La Difesa delle Lavoratrici - anno IX - n. 19 - 10 ottobre 1

=•=====================T.=A· l!fl,~ESA f}I::LLE L.~A=V=O==R=·=IT_R~.l=G=•f==================== himhu, ecco la ragio11e p.e.r c11i gran ~ s~ioff, fu per la Hianchi una giornata. 1,~r:,, dei uimbi proll'lari è affetta ,la, I indrscrivibile. csemr,io sia por esse sprone a lavorar0 ( fJ<Ws:1 tutta 11,iL.'l pe1 I ideale socialista e per tu1,e, ineo,' ùestini. rngg-ìungero i 5'llùi alti ra!!g1amento a perseverare nella via L,e. eonferenze tai'itc ricc,i di opere quanto umile ed nalmente. oscura, che ella ha LanLo degnamente, percorso. Giuditta Brambiila. si ripeteranno quintlicj. * i::gorg11i gl:1t1dolaxi, Lla,- rnchilismo e }Io voluto ricYocare brevemente, per prccJisposla. a malattie inf-c,!liYc-che fan- le giovani compa,gnc, che non l'hanno no sc-mpr-l' strage fra \-<no. lJrLolcz.za. con- conosciuta, qnrsti tratti che illun1inano gcnita, dcbo\,c,zza portat,a cb.lla nnscita. l'anima e l'opera della nostra rara Trist.2: e1·cditù o laxoratriei: causa di scomparsa) nella speranza che il suo trrnli Llolc•ri ,-Jlc n1aclri r.: Lli tan.:e sven- ===================================== Ac-uANEGHA SuL cnrn:s.0 Olanto– rn). - Mel'(:è l'i1ttencnto delb Ser-ione gior.nnilc f:oti<.ilh:t..1. si è costÙLdto li Fu.scio femminile, c:ho C--OIH<-l JJiù d!i renti h:-crrtte. Vanno parte del l',on_siglio diretLiYO 1~ c..-ompag11e:Kazznri i1farin e :\'oUi Luc:;1. ture ai figli. Se parlassero i rnuri delle u balir1·ìc )) (kgli osp2ùali quaati dolon nar,.,~r-.•hhr10 ! ~Ii pa~sa accanto l'automoLilc c!.cgan– ;f.e. LLl, dvnna, sorridè. Quel bimbo non a1Hlrù. mai in tt balie– ria )} dfro fra n1c. qtvl bimbo non por– terh Jr- stigrnnt.c- dcHa fatica -0 (lcJla nu tri7.ionc insnffici<!nt.c ct-ella propria rna– di c '. J[rntrc cc,n ta.nta ,!rist-czza. mi si af– faccia\·ano i -i;-isini srnunti di tanfi bin1- bi, alzo i;li oc<"hi per dist<1e;li:•rmi dalla Yisiono dolorosa. e Y-cc.lo c .l'cst:,er gi1u1L~t. ~enza, arcorg-e-rmi al SC'mp-Ìogc e Yedo con soqJrcsa eretta sopra una. ci1ninicra <' s,·entcJanto nel cirlo azznrro la ban– diera ròssa. I \·isini pallidi si ra::sc,rc· uano e il cuore 1ni s.nssu1-ra: « oggi in– '!ominc-ia, la nuon1. et.à del.la gjustizia. )). L'igienista. Inm~moria ~i una ornanimtrlrn Mi sin lecito raccogliere il pensiero e il cordoglio di tutte le compagne orga– nizzatrici e organizzate, della prima ora, pèr la morte di Virginia Bianchi, spentasi a 76 anni dopo a\·crc dedicata tutta la sua esistenza oscura e modesta, all'organizzazione femmini!c. Costituitasi al io febbraio 1895 la pri– ma Federazione Femminile sotto gli auspici del grande maestro Gnocchi– Viani e coll"ausilio del segretario C1·0- ce, la Bianchi fu fra le ·prime a. porta– re la sua semplice parola negli stabili– menti e ad inscrivere in massa le laYo– ranti in biancheria. Kcll'assemblea del 1° luglio 1891 le Yeniva assegnata la ca– rica di segretaria che restiti1i,·a nella assemblea del 4 marzo 1917, precisa– mente 20 anni dopo! Vi furono in questo lungo periodo, momenti diflìcil