Fiera Letteraria - Anno IV - n. 14 - 3 aprile 1949

Dome nica 3 Aprile 1949 LA FIERA LETTER A RI A Cardare Ili DIFFID1l, - Diffidale BROGLIALLIO mercato ro1110K110/o, tabac- dc/1'1101110 scialbo e seroizic- cl,icrc, bastoni, camicie di ...~ -'f....;"' voli, E' tm nieulc che costa colore tc,wo sottrallc a 1111 ~ ·f( ;-1~; l:.._, · molto caro- /11/limc11to del Scco11do lm· ; ~// . • • ·~ -. SCRITTUR:. - Vi SOIIO cli per: sue tasche sono piene ! ' rçy, · f 1 --- ~ seri/lori clic scrivono su fcr RAFFAELECARRIERI di /11::zolclli arborei e di iw (1 1 \ • l ' "/i di' .marmo- Esemp i: A'lt:r diri:: i sportivi. I nuotatori ',/ . .·.~- · >r . . ' 1 ' fluviali, il cm11pion, di lolla ,. ij _, n r-h ,éns. . Bnrrès, Valèr)', D'Aw ·,, [i'~ , -/~.-:\. ì, .~,►} \' nuu::ro, tcm11rro, <;JKni tanto arriva- :~~~:~; 0 'f:~ 0 /2e: 'pj;j~ , ~d:!~~ \ '~ ---- * Vll 11110 ::10 dal Cut1lcm?lt, e~timat ore- De Pisis e fu/ti· ,, , \ ,,. J GIA RDINO SOTTO LA (do/ Cualemnla O du/ Petu?) mo /fllh,o che si esprim e in \\ 1 \ ~ ,.' /, ., PIOGGIA- - l'issaro Mo11el eh~ sceu d trva rcgolt,rmc,i/t• term, 11 i lirici qumulo parla Se ~i volesse definire l:t r;m (.'! 50,C~c tri ad <:ste1ichc \\ ·Ì \ e Mt111ct si lrovercbb cro im· "!l.alber{!..oCorso." Miltmo, di ,, 11 atomin. fo~za segreta dell~ .."il.1_ d.i :dulistich~ e ad un tardo, · 1 /- --;,/ lwm:wti di fronte olla e- Mi 1 ?"' 11110. og 111 1" 1110 le. Preciso e distrallo ceri· Vmcenzo CardareLi. c1 s 1 1mpcrmaluo romanLicismo, _ ,/ ''< )iJ )ii / strema VflrÙlhilità e fm,:.ifi· s11 c ri_satc .d, 11 '! 11 C. c~mc di mouioso, dcfcrc 11te e' indi/· t ro,•erebbc di fronte un uo- Jn C:mlaiclli non ohrcp,1s~:1 · ', ltÌ di tull e queste frm1if!Jie t1lult1tl dei cnm d, fmmura• fcrc 11 to Ju, quasi sempre ,m mo senza l'ombra d'un segrc· mai Jimiti ra~ioncvoli dt \ •·\ ' '-..... ~ .- di, ver_di bn.~11ati che {a luce * appu 11 t~llncnlo urg~,, 1~. Lt, to; e così aperto e scopor 1111 inizio di discorso che è ,\~~ \. ~;--, /, ~:-.... S~IOf{lre.e n~om_po,ie m cow PERSEVEl?.ANZA _ Con /f.1,ro/m per Dc Pms e rafr 10, cosi pubblico in o~ni suo I~ 1rnturalc continuaz ione, \ /""'\ · / _ t11111e v1br~1.::1?t11 ~l,e_ d1::auo I" persever~uzn i rist••,rmi prcscntMa da uno . d~z.::iu~ gesto- frase, memoria, ncr ;d.'cstcrno, d'un intimo pcn· \ frt~11!111e,u, d1 altl!n_,, Ce 11~1 e h, buonll vol~ntti ci si ro· di fmf!.o/i e di coffe 1ll11!trl• I\O, umore e abbanclono,chc siero e sentimento• I primi -::.:\\·,-..~ ,.. l/'.-)--' "' 1 }_ gr1,:.10, tm solo !{" g10 che .~i- i:i,,a onestameute , La sera "Ile 10:30 sparisce: me.i,lio sarebbe rinunci~rc e ,·ersi clc:Je sue poesie non si , - '- -...... slcy potrebbe rtsolvere e d1t Ne ssuno ha 11101 saputo gJ, Jasc1arsi prendere proprio da fanno precedere da speci;1Ji fondere• * 11 rcm,i luoghi delle sue pim· qudla indefinita forza. L'cr 1( :ture>,, da nessuno « spazio * CON TE!-t'/PORANE[, 1,wlinimc fughe, rorc, in qucsro caso, 6arebhe biancon annunciatore cli chi \ , • - DELAZIONE- _ 5 0110 Molti irrequieli, pochi iw A vrà certt1111e11te ammira- di andare a cercare un se· sa quali pon enti di );'1 da .• i', ,,_ 1 ,,{', molti a con{o lldcre deillzio· quieti. t() la voslra cra1!a!ln• gro10 ~hc _è alla luce dei so· venire. Tra le sue prime pa· ~.......; ( ..,., - r.,.. fJ ne CO/I rivolu::ionc . * - Questo gng,o e questo k; e il d1feno, che segue rolc e 11 Jettorc non ~·inah· \ ro · f /1,J(I t F [t l'errore, è d1 non a\'Cr occhio bissa alcun cq:?;olfo misuco>i• ~r * _YAN DICK . - A1111:cipn- 1 v,~;:w/' · ne· a 1110 0 c;ipacc d1 \·edere aJla !uce- Alta , bruna, fi.ancuta, INCi lNNO- _ L'it1J!aww ::ianc barocca del dandismo• Tutto gli ricordt1 la pittu- P~rchè 1I scgrc10, se cosi vo- ttotto un so,,~a__b,to disadorno, CARD.