La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 20-21 - 16 dicemb

NEL NOSTRO MOVIMEN TO L'organizzazione femminil inséno alPartito. Traccio per iscritt o quello che è il mio pen– siero maturato nella mia coscienza e dettato dal– la esperienza acquist ata i.n una opera di propa – gan da intensa vissuta da due anni in qua . La questione fu dibattuta , quasi pr emarura– rnent e ed io mi dimostra i avversa alla discus– sione di questo tasto. Era mio sogno lasciare ohe gl 'impetu osi rorrenti , torbid i di tutti i riga– gnoli che dalla montagna precipita vano alla pia– oura , facessero straripare il grande fiume . Quan– to sareBbe rimasto, scondo me avrebbe poi trac– ciato la luce di una dritta via. Fui sola a pens are così, e mentre si sanzio – nerà la formala per la nostra organizz azione, la organi zzazione è ancora un aborto . Vi sono moi– re buone speranze e validi sintomi di risveglio nel moviment o socialista femminil e, e ciò ci dà affidament o ohe la donna non transitoriamente ma con fer ma volontà di dignitose conquiste si ass iderà al suo compito di riscatto del suo dir itto alla vita pubblica conculcato da secoli dalla razza più forte , che salita sino ali 'apogeo è precipitata in un vergognos o caos e intrisa di sangue si di– manda sbal ordita : Perchè per la donna il destino è diverso? Diverso il dest jno ma non meno doloroso. Di– verso il mezzo per la ricerca della sicurezza economica , ma forse più umiliante. Tutt e le dif– ferenze che l 'uomo ha sanzionato tra l'uomo e la donna nei diritti e nei doveri, devo no spa rire da quando essi affratellati, si sac rano al partito immac olato che vuol tutti fratell i. Concediamo i privilegi che sono loro prerogativa al primo, se– condo e terzo staro : il quarto , il nostro deve riconoscerci uguali . Dacchè la nosrra organizzazione vive ver a– ment e e cioè dopo la crisi portata dal presente conflin:o, ie polerrìiche e !e esposizioni di vedu te si spense ro ben presto. Abbiamo già troppo da lottare per conquistare verso la borghes ia ; coi nostri compagni, lode a loro che pure non po– rranno completamente di colpo S!!µntel larsi di rutti i pregiudizi che hanno sul conto ·della don– t;a, la conclusione fu che ricOnosciuta I 'ug ua– &ianza dei diritti nostri con quella degli uo– mini , noi in seno al partito dovevamo avere @vunque , in qualsiasi consesso voto deli bera– tivo. Qu i nacquero i guai. Le nostre se zioni han no forme multip le ; ora giov a~ili ora forman o grupp i non tess erati , o sono m mescolanza cogli uomini ; nel Biellese moire sezio ni: 32, so rsero a ge, !t: compa gne si tesse rarono, nominarono un com itato di pro– pagar.da e quest' anno tennero il 2° Congr esso , con discussioni nutrire di argome n,i. urgenti e virali. Da ~I.lesto la,uro e dai buon risultate otte– nuto io rite ngo che quest a forma di organi zza– ztOne, legge rment e modificata. ji a la più pra~ rica per ora Il Partito è uno e l'i deale è uno quind i si dovrebbe lavorare insieme. Fin dove è possi– bile questa è la massima migliore che deve gui– darci nel condurre la donna al suo avanzamento mor ale e intellenivo. .::>e il gruppo a sè è utile per affrontare le prime difficoltà pregiudi zi, infer iorità di coltu– ra in ra:::pc,rro all'uomo, timidezza ata·,ica ecc. ) il gruppo da sè non può fare un lavcro pratico e durauro se non aderen do alla sezione in cui gli uomini portano tutt a l'esp erienza e lo spirito ò batt~glia di una vita vissuta da lunghi anni rra l'interessamento delle vicen de storiche e del Cùmpit 1 J che tssi solo possono esplicare di fian– co, o incuneati al movimento della