La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 9 - 1 maggio 191

VARIETA' Far ò un 'alLra nola pratica. Vi deUerò al– cuni precetti che ,,oi inseg nerete ai vost ri figli - \' on mangiale mai frulla bacala e man– giat ene sempr e in mi su ra limitala. Bevete acqu,t polabil c. :\'on beYete acqua fredd a quando sie te su– dati. \' on prend ete che assai raram ente gelali o bibit e gelale o in ghiaccio. L-'orlale semp re una magliolina di lana a contatto colla pelle. ~ on espon cte ,·i alle corr enti d 'aria quan – do siete sudali. Dormil e colla fin estra aperta. C0ricateYi per tempo alla sera e alzatevi Lii buon matlino. Fa te delle pa sseggiate, della ginnastica. dei bagni. delle doccie. LaYateYi il ,·iso e le mani più ,·olle al iziorno . ...,E YOi. mamm e, abbiate cur1 d'inaffiare spesso i pavim enti delle '"_O~lre case ag§'iun– izendo all"acqua qua.lche d1s1nfettanl c. E una pratica che costa poco e che fa tanto bene. Lu isa Drag hi Mar trgan ·i- CORRISPONDENZE A MILANO. La sera del :21 ap1·ile ebbe luogo l'a duna11Za del Gruppo Femminile. . Dopo le comunicazioni dell a Segretana Cle– rici si dis cuss e intorno alle proposte della t.:ni'one delle donne Socialiste pel Com·eg no di Ancona, concludendo coli appr o,·azione dei di– versi a cap i. L a Breb bia interpre:ta.n do il desidel"io di moi– re operaie, in vitò la. segretaria a chiama re A.n– gelica Balaban.o ff µer una confe renza s~ so– cialismo dedic ala a.Il~ dono e, allo scopo d1 rac– cogliere le socie del partito e le num erose sim – patizzanti con una parola di buona or opa– ganda. \"ennero poi delegale le comJ)agne ).lalnati e Zanetta a pa rtecipa re al Comizio delle ta bac– caie. Da MAGENTA. La nostra Lega tessi le continua nella sua \"ia ascende nte. Cn a ottanti na di oper aie vi sono già. iscritte ed altre ,·er rebber o se non -------: :'";:·":';''::'·co-"'.;.,cora troppn osta<'olate d':l.lla fa.- m.iÉ~ìa~n ,·i,·o fermento pei-chè le operaie della Lega Cattolica si prestano a Ile ore straord i– narie. E cosa ,·ergogncsa que:::to ci-umiraggio, e si capisce quanto sia dannos ,J ai nostri interessi. )ola c•1si facendo la lega scopre ~è stessa e le 11fJSU e compagne , iescono cosi a 1neglio com– prendete da che parte debba no schierarsi. ln– ,.(, ~hia.mo per•J int rnto I Is 1eu:>re de l Lavo: o. );'eJ pr,1s3.imr1 giuj:!n1J -;cHde la con,en zione cr1i padroni. :'i inizia quindi l"agit azicne per la conquista delle ore 1(1 e rnezza in luog,1 di 11 e per le migli<Jrie di tariffa. Il 22 aprile fu tJ·a noi col comp t,!?no ~chia– ,ello delle a1ti tessili, la cornpagn :t Brebbia la qu~ile par!,1 nell:t sala stipat~ d"I circo lo dim•..tstrandù cùme i cleri cali che tentano col mezzo della religi <1ne di r<1mµere le nostre file, Sùflo i rin.negatl,ri della parola di Cristo. Parl<1 di alt re d \"endica zion i a cui tende la LA DIFESA DELLE l,A VORATJUCI organizz c1zion e, con:e 11d esemp io il sa bato li– bero nel pomerìggit,. Tr