La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 15 - 2 agosto 19

LA DIFES, DELLE LAVORA TRICI costante . Cosi noi in tendàamo la immor– talità dell 'anima .. E' ben vero che sono sorte scuole cosi– dette di spiritisti a dimostrar e ch e la co– scienza individuale può sopra vviv ere alla mort e del corpo. Ma cert e esperienz e che hanno meraviglia to il mondo , hann o pu r dimostrato trattar si di fenomeni di sugge– stione . Dilati.i , a rigar di logica : se lo spiri to dei nos tri cari sopravvi,· e, perchè non ci si mani festa dir ettament e ed ha bisogn o di date circostanz e abbastanza buff e (tavol ini, iende, ecc., ecc.) e per mezzo di esseri co– me i rned iu1n che sono piultost o dei feno– meni talvolt a volgari che degli esse ri degni di una su periorità moral e? Ciò che di chiaro e di si cu ro ci dice la scienza fin qui, è che il pensi ero suppon e !e molecol e del nostro cerv ello, è che la co– scienza umana ha sua prima base nelle sen– sazioni. E ci dice anche che l'uo mo per l'e– reditar ietà e per l'educazion e è des tinato a mig liorarsi fisica mente e moralm ente. Questa nozione scientifi ca ci fa sereni di fronte al fen om eno della morte che no n at– tend e il corpo per torturarl o nelle fiamme infern ali, ma che viene <( buona ope raia dell'eterna Yita >> a chiuder e la nost ra gi or– nata per dar posto ad altri, e che dovr ebbe \·enir e se si potess e vivere igienicam ent e, a corso finito della vita, nell'età della vec– chiaia. senza dolori, sen za apprensioni , co– me ciò che è nell'ordine natnrale delle co– se e dei fatti. La maestra. ù' età antipatica Yi ricordal e voi d'essere passate per l'e– tà antipatica? P er le ragazze cominoia ge– neralmente verso i tre<lici, qua,ttor dici anni. Diventano lungh e lunghe, perdo no il bel colorito, hanno &sturm vari e vaghi. Sono In qu esto peniodo comin ciano a svilup– parsi e a fun zionar e organi ch e, fino a qu el punto, sono sta.Li in erLi 1 come se non esi– stessero : parlo deg,li organi ch e ha nn o atti– nenz a colla rip roduzion e della spec ie. E lo spll'it o? Ma ric ordiamoci , per bacc o, i pri– m i pudori , quel senso indefinito tra il fa– stidio e la cur iosi tà che abbiamo provato ai prim,i oma gg i masc olini! Ricordiamoci quan to male al nos tro amor propr io hanno fatto in qu ell'età gli scapaccioni materni, e qual e sord o ran core aboiamo pro vato per tutl.i quell i che ci hanno la rgit o il loro com pat im ento per qualche nostra idea che si perm ettev a di esse re persona le! Risp et– Liamo questa nuova per sonal òtà che pn:mde consis te,nz;a; risp ettiiamola se vogli am o in– fluir e ancora su dì essa coi nost ri consigli, altriimenrLi arr,schieremo di suscitare delle ribellion~ dann ose ai nostri figli edJa noi. , In questo periodo si fa di solito la scelta del m estiere : attente ma,mrne a stu diare le inclinazioni dei vostri ragazz i e a ind iriz – r.arli ad un lavoro adatto ad ess i. Certe CORRISPONDENZE A MILANO. Il 27 luglio si è 1iunito alla Camera _del la– voro il Consigllo della Lega lavora'flti in cal– zature ed ha app roYato il seguente ordine del giorno: (< Il Consiglio della Lega lavora nti in cal– zature a mano, u!dùta la relazione dell'opera compiuta dal comitato d"inchiesta sul lavoro a domicilio e sui laboratori, tanto in città , quan– to in provinc ia, constatan do che la classe dei laYoranti a mano è fuori di ogni legge sociale, sia per le no11ne d'orario, sia per le ass icu– razioni e la Cassa maternit