società: bor– ghese. Bene ci scr ive Eombacci dell a Direzione del Part ito: 11 Solo quando la donna avrà acqu istata pkna coscienza della sua miss ione potremo dar di cozzo cun successo all 'at tuale ordine di cose Ed allora largo alla donna, basta colle irrision i, se anche lavorare per 'j()lie ,aria può essf..:-e compito arido e scarso di soddisfazirmi si adempia ugualmente . E' questo com pito un pos tulato de l program– ma e questo e quanto Precis ando : Gli uorrtini pare sia no propensi alla fusion e delle 5ezioni femminili giovanili con quelle gio– vanili maschili. così pare dalla corrispondenza avuta col com p. Bombac i. Io non sono favorevole a ciò, penso che qual– cosa strida in questo concetto che non occorre discutere. E propongo. Fusione delle se zioni puramente femminili resserate. colle sezioni maschili ove localmen te esistono, a condizioile che la donna abb ia il diritto di gruppo interno , amrnin istra.z.ione a par– te qualora essa l0- creda, voto deliberativo nelle adunanz e e nei Congr ess i, diritto di continuare a convo carsi in Cong ress i, Convegn i, Federa– zioni loc&li per la speciale propa ganda femmi– nile ; diritto alla tesser a da 18 ann i in poi. Per quelle. al disotto di 18 anni, per !e già iscritte o aspira nti ad iscr iversi : dir itto di part ec ipa– re alle adunanz e con voto consulti vo dovere di pagar e sol tanto la qu ota mensile , ~sdtusa la tes– sera. dovere di disciplin a ugual e !Ile tesserate. ~ù allora il Fascio cadde al livello de i .soliti Cir– C::li d1e non paseguono J.lcunn _atità e si creò così la sua rov ina . Q uesto .,...:condo la mia esper ienza è il ciclo che corr .<ani i fasci misti nei quali dopo poco tempo ~ 1 eclissa e scompare i'demento femm inile, eci..:0ttuate qua lche volta a!cune rare coscienze veramen te soc ialiste, ohe e!tplicano in essi un 'attiv ità nella qua le 1a loro icmmini lità non esl;!;cita alcun inriusso . Pe r que– ste ragioni espos':::, io credo, in moJo sem plice che i due movimenti giovan ili (dato lo stato di rnfeiiorit à ir. cu i è ten uta la donna. il per iodo i.i le,rrnazione de ila sua cosc ien za può prolun- garsi anc he iìno al! 'età matura) debbano restar E· ·ch iaro che mentre le giovani reclute del disthti fra di !oro ed aver un 'ugu:::!e forma d 'or- partit o avrebbero la mass ima comodi tà per i- g~•lizzaz.ione facente per tutt i e due capo ad un srruirsi nelle astruse cose politiche d:1 cui sem- Co1nitato Cen trale, perc hè poi infine. fort ifica- pre sfug giron o, formandosi così una coscienza tisi !a cosc ienza e la dortrin.-1 sccialista. uom ini nutri ta e un concetto della loro responsabilità. r -'e donne entiino insieme a far par te del Par tito. av--rebbero pure modo come donn e Ji esplic are Se però nel pross imo Congresso pre valse la liberament e tutte le loro attitudini e attività. corrente favorevol e ai Fasci misti, superflui al- Scatu rireb bero alla luce delle discu ssioni tutt i lora sare bbero i grupp i femmini li che in questi i bisogn i maggiori della donn:1, tutD le lacu ne anni di guerra sorsero in tante par ti d' lt alia, del suo stato tutt◊ra schiavo - servo e nascereb - perchè esist er ebbero già d·ùe istituzio ni a cui bero in rnpporro alla migl ior posizione che già le: don ne potrebb ero ttdedr e . Quindi caar:ellanà o l'uomo gode nel presente sistema, le impellenze 1 'opera fin qui comp iuta da quelle v.alenti com - di una lotta tutta fervore di rapi da conquist a. pagne che tanta part e della loro attiv ità diedero .Colla separazione dell'elemento ines per to, to- <.tlla formazi one di detti gru ppi , si potr eb be