Fiera Letteraria - Anno V - n. 1 - 1 gennaio 1950

Domenica I. Genn aio 1950 LA FIERA LETTERARIA L'ULTIM O LIBIIO UI A 'Gtuu ; rr1 ' SALUTE DI NARCISO Angio lett i hu r 1g:giunto lu sua pic oo matu ril ò t'Spr c~s1vu . Egli oou pretend e eh più , di quanto uon posso otténe r e Invito a deeifrare le due parti del ••Faust,, L ' ANNOSO e, anzi , or- fittiss ime pagine in 8. (« li pare nel primo e nel secon- quindi, un po', la prima ed mal secolare proble- vecchio Faust di w. Goe- do Faust , v1 è la nuova età, esaltando un po' la seconda ma dell'unit à del the », F.ditorlale Meran ese, la quale spinge l'artista ~ pari.e, U Ca.stellano _crede di I L NARCISO dl Anglo- illusioni fondame nt ali per «Faust» riaffiora di contin uo Merano 1949). Con l'esprcs- rappresentare la vUa in mo- trovar e la nota che'J)uò rap- letti (Mondaòorl. C( Lo. una vita davvero umana. si ~il~~=~ 0 {!au~e!::g~~.tl~~e~~: ii\~~~d:d~~~i~a~U:;/ :fi~ ~~l~~~r~ :a~o~~l~t~m f~~~t~lac~~~fst~~i:ns~ Medusa degli rtaltani -•· sente impaccia t o, e5t ranco; della sua vitale 4rgenza? o « Ur!aust » le sue successi. succube alle forme tradlzlo- congungltano: questa nota 1949) non s·Jncnnta nel• c per la pr.lma volta cl ap- non denuncia, piut tosto, mo- ve elnborazlonl che vanno nall, e ad apportare tutto sarebbe, appunto, il soprac- !f e~~~~~i:;~~z 1 ig~i ?~ :s/~: ~ftea nr~ qJ:s~~l~~c~;u!e:~ menti di stanch ezza specu- di solito, sotto la designa- li tcBoro del suo pensiero al cennato tono tra.g!comtco. cimento: ccr~a di assomt- pagni che egli rivede dopo :~b~~~ ~~: 0 rlii~! le~: ~:1:: d:t;~~:t / Ir;~rl~~ ~ ~v~l~~tt:~~~~:u\ 1 vac~~n: taicrct! far?~e:~fo fg~f1~~er~ gllarc alla piu bella tmma.- venti anni non riesce a con- '"'''" .l"""'~- gtt è per cosi dire prellml- afferma che «quel grandts- ma anc.i."'le somma soggetti• lettura del « doppio Faust• glne che ha creato dl se sldernre con perfetta cari- nare' è un probleina leglt- simo poema puo dirsi anco- vazlone delle forme e del dovrebbe appianar ~ ogni stesso. QuesU trentacinq ue tà, poiché essi hann o deluso timo In sede rigorosamente ra Indecifrato»: e, par tcn- conten uto. è quell'osservare bellezza recondita, afflore- rnccontl dcchcntl ad una ogni sua speranza crltlca? La sua tmpostazlo- do da questa supposizione, l'arte nel suo generarsi che rebbe alla luce del giorno, rnppresentazlonc quant o Questo llbro è dunque un --...,..,. .