i che inasprirnno la ,·i– ta interna del1'01,ganizzazione, ma il suo temperamento calmo e modesto, la sua coseie!lza sicura sapeva fronteggia– re i momenti più critici, e srnlgere il proprio còrnpito anche attraverso le più aspre agitazioni. Quando Ia Federazione fu sciolta per decreto di Bava Beccaris nel maggio 1898. ella non si_ diede vinta e lavorò finchè si ,·enne alla ricostituzione nella giornata del 27 gennaio 1899. Per tutto quel periodo. la sna casa era diventata la nostra sede sociale. Fn con noi nel mc– mora~il~ Comitato _pro' reclusi politici, che s1 numva nell'ab1taz10ne della no– stra indimenticabile Alessandrina Ra– vizza per ottenere l'abolizione .dei famo– si dcGTr;ti, che condanna,-ano a 15 e 30 anni di reclusione gli apostoli della no– stra fede. H giorno in cui fu liberata la nostra ca~siera <l'allora, Anna Kuli- = CORRISPONDENZE- 11 11o~tro gTid.o è: Tutte al IaYoro, per il so,:frdismo: GATTl'.\.\R.\. - Lui/o. - Dopo una I trn la Yilc borghesi.1. che fino a ieri ci . * . Iun~,1 ma!alli<-1 c:hc J:1 costrinse ~,<.L ... ,s~cn- te1rnG schiaYe sotto il suo fcrot(' dominio FOHLI\f1lOPOLI: - Dvmc-nica '.:G set- ta1·_Sid.al 11os1{·0 moYimeuto, Ja. buoHa· cli e ris,·egli.;.u·c. in. t~tlli gli .'1nirni il µT.:1~1d_e ternlJ~·e. el.Jbe luoJ),O ,In i11.an~ ~11-:1zione.òeu~t ott1n1a t'Ollllt1:;11:1 n~:-.ti•:1 l'oghano }.lar- lclealc del Soc1..alrnmo, tlle :,alo emnnc1- I b~11<l1er;1 c.ìeil,1 Sezione socw.11:jt.<,l temuu- µ-h~rit:·1, s1>irar~1 lunedì :W s. m., YOl.g:cllilo pcrù. la cJa8!::C l.nv -0ratriee. n1lc « Ho&.1. Lnxcmburg >>. l"ulliwo tno JlC'llSi\..!1·0 nJ. c·ompngni, ali-e Vin1 il C-OllluUismol . In tale g;orno ,·cn11c. put(' ~c>operto un c:om1)..1;;11r C'd ai ~uoi <::1ri genitori. Dn. Ro~ina Ricc-1. rwordo nwrmor00 <.l Hu~-...1 LuxemQurg cd 1iiù cli ciu~1ttro anni i:--x·ritt1 al nostro mo- * u Carlo Lic!Jknee;lit. YìmC'1110. :::·i ◄1YeY<t {liJno~Lr.ata forre e te- ~---~----=~~~--~-- n:1l·c nélla Iott.:1. Port~1,·.;_t sem1)re i snoi llPHitlcr,1ti cOntiidi J1ct· dis<.'iplin.ure le rnns.so e c1ied-ctutta La sua Ol)(lJ.:t per il 110:-;n•J Ideale. .\I lnner:tle i,1\ t0 in form.:1. ciri1e 1·arte– lip:1rono eon ban<l.icTe: Ja. Sezione ::-;oc:ia– lisL:1 (li G:1tUn ... 1r:1, il CirC{>io ~ior:tnile e Gi·upno f1..11w1inUe, oltre alle Le~.lle arli te::;sili. mtn~1tori, c·ernmi:-·ti, bt Sezione ~o– ci.alisb di Yilla clel H·osso. Ja Sezione, so– <.'ialis{<.l. il ('in.:olo gion111llf' socinlist.a. la I.ega p.rolctn,1·i.. 1 mutil~1ti, inY<.1liL1idi Ro- 111agn3no Scsi.. 1, e la Sezione socinli:-.ht e j~ ~•ire1Io gion1nile- socialist.:1 di Prato Sesia. _\Ila f:lmig-lin. clo!ente cleìl:1 ])Cl'(lik1elci– la seeon<l:1 fig:lin, :1i fr.atelli ed :11 11atlre. buoni militi del no~tro le.leale, Yadft il nostro cordo~lio. Jl Grup1)0 femminile so– ciali~t.<t. il Circ-olo g.ioYanile, la Sezione soeiolist..1 si unh;cono ..,,1 loro g1·ande do– lore. J,rt Reda:i(Jne della, Difesa. i11i;ia alla famir1lia. della, 11nrcra com1Jag11(i verduta le proprie condnoUan;;·e. * BRAXDIZZO. ·- '.