Fiera Letteraria - Anno II - n. 21 - 22 maggio 1947

FIERA LETTERA ANNOll- N.21 ESCE lL Gion;oì Settimanale di lettere arti e scienze UO,\IA. tt ~l11ggio 19!7 l'NA COPIA LIR,E ;15 ~+.-,c--..<-,.<-,.<~~-,.(_..~+-<-. t Direttore : G. B. Angioletti 1 t Vire:z;ione e reda::io11e: I f Lungotevere Tor di Nona 3 • Te). 55679 j r , Ammini.sira.cione e Pubblicìta: j~ t Piazza Madama, 8 • Telef. 50.919 ;,. SOMJ\ifARlO: Stepheu Spender: La l.ibertà e /u JU!rsoualitrì 1wiww nell'Europa d'oggi - Virgilio Guzzi: Pren~esse e bi.lancio della tl'll0\1a pittura itaUana - Gior– gio Caproni: La precisione dei vocaboli. ossiu la Babele - Sih•io D"Amico: Antico teatro ebraico? - Guglielmo Petroni: L'età della ra!!,ioue? - Emilio Servadio: la metapsichica i.eri. e ogi,;i - Note e rassegne di: Ennio dc: Concini, Enrico Galluppi, Gian Domenico Giagni, Nicolò Vivona, Umberto !\1orra, Gaelnno Trombatore, Guido ~ +-.-<-- t->·~-<_,-<_,.<-,.(-,.(-..(-...f-,·(~ .J,. Abbo,uimemi: 1tnnuo ~ 1500 · annuo con 1 f pagamento iemc11ralc L 800 • annuo con I r pagamento trimeuralu L. 420 . E1tero: an• A v uuo L. 2500 • Quola mentile per abbo• l $ nao1enti !lpcciali {insegnuuli e s1uJrn1i) ~ + L. l25 • P11bbliciul: al 1nru. L 25 t t EDIZIONI DELLA BUSSOLA fJ ROMA ) unu copia arretrati L 50 A r >pedlei<lnl la ebboo••uto po•UI• (G, .. , ... I ) jl t ~-,._>~->·➔-<-->-►~'->·➔· Aristarco, Oreste Frecch.iami, Pier Paolo Pasolini. · Y~•(-..4->-~4->-(-.o~,(--,-+-,-+->-(-..,(-. Libertà e personalità • lll Europa Q UAS1 tuttç le pcraone cs1paci di rifles61ouo:. ormai, sono probabilmente d'M:cordo nr.l riconotcere che la 1iberlà di cvi »i godi!: in una determinala società si trova in rapporto direlco con le condizioni economiche e po. litiche deUu iiOCletà steun, oltre che, natu. ralmentc. con lu sua storia e le auc tradi. zioni. Stephen Spender ha scritto per i nostri lettori questo sag13·io, dove sono esposte le ragioni del "personalismo,, europeo sc1Hlrç In ,.1oprin np1>MIC'nen:tftull'univeno. divenlft un alto pcucolollO per lo irlnto ftccen. lrnto, il quale vuole. fi,uau: lulta 111 cose1e11za di full! i componenti ddl11 società sollo il proprio controllo. 0ricnt11ndola ai prcpr1 fini m.mcnle de!funmnn .!0litud1ne di fronle alln ,itn. Ognuno deve dunque tener d'occhio e con. Jrns are qualunque len1a1ivo venga fatto Oli· gi per limi111re le nostre ltbq1à materiali, mn il pericolo maggiore della libeitÌI. non pro\'ie . n,._,dn quelle reatrizioni che sono dettute dal. la 11ec~a~i1ir.. e neppure dalresistc11Za di fun. zionari lroppo com•inti dcli., propria impor. tanzn. Il pcricolt. mog,Jiore consiste nel ten. Costoro 'SOno ~,ati portati a cemprenderc i rapporti causali che c.sil:ltono frn le condi– zioni materi.ali e l;i Jibem.. rapporti di cui nel secolo scorso si aveva molto 111>euouni\ relice ignoranza. In tempi recenti hanno vi. !