- ne non è viziata origina- rlC(!rca «l'unità poetica al vide Francesco De sanctL,;». le pR.rtiche parrebbero sem- mai varia della realtà ci ntto di fede Eppure lo scrlt- rlamente dal tatto che C6sn di là delle strutture e del Stabilito questo contru- pllcemente strutturnll rivo- dann o un autentico rltrat - tare ha sofferto sino in fon- svia l'lnda gtne dal suo prl- pregiudizi d'ogni sorta». Ri- segno dell'arte moderna tn tcrcbbcro Ja loro dissimula- to dello scrittore. ma per do l dolori, Je paure, le fpl- G. B. Angioletti mo compito il Quale è l'a• tiene che « al pari di coloro genere dell'arte goethlana ta aura poetica La scena quali vie Indirette! Sono Ile d'unf gen~razi~ne f 11 • naJlsl diretti dell'opera? Ed t quali poggiano sulla vita In ls~e lo sforzo del Ca- del « rat to», per esempio, lontanissimi . non soltanto ~anU al a qua e s , apr va * ò proprio vero che prcglu- del Goethe, non assolvano il stellano iende 8 scoprire e ritenu ta da qualche critico da quel che s Intende comu- 1 ultimo a~lsso dell lrrazlo- dlchlamo tale analisi ade- compito critico queglt alt rt mettere In evidenza « quel un contradd itorlo pezzo di nemcnte per narcisismo mn nallsmo L Anglolettltr~c 1 ~ guando II nostr o criter io a che dividono m due tona- molto di autocritico e di au• saldatura, è, secondo 11 ca .. dn ogni complnc11ncnto ~u- ~ salvato, ma pochi al co • Nel , 1orn1 sconf sono ,caduti quello della comune coscien- lltà quel mondo PoCtlco, tolronlco nonch è allegro e stellano « adlrlttura esem• toblografico, anche se l A lui ~uanta parte della pro- 1 wmlnl per la i,ruento:tone det za est.etica del lett ori lnge- scambiando con decadenza schetzoso che si trova nella plarmcnte slgnUlcatlva, por• tn moltl di essi figura da s~ d oggi non si compi~ ~~~%1 P~or"~:"r~~~~afi~lrt"'ifrTf~ nul? Essi, delibando senza 0 magnrl mutamento di to- prima part e del Faust», ava- ehè esprime la tragicomme• protagonista Oli cpisodHdi duna spietata scarnlrtco. p11t11ra,en1rambl di meno ml- troppe sottlghezze meta! !- no ciò che è solo matura- lutando li dramma di Mar- dia del personaggio Faust battaglia e di trmcea dellfl. ztone, ed Irrisione d,l quel uone. musi In palio dal circofo siche ti bello dove lo trova- zione artistica di un medesl- gherita la quale a prima Il messo, !accia a taccia, non pr ima guerra mondiale, !e chJ1 e~ dJ1~m~ t~ "at~~,~~~ !'v;;':'~~1 od:!1l~ ~111,.1:1 P~:~ no, si accostano al due mo tono» vista P\lò sembrare 11 per- ~lù con sè stesso ma con Vf'dutc di Milano e di moJ.. e e i u pc h Il uerronno oue1nott la ura del « Faust• e alle singole loro Per conto suo 11 Ca.stella- sonagglo più. popolare e più 1enigmatico Mefistofele, e ~l~~g ~lt~ ~ 0 c:mJ! 1 gn~n~ ~an:~'~c fr~~ s~rÌs~:lla- ~a1a'ii::n~~tec~~;rt~~rc:er,,~~ parti con un moto Istinti vo no crede di avere tr ovato la ricco di poesia tra q11elllcon!easantesl ambizioso ep- 1 ! P 1 ' 1 é e, h n nella bruta lità dell'ln- cenro concorrenu, 1 nomi del oua- o di simpatia o d1 tedio· vi- chiave del problema goe- creati da Goethe», mentre pur schiavo, attaccato alla r c gl un n pnnoram c e O .. H ,ono otrldott 01 se1re10 dtllt cenda, Qurst a, che si po- thlnno escogitando Ja teo- « ad un esame più approfon- terra con tutte le gioie e :~ nJ~~isi~~ro~t~~uint~tt~~i~Jfrir!