Fiera Letteraria - Anno II - n. 21 - 22 maggio 1947

8 t~IEHA LE'TTE.HAHIA pensate un poco, all'allora nuovo venuto E1_ Antl . CO teatro ""' Rcaaa. Noi "°" abbiamo ,kuea com· petcnza per ptonunciarci nè in mci 110 a e.o· ebraico? testa altr1buL1onc, nè sulla fedeltà dcli~ vc:s:onc del Villa: la <1ualc dal punto d1 vista lirico ci pare ben viva (seppure, a no– &110 gusto, di mo\·cnzc <1ua e là tfOPP.O s;>re. iiudicatc). Ne conoscevamo naturnlmenlc RIVISTA La mania registica del tempo 1101110 sta aLl·•·r~~,-. v:_:~,i~r~,·h,' 0 "d','s"u",', 11 ,' d','"1''v,b11", 0 ",'bbdeal . . - .... ...,, .... , .. sia amo,o,a di tutti i· tempi; ma per !rom L A POESIA laccndo ni"rncoll: s1 110110 messi 111 a,cena I mu ricevuto ,I senso d'una poesia altissima; menti; una sua lettura contmua.ta , nella nud.1 dialoghi di Plalonc, e quelli di Lcopa,di: non ce,10 di composlezza cd euritmia, chè fo·ma in c:!Ì ci viene comunemente pr'>pv· ~.~g[t~ 1 ~f: 0 t,t~;• :~~~::;;-; ; ~: f , ~;\'.~:'!\ 1 ~:~tt~~\;~;:•ti: ;d~ • . ~,!:.;'11''v\Fi~';r• ,"';r,';,,~~.i:!~ di G. A. Cesareo prcscmaz1onc d1annnal1ca. Ma che d11e dçl- lissità e ripetizioni e, confessiamocelo, alll1e· con b:av ~"'. 113 i p·cce;denti c~mmcnu pc, Hicorre e ucst"anno 11 decimo ann111c1a.ano la 1',C0pe1tad"un teat10 ebraico anlichiuimo, oo apparen1i inconk-ruenze; le figure df}' 5uoi P!CSCnla~c1 I opera, g~a7:1~ a ~-cvi ma_duarc della mo1teldi G. A. CcJar,:o (6-V-1937). anzi, a occhio e c1oce, il più anl;CO di lul stessi rnlerlocuto·i son tutt'alt,o che n.tid,r did~ sc.al' e, co!11eun idillio .dt. '° st anttosi "' L'Un:venità di Palc·rno si app e.la a com· 11}Se f no a oggi, in un campo sempre fn... ·1 M · por,. Non _gli_dà neuu_n sigmfi~ato ! 1~scen· memorare degnamente il maeM·o, che per un gato_ da nuovi acav1 com è questo degli dt%:·m~~~i:ewc~~l~~evii :vi~~~lza a~o~t~t~;~ dc~te:. anzi rifiuta, O igno·?· I tnotlVI pc• lreutcun,o la 1IIU5\IÒ col $1,0 ms.::gnamen.o. 5lud1 teatrall, un punto ,M;mbra11amc?nb· pelo, con una ampiella, che la poesia urna· cui un opera d1 ca,a;tere co~1 prof~no e _sen- Guglielmo Lo Cmzio, in:ar to, d.::d1ea a talnlmente i1curo, ~ra che il popolo d !sia- na h'a cono!<:iuto d. rado: la uatta:z.ione del n~lc _f_apnrte del l(b'? d.\'.1110,d1speraz_ion_e la un s:io s.1ggio(I), eh.i pt"T non peccare ele non avesse mai a11uto,le.tiro: anzi la quesito eterno che affanna l'uman'tà. il po· det .P11.C?mmc~tato11 mtcn)i olle _su_es1gni• ~regional:~mo core fone' il ,'schiodi cn· C?sa _.cr~ stata oggell? d accuJO da parie I blema. del male, v·anmge note dì spasmodi- ficaz1on1s1~bo\t~he. allepo·1che, !111;l1che. "">, dc,e nel d1!et1~ oppos1v, flel chfctto cioè d, d1 ~h• I _av~~a d1:1~:inc1ata come una piova ca sublimità. Quello che ci permetteremmo contenla di offr)n;cl'! co_me. _unopera eh,., I una c·itica ccccu1vamenlc caut.1 e prudente, dell .nfe~1011ta d, quel popolo, e og· di d1:iculc1e ,è che cotesta sia poesia d1am_ p~-t.endo da_mohv1 d1_an11ch1ss.meuJO ze_nu• Mentre infatti non acuide quasi m~1 d1 gcrto dt dt~ua da pa1te d1 chi, _put!! I malica: e c.