\e! nostro pnese non ~i etrcttuò 1n,1i uno s]}osnlizio in forma ci\·ile. Poclli giorni sono Yi fu il 1u·irno fra il cornl).agno Fen'CTO 1 Giuscvp-21 cli G.assino e l.a <:ompap:na Riclletb.1 Flore– stin-.1 di Hr.anrlizzo. Al ::\lunicipio 11n gr<.Ul numero di c0mp .. 1_g-ui li alf.ende\'<.l c'-On bnndie1·e, e la cornp.ngua Berlcit.i Lucia offer:;a un grosso mazzo di fiori rossi, pronunciando b!"eYi p.:.11J.·olc. Dopo in cor– teo si 1-c<:nrono tnui alla Sezione soci::tlii.– stn. r .. nlarono i c ,om.pn ;::rni Bonarcli e Si– nistro. La Sezione $iOc.i-.1li5;1a off'er!:'e agli SJ}()-Siuna 1ienr,a sti lo;:!:r.n fica. che serYl all,t firma clell'atto matiòmoniale. Alla Lega Prolct:.1ria reduci si prese il Yermouth. e fla !"entusiasmo di tutti ~Jerlo saluta la coppia a nome della Le– ~fl. Aecomp..1gnati a pn1nzo in corteo. a ùispeito di tntf.e le bcg:hine brnncliz,, ~e.si , gli spo~•i salul..ino e ringr.azi:.1110gli in-. ten·enuti. Il Gruppo femminile socialista nugu•ra loro una Yita felice. Per il Gr11J)JJOfemminile Rubatti ìllaria. * CIRIE' - Anche qui, in s;cg-uit0 ad in- tensa propng-:n1da ed aiutate dai cari compnr:,'Tli del Fascio gio,·anilc, si formò il Gruppo femminile. ehc conta gfa una trentina di iscril te. Xoi speriamo che al– tre volenterose c·ompngnc Ye.n~'lno a riu– fo17,.'lre le nGstre file per combattere con- MO;\'F_\LCO'.\El (Friuli). - C'rll111iray- 9io punito. .\l~ntedì 7 ~ettemllre, le comv:1g11e del Ciroeolo gioY,1nile so(·ialis-ta << Sparl..,c_1cu.:.:: », riunitesi in fl:::iSl'mlJlen, cli– s:c:11~·~:cro, fra le altre co:-.•;..', r.. 1 tw cli cru– mir ... 1g-~io commc:-;:-:o e mautcnntu di1Ea !:10- l',i.a .\.nnn Zig-or, ri1•ctut1rne11Le. i1n-hata e esorL1ta ad :1bb:1ndon!ne il ]aYoro c.lurHU– tc lo s;:iopero. inizi,1to e S')stenuto <.:i.Hl ,e~ nergi.L Lia] prolct.ari.nto llclla ,-enczi,l Giu– lia a }Jl'otcstn. <.lelln b<.ll'd;itnr~1 di g·n-12rh1 inc-omùent0 qu-.tle s,-appn lli piombo ~1i cit– t.ndiui cieli.a nostra regio110, impo~t;1ti cl:.11 -~·ionlo c.ìell:1.. retì.en; done tlcl G<Jrerno iindi.rno (1mri c1.ll 'au:..:tri:leo). C.onsidernta la gr.aùtit del c.. 1s0. e rite– nendo ind?~!)1a t1· .. 111nOYcrard ~1111..:or...1 tra le ii.le soe::nli::..tc La detta .\.1rn..1 ZifìOi. le comv~1gne <.leliheraronn rnunimi re~pnl– sione immedh1ta della <:n1mira clal nostro Clrc-olo. 'l'anto l}er l'escm1)io'. Benissimo! * (n. tl. r.) AXCOX..i. - Il Gruppo femminile an– conit.ano, cli rccentisffir:1,1 cDstituzione, ba compiuto sabato, 18 con·., lléi locali clel Circolo <( Andrea Gesta », la sua. prima affermazione- di vit~1. Cou l"iuten·ento dei c-omp:1gni dell:J. Sezione .adulti. c:he b,111110 risposto con slancio ,1Irin\'ito, con l'niut.o del Circolo ~io,·.ani!e Iarg.1mente r~1ppresentnto e molti simp~1tiz,1 .. nnti. sp-e– cinlmentc donne. lrn a,·uto inizio u·n corso· c1i conferenze. allo s:..:opo cli l)l',)speiL.n·e e illustrare il problemn femminile in tuita la sua Y<.lstità e complcssitit e di chiama– re a r..1cco1ta le forze <l';tmbo i sessi per la elcn1z.l::me morale e so<:: ~1.le cl-ella don– na e la sua redenzione dalla deLittutosa sclliaYitù del c.