~~~;~~eL!f~;t~l~~ t h~ ::~~• !~!~ 1 °'~,::!~~o~:tcaentou~!:: trebbc spiegare col carat- ria di 'un « tono trag 1coml• dito e spregiudicato si svela, !ft~~~ ~~~oi ef{:'c~~o ! ft:; 1 11 affetti rc-elstito ad ogni tentaz ione rm la pitturo cuf partrcJpa, 10 tere « comp0s1to » del poc-- co » che contr addis tingu e- chiusa In quella cornice tra- I , - e persone e g · là 1 1 li r 1 r ' tra I molti 011,1 Monachtil, Bar• ma drammati co goethlnno rcbbe l'arte moderna instau- gica, alquanto stonata di suonare le campane a mor- ~~1~f1C:;'t~11fn ~ fr[~~~ct1~ ~r~cede~tt\ 'i1 8 gi~rng~e ~ ~i'~~~·o,c°b~~f· b~!~~1c1, R!~~ff più ancora che con lo na- rata dal Goethe e corr1spon- fronte a un Faust incerto, fg· ~ !"::.1ssf 1 ~~i 10 coàad1gv~ rqulltbrlo con 'u narratore gludlzlo » e « Donata ». con ~n~f1,:~coa~d~~~·u.T'.:f!~l:,·,,. 8 ~; ~~1~ ~~~~ ee ;~n~~ i~c~! ~r:c ~~ ::i 1 ~re ;: t~r~ ~'::1~:: f~\~~nv~r~ t~:•; 0 c~~~~~~ servitù ove ~ssa dire al t~g– ~: P~:r;!~~on~~~dol~~Jg~~ i~' tl !~~~a~5;rddJ;~~si~~ 1 ~!)~;~:. 11 , TI~iou~1: i!~::ftesa!!m : Il come In ogni altra oper~ spetto che ha assunto oggi somma, non ha espresso an- :~;o~ 1 ~:l~~~ « Arrestat1 mai troppo su se medeslm~. avevano _risolutame nte lm- ~~~':t' 1 L~Ot, Gbn:/1'~0n,Al[1iio:! : ~~~~ta 0 ~ 0 iueètape~=l~~~ ~1c:t!ncou~~~~ 1 die~o;g si~~: ~:i! P~~~~~~~:c~J':,5~~~ Non si può Ilegare a ca– ~f!~~~al~eiu~ r~~~~~g~~: rc':iWo~ll :~;cf~ 1 ~"ne s?~i::~ :: ::~mMt::fan-:::,'::1~a, ò!"'"~oc!~~- Giovanni C~tellano il qun- SO.. 5econd,o l'autore del vece, a configurarsi nella stellano una grande tena- fico che è « La memoria_., ed alto travaglio veniva rl- sauu . Morelll, Ptyron, ca,crua'. le r!prende 11 vecchio tema saggio « nell energetlsmo 11-sua pienezza proprio nella GIOVANNI NECCO uscito qunsl contempom- c, .oscendo 1 motivi delln l'rrronl, TettomanU, tee. del! unità e gll dedica 150 beratore che appare e scom- acconda parte. Deprimendo, (Continua o. J)tlg. 6) neamrnte , u protagonls tn 1un poesia. Ma In « Donat a »1---- ----- ---- ---- ------------ -------------------· I bambino e giovinett o è lo sforzo dello stile non vP– gunrdato con pieno dlstac- nlvn riscattato, e nel lungo co; anzi sono cosi csaurlen- rnconto che dava Il titol o temente rivissuti J'nmblente al « Criorno del giudizio » ri– e gli nitri personnggl, dn mnnevano ostentat e evocs– tnrcl considerare questo ro- zlonl simboliche. Adesso l'A. manto n{lche sotto l'aspetto ha raggiunto la sua piena • di riuscitissime Stampe del- mat urità' espressiva, e la Sllh ~~;;~nt~lrai:1/'rk~~ i~~ ~~n:~ 1 1!r:~e ~~f:Z:rr1~e:~: dtmque una vera dlfteren- te, si manifesta con una fc. !