<lo che la libertà veniva ridottt. nei pacai democrratici, per vuric rngioni. ,: il aenso di una ncecuità generale, politicrr, cd economi. .im 1: i~tituzi0111!e quu!i pcrmctlono n1~che de. i;li abuai delln libertà. In realtà. In libertà è impoaaibile. quui per definizione, quando è guid•.lta, quando ognuno è • respc.nsabilc •• e quando d1 ess.i 11011 si può ubu!Hlrc, L 0 0cci. dente critica l'Oriente. alFt;rmando che non c'è libertà dove ogni intercue è fu110 con quello dello Su,10, e dove non è con-.enlita nenuna oppo!iz1cnc, e nemmeno divergen– za. dnllc direttive dello Staio. L'Oriente si giustifica affernmndo che aolo con un Ire. mendo sforzo di diaciplina rociale possono ve. nire saldamente getk1te le fondnmenla della libc1tà (che in sc11:uit0con11entiu,nn0 ln liber– tà individuale). poli interi e inlcre c:M,i) che 11 cscrcit{\ fil. troverso lo apirito 8\cs&Odi noi tuui. e que. 1>taforza è 11,11na o meno a seconda che con• lengu p1l1 o me.no l'i,itinlo della propria con• servazionc, Perciò, dove esista una vera ne. ces11ità (e non una finzione, diaonesla sollo il nome di necessità). la genie l,1 riconoKcrà e l'accetterà. hmilnndo yofonll\rlnmenle le li. bertà che possiede. In quanto le libertà degli individui incidono negli intere.si della socie. là, es5e !Ono Yariabi\1. pt,rchè la lorc steaaa r1ietenza può diventare un pericolo per la eocietà. ina1c,i,1li e ideoloiici. lrr======~=~~==;1 Ln i;:andc m·nacci.-, Kl!a libcrlÌ\ si,1:i1uale md nosllo tem;-o è c01111ui1a dal len.ati,•o di negnre che 1'1ndi,,1du0 sia, in un qualche s.:n:10, s,,!o. Pncht" d s1..g•elc dclln I benA SJ,I: lu,1lc ai ond• ~Il, iro/iluc:ne d,,]. l'uomc;., e non ris"ed,1 invece nel suo ind1,•i. dualismo e._conomico. L'uomo -11010 con tutti i problemi dc:ln vira e delln morte che nc*tu110 llll\. 11t10lve1àPl·r lui. l'uomo ~lo col tempo e nello spaz.io . ao 1 o con le ave eaperie11ze, co.o con la lllh"l vi1a aubconkcin, so!o ndl11 i;un ricerca del\11 vuità. eppure, in tutto quc. sto, partecipe anche, ~videnlementc, degli alteg'Giameuti del tcrnpc suo: solo nella ilO· cietà eppure responaabile veu<.. In società, quc:s o è l"uomo spiritun'mente libero. anche se non gli ai permelt,1 di viugginrc dovunque Q~e~toin:!~:: ~~ :~:~~rfcri~~:ad[e:~:i:ìr~ penaa.rc • responnbilmente •: o!IIIJia,con un cerio acn«> delle ,agioni ohe li \mnno con– dotti od accelltue le restrizioni satcnc. Que– sto 11en&o di re■ponsabilità veno ur1'nulorità dlrigente e-entrale è. ben 11°inlende, un fatto che fa contratto colla libertà individu11Jis1ic11 u lo spirito del /c.iue;; /aire del secolo pas. salo, Ln concezione ottocentesca dcll.l liber– tà, oggigiorno. è forte solo in Americo, forite. Un'illusione borghese? vollia. e anche se sia eoonomicnmente uno schiavo e politicamente una vittima deg.i al• 1ru1 ra3giri.. Ccrlnmente 1'uomo r,on pc-trÀ mei etJ!cre libero, ne] se11~0spirituale, se non in un sent10 !imitalo, poichè: 11 ia ,pecie umana Non sopporla un eccesso di reaÌ/à •. I II questo numero Bilancio delle arti figurative iu Italia di Virgilio Guz::i * LA ME'J'Al'SICHiùA JERI E OGGI di Emilio Servadio Le peraone di cui paz\inmo hanno visto le ,loro libertà ml\leriali infrennte dalla ne– cessità, e quando nccettano delle piccole li. mitazicni alla proprio Hberlà, accettano an– che le restrizioni brutoli cui va acggella la libc?tà di c~rli popoli continentali: reatrizio. ni che avrebbero fallo infuriare I nostri un– tenati. L'Inghilterra è troppo confuat\ ogJÌ, e inviluppala in un groviglio di problemi e di difficoltà. per battersi in n\Odo chia,o e semplice a favore della libertà i111,linna,per esempio, come f,:ce un aecolo fa Al lempo 1tca.o, la conceziolle 0ll0cen1e. sca delln libertà viene criticula in viata delle condizioni di sfrurtl\mcnlo e di impcri.nlismo che nccompa.gnarono quella fase espnnsiva