Fiera Letteraria - Anno II - n. 1 - 2 gennaio 1947

- 2 parlf' del loro Or1;!0~lio~ <·Ont<• ha t!ii1 fatto !"_Italia, rinuncjando .ii .:>O~ni di g,r:rndcz.t,1 e di do111inio, alll' ri<'t'lll~i".,Z<' pa-.-.atf•. alle terre, alle 8pcranze, all..• fortunP; e- a qurl– lo ehc <l\(.'\a tolto a~li alll'1. t' a quello clu.: k apparlcnc,a da ::,(•111p1c. I.a :-.11a <·ondizw- 11<· di p~u .. •-c vi1110 e nello hlt'---.o lempo aggrl'• ~alo al !--ei;uito tic-i , in,·ilori, (• for--e .1--::.ur– <la, cd è t11Uorn t·au--.a di molte in[cliritù: ma .appunto per t.111c.,10 l"ltalia può Ji,·c la prima parofo, t·on la forza morale dei flO\Cri t·hc ,cclono :;li altri fino in fondo al cuorC', C' ne SC'oprc110 senza troppo :,offrirne i più mit-1lcriot-i disegni. Noi. crediamo t·hr dall'[talia potrebbe partire il suµ:gerimcnto di una pili ,asta bt1- ropa, per evitare che si aggiungano fron- 1icre alle frontiere, e pc,· impedire il di– slarro d{'IPOrie-nlc dall'ON·irlcnle. La Hu'"'– ~ia è Europa. Naia rìall'Europa, ne ha pre– so la finezza, ma non ha maiu•ato di ripa– ~arla c·on la JHV~ionc e la profondità. li ~iat·dino di Candido cm già troppo ben col– tivalo, pcrchè molti di noi non fossero ten– tati da un'avventurosa cor~a 11ellc steppe. Ma il problema della Ru:,sia diventa ~em– prc pili vasto. li regime rhe Of!"gi go,•cn1a i russi (' ormai la pietra di paragone ,li tuHi i popoli; e la massima altcrnati,•a politica e morale del mondo è l'atlesione o meno al– le idee che quel regime sorreggono. N1~~:,11- no può sfugg-ire a una deci!-ione. Noi ,ap– piamo quale domanda tormenta i;li SJ;iriti pili alti, 1e menti pili nobili: un prohabilc riscatto finale dell'umanità. può ~iustificare il sacriiì.eio, anrora in alto. dell'individuo? Noi sappiamo che, in quegli r,plriti, in quelle rncnti, s"in~inua con sempre rinnova– to vigore il dubbio clic tale sacrificio l•O:-.s.1 1:isultarc vano. Per conio nostro. se 1h111 t·i turbano soluzioni d'ordine eco11P111ice, ca– paci di allonta11arc dal mondo i.i mi~e1·ia, se non ci 1t1rba l'affanno tiei clctcntori cli ricrh<'zze, e se anz.i dc.:,ide ..iamo ()f"I' uui, e pi1l.1 che per noi, una vita j ili ginsta, pil.1 l'l~ ta, pili [dice~ riteniamo tuttavia d1e la 1·e– clcnzionc dcll'indivi<luo debba precedere ogni possibile riscatto collettivo. Lo abbia– mo eletto c·o11 tutta la c·hiarezz,a 1>ossibile. Ma non per questo f'hiudiamo gli occhi, non per questo iµ:noriamo la prcsl•11za del– la Russia. L'intclli~enza russa ha for:,e hi– lSOl"'llO di. r.:entire, al tli sopra cli ogni rontr.'1.– ..t~ cli idee, la solidariclà dell'Occidente, ha bisogno di sentirsi nell'Europa; r 11 po– polo ru8SO, geniale e coraggioi;o, pronto a1. b. sofferenza rome alla fede, ovunque Yada, comunque vada, può dar forza e nuovo im– peto a questa stanca Europa, dove sembra che soltanto i vinti, come noi, ahbia110 un vero desiderio cli vita. Vinla è h, Grrmania, e dc::.idcra romc noi , ivert:, ina non sappiamo quale si.a oggi per essa lo scopo della vita. La ridncita, il pen– timento? Sappiamo soltanto c·)l(' la Gcrma• uia è stai.a la nostra dan11azione, pcrclit' ci ha indolli ad odi:1rla, C' l'odio ha portalo l'Europa all'agonia. Noi dobbiamo oggi ri– cono~cerc quali idee tedc~chc furono re– sponsabili dei nostri mali, e del male rom- l•'IERA LETTERARIA piuto (I.i noi !