quelque aorte splrltuali.séa,!es procédés par lesquels on obtlent ?rdlnalremen t l'éta t d'hyp– nose... >. c•!t ~:~: d!é~~ll~r~. ~ e~;!: ret6, de tranqu llltté, sana suJét lnqutétan t où préoccupa nt.... un Ién1!tant, un calmant... quelque chose d'analogue à un bon fau– teull...>, Hl.suita evidente che queUo che li Bergaon ero. un fine (da ranlung_ ere per meuo dell'nrt.e) in MaUsse diventa un meuo . Ma 11 punto di contatto permane ugualmente. D'altra pam Ma– tLsse è un pittore, cioè un poe– ta, non un filosofo e. nell'attua – zione delle sue Idee, quando cl°' ha. creato delle opere, ha tocca– to eaattamen te quanto Il Berg• son Poneva come oggetto dell'ar• te. Par nascere un Potere lent– flcante, una facoltà di abband o– no, quasi un aen.so eatatlco da esaa, ma 1n chi ad essa soggia– ce, 1n cht è afferrato dalle sue suggestJonl, cl~ nello spetta– tore. * ~ •tu MATISSE - e R11aua che lene > tardJ, ad eaaa tenderanno Kan• dl=~ 1 a!~:' u~t:~~ fon- damentale d1 MatJ.ase, nel quale, In ult1ma anallil, si po11ono aa– aommare l /auocs tutti, egli es· aendo, fino 1n fondo l'unico /o.ut> Cdel movimento. Oli alt.rl, I compagni cbe egli ha raccolto Intorno a &6 al mometito della partenz a si perdennno, len1..a– mente, per la 1trada. Ed 6 a questo proposito che la scelta effettuata. dalla Bien– nale al presenta altamente latrutUva e lnc11ca.t.rlce. Osser– vandole, queste opere, cl sl ac– corge come esse vtvano tutte tuffate nella Identica atmoate• ra, come lntenU e men i alano perfetta mente aderenU alle n– naUtl teoriche e come ad esae al adeautn o tutti gli eaponenU, per un plà o per un meno. E co– me, altr .. l, ognl pittore comer– vl la propria peno nalltà: Matis– le 11 suo tempera.mento di colo· ruta, Braque la sua pacatezza razionale, Dury la sfarfallante lrrequleteua, Vlamlnck la ,~a. natura tutta impen e vtolenae, Marquet 11 auo splrlto quaal cre– puscolare (M, 6 li /o.uve plà al– lacciato all'lm preulonlsmo ), De– raln, quel calcolo, quell'equlll– brto, quella mancanz a di slan– cfo che lo volgeranno prima ver– so I cubisti e più tardi verao una ricerca quasi classicheggiante , Le opere espoate vanno dal 1905 al 1907, al maaslmo, per tutti (periodo del e furore ri– belle •> con una aola eccezlone per Matl.sse, del quale c'à UA quadro tau.ocante lftUT'Gm, del 1899 e opere del 1910, quando cl~ I /artties si erano già d.l– soersL Il solco di Matisse Perchè, come in tutti I movl– meDU, 11 caposcuola a un certo punto è desti.nato a rlmanere solo,. a insl&tere au quella atra– da nella quale egU per primo si è avventurato e nella qUale hA lascJato un solco che durerà. con la sua vita e oltre. Lo &te1110, tn fondo, è accaduto a Plcuso . Mentr e, forse soltanto per ,iii aat.rattJ la questiona à c11veraa e fa eccezione alla resola . Ma, a parte l'assunto geometrloo, ,u quella et.rada, che tutte le brucia. e le occlude, non si può andare pto. oltre. In questo sen– so cl sembrano molto latruttive la aala del Blaue Retter e quel– la di Kandlosky In particolar e.•. loro problema d1 bu e è quello una Verità lapa1b.,111,na,sulla del colore: li colore, &la ben . quale ha.