à, invita tutte le sezioni dei lavoranti a mano e le Camère del Lavoro d'Italia a promuovere una seria agi– tazione per ottenere da l Governo il riconosci– mento di questa classe 1,. H ~ infine deliberato rli tenere domenica prossimo un pubblico comizio. ... irritabili o malinconiche; non hanno più il Care compagne de La Difesa, gusto dell bambole <il non sanno iln~ora Mi sento in dovere di ringraziarvi per le quali saranno i nuovi desideri destinati a buon e parole dette sul vostro simpat ico foglio sostituire il bisogno dei gioc hi iniantili. Non all'i nd irizzo delle compagne lavoratrici di Mi- ma mm e ci tengono che i figlioli facciano il meccan ico, il LiLografo, il tipografo perchè poss ono arrivai-e a guadagnar pare cchio e non si accorgono quanto malvo1onti eri essi vadano ad apprend ere qu ei mestieri se non li amano. Che danno per l'amore al lavoro e per la ser-ietà del carattere che si va for– mando! Studiar e le incl inazioni e assecondarle non vuol dlire però abbandonare i figli al loro capricoio: del resto se questi hanno sti– ma dei ge.n.itori 1 si lasoiano indirizzare al bene. Evitat e anch e che essi spr echino le I lor-0 energie fisioh e in cert e esagerazioni del– lo sport e sp,inge te gli apati , quelli che ten– dono ad isolarsi a qual che moderato svago che sia eseroiz.io del corp o. Insomma , l'e– ducazi one p1~ende in quest' -età una azione prevalent em ente moderatrice. Essa sta per ulUmare il suo compito ed io vi au guro di pot er mettere il punto all 'opera vostra con questa frase: mio figlrio è migliore di me! A. Suss. E PROPAGANDA fessamente e, non baderanno a fatich e e sa– crifici pur <li giungere a convincere le nostre sorelle di fatica che il socia lismo è l'unico ecl infallibile chirurgo che dovrà sanare le pia– ghe per cui è ammalato la società presente e la\·orer anno per togliere tutti i giorni un sas – soli:no alla rocca feudale del prete che ancora impera nel nostro paese, per anivare ben pre– sto olla completa demolizione. EvviYa il Sociali smo ! E L'GENI A PICOLLA DE VJNCENTI. Da TORINO. 'li Gruppo Femminil e Socialista <1 Avanti >) sta preparando pel 9 agosto una festa Pro movimento femminile on.de scuotere dalla apat ia che avvolge le donne proletarie di que– sto borgo. L a festa avrà luogo nei locali so– ciali (via Foscolo, 15). Sono dunque invitate dalle colonne del giornale che degnamente è vessillifero del nostro movimento, tutte le corrlpagne ~ j grupp i della città., nonchè tutti i compag ni, a part ecipare alla festa dall a qua– le sper iarno 1icavare buoni frutti. raggio che si ebbe da parte dei Javorafori del– la provincia. Da parecchi ann i non fu più fatta quella propaganda educa tiva ed econo– mica tanto necessa ria alle masse per tenere vivo il principio della organ izzazione. Da par ecchi mesi vi è un movimento con– tinuo in qua si tutti gli stabilimenti di tessi– tura e filatura, la crisi cotoni era ,da un lato, e la reazione padro nale dall'altro, fan no sì, che gli operai ne risento<J10e sono costretti ad agilarsi, per impedire che le loro già misere condizioni \·engano peggiorate. E pe, ciò necessario che le lavora trici tessili ed affini si organizzino, cercan do di coadiuva– re gli sforzi che i pochi e buoni compagni e compagne faHno per migliora re le loro condi– zioni, prepa rando per un giorn o non lont ano quelle conqui ste che da tempo si agogna no.. Le oper:tie , olonter ose facciano della propa– ganda spicciola, cerchino di convincere le re– nitenti loro