-,tC'-..~i; dobbiamo sapere fino a qual (Hllllo l"o~~c-... ionc dcli.a potcnzu ci ha conta111i11.-.1ti, fi110 a qual punlo il i-og:110 ColJt· di organizzare il mon.Jo ti ha e--::dtuti; 1wr Uhcrarn·ne, e ~ostitnirc a quelle i111111a~i11i fallaci, a quelle idee Ic1,di un ~<•1JLimc11to del mondo più urn;.1110, pili µ:cncro,.,o. Crediamo ('he ,.,i,a que:-.tu la -.tracia da ::eguirc. Se ,oJc..,..,imo c·ornba1tere i tcdc– i,.<'f1i con le loro ~tCS!--Carmi, con J'aHu• zia e I;, tenacia, ron rorganizznzio11c della mcn.zog-na, c·on la fon~a da oppor– re .alla forza, non farC"n11no cli<' c--a-,pc· rnrc la pa-.,ionc malig11n i11 cui c·adc quel popolo nei suoi mornc111 i pe~giori. :-fidan– dolo a nuo,·a prova d1e sarchhe mortale per lutti. "\oi c·rediamo po-.~ibile agir(' éll un'altra Germania. rhc c~i~te, la GC"rniania goethiana, .:rnimo!:=.a, clignitosa. C'apace <li rona•re quanto noi la liberti e di clil'e11<lc•1 la con. tma sericti't, ('On una ron, inzion(' di c-11inoi stcsoi lalvolta non sentiamo l'urgcn• za. Se i tedeschi riescono a richiamarsi alle loro glorie autentiche, se possono farC'i <li– mcnticarc i recenti ohr.aggi e le violenze. 1-c•accellano lealmente una pariti, in Euro· pa; se la Germania parossi:,Lica può di~<,ol– versi al calore umano di un'arccttabile fra– tcr11itù, allora questo popolo potri1 impor~i una nuova concezione clc1l'onorc che incu– tc,~à il riopetto del mondo. l\la il pcf!:gior ri– medio sarnbbc negare a priori tale possibi– li11't <li redenzione, infondenclo ai tedeschi un.a pili profonda ~uprrbia del martirio e della $Olitucline. Di fronte all'Europa la Frnucia oi mo– SI ra a11,cora diffidente. La Francia non sen– i e in sè una profonda vocazio11c per altre forme d: i11te1ligcnza; la o-ua è un raro e~empio di cultura innamorata <lei proprio ~plendore, nella quale l'intero popolo ve– de socldis(alle tutte le proprie iuclinazioni ed aspirazioni; e per questa stessa ragione ha prel•o un singolare • .:iapetto Cbpa:nsio,ùstico e grandiosamente pedagogico. Ma non sem– pre la Fran.cia si accorge cbc alla lucC' <lPlla civiltà francese, dell'intelligenza franccF,e, molte menti si sono aperte per lasciar sboc– ciare, quasi subdolamente, altre civilL:"l au– tonome e ormai difTcrcn1.iate; cosi come hanno lasciato i;bocciarc ,•i~orose oppo~i– zioni che hanno via via a&Sunto l'aspcllo di idee conduttrici. Slm·i e anglosassoni bono usciti dalla soggezione propria agli alli,wi. e il fascino delle loro culture si fa ~nlire ormai un po' dappertullo. Forse dovrebbero rarsene mug!,{ionnenlc consapevoli i franl'c– si, questi nostri amici che tengono talvolta t.1·opu>0 a lungo i rancori, c ai quali c-hiPdia– mo soltanto cli tornare a una rcciprora i11- Lesn. Se un equilibrio dovri1 sorgere in Eu– ropa, dovrìt essere un equilibrio sopratlut– li<> cli culture. e l'intelligenza latina no11 110- vrà trovarsi in condizioni di in[eriorità ri– spetto ad altre intelligenze. La i:-ag:gf'zza dei francesi, degli spagnoli, degli italiani diven– ta anzi pili clic mai indispeusal,ilf' all'Euro– pa; e noi siamo certi che molti intcllet1uali fr.uncesi già lo riconoscono, e che il loro spi– rito è aperlo alla più ammire,•ole ('0mpren– e.ione. L·l11gliihcrra i· Eur·opa. La <·,altura i11glcoe (' a11.ti lanto europea da porlare alle cslrcm(' t.