~ f~ttr~:; 1 ;> ~ :~ci~~:i~ ~i;;tà ~mc~~ ~b~er~ i~~~~ RITORNA TOMBAR I Lo scrittore di "Tutta Frusaglia,, uscirà presto dal silenzio «Narciso» e il romanzo del- no del glurtizlo» e tn « Do– la « Memoria». Sono I due nata• egli aveva voluto '\b- F ABIO TOMBARI vlv• a 11r•aH • 10.rd d•Ho J:Mr la iwt- dl aver portato Clrffmln• una problema diventa tff'rlbllc • migliori libri dell'A. li qua- bracciare ed approfond•r" f'11no. Qu11to è noto. Ma ma volta, romp,ndo un hingo Jallca che 01101 mf ira mollo 1,ua.nlco... Qui afamo o.l prtn• le dlmos~ra in entrambi un più oltre di quanto la suu non tutti ,anno che colf .tllenzfo), co,titutrd uno 1/0110a cuor,. Porlo della acuola, cfJno dell' automa, cioè di qurlla gusto assai felice per la rap- nat ura non gli concCdessr, vlue, modutamenre , ntl• al qual• lo avr6 tra.,clnato 101-della QU'latiane educalfva. crca :lonc per cui ,atona ride. presentazione precisa e pur ora cvll non preten de più di •'ultima rasa della rldtrlta cit• tonto JHr vfr1ù d'amicizia.. Pochi, Jorse, sapran no eh• La bombtt nlomlca non pu.0 dl– vnsta concreta ed Insieme quanto non possa ottenerr.. tadlna udrlatica; nell'aria, ntl Si parlava atd, in lialia, d1 Tombar!, da qualche anno, itru r,gere che fl corpo, ma. qut 1 ''. 11 s animo gode Qui non vogliamo lntrn.tte- aole (quando c'IJ, nella luce, un caso Tombarl; del CY.10, cioè compila, llbrt scolaatici. Sono alamo alla distruzione, allo. dl.t- fJe~~:Unmcn~ d•ognl mera- norci sull,a «Memoria » che ~:~t~~~{~md~ '!!a:~•;~oe e::r::~ ~~fr~o p:r 1 i~rr:, ~~~0~1) 0 c~!~ ~~,,~~~:!r:~ au:/::i~~~o 1 i;:,~~ !c:f~a;:,r:'v:r: u: 1 ~: ib1lrc~ viglia del mondo. Come,non è f 1 orsed 1 1 ° 1 ,PA• ra 1 P 1 lù 1 slgnlfl- coUII• Jeatow aopra Il mare e pcu.1a1a lo. guerra e aube,urnto clno, al ragaz:t dell• •l•men- clzfone dello aplrlto •· riconoscere anche qui, so- cnt va e ng O ett, ma ti al Ja 1/erzare, allo acop,r 10, uno atrano aen&odi atanchcua, 1arl. Tro le pagine df queaH - Ma non puot neoor• - pra un plano più nito, U perteLto CQulltbrlo che vt è dalla b..,rClche qtd non rlipor- d era chtu,o in .te .tteuo dlcen- Ubrl (ne .tJoolio uno che la. dico lo, riprendendo Il /Uo del pacato e benevolo mornlls~a mnnLenuto tra Il ragazzo che mia nlene• e neuuno, nef!lrneno do e no • olla ~ett•ratuTa. Ma r11)(11fe