ri- gireremmo gli uomini che per ora di frç>nte alla tornare alla semplic e riunion e cii tut te le tesse- società di cui viviamo, sono soli a rispondere rate di ogni città in un solo gruppo re r studfare. degli attegg iamenti e del!e correnti della nostra discutere. approfon dire l'opera che il socia lismo lotta, dal t!more pla usìbi lissimo di avere a ri- ....femr-ninile deve svolger e attrave rso la massa spandere dì voti, e di' onentamen ti dettati da pto!eta ria; mentre il Comitato Nazio nale . che irriflessione o da irresponsabilità. coll roch i mem hri e$pl ica uri como iro ris tretto Tutti avreb bero di comune una fam iglia sola: di deJucidazioPe della nost ra dottr.in. ..1. riguardo la sede de l partito: tutt i potremmo es plìcare le ... , al movim~nto d'emancipazion e della dc-inna, con- nos tre singole atti vità e la donna , a guerra fi- tinu erebbe ad esistere invariato. Tl'l a ques to sa- nita. potreb be porr e a capo delle sue rivendic a- re bbe un voler abbassa re il lavo ro proficuo che zioni il problema più sen tito quello del diritto al " si comp ì attra verso ! 'Italia durante questi tre voto, es igendo dalla Dire zione del Pa rtito di agi - anni, sarebbe un voler allontanare da noi mi- rare que sto problema , che il femmin ismo bor- gliaia di simpa tizzant i che non ardir ebbero en - ghese nel recente suo Congresso di Roma cerca trare nei Fasci misti. Sta adunque alle compa- di stir acchiare coli 'on. Sacc hi, e esig er e, forr;-, ne, se in migli ori tempi si potrà tenere il Con– de !!'ades ione sponta nea e unanime di chi har\ gresso Nazi::ln,i!e, di combatt ere a tìne che ! 'Or– ~b.basta~za paga to il suo tributo e ben sa e vuo~J g.ani zzazi one fem minile sia riconosciuta così co– es 1ge re 1! dovu to comp enso. ·L me quella giovanile dal nost:o Partito , per po- Tilde Momiglian o. }( tere in un domani di pace, riun ire numerose le Ritornando sul Tema prçletar ie nella battaglia per la conqui sta delle ,ivendicazioni femminili . non per me zzo di ela r– gizion i governati ve che favorirebb ero so!o de– termina re classi. ma mediante la lotta ~odali sta Il nuov_ost~tuto ,del P~r tit? '='?ci~list~_ l.~! i~~ c: e f~~:a la .bor gh~i~ c-on 1 sa pevole eh~ ~n_che che la Direzione voleva presen tare a! Congres- < ... _-opt::. a_'~ fa;te con:5c1e d~,la !o~o s~h1av1tu : so Nazionale di Roma perc hè fosse app rovato ?e1 mezzi art'. i~la r~den 2,o~e. s1 uni,;cono coi dai rapp res entan ti delle varie sezioni della pe- 1oro compagni d1 fati.ca e_ di mise ri:?. per com- nisola, consente , per quanto riguarda il rnovi- battere la comune battaglia. ment o femminile. con noi socialiste piemontesi ' ne! disap provare reci samente ogni qualunqu e se- zione fem minile ne l seno stesso del Pa rtito. Si Ji?ferenzi a perù . quando aggiunge ohe anc he nel movime nto giovan ile è bene che nei Fasci sinno inscri tte !e giovinet 1c che si sentono at– trat te verso il nost ro ideale, lasciando poi an– cora aile cionnc la lib(!rtà di creare dei gruppi soecia!i r.ei quali esse poss ano radunar si per rr:utrrc ,ne d 'intenzione della Direzi one, io cre – do) !e questioni ~iù schietrnme nte femminili e . pe r :.:. )ordi:1a.re l' opera di propaga nda in mezzo alle donne. !le socialiste, dunque :~i apr;reb– nero tre istitiJzioni. Parti to, fasci, gruppi , ciò che seco nd:) me non manche rebbe di generare disordine e confus ione nelle nostre fiie. Avversaria irr iduci bile delle Sez ioni separate ne Part ito per chè, come già sc riss i, le credo con– trarie al cc,ncPtto soci alista della lotta di classe. ,;1,no invece del parere che nel movimento gio– vanile, in cui le coscienze socia liste si prepa– rano e si e!abora no attrave r.;:;o i vari mezz i di propaganda, m.: non sono anco ra comple tamente i:Tì&te. dannoso sarebbe l' unire don ne e uo– min i che la concezione soc ialista· della società in tutti i suoi molteplici aspe tti conoscono ap- ,.ma p,:;r sentito dire. L"espe rienza ha d'altron– de dimostrato che i fasci misti non fanno buona .