atteggi() infine quali sie110 le c1spirazioni ciel socia li!:=rno. Il H''-"t' uon e, gio l"llale clericale d i I.ecco n cui stan no tnnto a cuore le vicende n :\lage nta, se la pre 11cle con Lu ci a della Oi/ ésa perc hè... sconsiglia il matl'im .onio religi oso e ilerchè ri – spo ndend o nel un a compagna di ).Jagent a che l'ha int erpcllntn, dic e che J/.1 pnrtc cipnzi one alla, ,·ita clell,1 01·g;.wizzazi one econmnica è quella cl1e chini-isce molte idee e libcl"a le menti dai pi·egiudizi. Lucin compuntn. cons igli erì • d'or i-1 innanzi tut.ti i sncnu rienti religiosi e l'ac quisto delle ::.ante indu!g-enz e, mr i·cè \'offel'ln dell e uo,·a o dei col.umbi no, elli ,tlla sa nt a Chiesa, pe1ch è :-i rifa ccia lo st nrnco. Lucia, pentit.i, dir à d'ora innanzi che i pl'et i sono coloro che lrn.11- 110a,·yiate le mogli alla conquista di m'1ggiori salari e che i cleric,ili sono sempre stnt.i i 1·i– ,·enclic itori ciel cli1·itto dell e pover e genti di fronte ag li sfruttat ori. Prnnd o cos i, come se ce ri.e cose non fosse1·0 11·01_1po e,·ident.i, e co– me se tulti a,·esse ro a11cor.-1te fette di ~nl;.,me sugli ocelli! C'è poi un a certa sign orina nroDa'.:a.ndisln. catio lica, che ha l'abilità di 1rn 1·lnre ·1 va ,n-era :-:ul conto dell e compagne nest i-e di ).lil:1110 e dei compagni che di,·ig ono il nostro mpYi– mento. Stia ben in gua rdi :t, la sig no rina, percfiè potre1nmo me1te 1·la. 1.:011 le spa lle al muro per fal"ie precisne quant o ella dic e. La Jfa(l e111i11a. Da LEGNANO. Venerdì 10 ap rile, nella ).Jnnifa ttura di L <.:!– gnano sco ppi ò impro,·\"isam ente lo sciope ro nel reparto Banchi, perchè veniva malt rat– tata un·operaia prima da un dirigent e e poi dal capo repa rto. \·enne sui posto imrnediatamente il seg re– tario Schiavello , dell'Union e Tess ile cli Lom– bardia e accompa gnalo dal seg reta rio cli que– sta Camera del Ln,·oro R.,1.vizzini, e da un a commissione d operaie si recò negli uffici del– la Ditt a. Dopo cories i sp:egazioni, si ven ne alle se– guent i conc lusioni: I. -· La. Ditt a dep lora gl i att i commessi d a questi suoi dip endenti e assicu ra per l'a ,·Ye– nir e m.iglior lra.Unmenlo; H . - Si dichiarn pronta a rice, ·ere qu a– lunqu e rappresentanza della maes tranza, pur. chè sin ac compagnata da un rappre sentante dell'or ga nizzazion e: III. - I~ pronta ad abo lil'e le mu lte op– pure a lasciare J"intl"Oito alla cassa malalt:a int ern a da istituil' si. Ieri alla nostra C::imera del Lav oro ebbe luogo una riunion e delle .:irti tess ili con l'in– ien ent..o del seg ret ario Scbia.vel lo di i\Iilano. Erano pre senti oltre 100 donn e, e molti uomini ed ebbe luogo un a animata dis cussione. Poi il Segretario Schiavello con parnla facile e chia– ra. spiegò la nec ess ità dell'or ganizzazione _e delle conc1uiste a. cui essa tende. ', Ora contin uano ad iscrh·ersi nuove socie4 Cna OJ}eraiit,;- Da CUSANO SUL SEVESO. In seg uit o alla Circohne della Segrete i ia clell'Cnione