·\ftEl,l ,I: (Dis. di CullllCllo) d~mi,wisce a/lo stesso tempo * ra e i piuori• Parla. dei suoi ~liamo dm:. dt Carclarclh ICI be/la raoa.::~a, confusa J'ingan 11 ato e l'inganttalore, ~~ . quadri co 11 eccessiva let1e- non sta in un atto di nasci, n~lla misera foll_a - ---------------- -- 1 1 JIE~EZ IA. - (lrn~o ~ rc::zn. ta o in un f!luro cli ~nta, d u11a vettura c1rcolarf11ternn \'CCchb tecnica del oc1arc Ahro,·c com j « T m * l CIICZltl sollo 1!1 ptOl{f{UI, E Cli altri 11011110 le idee: De chè rutto ci e nolo ~h lui: p<ireva sorda a oont aDanno'. è inizi'a,mcnce' di dcl~rmi,,;. po che m·u,a>, è u~a rif~cs: l_fll-1/TMAN- - Il suo oc- (> 0 'bbr entparep 111 ~" bngt1o Pisis la sua 11 atura. Una ,ur ~r ~a s~a, <: !a ~:-na e -~ Cosl, molto pianamente, re il so~~IIO del discorso in· sionc che apr~ il cÌiscorso. c/110 è musco(oso e fa pr,:sa " ,co cr overt• tttr~, prensile, intuitiva, s~w p_,m:n_ll e gli amici e 1 1 • 1 cm, comincia II Inconti;o in circo- :cr!orc e di provme j; tono qua!;i mormorata fra sè e sè come 1111 pobpo. Un pobpn * suria, ~111~:,verSll/o da ,apu le ci ~ 1 l bpacscl e :e s~lanze e la,rc >), che i lettori clc:i!a dcll.1 pro1>ri;i voce. 1\ I can- :1 con1i1111arc un ~un~o, in· cj'e 110 " /,a tempo da per- DE PISIS. - U11avolta lo '?cct1Siom a:qua/lto vorace, ~: 1 ~! cosroche/fa 1 1, c~tofo~ •< F+icra >) conoscono e che le to, al canio \'ero e proprio, terno pensiero: t ere, * avete visto: l'o-.;ete i11crmtro- 'i /}m, fres~ iez::~ spess'! e- z 1 ~onii~rna a~io~t; ~anto F.diz~oni Fiumara di Mila· CarclcraHi arrirn 1~r forza <:ermei;aria Il cotore l() forse O Rimi 11 i con u, 1 p,r sor 1~a11te,~1cca d,_ umori v~ i l cl,° ~ 1 n;o ' ma· 1110 ristampano ora, Con al· cli co~c. senza .s1>c1~sc tcn· delle st119lo11i, AM BIZIONE. - Vi sono io cii Cfllze di cardinale, 0 f{Cltl it e d! s " 0 '!' fceondr; ,scrcqa nt / 0 . 0 ndl su'o tre qu:ittro poesie rccemi, in sioni vcrba!; cstralinche. cosi gli umori e i 1,e11sleri. 11omi11i semplici che metto· alle 'i, '5 a Mi/011 0 in /\!/on- q,wlcosa diE/cgg,atlro e dr ~ 1 ~~~ife~~~si st~crt::un lavo- veste di Jusso (V4ncenzo Car 1-'erma s!ll corridoio tiu JJO' . (dea/i .uo,m,1!-I. 110 l'ambi::ionc nella ,wzio· te,u1pofoo11e con 1111 11w::et· p"~~ttrr,os'J: soprplt~ttou"" ' . . ' . · >er udo· d~rclli. POESIE, con disegni . [(Jppartala, . E. po~scg1_1ono ''crs1 bclbs· ne, uel popolo, ,zell'umo,zitù, to di viole, Lo avete i11cow •. ~ o~e < 1 s<;tisa:zom.. m! ro crr!•co, taciuto I p . di Carmelo Cappello. nella te tt 11C gambe di statua sm11, d1 antica marca, vena· Sono come quei padri che Irato forse a Viceu.::a O n "''·"l 11 _l 1 f~''.'"dabde 4 1 attr: re e n spett?• .pen:1lanonltc, di coJ:arm diretta da Gariba !clo ,;oalenetl1:}0 g\ tirtl (i I cure profonde ne:Ja voce. parlano della sple,rdidn cnr- Ferrara, sul crepuscolo COII 'T p,t1ortc, clte assa,. s~ml" ..~~rr~i _or1gman,,anclc_ SC Mariussi. cdiz, numerata di come so O P01I e un (Z}!n: quanto semplici C sciolte nel ricra dei fif!li dei loro viei11i, la f!.rn11de cormo/a a/ 1 dito- /{ IO a tlll(I fuga precip,tnsn civi issrn~i: rapporti e miSu· 110 ei,.emplari). Si direbbero . . . . . . : discorro. d'un'o l~anza fa· ' * 11 Vicc 11 ::a vi avrù parlalo di e soave- re tra \' t.ta C n~tr ~. ur~t na prO\'Cd'accordi scnz·1 Jl{CIC' Quale mtstlere e cura m:gli:tre: Palladio col Suo accellto ,ur * ~oi'~ ~;~:~~:.,to f•~près!i: s~di é~mo, q~1csti pr,Ìmi \'~_r- Spatftandoml vers~a~~~~IJe~:t et 'l'utlo nel mondo~ nwtt~'::Jio Sl~VIS~ALf:1,. --:-- Nella sf!le, Lo <1Vrt;leccrla!nc11te BIOC~AFl.rl- . - La no· (t O , t collaia 61, detti e1uas1 comro \'Qg.·l:t trovò qualcuno co,i cui Ed te ~ il ·z mJ I • Jaccu, di meticcio il naso al· visto a flcnc=ia sulla rrvfl tic- stra slorttl 11 011e che u,w a.s· ~i~iar~l.') 0 cici'e~,~~l i ~o;nf- e _scn.z:tpaura cli.~ c a:c t:t· . [discorre-re:~cpolc~~l/ %u'tu~m~~ 0 • lfl Mtlrat è. come u,i ossor Kli Schiavoni vest ilo di vcl· socfoz iom: di imnwgi, 1 i. .. : . •. d' SI1 01cntaffa110 hrzct, cli col· f~m,glJnrmente . (fllGll'lo r,ur ieri imr,erava bt:11/c odorr/cro: w,o stru- lutu come ,m eroe di Dc ~~ss~'. Jl~rI ::~~~~~f~llc ~h~ l:iucbr~ pnrolc anche ~n po' ~•u;'~o,~~!'fff~.