-lnslaUto plà vplte,l'Aò • chiaro, non inteao come esprcs- bé de Bremond, in un àuo car– slone di uno stato dl animo. tegg1o-con- t lettori, e·-che •ctoe Prue a sè, esso ha bellezza e la e condizione sfne qila, non di valore propri, al di fuori del un quadro è d1 e.Mere pitto – senso che esprime, ciel della rico; quel\& della poesia di es– superflcte o oggetto che rloopz-e sere poetica >· In altre ~ro !e o deflnlace. E' questo un punlO -ciò ilgnlflca che ogni artè de• della ma5Slma lmportant a, per- ve servirai del mezzi che le so– chè porterà succesalvamente a no propri. Della ptuura li mez– conseguenu le plO. lmpe.ngat-e zo, etJdentemente. è Il colori: nel dominio della pittura nata e dJ eaao 1 fauve, al aer-viròoo ~:~~l~jc~~ a~:~n:J :n~ ~i : r J~u~t; : •~'!n~ s~r;~ ~~: tale Importan za, ricavandolo Da essi deriveranno t.utte le dall'egame accurato e approton- altre corren ti, avendo prdprlo dito di tutti I movimenti plt,- essi. per primi, abbandon:.to la ~~c 1 11 d~~: i%ea!P~; r;'ai!i~ ::d~~ a~~e~6d~~~at:u~ ~~ 1 ~ t; pittura , a certa pittura contem- la propria condizione, accon– poranea, una affermazione di tentand oai di esprimere Il senso Remy de Gourmont (e On peut chiuso, non patente, clo~ non ne pas blen comprendre et ce- rivelato, del loro mondo lntc– pendant !tre ému...>), che al- rlore. 51 potrebbe ancora clt.Lfe lora.aveva un preciso rlferlmen- de Gourmont : c Ceux,iJu..e.j'a do· to con la poesia del tempo e tar- re sont ceux dont le sens m·est la anzi agire da complemento a fermé, oà pregque, lei mota trr.– quell'altra affermazione del précla, les syllabes des·réves, ,es Berggon e che cioè e l'artlst:i marjolalnea O\Ì lea mllloralnd , tende a farci provare quanto neura jamala vuea, fuyanl.eS non aarebbe capace dl rare! fées, qui ne hanfient que les oomprendert ... •· chansons de.s nourrlc es... >. Ren6 Huyghe ha detto che quella di Matlage, e del SUOI compagni, 6 la rappresentaalone della gioia del vivere .ed ha scoperto, dagli lmpreaslonlatl a Matisse, tutta una catena Inin– terrotta di artlstl a tale fine incatenati . Gioia. del vivere ohe si esempJUlca 1n col0tt, cl~ 1n musica. AtpetU d1 una aen.sua- ~~~~0 1f..n~~Ìa ~~!~~ a preoccupazioni c11 un aelliO (non cl sono narrutonl In questi pittori, non c'à Il rltrai;to psi– cologico, rivelatore d1 un carat – tere, non c'à 1'estaal d1 una. vi– sione che laola U auo oggetto 1n un clima rarefatto...), un senso ~~ en~:,e ~~ ~l~~jr.~ 1:e1!: quanto aUe forme ed una orchc- 1trazlone del colori, I pl\Ì v1o– lenU apparentemente e talora I più dlssona.nU. In tale modo si ~t~ ~: 10 ha a d:r~:.i~. 6 tardi, e orcheatraz lonl coloraUI-.. Orchestrulon t che non al pos– &<mospiegare In termini loglel, come In tenn1n1 logici non st spiega Ja musica. Caso mal, ,t potrà spleaare Il proceggo, la strada, attraverso la quale l'ar – t.lata può ad et.Segiungere. .,. Ma tale sentimento nasce quando cl sl trova. di tron:e c.1- l'opera già definita nella s,1:i. forma , la quale nel fau.1,1u mm ha la 1ua orlrtne nel mlate:t Oel nostro 1ubcosclente, come vo:– ranno plà tar di I surreall&t!, mn da una scelta eu.tta del m~u ! 