La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 9 - 13 maggio 191

La storia di un viottolo (Traduz ione di Giuseppina Moro Lando ai'.). Non era un impo nente viale fiancheggiato da f~ondos! a~beri secolari, atrraversato da super– bi ponti dt ferro o di pietra sotto le cui arcate scorr ono argentee onde dì fiume e non era neppure una di quell e strade ,;::ir~vinciali che u~iscono città e grosse borgate, sdegnose, però, d1 toccare i piccoli · villaggi. Oh no, queste sono I~ vie di lusso le quali, per la loro ma– nutenzione, occupano una quantità d' impiegati d'ogn i grado : dal ministro all' umile canto niere , l'u nico, forse , davvero necessario, poichè è lui solo che veglia alla sicurezza della strada . Il viottolo della nostra srnria era una picco– la strad icciola nascosta in fondo ad una stretta vallata, fianchegg iata da una par te dalla fer ro– via e dall 'altra da un rusce llo, ed era così stre tta che se un viandante incontr ava una vet– tura doveva saltare sull 'altra riva del fossato , nena ;,rateria. Lo stretto viottolo era molto grazioso; per un trano serpeggiava tra prati fioriti di mar ghe rite e dì ranunco li d'oro, e a un cer to ,;,unto si nascon deva fra macc hie d 'al– berelli. Nei tempi piovos i si trasfo rmava in un vero fossato di fanghiglia. Nel vicino paese al quale faceva capo si rammenta.vano che era sempre stata così , quella stradicciola, e che non vi si era mai potuto portare migliorie 'POichè non era elencata tra le strade provincial i. Si sa, chi non è elencato, cata logato, non ha diritto a nulla, neppure all ·esistenza. Così dunque nessuno si curava del picco lo viottolo, nè un viandante otturava con un sasso uno dei suoi bu'chi, nè strappava le erbaGce che im·adevano il terreno, ;,erchè ciascuno pensava che non voleva lavorare per gli altri. Eppure il sentiero era molto utile: tortuoso come era riuniva tra loro parecch i villagg i. e, in pri ma– vera, in estate, tra le fronde delle piante che lo fiancheggiavano , era un continuo concer to di al– lodole e di fringuelli che rispondevano al\ 'ar– gentino •gorgoglio delle onde del ruscello; ma la stradicciola non interessava. perchè era percorsa da povera gente: operai che si recavano a la– \·orare da un villaggio ali 'altro, massaie che nell'acqua del rivo lavavano la biancheria della famiglia, ed era frequentato dai lavoratori della città che alla domenica vi cercavano un angolo tranquillo e ridente. Ali· emrata di un piccolo bosco un giorno si \·ide il carro di una compagnia di salt imbanchi : un uomo, una donna , una nidiata di bamb ini e un povero cavallo scheletrito che ;,asceva I 'er• ba del prato , me ntre i padroni stendev ano, su i rami dei cespugli, cenci d'ogni colore ad a– sciugare; in un angolo bolliva in una pentola la minestra sorvegliata da un grosso cane. Un raie vicinato urtò un ricco signore che aveva la villa vicino al viottolo; egli, allora, fece tagliare gli alberi del piccoio bosco e chiu– se con un recin to le estremità del viottolo stesso. I poveri saltimbanchi dovettero allora pelle– grinare di fattoria in fattoria in cerca d'osp ita• lità, e, se questa non veniva loro accordata, do– \·evano cercare rifugio in qualche antro ; gli operai della città la domenica dovettero andare più lontano a cercare un po ' d'ombra e di verde. Molte pers one soffrirono cosi per il prepo– tente egoismo di uno solo, ma erano tutta gente abituata, per tradizione , a subire senza ribel – lioni la prepotenza dei più forti. Uno però, che aveva l'anima meno schiava, cercò , studiò, se veramente quel