della vita malCTinle e 11piritunle dell'Occi. dente. Oggi gli uomini si rivolgono a iuar. dare ,al secolo passato, c. guardando ai. l'America di là dall'Atluntico. V"Cdono i\ rapporto che pns~ fra l'individuolismo CO· mc libertà di pen.ieio e, ['individualismo CO· mc libertà di ~frullare il pronimo, Benchè vi aia queste gran divario tra Orier,. te e O:cid::11te esi~•ono rra i due d,._Jlccon. di:tioni in ermedie di libertà. Per e11empin, vi sono dei paesi nc.ll 'Orienlc Europeo, come la Cecoslovacchia. in cui esiste più Jiberlll per l'individuo che non in Ru,~i:1, m11,dove pc. rò tulln c1uantn In vii-i intellcttua'e è domi. nata dnJ\'idea dcllu nccesai1à 110ciale. Poi, vi sono i p.1di vinti, dove i limiti della liberlà sono impo1ti dalle Potcn:te occupilnti, nello ,stesso 11pirito con cui si conduce un eaperi. mento di riform11 a:iciale 1n un riformatorio per criminali. E neasun partito può presen• lflni ,,. chiedere una miti,1azi0ne della sen– tenza che ha condannnlo quei pnc11i Il una lalc prigionia. L'individualismo è svanito Perciò, in E.uropn, vedinmo In liberlÌI f!ut. luarc, quasi come 11 vn!orc di un 1i10!0 i:, borM, a seconda della aitunzione politicn ed econom•rn. E acceUianio questa situ11z.ione quando ne rico!l08Clnmo In ncoeftità. Ml\ prc. prio que.s o predominio del senso delln ne. ce5:1ità dimostra come sin ormai svanito il nosllo 111dividuali111no. Accettiamo dcli., rc– atrizioni ,,Ila libertà di vingginrc nll'e,tero (che colllJ>ella \a pouibili1ì1 di 1nco111rnre 1 no'slr~ aim li e di vedere il mondo in cui si:i. Non riconoscere quC11tosignifica con~entitt• un conflitto 111e,1lce non realisuco fra paesi diversi. nei quali coloro che poillOnO permct. lersi un'ahra misura di 1ibc:tà ,oci,-..,:epreten• dono di eqere superiori n coloro che no11 l>OMono knc ahrcttanto, mentre coloro che 11aaoggeltano i loro popo'.i n 1nfin11ee 111g0m. brnntl restrizioni pretendono di far questo nel nome delln liberlÌI.. In un cerio aen~ hnz1- no ragione cntrnmbi. ma nel frattempo In li. bertà 11iperde in queste discussioni, perchè appurc unÌcl\mcnte come unn •pecie di cito. lo nclta borsn po111io, 1rionfantc in giorni di affari buoni e di sieurez.z.a, e, incnntenatl\ in, vece ul cnrro dello slnlo in ahri peri.odi. Co. loro che veramente hanno a cuoTe la libc1lÌI. si s:o,a{jgiuno qu1tndo debbono eonstalf,ru ;:::~:~ !!:~n~'lc i: ~:~,~~~• Si~o 1 :1~ 11 c~;:s~ domnndorc se, dopo tutto. la libertà non sin che un'illuaione borgh1..-..se. A mio avviso In risposta è che la \1berlÌ\ sociale è acmpliccmente • il ricono11eim~nlo M:1 quesla li1n.i1:110libertà spirituale riel. "=~~==========' !"uomo ha pur prodotto !'arie e d pen•ierc lati,'O di peraundere gli uomini che ogni al• pi\1 grandi. Fortunalamenl,:, onche, nessuna tività mentale. di ogni c111cre umano, è un società può complet111nente asservire l'uomo, allo del pem1ieio dirello Il favore o contro ilnche 1e egli sle!ISOdesideri ohe gli 1 i for. uni\ società che pretende di d0min11,re oani n1~11,, non ilOhanlo un com.p'.eto aietemn di pensiero, Questo conduce in definitiva al con. norm,: di condolla. ma <1nche un completo celto che chi non sia pt!:r la 'SQClctà sid, in at1egg1~mc11to mentale verso tulle le possibili definitiva. contro di essa. I due mili, della libertà. Il fl\moso conrliuo fra Oriente e Occidcn. te Ìn cui Inni:,, parte