Fiera Letteraria - Anno III - n. 17 - 2 maggio 1948

LA FIEllA LETTEllAHIA Pagina 5 UN PASSO INDIETRO CRONACHE O' AHTE LE BELLE ARTI Ancora della DE ANGELIS alla "Marghe (fitµaa di,mouanlt \'EN'EZl1\ aprite La pittura di Gcorge& Rouaull condiv:.de c0n g!i aspcui ~I: un:1 tra. gic:tà primitiva lo st:110 di una com. moz:onc mis1ica. In vero egli non ba d:mcn1ic:1to i temi che prc. ~iodcLtcro a\J::i -;ua formazione. Qualcosa gli era entrato nel ~anguc lii\ dai primi anni, :i.Ila man:cra antica e popol:i.rc, t:d è cresciuta con. lu~: aiuto e potenza, al di 1à cli ogni rcttor:c;i, dell'edu– cazione; meglio: del cliscepolato. Aveva quattord:ci ano: qunndo nel 1885, finite le scuole, fu man– dato a boueg-a rla Hir~ch, m:lcstro vetr~(o. Rou:rnlt cominciò con t'aiu. tarlo ~orvegliando la cottura dei vetri e re~rnur:1ndo ie vetrate. Fre. qucntav:t contempor:mcamcnlc :a scuola cl'arl! decorative cd appre– ,;c. in quello Mud:o qucg-li e}Cme~ti che gli r!u..,c:rono t:'lnto ulili tra i! 1rp-; e il 1912 qu:rndo ej:egul al– cune cer.unkhe per conto di Vol– \ard. L:t snn v!tn ebbe ini:1.io clun. quc con 1 ':lpp!:ca?.ionc :\ un 1:woro artig"i:tno, preci~o e rcgol;1to, in. tegrnlo J>Oidagli tnscgnnmenti d: Moreau, che lo :niz.:b :-ille r:i.ninn. tezze della tecn!c:1 e del mostiere. Nel contempo lrovavn in suo p:l. <Ire, i,,tim:ito cb:lnisl:\ spec:aliz;,.at.> nella rifin'.1ur;1 dei p'.anoforti, un esempio di compostez;,a industre e tenace. I\ nonno materno invece, fun7ionario delle ferrovie, lo c0ndu. ,ceva spesso :li Louvre. Amm:ratore di Courbct e ~bnct, racco~CC\':l li. togrnfie di Oaumier, ..,1-ampc d: Cal. lot e di Rembr:i.ndt . Quando Rou– ault n::tcquc il 2; mngg-io, in una cantina durante i bomb:lrdamenti O. Parigi da parte de! governo di Ver. sai;rlia. e~J:lmb: te Un masch:o: forse ,c,arà un pittore! 11, d:ch:arnn. do cosi tutta la !,Ua dcvoTione per l'arte. •lei mit. e delle appanz1on1. E ·n Rou:lUlt serpeggi;, con la Jez:one di un c.iraucrc umile e ~evero la tri– slèu:,1 goLica, quell'impasto di v~o. lenze sforzanti, che in.sultnno e con. d:innano, e di r:bcJl:oni saùrichc che mulano focilmento il linguag. g:o in funi.onc polemica. Rouault c[pinge co~i come vive: rapito da 1 lc ~ue rivolle -.oc:a!j e dai 1urbamcnt' rel:g:.osi. Chino su questo idcnle, cg-Jj 1rov:i accenti di una solennità ~onfortata di cui varia soltanto !n inttn!,ità o il motivo. non certo :a n:11ura sincera del suo carico terri. bile. Intorno ai primi nnni del 1()00 :wvenne il suo incontro con Léon Btoy, il mistico bnl'bnro e veemcn. te dell'Ottocento francflSe. e ne ~.11. "bl il fascino più profon<l'o, teg-ando. ~i a lui con fratcrn:l am:c:zia, du– rata fino alla morte di Bloy avve. nuta nel H)ti. Dopo queHo incon. tro, dopo aver !Ctlo Le, déscst,éré e La /emme pau-v,c, l'arte di Rou. ault a~ume un'intenc;ità nuova eri. trae nei !,UOi qu:-idrj le vittime del mondo con ~egni rud'. e pCS.'lnti. ar. denti d'una spiritualitti.· crudele, Col. tiva i tem: di un P<"SSim:smo che arr:va facilmente alla polemica :n. qui~:trice, che mut:-i in de~o1:-iz:one ogni i::rntimenlo. In vero una cupa trister.1.a s~ fic;s:-1nelle sue opere, for5,e ouella oi::scsc;ione che faceva d:re a Bloy: a il n 'y a qu'une tri– c;tCS6e, c'<"~t de n'Ctre p:-is des S:lint!-' ». Lo spirito delle :-intiche cattedrali ~otichr- e delle toro fi~u. re ,rrotteschc alegefa gitl. nelle sue 'J)rOStitutc. e la P:tturn appare in. vestita d:li toni. <f.. un 'esa!