ò all'infuori dell';poteai, cauta· .tiaL'.,pone in cascre il ?'nt,aSI~ h-a le npu- trovare nel s:io sagg,o c1ualchepeuonale o au. accettando 11 fotto scnz_a ?1scus1~111,mente prospellata ddl Villa, d'un suo poi· rBn;:zede1el.l~at~'~:.a }a;;c·s~. 1 ~ct~h 1 :;;;;;; d\ ~ci tonoma r1va\Jt.tz,one della rJl..,S.a del Lesa• n_c ave~~ dato _le ~ue sp1egaz1~n1_. I e,. 510 le trasç;o,io sulla scena. Qui mancano ri.,-o non mancano invece e non sono ra,i 1 sino gl !llus_lwton d1. q~_el. nov1u mo. e uelle che almeno per noi educati alla clas- per un !(·ovine pastore: donde i ,uoi sogni. e ca~ in cu: il • Lo Curzio si fo c·1tico csi spe~ m1_ra_b1\e t atro,_ m 11dd13c? e nell an• ~icilà gre~olatina, son le qoolllà eu.:;nzinli la s na fuga, e il 5 uo arre$IO. e infine "Ilei genie e 1 igoro50. Sarò, codes.a. una prova d I antico 1_d1omn . ebr~1c_o._che e. lt:nomeno del drnmma: prospettiva per scorci. condeu. conclusione felice. Neanche qui. sia detto scrielò c-itica. e il rimpro\elo in tondo po. prop, .o. d,_ quesl! 1!l11m1_ cmquant a_nn1.sfo,. t s.,ta ,app:escnta1. one d'una ciisi: al r-.on· senza cqu'voci. noi vediamo molti prele 5 li a rrebbe essere la sua migliore lode: ma ovre, z~ndo,1 d1 t1ovargl1 dei pr~ede_nt, nel _ge· 1 fronlo le svagale effusioni, poninmo, d un una mate,iale ;appre$ent~i."0 1 1 1 e. in tea{oi Ma prefe:ilo che, una volta a1-cin1osi con lanlo nio d_ell:' rafl.a, n~n, eran nusc1t1 nd amva· Claudel (che del resto deiivano evidente vi ,igodiamo, sopra un mie ai·tu·a na men· coscienza e p1eparauone BI suo comp lo, 1,0,. re .P!U_ 111. la .dell (?,tocc~to per alc~ull: au 10 ; mente da (juesle .fonti) pai~no un aag~io di te 1o8ica. se.atti e scoppi e inni, di q:iel\a si tosse comentato d1 ncalcare i giudizi al· 1011111s1gn,d1 ~vanate. lingue, o piu 1n 10bria concentlilZlene. E. 1nwmma du:rnmu stupenda e dirr:mmo fis:ca g·azia, che hanno trui. ma avesse ce·cato d, darci l.nalmen,e d.cl ~secolo <lc_c11noset11mo, dedm_osesto, I ure, col N0ldeke, 11 poema didascBl.co ln dato -al Cantico la sua lama tre volte mii· una compiuta figura del Ce$llrco. , .. per qualche su,gol:ite. ccce~1on~le tipo di I ro:ma di dialogo 11, con apert:ne di grandi,- lenaria. s,•,·o l)'A•11co Id", ,,."to'-,',.'.''!o, ·, ·,·,-,','~, 'h',"-,"1 'clt;:•.·:_·,,·o'"è ·"~·d'd", 0 , spellBcolo. fyla oggi Paolo Grassi, n_ellasua I sima lirica: ma. dramma, no. ..., • " ' ·' " raccohti Il l eol1_0nel tempo ~e 51 _propo l~ù felice, dal punto di 11ista scenicv, la tre 0 quanro poct,' che me,it:no di essere Jt• no d, adun~rc m . cenio volumi ed111 cl.il intc,pretazione del Lanlrco dei Cantici. Da . I co:dat, accanto alla triade CarriucC..:,Pa1:;:.