La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 13 - 27 marzo 1921

============~======~L~A~D'{;IFESA DELLE LAVORATRICI ~ Inquilini. Dl=B=d!=i pr _Dl=e!a=r=ie.=i=n=~=ua=~di=.~=1=,=l =de=! cco ai=i: i~=o=.~=: ~=r=C:=n~=~=;=v:a=i:a=~=is=p Unproblema ssenzial@ NOVELLA Mentre la lotta per l'emancipazione Davanti 8118 Vito della clas•s.e lavoratrice dal servaggio è,eL capitafo, si- fa sempre pi:ù aspra, Duè uomini stavano i·itti davanti :il fino ad a.ssumere l'aspetto d'un.a vera e viso sc,rono clc,lla Vit-ai tutti e due e- . rano malconknti di l01. propna guerra civile, è doveroso non _ Ch<i aq:icMa-t<l da me j domandò perdere di vista i problemi 0hc sono dia. · ~ssenziali per il t.r,onfo del nostro dive- Uno <li essi risposo con voce stanca: nire. - Io sono nauseato dalla crildc,lti,, delle tue contraddi2ioni; la mia ragio- La classe dei produttori ha in sè ener- ne nulla ruò nei tentativi per com– gi-e in·e,,auribili che in un domani pros- prend€\f'e 11 sonso ·de',l'esistenza, <i la simo, messe alle strette dall,i realtà, si miaanima davanti .a te è piena d<ille d tenebrn del dubbi.o. La mia coscienza mi ovranno rivelare le uniche, le più de- dice che l'uomo è la migliore di tutte gne di ,reggere ~e sorti della. socie.tà . le crea.zioni della vita ... eppure ·io so- Il problema della donna investe una no infelice ... questione pI'egiudiiiàie perchè si ricon- - Perchè i· domandò la, Vita., senza ma.lizia.. nette direttamente alla, creazione della _ ·La fdicità ! Ma per averla biso- fami,glia. gna o):ie tu riconcilii le due confc,ra.dcli- Ugni s·ingolo, spogliandosi dell'alavi-'- zioni fondamentali clella, mia a.nima., il smo che fin qui l'ha guiclato, deve voi- mio « voglio " ool tuo devo »· - V ogli ciò che devi fa.re per me, gere lo sguardo a questo indispensabile di&"l'.la Vita serenamente. fattore d-ella società ~-o~ialista. - Io non voglio essere la vittima, Una donna che sia convinta ne-i nostri gtidò l'uomo, io v-oglio essere il pa.dro– . ne della vita; e sop.-oridotto a curv3:re principi è un soldato ideale della rivo- \1. schiena sott,o il giogo delle tue leg- {ùzion€1 proletaria; lasciata a sè senza •gi; porchè1 · un'educazione politica è i{ peggior .stru- · - Ma. parlate più 88ID.plicemente, mento nelle mani della borgheeia. ammonì l'altro che si teneva più vici- no alla Vita. Troppi uomini, si.a pulre in,consj,ia- Il primo continuò •se,nza baçfare al mente, consid-erano la donna alla stre- compagno: gua dr un elemento sussicl.iario della - Io vaglio la libel'\c,à di viv,ere se · ~, condo i miei desideri; non voglio esse- vi:ta. uJ! ogni giorno. re r<il sentimento, del dovore o-del pr-ro · Le donm, stesse, che vivono troppo simo, nè fratellro, nè schiavo. Io voglio alJa giornata, senza valore nell'idea che ess~re tutto ciò che vorrò, liberamente: dovrà redimerle, finiwono con l'essere schiavo o fratello. Io non voglio es&erc la, pietra che la societ/i, mette do'Ve e oo– un fa.cile strumento di temporan~o pia- m<i .essa. vuole, fabbricando delle pri– cere nelle mani dogli uomini. gioni con suo vantaggio. Io sono uomo, Da qualche tempo però, anche fra le io sono lo spirito e la ragione della vita; io devo 03S/3l'<l libero! donr.-e,, si notava mn oerto- ll'i;veglio. _ Aspetta, disse a Vita con un se- Qua e Ìà si costlt~itvano forti gmppi so- vero sorriso: _j;u parli mo'►.,o e tutto ciaEsti, composti in gran paJ:te di or• quello che vorresti dirmi ancora, lo so ganizzate, ch'erano tutta la nostra spe- di già. Vuoi esser,e libero1 Ebbene sia! Lotta con me e vincimi, di·venta mio ranza per il sicuro domani. pa.drone, e sa.rà tua schiava. Tu lo sai, E' venuta la sciss:one ·con un cozzo io sono impa.sBibile e mi .arrendo facil– µiafferrabile di -0oncez,oni che non tiu- 1Ìl.El1lté ai vincitori... Ma bi.sogna