-1vit.alc. 11 co11Senso manifestntv col numero~o intervento. fraterno fa bene sper.n re. e sarit cli ~prone al Gruppo, c:be sebbene non conti un -alto numero di iscrhte. è formato di -elementi f.:1ttiYi, decisi acl o– f'Hi possibile sacrificio pel trionfo delln buon.a c-.1u a. Fra l'unanime consenso parlarono i <:ornpa;:rni a,-yocatess.:·1 Orsi-Comani ed o– noreYolc Bocconi, che con eald'a ed ·ele- 1.nt.a parolfl fecero un {lCcurato es...'lme delle condizioni d'a \·yiJintenlo preseni i c1.ella c..1onna ope:.~1ia e della donn~1 mas– saia, con spec-iaJe ri;rn:nrdo alla donna. dei paesi non indnstriì:ili - come Anc-ona -· elle libera ln.Yoratricc a domicilio non sente anco.r:1 _il bisogno e.li J)l'ender •p.nrte alla tolta soc,ale, Jler la redenzione del Jayoro. Conclusero con _un e:1ld.o appello a tutte le forze. perclle presto la ~rau m.nssa proletnrja - SC'nz~ cliYisioni òi scs.si , d'intenti e lli mezzi di Iott.'l PnccoRa Pos\ta :\IIL.\)."0. - Tcrr.d1,a PC'tC!ti. - Percb-è non Jwi sc.:ritto 111 1,rosn? Tu ('lJc sci opc– r,aia, h:ti t:rn!i nr;..omcnti utili ù.u fr,cl1inre; lns<:i.1 du11quc l1t1c:-::c <:O.':<!.: che JJuu dkono nulla. LOXDR.l. - Tancrr'(li ('as(ulio. - L.:1 ri8J_ro~ta ali 1 \"O':-tra c.:~ntulina 1.a tr<Aerctc SU ('(Jmj)Cl!}lli.' ALT_\.ItE. - -lr/11n, Riùoni - Sotto f-0rm;1 dJi << c-01Ti~11011•l,enz.:1 J) 1:◊.':c,·a .uu– è-.Cre: C-◊~l. Jl•J. :,;, C.I.S('L\..\'O Y.H, DI PE:S_\.. - ùi,1- Se/>JJe Jla-;:;.;iui. - I:D.r,u.-omento dell.::1 YO– stra « Fi:lccola )) ~nclJbP 1J110110.:::o fosse ~t!~.:1to <.:on m..:.1ggior <.:biarez...:a e :•:rmv1:. YE~EZI:i. A.1t1clia, Btlla11rli11i. Rnbin<.l_r .. 111~11 h 'I'.n!!ore è un poew indo– st,rno. L'opai·a H1'1 è il riJle,so <foll.l 1,:'0- foucb ,"1pien,._t <lelrlnclfa e clell:l y:t1 e,-ontem1.1l1Jtira di c11H~l p0polo. .bJ' .poeta nel senso più alt.o della v~uok1. c-ome a– \T<.li potuto c<0n:•-t.:tHrlo dalle v~J::h-e s1rofc pul)h1ic.-.1te_~ulì:~ J)ifesa. J.,c~gi. se Y11oi aYere un'Hle;.1 -del1" ... n1torc: (< 11 Gi.. trdinic– re », r-<.1C'C'olt:1 di liri<:11e cìi amore e di T"it.a scriite (hl 1., .::eta nelln s11n gioYinez– za. e (( s~i.dù11·1 "· Ol)el'a tilQ$-'Ofic.a de·ll'etù ru.nttua. elle in v~1re1.:,·hi ~tudi: << inclid– du-o e unirer~o )). <( i1 v1·01Jlema del mnle >), «_il pr9blema clell'io ». Li <lice qu,1le è la coneezione che L1utor<' ha clell...1 Yha. li T:1gore_ ha tu1t.J l::1 nostra ~'.impatiu pe1,clle, eome s..1prni, b1 res1itnito :11 Go– n~rno ingle~ l...1tleeorazione 11i b.nroneuo qu.ale prot;f!~ta ver Ja 011pres::iDue eJ1e detto Gor-erno esen.:.ita. su i sn0i f1·.. 1t.elli d€-H'Inclin. E,!!"li è -c)'!'J->:i .1 r,nigi. Qui vi è rure Cl!Jrn11dr.1f--em, r:.:ritt1·icc e Ruffra,.,.i– st..1..hi_ndo. c-11,c ha fanr·iato .alle tlonnc -~li tutto 11 mon~1·o un manife:::.to i~~pirato alla. 1m.ce . !nonchale mer<.:è rJnt,ernazion.nle fen11nin1s1.a. .Se. c-ç>me dicono. l"India è tutta hol::.:-ce– y1ca, c1 Yl~'?]e !1-e11 nJtro, per<:bè quc-sto e quanto gia s1 pr<11>os.edi f;1re con in– tento pratico, m{'rcè h se:uol,n. 1n' clott.s...,a E. _Arne~en,- _('()_n~?l'Yatri ·e del )Ju~eo ZoO· log1co cli ~ n-st1J1nm, ·e ,riu.ant'o. Jn teoria 1~ clon?e _c11_.tutri i Jì.::tl'l!ti e di tntti i pae~ J~tt~ledi \~l~r i~~~~~-eF:s1, hnnno semvre . II T~!!ore o·e,l'el'a cli troTare l'Europa in l.acnn1e pel' 1 d10ci milioni di morti. In~·~ce? « L EuroJ!