rnl ha meuo ,ouo gli dlacorao - eh• u ,et apporta- d II C t I ti' E viene prendendo possesiO le piccole, unere erbe r1ma,ce 1n manl•ra decua, perentoria, ot'~hl), di 1anto fn tanto ci ai 10, che... l'e e « 1 ar e flar ~~ltà •· <.Il del mondo e del dolore e secche • .stocchlte iull• aiuole. aevffa. s Tombo.ri non acrive lr'1òuUt con del brevi cor,ivl. - Sf, ,i li (una oraonuolo. s~ru~:t~l c'ul~gpena uni\ l'ambiente che lo circonda. pa 1 r~a:~:t~e :r~!~a1!' ;a~.a.~ : 1 ;dùr;' ,,::c1:"ie1~:~.b~I rt ~:~la cbi~ *~~~:rr;; :n~~·ie=! ::ru~o~/'t:· Ynf:::aat~r:.'·o:i°'::. ombra di complnclmento sarebbe st ato ben difficile n pian 1trre,iò, Fabio Tombar! l)t'ltva. Lo steuo acriuore ave- tato per l'in/an.::fa sto, n, non aono mai alato con letterario rimane soltanto mantenere senza un Intuito ulvt inaftme a.Ila mouJfe, alla va personalmente Tlbadlto a -Caplici? - continua. - P~ ncuuno. Le scuole, I• conven– ln certe descrizioni di pae. quasi ln!qlUblJe della Jh1• Jlulluolo e al padre, u,1 uomo qualche intimo amico di non me, ,010 que,to, ora., 4 vera.- llcotc non mi hanno mai atti– saggio non è la merltnta sta misura . E tale senso del < • non un vecchioJ sulla no- vol•rne phi aapn-c di Ubrl, d1 nient• Importante. Non aurd rato. Ho capilo che l'umanUd conqulStn di chi ncccttn ln limite oggJ, tra tant o dlla • vantino, sordo Quel 10.nlo che tditor l, di collaborazlonl. 11 neaauna rlA'ono.nza,ne aono ccr. , caduta n«l C8'rtbraU1mo, nel- vita senza viltà né trnco- :gr~c!~~~i:~t:~t.g ~ 1 1 !: ~~a. !~~~:: ~:;;t~.uaJ~;c a uo~~ 11 ~ d~ 0 u~~e~f!~in: h~I :~~~ ,t~ 1 t ~~r,~ 0 fiu!:~;r:~n~~dne!, o;'~~t~~~ ~ 'i!~ 1 ~ ~:aa!~"!°·,tfiie. "'::ed::; ;;::~• ~!ie:~l~a az~~~~Ul d~ monlscc che stile e 'cosclen. ~i~~~ ctd... •• indicando I• orcc. r~e: u,~l, l~~'"°,;o: ~b:~i~~~°:t:: :::011~:r~ ~eoi~~e. ''i;"t~\o:~ ~~~~nt~~e 1! c~:IM~~~7~: ~~1 •:t Fabio Tombarl rnggiuna:ere da «solo» (ve- za morale sono 11 frutto di Lo ,crltlort marchigiano po,. v11 contribuito a ra1orzare la mia. mtallou oogi 4 qut dcn- nema, al capbce'. Malgrado tut– dl anche quJ « La memo- una sola conqulS t a. ,a gran uart• d•Ua ,ua glor- ('O"Vlndont che elertft :amente tYo... - e mi indico. Il libTo to, J:>C1"0, aono oltfmlato. e /•· orltntalo v•rio tutt'altro mon– rln . , una moralità pcrsu:1- Narciso. « Un bel rltrat• nata nella. comffa . da pranzo Tornbarl ovesH Tinuncla!o a eh• ato 1/00110.ndo. llcii,f mo di vivere nel mio do. Si • trattato di una .Prll• sn? In « Bello costan te» lii to davvero. Sta a contern- rhr ali Ja do studio. r' Qua,I queUa - ai badi bene - che A proPo,lflo di Tombart edu- iempo. Quuta J)tr net acrUtorl eh• ml aon volute levar•, ecco uomini sentono che « 11 lo- plarsl a lungo. Nel g1orn l ~:::·. 