òpernt;i dr:immnticità. '.':cl 18<)1 decise di Ja5ciaro 1a bottega del maestro vetra:0 1 benchè qucst: g-li m•e!Jsc fatte le offerte più lus:nghiere, per entrflre nella ~cuo. Ja di belle arti al!or:1 d.retta da De. launay. La sua decisione morale era :ntransigente. Un ct:entc dcl!a bottega gli ;1vevfl offerto di 1avor:1. re d:rcttamente per lui, ma egli a. v.eva rifiurnto per non fo!'c un torto al MIO padrone. Cosi intrapreS-e la via de!l':irtc. Pochi mesi rima. se con Delnunay, che mori duran– tne le 'Vacnnze, e l'anno successivo ebbe maestro Moreau, che lo ... o. !';tCnne e protesse con quell:l Cbera. !ità d: sent!mento e di comprensio– ne che fece ~ì che cl:il suo studio uscissro tanti p'ttori ant:accfldcmi. ci. Qu:indo, anzi, Moreflu si con. vin~ che Rouault non poteva :lt– tenders: ne!,sun beneficio da'ln scuota che frequentava, lo bp:n~ ad andarfenc e Rouault se né an– dò rinunciando a una facile c;1rrie. ra accadem:cn. L:l vita non avrcb. be potuto trndire una figura co~I s:cura. Dopo !a morte del maestro, nel 18<)8, 5j trovò sperduto, ma po. e-o clopo ven:vfl nom·n:ito conserva. tore del Mu!=eo GuM:ivc Morc:iu. Nei 1903 già esponcv;i al Salon di AutorrÌne: n,cl tc}t6 Vollard dive • t:tv:i i! suo merc;inte. sost!tucndo,i a Druct che lo erri M:ito per tt~tli i diec: anni precedenti; Co']L:OI servi a creare-li :1 successo dopo In iruerra; nel 1()24 fu :nsignito dr.Ila Cegion d'Onore. L.., sua p:ttura !,U. sc'.ta ormai il o:ì.1 vflsto interesse: variamente giudicala - nè io ,,o. (?'!io acles!!O cntr:ire nel merito - c~n è cons:der:itn c:-ome una delle manifest::tz'.oni p:ù forti e 6ingo 1 nri del no!!tro tcmoo, prodotta entr,'l quelle tenden7e che si d:cono fan– vi!'-tc cd e!=pres,s:on·ste. Invitato dalla Bienna!e, Roua•1lt ha tra!,Corso due ,r'.on1'i a Venez,a, ma nemmeno la breve vacanza lo ha smosso dal riserbo scontroso in cui ama chiuder!>i, Ad avvicinarlo si ha l'impressione di trovarsi di fronte a un uomo fortemente iStin. tivo, facile ad esa•t:in,j e percib n. soluto a d:fendersi d::i tutti, a iso– larsi in ,se !,tesso. R:fugg-e da ogni forma di pubblicità, fiero soltflnto della sua integrità e dei suoi sogni. I giornal:Mi a Pnrigi lo assediano, mn egl'. r:efcc, con ogni sottedu– gio, a Jibcr:1rsene. E1:o Zorzi, che si era recato d'a lui per conto della Biennale, si è sentilo d'.re da.la port:na:a che Rouault non abitava p:i1 lì da tre me!>i e che si rivo!. gesse all'uffic!o postflle del!'arron– d:ssement se voleva conm,cerc il suo nuovo indirizzo. A Venez:a J,n r!c,o francamente di questa maFzio. !-a ~cappatoia, e non ha nnscoc;to Ja sua amarezza per cena frivo;a mondanità che c'.rconda oggi l'arte, Restano prec:.Sati cosi i term:ni entro i quali sj compi !a s.ua forma. zionc: da un, lnto l'nr1:gianato, so– lerte e appassion.'lto del mestiere; dall'altro un acuto spirito re!igio!>o, pronto alla condann:-1, alla rappre. scntazione brutale de!le sofferenze umane. E restn precisata anche 1:1 .sua co~ienza morale di uomo spon. taneo, non d:sposto alle med:r.azio. ni metflfi<c:he, detcrminlllo nella sua squadratura rude dj popolano. venuto da que! popolo dt Franci:l cosi profondamente um:lno e reli– gioso che tro\•a le sue rfldici non ~à in una società cittadina o Mi– stocrnticfl, mn in quella trad:.zione mai del llllto spenta del Medioevo BtmCA~IO, 8 APRJJ.1-: Due C.tSe di Bergamo :lita, ·n questi giorni, h:inno a\ 1 1110 mo'ti visitatori e ..,j sono adornate d! co. rone commemorative nelle vcochic stanze: l'una in Borg-o Can.1le, do. ve Gaetano Don:;,.ct1i nacque da una modesta famiglia di tessitori ·ver~o 1a fine del Settecento. I'a!tra in contrada S:m Ca,<flnO, ora Vifl Uonizetri, dove il musicista m:i.ncò esattamente un ,secolo fa, o~pite c1: alcunj suoi nob:1: :1mici. che lo ac. <:o!sero non appena <!:messo dal manie.omio di lvry. I.e cirCO!,tanze ehe fl~omp..,gnarono quc.-o;r.ointer. 11arnen10 non <Sonochiare, e inva. no : bi~ralì 5j sono adoperai.i per -sciog-liere un intrigo d'intcres!>: che molto assomig-lia a quello che j~o. lò nel mistero: in un:, vi1!~1nei preS!!i di Pari,::-i 1 1:1 morte di Vin– cenzo Bellini. Sembra che questi gencros: ital:anj ciel RomanticiiSmo, que!