( li. la cas., _l'o!1~ono,. !I fior': della le_tt:ratura accoli siamo usi a dir mcravis;lic di queslo (I) ANTICO TEATRO E.nR, ICO a cwa dt D' Anm.nz o; se Guido kazzoni, sin dal d_,ammal1cad, tult• 1.tempi e d1 lu1t1 1 pac- poemello, pc, le sue incompa~abil.i espres· Emilio Villa _ u li T callo nel tempo n Po- ltiò6. nel uo s1mpa11covolu.,1eto 1Ji 11 , oc11 ,:i~nt~~~ ch~on:~o~~1::: 1 'd, ~IA•~~ 1 :rC?rea'. sioni, passate ormai al p.-itr,momo della poe· li,:ono ed .• Milano, 1947. ~~~~a% 1:, «q~•;,:o gil~ ~:~~~. ac:~~n 5~~~1:; lro Ebraico u (I). C..:onfeuiamo d.i averlo e u Le Occidentali 11, potè pula,e di lui CO· apr.rto con estrema curiosità: e ch·e cosa vi u T • me di una sic:na promeua: s.e è ve:o infine, abbii,mo trovalo? D:ie libr. del Vecchio Te- n saggio su ozz., come il Lo Cwzio conferma, eh.e u le COIC st.amento: il Libro di Giobbe e il Cantico LI migliori, esli ce le diede,. indubb'amente. dei Cantici. negL.ianni della ta1da matu·tlà e della soli. Non ,i tratla, badiamo, di riduzioni sce. Il problema ciitico di _Toni sta in quest.i problema1ici1à interiore, con un suo mondo 1a:,a vece.t,le"l.l.a: ne. 1,e ult1m1\'olum1, cioè, n'che d, quei d:ie lib,;: rer la :icena, bene tennini: se quella sensibilità che !u la 1ua in parte at1i110,in parte statico, e ae, infiue, che forse rispecchiano, ben più di quanl~ non o male, si può ridurre qualunque cota; di dote genuina aia giunta alla sua più sincera ci lasr..a di lui quest'immagine conclusiva: sembri, \'inqu1c1ucfne della nost·a amma ,. cevamo che · r~isti moderni sono capaci e più comp:u1a realtà poelica nel [rammento 11 Noi vediamo soricre ques1'opet,a CO!llft un" .o penso che il g1ud1Liocntico sul C~~r~o, a di lutto; e nou solo i tede$Chi o gli alui, lirico; 0 se essa si sia meglio 1ealiuata d,. caotica iolent succenion di frammc11t1 dicci anni d;-illa sua morte non II do11eva a_noi una volta in Italia _è accadut? di at· 1 ,endendosi e oggettivandosi nella 03 -ru.ione. l~ammen!ar;amenl: wfterta ~no allo .spas~ l'.mitar~ a c~est.:i finale a<rcrmazione, ma •!sterc alla 1eg?l:ue mcss_1nsccn.ad !-111 ora C'è anche chi pensa che il Rroviid:o int~- mo co 1 orala di un mitico san6Ue dove è in· doveva svolijers1 fino alla p ù pe s::nmle Il' 110 delle Feno'!,e _(e pree1sament~ d1 quello rior~ di Tozzi sia rimasto sempre allo stato s:e~e i-incapacità dello K11t101edi elevaui valutazione del p0C111. · · da Roma a Cut,gl oncello). _l) alt:-a p~rte di torbido e confuso lirismo au.obiogmfico, e n ,-.rn tempo poetico ve:o e proprio e la SOt· Tanto più che gli elementi per una rico· sa rebb_e lungo quanto poco diverten\e nla- che nè esso si S:., 1 rasserenato c1istallinan· tintesa, soffella compiacenLa d. 1ende.1ene struzione b:ograt1co-critica della !igu·a de. Ji q~;gou;n~Ie"d? dJnac!