(/!e spalle la rlooo Iosa quast eter11a mc,!l~ di r~cezio!1c pic110 df Mu sset• Ovu11qu~ d_imesso e • * . . c1· • . . • alte di 10110, letterone, La Il Colosseo disct!s [estate. cav11,!i e di del,ca)e::: c- S1 fastoso cmi ca/lt d, corredo B/OGRAl•IE . - A ssoc,a· poeta Pagina 3 DUE PIGRA di MA RI O T O BINO * H O SEMPRE AMA TO Che, i secoli pa..ssati?. io SOJJO Ù1 11110 t: vi guardo, vi morrò. Le sue pas1io11i le mie furono, umano e1sendoe candido come la candela che tiene la vergine in proce11ione. Ho amato, /10 1empre amato chi dentro il cuore aveva 1111a pa1Sio11e. Nel cuore /10 1a11guina11ti le spade per col11i che prega. Sono un uomo del secolo. I miei occhi sono quelli di una mali11co11ica serpe. * DAVO NOIA A TUTTI Ero fiero, ero cupo, davo noia a tutti, il mio pensiero strozzava calando giudizi, e nominavo invano il nome "di Dio. Ed ora guardo con malinconia la bellezza che f11gge. MARIO TOBI NO ti~~teta~~j ~~ 0 1 sd::;~~, 1 t~~ .sofa occupazione di questa ' [feo!fermente VELSO '.\IUCCl sc11tc il mu ssulmano di Mon- illtr ov,;bili, ombrelli verdi d,1 zio11i di imm agini pratich e• darclli 9ia ancOr o_ii,iuou<rr-- -- --- --------------------------- --- ---------------------- ------------------- mo così discreto che la for , 2 della su presenz de:• LA _PRhlA VOLTA che Swann senti a fianco I N ED I T Q DI MA R C E L p R Q U S T protesuire sembrer ebbe ammetters; . o quando v;en pro- a a . a ~ a . dt Odette la piccola frase della cr Sonai.a• cll nunzlato avanti a noi il nome proibito d'un ingrato- •lc. sue a~o~enrazio~u 1' P. VrnLeuil, fu proprio all'Inizio del loro amo- onde Il silenzio su di esso non paJa un consenso ma un pa ia t~ua, ·i~ 11 ~iU~\•visa · Si re, ad una delle riunioni di cr Camerati», silenzio che vuol ignorare cose inammissibili, 1\1.meVer- è che _1 fa_UJchc~li h~tcon: n-eJsaloLto anl stlco di M. e 1\1.meVerclurln. l]; e durln aveva d'un subito reso spoglio li suo viso d'ogni sumau nei .suoi 6tlenZi1, gh Po1chè,per far parte dl que l piccolo gruppo», vita, d'ogni mobilità; la sua fronte convessa non era più anni ch'egli ha bruciati del· di quel «piccolo clan». bisognava professare che le sarrtte n pranzo in casa che un bello studio a tutto tondo, ove il nome di quella •:a sua .vita, le pagine ch'egli mondane eran nojose come la pioggia, che il piccolo piam· Principes sa des Laumes, alla quale Swann era sempre h,1 disLru~to .,.1cll~ ,sue vcgtlic, sta sved'esc pr~Letto dai Vc:durin ,weva m_ol_topiù Lal~mo accosto. faceva scorgere un rneavo che sembrava calcato 50110 assai piu di quelle che di Risler. che il Or. Cotta1d salvava tut ti I malati spac- , sulla vita. Si sarebbe detto che la sua bocca socchiusa e~li oi ha consegnate col ~e- clatl da Dleulafoy, e y o!chè bis~gnava anche ~reque_ntare stesse per parlare. Non era Più che una cera perduta una 510 sobrfo e leale di cui si è s~lta.nto I Verdur ln. il livello dei. loro_«assidui», cle1Jo~o maschera di gesso. un bozzetto per un monumentò, un coraJ_~i 06 amemc l~oro sul ;~~~";/,~e~;: nsir:io ~i s~~l~~ 1 1 ~ =~~~ 0 ~ud~~~i ~i;~~:. d . M M Vi d . ~~r~tgbr~ r~~;:;~~nr:r~~~~a;: ;~~~~~e 1 lnp~~~li~ ods~ propri~ Ja"oro cd e cons.,pc- vole solo in quanto egli era scmpxe sicuro di trovarvi t e ,ne er uri ii lo scultore. esprimendo l'Imprescrittibile dlgnità del Ver- voH: eh a\'cr t<~ca to con es· Odette che non sarebbe stata Invitata altrove. Per le durin opposta a quella della Principessa des Laumes e "? 11 fondo. de.1la _sua _mate· serate. non si faceva alcun programma. Il piccolo pia• e e di tutti i nojosl della terra, e ad essa equivalente, era ria- Questo e io stile d1 Car- nlsta sonava, ma solo e se gli andava•· giacchè. come . riuscito a dare una maestà quasi papale alla bianchezza ~:~;,~·:: s~1~::! 