del mondo è oggi im. ,,e'.gn.a, n, drrmma11z.za il conflitto fra due di– verse concezioni della libertà. Queste due c0nccz.ion1, for.JC. aono i11 gran ç·:ute dei m,i. ti. ma per dei miti la gente vive e combat. te guerre, specialmente quando e31li sono contre.slnnti, come oggi accrr,de. Unn specie ,1i libertà _ secondo la noalra modem:, mi. tologia - è la libertà dei pochi a spese del. lo druttnm.ento dei molti: l'altra è quel bc- 11esscre economico (che un giorno potrebbe ,mehe condurre aUn compleln liberlà) dei molli che 11icltlenii a s1 >e.te dei pcx:hi. Ora. accenando queati miti secondo _il for. rn.idabile valore che essi poaseggono in su. perfide, bisogna nmmettere che cial5Cuno di essi è incapace di un qu:1lunque compro• k::;e ~:ncri;~:~;iùe~Jic:lcc:e c~~ro~r:~ 0 det rnltro. La capacità inaira nella concezione oricnlale della libertà di criticare la conce. zione nmcricana della hbertà ,q>iean i,: ler· rore che si ha i11 Amcrict1 dei comunisti americrr,ni. La capacità delln concezione oc. cidenlnle di demolire cri1icrunente qudla orientale spiega il corrispondente terrore -dcl– !n Ruaaia verso tutte le idee occidentnH. In realtà, non si potrebbero immaginare due principi più nellamenle contrapposti di questi due. che 1n eguali modo occampnno il proprio diritto a fregiar11i dei nomi di Jibcr là e democra:i:ia. Sarebbe aaaurdo voler trop· .., ~u11=::.reil problema (oome fa tanta gente da entrambe le parti), pretendendo che una delle due ,pnrei ropprescnta la • vera• libertà mentre l",1hm 11011 è che una conlraf• fozione. La colla importante da comprendere è che vi liOno milioni di pct80ne da tulle e c. due le p1uti le qu:r!i credono appassiona. tamenle al loro tipo di libertà, e in questa cr6denz.a impegm1110 tutta la loro vita, come i crcdenti impegnano la loro vita nella vita ;:!!b~h~~:a~r~'recogiuedi:lreci:o g::ltl: ~~C:'. ..titui5ee la comunità dei fedeli in base n~l1 atti ufficiali e pubblici dcJ:a Chie3a s!eun. o penino in base al 11110 credo ufficiale: bi_ !Ogna giudicar> a come un -grande con-gegnc mediante ill quale la genie è messa in gr:ido cii vivere la proprio vita spiri1uale. L'Oriente critica !'Occidente per la aua m.ancanzn di 1 3iu;,tizia economico. L'Occiden– te ril'IÌ>onde che le sue libertà, reali e dimo. •tra.bili, sono ?Clic posaibili du quelle mede• mo 11at11quando c0111prendi11,moche il no– ,tro governo non può permctcersi di mandare n~l'o.,tero In propria ,·nlutn. Accelliamo delle restrizioni della libertà degli i1aliani, (li,i grc. c1 e di altri popoli. quando ,Jçnli11mo che questo è politicamenlt!: neccnario. E in tnl modo si Apre davanti a noi mm prosp~ttiva infinita di re~triz.ioui e di re»pom1abilità, t,m. lo che dobbiamo arrivare: ad un punlo in cui d0bb1nm0 riconoscere che potremmo ac– ceUnre nnche il sistema sovietico. se fo.uimo convinti che questo fosse duvvi:.ro neccnario per la n05tra salvezz.'l politica e per la no. atra t10prnvviven:ta economica. Può ~embrare oltreai che quando c0ndnnni11m0 aL1ri sietemi socin\i, lo focciomo 110hnn10 pcrchè li giudi. chiamo in termini delle pa.r1ic0lari condizio. ni e della pnrlicoll\1e storia del nostro paese. ln un cerio senso, fonie, è cosu saggia giu. dicore in tal modo. perchè qu11nd0 ai uccel• !n un 11iatcm" nut01i1ari0 come cosa nece"8• rio per altri 51 è giù. a metil. 