>ro .. R. i i"'.;o•,ani con !::1 loro attività ed il loro ·,r 1nm di ;upr:::mazia ·il concet to Jell a super io– ..;.; rni-c~1ilc che per tanti \eco!i preva 1 sc nel ie g:cr.erazirm i umane è ancor trnpp o rndicatv nel– ', EJJle ocietà, pcrchè dei neofìli del socia li– ,mD non \iano più compartecipi di tale creden– za) sopnif2nno. c;ent.a alcun pa:-tito preso, le ~iov· ni cr1mpagne che facilme nte . come donne "- la·5ci"w> guidare e S0rreggere da chi s'erge r.::·~ ·,,rrJ e così la loro pe rsonalit à sco mpare senz a dare al F~:,cio quel! 'opera di pazien te, ass idua ... !l;WJn·-:i. CQl!aborazionc che 3-C !e Junui; .... •;rrJ far ac..::etwre. imprimerebbe certo una , ita più rlgoglios.:i '! r,iù c.alda ai circoli giova• nili Spesso le fanciulle che s 'ic:,erissero ai Pasci 11m cpf)ero qua•;i mai far apprezzare la loro rJpera e c:.og<~'.acqu-.:ro a queste alternati"e .: ..;mid; e erie spaventate ed intimorite da li 'atti v1t;, e L•r-:ren'nia maschile e da! contatto con gioYani del! 'altro sesso che I'educa7ione rice– :uta h ;r,n• i 1 Jerare quali esseri differenti e non fB.!i ~ratdli e compagni Ji lotta, si ritra <;scrù 1ro• .. s,:r ·~t" '-;· invece entrarono nei circoli gio– v~ni 1 ~· m!..:qu.dche volta accadde per ispirito di c: '·.!ttcria. .ucces':>e allora sovente che disilluse di trovare nei compagni dei giovani serii si al– lrJntanarono anch'esse, oppure trovarono che si pre<;;tarono o incominciarono essi stessi il gioco ?? Quello che occorre p rvivere Da un giornaJe genovese , che molto si è sfo r– Lato a convincere la cittadin anza che il nuovo razionamento dei gener i alimentari non deve preoc cupare in quantoc i1è, se ci abiruer en10 a mangiar meno di quanto r.on si facev a prima la nos tra salute ne risentirà un beneficio, appre n– diamo qua lche cosa che puo essere d1 utile in- segna.mento per .:iuanri si interessano del pro- 0it ;:ma del caro viveri. lnratti !"arricolista in pa– rola, dopo aver de tto che prima della guerra si mang iava troppo ( !) ed era conseguenza di tanti malanni, con dati scientific i stabilisce che ali 'uo- mo, per vivere san o, occorrono 35 gradi di calo– rie per ogn i kg. di peso del prop rio corpo, se mena vita sedentaria; 40 gradi, se compie un ìavoro mode rato e 45 se compie un lavçiro gra– voso . Qui ndi fa seguire uno spec chietto dimos tra– livo eun ] 'ev idente scopo di inse gnare 3pecial• mi.;nte. all 'op ern io come può produr re il quant i– ,~,;1,oo di forza pe r comp iere un lavoro moderato ed ave re vita lunga. Un operaio di 70 chi lo- 6ramm i può produrre i 2900 gradi di calo rie, rn:tngiando giorna lme nte: I ,\Juf';r.i· i "' :ilo e pane gr. 250 625 pasta 60 180 riso ,o 140 carne . " 200 420 grassi 7,5 642 latte " 300 202 formaggio 50 209 due uova 120 irutta e verd ura 160 p2ta te " 30(1 121 brodo " ,,oo 90 Questo specchiet to è segu ito d~ un :tltro elen – ~o di tutt i · generi alimentari cùn il costo e re– lativo v·alore nutri tivo per ettogrammo, per mo– do che un·J possu sceg1ier.:.!quel genere che me– giio gli &i addice, per re.golarsi nella spesa del ;csto. Orn ~oi non intendi3n10 muovere obbiezioni a qur.nto C stab ilito sul valore nutriti ~·o di ogni ;ng,:>:,J genere, e tanto meno vogliamo