compagne, ad intervenire alle riu– nioni locali che si prepa rano sett imana lmente · da, ·ant i agli slabilime nti. I pochi centesimi mensili che si pagano all'o rgan izzazione, e che gran pnrte degli opera i trovano gravosi, saranno centuplicati dai miglioramenti che- gli organizzati ne dceverann o. . Un sentito ringraziamento al gruppo fem– minile socialista die deliberò di mettere a no– stra disposizione le compagne propa gan dist e per coadiuvarc i nel lavoro di rior gan izzazione che stiamo compiend o. La L ega Tessile. De SCHIO. Sabato 11 u. s. si tenne un 'impon ente co– mizio di propaganda. Parlarono Casarotto,. Nabili di Salerno e Lido Caiani di Roma. Constatammo il quasi completo assentei – smo delle compag ne. È nostro dovere non so– lo di pa rteciparvi ma condurvi anche le com– pagne di lavoro ad ascoltare la parola della solidarietà, per farne delle proseliti. La lega tessile dispose per un lavoro esteso di propaganda su tutta la nostr a zona. Con– fidiamo in un ottimo profitto. Il Circolo Giovanile Social ista. nella sua ul– tima assem blea ha radia to per morosità. tre delle nostre compagn e. È indecoroso per noi codesta consta tazio– ne; le compagne devono convin cersi che le nostre istituzioni vivono dei. nostri sacrific i e che possono contare puramente sui nostri contrib uti. Serva questo moni to alle altre, perchè que– sto doloroso fatto non si ripeta. Anche la lega tessile per identiche ragioni ha pres o serii provvedimenti. Da SAVONA. sono più bimbe e non sono arncora donne. lano e di Legnano che il 12 luglio, con nobile E per i mascha? peggio che ma i! P er essi !t~~ ~ondd ~:fr~~i~a \;t~~g1r:rodi cr:r~~~~. ·ci La affettuosa ed imponente dimostrazione l'età antipatica cominc,ia un po' più tardi: v· · · r · 1 1 1 1 Il · b 1 Una per tutte. \-erso i quindici anni. Come son ridicoli ve- ron~e; t {~~az~~ti~~ ~1~a 0 ~~~~ 1 m!v~~~i~l:~t:a; La Federazione ita liana Arte Tessile in •Jnio_ ~in~o~lì:n: 1 ~ne?:t~r;;i eda uoo:n~ ~~t~a~~It~li= ~~t~~::p:~:e~tzzn; o~o~~ e~up~~e~l~,i~; 1~:ziN~~~n~e \~ :0~ 1 !e~~1f1 ~~;~~~t~~f.c 0 v~~r i~~~;e~ll 1 ~:~~U{s:{t~~~ ~;J~;T;t,~·~t~.:~~: ;.\ ~t ~fi~~~:s!:aec~~i:ic'i:'t d~\o%t!~:~ta~ mo messo in risalto dalla scollatura ma:rtl- dea clerica le e vi prego di dare il Yostro par- a ta le posto assunto il compagno Pietro r·a- compagne, da amici ed avversari mi hanno _ ___ ___,, __ '"'l'ui'iia.:i~c;1.~. ~Ì'F-, !:T"u~ucr!le~-~ !j 'Tlu'-r,,,flv ~91-u-!!eGftfli-; fPH'reok . lf!fl+,-, mrf~ /~ic.:..01l l;a1;,;·em-co :.,n:l1tlfrffibt!u ,.:.loffi_Pffle~r,taftp frr;;i ~,i~~g:'.,'.,+i ~o;.:c,:;c.,h~R,Ìl~an~-+;,ve~s~io_r;;J~l~s~·eg~re~t~a~,i~a~to:.;,h~a'-/;lo~s~co~p~o~d~i ;,•~n~te;::n~ ·;'. if-J_~mlÌ :agg.io ~·men\e·tdimostrato qua le grave perdi- po· a note acute: sem pr e stona te. E anch e zÌat~! _:_:cvedo~~ç i~a noi ·~~~~~ degli a~1;1~ti~i care a 11 rop aganua per m1,a ia rrovwcia, ~ 1 aT~iJ{~n)~fta -di a ffettuosi e-SOffifali sen~ ~~;c~i\:ts~i:::~~~r~i u~;f~f ·ec:~~t~;~ ra§~ri:teta;i~ i;i. messer lo Diavolo. !(~7~:e!\\?~1:::~i ,f:;li t~~e~•a7 ::'d~lefftPifr~ m~1~ .~~}1;0::ii~~~fa{tT:tr~f~lO R~~~tr: più bambini. Che età antipatica! Si d,ice FRANCO V~~~:~A;TINI. La necessità di costituire tal segretariato I tesori di gjoyinezza e di fede nell ideale al te • · te 1 t tar · d 1 era molto sentita. ì\'ella sola città di Torino vi soc·,,, 11-,(,', dalla povera moria profusi gene- ge-ner men ' e S1 ass1s a rasmu $1 e - so1 0 più di diecimila operai tessili d'ambo i ros; ~ ;n'te non sono andati perduti, la pena la crisalide in farfalla così.. passivamente, Da TORTONA. ses: i, e la maggior parte donne, che compio- crud ele ha potuto abbattere l'organismo deli- o. peggio. prendendoci gioco delle malin 1 - taLnaopnar 5 o 0 1 1 a 0 , hdaell 1 a 05 cca,·artiossi 1 _mn an 0 c 1 on 1 .1 1 padgen 5 _ 1 adeZ 1 _a 10 nedl: 1 no !aY.ori dannosi 1 a~ ~. 