11trad11. ver:H>una sua definitiva accellnz.ione per noi steasi. Le libcrtn che vengono prnlicnlc con pe– danteriu, t10lc per il gu~o di dimolillrorc a noi stessi che .11amo realmente liberi. dimo• ~;~ila 1:i:et'tb'e,;:' /:: f!11~em=:aÌ!~aE: .,uesto che tendiamo a dimenlicarc nel tu. multo dc:Jc odierne recrimi11azi0n1 recipro. che fra Orienle e Occideme, e in mezzo nl!c due ui1enze del1a u situ,lzior,e •. Tendrnmo a vedere In libertà semplicemente come un bene di me1c11to che cresce quando i valori del mercato 1ono 1n aumcn10. cade quandc il mcrealo è in declino. e sv.u11sce 1n un mer- toiu..zioni, Il fallo che !"uomo non poun ve– nire del lulto anervito. perchè 1\011può sfug. 3:ire mai •:11 suo cS5Crc vivo. e perciò al suo esaere un toggetto reh 0 g10so ·oltre che un ani. ma'e sociale. è motivo per non lnscinrsi m,11 scoragginrc da tulio 1] chia&o che fa lo alato ,. da tutl,; le critiche dei realisti sociali: seb– bene quesln non sin mai una 1,1gone per na:ctt'are In tirannia. :;•:i ~~nt;:! 1 1 7; 0 .pao:~ 111 ~~ ~~f 1 7 0 c;: 1 ~i;~c 1 ~:J Indipendenza dalla società mercato 11ero. ila societÌ\ può 1nc0mggiare In libertà ,ipi Mi scmbrn che. ,e ver.,mcnlc abbiamo a ntualc. e. qua.ndo sian.e date c~rte condiz10 cuore, la ]iberlà. dobbinmo ITn=ciart•una chin. I n 1 • nelle quah e11sn111va r.,pidnmcnlc ~vi. ra distinzione tra: a) la liberlà materiale, che lup~.odo, in tempi d1 prospe~ità •n rapida dipende dalle condi:r.ioni k>Cioli, e bi la ]i. ;rcscll~. o nel generoso sln!1c10 che seiuc bcrtìt spiritu:de. Po!S3111m0 ammetlcre che la immediatamente una r1v0luz10nc, e~, real. lil>e.rtà tnllleri.1le fluttui, purchè ,·~nga eser- mento I~ fl,~ _Ma que~lo _non vuol. dire. ch1; citnta l:.i più al,enta vigilan:ta affinchè st n(; la hberta. spirituale e 11,v1g0~ crea11vo d1 tn)• conservi la maggior 110mma po113ibile. Dob. p~rloch Sian? un semphce r•flcHo dcli? 1~1- binmo invece insistere nel ricordare che la l.1ppo m;11emilc e socinle. Nessuno potrn dire libertà spirituale è un fat1ore coalanie. è ~m. rho !'nrle, del Rin1.111eime_n_t0 ;ibbin. cs~rc,io prc esislita, per essa " è sempre combat- !o nll(olog•_a O la v1t;1 splnl':1-ale dei i,r1nc1p, luto, e ciò [{I parie della perpc!un lolln pc1 del R 1nuc•men~o. Diremo .piuttosto che e!s11 esprimere In verità de'le nostre esperienze, fu !11 !o~o nmr;1era di. red1m,ere la squnlhdn che è il dO\'t•.rc più importnnte e religio80 1!0~1a d~ 1 loro ".u:cess1 C?n I apr•r~ 111strf!.da delreaistenz..n umana. In sede di libertà ma. ngh urti,.,, cosi come •I comun111no rusro lerinle. si deve dare n Ccsart: ciò che è di avrebb~ pot~to accre~ere infinitamente il ~a Cesare; in sede di libertà spi,ituulc. nbbi, 1 m0 !ore. de,. s~o 1_suo.~e~111 ov~ n,,esse incornggm. dei dove:i ver50 Dio. to ' mighorl poeti ru"1 a produnc delle ::r::~ise~~~onn~odifir~~ri: 11 ;;elcp: 1 ~Jiztnl/b;:~\ la solit1uline è 11,ecessaria opc..ro che non ,1vess.cro tapporlo con le di. rettive delln. politica sociale, invece di con– dannarh quo.ndo non producono un'nue uti. li1aria. 1ic0lari del p:i~e nollho. e ditnostra110 come si possa dare uno ~tnro di neceMilà che renda impo,.sibilc consentire l'esercizio d1 quelle li. bertà medesime: cHe sono dunque l'ccre– :tione che conre,ma la regolo Per esempio, in Inghilterra, immediatament~ dopo. In fin_e della gucrm si conse11tì al capo fasc1s111Sir Oswald Mosley di pubb!icare un libro. Que– sto è un lusso che viene c0n.1enlito t10hnnto perchè, in lnghihena, abbiumo la sens11zio. ne di potercelo permettere, e pcrchè dimo· 11lrafioo a che punlo noi seotinmo che In n.1. 