La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 1 - 4 gennaio 19

VARIETA' I nostri bamb ini. Quali sono le µrime pappe che si possono eone-edere al bambino? Ecco: le farin e latt ee ·)e in co,rnnercio se ne trovano delle ottime, tanto italiane che st.raniere ); il pancotto; il pan \rito; il latte vaccino; la tapioca , il mais; il sagù; la. fa– rina d'orw , d'avena, di riso. Più Lardi si può dare: il n so, le pastin,e finissime, la se– molina. E questo , per inte nderci. le chia– meremo : sero nde pappe. Tutte le pappe dei bambini vanno cotte a lungo. Ecco: il pan trito e il pancotto debbono bolli re per minuti 15-20; le farine minut i 25-30~la semolina e le m inestrine minuti 30. Alle (( prime papp e ,, occorre aggiungere zucch ero e sale ; per le " seconde » può ba– stare il sale. Tutte queste che io vi ho indicate sono pappe ottime , ma ogni bambino ha le sue ,oeculiari esigenze e la mamma deve saper so-rvegliar e, vagliare e scegliere. Le papp e vann o col.le con metà latte e metà brodo, però il latte si deve aggiunger e quand o la pappa è già cotta perc hè il lati.e oon deve bollir e assolutamente. Se non potete procur arvi il brodo cu·)– cete le pappe in acqua, burro , (con sale e zuccher o) e aggiungete poi il latte. Per le farine lattee seguite le istruzioni unite ai flaconi , mod 'ficand ole secondo il vostro buon senso. Se vole te ·istruzioni, scrivete mi. ' Se, in vece delle pappe . volete dar e al ba•n– bino qual che poco di latte vaccmo, fatelo scal dar e a e( bagno-maria n e aggi ungetevi zucchero senza avarizia. Chi non è in grado di procurarsi le farine speci ali. dia pure pantr ito e pancotto eh~ sono alimenti buonissimi. Anch e la- zupp a nel brodo costituisce un al imento prezioso, ma io pref erisco com– prend erla nel novero delle » seronde pap – pe » che nella serie delle nprime n. Le mam– me che desiderassero alt.re spiegaz ioni o che' volessero da m€ l'indicaz ,one precisa sul gene re di farina da pr eferi rsi, mi ~ r i– vano pur e lib eramente ed io sarò ben lieta di corrisponder e privatam ente con qualche solerte . scrupolosa mammina . L UISA DRAGHI MARTEGANI. AL DI LA DEL CONFINE Un arti colo recent e di un grande giornale quotidiano, sulle Assicurazi on i obbligato1ie in Germania contro le mal at tie, dim ostra che per le nu ove leggi che si estend ono alle classi dei seni, lav orato ri dell industr ia casalinga , lavo ratori ag ricoli, e cat 2-gorie var ie di pic– coli im piega ti il cui stipe nd io non sorp assi i 2.500 marchi annui, con ca lcoli app ross im a– tivi si giunge all a enorme cifra di trenta mi– lioni di assicu rati : dunque circa la metà del popolo tedes co. Per ques to sono nati conflitti fra le Cass e d:i Assicuraz ione ed i medici ; quest'u ltimi tr o– vand osi lesi nel diri tto di eser: itare libera~ mente la lor o profess:one. Da qu al part e sia il t(\T"t.o,decideranno gli arbitri' della qu,~ stio ne in seguito; per ora tu'ti si limi tano a depl ora re con t:.rrmin i am ari 1"0 1 b'ig, che do• -vrebber o avere i pa dron i del paga men to an– nuo di 40 marchi - il prezw di un 1. s.:.rat a a tea tr o o del più semplice cappellin o - per gar an ti re ali:; serve la cu ra e la convale– scenza dopo la mala ttia. E l'art icolo termi na : u Come giustifica re i sussidi alle partorien ti che la nu ova legge estende alle serve? non è un incoraggiar-e un a tend enza già