~ia~~:~~rma;v~a~~: ~t'~ nael i~~:7c~:~ 1 :i·i:è u~ia,:~~t~~n~o ~:d~i:.: :~fe;}te~M Unvoc:i•~n1:·~d~J:zi.1:tet:,3::: ~~;: il 0 :in:~~~~i;,io 7;·&0 -~9~0:e:· 1 ~ dalla B.bb1a; dal toot·o sacro del Me• zato (p. 147). vivo e drammatico della no&tra ,ecente stonM dio Evo a LG morie . d'Atla"!C' di_KloJ? U~ sio11anecrit:co, .in un suo 1ec1:nte $liii• Tratt.indosi di un giovane, quel che ptù r.1vilc e lcueraria. stock, Abele e Saul d! Alfic·,,. Caino di gio su. q,:relto così singolare scritto·e (Fer- piace in questo Jaggio è l'impegno 1e:io e La v'.ta dei Lcsareo, ricca di II avventure By,o~;·• fin dove vo~hamo amvare? Ma ,uceio Ulivi. F. '/'., Morcelliana 1946) pa:e • t · f do con cu· il tema è 01c~e e l{alanti II che poc i conoKOno (egl n?, Il be~ volume 0Si 1. ~arnt~, nella colle· che ,tia per la prima ipolesi, ma non sarr.b- ~,:~::: 0 ~ o~~redft:: Quel che ~on può aod. ~,'a l'altro fu amanle della Contessa La:a, l'J'. z_ione Pofigo'!o, ?a. l: .. ,m\i~ V.Ila, non con- be alieno dal propendere anche l)flr l' ult.ma, d f • ·1 d IO ·e t mc 1to anz.i I inccr cL· 01 un p1occsso e li quas es,>u11on.ed11ll'm ~ep 1,.dc_,cll.7,,,',',d~ 1 ,_• 0 Soni : 1,,~•,o"',"s'"u,,dteell 00 e ?.""p•.oe se egli parla di un Toni con una sua f1anla z~s d~j ~e:odo'. La \~itic\, ~ntcm~ranea: e seinamento per u1;'ode ; Ob~rdan, _ebb~ """' " " " " massime la c:,tica de!la leltcraiu 8 co.nem· duelli, fu giornalista nella Roma umbellma e s~Ualc- i, 1nodo che la forma, ori3in,uia· poranca. pare che abbia ormai dee samente , 1 mbacmtoie dello spnto ~la.I.ano a l-'arig1 mente dialogica nel lesto dei due libri, V'JO• volto le spollt: all'insegnamento del Ut> nell'immediato p,imo dopog;ierra). è da con- le eisume1e un vero e prop:io /\spetto dram. Sanctis. lJella dialettica del contenuto e ,:derani come una delle più intense di quel mo.tico, f,no a che punto} della forma essa non vuol più saperne, ed i.>C ,odo e meriterebbe d1 CNCre racco:itata•. a ~i~~;;msia d:~h~~b,di J:1u~tttb1·ict"i;: N O V I T A' d:J1~w;u~~a ~ir~:~~us~;t cj~~!~ 1 .e A~en 5 ~ po~i:i ':;;j~ :~~e~\ della ~~a e~;,;,enst; acc.,duto d'a11e1 conosciuto le es?<euion, d1 pe?ciò, che posta.s, ad esamina..ie un'opern lo steuo Lo Curzio, pur CO$Ì_ ~auto e pruden- ::~11:nl~n cmC:ih~~IO~nne s~;on, p~~oe 5 Hugo~n;1 e arso 11 i~I e . e lt l le r -~ d:f1~ia;:~,in~~à~er~duo;;,a d~~~:: 1 ~1~ti~: 1 .i::~ d,end 1 ~f ;~~ ::i::::tdf'~~;:•cs:,· Ce:;:;:; punto di vista meramente esletico. E ne de cost,etla /\ onentarsi ialo nel sento del· ne potrebbero sci!gl·e,e tante da loima·e ~ 11 avrà appre10, almeno per schema, il conte· f la superf.cie, d1 una supe·licie, dunque, che libro denao d, una sua compiuta validità. nuto, quando da bambino studmva la storia Ri lessi non p'JÒ nun appame immotivata ed msigni· Fo·11eun'antologia ccso,eona, in cu.: \fO'lrt, sacra: in questo caso 1.:i sto,;a di C:obbe, ficantc. aero posto non ialo le più no'e poes'e del ~~ ~~~~~Jan~:cchio ~~C!