dell e donne Socia liste, nell a riu– nione della nostr a :-ezione soc iali,sta abbiamo delib erato di .acqu istare pe:I 1° mR.ggio 100 copie della Difesa che ,-e,-ran no distrib uit e gr.1tuib– mente al le nostre donn e. E poca cos a questa, ma ,·oi do\"ete ten er con – to dell'ambienle in cui tentiamo di farci sti·a– cla. Oo\"et.e sapere che qui Le donn e sono quasi co1n.pletame ntc asse nii.e al prete, perciò nelle famiglie dei nostri soci c·è la gue na per luttrJ r::i.nno. L'influ enza del preLe è tale da dare a que– ste dr)!Jne un ·:\.udacia sorpr endente. Potr e1111no racco nta i-ne delle belle: un a di esse se la prese pei-s.ino col quadro del Heden – tore simile a qu ello che si tie ne nel circolo, e ne st..'lcca,·a un pezzett ino ogni gio rn o allo scupo di sfìgu rarlu, la scia11clo credere che fos– sero i lopi. Le ope raie delle fih1nde e delle fobbri che la\"Ol'ano 10 ore e mezza ed anch e undici con un sa la rio che varia. da L. 1,10 a 1,20 al g-ior– HO, eppur e non si può anco ra parlar loro di !ega. C"è inso1nma ira. le donne di queslo pae2e e gli uomi ni che vtlnno ris veg liand osi un an– l;lg-onis1no ind esc 1·ivibile. i\L1 siccu111e la IJi/e:sa potr ebbe magari in– surg·ere ed incolpare noi stess i uon1ini. di qu e– ~lo stat o di cose, dir ò degli sforzi cl1e abbiamo fatto e delle spe ran ze che abbiamo . Vede nclo elle nè con le conf e1en ze, nè cori la stam pa riu sciva mo nll'inte nlo, abbiamo isti– tuito un teatro. Da.pprin-ia. ness una. donn a ,·o– leva 1·ecit<lre, 11è ent ra re nella cos idetta cas(L Il ei diai· olo. :\lia sorelln benchè quindicenn e, fu In. sola nrtista in veste remruinil e che si az– za.rdò a s,:llir e il palc osce nico ca mmuffnl a an– c:l1e eia nrndi-e o cht noillln. '.\ono~tant.e lfl Jolln che ci facern. il JJJ"ete continuamm o la ne sti-a \"ia. Ora altre i1e donn e sono entrate nella co1npagnia e irwlti ssin1e f1equentano il teatro o,·e cel'chioinù cli sc:eg-licre lavori cli nrooa– gan da.. .\ti encliamo che la l'nione delle donne Sù– cialiste ci aiut i, mand a11do fr a noi CllH)lche ucmpagna. Da OTTOBI AN O (Pavia). Lo sciope ro è finito. Sono state ott enut e: otto 01·e pel periodo di monda con L. 2,50 gior- 11al1ere; nove ore per le donn e obbligate a L-/~ 1 7 ~~nvenuto che non si assu merà mano d'o. pera fo1·asliera senza ave r assunto c1ueJla lo– cale. E questa, è la conquist.a di mnggiore impor– ta.n·ut. Certamente si sarebl)e potut o otte nere cli più se rnolle clelle nost re donne non aves– se ro già in precedenza firmato i contratti. F{l(/1UWi Anaela. Da TROMELLO. Lo sciopel'o è finito con la vittoria. Ecco quanto han no otte nuto le don ne: Per il lavoro di m.011da si sono otte nut e le 8 ore di lavo ro per un minimo di L. 2,35 .:il giorno e con la garanzia di assumere tutta la ma.no d' ope ra .locale. Per la zappa tura.: L. 1 per otto ore di la– voro. Per la mieti tu ra (escluso il riso) mercede mi11ima. di L. 2,80 per otto ore cli