1-ttraverso I qual! deve lfOVarc - mediatore l'artiata - !o. sua 0 1,: f'~lor.:e libera. Per un ver•o I fauve, si approprieranno citi · la linea che de.flnl&ca netta ruen• te le forme, per un :>.ltro , 1 avvantaHeranno dello sph!,ld) – re del colore, non legato nt– fatto aUa realtà. Pittura a due diméns ioni La 6COperta si deve a ~t•nls– s~. II' quale nel (939 (nume:-,> &peclnle del Polnt, uscito r.el luglio dt quell'anno). eo&\ si e.sprimeva: e n mio di.segno a trat to à la traduzione diretta e la plà pura deUa mb. emozione. La semplificazione del meuo m l conaen~ di ottenerlo. TUttavl.1, I cUaegnl sono plb. completi di quanto non lo possano sembrart ~:~:~~ ~e cov!l:~re:~h~tLP i miei dl&egnl sono generat'orl di luce... contengono, In plà, Il ga– poNJ e la senalbuttà della linea, la luce e le d.lfferen1.ed.l valori, t quali corrispondono al colore •· Questa particolare sensibilità e questo modo d1 vedere hanno con.sentito a Mattsse di avvnletsl aoltanto d1 due dlmen,lonl : Jun- :~e~~ e (~~~ he~ ~r~ 'io~) :ij; :u~~ !~ ::! 50 colo::~l .:.J:Pd ~<j colore, alla dena1tà della mate– ria, che verrà ::i.!!ldata la :;co– u.zlone deUa terta dlmenaloue degli oggett1, I quali dal pitto– re &cmbra non vengano neppu– re considerati nella loro e mn– terlalltà '>• Lo stes.so avverrà, con minore evtden:z.a,net Bra.– que Jau.~, nelle paatose steaure di Deraln, nel &ego! densi e raccourct, di Vlamtnck, nel e contornato> nero o bluastro c11Marquét. Eul, eccezione fatta per Marquet, porterann o, In combfne con Rouault, le loro egperlen~ di derivazione matls– alana nelle due cprrenU, nate dal /a u.ufsme, e cl~ tanto nel– l'e&presslon!amo, quanto nel cu– bi.Imo. E proprio a Venezia ml pare che quest'Ultimo punto sia tt!l.· to accorta mente sottolln eato, sia per quanto riguarda Ma– tl.s.!i,e. sla per quanto si rlrerlsce a Braqu e e a Vlamlnck. EMI, quest'ulti mi, rurooo /au– i:es In parten za., ma glà In loro c'era qualche cosa , In germe é non esplicito, che doveva per– e.are I suol frutti non tardivi. Basta conalderaro l'irruenza di Vlamlnck , la sua tendenia a esaspera re, Ja sensat lone che nasce nell'osservatore d1 trOVar· si dJ fron~ a un sentimento che viene deformato, lacerato, altero.\O, teso Ili paro111t.smo. BD• sta guardare altresl alla luci- ~~~ :w:s! u;r~ :i~t: uf l I :i~:: clnante, al calcolo ratfln1uo , per ~~~~ rs!c~~::a~ elliu~r~ai~ pennellata all'Impostazione del qu::i.dro, lo abbia portato a se– zionare geometricamente lo spa– zio, nd attenua re anche - 1n un certo senso - 11 colore, In lui meno Jauve che nel com– pagni. Lo &teS30- con gli aaa t· tament1 opportuni - potrebbe valere per Deratn. Ora non tutte le opere po:– tate all& Bienna le sono da '-1>1l• slderarst del capolavori, e Q.Ull.1- cuno anche ha fatto genùre la aua. voce In merito. Cl pare che laenarscne sb. sla:nlfleato dt miopia. Perchè &eun'opera com· pleta. cl pr,nde e cl t'raomctte !& aua emoziono. quelle 1101? I erfette cl COD.!.,tntono d1 cor.i– i,ren<tere meglio Il proceaao deU1. prima, la sua genesi. Solta.nt.