'u':o~:a!!1!~n~~~~i'la~ :.:::,:,e 0 ~~:~a la aua w ra ra• ~~t~•é. ~lu::~~: ~=m":!"%.~~~ ~ f~~~j°~af!~:r::;I}~,:!~ ~~!!~() Ma ora ho cambiato .,.,. ro massimo orgoglio è II che seguirann o si st udterà no e: bOata. c•, anch• i,na. ,tu- GII /acclo oss•rva rc queate rlu l.tto. 1cola11ica mi ha. man- tan1e. Slamo all'alba di un ov- _ 'i ual• aorcbb• ucato cornga:to di vivere, e SCO· di somlgll:rf 1 i sempre, Il rl• /o duuc, In QU•all oiornl, la cose. arnichcoo hnente, cordlal- dato, 1n eatrauo, un ,uo orti• vtnfr• rneravloltoao, In tutti f nuouo n~fatro, _ La d~man prono la melensaggine del- tratto snr suo tutore, il cona brucio. fn contfnuazfone menle. Con un plz:lco df T"fHn- colo. E' lnillola10: e P•r una. campt. da è lndlacreta n• eonvenao· Je conquiste senza lotto, do- suo maestro. Certi uomlnt dato che Tombarl dev• rlmeucr- Umcnto, antl. _eh• • afnc,ro e c1.11rlficazione della queatton« li dùc~rao 4 cadu!o. Per lt • Vorrd titfrnrla;' ma ml traw,: gli nrnorl privi di nttCM. sono diventati grandi. pe:- 4 ,t, da una. lego~a. injlue nia. lnf•reHalo 1n11e-nw:. Vuole pro,. 1col11stlca •· Ne tipcr to un twa- ma che I amico J)Olla a.ppro,U- ,.,. 11 , 0 ,,. 110 limpido • apcrro dclln cc-rtezznesaspcrnnte dl chè hann o creato Ja plu bC"l• C; pro/umo di cucina , ln QUe- uocure uno 1catto e, con qut,, nu ,, twttfaamente, qNello eh• ture della pa.nnte,t i>er 1v1ar- ,u 'l'ombarl che, Indicando la un Innocuo avvenire»; nel In Immagine possibile di IO• sta •tonza, un ~uon ,::_Jumo sto, una confeaslon« flUda • ap. rf.'Ji.arda. fl cfnematoa roJo , la lo, Incalzo ccrcand~ di afuzzl- n,o,ue e la /lolla eh• gif aledo- « Vecchi cornp~gnt », Il rac- ro stessi. e forse la loro =~o~~c,,:h.cti;i lt!~!~ 1~·~:n1! ~:1::!~· lr~m~nd~a~~om:'!~~ r::~o :r c:!n!~~·~,a.~;~ :an~ f;~;'~tc!:' fndfapemrlo, QUGII, nn_oc,c:nt°ue::'c! ~~~ento due cont o che. chiude Il volu- grandezza è soltanto fedell~ ocrt'm'e Jor entra.re per daTt dei tanti pourod temporali In propo,ito. Per Tornbonl, - Hat vfato1 Mondadort ha l\1le perao~e mf le ono· ~cc I me constatiamo l'avvenuto a un amore che l moralls t, aollfeuo al ruplro) e Il /umo che e,ptodono, qua e Id, nell• dunQue, quello del cln•mo • r1,1ampato • Tutto FruaaaUa •· qui oa · 0 • ~rrtt~!1\i1ni~~Cll~ù ~~~f~~ :~:.a~~~ ~l~r gt~1 ~~as!~f ~:u~ r:::c!~~r1!e ..:onpr~;:~~ ~r~'";o!~a.: t: 1 ~~ ~eud•1~ 0 M:~ ·~ 14 m~:::. 'nl 0 :0tu::. S:.b!~ QU;,loH: : 10 ~0: 0 ,n~:~~/"it E: dopo una pouao: eh compagni cR scuola del pre con mano delicata e Pll• buono , ripeto , che nof marchi• bra ancOT"a pi ù alto ntl auo •rto clole: 4 uno ,.