La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 15 - 2 agosto 19

LA Di FES A DELLE LAVORATRIC I Per la colturadellelavoratrici Per iniziare un'utile discussione (Il capital ismo ) l.:11 compauno (li Cassano d'Adda scrive sot- Carlo .Yaine nel suo opuscolo: ({ Socialismo :~ 0 iiau;~ 1 :ia~~~~a.~ti~~ 10 bt~~nd~~~i~l;e~~ 1 i1i;a~~~ e lotta di classe 11 , un opuscolo chia ro e r ias- al lavoro tutti gli uomini cli coscienza e d[ fe- campi che corrispondono ai suoi desideri, al• le sue tenden:.e e disposi:.ioni. Essa, date le stesse co1H1i:;ioni non sarà meno attiva del– l'uomo. Ovnaia in un mestiere qual ·unque, poco dopo educatri.ce , maestra , infermiera; 11iù tardi anrora esercite rà nn'ar le, rolti1>er<l una scien:;a o si occu verà di qualc he {'unzione amministrativa. Colti l)crà studi e lavori. cnn- 11erserci con le sue simili o con (Jl'i uom.:ini a pincere o come le si o{fre l' occasione n. ) la per restare schiaYi e servi basta .la co– mun ione generale e... il sorbetto dato rn ele– mosina! O !:asta una società cosi dett a mu~ tua acchiap pa-·mosche do\'e hanno posto ~1 favore in faccia al1e povere dia,·ole pr_oleta n ~ le signorine non proleta rie e le {i.glie de(llt esercenti . suntivo che io consig-lio a tutte le lett.1ici della de 11et 1 -i~cat!o delle donne proletarie. u Difesa n, dice agli opera i e alle operaie : Se non che egli esclama: Tog liamo h no- E le pecor e porgono docili il collo da tosar~, e le povere schiave della capita le e d~l .Pl'I – \'ilegio malig no bac iano le catene e _le cri~tia ne illuse affila no senza sape rlo le armi per I san– au inari massac rato ri dei popoli dolo rant i per i loro carnefici, pe1· i ca rn efici feroci di tutto il pro!etadat o ! l'ate llo! 1e Quando avrete studiato e compreso il si- stra donna da lle officine e da l cam po, il suo sterna capitalista, il ,·ostro prirno movimento posto non è là; il suo posto è nella casa. Non E basta per or a, riservandoci di ritornare sopra un (Jllf'Sit o così vivo d'in teresse qnafr quello tocca i.o dal com.payno nostro . Perché non dovrrmmo tl ·atto tratto tornare sui 110- stula ti del so··ialismo e sui quesi ti. del divenire socia le? sarà ài i i\·olta. Un bisogno febbrile·d'.-.uione è forse l'angelo della famiglia? s'impn.d ronirà di ,,oi e cercherete come po- Frasi qucsle che ci sembra.no un 1JO' 7Jrese trete combattere e ferire il ,·ostro avYersario. a 1)restito dal linguogyio rea:.ionario, dal li7l- ,·i accon.rerete allora che il sistc1na si avd- auaguio di chi non capisce per qua li for ::.e be- Compagne, questo delitto di classe è i1:1- mondo : bisogna volere ad ogni costo che sia fatta giust izia contro i lupi che sian liberat~ le dttime dall'ins idia lenona dei poteri oscm·1 trafficant i di, povere \'ite senza difesa, dall'in– cubo pau roso della prepo tenza del più forte! luppa e ,\ circonda come un muro di fortezza, nefich1• la donna sia uscita dalla sua vita d'i le usl'it~ ed i punti strategici sono nelle mani scrrilù domrstica per diventare una for :;a so- dei capitali-:.U. e che al più piccolo gesto ne ciale, per quale {alto di determinismo eco110- !:iareste schiacciati. Xon