la,·oro colla precedenza alla man o d opera maschile va lu– tata da L. 3 a L. 3.80. Alt.re migliorie hann o ottenuto gliuomini co– sicchè si può .affermai-e con orgoglio che qu e– st.:i batt.ag- lia non fu combatt uta invano . Fr a gli epi-:odi dello sciopern notiamo l flr– resto in ma ssa fotto da un solert ,e delegato il qu ale un bel giorn o si mise in capo di an esw rc quant i erano per \"ia senza l'igu 1rdo a S~f SO e ad età. Cal"icati g li arrestat i su un carretto e portati a Garlasco furono tosto da qu el pr e– tor e l'i!asci.:iti. Ed ora che abbiamo ripre so il lavorq ci p1·e– oa.na. .mo al le elezioni amrnini si rative per li– berare il Comu ne dal sinda.co -fìtt abil e. Ad e/P r. enna ro. Da TORINO. D el UrllJJ/JO fem -minilt: u L a Dif esa " di 'f'o– riu o, ri cel'i<wl(J una ltm(Ja corrisponde11:.a. Chi ediam o alle com 11aone perd o110 se non la fHthbl .ic hi a1110. Le <1ucslioni cl.i cui ci parlcrno iwr ronn o lrallale e (ii.~cusse al couveano di :\ 11cn11a; 11011 ci pare qlli11di opportuno parlar– ne prima. N. d. H. Venerd ì 10 co1Tente si tenne nei loca i.i del cil'colo socia lista Ba1-i-iera di ).Jil:rno c. ner cu– ra del Gruppo L'emminil e Socin lista u La Co– ni une o, un a, confe renza su l tema: El .eviamo fa don11a. - Perlu ono d i front e ad un di~rr elo udi to rio il compagno Fl'a che e il profes sor Fa\"ari desci-i- rnnclo le condi zioni tristi e wriilianli a cui è <.UI COl"a sogg iogata la donna. Ess i sep pero por– ta re fitti e dati vei-amente con ,·incenti. Chiu se iJ-ifine la nostra se!!retn 1·ia. rin!!ra– zi:rndo gli oi-al0ri , inc itando le pres enti a trar. re pr ofitto degli insegnamenti avuti iscriven– dosi ne inosti-i grup pi per combaLt.ere con no! le battag lie 1le r l'ernancipazione, in nome dei loro fig-li che h:1.nno diritto cli cresce re in una società più uni'tna, più libera. e più gi usta. l.uioia Arcli/r one. Da PARIGI. Pni-evn che una. tac ita iritesa foss e corsa tra i socin lisli fi·a.ncesi ed italia ni perchè le fe– stose giornn Le dell a catto lica Pasqua ro~s~i-o trnsfo rm a.te "irl rosse f2rie socialiste. Ed i1we ro le r iunioni nlle quali mi fu dn1n nssi slei-e nei qunrt.ieri più popolari di P a rigi e dello basilica ern..no qual cosa cli \'ibr F1ile e di confol'tante e vi si i-esnil'a,·a. in esse un at mo– sfel'a cli fede e c1·enlusiasmo tale che ci si sen– ti,·a fieri d"esse l'e militi dell' istess o eserc ito. Ln canipag nn elettorn le fe1·vc. T soc i,-ilisti, impossib ilitali dai pnchi mezzi e d,1lle nuo, ·e dispos izion i governative r;guar– dant e le affissioni eletto rali , a tener testa col• la stn mva all"opera dei partit i borgh esi e a quell i della famosn Feder,uion~ delle Sinistr e int ensifica rono, formidabi lmente -· è ln.. ve,·n paro ln. - l'npera cli propagan da orale, e l'e• sito non potrà che corona. 