signore aveva il diritto di di– sporre di quel vi_ottolo, e scopri, invece, che esso apparteneva alla collettività. Questa ingiu– stizia , compresa e semita , provocò la collera. Allora i passanti che urtavano nei grossi ciot– toli, che s'infangavano nelle profonde pozzan– ghere , incominciarono a inveire , a proclamare c..'l'1e, in una società civile, tutti ave vano diritt o a strade comode , agevoli, i pove ri come i ric– chi. Intanto dovevano avvenire le elezioni. Si pre• sentò come candidato un ricco che si proclamò amico e protettore dei diseredati, dei lavorator i e tra le altre belle e buone cose promise che avrebbe riattato il famoso viottolo. Il ricco signore fu eletto sind aco, ma il viottolo che serviva ai miseri contadini, ai poveri operai rimase sempre nel medesimo stato, benchè gli elettori ramnientassero ali 'eletto le sue promes– se con memoriali . Intanto il viottolo aveva preso un nuovo a– spetto: molte casette s 'elevavano ai suoi lati e una officina s'era aperta poco lontano . Quan – ta gente ora j)assava per la stradicciola cam– pestre! Uomini gagliardi e cadenti giovanotti , donne , fanciufli . Passava no ilari la mattin3, stan– chi la ser a. Un giorno tutti questi lavoratori usc irono daJJ·officina prima del solito e si adu• naron o nel viottolo che risuonò di voci che mai, prima d 'allora , erano eche.2giate là : LA DIFESA DELLE LAV0RA TRIO Ali 'indoman i l'intera popolazione con zappe , picconi , diversi strumenti si mise sub ito ali 'o– pera per migliorare il malagevOle viottolo, che si trasformò, in una bella, comoda via. Solo al– lora, i disere dati capirono finalme nte ohe il proprio benesse re, la propria redenzione invano si attendono dagli altri, ma bisogna conq uista r– sel i da soli : e quel giorno fu gra n festa per tutti ! M1CHEL P ETIT . In nome della civiltà redentrice Un giornale set/inumal e, L'hlea .\uora di ,llessand1'ia, ha opportu namente 1'iesumato la bella epigraf e •- augurnle! - dettatct da Filippo Turati per la Cam1ra clel Lavoro cli ll oma, nel momento degli inni cortigiane schi riel/ 'It alia utfìcial e allo Czar di Russia. /11 quell' epoca, quanti sarcasmi contro i r,. schietti cli Morga1'i, e qiwn/' ira cont,·o il Partito socialista! Ecco l'epigrafe: Mentr e /unge (la ogni consorzio di liberi principi e ciam bel/ani ti epidi fm siepi di scherani e di spie e fra <'mbre sinistre di mor te inc hinano .\' ! COLA l'imp eratore camefìce Il PROLETA/l i .4TO D'II ALIA che con grido d'orrore ; onnit/abil e respinse dalle sue terr e l 'esecl'at o dalle genti auspice in Roma il Pal'tito Sociali sta incide qui la sua 7Jrotesta in nome det mar lirio ancora inulto (l'un po- . [polo in nome dei patiboli eroici delle eroiche se– [grete in 1wme ciel/a civilliì redentrice che affranc herà da tutti i gioghi tutti gli oppressi di orrni sangue sopl'a ogni lido nella grande e pia f1·atellama della giusticia e ciel /m•ol'o 23 ottobre 1909 Che caro signor Shul Le donnetedeschenei servizidel fronfe fl .\llalin rileva da u11 manifesto del Coman– do militare tedesco di Coblenza, che le don– ne tedesche sono impie gate ora s.u larga sca– la nella stessa zona degli eserciti in stabili– menti militari, magazzini e depositi di arti– glieria , servizi di sorvegl ianza e spio naggio , rifornimenti e in generale in quasi tutti i ser– vizi del fronte. Le donne sono in ma ssima parte tra i sedici e i trent'anni. Alle compagne delle Sezioni femminili raccomandiamo vivamente l'abbo nament o e la diffnsione del nostro giorna le. Invia ndo L. 1.10 alla DIFESA (via S. Damia no 