vin- cere ... - Sei tu capace di lottare contra sciamo a trovare contrastanti, e anche di mo per la liber-tà7 Di', sei tu abba- le donne a.ttravel'l>'ano il loro periodo dJ stanza assetato di vittoria, ed hai fi– stasi, mentre più che mai il -nemico co- <lucia. nelle tue forze 7 mune, adopera tutte le a,rm~ per ab- L'uomo rispose triswmente: - Tu m'incitasti alla lotta cpntro me battere, ed annientare lo sforzo di un stesso, acuisti la mia ra.gione come un trentennio di lot~e proletarie. pugnale, e questo penetra profonda,. La teoria comunista rappN,sent.atli da ment<l nella mia anima spezzandola in quelle compagne nostre a cui non mancò d~ Mà parlate con maggior severità, mai à] quoticl.iano pane dell'intelletto, intervenne l'altro, non .lamentatevi più. non è troppa, compre<sa dalle folle cno- - Dimmi dunque, forso esigi o do– nirne .che nel!' attesa della giustizia so- fcli:fl, r <ilemooina allorchè tu pa.rli di cmlist3. dolorano fra le sofferenze più _ Io domando.... ripete l'uomo, co- atroci e inaudite. ID<! un'eco. Sono le lavoratrici dei campi, le tes- - Tu chiedi ad alta voce, disse la Vita, carne un mendicant<l che ne ha sitrici e le altre centinaia di migliaia di preso l'abitudine. Ma, caro mio devi donne del popolo che nel soc:aLi.smo , sapere che la Vita non fa 'elemosina legge di bontà e d'amore, vedono la a!}'li uomiQi. E poi vuoi che te lo dica7 propria strada, l'oggetto dei propri ao- L uomo non chiede i miei doni,· ma, li prende da sè. Tu non aei che lo schià.. gni e della propria mèt.a. vo <lei tuoi clesicleri, niente di pi1t. Nob I compagni operai nella propria casa, è !]ibero che oolui che ha nel cuore la c,ve sono racchillf,e le gioie e i dolpri forza. di rinunciare a tutti .i dooider! della propria sorte, troveranno ta.nta per darsi tutto intero ad uno solo. Hai com:p-reso 1 V attene ! · 'fede e tanta forza da proseguire fidenti Egli compreoe e si stese come un ca nella tra.da intrapresa. no ai piedi dell'impassibile Vita, por Le formule astratte lascino il posto rigliare dolcemente lo briciole e i resti della sua tavola. alla. realtà di ogni giorno e più che della Allora gli occhi incolori della. Vita divisione ci si curi di forgiare in ognuno severa guardarono i faccia l'a.Ltro u0- un'anima con una forza e una fede ca- mo. Era. una figura rude, ma buona. - Cii.e vuoi tn 7 pace qi intuire e i.nterpretare, secondo _ Io non domando, esigo. J'inesorabile legge economica della sto- _ Che cosa i ria, tutte le fasi della lotta che dovrà - Dov'è la giustizia? Dammola. Tufr indurci al trionfo della società dei li- to il resto lo prenderò da me, dopo; beri che, 1a:scian<lo da parte superati- per il momento non mi abbisogna che la giustizia.. Ho lungamente atte30, ho non borghesi e religiose, sappiano crea- aspettato pazientemente vivenclo del re i gruppi delle donne per prepararle mio Ja,voro, aenza riposo, senfla !uro ... alle lotte del lavoro e del Socialì,z,mo. attendevo, m.a ora bastai è tempo che io viva. Dov'è la ,giustizia.1 La reazione borghese comunque pre- E la Vita rispose impassibile: parata, sarà cosi destinata a infrangersi_ - Prendila. Da.i ca,mpi e dalle officine, gridate MASSIMO GOR.KI , tutti, uomini e donne, il griclo possente èelJa vostra riil>ellione, l.a ribellione dei 1110114 contro i pochi tira.nni, della do- 111inazione borghese. Ora. e sempre, ~mol .avanti. Evviva il So- FORESTO PINI Segretario Tessile. PROLETARIE IL VOSTRO DOVE. R.E DI CLASSE E QUELLO DI DIF– FONDER.E IL NOSTRO GIORNALE I BISOGNA RISVEGLIARE L~ DON– NA LAVORATRICE ALL'IDEALE SO– CIALISTA: IL MIGLIOR. MEZZO 1l LA QIFFUSIONE DEL NOSTRO GIORNALE. 