-oufna che (nve,te mio Lavoro J)fù bello l e li li• - Le n1.1ove o:;ero:f~nl n~n l'À,'. tutti sistemati e rive: ~f I neib~~~t g:~lè mlg~:~ :!::: cr:r:c:::,.~:%:f,~;:.~r r ~"s~~~~~'::i - eaclomo _ ~~:'~f':!,r~"~rcech~f:n ~~! 1 1~ ::~ 1!::~' ,,a~~':4~:;J:d:,./~~~ ;::~t::e~:;c~7°fta. Clc .::tra 0 in~ ~~- ~~~~cu~;i ~~~hetr~l= steSSo che Flaubert s~~lv..- ,,~o~.~iiro a;!~ ':~u~~t':!,',s~~ : !~'::=~:;!~io~afo ~:;d~ s: ~~! [~~~lo T:~°o •:n c: e~"!: ;':!:::~, ~:: . ;:s~!• nemme no ~!~~o 'ie ~~gJn m1::'~J: P:~ dell'avventurosa a:entllrzia va al giovane Maupassant ? SI\Ytl roulnato. No1t dico nulla. -,uardn 111 aua atanorn, com• i,. ,tellc HPt1"1en:e eh• l'umanltd - Per chU - Jaccfo fo - 111 et11 ... cd energia d('gll anni dell'n- « A quol sert de recrcuser Slamo v•c-chl amici e Tombarl mendo di eueral troppo 1bilt1n• ha da auraversare che af è e Tutta FrtuagUa » non Il va S~ 1alto dara poltrona • al dolcsccnza. Vite grige, mor- sa trlstcsse? Il !aut se po- non pcnio nemmeno lontana- clato. Ma la algnora lo occn• rfchlamot, addosso, 1 ch• tia vo- gi!Ì.1 a~ e, na t 4 /ln!!tr~ d~ tltlcnt.e e perdute nel con• aer vls-à-vls de sol-meme rn m,nte che lo J)Ol.lo ei11rc ve• .-,zio e lo lncoraoala col auo luto, Pauro,e, mollo ph.1 J)(IM• - No. - Ma al tiprtndc. Lo a r o • r nnouar, ar e a tormlsmo Tra dl e,ssl lo homme fort c'est le moy,m nuto a trovarlo, dopo dodici 101iardo buono. - lo acrlvo. ti ron della bombo. aromfca... Ma moiU• lo ha guardalo e ha •t~dto rr~\ oÌal ';!aa"t!• ,daJ scrlttoro. ·che ha lottato o- d~ le dfvenir. Un ~u plus ~i'!-:~· per r,luocaTr,ll un hruuo ~odfr~~o~ ~u~~~ ;g:~ 0 °3 1 b 1 ;!~!~ f/ r!~i: 1 ih: t cfn'f!~·;~ ::~ ~- e m::,~~~•0 •qua~~!b 11 ;;!,~':~'0 ~f11n~o.esc~to ~;:·,ar~~.a~nu- stlnntame nte ed è riuscito d orgue I. saprelott e. ». . Coaf, tutll quello che agli mmpe,.. quuto ,11,nzto Jra l'•of (o ti oramm.ofono) m•cconfz. ancora 11. e Tuuo. FT1tsogl10. 1, tllc fnil, te-r•. I\ conservar e quasi tutte !e PAOLO ì\lAltLETTA ml dlrd fe iard di eatT«mo In• nnnl, ad oonl modo non twfmct :ano lo voce umana. !' QUI O vedi. non la unto più. Sono GABRIELE ARì\tANDI Gli aD1ericani ubbidiscono ad un fato? Biblioteca Gino Bianco Pagina 5 ANTOLOG ALL'ABBEVERATOIO Vomio all'obbncrotoio Nell'estivo notte i cavalli~ A d11e a d,,, a1H1nu.sandosi sulla brevt vasca di pietra bevono il ciclo riverso. Bevono a gora lo lll11a che va vi,,., si ricompone vac illo ad ogni sorsata Poi a11nitr.ndo .si scrollano, mttilre dalle ap,r te frog i vedono fratiare al suolo tuito it1org,mtato il cielo t tli .soccolì lo calpcstono. ALFREDO PETRUCCI SICCITA' D11Hùdati,cosl piagata, Clnimo v,ccliia al canto dell'ebbra