1 c/ 1 f:r~~c <i\ ~~~~;:g~~! .' ierc:r~i~~:i~~:a~i~i~ 0 v~:va 81 ~o~!1:~Ci~nv~;=z~ 1 sole... - ~ 1:)00, fa dodici!, esclamò troppo tardi il sorprende .. esclamò Forchevllte. credendo di lusingarlo ~1~!~a .r::ri1~~~ dee~~a g~ 1:i~- !~~:v ~,~e~~acr:a~ d:::;w f!'.nuncc e di controllo, se mi che M.me Verdurln ammirava troppo. lei protestava. Dottore, !a cui mtcrr~1zionc nessuno comp~se. - Sem· Quel bel UPo è sempre In me1.zoai La Trémolll c. allo una seccatrice come poche se ne hanno. _ E' una Prin• è 1 . d' f . d . 1 non pcrchè lui lo avrebbe sonato male ma perchè lei bran fatti con niente. non se ne può scoprire Il tru cco. Saint·Euver t madre, al_la Princ ipessa ~es Laumes. a tutltl eipessa, rispose Forcheville- V'è della gente cui questo r;c;fo !~Je. unoso e. e ne avrebbe provato una troppo fort e h~pressi011e: cr ~la nè più nè_.meno come nei ,R,gcnts e q_uanto ad. abilità quella gente ·.. •· Ma il solo nome d1 persone che non ra ancora Impressione. Buon pro· gli faccia esclamò P P e P volete proprio farmi ventre la solita emicrania? so bene è a~cor p1u brayo di Hals. \ I è proprio tu~i._o, m fede conoscevano e che_potev;rno sottr ar loro dei ~edeli era M,me verd urin. _ Invece è intclllsente, dis5e Swann . quel che mi attende, Domani, quando farò per alzarm i. mia. • E, come _1 cant~nli glu1~tialla nota p1u alta che sempre accolto d.at Verdurln con un s~gno d1.riprova· Ma polchè il coraggio nelle opinioni ch'ella non condivi• . buonanotte, e niente più amici•· La sera in cui Swann posson~ emette te continuano 111 falsett?, piano, si con· zlone. M. yerdur1r:i, temendo la penosa 1mpress1one che deva le sembrava essere un calcolo O una viltà: « Dite Il cumulo dei giorni sop· fece il suo primo ingresso nel salotto cli ì\1.meverdurin, t~ntò d1 mormorare._ ridendo. come se, 111 effetti, quella quel _nomi d_i « no1osl• avrebbero potul?. pr~u rrc sull~1 pure francamente quel che ne pensate, tanto noi non pressi. delle parole distrutte, v'era un altro «novizio•· M. dc Forcheville, che I pa• p1tLura fosse !itata r,slblle per qua~to era bella: ~ E h~ moghc. lanciò verso lei uno sguardo d mquieta sollec1· glielo andremo a ripetere. - Tutto dipende da ciò che dentro di sè. sàappcsam iscc droni di casa avevan preso In prova sebbene quella sua buon odore v1 d~ alla test~, vi toghe I~ resplr?, v1 fa 11 tudine. M_a.nella sua rl_soluzlone di non. prendere atto voi chiamate Intelligenza, disse For chevlile. Per voi l'tn· su· suo dcsiino. Non è un 1.10- parti cella cognominale Ispiras se Joro qualche sospetto solletico..e non ~ è verso d1 sa_perccom è fatta, è !11agJa.della notizia che le veniva partecipata , d1 non soltan to telligcnza è forse n pettegolezzo della gente, le persone · 1 1 . 1 h e II facesse dubitare a torto che in lui vi fosse la stoffa è furberia, è miracolo (scoppiando proprio dal ridere): restar muta, ma d1 mostrare di essere stata sorda. come che s, sanno ins,nuare" _ V'è disse Brichot, una defi• mo< ~_conso arsi con CJJ? e ~ d'un «fedele•· «Ch~ ve ne' sembra?• chiese Odette a è clisoncstà! (E arr estandosi sollevando gravemente il fingiamo quando un amico scorretto prova ad insinuare nlzlone assai curiosa dell'intelligenza nel dolce anar– ~n sazione. inepp~rc_ ~ sta Swann- E Swann. accorgendosi allora J)Crla prima volta capo, con u!1a nota di basso profondo che cercò d_l -ren• nella conversazione una scusa che aver ascoltato senza chico Fénelon. _ Ascoli.ate,disse .M.meVerdurin, adesso gionc. cl~c le ~\agt?m gh fog- che nel viso volgare, ma regolare di Forchcville v'era dere arff!omosa!: ed è coSl leale. - Qu:nto n:1i d,verte 1 ______ _ _______ ____ _ ci dice la definizione dell'Intelligenza secondo Fénelon; g~no fll~la ri6.css1one ancor qualcosa che poteva piacere a una donna. si affrettò a qu~ndo s appa5:51onacosl. esclamò ).I.me_' erdurm quando è Interessante, non si ha mica tutti i giorni l'occasione prima d·a\'crlo toccato .nel rispondere a OdeLte: «Immondo!