La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 20-21 - 16 dicemb

La solitudine della campagna , ov'essa stette sino ai 14 anni. influì moltiss imo sul suo carat– tere. Sem pre concentrata in sè stessa, in mezzo alle letrure ed agli studi , Sofia conservò mai semp re quell'aria di semplic ità e di modestia, che la fecero disting uere più tardi nei circo li rivoluz;ona ri, ov·ess a entrò giovanissima. A 16 anni. nel 1870. avendo terminati i suoi studi a Pie troburgo, nei corsi speciali iniziati allora dai prom otori dell'indipendenza della don– na, essa lasciò. di nascosto, la casa paterna e si st:.1ccò completamente dall'alta aristo cra zia, in mezzo a cui viveva , ripugnandole la vacuità e la oziosità della , ita nobilesca. Fuggira da casa. si dedicò al\ 'istru zione dei contad ini, in qua lità di maestra di campagna. Questo primo passo. eh ·essa fece per acqui– stare !a sua indipe:1denza e per ;ende rsi util e, non le riescì, per altro, così facilmente. Suo pa– cire \a face\'3 cercare dalla polizia per farla tor– nare 2 casa e per s2harla dal Nichili smo, già anche al'.ora spaventevole pei genitori sebbene, nelle sue prima manifestazioni, apparisse inno– centissimo. Ma le attive ricerche di suo padre furono va– ne. perchè Sofia tro\·ò subito, in 'Jn circolo dì Pietroburgo, assai numeroso. amic i che le pro– curarono sostegno materiale e m0rale ed un po– sto da maes tra. Questo circo!o si dedicava principalmente agli -:;rudi sociali ed alla propaganda fra la gioventù per mezzo della stampa. Esso si occupava pure della formazione di altr i circoli di stud i social i all'oggetto di isrruirsi e di determin are qual fosse la via più ..:.concia per esercitare l'attività dei membri di questi Circol i fr:1 il popolo, gli ope rai e la gioventù studiosa. La Comune di Parigi del I Sì I ebbe la sua eco an:he in Russia. e la Perovscaia. con molti :iltri. fu arrc::stata in campagna, sotto l'imputa– zione d ·aver diffusi- dei pro clami rivol uzionari , indirizza ti al popolo e concernent i la Comune . Per mancanza di prove, fu rim essa in libertà ; ma non potè più continuare nelle sue occupa• zioni perchè sospetta di nichi lismo e di profes– sare pr incipii così deni sovve rsivi. L ·occupazione di maestra di campa gna, scelta a posra per aver occas ione di star a contatto coi contadini, per vive re della loro vita e per diffon. dere fra ài loro i principi i socialistici ; qu esta oc– cupazio ne venendo a mancar e alla campagna . Sofia Perovsc aia continuò ad ese rcitare la sua attività febbri le fra la gioventù e gli operai di Pierrob urgo. Quelli. che le stava no vicini, sentivano. tutti, rinfluen za di questa natur a nobilissi ma. Aveva poche parole . un aspetto pieno di dolcezza, e tutti srupivano dell'e nergia indomabile di codesta fan– ciulla delicata. Dotata d'intelligenza masch ia, non divenne . tutt avia, ma i dottrinaria, ma operò . ope– rò semp re ; e l'operare le riesci va facile , perch è possedeva il dono dell'i niziativ a - sapeva ve– dere dove e com e vi fosse da intraprendere qual– che cosa; e inrraprende va. Nel principio del 74 , quando si fecero arresti in massa di giovani in tutta la Russ ia, pe rchè quesri giova ni si erano recati in campagna fra i contadini all'oggetto di diffondere fra di essi libri proi biti dalla censura , nei quali si trattava della vita penosa delle classi lavoratrici e dei mezzi di giungere ad una vita migliore , fu ar– restata anche Sofia Perovscaia , accu sata di pro– paganda socialista e di cospirazio ne contro lo Stato. Quasi torti que · giovani , nobili e ricchi, fu– rono arrestati . men tre lavoravano, sia vanga ndo la rerra, sia nelle fabb riche; e la Pe rovscaia , come rame altre giovani eroine , fu arrestata in un quartiere ope raio , ove lavo rava come ope– raia . souo un falso nome, per nasco ndere la sua nob;ltà : la qual cosa fu una pro va assai grave per la barba ra autorità russa. La maggior parte di que' gjova ni fu tenuta in carcere pre~emivo per 3 anni ; Sofia Perovscai a, mercè l'intervento di suo padre , se natore , fu