~s~;m~~~o.è 1:b::! in UD ,u;~t; ~uei!:1 0~:iC: :~ \~~~::Ots~; f~~tlc ~~:~r, ~'.u:::~bbe~lt:,~;~~e ii 1 ~~1~hi~u~: pietà è rip.a.galn dir- Dio con In profusione e aristocrat1co: luo·i di me1afom, eu.a cerca 11lenio d1e si è formalo attorno nll'opt:ra del ~:n: 1 :~r} ebc~iuo!~ ~:~:ie :j!~tl~cc~;~: ft occhio d'oro ~os~ag~;:1:~~~,~:~~~:n~i ~"e!~:~:''it:°~:;~·. ·~:ila u Se-a $li l'Anapo I• il Mo~·glinnn slioli e t1e floride figliole: finchè Satana ,i e infine ermetico. .K.11vcva: H l·o,~ in nenun'nh,a lrnca. s p:escnta al Signore con quella specie di ROMANZO Un ~iovane, anche ben dotato, clic ogg:, ~spnme con tani~ sic:.uéun . la concez:onc scommeua: «. dammi .n potere cotesto tuo com~ !'Ulivi, a,piri .1 ~•sa~c cl.alle e1e:c1. l>ciUOS..1 e mis\crLO$ndella vitn come nelli'i scrv" timoratiuimo. io lo renderò così inie Il roman:i:o definito da Alberlo taL.0ru 01 ~L.-n1111.ir.o alli, c·mca v11en,e, s "Sera su l'Am,po 11. nelle lince scicrt djlla l1ce che 1i sconoscerà C lj hdt.r.mm1e1à. 1< Moravia una delle opere piìi trova dinnan.ti a questi esempi e o.9ue&11 o..~· campagna siraC!.1$llllA, v·va ~ncoC\· d~.le eg- 0. qui In serie delle ahoc.i pro e, la pc d1- curiose e raffinale della mo- macst1amenti. E :illora. o v, adcri$Ce sup1· t~:,ii agd~~tt~;;tdelii~:;:c 1 f 1 ';~;:~;g;:n: :r:~d:u•ji j l~t;ri Id:~ora~'~it:· i;ii~rl: ;- derni, lctteratma nme,ictrna, E.' ::u~,tnt;d !s1~11~:~~ra,,;!,ul\v~~~)U~el~;e;ad~ di$solve1lo tn \!Ha musica nwlincon ca C trnn. n".e,a n1nlatta che lo copre di pustole e lo ltaur: 0 : 1 ~:d 1 u:•.nninst ~~naforta~:,en~ reagi,vi. Il d1sor,et11amcnto metodologico qU:ila •• (1, lmpren1oni ~li un l<:_HOre C?ntem- riduce a giace:c s:i un letamaio. abbando· .......... del1'Ulivi è forse da accoqlie·e come 11n poranL.-O 11. pag 86): E. ti Lo Curz. 0 , In ~na 11a10da tuUi salvo che dalla moglie bla- confini delle for~è canadesi. bunn segno pc,chè m1 _pare che n sca da de1ic più bellf' pag~n~ del suo sagg.m, dice: dcma e da alcuni amici, venuti a imderlo lin a1tcnd ente s'innainora del- rc.-iz1one. 'Non vone1 in3nnnauni, "m:, m1 u S, ap:e, coc'estB li11ca,_su un. tiepido fluire e a convincerlo del suo erro 1 e di credeui ~~a,:1o!liel'~~fid:i:' 0 J:ifn~~~:~ sembra che da qucMo g1ovane sia (o·temt.n d'acree mu1irhe, che poi contnu.:i per tulle prediletto do. Dio. dr.nle Un libro che hi'i ,usd- le sentita l'esigenza contenutistica. Ma datn le strofe, avvolta come in uno stupore tenza Il ,Villa, ri~t.nmo, hn happ«e::~~:~;; ta10 I~ i,canda!o e l'entusia!mo :i,d~~alasp:~:~:~~~m:sei;,~:iae,id;z~uefl. ~h: ::~~io! :~~·a;/:p.i~~ ;j11fio,;::ed:t':~o.