·on,cp1cnzc j moti .spirituali .:,Orti in altri 1wcoi; e pc-r tiuc~lo la poc~ia i11glc-.e f' uno (il-i pil, hci fiori dello 1:opirito europeo, e la 11al'l'aliva inglebe· allualc ha sai, alo un cou– c·cllo cli ci,iltà mondana nalo dalla piìi fine e µ;lorio'<1 ~ociC'LÙ curopcJ degli ultimi ot·· C'oli. .M.a l'lnghiltcna non i.ntcllclluale non Sl1 .amare l'Europa; nou sa arnarla, per una si11golarc reticenza, forso do,ut.,1 a un miscuglio di pudore e di sufficienza sociale e di intolleranza per ogni forma di abba.nclo- 110 o di p.tssione. Potrebhc darsi I tullavia, rhe gli ingl~i dei nostri giorni ~ dopo le molte ~afferenze patite anche per l'Europa - o-coprissero che c'ù u11 modo semplice di amare e farsi amare: entrare nella propria famiglia con una certa consapevolc- umih~, di fronte ai parenti poveri. Pcrchè i parenti po,eri ~ono i nostri giudici, e <folla 111ortifi– cuzione che spesso ing:iustmucntc li perse– guita, traggono - se non li corroda l"invidia -- una profonda, insospellata ri!-,pcuabiliti1. Il nemico d'Europa è dW1que l'orgoglio delle 11azioni; e la sola salvezza è nella pa– rità. Russi, ingesi, tedeschi, france:,i :. quale sarà i I popolo eletto? Nessuno. Questa deve essere la grande novitù che porta con bè l'Europa. Nessuno è pili grunde degli altri, nessuJ10 ha diritto cl.i domina.re sugli altri. Pos~ono dirlo per primi gli italiani, che ave• vano comn1esso l'erTore di credere ciecamen– te in un primato, e si ernoo, in parte alme– no, la.nto infatuali da sognare imperi, {:,'l'an– <lezze e glorie senza fine; mentre è bastalo che si risvegliasse la dignitù olTesa degli al– tri popoli, pcrchè Lutto crollasse e tutto Cos– se perduto. Lezione salutare; e c'è da cre– dere che ba?>lerà per sempre. Per questo noi possia1no pal'lare oggi cli pace in Europa. Pace in Europa non significa avversione per i popoli non europei. Sarebbe assurdo far dcll'Ew·o1>a una supernazione (e per questo diHìcliamo di certi progetti fodcrali– slici che, contro le migliori intenzioni, po· lrcbbe-ro dar vita a un nazionalismo euro– peo). :Ma l'F.uropa ha anc-he il dovere di non abdicare cli fronle a concezioni morali e sociali 11011sue, deve diienderc la propria cultura contro i traviamenti e le deviazioni che essa subisce altrove. 11 nostro attcggi~– menlo, ad e$ernpio, verso gli inte-llcttuali americ•ani non può essere osLile; ma vorrem• mo poter aiutare quegli slessi intellclluaJi a reagire contro l'insidia dell'ottimismo con• venzionalc, contro i'I don:ùnio dell.'opinio– nc pubblica, co11tro l'assen•imento al gusto df'lla n1aggioranza; c·ontro tutte le [orze, in. oomma. che pretendono da essi il sacrificio della per~onalitit. ln America, come in Eu– ropa, è i,emprc l'uomo che ha bibogno di essere p1·otctto, (: la libertà interiore che de– \'e avere l'ultima parola. Non sembri intempestivo il nostro richia– mo. Questa fragile libertà in cui vi,,iamo dopo la guerra, va .avvelenandosi