16, Milano) esse avr anno diritto al giorn ale fino al 31 Dicembre 1917. Abbona -levi all'Ava nti I Il Congresso regi nale femminile Piemontese Nell'ampio salone dell 'Asilo di Santhià; che il Comune r.osso aveva messo a nosil'a disp o– sizione, si è tenuto il giorno 6 il pr im o Con– gresso femmin ile ipiemont.ese. Sono raprpresentate le Sezioni femminili di Santhià, Cossato, Chiavaz<ta, Castelletto Sei·. vo, !3iella, Camandona, Vigliano, Mosso Santa _\'Jal'la, i\1ezzana, Strona, l\'lasserano, Cru1delo, Gagliardino, Andon10, Lessona, Alessandria, Sobborg·o Crist.o, BaJzol1n, Curin o, Valle San Nicolao, Torino, Gruppo A. Bebel Torino , La 11 Comun e ,, di Torino, Garisio, Gattinanl, Pra– tosesia, :\fottaJc iata, Cameri, Grngliano, Grup. po la Difesa di Torino, Sagliano :\Iicca, Se– zione .-\dulti Gaglianico di Torino. Con11itato Region ale ;piemontese g-ioYani!e . Sono pure presenti l'on. Savio e l'avv. Belloni Ambrogio. Hann o adeLito vai·ie altr e Sezioni e la D"ire– zione del P artit-0. È chiamata a pre siedere la compagna Bel– Ioni di Alessandri a. Zocca porta l'entus iastico salut o delle compagn e di Torin o, rin gra zian – do le intervenut e, augura una proficua discu s– sione pel trionfo del sociali smo. Savio, quale rappresentante politico del Collegio. dà il ben– venuto alle int ervenut e augurando che il mo – vimenlo femminile !J)Orti un Ja,rgo contributo alla nostra propaganda. Recanzon e porta il saluto delle compagne di Santhià. :\fontagna fa una splendida relazi one sulla ·or~anizzaz ione femminile. Invita la Direz ione del Partito a st udiare la qu estione e delib e• rn rc in merito. Propone l'istituzion e di Grup. pi e<lucat i\·i, come avviamento aU'is crizione al Partito. Parlano in seg:uHo le compagne BeJloni, il com:pagno Bellom, Irma Angiono, Zecca, Gat– ti, Anton iotti, Sa,vio, Ben etto , Montagnana, Givone, Magnani , Pcrona.. Jnfin e, è app ,rovato all'unanimità il seguente ordine del giorno: 11 ll Congresso, 1itenuto che l'e s,istenza de i Circo li fem minili è necessa ria ,per il magg ior la– voro che essi da..nno aJ wovimento socia lista; ritenuto che la loro esistenza non contra ddi ce alla iscriz ione individua le delle donne al PaT– tito socia lista italiano; delibera di cost itui re Cir,ooli femntin ili locali per unir li . in segu ito in Federaz ione Prov in ciale Nazionale n. E: pure votato per acc lamazione , su propo– sta Belloni, un fen ,ente sa luto alln. Russia n~ voluzionaria con raugurio che i com:pagni russi sappiano attuare contro ogn i minaccia borghese i pr incipi dell'Inte rnazionale socia– lista, A com.porre il Comitato regionale sono elet– te all 'unanimità Tilde Momigliano, Irma An – giono, Giulia :Masse rana , Reca nzone Agata, Valentina Lenti. Gatti Ida, Fallia Lucia, Ga.. vigiolo Ines , Zocca Elvira , Giachino Lin a., Montagnana Rina, Cavallo Graziosa, Buzzi. Zocca fa una. esauriente relazione sul ]a pro– paganda. È apJ)rovata all'unan imiUt. Belloni propone uno schemn di statuto che è apl)rovato. 11 riuscitiss imo Congresso finisce al grido di : " Viva i 'Internazio nale socia.listo ' CORRISPONDENZE Da Monza . Ha avuto ht0go la. l"iuscitissima assen.tblea della Sezione Femminile Socialista. Le compa– gne, udita la relazione mor.ale e finanziaria della segretaria, 1 'appr.ovarono all'unanim ità facen do ,voti che si intensifichi la maggior pro- 1paganda ovunque 'Per accrescere il numero delle socie. Quindi si sYolse un'aniinata discussione cir– .oa i mezzi da adottarsi per diffondere la pro– lf)aganda fra le donne proletarie. Si passò alla nomina del