ri– lasci2.ta in libertà provvisoria dopo 9 mes i di carcere ; ma fu obbligata dall 'au torità a star in campagna , nella Crimea , pre sso sua madre , fino all' esito del processo. Durante que' due anni che visse colla madre , si potè apprezzare Sofia anche dal lato intimo. Di animo gentile e affettuoso, ess a prestò tutte le cure e 1uue le attenzioni possibili alla madre, non abbandommdo nel medesimo tempo, mai, l'idea di continuare il suo apostolato. A tal uopo, nella villa stessa de' suol vecchi avi aristocratici, faceva tutti i lavori di casa per imparare ad e-::.sere una brava massaia, ali 'og– getto di poter poi recar si, in seguito, al_la cam– pagna , in veste di contadina, s 1 enza _a~t1raresu di sé i sospetti del popolo e dell autonta, la qual cosa avveniva ~empre ogni qual volta non s1 sapeva maneggiare abilmente la vanga ed altri arnesi di campagna. Essa lavo rava con un'energia instancabile, senza mai annoiarsi fanto alla cucina quanto al– i 'orto. e non aspettava cPe una nuova occasione per riprendere la propaganda per il bene del po– polo : il che formava come la religio ne della sua esiste nza . Durante ques ti due anni di vita , secondo lei, poco operosa, Sofia Perovscaia , si abbandonava spesSo ad una malinconia malaticcia. Essa a– vrebbe vofuto o soffrire co' suoi compagni di sventu ra, o lanciar si di nuovo nell'ambiente po– polare . Ma il pen siero della madre e del danno, LA DIFES A DELLE LAVORATRIC I che poteva cagionare la sua fuga a que' com– pagni , che si trova vano, come lei, in liber tà provvi sor ia, la tratt ennero nelle dese rte campa– gne della Crimea. Finalme nte, alla fine del 187 7, dopo aver se– duto sul banco degl i acc usa ti nel gran Process o dei 193. fu assolta dal tribu nale imper iale, ma immediatamen~e manda ta in esilio, per via am– ministrativa. in uno dei ,gove rni se tten trionali della Russia. Colla sua acutezza di mente , du– rante il viaggio, le riesc ì di addorm enta re. col– l'oopio. i gend armi suo i custod i, e ruggì. Dopo la sua fuga, vane fur ono le ricerche della polizia imperial e per riprend erla. Sofia Pe rovsca ia, mutando se mpre domicil io e nome. sfuggì per ire anni cont inui ad ogni ag– guato. Perseg uitata per aver intr apresa un'ope ra di propaga nda, che cor rispondeva piena mente alla su a indole mite ed idealist ica, e forzat a dalle condizi on i stesse dell'ambiente russo , che op– prime sino a soffocare ogni palpito vers o un mi. gliore avvenire, Sofia Perovscaia , messa nell 'a\. ternati va o di abband onars i ad una passiva ·iner– zia o d'impegnare la lott:1 con mezzi terribili. che rigu gnav ano bensì al suo cuore , ma che era– no !nevitab.Ji, poichè ogni propaga nda paci fica era resa impossibile . Sofi:i Perovsca ia si decis e di aiutare quella par te del Par tito rivoluzionario l"'JSSO, che ha impegnata col despo tismo una lotta terrib ile, a cui si è dato, appunto. il nome di t,,rrar ismo. Essa µrese part e diretta a quasi tutti gli at• tentati contro lo Czar ucc iso e particolarmente a quello, che aveva per oggetto di far saltare in ar!:1 il treno presso Mosca. ove passò lo Czar neì 1879 . In questa specie di lotta, nuova per lei. Sofia Perovscaia manifes tò se mpre una ener gia, una fern1ezza uno spirito sorprendent e. Sebbene 1a·vorasse coi così detti terro ri sti , es– sa non volev a. cionondim eno. entrare a far parte del par tito terrori sta . pcrchè sperav a pur se m– pre di poter dedicarsi, alla fine , ad un lavoro, che le andasse più a sa ngue , come que llo dì vive re e di soffrire coi contadini , rendendo li co– scienti delle loro mise rie . Dopo l'attentato di Mosca. accennato più !i:fù-· pra, non preve dendo più la possib ilità ,di agir,.e come avrebbe ro desidera to il suo cuore e la sua intell igen za, si gettò a capo fitto nel terror ismo. entrò nel Comi tato esecu tivo rivoluzio nario, pre– se parte a tLUtigli attentati , e finalmente , doi o l'arresto del suo compagno di lotta, Giliaboff, complice principa le nell'atten tato del 13 di mar• zo, diresse ess a stessa l'attenta to. Il quale , come ognun sa. riuscì pienamente nell 'oggetto che si prefiggevano la Perovs caia e i suoi compagni, durante gli ultimi anni della loro vita. Lo Czar Alessan dro Il morì ; e la Perovscaia e i suoi compagni paga rono, con la loro vita , I~ morte dello Czar . Le ultime parole di Sofia, tanto quelle pie ne d'affe tto, di conforto e di rasseg nazione eroica che dires se a sua madre dal carcere dopo la sentenza , qua nto que lle che rivolse al tribuna1e, a cui domandò la condanna medes ima , che toc– cherebbe ai suo i compagn i, senz.a rigua rdi pet suo sesso e per la sua condiz ione saciale di no– bile. que ste ultime manifestazioni del suo ani– mo caratter izzano già tanto que sta figura gran – diosa, che sar ebbe un profanarla ! 'agg iungere una parola di più . A. K. Ledonne lministero russo Il Mo nitore italo-ru sso di Roma. scriveva : I giornali italiani diedero a suo tempo la no– tizia che al Ministero era stata chiamata, senza portafog lio, la II nonna della rivoluzione )) e ri– feriscono oggi che attua lme nte essa è fra i com – missari che trattano l'armistizio e la pace . La nomina di Eka ter ina Konstanti ovna Bre– sckovs kaja, che la rivolu zione ave va liberata dal– la prigio nia di Jakut sk, è una conqui sta del fem– minismo russo nella rivoluz ione, un pr emio a quello che la donna russa fece con ero ismo e abnegazione ammirevole anche nei moti rivolu– zionari precedenti, pur non ottenendone, allora, neppure quei vantaggi che vennero concess i ai cittadini russi. L' ingresso al Ministero della Russia rivoluzionata di questa strana figura fem– minile che nei vari penitenz iari siber iani lasc iò si cGmmovente ricordo della sua bontà e cari tà pci compagni di pena da meritar da essi il nome di babusc'ka revoluts;e i (<i nonnetta della rivo– luzir:ine 11} apre un nuovo periodo nel femmin i– s:110 russo: alla donna viene riconosciuto il di– ritto alle più alte car iche amministrative politi– che. Il Ministero della giustizia ha infatti chia– mato re~entemente a quel dicastero, come giu– reconsulta, una donna recentement e laureata in giurisprudenza. Sofia Rinjevic, mentre a Mosca, nella lista del partito della Narodnaja Svobo da (a Libertà popolare,,), su cinquanta candidati alla carica di consiglieri comunali, leggiamo tre nomi femminili : S. V. Panina, A. Tarkova, E. D. Amenitskaja. Grati • S si spedisce dietro richiesta il Catalogo della Libreii a Società Editrice Ava«ti ! Wagner in Russia Il Mir (Mon itore Italo-Ru sso) narra che nella cap itale della Russia rivoluzionata, in uno dei concerti spec iali del Muzykalnaj a Drama , si è suona ta, sotto la direzione del maestro Fitel– berg. musica di Wagner. Un impiegato del Mi– nistero della guerra che vuol protestare è messo alla por ta e contro di lui è primo ad insorgere P. N. Miljukov, il qua le asser isce, in un forte disco rso, che l'a rte è internazionale. Il pubblico applaude e il concer to riprend e con l 'ouvertur e del Tannhauser. Miljukov, nem ico dell 'internaz ionalismo poli– tico. e che dalla stampa russa meritò pel suo imperialismo il nomignolo di Darifa11elskij , « il DarcLrnelliano n, è l'ultimo russo tacciabile di tedesco.filia ! E l ena Br i on La conobbi a Parigi in una se duta del Comi– tato cen trale della frazione Zimmerwa ldista. Sta"'a discutendo di un pasticcetto cucin ato dai maggioritari della Confederazione del Lavoro per escludere la minora nza dalla delegaz ione ad una conferenza sindacale dì Londra , il Pericat , che è uno dei più attivi dirigenti dell 'opposizio– nc confederale e gode quindi tutt e le più cor– diaii :.;.ntipatie del Jouhaux. del Bled e di tutti gli altri minor i faccendoni del sindacalismo pa– triot tizzato e naz ional izzato. Com e avviene quan– do alle quistioni di princ ipio si misch iano quelle personali. la discussio ne procedeva conf usamen– te, quand o sopragg iunse una compagna ritarda. raria . .t\lta, snella, dalle mosse decise , lo sguar. do luminoso, la voce leggermente cantante della pari gina autentica. t< State ancora discutendo di quegli sciocchi e di quelle sciocch ezze ? Non abbia mo di meglio da fare? 1) Il rimprovero per quanto velato dal tono scher • zoso e dal sorriso am ichevole, vals e a rim ettere tutti in carregg iata . Mer rheim ohe presie deva si affrett ò quasi accor tosi dell'errore, a dar la pa– rola a Rappoport, il qual e aveva da legge re il resto di una moz ione per l'imminente congresso del Pa rtito. Dimandaì al Loriot chi fosse quella compagna dal! 