notevolmente diffu sa, non è un sanzi onare lciò ch 'era solo indu lgentement e ioJJer ato, non è un incit: .1re a delin quere? n. APPE~DICE Pagine di vita .era dun que il f1ri mo d ann o. Jo avevo sveg'iato Beppe c,,n un bacio e gl! facevo irli auguri per l'annr, che sorgeva, cogli ,,'!:hi pieni d.i lagri rne. Chi sa ? - gli oi~evo. - Talo ra, quandr1 m -- 110 si crede, si tr oV"a. un a via d'us c.ta. - Se., til rpicchi are all uscio: era l'amk,, del p1inc pal e ctie diceva dc,verci comu m cal'c c<Jse 1rnpo ta n• ti. - Ques.o sig nore, di famig lia ric1.:a, ci co• ..o sceva, ci avveva invi tat i una volta a.cl una festi cciuo la e Bepp e ed io si rideva. uu po' deHa sua galante ria ,...--.,1so d i me , tu ta !'ett~ (·ent esca, perchè semp re, prima di conged_ars1, faceva l'at to di bacia rmi la r,un ta d Ile dita e s'inchi nav a con grande osseq uio. E~li er a un po' attem pato, ed io un_a 1,irnba un po' mrnel – la e quell :t !:terie'à cosi ceri moni<)sa, ca,-a lle- res-:a pr ovc,cava la. mia ilar ità. . Ent rò e ci disse che il principale (s1g. U~o) d attend e,·a pe l mezzodì a S... (ov'egli, molto v-0lent'er i, ci av rebbe c0ndotti collrt su L _car roz. ui , poichè aveva una _proposta da f~rc1. Tanta genti 1 ezza c1 parv e un po s ~spet.ta ed iu e Bep re cl guardamm o neglt occhi come a dirci : Airerta ! Pa rl1mmn qu asi subito . LA DU'ESA DELLE LAVORATHI CI A delinqu ere?!.. sentit e renorrnita della pa – rola che abbassa l 'wnano , liber o diritt o di tu tte le donne ad ave r figli, ad alleva.rJi con inen arrabili sac1ifì :::i! Povera classe sfrul tata, che trovas i nelle peggio ri condiz ioni morali di qua lsiasi alt ra ! Bisognerebbe conosce re le disgraziate rag azze venu te ing enue dalla. cam – pa.gna, poi sedo tte da l padrone, con ab uso di autorità, min acce, lu singhe; oppu re trascina– te da un legittimo affett o, dall 'aspir azioue di crearsi nna fam igliuo la che faccia loro di– menti ca re, in parte, le ingiustizie e le umili a– zioni d'ogni giomo ; ed allo1·a soltanto giudi– carle e negar loro cure ed u.iuti! Quante ac– cettano colli am111irevo le coTaggic, la mate r- 11ità, lav orando poi in stanca bili per · pagare il baliatico dei Hgli, per nutri rli ect allevarli, esse sole!.. Ciò era.. toHerato con in du lgenza, mentre si sa rebb e dovuto ass istere le giovani che con tale energi co atio facevano dim enti care tutti i tr asco rsi; ora si teme d'inco raggiarle!... al– meno Ja horghesi n può vantar si di esse re u– mana e mora le ne· suoi a;ppTezzamentit (n. d. r. ). - Soi. ci aug-uri mno e speriamo coll'egregio compagno J)ott. Fanòfi che questa cate gor ia dell e seri,c att uali scom paia: in an– to il nostr o consigli o a q.tCstc sfruttat e ragaz- 1 :;e sarebbe qu ell o di non accettare mat ernitci ver sedu zioni - tanto ]Jiù padr onali - for– marsi la loro fam igli a con trn lavor atore oa– lrmttt()mn. Corrispo11d .e11.ze A MILA NO. Il giorno 26-12 ebbe luogo ;1.Jla Casa del Po– .v wtot no all 'alber o lum inoso la fes,a pro– eta1ia dei bambini. Il concorso di donne e– di bimbi fu imponente! Fu veram ente la più bella giust '.fi:::azione al nom e di II Casa del Popolo n per la nuova o'n· da di inlimilà e di ga iezza entra la in quel salon e che risu onò e ri suona. ab.tualme rite ai ben alt.re voci •negli scioperi, nei comizi. nelle agitazioni che esprimono i fr emiti dell'anima di classe. - La compagna