> r,er queato, anzi proprio ;,er questo, U vi.sltatore scoprirà age– \'Olmente come Matiase sia pi.ut– toato legato a Cézanna che non a Ingres , come egli sia plb. vi– cino (come vide 11 Pran caatel se non erria mo) a Van OOgh elle al divisionismo. Come Braque si &la trovato In meu.o al fauve., plà che altro per un ca.so o per ragioni di latttud1ne, ma come egli abbia ricevuto da. MatJ. a.se la lezione che doveva.volgerlo al cubl.smo, Insieme a Denin , :i Picasso, a Orla. La lezione di un!epoca E il visitatore ouerve rl aD• : ~teC:'::ra°i:~!~ etb~t~I a::;~~f~ Matisse la tndenttflcaz.lone aei– rurto lmpUclto nella c1vlltà mi>– derna fra rappreaen ta.ztone e sen.sa11:lont. CublatJ e /o.uve,, per la dura• ta del conflitto, hann o cer• cato di trarre dalla aomma del– le sensazioni un numero che ai sott raesse al tempo, nel tenta – tivo Inane di creare perfino U sent:tmento. Peccato d'orgoglio. E' certo, Mn queat& è l'epoca e bi.sogna accetta rne la lezio· ne, mantenendo il nO!tro r1spc:.– to a coloro che, comunque, lo hanno rapp resentatn In forme non perlture e rend endola :ic– cett& alla noetra sensibilità. e alla nO!tra condlzlone di eastd operanU e non pa.s.slvl. GARIBALDO MABU! SI ~ ~ . - ... Che cou. d1 plO.riposante del• l'ara besco? Che coaa dJ plb. le• niente della mu.slca? Matlsse proprio alla musica è giunto. Come, per altra strada e ptO. Ritornan do al Jauve.s dobbia– mo riba.dlre quello che ormai à un luogo comune e che ciel 11 Orchestrcuionl colorate, il ter– mine ha già in aè lmpllclta una deflnlltone di carat tere musi· cale ed ~ atato Indubbiamente suBl'crlto dalla st.caord.lnarl& ca– pacità del /auvts d1 legare In ritmo tutti gli elementJ dJ un quadro e d1 non venir meno a GEORGES BRAQUE - e Porto di Anvena. > Pagina 7 1'R'J'IS'J 'I l'J'A ·LIAl!Wl Eliano Faotu * U N A P ITT URA co-1l0 e t1iss11toi11te, a,ne,.te co• sinc•, itd, m, mondo COHclUJO fuor di ov• i r6'to– rico, un rigori stilistico che 110,i ,o ,.cede nullo alla c_~ i,olitd d_ella tecnico od allo piouvo le:uo della · descr1•1ont, prima ancoro di ogni giudi•io co"-Sento– no di accedere facil mente nello dolce atmosf era della p_it!ura di F ~ntu.ui ; di poterv i cod cogliere il suo lirismo che ct fo scoprire sotto un aspett o suxgestivo, vivo e colmo di ; , ezioso i,tttns ità, un mondo che on– co, o_non conoscsomo nello suo reale sugxest ioHe, per– cht in generale ci sto q,uotidionomen te sott o xli occhi. Lo poesia più aderenti allo vita cerco sempre nel prtst nte_e, ne!l'ospetto consueto deUe cose, ci mlii• sotto. gl, occh, un loto che, se_ pu, do noi è vissuto z:~ ''l 'i:s~·:t,::!e,.,: ~:;;e /:;,~t i: t :ue::: s~: r::., :!" ~i ogni nianifeslo::ione e J•og ni. immagine che ci è pr•– sente, spogliandola degli. elnnen ti eh, non siano tali do ,imone re nelle nostr, coscien•e. scri!{i~ot"¼~Jl,i p::~o df 'E 'i/;~~e .F:,.,:~/,n:!1~:e /Ji !;,. ;'~~~~art f;, 0 ~':r::n: 'ta f!~ 0 ':~s:: :u:u, :d~"~~ t11roe non di imnrogini. L'atmos'6ro che Farituz.ri co– glie nel/, sue periferie, nei suoi paesogfi cittad ini, po– polati di tra,ns e di tax i, non t uno piacevole roppre– se_11ta1_ione di sog(_etti, mo t la scoperto rigo,os om1nf, prttorico conseguito ottroverso uno ricerco cht ben si può olf erma, t, più du,o, quanto ai nostri occhi di spettatori esso ci appare facile e felice nella sua co11cl11-11one. Basta riferirsi oi suoi quadri di nudo e di fixure , dove l'essen•ialit~ del.kJ pstt.uro, l'originai• intensità tonale acqui.rlono uno particolare pur•••o , t,e, ren– derci conto della matur itd pitt o,i co di quest o f,ittor, fin'~ ~',u":!t 't ~ =:: r;u~ot!rr; :;~ ~0'"; !