11tra socie1à è al sicuro dal peri'colo del fa. eci,mo. Se vi fosse In minima probnbi\ità ~he d libro di Sir Osw<1ld Mosley facesse t>COp· pinre un., rivoluzione. con maasncto di ebrei, cmnpi di c0ncentramc1110 e lutti gli ui11i or· ,n1i aones.1 e connell$, allora il con~ntae J,:, p 1bbhcaz.i0ne di quel libro divcnler.:nb•: un al'( c11minale. Ancora. IIC l'Inghilterra nve.--ae so(1crt0 ad opero di Mosley qvauto l:t.1n110 aofferto ahri paesi a cau!a del f..1scii;mo. la pubb1icazione del libro aMebbe staia una. ,·c. Sii impensabile. Sarebbe staio un insulto \'cr• so !a rncmorio di troppa gente morta ne; Cllmpi di concentrnmenlo di quel puc\le, Se c0n11ideriam0 In libertà meramente CO· me un vnlore socinle, dobbiamo ncono9cerc che questo vulore è rluttuonte, n 11eccnda del– le condi:tioni della aociet.à. UI «>cietà è unn forra lrem~nda (l'intereaae collettivo di po• Il grande malci del nostro tempo è lo 11for. zo che si fn, dn tulle le p11rti, per persuaderci chO' ],\ libu1à spiutunle e la lihertà m.otcrinle ::,fe~: :~:Hde1l:':'decc;h~ l~:nch::ll~a~r;II;~ a che vedere con In politi:a minacciano !o t,lato di~toj'liendo l'nllenzione delln gente dalle inìzintiYc- del.o stato sic"<>. le quali 110. no co11sid,·rat~ come la sola nuivitò in cui 5 i debbano concentrare l'intercue e l'attenzione di tutti. C~i. 1:,crsino In libertÌ\ dell'uomo di pensare i propri pe1uieri divenir, una libertà ,naterin!e come quella di pora:nc del denaro al1'e•lt!:r0, pcrchè si affermo che i pl'nsieri delruomo dovrebbero npparteuere .,Ilo staio. Oggi, in Runia. l!O uno scrive ur.a pcesin che contenga dei pen11ieri scor,1gginnti, corre il rischio (li venire espulso dnl Sindacalo de. bli Scri1t0ri. E come io .sle380 ho c0m1tatn10 in un certo paese del\'Europ(I Orient.:ue •e uno dice che l'i11di,,id110 umano non è 'sol. 1111110 un·unità sociale che apparlÌene nlln sua c!11SSI!: e al suo paese. alla sun epoca ed al 'Suo posto in mcieti\, ma che egli hn an. che un rapporto diretlo con tulle quante ]e, c.pod1d e con l'intero univer.so, può accadere che la stampa comunista ufficiale di quel pne11e pubblichi un arlicolo per dire che chi parlo cosi non è un osnite gradito, Dire che uno può guardare ollre i confini del suo pn,:. ac, nella nelle. fino nlle stellei più lontane, e In re:1hà, In libertà 11piritualc. 11ebbcne di Eolito debba combattere per la p1opria esi. slenza in seno alla societù, in grnn parte di. pende da questo.: ciò 11pic11:a una coso che polrebbe altrimenti sembrare paradcssale, e cioè Che, se!>bcne noi ubbiamo rn~ione di difendere le i11tituzio11idemocratiche nel no me dclln libertà dell'intelletto, tuttavia i più ahi iiucces.1ì dell'nttivilà intcllctrun!e libero, quelli che h,anno portato ai grandi cnpolavori. nlln vila dei Rrandi aanti. :11!,:. grnndi idee dei pcns.ilori, alle grandi 8coperlc degli scien. zia1i, tutto c•ò si è raggiun1o in epoche e in luoghi dove non ci sono sempre state quel– lo libertA materiali alle quali noi allribuiomo tantu irnp0rtnn2:n Tullo ciò hn continuato nd esistere appunto· perchè In libertà spirituale, in 11:ran parte, è l\,scorcizio de!la coscienza umann fucri d,,llc condizioni socia:i e fuori dnlle ~reoccupa:tioni della vita contcmporn nea: benchè, a.