11 29 ~arzo e_qui v1ci~~ e n?': r_rnhia,. " Non, . esistono dia posizioni di legge mm.mo l attenzione- degli mqmhni ~er- clie · mod,fi ~hi.no _le vigenti.: Per conse– ohè non si lascin·o ìnganna-re dai p~~f'ro- yuenza io pago la quota· d'~.ffitto ugua• lll d1 CMa che a-ODO sompre pronti al- le a quella degli anni scorsi. Se la· ntto– )' aggua.to. va legge che ora si tro·z,a allo staio di ff progetto di logge sulle a.bit.azioni prog~ti'6; mi obbligherà a pagare degl, è stàto a.pprovato dal Sèna,to. E lo spi- arretrati, questo lo farò quando essa rito rigidamento _conservatore che ani- ,ara approvata da~ d,,.e mmi ·ae1 par– ma la Camera vita-luz1.a non ha fat.to lamento e verrà pubblicala sulla Ga.zzet– che in,asprire alcune clisposizioni vigen- ta Ufficia'.:i "· ti in materia. cli affitti. ------------------ Di questo fatto si oorvono alcuni prO- on[uMninll"n~ un1rnR1 prietari di ca,,n, per reclamare il pa,g'ar U LII U L ff Jt mento di aumenti in prncedenza non tol'..srati, per · tentare di far firmare cont,ratti nuovi o vessatori, rer limitare i se.rvizi inerenti all;abitazione, e600gi– tando m€!lzi frauclolent.i per tentare di avere liberi alla loro ingorda specula– zione gli appartamenti ed i singoli lo– cali. Inquilini. non_ lasciatevi turlupinare! Le cose resi.ano come prima.. Il proget– to .approvato dal Senàto non è ancora legge .dello Stato, e non ha nessun ·V·Br !ore. Esso d<MJ pa&are al vàglio dell.a Camerà. d<li, deputa.ti e certamente si a,. vrà un'al,pra batta.glia pet ottenere del– le modifiche radicali. E' necessario non <lare a ~col.to alle pubblicazioni tendon~i-ose ed interessate della stampa· borghese che mira ad in– filtrare il dubbio, a sorprendere la bu.o– na focle degli inquilini a tutto favore dei padroni di casa; le ev<intuali nc,v,i– tà attendibili saranno comunicate a tempo opportuno a mezzo dalla stampa prolètarià. E' uscita la · Rivista Oor,iunism-o, che contiene la Seconda puntat:'1 dell'articolo dei com1~1gJ10_ G. M.· 8erratl dal titolo: e Documentnz1one unitaria ». Ecco Il SOlllllillrio.dell'll.o faocloolo: 1. Verso una nuora guerra ? (il comu– nistrr). 2. li Con:;r~sso della Confedernzlo~ Generale· del f,nvòro. 3. I problCrni nazionali: L'« Home Ru-– Je » e la lott.1 di classe. (XicC'Olò de' Colli/ 4. Politica. cste,·a: La Russia nella: guerra mondiale. (V. Keryentzev). 5. XIV e XVIII Marzo. ,.6. P.olemica massima-lista: Documenta ... zlone unitaria. (G. M. Serrati). '.7. l'a,-leta: Il tentativo comunista d1 Kobad. (Ilenedetto Bonacellit. 8. La cronaca de1l'Jnte.'nazio,ia/e: Il Col)lunlsmo in Ingb11terra. (Eden e c-r Paul). 9. I ,·aceonli dnl p,-oleta.riato: Ove si narra come urr contadi-no lirovvlde all'esi- 8tenza di due g~neraii. (M. Saltikow). 10. I. libri: Russia sinda~ale. 11. La quindicina po!itioa: In Italia e(I all'Estero. llltbonomentl : Annuo L. 30.- Semestrate > 15.- Trimestrale » 7,50 Ammhilstraziou<' delb Rivista comuni. smo, via S. Damiano 1G - Milano. COSE SEMPLICI Organizzazione ecauomica d organizzazione palitita Tra fidanzati Rosina (continuando una discus– sione): ... Ma è domenica oggi· c'è il sole do– po ,tanti giorni di maltempo. Perohè non possiamo and.are a fare una bella, passeggiata fuori le mura, mvece di anda.re a rinchiudersi .a. sentire la con– ferenza sul momento politico? , . Giorgio: Va belle: hai un po di ra.– gione ma io ti ,osservo che 11 nwtro i;a,– crificio, la nostra rinunzia a.vrà il suo r-remio. Spero di poter aipprendere, dal compagno che deve svolgere tale a.rgo– mento, d<ille oognizioni, degli argomen– ti un -indirizzo insomm.a per l<i nostre b~ttaglie d'ogni giorno, per le lotte e– conomiche delle mie e de1le altre ca/:-e– gorie d'operai. . . . · Rosina: Questa po, non m1 convmce. Che cosa ci poosa entrare la oonosron; za clella politica col nostro _aumento. d1 salario o coHe nostre ore d1 la,voro, >O non rono mai r-iuscita .a capirlo. · Giorgio: Mi verre\ J.be _vogl_ia,di ri,;n– provera.rti per la tua