•l - egli dite - è un.a i,~7,>~~'l cbe balla intomo aUa pro11ria ba- 1::;VJ:;H!s IZZl GJ CS1"1'l'B. uerente re•v. T>})Ogrnfia clella Socicti, Editrice ,1vanlì! Mrlan.o. V1(l S. Damiano, 16. Voti dHHe Olliclne e dHI tompi Eppure egli torturava q udi a donna la esasperava. P~r,chè? > Pcrchè nell'anima dell·uomo vi è an– cora rn<lica,to il senso di _dispre 0 ·io per la donna, perchè vi è ancora in fui an– {lroduttrice nella società e come .<erra nella fanngha. clern moralmente subìre il dominio. dell'uomo? Pcrchè non deve saper snsedare li) lui il rispetto e la conf1d~raz1one eh cli&: merita? Perehè se e nusc:1ta ad impoi·si nella societi, no'} <le,·e__ sa_pcr imporsi nella. famiglia? Una verità Cara 1/omifd,,, Da gran tempo mi brncia sulJc lab– bra. e mi agjta il cuore una verità che oggi non posso tacer-:i. Come sai, sow, una lettrice assidua della /Jife.sa e della rubrir·a " Voci del– le officine e <lei campi"· Su quc,ta ru– brica io hr, c~rcato spesso una YOCC che parlasòc della condizione morale nella quale vive la d,,nna proktaria, non so– lo nella. società, rna anche nella fami– glia e dicesse come, questa condizione a lei fatu:.: nella famiglia, sia pia dolo– rosa e più pcn~;a di ogni altra condi– zione. ~la proceùi:irno con ordine. Sen– ti. Ilo l'abitudine <li oswrvarc in qua– lunque ambiente roi trovi, pnchè vedo d,c la vita, la si conosce meglio dall'os– servazione dirdta che ciascuno di noi pui, fare intorno a se, che dai libri. Ero sul tram e tornavo da un piccolo paese, pr,co lungi da 1filano. Di fronte a mc, insiem.-. un uomo e due donne prolctfl.– rie. 1,:,'na di queste, teneva sulle braccia a<ld,,1-m•cntato, un bel bambino che clii} andarn tratto tratto coprendo coi lcmhi del proprio grembiale per ripararlo dal freddo della sera. Dal bimbo il mio sguardo si fermò sull'uomo che doveva esserné il padre e vidi che questo acca– l'ezzava cogli occhi intensamente e guar– tlava con tale compiacenza la sua crea– tura come se lo ad(Jl·asse, I Com'è bello l'amore in ogni sua ma- ch-0 se non lo dice. il concetto che' ella nifestazione: Quale p~sia: e qual po- sia. un'esscre inf.eriore, una cosa. che si tente soffio di vita e di bontà in questo possa e si debba adoperare e torturare gruppo! Dissi fra mc. e amare anche, a capriccio, cioè come Il tram rallentava spesso per diversi a lui pare e piace. Vi è il concetto del ingombri e il viaggio durò più che non possesso assoluto dell'anima e del cor- dovesse. Ebbene 1 po. Co~a si ,fa di un oggcLlo?, L'uomo incominciò a parlare alle don- Lo s1 puo serbare, accnr-czzarc o in- ne in termini dapprima schcrzevoli, poi frangere a piacere., ])<'rchè é noslro. Co– ironici e l'altra, ]a