Fiera Letteraria - Anno V - n. 1 - 1 gennaio 1950

Dl)menica I. Genna io I950 LA F I E R A L E T TE R A KI ~ GALLERIA DEGLI SCRITTORI ITALIANI R ·ITRA TT o.o I EM I LI oe E ee H I l ARD ARELLI PER lEllHI r CRITICAE CRITICA * Una rete rli ri chiami figur ati vi, culturali , filologici, conka1J11oslii a impr essioni memoL·ie e s,•aghi dell'in gegno, ad una met afisica inedita, che incur iosisce il lett or; (Co11lt nua ot 4. J)O.!J.} Biblioteca Gino Bianco Poesie di EMILIO <..:E<..:CHI * ADA.MO In elio aria sorda dor-t11ivm,o i fior, e/te si posava come polvere d'alt1m1i11io alton,o i loro bordi co/tJr crema! Percl1'cra11giim li i mattini assohlti e sterili d1 primav,:ra. Le acacie spremcva,io ù1 /JJmla lo loro saliva bia;tc/llccia. E 11011 crn citi! un piano coi soliti c.urci:.i dalla casa vici11a: passeri pu111cggiava110. Stavo l1rngl,e ore a sf11more ima stra11c:::a soltil, nrlla testa e 11cgliocelli, di 11otci11gc11uc strd::ia11tie venti appena fermi. Un. dolor 11c11tro di l!ÌOVM1 e;,3a era tor11ato11cl sole. Il .tilcn;;io crollava. leggero, risalivo in lcrsi porlici musicali. Passava ,ma frase più inq11icla e mi loccavo rabbrividendo. Allora mi ricordai Ado,n o, q,ca11do il ,1uoto blù sussurrò: e Ada,no! •· E Adamo 11011 s'è più svegliato. Ora è l'csta/6 11ora e bianca. cl,c 11011 può muoversi. Mi dis te11dos11llaseggiola dì tela. E t11ttoquello clic penso è elle potrei a11eliemorir,. Solo ,m pi011gcrc dì bimbo lo11ta110 t11i ve11al'auima. E ieri ,ma voce 11elsolleone f11ggito eliiamando 1010 che /,n il mio nome . Allegorie smcmora lc i11tor110o un'ora, ctcrna111c11tc sulle acacie puberi e il pia110 i11gc11uo • il so11110 d'Adamo: w1'ora sempre fo stessa per mc i11 ogni l11ogoumpre . * * * Seu lo le voci chiamarmi. Ma come fossi altro, e soggi,mgesscro e 11011 te •· La nat1ira s'è scl,iarita, il mio albero Ìl1scrto 11d mondo. Ma ora giaccio a pit di mc stesso . E coscie11.::a m'è ripropormi lo coudi.::io,u effe1t11ot• s,m:a piìf- lievito • sale. I nabile mrcl,e a morire m'accomodo profanamcnto e brd11cico c,ttor110al 111011do Viaggi. 11ell'amorfo per off.rir tempo all'impossibile , per sedurre la. vita a duide rc se11:a bisog110 di mcl E co11disperata religione ballare ali, porte car,,ali. Riaccertare le f orme della ,iot11ra. Spargermi iii gratitudi11i s11llecose; commcmoro::io11ì. (Q11ell'ar i1Jcome polver, d'aillwti11io, q1,ei fiorii). E il dolore {,/tra e cottsolida s11tutto il pa11orama del 111011do. Nel crepuscolo gassoso la via è 1111 colloq1110di slolrte S1 rosc11ta110e toccano s,m:m r1m1orc. Porta110 in rrh f1wcbri m, mistero d'1111pe11ctrab1litli S1 curvano alle spallette del fiume, g1mrda110 , crei, Il tempo per mc è su qttcsltt or,. E 1111,trl1 le stag101ii, lo rota c/111 rompe che svrncola. le cose, ,o son 111c 10della vite , del gra110. ~li 011111 su mc sta.1110 111 pietra d'oria Cariotrdc rovescia sollo 1111 peso se11::a sosta11::a, ho sugli occlu 1l coltello del sole (1915) Per gli ariosi archi rosalt e 1l ve rde spessore sotto gl , alben 11u segue 1111 pe11S1erodi te. E porto 1 11101 occlu come 1111 :trio 11cl cuore, per /mra di q11a11do 11011 ti vedevo e cri acca11to. Vii esse re un paese tuoi N11tri.::io11e dei destini infer iori. E a' crocwia d(lt)e la materia ifogo/fa i11 me fresca e polveros a ritro vo i primi sapori. U11arcgi o11ramorosa si erra 11rtmio tra11sito a te 11clmio corpo pi,ì fit10. Il gelo dei l11oi bracci car11osi m'iuvrra i silen:i ddlc case allr11tc su, com a' giochi drl vi::iato mattino. (1917),

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