ogni gior- 110 di pii1, ed è già una libertà inquinala, afo~a, ,,i~chiosa. La sua appareuza è tanto lri-,LC', che giì1 molti i-entono la no.,talgia del pa.:,-,alo. No-italgia I)C'I' il pa~~o cli marcia, per la sollomibsione a «gerarchi<'» di ,io– lrn1i, di ignoranti, di prepotenti; oppure i-ottomis!;iouc al potere magico df'I cl.111aro o a una diffu'-a inerzia spirilualc. La libC'rtà fa giù paura; e mentre rip11llula110 le "iolm1- zc e -,i rinforola l'odio. da ,·ariC'" parti si. c-hicdc J'ordine, la di-i<"ipli11.a, atl ogni co.,Lo: a <·01:oto, appu11to, <lclla libertà. Quasi pi\l nessuno opera per l'avvento di una djscipli– na, di un or<line spontanei, quali potrchhf' ùare solt~mto un'intelligenlf' a<·c·c-llazionc del• la ci,•iltà. A noi .:,c111hralullavia che sia ancora pos– sibile garantire l'a"rnirc lii una libera Eu– ropa attra,cr-io una clure,olc alleanza del– le nazioni. E c·i sembra t·he il primo passo debba essere compiuto dagli uomini di pen– siero e cl.ig: li arli1:iti, dec·i~i a fondare un'in– lesa ~ul rispetto dei prinC'ipi rhc abbiamo tentato di esporre: la liberti\, il ri..,catto del– la persona, la rinuncia ad ogni desiderio di predominio, la parità spirilaale dei popoli. GJi inlelleUuali possono salvare l'Europa: essi, che non chiedono nè la ricchezza, nè il potere, che non han.no a disposizione bnnchL o polizie segrete, posoono ricono-.ccr-,i leal– mente e richiamarsi alla :-,aggczza che fu pri– ma motrice <lelLt loro vocazione. Se cadrà in cs~i. lo ?>pirito di rinuncia, la loro forza si paleserà irresistibile. Al <li so1>ra delle fa. zioni, saranno pili forti dei tiranni, più po– tenti delle moltitudi11i; e all'Europa, a que– sto gn.111corpo -in prccla alle convulsioni. corrompibile e perituro, potrauno dare un nuovo impulso C'he lo rianimi e lo aiuti ad affrontare J'avvcnire scn1..a limore. Questo invito, che parte da un giornalP it..aliano, 111011 sia considerato come un ecces• so di presunzione. Nessun secondo flue ci guida, nessuna vanitù illuboria ci sgomenta. inveee, la certezza di andare incontro alla diffidenza cli chi e-i è superiore per intellP-tto e per opere, e che potrebbe chiedere-i co-rllo 11011 tanto <lei significato delle nostre parole, quauto dell'arclire c·he abbiamo avuto ucllo scriverle. Se essi, i maestri d'Europa, non hanno parlato, pcrchè abbi.amo osato parla• rf' noi'? 1\1a quando il eilcnzio d.ivcnta trop· po alto e mortale, anche il grido <lei vian– dante opercluto può i·i.:-vegliare la vita e in– fondere coraggio. Ironia e sectlicismo, 11011 disgiunti da una diffusa sfiducia preventi,·a nei risultali, <' dal.la stessa tt-istczza rongc11ita ...lf!:liuomini di pensiero, fanno parte dell'accoglienza che ci è riservata. Lo sappiauto. Ma sappiamo anche che oggi oguuuo cle,,e assumere le pro– prie rcsponsnbilitù. Invitiamo gli intcllctauu– li a confidare 11cll·intelligenza 1 a rifiutare una sorte che li accomuni ai fautori di ca– tastrofi. Invitiamo gli inLellct1uaJi cl'Europa a riconoscersi nel E,cgno della libert.it , della <lib111itil umana, perchè infine sul nostro con– tinente Lorni l'amic-izia e torni la speranza. G. 8. ANCIO!.E'ITI mo. clit• è tutto quanto possiamu f)roget• ture per que ... 