discute re ~i;; 1 grn<li di calorie sopra cita ti sieno o no suf– ficienti per il corp o umano. Il nostro scopo è so!ta ntr> quello di fare il seguente rilievo. Dal– I·esam~ dei pre zzi dei generi, apprendiamo che I'01,era io del peso di 70 chilogrammi accen nato nel pri mo spe cchietto . per produrre i 2900 gre – di di calo rie necessari al suo corpo, dovrebbe spendere giorna lme nte L. 2,8 5 pel solo acquis to dei generi. Suppon iamo ch e costui abbia moglie e tre figli dai 5 ai J 4 ann i, e calcol iamo che questi abbia no bisogno di 35 gradi di calor ie per ogn i chilogr am mo del peso del loro corpo, e calcoliamo che in media, tra la mogl ie e i fi– gli raggiungano i 130 ch ilogrammi (ci teniamo al minim o ln tutto ) si ha per risulta to che a Questi quattro corpi occorro no 4550 gradi di calorie giorn almen te per potere vivere sa ni. Ora abbiamo visto come l'operaio ab bia speso, con i preiz i attuali dei gen eri, in raç:ione di circa un cen tesim o per ogni dieci gradi di calore, vuol dire che per mantenere la fam iglia gli occorrono L. 4.55 che agg iunto alle L. 2,85 si ha un to– tale di L. 7,40 dì spesa giorna liera di solo ac– quisto dei gene ri di pr ima necessistà, senza con– tare tutto il resto. come allogg io, vest iar io, ecc., Da ques ti ris ultati io, mi domando come è poss ibile che centin aia di migl iaia di famiglie possa no far fronte alle esigenze de l mome nto, se l'introito è inferiore alla metà del costo del ~,o!o vitto? Evidentemen te o che i calcoli sono sbagliati (quelli scientific i non quelli positiv i de i prezz i) o che vi è molta gente che non ha il necessario pe r vivere. (Da <( Il Risvegl io Com unale ))). Ge nri1,a, ottobre 1917 . Ch iesi P. MATERN ITA' Era la ga llina più bella del] 'aia : Piume bian– che come la neve, barg igli e cresta di corall o. .\1.amm a Lina diceva di lei : Le manca sola – me nte la parola )). Già que lla era una buona bes tia ; saggia che ali 'occasione , a diffe renza di molt~ madri de Ha razza umana. sa pe va trattare colla stessa amorevo lezza le sue creature e que lle di qualche altra sua compagna che una sorte più dur a aveva condotto innanzi tempo nella pen1ola della fattoria. Ch e covare superbe ernno le sue : dai dieci ai dodici pulcini di ogni colore , tutti svelti e garruli che non le lasc iavano un momento di tregu a : e pio pio e co co tutta l' aia er a piena dei loro discorsi. Era una limpida mattinata di maggio, la bian– ca chioccia. come il solito, camm inava pla~ida tra la sua covata in cerc a di baccherozzoli e di semi. Ad un tra tto nel cortile entrò un ragaz– zetto che non doveva essere della fattoria, ve– stito com 'era da signorino della città. Si guardò intorno facen do schioccare Un frusti no che ave– va in man o, poi s ·avv icinò ai pulcin i e fece per prendern e qualcuno. Rap ida com e una freccia la bianca chiocc ia gli si avventò contro becca ndogli le man i. Il rag.iZzo infuriato la colpì fortemente con la frusta. cosi che le candide penne del collo de lla chioc ohia s'impo rporaro no di sang ue , ma la bestia non si diede per vinta e colle pen– ne ritte, mandand o strida acutissime, gli si av– ventò ancora con tro con furia selv aggia. Il mo– nello fuggì spa vent ato. La madre aveva vinto ~ aveva salvato le sue creature. Giuse ppina Moro La ndoni . ll !Jiornale e sce l a tn e la 3 n Do m n!ca d i ogn i mese, m a per e s lge n:~ d impagin azionoe g li sc r itti de b bono pe-r~onircl risp ett iv a m e n t e prllllà :~ l ;:-i 1 !~C::.a o della 2<1Do me nica d'o - Ab~onamento annuo alla "Difesa,, l. 2,aO

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