>ti musicisti dalln mente frrvo. ro~a e dallfl penna agevole giras. scro il mondo arnrnti solrnnr.o del proprio ingegno; impre.r.flr: !,en.m scrupoli e c;caltri avventurieri •.Jf. frivnno la propria d:morn all'arti- Ha vi5'itato Venez:a con curio:;j. tà infanùe, con ammiraz·one e con stupore: era !a pr:ma vo 1 ta che v: venivn. Tutto era per lui meravi– J:rlia, ma i mosflici di San Marco ,sta esule, randflgio, gli procurav.1. no un pianoforte di buona marcn, e !;1 !,peculazione incominc:flva a poco a poc:o intorno al creatore •li musica, d:stratto per trfldiz"ionc e talvolta per ist:nto. Tuttavia Doni. zett.i, sebbene romant~co e mus;ci– Ma, non mancò d'equit:brio e d:. -:enso pratico; ne test:monia i! suo Javoro as!>!duo d'una trentina d'an. ni, portato avanti con metodo pro. fcssionnle e con Envidiabile co,;tan. za : settantatrè melodramma com. po~tl su ordinazione degl:. :mprc~'l. rj e, diremmo, « su misura », dati gJ; usi del tempo, non sono cosa da poco, ~enza conrnre le a!tre compos:zioni di musica sacr:l c. strumentale, i <1:ciannove quartet. 1i, Je romanze per canto e piano. forte. 11 fratell0 d! Gnetn.no Ooni– zt:Ui, di nome G:useppc, !>eppe :'In. cor me,rlio trar parlito dal!a musi. ca per Ja ,sua sistemazione profC!,. s.ion;1Je; si era ded'.ca\o :i! comples. si b:1ndistici, e la carriera lo portò nientemeno che a Costantinopoli, Istruttore de!le Mus:che lmpcrL-i.1i Ottomane, a rallcgrue le fcMe di corte del Sultano; bizzarra figura, ('hanno co!p'.to sopra ogni cosa : il loro pr:miti\'i-,,mo, : loro colori, il loro slilismo hnnno trO\'ato nel suo "Quadriennale,} an:mo una rispo n <lcnzn. p:ena ,li 1, 01 c1 1 e 1111 sono ~rnutr t.1111cn1clt• ~ul- ,un 1110-1.r:a alla Mar,;hcrita). XC ero r.,. echi. C;irpncC:.o, a!le Gallerie dcll:-1 b 1111111 icr:i bru'-ca e .str.1foth•111c di con. cih: in una \·oha rarl:ire di lanln ~n• Al.'Cadcmia addir:ltura lo commos. durre i1uc~10tromu:hcnc. ,.. me ne @O· io co~i di\er":i ~cnz., 1enere rflnto del se, mentre 'il TirHOrCtto di Sfln Roc. 110 idunt•· nn<"hoda 1 .crl>flne amiche. 11roprioumort'. CO lo l:i~'.ò perples~o, quasi sgo- f:icrinmo. romo 11 11i rom:1111.i 11':,pJ)Cn. 'è -J>C~i 11110 p:irolu p<:r Mn'-ic cho menlO: quella v:olenzn. vi!!ionaria dice, 1111 1 ,:it.!o indic1ro. p,11rcera da nowre per ccrla fonln!ia :nsl:lnc:1bi!c non poteva non enlU-1 Torni.uno ani no11lri 11:i~,.i.Tornia• nlb Chai;ull, mn 1-.ii1 1 li~ta111e. come sinsmarc [a ,;;ua :lrdcnte spiritualità 1110 .'rnl i:.ii• ~0110 .. A11dian'.o ,1 \C1lt.:~c di i1111nai;ini che .si pcr,lono nella 1111.'– C: mct1erl:t in un certo modo in sog-. quali sono 1,11 errori rhe M 1•1,o:...H1110 r1. moria. ~czione. Alla fine della g:orna~a para~e, le. mn•~ chevole.1.zc . a l!f' .11u?li ~è 1>pe.,;i mm 1~1rola,,er Fclici1u Frai. l'l f P'ONmmo nmcdaarr. R,torm111110 1nd,e. Quell, ,;razia.. rp1ellc 1110~11cdolchsi S, tl,ce rhc il ,Ct't"lrioDe Angeli&ri• do110 qnn-i eit.-codipinp, nel rontitai;· i:io 1h 1,chia con un ren·ore ed una ft:lititi1 che 11011 l!li ,.j ,·iÙcro m:ii, Non co1111J tli uno e.hc :11,Li:ida liberarsi da fonla11i111e e \'Of:lia wuolar,;i ma come uuo 11i1111os10che 110\'CIJando \'Oglia (ur felici un nuGQlo di ba:mbini. Dif)'inge ,u e:tr1oni. su carloni recrhi cii =-~i. :irricriula1i enme foglio secche o cOrlerco tl"alhcro. Dipinl;o senza in• 1t:rpoln1,io11j ,1ilis.1iche. &e111.11 prco«u• pazioni fonunli. Di1,inge ciò che 1I cuoro ~li 1let1a l' b fontasi:i O l'e.slro. DipinJ,1:t<ro l><'r lui è la cosa più natu• raie dt flUC~lomondo. Come un ahro di•corro e p:,rb, f<:Orrerc wa\e. Neuun:, preoccupazio. :1e l11nti1mnte e OMC:.sionanledi C6atrc nella cuhurn figurativa europe3 ma 1m impegno dis:ulorno di i!òClllirii sempre ltiÙ cfa JH'CHO, Un pi1torc di 1iretepi. Un pitloro ~o ~~q>_rcso con. quOSta .~ase: tro ti 1cmpernrc i ~imlì7.i latld,l\•e '"Ono mc. (luclla ~ciui,i1c-,.za (ci ,0110 omhrn 11 Jc ~u1s .