1·e I imm ane sforzo che il pn1-tit-0 rncialista, solo, contro lutte le frazioni della borg-hes in cle l'icnle, mona rch ica. Bonapartista, e di quell 'a ltra in berretto fr i– gio, formi cante colla plutocn1 z1a, ha ratto e ra nell'int e1·esse ciel prnl eta ria.to fran ces~ e della. libertà. E dic o della libel1à con int,enzion.e, perchC' se un mome nto vi è che essa è posta realmen te in peri colo, è questo . Toccati nella borsa, colla legge su lla rendita testè volala dalla Camera i r1ros bonnet sono insorti, come allrelt.anti capi talisti ita liani. I heneficin li clell'alb ero della cuccaa-na del bi– lancio milit.a i-e, dif endono a spa da tratt.:i l'as– snssina legg e dei tr e an ni che ha popo lalo più cimiteri che non una battagli a campa le. Gli elementi torbidi dell a reazione ae:1tano per intimo rir e i soddi sfati.i ed i ousilli il ca– sco pruss i,ano, ed il clero appar enteme nte di– spe rso, ma forte come prim 'l, forni sce sonanti marenghi e eia.ma aJla libertà d'inseg_namenlo. Campagna bruta!~ di ca lunnie, di colpi di sce na, mina ccie di scanda li. tentativ i di 1 i– catto •polilico, t.utio è i.n opei-a contro la chi ara, serena propa ga nda dei socialist i - gli uni ci inattaccab ili - che inalberano· un unico oro– gramma in tutti i coll egi di f rancia, a confu– sione deµ-li nitri partiti che acco moda no ide e e progrnmmi secondo le regioni e peggio se– con do l"udit orio. E Le donne socialiste parigine - e non son poc he - fian cheggia no gagliardamente i com– pagni impegnati a fond o nella lotta e bis :i– gna veder le come sorgono a. rimbe cca.re la sto lida. im·etli va di qualche plebiscitario (spe– cie tl'avestit ,a dei peggi oi-i bonapartisti ) o a dnco.lzare, gli ai-gome-;:;ti d~ l-i-v ;-a.ter· ~tt:;. E m1 resterà sempre impr essa, un a donnetta tutla nervi, già matur ett.a, che con una par– laJ-itin.a conetta e persuas iva. faceva un qu a– dr o dei passati reg imi (che 01· tent asi dai rea– ziona ri riabìlital'e ) e deg li enormi ahusi che da,·ano luogo, de lle pir ateJ'i.e commess? (1ltl'O che gli scanda li odierni !) e dei dis astr i di cui furon o ca usa. ed a.rtefici!.. Questo confo rt'lnte soettaco lo di risveg lio delle donne pa rigine, che ci face,·a cor rere colla mente ag li eroismi di altre donne ca dute sotto la feroce I epressione ,·ersag liese. ci spro– ni a. non lasciar passa re sotto sile nzio qu el– lo che è per noi soc i.:ilist e ita lian e ancora un a spe ra:nza , ma che è un si ntom o del destar si nelle donn e proletririe di tutt e le nazioni. di quel sentimento di azion e di classe foriero dei grandi rivolgim enti che ,·anno pl'eparandosi nel mon do e che Ll'Overan no, speriamolo, ornn– t,e, nnc he le donne al 101·0 posto di battaglia. Giuditta Brambilla. VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI f:aro Cfjmvauna P brou, }1ta11u,ia. ~rJi siam o grate a questr1 rul:Jrica, se 11er es~a G1.biam <1 id. gi<Jia di r:(JJntinicnre C'Jll le C(Jrn– r,aar..