iscorag-giate\'i, però: mico la sua vita sia stata trasfonnala col tr a- questa. formidabile potenza dei capitalisti non sformarsi della produ:.ione. è nulla al confronto di quella di cui Y0i potete Jla noi comprendiamo i.l pensiero del com- La tessitrice Veritas. disporre. se ,·olete. \"oi siete innumereYoli, i payno: egli spera conie speriamo noi che la capita li~ti sono un pugno,,. donna non debba essere u n gio rno piegata ad Ii canital'l,s.n,o. il nemico formidabile del u, 1 lcworo inadatto, e(Jli sver a che la madr e A 't d • d' • proletariato e contro il quale il prolelar iato non sarà st.rappala come lo è ogai al suo di- propsio 1 1vorz10 insorge fato.hncnte, si è sdluppato e stabilito ritto e al iuo dovere qual'è quell o di all evarsi So pportò g li urti de l'ac erba doglia ~tt~c•o"ftt~~f~a~~;nt~n. aafoptt~n~1cpy~a~eele s~~i~~ il proprio na to, egl'i spera che tutt o ciò che va ritta , bia nca, si lente 1 al suo telaio. (Contin ua zione e fin e). oyyi contro natura, che è solleren:.a, che è sa• decimonono. cri{1.cio, lascerà posto a ci6 che ris ponde all.lt Qua ndo ogni opra cess ò, sotto il rovaj o La Società umano., col divorz io, di\'e rrà 1 capitaliS t L che sono pochi, tengono sog- natura nostro, a.Ila libera scelta del la vor o un a specie <li società di. .. scimmie Non te- getta la massa innumere \'ole dei lavoratori per- che sarà nel tempo stesso gioia e dover e. cors e alla casa e cadd e su lla sog lia.... mino i pu ritani ....:... più O meno in buona fe- chè po~siedono gli st rumenti della produzione. ,lla per giunae re a tcrnt o dobbia mo 1rni ltn • de· _ sì tranqu illizzin o. Ogni volta che l' am - l"n secolo e mezzo fa e ·più i nd ietro am!ora dare contro la storia? Se arli (ìcia lmrn lc lo· E bo-emèse nza freno - e allor clie sòrto !Ji~nte nu ovo ha reso necessa rio un nuovo a~ vi era un metodo .di la,·oro assai differente: gliessimo la donna alla fabbrica e al cam110 dattame nto dell'uo mo, g·li uom ini. i piccoli l'artiyforrnto. ne faremmo di nuovo la schiova del ma schio . fu il pallid o mati.in , la sventurat a uomi ni così dett i d'ordin e, furono semp re pr e- L·arrigiano non a,·e,·a bisogno di capita le r ogliamo noi scrit tar e nell'a vv enire per de- con un ur lo di bestia lacerata si da una pau ra strana, folle e cieca : paura d'imphnto perchè la\'orava in casa . da solo, tenninare qtiale sarà il 7JOslo dell a donna ? delle conseguenze che avrebbero messo sasso - o in un modesto la\'o rerio. La gra nde fabb rica ChiPdiamolo ai grand i maest ri del socia.li - mise a la luc e un angiol etto morto. JHa, niente meno, che l'inte ra. Società.. Ai tem- non esiste\'a. Ogni n.rt :igiano comi nçia,·a e fì- smo. A priamo le paaine sapien ti di quanti pi, per esemp io, in cui il sistema di .Cop.ern ico ni,·a da so!o il :-uo 13.,·oro. Così il calzolaio hanno dedicato le loro cure al quesi to femm i- incominciav a a preva lere, si cons1dern non face,·a interamente le scarpe, il sarto il Ye- nile, chiedimno lo ad .