•· egli ebbe lerm1naço. E tu, cosa hai ma1 da startene Jl. a ~ -... d'imparare cose come queste •· corpo. N 6UO st:enzjo s'ag- Il Dr. Cottard era. al contrario. una delle più anziane bocca_aperta come uno s~up.ido,disse, 8 1 marito• Eppure • ~ Intanto il pranzo era finito e l \f.me Verdurin era an• ~r,wa. Le ore uccise ,Jo asse- reclute del salotto Verclurin. Egli non sapeva mai, In 1 ? sai che parla bene. Si clii·e~be eh è que st a _la prima data ad appollajarsi sur un seggiolone di legno lucidato diano- Non g,Ji resta che modo certo, se i suoi interlocutori parlan do scherzas sero , olla.c he vi sente. aggiunse toinan~o a v_olgersiverso li i che ricordava la forma d'uno sgabello e dall'alto del ~ ~:~:ce ·;:J· ;~~te d~~p; :. ~1 1::~:i~ ~o!ff ~·M::v~!~~g:;F~;~!~~!li:~:i~ ~~~\~:èc~r J!:,f.:!; t~~::f]r~~\r;}~!f}1t_t~~Ir] i ' g~~!!~.:~~(q3;:Ie:~t~~i·tt ! que1la sua assidu~tà c_rmca lo avrebbe discolpato dall'a ccusa d'ingenuità. ove 11 di· no. non son. mi~a storie, disse il p1tt~re, ra1;>1to del suo i nuneiato a prendersi la pena di scoppiare effetu vamente possa ~tn~oracspnmc~1 d~l: scorso rivoltogli sl fosse potuto intcr prei.ar faceto- E, s~ccesso voi nu sembr~ ~e c~OO~re_eh ,o faccio l~n lmber e, Invece, si abbandonava ad una mimica convenzionale le ,rcgi~m n_ien_o domrnabJh per desiderio d'istruirsi. non lasciava mal passar e una 11•~ 1 en_to, _che sia affeti.azione, _vi ci co nd urrò a ;edere. ~ J la quale significava, senza fatica e ~nza rischi per lei, do.Ja ,·11a,S, direbbe che (a locuz;one o un nome propr;o senza chieder de; lumi. po, m, <! 1 rete se ho esager~to, scommetto che 'e ne an '~~ che rideva fino alle lacrime. AJ minimo frizzo che un gua \'OCC di poeta divenga Cercava. con domande Insidiose. di sapere quel che vo- drcte 1>1u ent~s.last a di me. - ~1• 1 nessuno c red e che ·, -._. . fedele scoccava contro un noioso, ella emetteva un pic- r · · . • · leva si"nificare esattamente tJ quarto d'ora di Rabelais esageriate. vo 0 hamo solo che mangiate. E che mio ma- colo grido, chiudeva del tutto i suol occhi di gazza e con ~ 1 _an~!· 111 qucst~ r.in_ essere 'ì1 lirlnc·pe delle eleganze avere il sangue hlu aÌ rito mangi anche lui. Servite ancora dell'Insalata al st · bruscamente. come se avesse avuto appena il tempo di momenll..piu ·;netta_e s:cura, fine di poter 1:npicgarc a sua ~Òlta questi modi di d 0 ire. g~ore. - Nof! è mica insalata giapponese?•· chi~~ scop,- nascondere uno spettaco lo indecente o di dar rimedio quamo J>lU s,.nfittiscono k In mancan1.a dei quali Inseriva taluni giochi di parole P_ia nd0 dal '."1dere M.me Cott 3rd · allude nd0 ali insalata ~- a un accesso morta le, tuffando tutto il viso nelle man!, ore _oscure del suo .pei:amc che aveva Imparato. Kiuno, per altro. era cosl preso alla gia~p~mcsc eh « Francllloi:, •, c!1; si rappre sent~v.a In ~uel che lo ricoprivano e non ne lasciavan vedere più nulla, d{"6llllO• sprovvista come quest 'uomo, che si riteneva pronto a ~..1°~ 11•· ~ Chi è quella signoia ., ha de_llo~pirito. ~~ssc sembra va sforzarsi di reprimere di annientare un riso • • • tutto, che nella conver sazione. nella strada, n~lla vita I oi~h~ville. - 1, 0 · . 1113 ~e la rar:rno uovaie se vei,cte che. se vi si fosse abbandonata, J'avre bbe fatta svenire • . . «lasciava sopraggiungere • l'interlocutore. le vettu re. gli ~ pi.rnz? vcn7 rd1, disse )I.mc ~cidurl n eh~. ~ 0 1'! pote~d~ Cosl, stordita dalla gaJczza dei fedeli. ebbra di carne-- Una poesia classica e po- avven imenti. Quando M.mc Verclurln gli aveva annun• sopport~irc di star sola. temeva sem~re di ,emr: tr~:scu ralismo e di consensi come un uccello cui si fosse Jn· poln c ad un tempo, come ciato che si sarebbe avuto Swann a pranzo: «Swann? », rata da_i_fedeli. A voi. Dottore. che siete uno sci~nz,ato. . z1,1ppato il savojardo In un vin caldo, M.me Verdurin, qud ia di Cardarelli, è nat,u· aveva esclamato con un accento