~vre_dr ~inture », e 1 · su~ stnti troppo bruYhi. A r.11ltlo'<"iro a ,,iob cerose e profomnte) lllt, fa focc,•n· occhio d1 solito p:uttosto severo ~• mielarc i ~indizi linldoH ritmh:1--cro no app:ictcncre ad 1111·a1tra cuhuru fj. illuminò d'un riflesso sodd~fatto. am:iri. Farò nllO di l'"O,.lrizinne. \li gura1i,•:i.:id un':ihra c1mca rhc la no. Non i.:li uaqc I.ii piuura c'3 una ne- Non è facile però a,·ere le sue l':p:arierOd: c-enrre Il' chiome. stra. ee-.sità affocata <~iforme 1,urc. di libe• candido ed onrulo come un.i monaehol– lti. 1..o sue pilluro non hanno mai il fetore delle 1,i11urul>OJlOlari, quel ginl• liccio quelle &eolature, <111el l'(l.ntOredi fiato, di })11glicriccio.Quell'odoro di gerani, di conserva. di cucino. Lo isuc pitture sono r.0mc Yi1ioni. Visioni di \'Crginc viflioni di bambina miracolota. Viaioni poco contornale. JurnalC, che .si perdono nella nebbia. nell'aria, Le figuro in quctla almo~fcrn diventano grumi di luco rro•le di luce on1ilu– cana. gocce o 11tillc di ruir:iada, :mprc..c;~ion; e s.oltanto una lunga Il Bar1olini mi ha ~1•11ero•:unc111er\nchc coi 11apoletan1u•ai parole c.-· razione: qui1uli una pac:1teua un di• consue111dine con !ui deve :lprire fallo :iccorlo di non ripel,..rc certi ,uoi ccllli. M:a :almeno C:an:abri!a hiw~nava XXXKXXXXXXXXKXXBXXZXXXZKKKZSKBBKKK.ll !UC:XBD••••– . •· e:, Dien:1mente il suo nn:mo alle con- ,:io\•tmili errori o ,li condire lo oP:nio. cit:arlo iter certe :.chiumaturc o cr<"SJ>3· foss:oni. Nella s.ua conver5'azione ni <li amhro~:a. Poi mi ,on? a~:a•~ 1117:i.:ii;i m::11\:r:i ::~,~ p~:,\:~e......so: lo Al "Naviglio,, UNA PITTRICE BAMBINA r:corre molto ~~sso il richiamo al. :,.:::i:1~:;, 0 i.l i1:•~: ~~~:!:t /~-1~:• t;:'. Sclru-l('ia O non 1 ,er 111:1lani111o m:a per !e _fi!?"ure che piu sono vic:ne al !,UO ,•nto l:rnti giudi~i l'propo•itiui dn 1, 3 • chC ~li conofco pillure- di ,;r:m lunga sp.nlo cattohco: Huysmans, Sua. rere. i miei, al conrronio. dolci,..imi mi1,diori.una 6guretta di CaòlOne fcmia. r\!'s. :-.tarirn~n, ClaudeJ, e alle sue e 1:nrb:"1ti. c,llcinDM.Tn quanto alla Pincherlc la rclazjon~ con Moreau, Degas, Re. Pu,'1 :wrr ,h1o fa,tiflio 1 ullc 1 ,rimc sua p;ttur:a ,'è fatta 1>iÙ larim. 11iù noir. La figl'.a, dalla qtrnle si riesce c<-rta 111ia manicrn hru<cn 11i ~ri\'ere &e11111lice, meno pe.slicciata. ll..------------------------ a Oltencre qu:ilche informazione ,IM·nla alla neee~ilà di riclul'ili 11re•10 Ancho per Pinna il di&eor•o !ii r-ag• J\1TLANO. aprile mente (es11raa schemi naturalistici. ha con maggiore foC:1:tà. mi confermò in qu<"lfo:iltre Fa1ednvf" m'ero Pf'Opo. :~!ò c::,:~1!10 ":~.=c!le~;: ~l~:~:at: Il 1mbblico e la stampq milanesi si sov1,,ertito l'ordine pre(tabilito in cui :'.·~,:t.t c~,;;~;:"~:::;~:~,.:~ligioso ~.~.!'.;,:~:~:;"~.- 1 :' .. :·,1:::. "::,:··(,::;·:;,: :~1:~·;1:,~. • ; ;;.,~:c1::a:~~·,_.,1";~.:~ '.?:::)"~~ i:.::tb:u,::;t· _"",,,;~ ~!it:o::~:: ;;; "i::~. s Lo pung-c ancora, e ne parla, :a io contincini le note doll'uldimo M· lo. Anche Arturo Chcechi. ~:; 11 ~!:e:i~~ s~;e:t:;;; 0 ;::: ~cr:sc!:: '; movimenti soJ)f'a occ«nn,,1' ed jn gent caus-1 con gli eredi di Vollard. fa) ci sono delle coso cosl brutte che l 61is1ei, i profcsrori di pillur:a. di· JPO"e 111 "'Navi,.;li<1" ,ma $t'Tie di pa· re d'i umo lo suol1<imentc,dell'arte m~ QueMi. col suo filli:ss:rno intuito ar. 11 ucllr buono \·i <"i si 1rovano jn mez· cono che i pinori o,;p:inon ,anno disc- •telli dai viraci colori e cli cosi scaltra derna). han perme(1to lq 11ostra atmo– tist:co e speculativo. lo aveva ag. zo sba11111o e ~1Toro1c. gnnro. che non @annoconùurre un'opo. fattura ria sorpre,.rlere ,inche i ,,iù sfe,n 5piritual& ed artiitica . .sono state gio~ato a sè per oltre vent'anni e Può dohi intanto e-ho t:ircrc <1uello rn sino in fondo intendendo con riò scettici. la 1,~11 co1uq dell'esplodere delle cor· p0ssedev:1 per contratto una gran. clic d~ 1 7$uno ;rr1bc bu<~~~lo gu:,i: ~~: ~/;~~ !ot;~:=c~.ni~aom;;~d:n:irr: Jlorrei _ prima d'es(lmi 11 (/re questi :~:n;u;.::,: s:,~:a,':i~:~:;~;i~~e::: diS!,Ìma qunntitb. di opere sue, an. f.:'~,Jo~): : ::ofTeri;e. · meno r.'avvicini alla reahà folograficu. iruoliri di1,i,11i - p,emenere alcune tit."n. che di que!le non fin;te. Dopo la lo ho Kritto d1c nella aaletla XXXT Nirnte di più abag:1ia10di que.Jto. Ma o,•erva:ioni clie pauono sembrare o1r Q11e•ro. n mio ,wvi.10. spie~a ~ Jatw t-ua morte Rouault, mediante 1.n non :,,'C\'O trm•alo che Yuoto e bnio. in re:illà qualche coe:a di ,·tto c'è. Ls vie ma cl1e, nel disordine in cui pur- che un bambino d'ogsi non dipin1e p;ù proces..