\ ugust o Bebel colui che Il picco lo cadavere fu tolto solamente la religione, ma anch e l inte ro or- stito. la tessitrice fila,·a e tene,·a la tela, col 1ia sapu to sinte!i :z are in un a opera voderosa da gli oc chi della madre e tutto tacque. dine morale come scosso e in pericolo; e si piccolo telaio di sua proprietà. tu tt i i dolori, tu tt e le lott e, tutt e le sver an:.e credette che per il cambiamento di opinioni ) la la scoperta detrAmerica ap rì le nuo\'e femmin ili . Tre dì sovra i gua nciali ella si g iacq ue, fino allora ammesse a propo sito della posi- ,·ie di na\igazione. l'im·ocazione della macch i· u La donna saTà socia lmen te ed economic a- fatta ài piet ra nell ' im mobil volto; zione recipro ca dei corpi celesti, la fede e i na a ,·apore, la na\'igazìone resa sempre più mente in dipen dente; essa 110n sarà 11iù so9- costumi. la religione e la morale, lo Sta to e celere e più facile ap rirono immensi mercati aett a 11ea11chead alcu n a ap7Jare11:;a di domi- la Societ1, venissero sovvertiti sull a loro ba - all'Europa. Urge\'a qui ndi una produzione nio e di sfr utt amen to, tr ovand osi di fr onte al- ma il quart o giorno - e ge lido il rova jo se, o per lo meno avr ebbero subìto delle con- molto più forte. ll la,·oro degli .artigiani, len- l'uomo nelle stesse condi :;ioni e di li bertà e di seguenze che non si sapeva n nemmeno pr e- to e limitato. non bastan:1. più a sopperire alle uyiwalian:.a e pa drona del suo destin o. so ffiava ancora - vo lle alza rsi, esa ngue vedere. Or bene; la nuo va concezione venn e, richieste e ai birngni. Xacquero così le fab- La sua educa:.ione sarà uaua le a quella co me avesse perd uto tutto il sa ngue.. un po' alla volta univer sa lmente accettata, e briche e le officine che resero necessaria la dell'uomo ad ecce:.io ne di quell e d"i{fer en:.e che all'umanit à non deri vò nessun dan no, non co::;ì detta dit'ìsione del lavoro . la diversi tà del sesso e dell e funzi oni sessuali .... C os ì disfatta ritor nò al telaio. solo, ma an zi dopo d'allor a essa ha progrecli - Kella fabbrica non è più l'operaia che fila. r ewluno necessari e: i'ivendo in con cU:;ioni con- to enorm ement e, tant o int ellettualment e, cioè tesse. imbianca . ecc., la tela. La teln.. p,imn formi a na t'llra, 11otrà sviluppar e, secondo il ADA NEGR I. dal lato delle idee, che moralment e, cioè dal di e~sere come la compe riamo noi. pnssn nelle 1Jisoo1w le for:.e e le capaci tà fisiche e inlel - lato dei costu mi. mani di wolte operaie che si special izzano in lett ua li e scegl ier e per la sua atti vità quei Zurigo. E gli esempi potr ebbero continuare, e sì ve- una data mansione. drnbbe che ogni qualvolt a l'uomo, per stupi- ),Ia la grande fabb rica richie de i ~raneli ca- do e gretto cons ervato rismo, ha voluto oppor- pitali, la niccola bottega dell'artigiano è d.e- si a che venissero ado ttate cert e modificazioni stinata alla ro\'ina. LOTTEE DIFESADEL LAVORO rese necessa rie dai temp i nuovi, ha fatto o- )I entre l'art igiano poteYa mette rsi . a la\'0- pera vana, per chè quell e modificazioni hanno 'rare ouasi .senza cap ita le/ l'impianto della sempr e finito col farsi accettare per forza. fabbrica. le macchi ne e gli utensili del la- Lo sviluppo int ellettua le della Società - ha ,·oro, la forza motrice. l'am min ist razione \' 3 - Il