1? 1 ro salute,de_ v 1 an 1 no cato che tanto aveva lottato per la redenzio- conie dei nostri raga zz-i o imponen doci al e ogm gwrno aumen é'IJuu.o 1 numero e1 u )er- ne degli umili, ma non ha potuto disperdere loro ,·olontà con severità ecces siva. Cure ~ie~?~r~a~srees 0 top,e~fah?e~ ~iti; re tca~ee "°alt~s 8 iacso~~ colotic-i.·tt1:'Jon rol~li~ do dt ~llel.ai :igherie (filtit cui al Yento il buon seme sociali sta ed annullare fi . h ? Al . I h to d. - rnno \ I une; g l m us ria i s 1 appro ano il lavoro da lei compiuto. fe 5 ;~o e~~ ra~::::~eti~ar~g: z~:e:a;:sta. 1 ~\ùè~~ st ~u ,i~e! -~nt!~aQ:ist:- ~!r:es~s~~zs~u~~~ ~:il! 1~i! ~-: ~z~i:~~fcr~ ~~;~~fgi~t~~~~it/~ et gr~~~!todo~~~~ /i~rd~eg~~ {u~iinosi1·~~: 0 tenf~ K precisamente al fisico che dobbiamo ~fa1li:~~.ar:sz~~;J 0 P~~ fi~~~ed~~~~ c~~~i;~;e si~ soprufi. :\ 1 ella provincia le cose non \·anno via -da seguire. rivolgere la nostra attenz ion e per ben rego- par te schiave del 'pregiudizio del prete. hne~iio, ~ 11 t ttVenarit n e.a.le . 650 <:>eerai d'am• Grazie, grazie a tutt i, anche per i miei PO· lare il nostr o dov ere di madre educatrice in Per ò quelle di noi che già sono sta te avvolte l~v~r~~~tsc~n;~~~~o i giorni e n ornarono a veri bambi.ni. quell'età. dal soffio del grande Ideale lavoreran no inde- 11 motivo della sconfitta ·si deve al crumi- G11.iSEPPE Scorn. VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI L egnan o, 26 giugn o 1914. Cara Lu cia, S"c,no dieci mesi che appart engo alla L ega tPssile e mi sono convin ta che l'o rgan i:;:;azio– ne che pr ima r itenevo inu tile perche er o sem• {Jre t:issu ta isolata e iynor avo molt e cose, è in dispensabile per li ber ar ci allo sfr utt am ento pad ronale. Ho impara to molte bell e e nu ove cose fr P– quentando le assem blee. Gli orat or i e le ora – tri ci coi lor o disco rsi mi han no illum inato sui dit:ersi quesiti della vi ta social e. Paro pre sto douianda per esser e in scritta oltre che alt'or(Janizzazion e, an che al P. S. L. dove sper o di venir e a conoue nza d~ll e cose pol i ti che che inter essano noi. Ma vorr ei sape• re 1;on pr ecisione qua le differ enza c'è tra i l par tito e la lega. Lo in tuisco a lume di buon ie ns(J ,e so che il m.fo dovere é quello di par– tecipare alt' u.no e alt' altr o sodalizio, ma vorrei sapere di piu e C(Jnmaygior chiarezza, per po– ter risponde r e an1;he agli avvers ar i. l 'operaia Lo.... GBJ R EGINA. (ara compayna, La ma lettera ,,:ibrante di fede, è di quelle che risolleva rw lo spirito a chi lavora per dare alle donne lavoratrici una coscienza di classe. La tua dùTf1anda offre buona occasione per i-,piegare cirJ, che facile a prima vista, dà am– fJia materia di di!'