reso brutale dalla sor· uno spii 110. saldo, .spero c~c 1 ! venercll ,non faccia ? st a· appollaJata sul suo posatojo. singhiozzava di amabilità . ra:c che aborra da ogni cc- presa. E vedendo che non gli si rispondeva: e Swann ? colo. - Falò con ' 01 propr io Ja figura dun a provinciale, _ )I. Verdurin, dal canto suo, per non distanziarsi dall 'a• cesso dj senso alluso ma Cos'è questo. Swann? » gridò al colmo d'un'an sia che si d!ssc : \1.me Cotta rd a Swa~n, ma .10 non ho ancora _ mabilità di sua moglie, aveva trovato un simbolo d'ila· inespresso, come da o:zni j?lr distese. non appena ì \1.mc Verdur in ebbe detto: « E' visto qucsta.~fa,!!1.osa «Franc1ll?n •· d1 cu_ltu~ti parl_ano. rità egualmente chiaro; non appena comincia va a scuer . . d" f L r l'amico che Odette deve condurci. - Ah bene bene! Il dottore c e ola stato (ml ricordo anzi eh egli m1 ha /' ' \ tere le spalle e a far mosu·a di ridere a crepapelle. sl 6 !'> ,iz ioso I ormf- a u; Adesso sl! • rispose allora 11dott ore, plaC:ato e' conci· eletto di aver avuto Il gran piacere cli passare I? serata \ 1 .~ ~ metteva a tossire come se Il fumo della pipa che aveva s: 1 o 1 nc11 do 1 1!c clt 1 1c ~S•~J~zcco~ liante. co 1 n voel)deecoenr1esbsog 1ehlet. noennt11 è se~1brato reag,Eo~eveolc · .. • . all'angolo della bocca lo soffocasse: simulacro di un a ~e ~n ~ na.ura..c . e «Originale. questa toletta bianca», disse M, dc For· e e pr "!. ss , 1 ie . 1 P r ornar ~, con m • v ,r~ \ accesso di tosse che aveva adottato una volta per tutt e, ira !~ _fl1:,chio ?1 dare ll1 ~aro- chcvllle dopo essersi seduto alla destra di M.mc Ver·1che~,11 e Ihéatre Fr a_nç~1s.» non ci si pente mal dl a\ c1 ' anche quando non aveva voglia di fumare. ic hu 1e11wt,c:he ed auliche durin. 11 Or. Cottard , che cercava un pretesto per atti· P_as:sato la ~ rata. vi .s_1 1~~1t~ sempre. 1 _nolto be~c. 11~" « Proprio cosl. proprio cosl. caro Il mio anfitrione. {1: quel che il tema sresso rar e l'attenzione ciel primo e cli mettersi con lui più a ,siccome _abbiamo degh • 11111 c 1 t,rnto gentdi (l \l.me Cottmd " diceva ì\l. Bncho t a M. Verclur111riaprendo con questi richiede. Cardarc:li ha scm· <'Ontalto. colse a volo la parola: hianca e, senza alzare Il pronu~zi~va_ rara.mente_. un "?m c proprio e S! conten· . .. . J,1d_iscuss1onc ~u 1:li~ncacli Castiglia. La cronaca del mo- re corrn uesto rischio. con naso dal piatto : « Bianca... di Castiglia,. , azzar~lò. - Che ta"'.a~h dir e. «dei nosu I amici_•· .• una mia a~ 11 c.~•· pe: Nella s.ua famo sa biblioteca mu sicale, l inustr e pia- nac1.di San D1on1g1, il cui servizio. d'informazloni non p q 1 · r ne dite di uno scienziato come questo? chiese ì\l mc «distinzione ». con un tono 31 ter<itto. e con 1 an a d lm t1ìsu, svizzer o Alf rcct CCJrt!Jl co/ 1.se rvu un dattil!Jscrittc, lasciava affatto a desiderare. è precisa su questo punto f"dd fperand~ c,l_e\lllC~b-~ Verclurt'n· ~on c'è verso di p.irlar serl;;mcntc con ·lui porta nza d'una phersohna la quale non 11 1 omina 1 se non ('30x3?0J di ,iorcel Proust rives tito di una coperta Gliene fece di cotte e di crude, come avrebbe detto quei r';! ena I ta.J 6CJ_u~ n, <tue minuti. Vi cava subito fuori una freddur a. Anche chi ella vuole) c e anno SJ?esso un paco e a buona - -: . · • . . • • . • bravo «s nob• dell'abate Suger; ed altre, San Bernardo, B1sozna lc.~eNo fino rn fon· all'ospedale ne regalate tant e cosl? .:\la allora non clc\'c Idea cl'im•it.arcl a tutt e le novità_che ne val~ano la ~na . color . l~ll?. slt nt(), C(Jstltuito da scd1ci foal i mt er1 e da «Vedo che non avete l'aria di star malinconici in do pc~ capire rnna la forz~ esser poi una cosa sempre noJosa. Prevedo bisognerà sono s17ura che vedr~ ! F'rancillo~ • o pruna o poi, e ,m <llc1asseues11'.i9 r1clottCJ.acl. "!', quart<J, w calce al quel vostro angolett~ disse .:\I.meVerdur in. vedendo suo e la ,g,usiczza del suo semi· che procuri di farmici entrare». che pou ò farmene un opmlonc: .Dc:o tuttavia ~onfessar~ quale è /Cl firma. '.