pr of~ssoressa. Begina Te1- ruzzi tlpers e la festa dicendo f.ra la v bra ntf" gener ale comm ozione alle lavor-atri -:i inter– ,·enute, dopo un vivo saluto fraterno a. nome grup po femm. organizzat ore, gli scopi d·3l- ~ festa: atti rar e la famiglia proletaria alla Casa del P opolo, perohè impa,r; ad amarla .:ome il nuovo t,empio delle sue feii e de!le sue sper anze - accoglier vi i bambini e le madri nell e occasio ni liete , 1,e1"'h€' s'a ffratellin o per •l'ni delle prove grandi di solidar ietà che verrann o, perc n,è ancn e si sollevino lo spirit o e si ricreino. - La compag na Murghel'itn. Sarfatti dis se ti bambini il bel rac conto di Nata le che qui uhblichiamo. Ci fu spettaco lo di burattini e music a. bambini del compagn o Fu si inl rattenn ~ro lie- 1.mente il pubblico con mac chiette, dia.loghi e canzonette. - Fur ono apo laudi tissimi. a festa può dirsi rius cita veramente gran – diosa e coTdiale. Da LEGNANO. La conivagn a Margh erita Guelfo ci scrive: Domen ica , U dicembre, ebbe lu ogo nella no– st ra Camera del la voro un a 1iunione delle ope raie delle arti tessili che rius cì assai nu • merosa. P arlò la comp~ona Ine s Saracchi di Milano, ascoltatissima, spie ga nd o la necessi tà, gli s :o- pi, 11 dov1::1re cieli' org antzzn:ztomr :-- ~... . n modo facile e suggestivo la lotla di clJSSe, sia tra capita le e la voro, sia contro la pol.t icn infa me del governo borghese che, invece di p,rovvedere al miglioramento dell a classe la– vor atiice, manda i suoi figli al ma:::ello e se· mina fame e clisoccupaz :one. Le comp agne operaie s1 1 ut arono l'eI-quen– r ratrice con vivo entusiasmo e col vo o di riudirla presto. Dat-0 il g anùe bi !:og-no di pro– -a 11clain Legnano, pre ghiamo pure le altre propagand iste di non trascu r arci. Da MAGE NTA . Pr enden do occas ione dell'inaugura.z'.one del– la rossa bandiera di ,un cir :olo famigiiare (oper a di gra nd e buon gu sto fat.a per cur a del comp. Magrini J il pro leta ri atJ dt Mdgenta dmtu rni fece un 'impon ente dimostrazi one di classe. Una folla enorm e, vibr a.nte di entu sia– smo: una ri velazione insp era ta ! Aperse il Comizi o in piazza la comp qgna A– bigaille Zanett a con un d .sc-irs o inaugur ale, in neggia ndo a que 1 Ja promettente alb a di s:>– lidarietà proletar ia ed• illust.rand.o i;I motto dell a ban diera ulavon1.tori, unitevi!n n el senso sind acale e politico ottenendo la parti colare simp atia e:- l'app l;iuc;~Jdella nuo va, ma corag– giosa rappr esentan za femm inile. Pa rl aro no pure i compa 5ni Celestin o Ratti , Carln Ponti (:::_,.ndidat.J J e1 Collegio) l'avv. ,R O– rnanr;, Gino Banfi , tutti appl audi.issi mi. Al ba nchetto , ai circol i, al monume nto ai ca– duti <lei '51J si pa rlò ancor a, semin ando pro– r,ag a nda socia list a a... p'ena voce... La Van– dea lombarda si sne hhia: avanti ! I n carro zza il !;;ignor Agostin o ci sp iegò_che; uri ami<'o de l sign or Ugo, tenente, (oi st inz l. a .\ 'fifa.no) aveva tr ovato un imp·eg :> Ld 1lt'l a OerJP ~ e lucroso; il sit,rnor Ugo, cui spi a"eva sa– perc i pr.,i di met zi e ùi lavo ro, avrebbe dat o \OlentiP.d <L lui iJ d P-11:11"0 pel vfagg io e le pri w n1e spese . - Ci andrrmo, nevvern Ilep p"'? -- chiesi io tutta cons.