d G'd 111· I . I t o I tre lenLe scr itto 1-lusley - assomiglia ai periodi di mu- sta • costosa richiedono cap itali ingentiss imi. enaro... a 1U a 1vore C rica8con r e nos ·ull ta di un bru co. Di tempo in tempo, la vecchi a olo chi può dic:.porr e non diYenta un sala- pelle, essendo divenuta troppo stretta per l'a- riato . Ci scriuono da llfo genta . nim ale che cresce , si screpola, si romp e, e L'art i!!iano Yi\'e,·a in un regim e di maggiore viene sostituita da un tegumento nu ovo, più libertà econo mica, 1~on ,dioend enclo dir etta- Il governo non ha mezzi per mi gliorare Sabato 25 all 'ora dell'uscita dal lavoro la lar go e più ampio. Lo stesso avvi ene del pro- mente da un padrone , il sal ariato diventa un a le conchl2iionì economic he delle operaie .. .11.el- compag na Zanetla col compagno Schiave llo gresso umano. Di tempo in tempo, lo spirito _mac chin a di.,la YOCO,,._l)PJJ!>)!è. 0 ..!e"'s~•~~"~l!!_iCS!ei,n~Z)!i a!_\tg.o~so2;-;._...1._~,..:;;~;:;.;~ . ,,;:;::;:,;;;;, ,;;:,,:;.,,.:;;;,;,;.~.:,,.,~~ ~+.i ''J ~Pii.I; l'J,!.J; -Tlnl,j.· w-·=ffc lPS fs~n·~•~JJ ,·, lJ' ·.z.-··u;;,~.!!!J "'.,_;-'La... . _ ,u:·n~nnp.011• N;,'.·"'U">~rlltJL.•t-< WP ' - -.,,,. - -" 0 '-t'.1' ···~.4&-l.ffi-~~- ~- _,..,,,. ...,,...i;·;.---- - · ,.,.,----- stituìto --getfatò slll lastrico · a benepl acito a e1 Jt:: lv~a.lluC1. 1111 ure i ,a.va ,vvn i e ie::;ii:'.>Le a 11 a, ,..,..,, dava nti ag li stabilimenti con un breve di- conoscenza , costretto a modifi~ansi secondo capit a lista. Divent a uno schiavo. stem~a meTavigliosa .C'he le forLi lavoratrici scorso. l'ambiente, si trova a disag io nel sùo tegu- ::\-1a la ~ua ~chia\'itù cosi dolorosa ed inuma- hanno dim ostra to nel lungo sciopero , da po~ Accolta frater namente ed entusiasticamente men to teorico, questo si strappa, e un altro na SYiluppa il germe della lib ellione. che settimane chi us o. Uno sciop ero dign i- dalle compagne tessitrici della lega, provocò glie ne deve succe dere. I cap it alisti sono nella società attu ale una invece lo stupore .delle cattoliche alle qua li la Oramai gli stessi antidivorzisti non s'illu• minoran za infima, wa han no i caoit ali e gli toso, che è costato ste nti , lag r ime , lott e igno - cristia nissima loro propag andi sta aveva dato dono più. I clerica li combattono il divor zio strumenti di produzione. I sa lariat i, che rap- rat e dai più, ma che fu sos tenuto con tut;. ad int endere essere la Zan etta al cellulare. un po' per sistema, per abitudine secolare di presentano la strag ante mag-eior anza, sono al ta la nobil e fierezza che la ragione de l più Da qualche tempo il livore clerica le qui si opporsi constantemente ad ogni nuov a mani- ser\'izio dei capita listi . -Questi tengo11u ::i.oggetta sacro diritto _ quello alla vita _ consi- sfoga in denigrazioni personali volgar issime, festa zione sociale, e un po' anche per cocciu- la. classe proletaria, potendo disporr e, come in mancanza d'argomenti rispettabili da op- taggine. Ma essi stessi man s'illudono e com- loro talenta della prop rietà . gliav a, avendo di fro nt.e, come nemico, COC- porre all'opera orga nizzatrice dei socia listi. prendono benissimo