~~ I:' :u;:1:co:pop~,t~;~e ~1r 1 :n1eÌat10, 3 che 1~ deh critica. egli Ione reputa il!'Jstri modelli. non sa le,. codesta umon1a l.t b31ca ld.COJre, nel 50\ita. ti1ob1a accenna in un proloijO 'n p1osa) In mamente ,ipudia-li e addiviene con essi ... rio vespero, tra 1t a·ch, d'ae:ce fronde u, p1imitiv.1 feli,.ità del patnarca, nè q:iella \'_,.1,...,., tll l<>tr l"'•'n.. L. 1110 un compromesso di fortuna. I uultati sono menhe lontano • d'imp1ovv1so 11 diueira un scommetta f:a Satana e O.o da cui. com'è pc1c,ò j seguenti: un linguaggio a volte pori co - nella ramagliu: !òliora - d'oro. noto Goeth !tau lo spunto pcl tema im JC111_plice e ~1eciso, a volte allu1i110cd er· \U l'erma ,• et.la ,in un purpmco cielo, il Cll· A1ate'del 111: 1-'au:/. Egli ha ,empliccment; melico; un'ansia di vederci ch-.a·o, ma lrat· ,1ello l:.u11alo 11; e sui rudc:i del lealto II le ~~;~ot~cti:!'.e }i~~:~o.p·tit'~n~~:~ie,:~e co1 / n li r O Af O 1t t a ,i e l li :~: ceht"~: 1 k~ P~!a~ei u~r:-e:::;ier~uss:,~ caN~1 s~~~: ~J~a:Zio 1 '.· la dolce ninfa pinnge u11a parte, e dall'alt:a la moal,e, che vo,- V • Ì con le propr,e mani, e dunque una incffi- ancora l 1 ros-crpina perduta, H La vo::e - noia ,ebbe indudo alla d1spe·azione; i Ire amici, 1 a Cenza d1ss1m"lata da d.sinV,> llurB:mo.te e il Momigliano - SJ a..souiglia \Il suss·Jiro; che lo fosuhano come maledetto dal Signo· molto buone oue"'\laz.ioni ma1gina1i (p.irtico. l'onrrr.o a poco a poco esula dalla lcra e si re t: dunque pccc.:ito,e; ~n qua·tn sop,av- b 1• l la·mentc sulle ,elazioni fra Tozzi e j vocia- addormenta. L'ora, le rovine avvolle ne: ve· venuto, che pute disputa ,ulle SCRICte ,a. s ag Ja a ni, e D'Annunzio. e i ruui, e Ver~a: e li della &era, .ii pianto aolingo del flauto la ginni del dolore. e suita sua conneuione col si vedano anche le d'Je po.gine sulla picto, cslraniano da sè. lnscnsibilmen!e le memo·:c peccalo: :nfine l'Ahiu1mo in pcraonn. che di un fuoruscito di Tre croci, 011:c le note ovunque spme sui ì~~~;o~= ~(~l':nd'. ~~~~f~n:s!;a~~:a f~~;: ~ag:;~~f:r'::!: ~ Gfibbe opi-':rc1:!le d:J1: ~~ :~~/Jt~~/~~;:i: 13 p~~~tali~~ e&!\vii:; f Ade ti 1volge con l'intensi1à d'una $Cena impc,sciutahili, pc, c'Ji E.gli lnrgacc alt u. E.' unn viva biografia di A- po, IBquale non può consi5leie solo in alcu. presente. Tuno si lei., in un'armonia diffus1 manità le1gio·-, e l:,. solle·~nu.. 11 tt r.on \Ul' leaw,,ndro Herzen il g1a11dc f1. ne enunciazioni. Infine (e anche queslo s:i\• e t·ac con sè l'anima verso le plaWJc dell'j. :~:to 'd:il:" .!t 1 ;:~i~:u:;~ri'l l~~,:scj; ;;~'\/~1 ci:sed.