<:oeh,. gli è riuscito favore- QublO l>Oreche eia il mio pecrato imrn:u::inein noi ei «1~lilni.,.,. •pecso r• :o:~:\:~ie!:'t~el;~ s;~:fc/dn':::b!~:: come 11n bambino e~ cinquant'onni /a ~~Il~, i~~~/ 0 ;::~:i. i;a~~:SSS~fl~ :i!re.~~:\e~R 1 ~:1~ !~ 1 ~~~:i•z;c'l: 3 :: ;~ol~:;~e:i~:e::i:u:~~!:;,aQ:~~r!!,aC: ~;:a ir:;:t't c:;:;}~=l~,~:!a co:: os;~ c:a;:m;at:ei~:o;~~w::~~i;t~t! psr:::i: p(!r lui un dolore terribile quello pere cotii bruuo che quelle buoPC o furba approuimazione. Se ne ricava .1110metrn e ima s11ami~ura. come non pillrice si po.tsnn già ~orsere cerli cli s.-i.pere che creature sue non fi. lo ùeeenti non fi \'t.'flono. Proprio qui qu:,lehe \·Oh3 moho di l'arbalo. Qu:al. :i;in lec,·10 ,..r..;ò cr.Jer, eh• il ''pr,·m,·· /ondamenri,. e certi principi che - i•tin· si poteva dire rhe lo buone o))'Tè 1i t'ht co•a che ha tuua l'aria d'c~erc in• ..- "' tit.v,mente e .t~n.:a bi$fJ&no di prepnra· 3 ,·e\'ll da andorlo 3 r.erc.::are col lnn1er· 1ellil!'"nlco di .etarc bene nella 1105lr:, :::~::lt~•o!tea:!:.;~ 11 a;e =~:ri;:;}~i";;~ :ione e di .mlfflo - sono sboocinti trn nino. ruhurn. leci10 ri1e11tre d1e ,alund clelorma· le &11e mani, e che in apporen=a hanno 011~:;0ll(t:d 1 :,;l~~ro':loce~~i « ~\c~~lt tal~:lc~:i i~~t~!;ii~!~'•:~: ;~::;I~ ::: i!:~~IC~~/aj•::;::~a l:vO:.:m; ;!;~fcc;:. :,:~/~:i!~ :;:t;:, o:e::t~ ~!":~~~~ P:a.rdini nien1'afTut1o,ciocchi. Ma, per cerio umore che ti ,cnle 11"1 1 0 forre. mr,(fa, arbitrio. Soltnnto fltlrrnierso """ :ione e la giu.sri/icazjone più t1"0.Jimi· carilì1. nulla 11ii1di qneeio! Anr.he J)"r la Fiecher il di!corro fu ùar/o"irie anrho Morici~1ica tlell'nrte fi· le e logica, aMchè c1uella di chi t•or- NeU:a fnla XXX ho lo~ciato un pac. h..e,,o per uno 1,lr:1110 cli~11e10rmdor.-. ,. rebbe vt!flere nelln nostra picco'a urti· ,aii:~elto di Pnolclli alla urnniera ele- C.1p,ita dif:illi 11ei rnpporti umani di purativa è po.uiliile ottenere u~a visio- sta un fenomeno m<Mtruaio. una mani· 11:iacae cnldn dell'Omicrioli ed uno oorero 11 \'Ohe: bn1•chi e n, 1.zi quall(lo ;~ 11 ~a~;!:::d~J,: 01 ; 10 : 1 un:::.s: 1 ; 1 :caim~ /e•rn:ione di /or:e metlinniche, o pe,- ::,~~ir:;\ :~nict:~i :i;:~:~i.moho car I pi~t::1~im;i!o::c~5;.;ciaiono foc-nlcche ~:;;;le/i:Jt~:~:io~:;:e s~:~i= ~~~,:,i!: :::;.e";;Qv~:~a:;fo 11 ::0;i:· ;"~;,;:::t Non 1111110 gravi alla frne ; miei pec. !o ln11:wn1av~ i11 c,,_1"!10 roso ~on_era <terni. L(I bimba dipinse invece ct1n cali <ln menarne rumore. 11'1 rne1ono d1 malammo \'C1"80 d1 lei mn />OlranJIO porre parailigmi. ÌSl(ltuare tutta l'ingenuità. la mancrm.111 di ,cuol,1 Quando mi ,on ,lecho di ri,•cdere prrcl1è mi rifinta,·o di nccrttarc d:i lei :;:,r:,~t,;~ri;.::~ic;-,:;;e /a:~:chc:d:: e di c(llcolo propria della sua ~,à. ma Jc noie piÌI ~lampo'o mi ripT"OmftlCVll coae che n'ln fo.!1«-rodi~tc~ e pione. loro distanti e yimili 50 /o in apparen· - bi1opna riconosc.erlo - con so,-prm· di r,pcgnere i giudizi che rifullaMero Dn l~i i"nlilc e di buon animo io mi =a O 0 ;;-;n;,,;,e a 111 l,mi modi _ che d~nte abilità. con imuiwtn senM> delle ~ lrorpo afTor:ili. e di dilnlare qnelli n•pello roae delicalissime e mi trovo unicamente pr,rticolarità etniche e cui· ,,,.opo,zioni. con 11iooci simo .M"n•O de.I che rlsuha'&ro laronici. Ed in nc~nn <la\•anti a e 0 ~ act"ee e Yiofc,.1c.Quin. turali giu'ti/icann _ tm'aHolr,re:z«, e colore. segue.mio quell'atmoJfern che - rn$0 di tener r()nl.