che il divorzio finirà per E' ov\'iO che l'interesse delle due classi siano CJLilO e cieco , il più form .idabi le : il Go- Per i preti l oper a della giovane lega è dia- impo rsi come una necessità ineluttabile. antagonistici, e che da questo antagonismo verno. bolica sebbene in pochi mesi abbia ottenu to Si dice che i figli sarebb ero le vittim e si- nasca la lolla di classe di cui parleremo in Il Governo , il qual e aveva a sua dispo- (an che per le cattoli che che la combattono ), cure del divorzio. Il contrario inv ece è vero. un prossimo nume ro. si zon e sbir ri , polizi oUi, spie e crumiri. E -il ~!!ti o~t:i ~ 5 i~!~iuz~~~e e~~~r: r~i ifa; ~?dPf!à!~ Ì~~i~~e~e rL~ fif~~gi~dà~~~~iib/n a~!~\~t~~~nf~ Il chiodo di Giaèle. Ricord ate Giaèle della Bib bia? Essa in(lgy e un chiodo nell a fr onte del gen er ale dell 'eser– cito nemico. E' cru dele quest'alto, ma ciò non toglie che il crù tia nissimo M an:.oni non ce lo dica ispira to da Dio (f Quel che in pu(lno alla masc hia Giaèle Pose il mag lio ed il colp o guid ò "· Giaéle della Di!e::a è pu r essa crudP le: hrt l'animo pi11no di odfo .Odia il privilegio, l'in– giusti:.ia, l'egoismo. Qu,,,t,. cosP si possono odiare sen:a inco r – rere rtPll'art. 2i7. Difatti PfSa non odia le 1in– (Jole p1>r1one. Sa ,;he i responsabili di questr t,ruttP C()SP ,;hP inf PStano il mon do sono (lno a u1t rnlo punto irresponsabili. O{lnuno è sopra tutto cU che Le circottan : e lo ha fatto. PPTci0 pen,a chP il chio4.o nella fronte di un gene– r ale non rimPdia l'orrore di una guerra, la morte di un re non ~ la {i.ne del privile(JifJ monar,;hico, la fine di un padronP non é La fin~ r,l,:U,;i l/ruttamento. Ma Giaèle odia sopratutto la menzf.J(Jna. Odia per r•Aempio coloro che sono a chiw:chie– re amil';i rldla classe proletaria ma che per eua non riuuncaef1bero ad uno spillo; odia quelle 1ignore che t1Jssonr1elegie 1ulla fatir:tJ. della donna opPraia, ma spendono 1enza sa~ polo in una toelette dò che questa auada(J1trt t1t un ormf.J. Il 1;eJtifo? Ah, l'abito no,t fa il rrwnaro! \'i sorto anrhP dPi 1ocialisti e delle so,;ialisl1> ben -i;e»titl!l r·,ta 1iynora di quelle che tengono il piede in due »carpe, rni ossr•n:a1;a que1to. St si, t:P.1la1to w~r I.lene le socialiste ma diartf.J ih propor::.ioue di sar,.riflcio e di denaro ... Prntdo la nota delle sottoscrizioni dello scioper(J delle taba,;r:hine ... Doi·e sono i n.omi dellP sirrnore t'!nne dell 'in tuesse dellP loro soullr• r:hP hauno rinun,;iato a un cappPltitto per aiutar/! quella lotta? . Ma si dice la classe operaw non dr~i;e arl'at tona,•f'. La solidaridà delle or(Janiz~azioni de– ve 0astare. ,4h si? E allora io affermo che è irvleyuo d1 appartPune al portito dei lai·orafori chi non l,atf.Jra r; i·tt·e di un denaro che e fatto rli sfrut– /.WJfe1tt{,. Re.