}cussione anc he a persohe che stanno in alt,) nella vita di partito e della organiz zazione. Lo scc;,r,oprecipuo della organi zzazione di me~tiere, pur bri1mgf:ndo ess:i anchf'- al fine della fffùprieta collettiva, è la lotta per i migliorame nti s11ecifici di ciascuna categoria· miglioramento d·orrJri, di srdari e Jegi~U,tivi In e~sa per LlD articolo di statuto, tutti i la– Yoratori ~ono ar,colti ~enza di~tinzione di cre– do politico e r·elig'iosù, poichi"~sul tern·no del- 1 'intere."se i>tonomico si dovrei,be potr:~rIottarr, facendo astraziune di idralog-ie In realta f10i ;.inche il fatto economico è sempre lel'.!atocol fatto p<Jliticoo religioso. Ed é perciò che le legh~ di mestiere 1,r-r fa.re un la\ oro utile si orieritano al partito sociali ..t::... e debbono per propria difesa fare talvolta del• l'anticlericalic:mo. Ma ta luno può dunque obbiettare : e non ba– sta rJrunque l'organizzazione di mestiere1 Non ~~. ~f~ Jr~;~~~~ g/ Pe:~~o~~: :o%e:edi 0 7~n?eir~t lo Stato ? Ogni categoria difende i propri in– tere<::si,e gli organismi federali armonizzano questi interessi. Così ad es. i ferrovieri fan– no le loro deliherazioni riguardanti lo sciope– ro e la Confederazione del Lavoro decide se lo ~ciopero ,debba esfei::e esteso a tutte le ca– tegorie. Parreb be dunque il partito 71olitico cosa su– perflua e ta luni ci hanno creduto ed esperi– menti i'11ta l ~eneo sono stati fatt i. J\Ia si è dovuto riconoscere che il partito accanto alla organi zzazione deve esistere. Anche i sin daral is ti che si dichiar avan o cont rari r.d parti ti politici, si sono trovati nel– la necessità di ricor rer e ad essi. Se non v'è rlifferenza ne.i prin cipi e nelle fi– nalita tra part ito e orga nizzazione c'è fra essi una divisione di la\'or o. Alle organi zzazioni che hanno bisogno la torta del numero, si lascia la lotta immediata sul terreno dell'inte resse economico, che può raecogliere una cerchia maggio re di affigliati. Il pa rtito che dovrebbe raccogliere i lavorat ori piu r:osf'ienti deve tene r viva la fiamma della idealità, deve ,' :inronn.re , guidare, illumin are anche le orga nizzazioni. _Per e~sere piu chiar~, cara compagn a, ti dirò che nella lega tu t1 trovera i con le com– pagne fli lavoro e discute rai i tuoi interessi sr,~dali, nel r,attito tu troverai raccolti lavo– ra.tori d 'ùgni categoria e anche persone intel– lettuali che dnnno il loro contr ibuto del loro sar,ere al fJf.1.-rtito stesso. Qui sentirai discute• re di JcJite rdcttorali, parlarnPntn ri e sentirai richfoma,e a~s:ii ~pesi-o i lumi della dottrin a socialista che troJJpO facilmente possan o spe– gnerf-i. l'er <Jpr,artenere al [Jartito llostro, tu sa.i che t,i~Jgmi cornpiere prima il doveu~ di organiz• z:.tti nella lega, e là dove l'org;ini zzazione eco– nornit::l non c:'i~, il p&rtito deve crearl a. In Ud tnodo soltanto si applica la teoria mai ,::1- st.a rhf' tioi~, la bac.;eeco.nùrnka è irnprescin– dihil~ e<Jl1 'r:vf;11todel c::ocialisrno. Bnn a <:ùrnpa,,ma, r·ontinua. Cùl tuo giovamf– l~ r:rit 1hh1.,11•0 e farai certam~nte delle prose• liti. t uda Borgoma11ero, 10 luglio 1914. Cara Lucia , Da una sett imana ho in casa una cugina con due bambini. Osservo questa soler te mam,.. mina così severa e prodiga di ... care:;::.e non troppo gradite ai viccin, e panni che ciò in– fluisca gran che sulle piccole anim e. Un (! 'i.or – no la sorpresi s(fri dar e la bam bina perchè si era penn essa di yiuocare con maschi suoi coe– tanei. Le parlai allora dell 'utili tà di educare i bambini non badando a differenze di sesso. L e dimo strai ch'io stessa sempre aiuocai con ragaz:;i e tu tt ora, benchè r i.