<)h1ta. - E' trnono il sign or Ugo! E mi rimpr<iverai d'ave r temu ' o. - Come siete t,arni ina ! - int rrupv e il si• g1,,r Agosti no - vostro rnar i'o ci and à , per– chè la sua prese nza I:! ne<'es~aria s bi'o : voi. d'JVret<! ,.en~are alh mohi lia a l tr-u;port J e ;J~pett~rr1.e :1l T1en0 di se ntir e come s; tr --v1. All0ra an drò a cas a, flnch è asp ett o; do• vrei restar qui sola ? - ~Ja sì, - at;"giun~e n cnpe - pe r qua l– che giorno, 1Jna r-:r:tti1n..1nrt, p'M"'O più. R:rna<:i p<·n·-i-r'sa. (jiun ge m--no - s lu- tn.i <'nn rspH"·s;vità. il r11'1'ltinale e ron pnr•·I" di viva ricrmos ce:nza. Il Si½nor A~r•sLno, con aria di mi-.tero, pr,rtò via mio ma•ito p•u 1ac– c0m r1nda rg1i di n 11 f:.ir f re bru tta figura. ol s'~rinr L'im, di e!'"ser corr etto, ecc., ecc. Ed io ritJJasi sola con lui. - A' miei ringra ziamen ti , risp ose ch'egli spera va un sentimtnto più caldo della rni a ri– co110S,('e.-,z:i. - Signure, - gli dissi seri a - avr ete tut la la ,nia fr aterna amici zia.; rna 1o amo mio ma• rito. Eg li s'inrhinò · - Pr ~ u rate che la vostra ~,m'c:zia per me non sia tr oppo gelid a -- pro– segui. Da GARDONE (Val 'J'ro mpia ). Ci scr"ivono: Per iniziativa del Circolo yiovcmil c ~ocia– li sta , che ha creato un apf)osito Comitato per organ"izzar e le lavoratrici e diffond ere ic L a Difesa>) si sta facendo att ini pl'opaga ndu tra le donne oper aie. Si ha contro tutta la vand.ea 1::le1·icale! Pri– mo tra gli ostaco li che incontriamo è l'opera deU.a, suore adibite ag li stabi lim enti che fan <li tutto per ten er sottom esse le povere ope– rai :,,, e im pedir loro di ader ire alla lega che ,rndiamo formando. Abb'.amo contr o pm'l3 una fa ls<.1 e balo rda democ razi a che qui impera e domina. E pen– sa re che le lotte s'impongono! Vi sono stab ilimenti nei q1Jali le 1rtvo ratr ici i>crcepiscono 'il salario d( !.. 0.65 o l. 1,00 al giorno e quell e anzi ane di qna I lr o o cin que anni sono poco pi ù. 7Ja{Jctll'! N. d. r. - La cronaca va sen:ct comment i. Ma noi da ques te 7J(lf)in e di r cden :ione pr o– letaria mandiam o un plauso fr ater no ai com – vaoni di Cardan e e invitiamo quelle lavora– trici a seguirli n ei loro nobili sforzi . Da Cilawegna. Ri ceviamo dall e comJJayni.: <l ei grUJJJJO fem .– minill• Rosa Coll i: Domeni ca 21 <l.icemJJre ab biam o anito fra noi la compagna Bianch i. Pa,rlò a nu merosissim o pubblico sulla neces– sità. che la donna ha di non rimaner e più as– sente alle nostre lo~te polit '..cne ed economi– che, risc uotendo ap,provazioni viviss ime tanto che ci ripromettiamo di vedere pre s:o ingros– sato il nost.ro grupp o. Alla ra1·a compagn a inviamo i nostri ringraziamenti per ave rci ai u– tato così egregiamente nel nostro In varo di pr o– paganda. Da TORINO. Lìl campagna Gianolli del circolo fe111,. n. so– ciat~sta (< La lliscossa >) si scrive: - A scopo cli aitiatam =nto e di propaganda ebbe luogo, con souuhfa.cente Si.tccesso, la serc1 dal fJ al 7 u. s. una festa. al ·Circo lo Avan– guardia. - Diam o !J'tll·e· notiz.ia di una Conversazione socialista tenuta. oalla comp agna Anita Fon– tana nei loca li del Circolo u Il Seme 1, il lJ dicembre. E JYUbblù::am•.:nte l a ring razb m.o della sua paro lai illumina trice del pens :ero nos tro su que stioni vive che ci riguardano e consolatJ·ice dell a nostra vita di fatica. La segre taria del gruJJ]JO femm . soc. Bebel ci tra smett e: Il gru p,po femminile Augusto Bebel, mere{: l'aiuto dei compagni del circ olo T i\fagg io, in– disse domenica., H d.kemh re , una festicc iola a totale beneficio del!e scuole s,crali femmi– nili. La festa riuscì di degna aff-3rm azio ne s0- cialista , per il num eroso in tervent o di persone e di rapp rese ntan ze. lnt erve nne pure la fanfara Rossa. che fece ~quillare le note dei nostri inni: ad essa da queste colonne inviamo un ringraz iament o fr u. t.