~1,i anni fa; ; d1mq11euno dei pochi. eh, pur at111do vissuto .d, persona tutte le vicende più i,nportonti della pitt,ura moderna e dell• sue conseguen1e, abbia avuta la for•a e lo sono inteUigen10, potremmo dire anche l'onesta, di professare le sutt capacita • di odo°/>rare le svariate esperieMe clie P< fri.gi . dà, solo sul piano deUo pitturo , P?rlando t11tto ctò eh•, se pur sero, o t,op pi per la ~~e; ~~ofl~i !: c!l: : : c:zet/ ~;a~! ~~;e:;:u~ !t: 11 i,~:",.' /~ DaU'esperie11a fr ancese Fonllls.ai ho t, otto quanto )a piltura della Francia può dare olla cultura del nostr o lem·po; ho assim ilato le J>iN vo, ie esp"ienze e le ti" ,app resentativ e, • queslo è evidente nella s:uo pW uro; ma ha anche ovul o il tHe,ito ed abbastanza corolle,• f:ici J°/.::;r i'::r; ;, ~ 0 n~c::s~o:ai,.J:'t:i o~o'"f:,~m~ ~~~~:t mi, non oppa, tetJgono che ol.kJ tJito esteriore deU'ort• • ne sono tutt'al più i complementi. mo,olist ici. Il fatto si:zss:o ~:r~ d,°/:Sp~ 0 jo ~ff'° f; ~/ st e;~f,;::i cz: ;; o~ :: 0 'J suo equilibrio aw scinandoJi. alla migliore f,ittura ita– liano di oggi ed inquadrandovis i sobriamente , cotc ca– ratteri p, opri molto ben deci.U, oltre o defi nire la sua. onestà di artista ci insegno come, il vero non provi,c,. cialismo, in arte, è in quell'atteggiamento naturale eia• porlo l'uomo sensibile e dotato ad on'i ccliir-1i delu esperienze meno J>rw inciali sen~o asseroirsi ad esst. · Ogni q1,odro di Fantu:s.ri t costi.goto il modo di proced,re _di q11_esto pitt are è pensato ed eioborato fino al p.1mt o 1n cui le magg iori diffico lt4 pitt oriche fini• scono pe, scioglie,si nello pittu ,o st,s so e nttl no– tu, al, dispiegarsi. della fontosio libe,o do concetti pr,s i o prestato oppu,e riltroati di sono pianto. GUGLIELMO PETBONI Cronaca poetica .'.-di / Celle Ligure lUICIIEL G. jll CUEL: e Un " fauve">, (part,) 'falere- Deve averci pengato an– che Magnelll (nella suo. perso– nale) ae, tvldentemeote, ha :-1- pau.ato lo sue tele d1 venu anni ta, In modo che U bianco ata tanto bianco. da sembrare anco– ra attacca\o al pennello, Ma torniamo al /o.u.ves ... Dal 190~. quand o per la prima volta ,1 presentarono In grup– po e ottrtrono al critico de Vauxeeues l'occaalone di una de• flnlzlone brlllante (Il Vauxcelles deve avere avuto 11 bernoccolo delle definizioni perchè, a quan – to pare, anche l'appellat.!vo di cublati - aembra. che trovando– si di front.e alle opere di Pi– cas.ao e di Braque abbia escla– mato trattarsi di petlts cu.bes - &I de,,e a lui) ne abblamo vi– ate tante, e di cocl violente e crude, che la denomlnat:ione di belve, o di ribelli ccome è stato felicemente detto In Italiano) oggt potrà 5etnbrarcl quasi ec– ceaalva. Guardate a quelli che sono venuti dopo, al cublst!, al neocubl&ti, agli astr::ml , al fu– turlsU, a! purlatt, al surroealln! , ecc. Nemmeno belve pU1quelli. Cl siamo fatti una pelle dur.1 ·quanto quella del' rinoceronte e R-ammentar.st cùl rosa chiaro