{ugaa la com,pa– yia dei don Giovanni, m.i tr ovo sempre con yi01 1 ani Pllu cati e ri spettosi legati da r ecipr o– r a amirizi a cara e frat erna e questa pura r e– la zionP avva11taggia in loro il concetto della seril'là ff'11imini le. AHson eista com::è sent o ri – spondermi che come è sta.ta allevata lei alle– verà i suoi fiati , che l'esper ienza le inse gna che è ma le lasciar in sieme ma schi e fem mine e che in oma(Jyio alla li bertà di ven sier o non devo insistere nell e mi e osservazion i. Per con. to Mio non 1n'i 111pony o mai , ma dimmi, in omo(J(/io all a li ùert à di pensier o, devo io ta– cerP la verità ? Poi la scio a tP yiud ic are se fr a l'in fanzi a uiasc hile e femm in il e si devono mel– terf' harr ira te. A {fettuosi saluti, tua VIR GINIA M . ra r a Vira inia , :\'e! tuo caso non si trat ta di ledere la libertà rli pensiero, nè d'imporsi; si tratta di discu– tcn~ su un prob lema che rig-uarda l'educazio– ne infant ile. Tua cugina ubbidi sce a un pre– gi1ulizio vecchio... qurunto il mondo e che pe– ~HL Hon solo sulle piccole anime inconsapevo li dri fmlllbini, ma f-empre nella vita , anche su– gli adulti . Ed è il pregiudizio per cui le bam. bine leriute oggi divi~e da piccole dai ma– sdlidti, domani, <·r·esciute, si cercheranno, di Mi..,costo della famiglia un fidanzato, ubbi– <len.do senz'altro all'istirnto e al bisogno d'a – more, sc,iza conoscere bene nessu n uomo, non :1\•f >n.do quindi 11essun triterio di scelta, pre– parandosi cosi. uw1. sicura infelicità per l'av– vniire, troppe volte. Lasciati liberi i bambini si cerca no la com– JJagnia che pili iispcmc.ìe al loro temperameu. to. E in moltissimi casi io ho OS$ervato che le bambine cercano più volentieri la compa – gnia delle bambine e i maschietti quella dei loro compag ni. r..•la guai se intervi ene la proi– bizione! Allora la compagnia vietata può ave– re il fascino del frutto proibito, quando non a rr eca un danno magg iore assa i: quello di turbare la serena i•nnocenza dei bimbi. Ma con le paro le difficilmente noi riusciamo a convincere, sai? Possiamo farlo molto con l'e– sempio. Lasciamo noi. che i nostri figli cre– scano liberamente, giocan do oggi, studiando e discutendo insieme doman i, senza badare a differenze di sesso e quando vedr anno che questa libertà loro concessa li abitua a una serietà maggiore, si persuade ranno. Tu puoi vivere con gli uomini liberamente non senten– do per loro null 'alt ro che un amicizia cara e fralerna senza sentirt i tu rbata, non solo per– chè sei stata abituata a giuocare coi ragazzi, ma perchè immagino elle sei un a donna che ha altri idea li nella vita oltre a quello di cer· car ti un marito e di pia cere agli uoinini. E purtroppo quante donne crescono non pensan – do che a questo! E si ca pisce che, d.:iventate madri, non vedono che perico li immagi nari. Pri ma di concludere vorre i dirti un'altr a co– sa . Va bene lasciar giocare liberamente i bam– bini con le bambine senza turbar le con proi– bizioni inopportune, ma io, mamma, sorve– glierei sempre la compagnia dei miei figli. Un pochino senza che loro se ne avvedano, usan– do un po' ,di tatto, noi possiamo circondare i no(;tri figli della compagnia più adatta e più buona . lo non vorr ei mai dire a un figlio mio: (( T u non devi and are con ouella ta l perso na )I pert:hè non gli nasca mai in cuore il germ e del disprezzo. Una mamm a ha tanti modi per allonta nare U'TlJ comp agno che può influire non in bene sull'edu cazione di un figlio ! Scrivimi pure, car a compagn a, ogni volta che posso aiutarti in qua lche modo e mi farai semp re molto piacere. Tua Lu cia . RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente. Tip. Editrice della Società « AVANTI I ,,

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