\.larcel P1oust, 1anl() la coperta ~ua1t• mal:itO che rideva. via , ll!\•ati almeno la pipa dalla boe,, mento e cloll,1 sua concliz:o- « .\li sembra di aver sentit o eh<' Il dottore parlasse di che ml tro vo non J>OCO a ~lisagio. perchè in tutt i I te, la pm~ia JJ«yma recm10: .:\larcel Proust. Pages :nèò:- ca. fi~irà che cosl morirai dal ridere ». Assai a proposi· ne poei:ca- La sua è una quella vecchia strega di Bianca di Castiglia, se è per· i:;~lott l che fr~q_u_ento non •si ~a~la. !rnturalmente.. eh? tes. Uo dlu~r chez .\!. et .: \I.me V-.~rdu r!n. Le correzillni. to, in quella, ;\J. V~rdurin domandava a1 giovane piani· poe!tia difficile, contro ogni messo esprimermi cosi. disse ;\1. Brlchot. J>rofes~ore.eme· di quc st a clls~iaz,ata lns~lata f a, an~se. Se ,ne c~mm~a le anoilw le, le cancellature , escr1uite m inehios t rc, 11er(), sta:« Allora. volete ~ttaccare il vostro lavoro? » - e Ma ai> arcnza. E' una >0c5,:a rito dell'Università. ma che teneva ad aver l'an a d1 per· an~he ad essere un PO, sui 1 • a~~iunse. \ eden ° e e so" t ttttc della mano dt Pr!Jitst, andi amo non annoJarlo, non sta mica qui per essere d , p . I Id' r.:ona leggicra e mondana Non è vero, Signora? ì\lio Dio. S,Hrnn non mostrava d Interessai s,, tanto quanto ella L' ar omc11tc, eh uest te!ì/(J ubblicat da Lo1d tormentalo. esclamò M.me Verdurln, non vogllo che lo un_.J!USIO comp e~so. t~na Ìion vorrei davvero allai-marc le anime timorate. se ve avrebbe creduto. ad una cosl scottante attualità . Biso- o 1 . q O , • - P <J . s si annoJ, lo,,, soggiunse facendo la bambina. _ «Ma tcc~:ca abbastanza a,J.M~a, ne sono questa sera alla tavola <li i \l.me Verdurln . e rl· gna tuttavia riconoscere che questo offre talvolta Il p1•c, ... Abat a_11uel (. J. tn un o1msco/() dt qua r~11taset pagine, perchè vuoi che questo l'annoJ l\l. Swann non conosce o~ , 1>crchè la ,st-mp.1~115ì conosco tult avla che la nostra inefCabile repubblica. tC!,~Oa delle id~e piuttosto divertenti. Infat ti, lo ho una che si avre co~i u_na ~ntrocluzlll11edt ve 11 .tzquc~ttr(). senza l'ultima • Sonata» di Vlntcull, e lui ce la sonerà ridotta d.d.e, flle forr~1c m~ann1 11atenicSC'_ oh, quanto! _ r>olrcbbe onorare in questa an,11cntanto 01:1sin~le, ed anche molto. bella. molto am· dr,_ta e. sen:a w.drcaz1one dl ed(t<Jre,. 1>e1 tipi dello Jm· per pianoforte•· _ « Ah!. la «Sonata II no e poi 1101 j?1t1cl:110 , Spcc,c quando fa c,pe ilngia oscurantista il primo elci ministri dell'Int erno mirata, molto 111 v_1sta. che pretende d1 aver fatt? fare 1>r_1mene On>hel:us AJ>pr·11\s rl t\t1tta1..:l, -IOHue La Foo· esclamò ì\ I.me Verdurin . non ho mica voglia a forza dl fu~ione ciel clai:sicoe dd po- di polso• _ Chi è quel signore?. chiese Forcheville; mi In cat-a sua questa rns;1\ata ~rnwanese. ma facen~0\' 1 met· t:irne. Paris - è quello trattato ln circa !Jlta1ta par1it1e piangere. di buscarmi un raffreddore di testa e le ne– t>olare si compie. Aliora la sembra sia di prim'ordine! - Come. non conoscete il terc tut~o quel che_Alexandre Dumas figlio dice nella delfAmour de Swann, sec'Jndo l'e<lizione cc,rreme: il \'ra lg1e facciali. come l'ultima volta; grazi e del regalo. ~urena de"a sua linea fa famoso Brlchot? E' celebre In tutt a l'Europa! - Ah, è comm_edia.D\veva. invitato delle amiche ad andarl\J° che t·ol quanto dire rhe l'Arllore. una vc,Ua alme nc,, proprio non ci tengo a ricominciare; siete bravi vojaltri, co,.