det moltt oleandri tn riva al ma re; ctef sontuosi gtardint di oleandri tn rtva al mar e, cùi freschi palmizi, ed anche - se ti ptaccfono - del fic hi dolci di Celle. Rammen tarsi d'una villa napoleonic a, bianca, con stat ue, erett a su stbflllne scogliere In rtva al mare, (e della torre quadri/ oro dove fl sole tesseva, di giugno, l primi raggi dell'aurora}. Rammenta re (sotto l'Albergo Pensione Aurelia} la strada quieta che va verso au olivi, i trutt etf di pesche e d'alblcocche ; I larghi, ondeggianti palm tzt al vento, .sertco, (Ulle prtme ore dell'aurora. Ramme ntare I trampolin i del rami ct'un grand e abete dove il merlo dlscendeva e risaliva Jlschlettando senza peMier l. DlscloglUvo tl sole, alla grande aria, le buone resine e giungevano ali effl uvi, all'ultim o ptano cùl mto Al– bergo. Ramment are l'immagine d"una, giovane giovane, vtag– glatrice seduta , ogni mattin a. $Ul muricciolo accant o alle onde di sptaggla. Le venti monachelle dell'lltl tuto dt Cogoleto, bttmcht e nere; te che anda vano, con ampie gerle eta spesa, alle pri me ore del mattin o) . Più tardi sctabordavano le trcuporentt onde intorn o al tuo piede df solitario che camminava lungo la riva del mare tnterroganck>sl sopra molti e perchi? >, Pat: le corriere rapide, le automo bili che su.ssultavano inseguendosi per strade senza polvere; (e l'istesso strepere delle Lambrette, piacevole alle prime or~ del mattin o) , t./'amm entarst di Stng ter: detto, scherzosament r e Change.z les dam es >, pittor e francese re vedremo Il perché, dopo, as.servando t $UOf Quadri a tilt di gomttolJJ e di Caillard , di Terchovttch : altri due asd, in Celle, della pittura francese. te ca Gino Bianco Di Carlettt , ramm entare le sue lunghe interrogazioni (geometriche} alle curve ellttttche, paraboliche, lungo la r-lvadel mare, Ricordarsi di Frisia tl buono, il santo. l'amico dal tt- mtdo sorriso; . (Il .suo benedettino . sen.so dell'am ici."e'.fa. penetr.ò nell'Imo del mio cuore}; te d'una valigia eh.e egli volte portarmi - partendo - sino all'ingresso della StaztoneJ. Ricordar.si di Borra e la sua figliuola: simile ad una gatti na educata e sileni losa; Quaglia, Il romano dagli occhi bianch.i e cl.a l quadri rosst, turchini, rosa. Rnrtco Pauluccl , l'ant tco port iere della Juventus : (pelntre , nagu tre, à la pa.geJ. Aimone, Menzio, Maccarl, Galante, Hollesch, l'a(tro. Pauluccl junior, fratocchto ton4uto (ct.spera.ztone dell'omonim o mar– chese Enrtco Pooltu:ei). Ram men tarsi di Barbaro, di Colombo, di Saccarotti, Rambaldf, Salletti , Solari ect Omiccioli; . ·--:--, ... ~ - .. ... .. ._ '-, (giaccht oa,iuno def'ventt pittori avevamo stima degli altri si pensò , dlvldere ra torta del Grande premio, Presidenztale, i n partt ,uguaW. RammJm tar,st il Piano d'Invr ea, di notte, alla meu a ed oltre . (ed anzi, sino alle quattro già rilucenti ore del mat tino; aggirarsi Jr'a le pinete•ptan ete composte di raggi btan– c~t. di ltùt a e di a.li nere di albertJ. Tale e tanti a'CberJ, sentieri recessi 1ra scogliere ma– rtne, meloàiO!e più di Bach.. Ra.mmentarst t cactu.s,• l palmizi, le mtmose, U rami • torlo d'una casa orlata; e f pinnacoli, i capltem anttcht d"una chiesa senza · altare \ (con un albiro germoaltato, dentro le mura, al po.Jto dell'alt,p.u J. , · Ricordarsi -delle- signore che ci condussero in un tal porattiso di notte; ,n un paesaggio da àntlc he stampe cinesi, con le cime fra Je. nUvOle;', · (e lo, scenarto ,lunare.