~ rn1HreJ chi; rJ!tre a dare la dura f 1tica quotidiana, deb bunr1 \"i\"ere in te!Ta stra11ie– r<J., l1Jntane dalle per s<Jne e dalle cose care. L"imrrH:nso oceau1 ci SPJHJ l'a e noi 110n ci co– nosciam o, nè for~ prJtrem,, vederci nell:'dvitr1. >1a ci St'ntiam•.J sorelle, pr1ir-he ci unisce la fe. de comu ne . Tu hai 1·isµost ù bene all:t tua bambina, che <;i djJf1ùstra da.v,erù inteJlige nte. )ifa :Jpp unv-, percir1, ~Ua no11 sarh.- sodd i~fatta fw r:<1trt della tua risftt1sta e torn .::rà. JJer certù ;:illa carica .. Bis rJgnerà. quindi prepa.rarsi . L inferri rJ. r1ue:sto terribile ,..r,aur:Jcchi<J cr1l quale 1 fin ,J.:-J..Jle 11iu anUchF:Ci\ i!U.1. cr1J(Jf <1 che han rio :.t\ uU'J il w,tere 11elle 111ani si sono , ~ I– si cr1rne fr eno alte genti. trova l.t s1111 sr,ieg:1- zir1ne Jr1gic,1, :dl<,rr:111, J"wn:witfi :.1fJpf'.ri:.1, usc-it.:J dalJ"in\. rJlucn1 :1nim.:ile:, u<m pu•J as..,;urge1e a un.:1 le~ge dvi le e rnr,rah~. J <;acerd<JtJ che s 1- no i r,rirni rtgg ihri dei dr•~trni s1,ci:1li, si s:'.r– vr1nrJ di e~so d:.tfJJ1rirrH1 p1;r urio s<:<JJlù !'VJr·j;iJ– menU: utile clie: 6 quel1<1 di impedire il m:cilr-, r,oi sir.cfJme per n:itura chi ha il fJ'JV•l'f• f', p<1r· iato :.1dabus a.me , e:sC:.i lrJ ltd Jf1€:ra.r1<J :i.i fini del– la l<JJ"•Jprep1,t,;,nz:1. In f1mgr%S'1 di !P-mp,, il potere ,·eligi,,~,, viene S<'inden d<,si dal J,ùtHe <'idle, ma i du<! r,r,tel'i o,j ~orregg11no tuttavia vicfi11<JM·<,lrne11ll: ed ,. ,-,,si che :.1,nc<Jr oggi i p,Jte11ti <'.d i pri,·i– legi~li, hann,J i11tereSY.: a che le pon, P: ger11 i :.i!Jbian () anc<Jrtt d:.1v!jnti JrJ s.p:.tun.1r·d ,i1, dr:J– l'infHfl(J. Anr·IJe in ,,rdine y,i~ntifk<i qur•st:J :intir'.;J cr':drn z:, si .,(Jie~a- Q11:1nd,, J"um:adt~ bai1Jbit1:1, :Jnc,,r:1 u<m s:1 rend e•·~i 1 :i.i:d<me di certi frn<11ttf'.11i, cr<:a uw1 s1,ieµ"azi1me fatJt:i<;tica. I,(, pl"irne reli.c.d1mi ha11- n,, per JJae;e iJ cult•J ()<~I' il ~de, pr,ir-!11- <fai s<,1~ JJP \"ir11fiil Jniw,, lreu~fido :dia ,·1ts.1 il cal,Jrf• e la luce. Per <",,n·er:--11q1u•st<1rnist<•1·ir,s'> <·:i– Jr1re clie \"iew· '1:d r.·er1tro della ten:i e c-lie prlr- ,oca,a i11 un·ep,ica prim o,d irdc frequ enti te r– rrmoti e catac lismi, d,,,·e\"tL certa n1er1lc dai-e J"idea di una f<irza perver sa. Pe rcio tutte le religio11i JJOngon() l'i nfern o nel ce11t1 o terre– st re Cùlfle Juogo di pena. Ora la scie nza viene a. dar ci la spieg::izione dei tanti fenrJrnerd che hannù spave nt ata l'u– manitu p1i111iLirn. L't terr:i. con ie tut te le mi– gliaia e i rnilir,ni di astri 11bhidisce a. de !le leg– gi impre sci nd ibili. Ogni ustro passa dallo sta• t,1 di uw ssa inca11desce11te come è ogg i il s ile, ad un gn1.du ,1le 1·:iffredd_arnenlo , fino t1 di\"f•– uire C()TtlpleUHllf'llte fredd r) conte la lu11a. LD te n a si tr<Jva ill uno stato inl erm edir,: essa ha ::illt.1sur,e rficie un a cr<Jsla terr est l'e f' 11el centrn 11t1:1 m ,s,·1 infur,catn. Consolid atasi qu e– sta <·1·<.sti::i, s<,nr1 ,-essati gli sconvolgirnenli r i tnre m<Jti,e 'il ru,,co inte rno f~ ri1na~to cr1111e fr ,rt.rl 11ece~sa ria e t,enefiC':1 ,,ercti?