-.dc11cpN"murc. del• tli mcnn-ieli3 e di•npJK]nlo e contrnd· una porti/la clie esulano (la o,rr,i serio •i11 pur incm,s.:i11mer1te lt, circonda. Jr, S<111cci1:u:ioni che mi ,·eniYnno falle diu,ne e meravielia c.11tuporc c'in1rcc- 8 ii,-fi:io estetico, Ch~ se poi pa•.tiamo a con,iderrrro mo di •einir h mia orrinione pur con• cinn'I df"nlro d; me. più da prt'U-O1111e.sti dipinti, dor,emn Rouoult in Pione S. Morco li Venezia \'f"ntndo .d'e'!erc n \·olle !!lato lrt1Jn)I) N-l)a st;11i7,a XTV rima•Cf'Ofuori i di. li preambolo i:alJla a ~i111ti/io1,e ed /are un'alttr1 con.ttatazione. non per di· "niccio t' d'aYtr u•alo poco ri•1•"'rdo. ~CT'i di J'tti.,o Ro<i cif nn nudino ~ fl •piegare come. sino a poco tempn minuirne il oolore. mo Pff' &iuHi/ico,ne Per ripip;liorc diciamo eo1i lo fila di ram""IC pre7io,o di Nin..-i Mo11:ir:i. un /a. il primitù,'O (di cui abbiamo <111utotaluni aspetti. e cioè: t.'O tmuto conto un di!lcor ..o mentale ehc r>"r cer1c ra. nudi11ndi schiena. col 9CdereT'Of1to CO• tanti e,empi negli ultimi cinquant'r.•r del /atto rhe la mos1ior parte dei qua· ,::ioni non 8\'Cvn inlttamcntc e•m-t1!0. me 11n11 pf"~:t uno di a,u~i dip<ntucci rii) ff'l'I nncora un primiti1,o che $fr bo- tlretti esposti sono e.se, uiti a P"lltllo .s» assieme al nipotino n~tc g:rass.ero per i! mondo. Ne parla ora con sollievo, come un uomo liberato da un'angoscia: tflnt'è l'amore che porta al suo J,1. voro. Con 1ulli i suoi settanta!,Ctte an. nl è ancora d.: grande prestanza fi. sic:l, Viagg:a assieme al!e due (i_ glie, al genero e :-ti nipotino. Sem. prc corte!>e, d!un tratto libero ma com,. rnttenuto e sorvegliato. ha :a. sciato Vencz:a con l'augur:O d;. po. tcrv! ritornare durante !a Bienna. le, dove s:trà esposta un:t bella se– rie di !,Uoi l::ivori. Anzi, conrc.ssava cl: sentirsi quasi impaur:to di espor. re in una città che possiede tante bellezze :trtiM:;.che. Ma ;.1des:derio Nella !1:tl11XXTX avevo lnM'ioto un chm~tici. Ee!!rcti. condotti q11t1sii·on MJt.Vd sQpra un'immaKtne naturalistica rortont:ino nero. e come i noto 11i t>/· mornndiano moh,.. garhato Lanno e. 1m"4!nr:al--z:,;:i. isenY..3 penMT"ea far eo~a della /i[(ur1Jzione pittoriOJ. consida,,u, /etti cromatici che in tal modo .ti WTifi· nella ~nln xxvm duo nudini di Ma- ,l'11rte. in t'asa. 50 un,1 çro(ta di l'llrtf>• J come /11foro e nocciolo 4'opri opern cano, hanno. molto più che $0prn un rin Macld11lcnaPrcnmrn. Sono p:ceole ne. cu.,,/,1Q. PQnert.1:; a do;ma e d mt:i, fondo bfonco, la prop,ittiì di /flr risal· co!e. r.on il colore diluito, ro!atc e ci· N,.I ('i"lrrid"io ,'cl Bia11coo Nero le dell'opera pla•lica ·quella per/elione 111,eosni se(lno ed ogni colore con e· Jc~lrinc. i11r.isinnidi D'Ardin clcp:iaro. quelle di i.-e·i11ic(I n('l ritrarre gli oggetti del vidf'nzc, e ;mrticolaro .Sl(IBCSlione. • &i NcJla 8lam:eua di Scillinn non rcci T,iroo n:.,r,chi m4'l"seJ')t1res,e dm 11:ra· n~ornl~ circommt~ che attrnve,,o l'~tà con/edre "Ile tinte q11ell'imprt>nt11 am· per De Angeli, un di8cOr~ocfficnec 1,er ,:in. nnr,1Je ,lei Petrnrcl fr-rmc ctl :111.rc . rir1n;unentale. s era vermra ~cr/e:io· biguo e luminescente che di//ìcilmente ritnancforlo soltanto di qualche giorno •ti 1; 11 cllc t;hi:accieetl :allueinnte di Car- na~"' ~n ~"·~~".'e clie_ la man'.era pro-, .•i p;;1rebbf! otteMre olttimenti; come (disconctto eho D\T(li fotto per un:i h" 11 ali. fK"lfl tic, 1ir,m,1iv, (ver, e /d.ti }. tlegli tl"l ,estn il /atto ,l'mare sesseui colora· di tornflr,. Crfl molto v;vo in !ui : la luce di Venezia ha disteso il suo an'.mo e l'ha lus:ngato. Vi ha fatto in fondo detrli :ncontri inaspettati, h;i scoperto antichi!!sime or:.g!ni cli quella pittura che cg 1.: flma, esem. plar: preziosi d! quella materia che t:into l'flppflss:ona. Oa Pnclova sua fij?lia ha !,Critto <"hc il Giollo de~!i Scroveg-n:. ha conquistnto lfl sua nmmirazione e p0!, da Ravenn:l, che se avesse vi- Mo a ventisette anni : mosaici hi– zant.ini forse la sua p!ttura avreb– b,c prC6o or:.entflment: dì.verS:. Cosi Rouault ha vis:t:110 alcune città d'Italia !,Cnza chia"-So e senza superbia, in un S:lcnz:o r:CCo d: ri. flessione e di riposo. Poi è parùo, nutr.:lo i! cuore di nuov: impulsi, ancora unfl volla !