compagna, che dove- sì fa l'uomo dcJl'r.nima della donna. E va essere una parnntc, interloquiva spcs- quando quest'anima è infranta i so, sr·nza dar ragione ni, all'trno nè: al- Egli diC'e che la colpa non è sua. l'altra. Non potr·i non interessarmi del E quando elln, cerca fuori dal proprio dincorso r per la simpatia che mi susci- nido un po' d 'affct.lo , un po' di con– tava quella giovane madre, che mi sem- forLo I brava, nella sua miseria, tanLo amore- Egli dice che è una squaldrina. volr,, e, JJel' qud bambino addormenta· Come vive OJ..{gi lrt donnn i Lo, ignaro, delle piccole e grnndi asprez- Giovane e s1,osa è la, schiava <lell'uo- zc della vita. mo. Madre, è la schiava del marito e Ma il ton~ dc!l'uomc, cambiò, div<>nne dei /ìgli. aspro e bf'flardo. Ln donna risponde- La donna lavora come l'uomo nc!l'of– V<lo r..empr_c, a. voc:-c bassa, _con energia, firina f' nei campi. eppure quando que– eon rabbia di non w-dcrst compresa e sti ritorna a casa dopo la spa gion>ata colJ'.in<lignazi?ne che_suscita chi di pro- di lavoro vuol csscrn servi io da padro– posito o per rncon;;r:10 malr.nirno fa sof- ne. come se questa fosse di frrro e la frirc inutilme1,t-0 un essere che dovrcb- fatica non logorasse pure le snc mcm– be amare. bra. Guai se la mi□esti·a non è pronta, La. scrna era di gelosia, ma di una se il letto e sfatto, se le s!o,·iglie sono gelosia senza fondamento, della tortura anrora sporche, se p;]i abiti non sono h,;- per la tortura. vaLi e rammendati?, La donna deve fa- E' gue13to rni ha fatto pensare. re du<> giorna!,c, mentre l'uomo ne fa Quell'uomo era convin:o di dire ckl!e una sola. rr,ienzof\ne. quell'uomo era convi_nto del- La donna lavora più dell'uomo. :Ma, 1ùnesta d,:Jlr. sua donna, lo ~' c'.'p,va, dimmi, rara R"milda, perchè nonostan– dalJ'intcnsa a<loraz10ne r,er 11 bimbo. J te questo suo in<liscntibile valore come _Non g_,1d1amo la crociata agli nomi– ni, vogliamo soltanto dare alle donne la coscienza della loro individualità, non solo come operaie ma per il com– plesso dclk loro qur.J i tii, morali che de– vono susc1ta1:c nell animo. il rispetto e le considerazioni che cs~.c meritano E quest'opera ùonemmo ~aiht i~ co– mune cio_è, dune5bno le donne prolcta– ne, sen_tll'e fra 101'0 la solidarietà mo– rale e il_ legame dell'anima collettiva per la difesra della, nostra personalità mo'.·ale cho non. deYe essere calpestata. In,ece ne]Je_yar_1e circostanze, 1a donna serba qucll'indiffc•renza, verso le sue compagne, che è il piti valido sostegno delle _prepotenze dell'uomo. Unwne, uni?nc mor'.'lc, per Ja comu– n~ difesa._ Cosi come et siamo uniti per d1fenderc1 dallo &fruttamcnto compiuto sul nostro larnro dai padroni! Q1\ando sapremo difenderci e soste– nerci moralmenLe, quando sapremo mo– ra_lm~nt.o 1mporc:1, a_ncho l'uomo sarà migh0\'0 e molte_ rntnnc torture e molte tragedie dell'amm_a _femminile saranno evitate. Ohe no dici, cara H.omilcla 1 tu11, Adelina B. ••• Dico che hai pcr-fett{l,ment.e ragione. Romilda.

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