· rnnnLienc :dl :.t terra il C<Jlor e 11ecess:11 i<, ùllrL vita. L'eV<1luzi<J11e s,,,-hle e lrt scien za srmo dun– que i distruttr,ri d<·l , ecc llio 111forn o. ).f:.1 tu ()/JhiHL<•r:ti, 11<,npr,trrd d ire tutti, <·iù rdla t11:1 h:.1JJbiM1. l•;ppurc tu p<1trai dare que– sti mncetti in quell:t frinri:1 cl!r il lw, fplice i11t11itfJrn11ten1,, s;Jprà. ce1tarnr nte sugg(• l"irli- E tu dirai an,•<Jra alla. tUil b:1111bi11a, che :awhe Y•11zr.1 a1Hl:1rf' in clliPsa, si JJ1H1 rsse r b1Hmi ,, farsi IH:m.:oln<· <la lutti. I•, lr! <lii-ai che i.trH:ilù ---.r11zrl a. p:111ra <lcll'i11fer11", ella non <h~H'. <111l:1 l,11µ-h rn~ Jiig!l:1r di 11:1sc·1,st<J li d·,lr·e ·sr;: ,.·,. in r 1·<-<Jenz:.1,, JJrrcllf" c-ifJ t11rbe– ,,~!JIJf! 1:, SU.i c11.1:><·i<:uza f'. 1J1J11 le p1•r1111•tltrcb– lie dl 11dd1,rffuo 11t:lrsi trnnqui lliunr·ulf·, l:1 5ei-:1. E le. dinti infi11e <-11<• devr- :i111:1r<' I<• sue pir– c<,le r·r1111pag-n" 1,<1 :tiutar,, h· più <l1•h11li e lr più ÌJÌ'-'1g11r,~r, pM· imp:11 ,n·,, :1 d1fr11dc-r~ 1111 ~i, 1 rn, 1 <•fJldiritto ,,w, quç,lJ,, di t111l1q11:1n1i s<Jffr,,n,1 delle imdm,1izie sr,ci;;JJ" <li q11r-llr· i11- gi11<,tizj,, r-!1e m<Jl1i rrnr:,Jnt l.1•11t:u11, p1-, w~tua– n·, JJI" 1prir, 1nMJi;1ntc lri ~ra11r<Jcrhio delle fìafflffle i1iff'f"U:1li ,·1,i rebJtiYi <li:i,·,Jli. S<'rh"i a11<·ora, ti 1,reg11, e fanti 1ii;1N:r<: a 11<Ji t.itw ed iJJ p:11"ti,·1,J:i i-e :J Cara Luchi, Già da .çellf 171..Psi lrwo1·a vo in u11a liJJ(Jura/ia eh,, conta liO opr-rai ci rca. tra umni1ti e donn e. La !:.cor sa M~llimana rice ve lli un licen;ir,- 111n1lo inaiusto, dicfJ inaiuslo, perch è rispe l– t,mrlo il crmtralf(J di lal'f)ro sti pulal o fra iudn– slriali ed 01icrai, il lic en:.iam .e11lo doveva ne- 11.ire all " ullim<' lr P 011enti,, asswd e (' non a m.1• thP s<11UJ la J)iù an;iana, se, come di ce il pri 11- ci pafr c'na 11ia11can;a dì laroM. Ma ne,-m 11e11t<>ir, fui licni;i(tla v er 11tua cal– li1 1i-ria dr,/l fl 111aest ro , la qua{(', J)f'r oelosia di ,n,estier<' 11ii, fr•cf• 011c1i,, 11wl.nnlen• do/ miu 1Jri11- ripalr • ch" 11i"av,-1·a !H'l1//lr f' ron si d, ,ratn prr lr1 111iyffor,, ,t,,tt,, -nt" nv,,ra if•. Si 1w1Hlicara i11 lut – l i i m rJ{ti crmfr o di 1111', 111i 0(1, 11,frr a sern pr e c,,u,,sue iusolrm.e sr 1 11zr1nm11f'... f' Ri Jl/ltMi. ~-,. prr sùio rli f)P l"Clll'Jfrr?11i rlUP IJOl/1• in JJfes1•11:,r1 ,if,/l,, 'llli,• rv111pay,11• ,ti lor orn P /acr•va .. di loll r, J}f'J"r:h(' i'SS I' 1/()11 J)flrlrL SSf'/"(} i11sie11u, Cùfl fll f', i11sr,u111111 rrrCOl '(l lulli Ì 111,-:,;i w ·r ll/{l(/ – (lilJr111('11f(, i rrif(lnni, ('d trJ sono staia lcrnll' IJr'11 lanlr • 111,lf1• pr urlf'11lf' ta cn Hfo ,, 11r-111Me·1t0 mi ril1r•flr 1i r111rrnrl n r•sso 111i JH•rro ssP s11/ 1Jiso. ('pr/() {l'fi rr,:;ì s,>l<J 111•r dr1r f' il f>un1t i'S<'IIIJJir, r, {Pi chf' 1•rrL lfl 111w•slro, 1rn1, f!''r ri llà l' cl ,,,, _ ,-fu, pr•rrh, ' ,,ss1>ndo io 1lipf'rtlif '11lf', 11011 vo 1,,11rJ do, · 111r,li1•,J di licr, 11;ior 111i sii d1u, (!i crli. Soi, lonlP 1 1 0/lr,. dr11•1•/fi 11w 11do r/ 1• yiù 0111{{– J"/' r111rlt1' 01•P11rlrJ rnairnH •, pf'rc fti, 01•p1•0 (Lf,/f ,, NJmpr ,a,11' i11t11.