ostmrui1one. _Te_ lo .spiegai tante v6lte. ma, ? cos11>. di nu– scire noi-oso vog\10 sp1ega,rt1. anoora quale stretto' legame esiste trà lotta nel campo economico e quella nel campo po- litico. . Ro.sina (con rassegnazione): Ascolto la preclica, signor prof.esoor!", ma _in.tan– to mi a=rgo che 1 nci3tr1 p~1 sono l\vviati veri;o il luogo del oomi~10. Giorgio: SI, dove .apprenderemo. d!3- un vero professore e oomp~.gno sociali; 1Jt.a qual,i sono secondo le nsu!tanze dei fatti di questi giorni, i provvedimenti cla prendere per saly3:re _le nostre oon– quiste, le nostre posi.z10n1. So aippena tu riflétti un momento no~ ti sarà difficile comprendeiie che m?lti miglioramenti otl:<: !nu.ti con una agita.; zione o con uno oc1opero, Gono stati poi garantiti e consolid.ati dai _nost:i prreidi rolitici, dalle nostre v,.ttorie colla conquista <lei Comuni, clel!,e Pro– v:incie, dello rapprcsentan1,0. al Parla,. menllo. Inoltre il nostro monme,nto po– litioo è fine a. aè stesso, non si esauri– sco nel presente ma ~repara l'avyc_nire: quell'a.vveniro in cui sarà pos.s1bile e– stirpare definitivamente I.a ma'..a. p,ian– ta dello sfruttamento borgheoo che ci soffoca. Ro~i11a: E' inutile, 1a tua politica mi riesce oscur.a ed a. = le cose mi pia.ccio– no oomplici, alla ma.nq, vicine. V a.dQ a.11a Oam<ira, dl)l La.voro perohè ho pro- vafo .a gua.dag_na_ro vent,i soldi ed_ ~ra. guadagno venti lne: lavoravo dodic1._o– r<i ed· ora ne ~àvpro otto. Questo è chia,– ro. Ma il re,to ... Giorgio: Qon lte bioogna fare se.rnrre punto e... da capo. Senti, ti. pia-0eiono 1a favole! · Rosi,,a: Quando sono belle! Giorgio: Sono belle le mie, se è vero ohe ti. -piacciono le ooae semplici. A– scolta. C'era un.a volta un oonta.dino che a– veva un bel campo di gra.no . Lo aveva aratò, erpicato, seminato con tutte le cure: ·1,. tenera piantioel1a. g<irmogliava. e già e~li pregiustava. la gioia di vede– re I.a bionda distesa nel sole di lugl'io. Ma .insieme a.I grano erano germoglia.– te e cresciute nel terrtino fecondo alltra male erbe che ne ·succhiavano gli umo– ri, toglieva.no lo spazio ed il respiro al' gr.ano utile, al grano dalla buona pro– mo;sa. li contadino, poveretto, sarchia.v.a, t.a– gliava, strappa.va , le male. erbe con una. orera continua, e faticosa; ma quel~o a,llungav.ano sempre i loro steli nomv1, avvelenav;ano oompre )a pianta che met– teva tutto il suo succo vitale nelropera. bella di ma,tur.are la spiga- M:a .un. giorno venne- a pn.~sa_re da~ campo un uomo clie aveva n~h altn! pa.esi e che conosceva.. oome s1 poteva. oombattere quel malanno. Insegnò a.t conta.dina a.d e3tirpare, I).elle sue profondità, le radici delào mar le pi.ante, ad eaporoo a,l sofe i vermi brulicanti no! terricoio che l'alimentar va.; a lioorare completa,µente d.ai p~ rassiti la riantioolla che lavorava util– men.te , Infatti egli seguì il suo consi– glio e, pur conltinuando a sa-rchiare, a. tag-liare per evitare il soffocamento im– medi.ato del suo .grano: diede anche l'o– pera sua a.l lavoro difficile ma clefiniti– vo di risanamento delle sue terre. Ti paM chiaro I Ro.,i11a: Oserei dire di a\. Sembrami che il pr>imo cont84lino assomig\i all,a nostre leghe di resisten=, ai nostri or– ganizzatori c~e tagliand~ u~ po' le un;– ghie -a.i nostri sfruttaton difendendo t nostri inl:<:!ressi impecliscono che ci ab– biano a ooffocare oolla fame e col sopra lavoro. Dell'.a.ltro oomincio a com.prendere la. neoc'1,ii~à perchè infatti non potremo oontinuare all'infinito su questn. stra.da . ecl è quindi indispensabile la. liberazio– ne totale dai parassiti borghesi e dlii tutti i vermi che li sostengono. Giorgio; Si.curo e qwesto .lo potrà. fa.. re solamente il Socià.lismo, cioè il Par– tito dei La.vora.furi orga.nizù.ti in tutto

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