·a raggiera, tastiera, ventaglto bianco agitato sul letto del mare) . Ram'mentars i d'Indicare, a Lattuada, ·tale reala: la più ròt7tanttaa' q:ez nìon~ ! • ft _r.omvi,-enJa .i.st d't71d4care, all'amico Bocelll. dell'En- . cfclo11edla; ., 1 • che Celle, t neppur.e segnata net grandt messali della Tr eccanf , (a mèno che t,ile vòc'"e non appata segnata alla Pt del , Pb.radl&OTerrUtr~ IJ. ,61.,mqtt t dj ~tutto il mondo, compreso Il caos, aforna– liero, di Vfa del Triton e 1 rammenta re questo, grande paesaggio e la sua sana aria da t rogloditi ; la sua •arto eguale dalle prime ore dell'alba a quella ' den'altra aurora '"·.},J ~ t ~ ~- .1-wH ' 'Rammen tare i! temperame nto rude (alla apparenza Ì . . ".:~ 1 • di rugheJ ~~ ~-~ ·~ :- - -~~t . .._,~!!-'-~ Mi'.~. ~ tl; gent ~:nt! i tign:,~:e d:/ ; ~~:rc ento pescatori (e delle 1J ~ iJ~ ~~3b::lf":4t :tt-;f:'~_,:s,-~ · Ricordate' il fomftorlo delle piccole ccue ombreggiate, ~ .... - - tort uose case intorno al collo zebrato del campanile LUIGI BARTOLINI - e V11Jeggl11nt1 a Celle Llgur-e > del paese. Rammentare che, cù mondo, dovunque, u tstere et /14 quasi sempre, amaro o dtfftctl e meno che tn questa breve oasi ,u dieci giorni. Ramm entare la vena dell'tspiraztone: che flottava. sgorgava. e ru.scellava a tutti simile ad un cannelli no df vino leggero: {locale, cro sd>J. Rammentare le caste ed anzi, le ouasl severe venert di sptaggta dtscese, al mare, daf plani dl Lombardia o dalle comne ctf Pinerolo, Superaa, Mondovi. ma - partmen tt - e /or.se dt pfll - ramm entare l'az– t urro, fra I convolvoU rosa, Chdlet al Lido e le sue tw>tti In bianco fra t canti e l4 ch.ttarre del pfttort mentr e un geloso u.stgnolo, gareggiava, tra querce lon • tane, con fl suo e tfù >. Rammen tare tl 1Ucollett ,-paccato $lno al Jtanchf e le s-pallft ignude dm flt a superftct dl bianche, ambra te, ciliege corntole. Signore dt classe. sch-wfp.s 4f blrrG oelGta, lanterne n– mil t a stelle prossim e. Rammentare - a proi,ostto - ta centi dal Cervettaz: Imbandi ta a ptccole taoole tra le rose e fra ali olfot. (come In Watt eau, del celebre quadro dello e Sbarco a Cltera >) ; nessuna discorde voce gucutò !'accolta. det molti fn ccua delZ'amfco Cervetta t ( e della sua eletta signora, dt or-lglne viennes e). Ogni sera dava, fl sole, spettacolo grat uito, lungo la riva, con la sua maatca lant erna che colorava figure transitanti verso la sfl nae della scogltera ultima. Tale f u l e cosl rimarrà, nella nostra.m emorloJ, U paese df Celle. Ma rammentare anche l'anello d'oro, con rose df brillanti, (Il mfo caro anello d'oro con rose di brillan tJ!J che le onde mt Involarono dal medio dtto tn giorno di tempesta. (St volle - dl.sera I pescatori - sposare la marina di Celle con me; mentre souoiunsero che porta fortuna un anelW caduto tn fondo al mar e. J.UIGI BABTOLDII

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