1.'m1110,deve essere quello ,!i ("OtUrilmire a dis..<ipare in un certo grado gli irigiusli/icMi timcri, diffidenze ed oclii che flrat1a110 oggi come una nebbia sul mo11do e remlono CO$Ì difficile fo co11ch1- <io11<' delfo · pace " Il Ber1to,1 ha poi illu• ,,mio fe1:ol11:ione verificatasi nella politi• ,.n e.~tera degli Stati Uniti con la co11ce• :ione df>IL'1111itù mondiale la quale. l1iso– g,w sperare. si diffond~rù nPlle masse e crescerà (Id opera di u11 maggwr numero 111011diole: i11tere biblioteche come <1uella \'a:io11ale di Belgrado ,ion esistono viii. Come si , ,ot.rà riparare a tcmW perdita? Una Co11v11i.~sin11e è stata ir1ct1rict1111 di esa• ,i,wro ,1 problema e avcm.:are 1,ro110ste co11cret.e. * Fiera Letteraria Convegno dell'UNESCO a Parigi Dopo 1111 mese di. luborio.~t• .,edu- di uomini di Governo che con<livid-0nn. te fo µrima Confereu::.rr dell'UJ\ESCO flltravt'rso le loro esperie11:e 11ersvrwli, le (Ut1ìted Nmions Educatiorwl,. Scier!ti/ìc .. Nllb SJH?rtm:e e le aspirazioni delle masse. Cultura/ Orgmii:utio11) ha chwso i suoi fa. /,o ~crittore inglese ]. IJ. Priestley lw cori " Parigi, /_,e 011 Blum. proprio (I/la did 1 1fon1to c/1<> fo ,lclPf.'ru:.im1e britl1tWÌC(I vigllfo tlel/'i,icarico ,, 11 ,,•.steri<i/,e, il(, clato intemle dar<> In wioritù a.<soluta ai. !>r 0 - l' ,. arrivederci" "~ d,•legati. di qw.,,onhl• getti di "riabil11a.:io11e" dei paesi meno ,,uottro JYll:imll, uggi1mgeml.o: •~ ~pern clu: progrediti tec11icame11te, JH!r SL·ilu11pare t•utro il i,rossimo muw l Vi\ E.:SCO ,wr~ propri si.stemi cli conwnic(l:ioni di ma:ç$a. follo ,wot.>i llmtci, i <inali saram 1 o stati 0$,tio IIIOS$inw diff11sio11e. in pieno regime attirati dai concreti risultati cor1seguiti dli di libertà, di id.ee e cog11i..:io11icu.lturali questo nostr(I prima cot1 /ere11.zo ". Blum I Paesi più progrediti e (lbbienti devono t·o/eva ,,Uudc"Te <ti/a Russia che 11011 ha aiutare fo formaziot1e di 1111 persondle s11e• dato lmcora fa stw ,ufosione al Co, 1se,sn. ciali::Mo ll('i f)(lf!SÌ mc)10 progrediti in Ln Co,iferen.:(i 11 ci ,tiomi,ia1-0- Direttore modo che la diff11.sio11ecul111mle OL't'f'11go generale dclforgwiiz.:a.:io,_te, '!cr 1111_ 1~erio- attral·uso 1111 sislcmo cli associa:ioni inte· ,lo di due (llllli co 11 tro , sei previsti, dal res..,,1te 111/0 .,viluppo intensivo della radio. regolamento, ,il noto scienziato e bio_logo suu111,a, ciuem(I e (1/rre forme tli diff11~i1J• iuglcse, dr. ]ulfrm S. lluscle-y. eh~ J{W <.CJ· 11e tlel pe11$iero (' defl'educa::io11e. Ma 111e11 1 ,rì la CllrÌClldi scgrietario provt•isorio du• te culmra ,. standarcli::ata ·•. Ogni 1wese rante il periodo cli. gestazione delt'organi::- flp,•f' ronservare l'originalitù. delle sue con• zaz·fonc l& (.,onclra. Ne!Uultima sed111a è cet:'1~0~11/1!~::,a}~· è stato ricca anche di in• ~ttJto voi llppro,101.0 il bila11cio pre11e11tico per r, 111110 J9-H ,wNa cifru lii 6 milioni ride11ti e di 1emlm1.:e contrastat11i di grup• di dollr1ri. pi. llc1mi vìccoli ,,(lesi 11011 lia11110es,:totn J probfomi culturali e sci,c11tifìci di~cus~i di (';:~rft;~e:r'·" ti ti;::~~:. c;,:~s!