\·rfr11/i rh,1• 1lfJ11 .<w11/1m,> rn; il rfr,N ,rr• tlf • il 1,isor,,", rii oryr rni ;;(l rsi.' ,, .. ;,, t,, 11,i,, romJJfl(Jl/f' di laN,rr, 11011/r, s.\"('/"(J rt,s/ ow1tirh1 •, rri:-d i11tliflt'r1•11li r ,,r.\ri toryr11,i; . ;ozio111', s,, ri11i• si /1,.\s1•rr1 s/ri• lfr r1,11 1111• in f1•,,o, ,u,,, t/l'rl'lifu,r11 fJ'J/11f1, /H'l"lllf'/(1 •rr r1t,, tlllfl torr, ("(JIII/J(lfJIIO (/1 {fll"IJ/"il rlm•1•ss,• ,\lll!l ( f' 1!/0/– lralla,111,11(1 1'1L111(1111.\/i;i,, do 1111rlf• dl'lffl 11/flf'– sfl"fl ,, rlnl 11ri11ri11fll1• ,, 11oi ri1·,,,,,,r,, 1111 lir,,11. ':.Ì(lll/('ft/(J .\l'l/:,(J lllf,/Ìl'(J (/lf/lf/i) (poirfu' lt, S/(',\"– ::;() 1ui11rip11f,, {o diN' : 1110 s1u,,1Jf1r•r,, i11!Hirl'' rr,11/rr, 11111-.,to r1ri11·1• i1HJit1sli:,in {11<'1•1lir1.\i .,o– lidnli r 1J11 fi l/' ,, .rnr,,IJIJ1'1·0 (1,r-" il11rh,, riusritr• il /or o·r,,1·fl11' il /irr,11:.ifu,11,11l11; do1·n,1Jllf'ro pe11sare che quello che e capilat,, ora a m e pnò ca pitare a loro domani. Soln l'orr1ani:;a;ione può tutèlar c l' dif ende– re i nostri diritti ll"op erai1 • coscienli: l'union e fa la foi-za. F i11chè staru111w l011tmH ' dall"oru(wi;;a ; ion e 1,011 polrwrno senti re i ùenefìci effetti e -i va ,1- taugi che es.sa cu reccl, e fa ranno s1•'mpre il loro 111ale e <ruello dell e loro colt ,,ghe . Un'o perai a le(la t r ic e. Cara com /J{l(J na, A_cc?lgo ben ,·olon tieri il luo sfogo gi ustifi– ca t1ss1Jno e sono con te nel deplo ra re la man. c::inz_a di spirito di solid arietà che troppo spes– so s1 deve constHare ar1che (ra le operaie che do v1·ebber o essere sorn lle. Ed è t::into Diù do lo– roso il dover rilevare che le ingiustiz~e e le oppi-essio,~i .po~sono ,·e11il-e anche da. qu elle colle qua.li s1 cl0\'1ebbe esse re unit e nella stessa. lotta. l\la \"ecli'? La. lolla aspra per la vita è que lla che rcncle cnltivi e ingr ati. Per qu anlo 1·igua rd a i rn.a!Lrntt:imenti da te ~uhiti co_sie,·a1Jgelic-arnenle ... ti poli-ci chiedere 11 pei-clw non hai cora gg i,,s;.imente ricorso .:il codice, il qua le f-e ci è per pesare so1H·adi n~ i coi StHJi ()1JC1i e l_e !-ue li1rdta zioni. ci deve ~s– ~ rc_ n11cl1e 1:>e r dif end erci. 1\ la. è un a domand , 1 u1~tile l_a lllla: so che quand n si è povere ope– ra ie ubit~ate _n p1~ncle1:si sempr e il torto , e quancl? si è g1ovarn e l111Jide non si ha forz 1 per chiede re ma.i il nostm diritto anche qwut– do è nffenna..to nel codi ce. i\li ra_llegl'O_ del resto pen .;.:and o che i casi tuoi dol_11ros1 sen 11·n11nocli 8pr one a. schie.-:1_rticon 1101nella buo1H~ batL i glia e potranno forse es– sere un e~ernJ)Jù !-aiutar e per le tue compa– gne. Lucia. RIGAMON TI GIUSEPPE, gere nte. Tip . E?ilrice della Società (( AVA~ TI I" M1lan-0 - Via S. Da miano 16

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