~~ ;,::;~; :~~i- ~ e~::Pt,e~eiun': 0 ~hi!!~:r~l~~~~~r!!en~~ :~; gnN~ila slCSM \'•ne,, fantastica, aggiunge il Giobbe. Quindi il 11 ,acconto 11 oon ,; coia Menu,. 10m:tnUca e avventuro- dccis., preia di posizione. un deferente os· Lo Cun.io, &t trovano " Le Latòmie d1 Si- clude; g·acchè il Villa. fedele al punc1p10 &.1.E' un lib10 aVVlncente, r1c. &equio alle ieti;ole di questo nuovo ga\a!eo tacu,a,, e "La valle dei tempii n, in cui il d, : 1p 11 xlurre 10!0 la palle della soo poesia co di curiosi riferimenti dia letterario, che proscive come indelicato e paesagg'o mito!og·co rivive, come eme1i0 dialogata. ha omesso l'cp'logo che la l3ib- viui. poliiica d'oggi. Vi si in. inu,bano ogni chiaro ed esplicito gi!,!dizio di dal lungo aonno dei secoli 11• Lia ne dà. novamente in prosa, con la vi· contrnno Bak. Marx e Mazzini, valore. Ora, non s0lo dB •1 I canti di Pan 11,di cui t~t ed~e~l 0 ~n:utt:i;1•a,i. ~~':f,r~luce~~~ :a:~; :!:~et1~:rr:1i:il~~in:mt eh~ :ir:t~i :~b~~~~ 0 )/:% tn; 1 d~~u~u;li~ ~::~ 1a:~fft~/t: 0 ~1t:~~l1;td~1~·~ e Chf'~ ~:"~to~ d~Ì {~b',:naji Giobbe.> Fra tudi e belle nichili$te. ~~~u:~~i-~a ~: ~j>":~~ioa~to~t~d\ dilt q::~ lnn; ,•• 51 pouon~ acegliere alt1e li,iche. le 1an1c lltlrtb1u:io111,quc\'n a lsJia tu g1\, ''ol•me ,11 :uo 1 .., 8 1.,., 1~ :?50 sto che ,·011ei vederlo a una piova più si· Sicchè noi vo,cmmbbl .cyi,ila,e all'_t:..ditore oh·e che da alui. soMenula da un Piene C'J:a e più impegnativa. ~d~17: 11 ~: ~:tee~:~ i1-~p~~'.l 1 :{1.taJ; !i;tci:~, 0cl;talc~ii'1:~i;:rc~ ~ia! :: ,;:· LQffOAffESI &, C, MILANO CAET,\NO TllOMllATORE raccogliere in una accurata antologia il fio,e to il p1imo a presentire quest'opera sollo U iimW ~;llait~ill~i di~:Ci~ia; fr:~lo~:(lio acco st arla fo-ma dia.mmatica (Par.ii, Librairie Oent'J, Vin B,Hghcllo 5. n • ' N1COLO' V!VONA 1866) ma secondo una· sua 1nte1prelaz·one ~• 11 ,. pc,so,nale, eervellolica e ffll1$.$0nÌca,corre· data da un commento di aspri insulti ai vec- C~, 1} 0 ~- p1j>~zt~to1;:, i:~~'. ?941. · ehi intcrp:eti tradizionalisti. e p:ù anc.CMa. {M SCIUTTI DI NELLOROSSELLJ Il comrolcsso di $3Q:Q:i, inediti o spersi Pct ,·viste. che qui, in uno dei volumi del~ " Biblioteca di cultura 1·0,ica )t di Eina:idi, sono slati raccolti con amore. vale a ,iprr , .11\1\Tc a1 lettori la l1311rad1 Nello Rosse'.li, il _pi~ i'ovane fra_tell.odi Car(o. perito _coa lur ,·,t11ma del più ms:il10 m1sfa1to fase. sta, Nello aveva lascinto a Cado la vi\•a i,.z.'one po!itica e ~·era dato. con chiaro buon aenv, e preparazione adeguai~. BIia med,taz ~one: :ive11t'I cercato, nella atono ,e-,-n'e rlel Rr!Or– giment.o, ini1.i, 1ngioni e rr~ti':"i ,fo'la 1101111 vila. :":>uomae1tro e cons1il1ere eia stalo– C11etano Sah·emmi. che de,ia a quC$,O 11 b10 pagine calde e intelli.,enti cli p•ef~zione. Del libro fanno palle, oltre a scritti minnri e occasionali, gli nbboui o i capitoli pill completati delle opere che Nello H.osselli · nr-1:i,,·a clabnr·nr:lo: sn•n;, 1.,.