-rtitufaca, quel denaro o per lo 1r1e110 la• vori CL be,u'e{iciµ dei lavoratori. Qu11sto i: il chiodo di Giai:le. Governo vinse : le operai e dopo due mesi nizzo alle disoccupate quando la ditt a ferma prov, ·edere a che i figli non abbiano costant e- di eroica resistenza , pr ese per fam e, dovet- i telai da L 1,60 e 1.80 giorna liere, (prima le mente , quotidianamente, sotto gli occhì , i cat- tero ri ent rar e nelle Manifattur e. E passa- oper aie erano tr attenute senza pag a) e per le tivi, pessimi esempi del padr e e della- madre rono la soglia dello stabilimento coll'a nimo ~:f 1 ~ni~zitt~ ~~nn~ac~s:: 1 a; ea 1 g!ii\i if a::;?;e ~~~ S~!tisì c?i~ia~i~ s~~~~~~~ 1 ~~ ~ 1 s~i~~;t~a:~· Se~'~ pieno di amar ezza sì , pi eno di rancore an- riconoscimento mor ale dell'organizzazione o- ascr i\'ere pure qualche volta la respon sabilità che verso le com pa gne trad 1 itri ci, ma colla per aia. e la colpa di permettere che crescan delle ferm a convinzione che la ripre sa del lavoro Ma noi non ce ne mer avigliamo. L'opera generazioni che non posson fare a meno di dove':a esse re una sosta pe r riprend ere poi, ~i~/J~~t\uèpi: 0 :ft~ a~!r~~~J ~g~~e ~~i,ei,?;e sJg: f 1 ~s~~~l 1 i:n~t g~~~~1°~ 0 è~ 0 r~!g{tt ~a~!~in~~e~~ft~ a tem po pi ù oppo rt uno e a mezzo della dole, il cammino faticoso dei lavoratori che probabilment e, altretta nto guast i e corrotti. rinsang ua ta e rin vigo ri ta orga nizzazio ne lo- aspirano ad un 'esistenza meno martori ata e Siamo fermamente convint i, che l'affetto re- più civile. E per questo si servono ipocrita- cipro co fra i con iugi e l'amor e per i figli, in- ro, la battaglia pe r la conqu ista di ciò che ment e d'un apostolato religioso col qu ale sor- <luca no marito e moglie a perdon a rsi l'un è il loro diritto. pr endono l'ignoranza, e la buona fede, la pau- l'a ltro le colpe che eventualmente possono a- ra superstiziosa della pa rte più umile del pro- ver commesse. Diremo anzi di più: noi sia- Il Governo lancia ora al personale che ha letariato. mo anche persuasi che il divo rzio non è pro- scioperat-0, una stu pida sfida , e si regala E non hanno più alcun pudore: forni cano prio la pan acea che curi tutt i i mali che og- una meschina vendetta: esso pr em ia coi con chi capit a, pur di ass icur arsi la clientela. .~idì mina no la vita fami gliare, e che piut- Domenica 26 hanno messo in piedi un a gran tosto che dalle leggi il rimedio sia da ricer- denari che ha, coloro che lo hann o aiu tato festa con un programmane da. sbalordir e. Co- carsi in un a maggiore e più san a educazi o- a rendere meno disastroso lo sciope ro delJe . mincia colla comu nio ne general e con l'inter- ne; ma affermi amo che ciò non ostant e il di- vento di Monsignore, e fìnisce, dopo una pro- ,·orzio, cosi con1e si trova la Società attu ale, tabacchine. E queste an im e miserabili ac- cessione naz ionalista all'ossa rio dei caduti del è l'esped iente il più pronto e uno dei più cettano il compenso dovuto alla loro v,igliac- 59, un discorso del deputato cattolico, uno d1 efficaci. una contessa ... e un sorbetto gratis ·orrerto in I coniu ,;?i, ri petia mo, possono ad ogn i modo cheria, e non una sente rib'fez zo pe r que- pompa mag na alle operaie (oh! ne sentira nno perdona rsi i recipro ci tor ti, ma un conto è i! sta offerta di denaro e lo respinge. il gelo per un pezzo, poverette !), finisce con un perdono volontar io, e un altro è esser for- r;n'onda. amara si sprigiona dall'a nima discorso della sullodata, veri tiera, inform atis- znti dalla legge a tenervi, vita natur ale ctu- sima propaga ndista cattolica . La qua le poli• rante, per marito o per moglie, un uomo 0 rlc:gli onesti davanti a quet;lo faU.o: vergo- ticamente è tanto dotta da chiama r socialista una donn a, viziosi o crimina li. g-noso per chi paga, più vergognoso pe r chi Giolitti e sin daca lmente ta nto competente da G. BossoN1. ri :BVf~. Il Governo è ormai 1·otto ai mezzi r~:ze~~e ~! ~Pn~';.