(Jf;: 11 ~,~,:'c:;~ dai delegati sono stati vari e comp essi: w,a sruocie cli "inwerialismo culturllk le proposte approvate riguordano portico- ,,~ larmc11tei la diffusione cfdla cultura fra le mnt•ricano "· masse attraverso la radio, 1/ cinema, la C.'11'i11teressllnte q11e~tio11e diba11111a è stampa, la libera i11formazione._ lo scambio $ta/a vure quella offro11tclla clalla Commis• ir1tenM elci H prodotti intellclluali" fra sio,w cleflc Bibliotecfre e "111$ei. E' stato tutte le Nazioni allo scopo di addive111re 1 t•C1.~o di creare rma .wecie lii "clt!!lri,1g a tma miglior comprensione fra , popoli. housP" per rac~ogliere_ tulle le inform,,- " Naturalmente - com.e ha detto w10 :ioni sulle JX!rd1tc subite e/al potrm,0,11? dei ,lelf'gati americarri., il Sottosegretariof I c11ltural<>attraverso la gu~rr? con parti: cli Stato, William 11.enton - l'UNESCO rolare riferimento ~Ile ~1blio_tecl1e _e (ti 11 nn potrà produrre in pochi arwi quel/~ \111.~ei, allo scopo '}1 -<tu41~rc I mc:.:, pe! rivolu.:ione morale cd intcl/.ettuale che e I riparare.. ~n dove e J?OSS!bi~e,dette. 1>erd1- r rliiesta dalla nuova epoca che si a11re tt•. Lt1 dHtru:1011<' d, b1bl1-0tecl1e e Mata dinat1::i O 11 oi. Afa il SJW obiettivo mini• 1111t·ero lutto JX!r la cultura europeo e L' IMMISSIO~E OELL'ITALIA NisL– L"U'XE.5CO. '"' doma,ult, p<>r 1'am111i,t• ~ione dell'ltnlio. eia pcirte del governo iw– li(lno è .~tata 11rese11tt1ta il 4 dicembre. La m11mi.~sio11e non è stata subito decisa 110• ,wstmtte il ,,arere flworcvo/e di quasi tuUe 'e delegm:io11i, specie degli Srnti U,1iti, a crwM1 delle solite esige11::edella wocedura. e domande devono e.,;sere infatti trasmes• se a11:itu1to ull'ONV. es.~r1do co11dizi?11e f(mdame11tala che gli aspiranti vi appar: te11ga110. La richiesta italiana non JJOlnl "rumtc esser accolta fino all'ottobre ,!cl 19-H, <1111111do si riunirci fo seconda, ses· sio11e dell'U.\'1:,'SCO. Mo 1;a soLtoli.,w,to d1e f?fialia gode fin tl.'ora le pilÌ ulte ~impotìe 11egli ambienti. culturali <lcll'orga- 11i::a:ionc. Nozze ,li amif'i ,lolla Fiern I! 29 dicembre ~i (' unilo in rnaLrimonio il Sig. Cio,anni ~Jarroni. Direuorc dell'LL ficio di~1rihuzionc S A 0.1.E.S. di Palermo, l'Oll 111 Si~.n:i E~tcr d'Ecelèsia. fuguri r:ivi,(~imi .U~L'S l'ANNONlU8 Tromo1r11/e dtll'Accodouni(I d'Ungh•~io ,n Noma Rassegna italo-ungherese del– rumanceimo storico e woderno. Il primo numero llSl'ircì in febbraio EDIZIONI DELLA BUSSOLA CON])TZIONI DI AllBONAJUENTO PER IL 1947 ABBONAMENTO annuale L. 940 ABBONAMENTO annuale, con pagamento se- mestrale . L. 490 ABBONAMENTO annuale, con pagamento tri- mestrale . L. 250 1''ACIJ,I'l'AZJ01il PElt INSEGNAl'ì'J'I E S'l'UDEN'l'I ABBONAMENTO anuuale, con pagamento ra- teale mensile . L. 75 N. B.. Gli abbonnli che grndiscono il pngnmcnto scmcslrnle, trimestrale e (se insegnanti e studenti) mcu~ile, u.ssumono l'impegno di cfTet1uure i vcrsa1ueuti nnticip111umente o per tulln l'unnato. l vcr,,l\mcnt; po.uono cucrc effcttuAti n nu.:::o cArtolina vagli!\ e .fui conto corrente po,t11le N. 1!6823 - "Et!i:ioni <lclln. Bu.uola." Pia.:a Mndnnu1. 11. 8 - Roml\, ...... ~ ................. ,, IOA,,,,f~WWW Bibl oteca Gino Bianco

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