c1cala. Blandiscilo, conto. A tuo conforto eh, altro puoi chitdttrl , , o chi! Il cielo t di pi,1ro, immobili statwe gli olivi; cotto dal solt, la terra t sorda d'ogni brusio; bruciato oçt1i ~l/'iM d',rbt . Cli ucc1U1, i garr11li uccdli dtliro,ao voli nell'aria ordente, ,mdi. Forse calastrofi annuncia QHll ,1it10 nero volo nd cielo di pi,trof Sup,rstite co,ato dello splltraU rfllriggio/ fu,aebre n111io ti SINIO o HH amor, <ngo,anoto; m:,. ~"::S,!'":.fo''d,:ft,.~o d'"" son,ao ,,,. più pot,,.t, d,l JOnno "otturno. GARIBALDO ALESSANDRINI LA SPERANZA A BIANC,,. Av,vo ri"u,aciolo olla sp1rauo. Cl1iud,vo il giro intor,ao o .,., coi CONIO , il CONIO ero .,,. COH(iN, , ""° troteslo. Oro 10 cls, 1u1a dauo di ,Orol, i ,o,,., Of"Ì altro don1a e lo i,iterromp, .,,.o d, riu,.,, Mltimo allo t,sto. Oro ,µro ,.,u•ospit, imJ,rovviso, : l::!: :~'a'hrt'f:,,~~ 1".eidi:O,o, cM trovo su u,ao vecchio cassapanca, Hl v11tibolo, il posto per res tar,, I NON 10 lt l arol, d,t cOrHmialv. MARIA LUISA BELLELI VOLANO ... VoloNo le ro1tdi,ii Dalu f,Nd , ,r0Ndo11 Verso ignot, isol, des,rt, . OwMi ,a,bbio i lo 1110 lit.uro 'Tiella NOll1 cle1 sole E come stra,io risHono Il tuo passo eh, U,do .t'allontano . PAOLO NISII PRIMAVERA ~i limpidi loTlaa-i del matti,ao 14 sopit, fibr1 d,llo mio adol1sc,uo , lo IIONCO M#Morio. Poter ria.ssu,,.,r, lo liNle stoltwrio d,U'orino,al1 t,rso/ Mi ri,anowr,i, co,n, il salict potato eh, driuo i suoi umori t1er10 il cielo, per s,,,,,.,,, , l'a~i,na si 11Nltr1bb, FILIDER'.l'O NANETTI PALUDE v/::, ':::'ltu~t:"; ·::,., Pumiza11h, Fìllrano com, #1ttri ,· ,.:;o~~'';:,.:: u;~~,o Sco11soloto1H1Nt1. v•!,~,.~~~1'/ ~;o::sr~. ciuffi Lo11cia ol pnduto sol, Lo stri.r_1, Clie frullo , clt, no,a t1,do. Uno st,-idlo Di concentrici Echi. GIANNI BAR'.l'OLI-AVVEDU'.1'1 LO SCONTRO Cott m, il tuo ,-icordo se111iva fleLv,1110 la fuga veloc, di curve rota11ti nei mobili vetr i. :1:0 Ì':::,":;!~/'d!7'Lu:;i/fil~ri fHf:~IHIÌ 1ptrONH Ed i il tuo ritor" o unprowi.ro clu, immobi'le come ,Nuratlio, con ptso di buio grotJo lt potp,br, sen,a ori.uont,. O t~ che "" sco111r1 olio svolta s1n•o riconosc, r,ni, omore, rida,nmi lo tua lontc"on .a , ridan1mi lo sp,r at110 det li i,1co11trì imp ossibili . FEltNANDA MADIA I SOLI Pa.ssan" , oi piedi hanno calen, da fer ro ,..,, loro S(UOrd, NON c'i ll,c, gwordano • loro occl,i ro;idi co,tte t1n batter di patpebr, sJ:!,:ti?f1~1~1~ fo Slrnrfo verso il b,,io nello noltt ot1siosi dì labbra frtd de ,Ji, li bacino d1 man i fr edde ~he li cartu ino Essi vo,1110 trascrnondo il loro destiNo e m pi, d1 ha,rno coterr, di f1rro GIUSEPPE PERRONE

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