-.Ollec:tato dai rapporti rit.rovnti con esempi d'un passato glorioso. Tecn:ca e rei!. g~osltà. espressione e sent:mento ancora stimolcrflnno i suoi umori, non più feroci, ma già da tempo per\tasi da unn dolente dolcezza : que!lfl ste!>~'l d'o!cezza che pos.siecle il tono clella sua \'()Ce. Umbro APOLLOHIO questa, di Giuseppe Donizetti Pa. no la .. bell'alm:-1 innamornta » di ,scià, che fu forse attirato verso la Oonizetti 6pieg:-ivfl le :il: a Dio, ci Sublime Port:1 dn quel!e marcie e siamo accontentat: di J:rUardarc la da quei rondò Q ;1Jla turca II che ci1tà a nord, che !><!mbrava uno !-.Ovente echeggiano con. orientale scenario da mclodrnmma, con tutte petulanza nei classici tedeschi, m Jc sue torri e le sue case accaiasta. MozMt, in Haydn, :n Beethoven. te l'una !,ulrnltra e le sue macchie L:1Cflrriera d: Gaetano Donizct. d'alberi, c1ua e Jà, azwrrine nella 1:_,invece, ru italian:-i e francese, lonrnnarva. Sono la torre, poco come vo!ev:tno le conclizion: d'flllo. discosto dflJ II Teatro Donizctti 11, ra per il compositore di. mu!,ichc < teneva un comi;,Jo politico, e sol. da tcnlro: :1 Roma, a :"J'apoli, fl trinto per un rig-uarclo all'oratore P:irigi. Un suo sog-g:orno a Vien- un altoparl:lnt<: avevfl ces!,ato di ,w, quale u maeslro direttore dei annunciare e d: ripetere dall'a~to concerti privati della c:1!ia imperia. che al u Tca1ro Donize11i ,. sarebbe le .., durb pochi-!:,.simo. Di tanli su11:1 eseguila, tra un'ora, Jn Mcs– vi:cgg-j e di 1:1ntc vicende d'arte il I sn di Requiem composta da Gaeia. Musco Oon:;,e11inno conserva le re. no Oon:zctti in memoria cli Vincen. !iquie: sono corone d'alloro, so- zo Bellini. Tnle dedica app:ue a nèttl d'omag-g:o. baC"chette con ln. noi w1t':1Jtro che casun!e, e ha un impugn:11Urn d':irg-cn10. tabacchie. sign:fic:-ito che vn oltre l'occas:one re cesellate... Ma noi, venuti in funebre e affettiva; infotti, se Do. fretta da Mil:ino, non siamo saliti n~7..Cttiha risentito mohi!>s:mo d~ a llerg-amo alta; verso sera. pro- Rossini nelle formule del!'opc.-a prlo nt\!l'ora in cui cent'anni or ~- buffo, proprio d:i Bellini hn rlcavfl. E di"'ro la vetrato un mu83ico di i~colti .. rleBl'ingenui, .!i. finsei•a in. un ti (f1nzichè colori nd alin O n remp~r,iJ SJ,., .. ,10 11a. ~1spref!.101lPI~ prospett11,Y1 g~omemcn_. ~de impo•jibile ogni im llO!IO e co.,du· &lpp<"tiri!uhernnno 3Jtrc omis-.ioni in un t/bba11n110 rlefle leggi. nalllraf1· Cl' spontmieamente a qlle.lla pilllirn pial• 111>n 5arii 111113 <>olpami:i. Slicli_e.tll Clii Il dipinM ~~iua ~s~1:_ 1 i· ta. e a Cflmpiru,e monocrome di cui nB· * t<>. in un aCc<utnre color, e tom m· gi è cQ..fÌ innil.10 l'r 1 sn. l)el re•to ;. prati". ,1ritlenti rispetto a qu,.lli che lll que..tto il ~olo ''trucco" di qlle.tti lat."O· Ne.I numero 16 deliri (J Fiera,. là dr,· nawr" ci preSenta O totalmente &oi:ver- ri. Che ~no im1ero notevoli. ,,.a -per til'i 11 ei loro rapporti e nel/e loro '"on· rinventivo cnn citi ,on scelti e disr,i• caterra:-ioni. L'~t(ui?r&i. perci~ _eh~ /1~ buiti sii OBl{Clli. che ~ l'abilità con /ntto nllorno m plllorrarrnbm1er,. a1 cui 50110 evicltm:iati,. certi ,apponi di pittori·p0~1pieri, alle pittrici·cnnta~~nr tono, certi chiar(l!c,ifl. certi s1J:ltippi «c. era in pan pnrte do,..,,to oU im· prn.opet•ici. Ci au~11rÌllmo soltanto - ve .Ji parla di Macemta e rlei /11turi$ti: "Quando nel regno non •e ne parlai.."O più con le lngrime a,:li ncchi'' t.'O cor. retto: Quando nel Regno non UJ rie parlaoo più a Macerata •e ne pr1rlnra ~e•1ione rii mag;,for /re.trhe:=a e. nov1• on:; rm«urirtmrJ nlla piccola tirti•ta _ colf~ l"f!.l'tmc agli ncchi. u, cl,e tlerir.vma a siffatti dipinJi dal non che il suo talento non ~,sa #rrmau, Nel numero 15 è scritto: "in quanto .tOIIOstare alle lrgl{i lradi:iom,li (o di· in maniera e.