•ri..,('nte. n .. ; s·•oi ~t'.ldi sui rnpporti tra lnghilteua e haha nfj Risorgimento, del!a vita di C usrp:,e Mont~– netti e di un 'oper:i. non ancora ben dc!erm1. n.ili'i nei s•1oi l'miti e nelln sua fina 1ità, ,ùl <;{O\'Crnu della Destrn, t,a il '.6'J e; il_'76. -Sal- 11cmin; indie.i questa come 1I pLÙ1i;1te1c!nn• te e , nuovo u sfo,z,o del suo aulo"e, Cerio -.elle nauine che se ne riportano, c'è un vi– gore di sinlesi, ~n p\-;lio deci1i,ro, una fre– schezza e pe1entu1ietà di giudizio che scm– hiano un progrcs50 su1 Inno in gene1e ,·po 11110 della •~a prosa. che ai •l~rde con pre. ferenza nella pacatezza del racconto biogra_ fico .1nche ,,uò'lndo !?ari• di u movirrenh n o di "1dee ,1 (appogg:1.:te semp·e a li iure d1 ~ne;:!11: !rc~ot•~r~~)~ ~daeg~:i~:=~1= commeuta,la, q perchè se ne possa arau re una nuova po11zaone epi,tolare cli Nello, un suo rontiibuto dcfini'o e pers~nale a quel pe1iodo, • quella foae del Riso,~imen!o. P:ù etplicitamente, Nello Rosdli, anche in quc«e ricerche e in quei( sag1i, Nello Rouelli ci 1i mo,tra nel suo anello di 1tu– di010 dei fenomeni. o q:ia1i degli incunabuli della vila soc'ale ita\"ana nel Riaorgimenlo che vede s,·olae11i in mar(Jine all'attività 1· nl II mito ►i mazziniano. Fanno sempre le· ,to, 111 questa materia. il suo Ma:z.i11ie Ha ~émin e ·1 1uo volume su Carlo Pisac•nc. L, sua ,:ndagine nasce da una in!Odd\1fa– zione di fronte al u fenomeno" Mavini, lui che 11110 sludio ed entro la c~rchia det'a pie– dicftzione ma1.Zi11i-ana eia condl>llo da\\n tra diz.one, q:iasi dal destino fa_milia·'::.dal bi sogno di contrapporre al m1lo rehg1010 del u p0po\o u, assiomatico per Ma-.zim. conc1e tez:i:a. 1n cui si ver$3UC' l"espe1.'e11u delle turbolenz.e socinli del '920 e tutta la 1tc.,rn1 Y'l-i:olistacl.e le orcccdcva. La sua cri1'ca al Mauim "Sociale H in nome di un'ah11 esperienza s1udiata con grande e pe.rtec:pc l\tlenzione è delle più decisive, come la 1u11 rivendica1.ione del vo.lo1e ben più 1eara1ico delle teorie che qli si opoo-ievano, il cli: m.,. ter,:aJi$mOsignificava per lo meno un vi"O– roso contatlo con gen:iine esi~e-.ze e co' dati ..,:l1esnliciti della vita prolelari11. Crt"dinmo che il tono e il 1isuha10 di 4ue,;,\i studi no,, sian rer nulla • so,o-.,,~ ..,i n e ch'ess· ci scr· vano aneora a ricondmci al cul·o de'.la rea.I· tA, a aenti,c i 1>roblemi11eri della sto,ia e dei nostri temni. a 1fu11.gi ·eal pi-10 incanto clclle fasi e della fame fatte, delle vencra- 1io11ee delle ag.'og,a[ie melense e ICfll.111 cosliulto. UMUt:UTO MORRA

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