·intende, entro la afcra delle limitozioni contemporanee e del li113"uaggio Epiritunlc contemporaneo. Questo intendiamo quando si dice che Shnkespc;,re è al tempo &lesso un vero eliaabeuiano e anche un poe. la univer11t1le. Egli scrive nd suo costume clisabe!llmio, 1>er il suo teatro clisnbetti:ino con 111 sua penna elisobcttinna ma usa al: !resi In sua im1n.a.ginazione pc; i)Iuslrare al nostro spirito quella che è In condizione per La coscienza dell'individuo è sacra e intangibile I pnui 10.oli1n11 sono riu1dti a dcvn,Hare la vita apiriluale dei loro popoli pcrchè han. no lenlalo di sos,i.uire qu...--1110 mito sociale o.la «:Illudine dell·uomo: quest'id11111 che tut. to qunnto il pen,1cr0 sin cou1V0lt0j 11ellfl lot1n tocide e debba perciò casere dominato dal. l 'intcrc.ue sociale. La loro trovolgenlc pro. pagnndl\ per la lcro cau:k, ha priv.ito milio:<ii ai persone della loro per110naluà umnna, fn. ccndoli divent:.ire degli 'Slrumcnli filiici e men. lali dello elato. Quegli indi,,iduì nel quali $0• prnvvisse ki libertà spirituale furono spinti nell'opera loro ad una solitudine estremo e !::;!~;1pp~er11:~e:l:ll.:Os;;~~~ts]~~lac :~~~ d fasciaino non fu sollnnto una lolla per delle libcr1à ~,tcriali, per quanto impor. tanti nsc sinno, Fu (I.IICh,: una lotta per In libertà apirituale dell'uomo, per c.omplctare ln sua pienezza che si compone di due nspet. ti: lo.»ul\ personalità s:>dale e, al tempo stes– so, la aua so!itorln pcrs011a:i1ì,.umnna, E' cosa imporlnnte. oigi, non dimenticare che noi combattevamo per il diritto di aopravvivere come p,crirorie oltre che come popolo. Nelle condizioni del mondo moderno è pos– sibile che i;Ì o!lenga ogni specie di libertà ufficialmente S.'lncila. di J1obeas corpus, di transito, di riunione, di poro'.tl. e di lutti que. gli altri eccellenti principi che vengono riaf. fe:mnti dn coloro che vorrebbero una nuova Dichiarazione dei Diri,1i dçlrUomo; e che 1uttavia non si abbia nc,suna libertà spiri. luale, se prevale il concetto che l'uomo ala Ìnternmenlc un essere :ìOCiale, che tulio l'nr. te liia un mito sociale, che le filosofie. le tco1iu della storia e persi110 le scoperte scien, tifiche, 11ian0 in 'qualche modo delle raz.io• naliz1azi0111. delle strullu•e mitiche. delle il. lusioni, create a difcnd.,rC gli· lntereaai di questo o quel seltore delln 90cie1à. Il principio di bA11edelln libertà apiritu.i.le è ,che l'uomo,scbbenc csi11ta dentro In socie– tà, è di per se stes110 fuori da es9'l. Egli hn certo un dovere "erso \,1 110cic1n,perchè sen. Ul di essn non può esistere ed ~ non può e11istere senw di lui, Ma anche In società lia un dovere ver<o l'uomo individuo, ed è quello di ric0110scerc che egli po"iede una coscienza sacra e intangibile, e che, ohre il complesso socia e nel quale egli ha In s·Ja vito, c'è la totalità dell'univer,:;o In tol.i.lità del tempo: e, dentro i limiti dell~ sua stcssu csistenz.n, ci t10nd In sua vita e la sua mori-:-. Non ha molto senso parlarc:1 dei Diritti del– l'Uomo, oJgigiornc-, se non si ha un id..-:. chiara di ciò ohe aia l'uomo. STEl'HEN S1•1-::i'\'DEII (Trad. C. Pelli.rn). (EsclutilJO per la Fiera Letteraria).

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