\natura:c la ~ua bcHen.a Brachot. disse F'orche,•ille con gli occhi sgranati. mi dite 1~.1a;g1are. 1sgraz1at~èmen~e.no1,"_ero tra, 11 ele~te.. • ~ ho uppllcato al suo stile l'acceìeratore invece del ral• s~ ,•e~e bene che non toccherà a voi a star male otto eh t,· . poco! E' interessante trovars i a pran7.o con un uomo c1 a rac~ontato com an~;na. giorno c 1_e 1a rice, uto. ,,. a . g1orn1». e occorrono occ 1 espc~, cosl in vista. Da voi non ci si annoja mal. - Oh!, quel sem_brasia sta ta detestabile- cl ha fatto nd~re fino alle • nt, t,01e,. . . ,. Questa scenetta , che si ripeteva quasi ogni volta che per apprezzarla• Qucs_ia. \o- che \'I è qui soprattu tto. clisse in tono modesto ì \J.mc lacrime. i\la. sapete, umo sta nel modo clt raccontare. Di qui 1m Proust rnn1tesc, e 11uovo. di qui l tn lt'· il pianista si accingeva a sana re. estasia va I fedeli come 1endo essere . clcmcnu, può Vei·durin. è che si sentono In confidenza, parlano di ciò disre vcclenclo~he Swann man.teneva un ~•spelta gravi•. resse di <1ues((J lesto 11an p?c<, mis1erios(), oiaccht s, se fosse stata nuova. come una prova della seducente essere una circostanza au c· che vogliono e la conversazi one sprilla in razzi. ?lél Del .resto. ml ricordo eh(' .a voi t~.. non p1,aceva « ~ 1:g" 1v11ora "11co;a- e f_,,rse si c,,111i11terà arl ignorare , se o_rl~inalltà di i \t.me Vercturin e della sua profonda sen· n~a.ntc per la co~1dottad_cl_la Brlchot non è niente . questa sera; sape ~e.c.he l_'ho v1?t~ P~n. 11 ~,»· Cl~e a~punto 1 g! 1 fa~c. L , un ',ostro !?a. 1 t 1 ~~ esso fu scrvt.to J}mna . o dttr<mte, <J clOl}() la stes ura s1b1lltà musicale. Que_llt che ..si trova~•ano vicino a Jei cnu ca lctter.ina uffìC1aic, in casa mia cosl sma,zliante, dn metterglisi in grnocch10! p1e:so,-- \ ene1dl de\ o anda1e In c,mlJ)a~na a \ IS 1 ta11. defit1itiv". facevan segno a quclh che, p1u lontani , fumavano O gio- che fino a poco rnmpo fa ha Ebbene, dagli altr i non è più lo stess o. non ha plù spi· un 1111 0 malato. che non ? b;ne; ,--: ~ 1 -c~~te, Pé~~n? che: Sembra che il bra/1(). ciel qua!r 11011 rlsull eh 1tr · cavano a ca.rte, di avvicinarsi. chè qualcosa stava per dimostr:110:a più orba cd rito. bii:;ogna cavarg li le p1.1roledalla bocca e. franca· non and?_nclo, i\ suo ma e s, a1,g1,nrre JC .. issa. an stu,U~si italim1• i1i Prc ust e 11e f a. b/ ' succedere, d1c~ndo loro, come I deputali del Relchstag "nioua incom rensionc della mente è pure nojoso. _ Strano. disse Forc heville, sor· dando p1u tardi potreste trovnrlo forse guarito», di~S(' ..... . · · , ' mmc~i rmtccsi, a . lallCJ nel momenti mteressanti: « Udite. udit e». E l'indomani 1 r ,: d 1 t d z di t>reSO:-\la voi avete n un altro commensale che ha )I.mc Vcrclurin. con un C'golsmo allarma to e feroce. 11 11 ()t/.,,io, uv,ebbe dovu((J esser pubb !rcafo (/al Pellt Pa· si diceva che la scena era stata anche più divertente ciel qua 1 " 1 e ,:. a gran cz a anche l~i una grande facilità di parola •· aggiUn~ . !n· pi~colo pianis ta. da par~e sua, ctovev~ andare a pr~n~o r!sif'n. ~imas e, i11uece llw.dito, solito a coloro che non eran polutl andare e che se ne qu~sto poe lendendo parlare del pittore favorito di ) .I.me Verduno, da1 nonni. e A~!. voi ~•1credete obbligato al pranza 1n Abbiamo com,mque rue11uto Jtpporttwo darne qui rammaricavano. « Va bene slamo intesi, disse :u. Ver- i! prob lema de!Je apertu· il quale discorreva dei quadri d'un collega che ammirava. famiglia come 111 provincia• · esclamò, prendendolo dal ai lettori della f'iera Letteraria la lradu::ic,ne. colldc,t• durìn, sonerà solo lo «Scherzo» . re di canto. od esempi o, che ci.\li sono "Ccostato per vedere com'eran !_atti. diceva, vii lato dell'amor pr?prio. Qu_e~to si fa forse ancora a_Stoc• ta da Re,iat o Jlucci·di su/l'accen,iata "puscolo . :\l•\lt CEL PROUST t! stato uno deg'.i assiri pii• ho messo il naso :so:,i. 1 i.;1,tw 1HJ. l?roprio, n?n SI po-I coln:a. _!na non p1u a ~ang1.•· _=,.1a Swann. c~sl re:1ce di ,- -· . , · · , a:,:rosi dei poeii contempo· trebbe dire se son fatti con la colla, il ruhlno, il bronzo, trovan1 Odette, dlchla1ò chera libero. «Ab., que:ito ml . HE~ A'IO ~l UCCl (Prima traduzioni! italiana di R!!nato .\lucci). BibliotecaGino Bianco

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