«ucer"ta e .1/ar:ato oltre •: 111/apittura di Bor;ton.:oni è co ~ 1picci- ".em,te tait) ,lel c~~ore. della proipe,· moi 110111roli miti. •icchè ci sin dato cnta a l11l mede,imo cl1e 1,nlendo bene two. della compos,:ione. di ritrovt1rf' cli qui a ,,ua'che anno un'! n lui non si p,1,à i.--olerbene a q11eta". Va corretto: "nori si pa1rà rimi voler berie a q11e.11a". Arnoldo CIARROCCHI to, facendola 6ua, l'e!egiaca dol– cezza che c:ostituisee la parte mi– gl:orc della sua fanwsia invent:vfl. Questa vena mat:nconicfl, inteneri. ta e contemplativa !'abbiamo poi ascoltata .1'11:orare in qua!,j tutta Ìfl Messa d~·Requiem, che G:anandrea Gavazzeni ha dirclto con fervore, interpretando1a, dopo molti :l.nni d'oblio, :11la testa d'unfl fo!ta com. pagine orchestrale e corale e d'un quintetto d'cgregi Cflnt:mli. 11 « «Teatro Oon:zeui 11 era affol\a– lÌ5..C1.imo di bergamaschi ansiosi d1 mu~ca don:zcttlana e ben lieti di ricordare in qucs10 m0<lo il loro grnnde c:oncitrnclino. I palchetti di questo teatro hanno .i. davanznli bassi, e gli !-.pcl!atorj li sovraH:tno con tutto il buslo i fll!'incontrnrio, nelJc gnllerie si vedono le teste tulle in fila Ml~!i alti davanznli e :li d:!>opra le teste in lì!a delle per. sonc in piedi, come in certi qu:ldri cli Carnp:gli. Tutta questn gente h:i Mu os(li le cose ~,n mutando: i( Jw b11ont1pittrice inr:ece di ricordarci solo wri•mo. il cubi1n10. l'astrnttisma, 1 n della breve e /ugr1ce sta1ione d'ur1 "Itri termini. 1111a 1,'csione d-ell'arte fìsu· "e11/m11pr111lipe". ralj1•t1piri libera e 110n più necesmria· Gilio DORFLES I :,p11laudito, in principio, Umberto Giorclano, che ha pronunciato un diSCOr!,etlo commemorativo. La Afc,sSti di Req•uiem non è L"n capolavoro, ma meritava di essere ries.umata per !a beller..1.a di molti episodi e per la casta espressione delle parti corali. I brani soli!>tici, invece, troppo risentono della ro– manza mclodrammfltica, dc! palco. scenico, si da interrompere spia. Ce\·olmen1e 1.1.partitura con !,trido. r: d: stile ;ma pOi la primitiva ispi. razione riJ>rende il sopravvçnto e Donizetti celebra davvero il miste. ro cristiano con :\CCenti di !irica e dcvotfl ndcrenza al !>acro testo. 11 compositore cl: Lucia di Lamm,e-,-. 11100,, dclt'El;s;, tl'amorc, di Do,1 Pnsq11al6, ha dato prova, con que. sta Mcss<1, di un'invenzione bastan. iemcnte dist:iccarn, nel complesso. d:1gli !>Chemi del LCatro, d:i.J gei;;10 dc: lcnori t! delle primedonne quan. clo accompagn:tno le volute della bravura voc:1lc 1 e dal!e controscene dei coristi quando fingono stupore, odto, drnmma1:ca eccitazione. 1, 1 orchc-.1ra si odono i con!,ueti ac. compngn:unent.i, rna talvolta una frase dei violini 6i Je"a con presti. g;o s.infonico e perS:no qualche ,,c. cenno di stile fugato mo:to p,'lr'ii– moniosamentc allude a strutture severe, chiesastiche, ma del Lutto italiane, romaniche. Alla fine del'a M e~a gli ascoltatori si ~no ab. bandonati a lungo al gusto deg!i applau!,j; e vi era, a onta della ri– correnza, un senso di festa non inopportuno, d'ua festa music.'l)1!, intima e commo!-sa, nel ricordo <lei grande musicista. Poi, mentre ne!. le sale del ridotto si teneva un ri. cevimento in onore di Umberto Giord~mo e degli int.crprcti, la fol. ta abbanclonb la piazz.'l dove aveva ascoit:110 In Mr.ssa dif1usa dalla ra. dio. 11 vento nounrno di c1uesta primavera flnco!'a invernale scuo. tC\•a gli alberi intorno alla St.'\Lua di G:\ctano Donizet1i e a\ busto corrucciato e barbuto cli Franc:C!,.Co Nullo. Di Ilerg;,mo alta, traverso iJ buio, non si vedevano, ad altez. ze ineg-u :i.li , che pochi lumi sparsi. Beniamino DEL FABBRO

RkJQdWJsaXNoZXIy