Comitato Diretti,·o e venn e riconfermato qu ello precedente, agigre. ga ndoYi una compagna per la corrispondenza. L'assemblea si scio lse inneggiando al trion– fo della nostra fede ed alla fine della guerra. Da Ale s sandr i a. Promossa dalla Sezione socialista femm in ile ebbe luogo la CÒnferenza della compagna Ma– ria Giudice col tema: ((L'organizzazio ne fe1n– minile ed il socia lLsmo ,i. Il nome della valo– rosa compagna ave•\·.a attratto gran nwne ro di com,pagn i e compagne che presto resta rono av– vinti dalla paro la cal da, affascinante, pers ua– siva délla buon.a comp,agna. Noi riteniamo che tutte le compag ne av ran– no ap-presa e comp resa l'utilità di stringers i sempre più attorno al vermigli o vessillo del socia lismo, e sopra a tutto sapranno toglie rsi dal giogo del prete col liberarsi da ogni dog– ma , e quando i nost ri fratelli ri tornerann .P alle f10stre case, ,poter lorn dire: abb iamo la– vorato per Yoi. per noi. per una umanità me– no barbara e ipiù libera, sotto I 'egida del so. cinli"mo nostro ideale. T. G. Coll'a ~sistenza dei soliti \·olente!'osi compa– gni dei cir coli GiO\·anil e ed Adulti, si tenne l'Assemb lea Generale dell a Sezione Femmi– nile. Venn e aprovato il rendiconto trimestra– le. Accettate nuo\·e socie che ingrosseranno anch'esse le file delle ribelli non ostante il divieto di Santa . i\Iadre Chiesa. La compagna Zocca parlò chwanti a nume– l'Osi soci dei vari circoli socialisti, sul tema: u L' attuale mom ent-0 politi co u. Rias su mer e la bella confe renza, detta con rparoJa commov en– te clalla comp agna nostr a, ci è impo ~sibile e poi la censura non ce lo permetterebbe, per cui ci limiti amo a constatarne il pieno suc– cesso dimo strato daJJ'affollato udit orio tras ci– nato ad un in ·efrenabile app lauso. Da V ale nza . (Z. M . . Domenica 8 corr . la compa g.na El– vira Zooca di Torino, nei loca li del Circolo So– ciaJista ,davanti a numero so uditori o compo– sto in ma ggior part e di donn e, tenn e un' inie- 1·essa nte coni erenza sull'attual e mom ento poli- ~~0~0~1~:~~~~~~ 1°:ffir1~l ~~7t~~i~'~tli;.~~~i~:~~ lo ad un lungo app lauso che sa lutò la chiu sa drl l'int.eressanle discorso. Questa è la ten;a conferenza tenu la per cu– ra. della Sezione femmin ile Socialista, la qua – le ha in an imo di indirne altre mol te, ond e destare il pro letaiiato femminilr per tanto te1npn dimenticato e trascurato. Vrnir compagne della Sezione fanno J>arte inoll r<' di nn Comitato composto ,la compagni adulti r gioyani che dovranno tento.re con ogni mezzo hL rior;.rn.nizzazionr di tutte lr leghe di me"fie l'i. D a San Gi ov ann i Vald arno. Jl gruppo femminile socia lista. tenne In. sua adunanza ali:, qua le intervennero quasi tutte Jr in,crilt('. Dopo letta la relaz ione mornl e r f1nan zinria, furo no stud iate va rir questioni di rn.a<.;~irnoimpo rt nnzn.. Non vrnJJe traRC'llrn..– t.i la rn<'coma.ndn.zione a quelle isr rilte fil pn.r– tito, r·hr ancora non sono abhonatr alla n;. fr•:w , cli farlo subito e di N°onderP il giorna li. no fr a IP rompagne di la\·o,·r, (' di SYaghi allo ,sroi10 rli }H'opagare semprP pii/ la parola S11- r·inlic:ta. Da Casale Popolo. Compagne lruvoratrici, un iamoci ; 'è ora di farci coraggio 'Per lottare conti-o i nostri pa– dronj, i qua.li hanno sdegnato dli ascolta re i des iderata della. nostra Lega, e si credono di torn are indi etro nella ci-viltà; credono che noi non siamo crupaci, perchè donne e sole, di fa.r, valere i nost ri diritti. I nostri maritJ, i noshi fratelli combattono, di-cono, per la cfriltà, ed i nostri