'aspe tto cosi risoluto e dalle maniere tanto sbrigative. - E' la segre taria della nostra Fede razione dei maestri; ia compagna Elena Br ion, insegna n– te nelle scuole infantili di Pa ntin ... - Socialista? - Parbleu! Insc ritta alla Fede razione della Senna ed attivissima mi"litante; fa parte anche del Comita to centra le della Confede raz ione del Lavoro e di non so quan te istituzioni di propa– ganda e di coltura . Un elemento prezi oso! Elena Bdon è in carcere, C. A. L 'u affar e )) di Elena Brion inter essa viva– mente !e orga nizzazion -i parig ine e di tutt a la Francia . Il Journal du Peuple di Pa rigi pu bblica tutti i giorni gli ordini del giorno di associaz ioni ope raie, di circo li politici, di gruppi mag istra li che chiedono la liberazjone della nostra com– pagna. Un com itato di donne socialis te si occupa con fede e con entusiasmo della di lei difesa, cercando tes timonianze in suo favore e rec la– mando dai gior nali, che più le si sono dimostrati avversari, la pubblicazione di smenti te decise e se vere e reclaman do le prove. Le nostre com– pagne parigi ne danno anche in questo caso un mirabi le esem pio di attiva solidarie tà. A proposito diuna nostranota. Il Comita to dell e donne sociali ste Unione Nazionale - di Mflan o ha indir izzato al se,,re– tario del Partito la seguen te letter,1 a propo~ito di un nostro accenno nel! 'articolo di fondo del decorso numero . Pubblichi amo la Jetlera e non ,ispondiarno per non suscitare un vespaio. Di– mostreremo al momento opportu no quanto fosse giusto il nostro appun to e come efjetti11amente il detto comita to da tempo non funzioni. Diamo ora la parola a Maria Gaia per il Comi tato delle dnnne. Caro J,azzari. Sono interprete anche delle compagne che fanno parte del Comitato dell'Unione Nazionale delle donne socialiste, protestando contro I 'arti– colo editoriale apparso su la (( Difesa )J delle Lavoratrici del 2 dicembre. Che la Dire1ione dell'u Avanti! n; a cui spetta di sorvegliare l'indirizzo della u Difesa n e che da ultimo se n'è ass unta intera la compilazione. nfJn possa dare molto tempo e molta cura al gior– na letto di propaganda fra le donne, può esse re capito e, fino ad un certo punto, giust ifica to, ma che chi dovrebbe dirigere la u Difesa l) gra• tiflchi d'ingiurie le compagne dell'Unione Na– zionale e del Gruppo femmin ile di Milano. non si comprende e non s.i scusa. Non è vero, prima di tutto, che il Com itato dell'Un ione Naz ionale sia risultafo da un 'auto– elezione. Lo aveva eietto il Congr esso di Regg io Emi lia il primo a cui partecipass e un numero non es,iguo di donne e il Congre sso di Ancona , l'ultimo del nostro Partito , lo riconfer mò. I! Gru ppo di Milano, t< compost o di molte si– gnore )1 non eb be parte la prima, nè La seco nda volta e di quella élit e auto- elet ta lontana dal prol~tari ato e dalle sue lotte, viven te, la vita del Partit o fra un the e l' altr o faceva no par te ope~ raie, ins egna nti. organi zzatr ici. quali I' Altobelh e la sottoscritta che la vita del proletaria to e del Par tito conoscono e senton o non per aver la im· oarata su i libri. · Quando i Gr upp i crebbero - e fu in questi ultimis simi unn i - il Comi tato cre dette bene di allargars i e completarsi con element i sce lti nelle regio ni dove il mov imento cresceva; ma ?.oche allora scelse tra le organ izza trici e le ope– raie si aggregò Ancilla Varè di Milano, una ope– raia della Mani fattu ra Taba cchi; Alda Costa , maes tra. di Ferrara , portata dalle organ izzaz ioni politich e di quella provinc ia alle più alte caric he del Part ito; Tilde Momiglia no, una delle susci – tatrici del mo ,imento soc ialista femm inile del Biellese: la Zanardi, opera ia, di Bolog na. !a Bclloni. maestra. di Alessandda. Nè penso che in queste nuove nomine si sia \ !sta I ·auto-e lezione, l'arb itrio. il potere ar isto – cratico. perc hè !a stessa Dire zione del Partito ci ha insegnato che. quand o la necess ità lo rich ie– da, è doveroso è lec ito chiamare a sè gli ele– menti che posso no giovare. se nza attender e i Congressi. Per quello che riguarda :a comp ilaz ione della u Difesa n Bacci e Serr ati sa nno e voi pure, caro Lazzar ;, certo sape te, che se da part e del grup– po femm inile di Milano e dell'Unio ne Naz iona le. venne a mancare ogn i aiuto questo fu perohè la Dire zione dell'H Avanti! 1►, mise nell a imposs i– bilità di fare. In una riunione dei Pa rtito, d 'accordo con la rappr ese ntante dell'Un ione Naz ionale e col Di– re ttore del! 'Avan ti, era stato nominato un Com i– tato redazi onale di cu i facevano parte Carlotta Clerici, Mar ia Cerri , Linda Malna ti, Rosa Ge-– noni, Giuseppina Moro e dal dicem bre pass ato, quando cioè venni a Milano. feci parte anch'io . Ogni se ttimana dovevamo trovarci all't <Avan – ti !. n 2d esaminare il ma teriale giun to e a pre– parare il nuovo. Ma ch i vedeva mai il mater iale? Il reda ttore inca ricato della compi lazione della (< Difesa " per ragione che Serra ti e tutti gli altri conosco– no, ~poteva essere in ufficio solo assa i di rado e a tempo indeterm inato. Nelle sue brev i appari – zioni avven iva spesso che portava con sè quanto era giunto , e a noi rimanev a solo di rifare le strade. Impossibile , in tal modo , dare aiuto; eppur e da parte deHe inca ricate non si diradaro no le .vi– site e non dive'nne meno l'interessa mento. Ii giorn ale risent iva delle con dizioni ln cui era fatto; diveniva a poco a poco non più il gior– nale delle donne soc ialiste, vibra nte dell'anima loro e fatto per essere scuo la di fede e di dot– trin a soc ialista ed altre anime femmini li, ma il giorna le abboracciato ne i ritagli di tempo . Il Comitato dell'U nione Naz ionale vedeva ciò e, a più riprese, domandò che ne fosse affidata la compilazione ad una compagna, sotto il con– trollo e la Direzione dell' H Avanti! n. Pe r mesi le pratic he non approda rono ad una conclus ione. Il Bacci , nel luglio passato, durante un 'asse nza di Serrati, aveva riconosci uta ques ta necess ità e fissa te, salvo 1 'appr ovaz ione del Dir ettore del- 1 '« Avan ti! H, le modalità di lavoro. Io, allora , avrei dovuto essere la comp ilatrice , ma in quel tempo mi .ammalai e dovetti abban dona re per parecchi mes i Milano e ogni lavoro . Posso cre– dere che il Direttore deO 'H Avan ti! )) avrebbe approvato ciò che Bacci aveva creduto giusto di stabilire, ed ammet tere che la mia lunga malat– tia sia stata la causa prima di qu el mezzo ar– rest o di vita subito da la u Dif esa n, ma non hann o a che fare in ciò lo spo rtismo dei Gruppo di Milano e della élit e eh 'es so aveva scelto. Se nel Gruppo vi sono state signor e che non vissero e non vivono a contatto del proletaria to, que lle se ne sono andate da tempo; e le rima– ste possono non aver ore per sc rive re o non ave r coltura, ma noMhanno ozi da riemp ire nep – pure con ope re di piet à. Messe, come socialiste, in tale luce, s 'inten– de che noi dell"Unione non dobbiamo più inte– res,;;arci del giornale. Il Cong resso dirà se la Dire1ione dell 'H Avnn ti ! 11 aveva il diritto di te-– nere in così poco conto l'unico organo sorto in Italia per la propaganda femminile e se era le– cito e giust o diffondere la calunnia di un soc ia– lismo aristocratico e falso es isten te fra molte dnrne d'Italia. Desideriamo che di tale dissenso sia infor – mata la Direzione del Partito. E augurando a tutti noi un tempo in cui si poss a lavorare con tr~nquillità e con gioia. vi saluto cordialmente . Mar ia Goia. Per mancanza di spazio, rimaudiamo al prossimo numero la pubblicazione delt Append ice, RIGAMONTI GIUSEPPE , gerente Tip . Edit rice della Societ à u Avanti ! .,

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