~rno. Questi giovani sono l' avanguardia del movim -~nt o gicva nile socialis ta da noi. Parlò i l compagno consigliere provincia le Fr ances :::o Bar be1is ed al ri che . con vibra e parole, d.es01•isser o In donna n ella socie tà pre– sent;} st r.... pp ando co~i al nume ros ::>udilo rio - in pr ~vult:nza femmini le - vivi app lausi. Si sono diffu se in que ll'occasione mol te co– ie della u Difec::a n. - Credet e, signore, il mio cuore vi è ricc– noscen Le. - Entr ò Beppe e si fece ritorn ri, dop I nvcre Rt b lito il go n , della p ,rt -nzJ, nel qu le egli avrebbe pri ma dovuto recarsi dal sign 1r U,50 p,-,r averne letl ,.,,ra di pr,esenlazi ne e den ,lr]. Io preparav o 1a sua roba con ordine e dili– genza e si f iceavn tant i castelli sul! avveniie. Fu di quel tempo che un 'a ltr a volta il conte– gno di n cp1 e mi sor prese e mi feo~ una do– lorosa impr essio ne. Era vamo uw1 s~ra dai no~tri oa dron i di cai-,a e si cianci ava del più e del me no. Non so co– me , il discors o cad de sv ila guer ra d'Arr ica. l n r:cor davo d' aver .scritto, bimb a, un componi– ment o, sull a batt ag lia di Dogali ed evocato lo str azio delle ma dri ita 1 iane con tanta emoz io– ne, ctie la maest • a, crille Iagr ime agli o::clli, era andat a a lèggerlo in tutt e le cla'-'si. Er a in V elementare ali ira. Rica dav I anch 3 p ,i, 11 impr ess ione di Abba Garima, che avevo r se11- tita come un lutt o dorne-.tico. Pel'ciò ebbi pa role roventi a stig mntizz are qu e' h ca mp1xna E diss i : u Re l'mlJerto o ìu "atliv o per ambiz ione d' impero, o fu nnf) s i ,c. co a lasc ia rsi me.,a r pel naso da Crisn i ! - Un ceffone srinoro, un manrovesc io mi colnì. - Ri mas i in tontita -·· o più sorpr esa che do– leJJte. Una varnpa. di sdegn o mi salì al vis 'l. Che tlis si, non so. - Pen savo ave r liber 'à di d re ciò che sentiv o, - aggiun si io - e mi ritirai in cas·i. Mio pad re non m'av eva ha ttnt ~ ma i e non po!evo perdonare a DeJYPequell 'atto . Er o esa- In <ruesto l)orgo si comincia.n o a. raccogli ere i fr utti della pr opaganda e noi ci mettiam l'J veramente in mo.r:::ia colla speranza che an– .01·a molte lavoratrici non re ster anno sord e o&tro appello e si scuote rann o dal aonn " per Ja comune f:manc 1paz.ione. Facciamo caldo app2-llo alle inscritte di fre– quentar e le assemb lee nostre perchè la vita . .el grruppo si raf forzi semp re più . Da CROCETTA TREVIGIANA. La fo rcaiol eria · capital'islica, quand o -n&n può opp orsi al sorgere dell e leghe operai, che, a suo dispetto , fioriscono anche nei mo– men ti di disoccupazione e di fam e, ordisc i! dell e congittrr ostruzionistic he inaudite per <lisorg aui; zare lr- masse . Udite quanto ci scri– vono: Qu.i suCCe<le invero qualch e cosa di ind i– gna nte: Ave.e un 'orga nfzzazi one che conta 700 i.11- !f~iL~~g:~Ì~~~{~e~~ 42° fii1~:o~:: tee~~~~s~h~h~ule; comp ongono entusiaste per essa e non aver e !a pos sih J.tà di trovare un qua lsia si locale per Le riuni oni, 1ier il C:on!'