~e n~?1:tr~no~~;a c~~~~:i~; 0 n~l~I~ di corruzione, premia i Centanni e com pen- quale una agitazione sarebbe la cuccagna del- sa i crumiri. E' il suo sistema. Ma a voi }~~ir~ st :~~c· 0 ~~ 1 ~!1! i,~o:Si~~ 0 dit~!~ed~ r;~~t~ i~ anime di piccoli Giuda in giacca o in gon- resistere m·eutualmente per la ricerca di ma no nella, io au~uro che i vostri figli non sap- d'rf~~~t~~ea~~\!!~tio! r\nche questo è in pro- piano mai che voi avete prima lradito la gra.rnma! causa delle cornfJazne lavoratrici, poi rice- J preti hanno 1in'opinione ... per tutte le oc- vuto l'ig1101Jile compenso del vostro tradi- ca;ig"'~~no benissimo nello stesso tempo sogna- mento Il fdorno in cui lo sapessero, sare b- re colle loro maestà cattoliche d'Aust ria il ri- brro eostr1 Lti a dispr,,zzarvi, e non c'è mag- ~.~~~~ ~ 1 ?Jt1i~~~~r;, 0 cfi i~~~ 1 ~~rreo7~"~a;.•i~~~ts!e~ gior punizione per i genitori indegni che patriottarclo di moda portando corone sulle il db-prezzo delle proprie~ c-reature, com e ossa dei liberatori ilella l.omhardin. rontro la tirannide austri:Lca del 185!). E prn:,;nr(' che vive non t'è pei figli dolore Più dilaniante e regna quello stesso imperatore Francesro Gi11• 1 :nz.a conforLO di quello di dover conda n- seppe! nar,, l'opera di coloro da cui ebbero Ia vi- E il diseorso <·nttoliro sull'organizaz ione? 4 1 Questa, o crumire dell'ieri, è l'ere dità ~~~e 1 ~s~!~:ri~~i 1 ~r[h~-~~e <.l~,;~ar~~:~z 1 ~~~eent~ 11 ti~: <·h(• solo la.sciate ai vostri figlioli. colare del fH1pa d·1e proihisr:e assolutamente ai si11dacati cattolici le agit;.izioui e lo scio· LINDA ~J.H..-NATI. pero'! Taluno pot rebbe osservar e: Qual e imvor– tan :.a ha la questi one del divo r:.io pet pr ole– tariato? I n veri tà noi che vogli amo ben altr e tr as{or– ma :;ioni sociali , sentiamo che i ri volg imenti e~onom.ici faran no inservibili i codici borgh e• si. Perc hè dunque vreoccu pcir ci dell a loro ri– forma? Ecco: la preoccupa:;io11e dev·essere r elati va. Ch.e il divo:::.io ])ossa in teressa re la cla sse ope– raia ,wn si dt't'(' negare J)erchè i n Fr ancil i Le stitistir:hr• ci di~ono che•un a grande per centu a– le che hanno ru:orso al dillor:;io e costi litita da operai e da 0J),.,aù•. An:;i fra qurs ti il rna ggior di ric hiedenti è da to dall r donne. Noi tlun que J)ossiamo ctenunciare ques to bi – sogno dell a civi lt à; possiamo comba tt er e il cler!calismo r:h~ si oppon,, alle con quis lr più 01· 1 ·tr lll'lla loaicrt umana. Ma i nos tri rne:.:.i ll.i lolla più potenti, t,, nostre anni lr am1un– lumw. L'nso un neM.ico più forte di quel che 11?n s1~ un .a:lic?lo di codicf>. Quan do avr emo t·rnto 1l vnr1lf'!JIO I.Joryht•sr arremo dist r utt o d'un colpo anchP il suo codice. (N. d. R. ).

RkJQdWJsaXNoZXIy