padroni vo– gliono farci retrocedere negandoci que lle· die– ci ore di lavoro , che abbiamo conquistato do:p,Q tante lotte, e con tanto sforzo. · Compagne della lega, coraggio ! Tenetevi pronte a resistere, se i padroni persistono nel– la loro inumana idea. Lottiamo per la vita , lott iamo per il pane che veramente guada ,gniamo col sudore della nostra front e. I signori padroni non si illu– dano che la nostra lega sia morta; anzi è più dva , più unita, più forte di prima,, e non ri– deranno di certo quando noi, la\·o ratrici, ci asterremo al tempo della raccolta , da ll'accet.. tare i loro patti. Dovranno pur riconoscere che la forza l'ab– h!amo noi donne, noi lavorat rici, e finalmen te c1 conce deranno ciò che giustame nte vogliam o. Anco ra una volta , tenetev i pronte, unite per il tempo opportnno. Coraggio e sempre avanti! \lEN TL'nINO E~d lLl A. Dietro invito della Commissione Ese cutiva si. riunì l'assemb lea generale che riuscì sple n– clidamente. Dopo importante discussione ~en– ne incaricata la nostra segreta1ia cli recarsi a Santhià, per portare <I.a ,parte · di tutte un sa– luto alle congressiste, e per rif e1irci su qua n– to vi si sarà discusso. . L'a_ssernblea si. sciolse salutando i com,pa.gni m tri ncea , e gr idando evviva l'ln ternaziona le 15ocialista. ROSSINI MAR IA. Da Settimo Torinese , Si è costituita nel nostro Comune una Se– zione socia lista fenun inile. P romossa dal com- 1pagno Giusejp!pe Co.udano. un social ista vera– m~nte at.t~vo ed in~tancabi le, ebbe luogo u primo apnle una nunion e di giovan i donne allfi: Casa del Popolo allo scopo di gettare le basi dell a nu o-ra Associaz ione femmin ile 8 0- cialista. .Fra il più sch!etto entu siasmo la proposta. d1 fondare la sezw ne de l part ito venne ap))l'O– vata per acclamazione. Si procedette subito alla nomine della Commi ssione esecut iva del– la -cassiera , della collettrice. A segretaria \'en– ne eletta la. compagna Quasso lo :\lar ianna. Il compagno Rovasett i StefaJ10 tenne u.n bre\·e dis cors o d'occasione: tribu tò i suo i eJo. g i alle donne socialiste cli Sett imo che hanno sentito il bisogno di scender(' ape rt amente in camp o a milit an·e per la grand e idea cle1la giustizi a e della redenzione sociale so!Lo il fiammante e puro vessillo del soc ialismo. Domeni ca, 8 ap ril e, si tf'nne una seconcln. riunione: si ebbe la sodisfo.zione di consta.– lo.re che le iscri Ue alla. nuova sezione femmj – nile erano olt re quaranta Venne deliberato 1 'ab.bo !lam ent o a trentn èopie del period ioo l .a Di.fesa dell e lavo ratri ci e si preleva1·ono già trenta tessere del pa rtito, alla quota <li U– re 0,25 men sili. .Sall!-liamo con intima gioia profonda il fio– rire di quest~ noYelle enenr ie socialist e, desti nn.te a tracciare un e.oleo tanto profondo nel camm ino della società. Sa lutiamo con an imo fr:atemo .le compa gne che sono ,·en ute ad ag– gw ngers1 nlla nostra sch iera, a condividere la nostra fede. a parte cipar e alle nostre lot – te, a spera.rn con noi in unn uma nità senza OJ)1)ressi e senz a. sfrutt at i. Ha..mmentin o le donn e sociaJis te sel timesi che 11 campo nel quale sono scesE' è un cam– po cli battaglie, incru enti si, m a vivac i e ta l-– volta. doloroS(I. \'.i trove,·?nno molte spine e rioche rose, poch i ro nfarti f' molte <lelu~ion i : ta le è 11:l missione cli chi si fn aposto lo di una nuova idea. Non si sco rag-,rino per ciò: si:1. sempre. supe rhn. ed ind e'fetlibi 1e la fNle c)1e lr sostie ne. Tn alto i cuflri. o compa gn P!

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