=iglio, per le as– semblee, ques to è davvero deplorevo le. Ep – pu re è cosi! Son passa ti sei mesi da.I giorno in cui qu e– sta mas sa forte di 1700 lavorator i e lavor:i – tr· ci si è ribe 1 lata da sola, pe,r fam e, al ca– pitalismo prepot :ntej sono ormai s~i mesi che que sti orga n11.za.ti pagano le loro qu oto, dan – no sopra.lasse e per lo scioper o degli appa- 1·ec hi ato ri di Como e pro bandie ra; eppur ~ ,-. in loro la fede nu ova, epp ur e v:i è in Jor11 la sper anza di un'av venir e meno in fido... La Cnmera del La voro, per quanto s'nd u– oeri , non ries:::e a. trovar e, pagand o, un locù.le J}er la lega . Con questi freddi non si poss ono certamente tenena, i comizi e le adunanze all' ap erto: spe – cialmente trattand osi delle donne e dei ra . gazzi! Speriamo che succeda qualc he p rovvi do fatto nuovo. .. ailtrimenti non gn-rnntfia.mo nulla .. Da FIGLINE VALDARNO. Domenica 21-12 ebbe luogo nel locale sociale l'as!:.em!blea ;delle inscritte al Grupipo fem – minile sociaDsta. Cons tata to con piacere come nu ove lavora– tr ici ent1ino a far pa rte della gran de famig-lia socia1ista, fur ono am mes se nu ove socie ed in– fine fu appr ovato il seguente ordine del giorno: Il Gru,ppo femm. socia lista rìi F igline, preso att o della proc lamazione fatta dalla n :rez ione del Partit o socia lis ta al sesto Collegi o di co– testa città n,?-Jl'apostolo Ami!care Cipriani, prega le compagne di Milano a combattere con fe,·vore ne lla imminente lotta elet ·orale, affinchè da lle urne esca trionfante l'Esu le co– munardo , e vada così in pa rlam ento a com– batte re il governo della malavita. Da PIOMB INO. Quel Circolo giovanile socialista , consta.ta. » – do la nec?Ssità di educa-re la coscien ?:a. ed U pensier o del 1 a donna.lavoratrice, à pr eso ri ni– ziati ,vo.. di diffonder-e u La . Difes a 11 in mòd o continu ativ o. in quell'importante cent ro di la– voro. Noi pr:;llldiamo a.tto con vera gratitudine e -::on vivo plauso del fer vore socia 1 i~ta di quei ravi compagni e ci auguri amo ahe l esem – pio sia serruito da tu tti i c1rcoli e le org'aniz.-. azioni del P isa no che ancora non l'av~sero fatto. Comp agne, leggete e dittonde lc l'o puscolo dt f\N N/\ KlJLISCIOFF Il conseg ufmeAto del t1oto è una questi one vit ate rer noi, una questione di dignità e di giustizia. L'opuscolo di /INNI\ KULJSCIOFF prepnra lit donna a sostenere la lotta per la con quista det · diritto cletto,a le. Un numero costa Cente simi DIEC I 50 numt'ri costano 100 :)00 L. ., _ 7 ,- 30 , sperata. ~e non· fosse stato così buio e rnsì fr edd o, s 1rei fug ;i ta, non so dove. Ma l'ora era tarda. Non anda i a dor mir e qu ella notte : ri- 111as i tutt·: fred da, tutta scon volta e ri gida in cu:ina. - Egli discese, pre se la cosa T"idendo, uli canuinò pel mio broncio, si scusò, m.a. sem– pr e in tono canzon 1.t ri o. Io r·imasi fredd n, ferita , i ~am en'.e. Al mattino ripr si a fa.r le m i3' fa<'ccndu ole, A. preparargli de'.le <·a.rnicie ir ami<l.ate, ma semp re molt 1 seri 1. Lo sentìvo un po' binal e, volga re talvolta nel linguaggio , e mi Jaceva uu ma l? imm enso. Tan to di!:se e tanto fece che perdo nai ; eg li dovev a pi-es~o parf re e ciò mi ad dolora va ta 11- to! lo pe u6av:) ch'e gli ern. cr esc iu .o ccme u na.. piant a selvagg ia ... Sua madre, (dopo il cr ollo d:-1/a fortuna d el pad re, pe r Ju pr odig 1lit à ùi qu esti e del cog n::itc,) presa da 1 la mania del– l'a variz ia, non tratt ava bene i f\O'li e Beppe era s:::appat o di casa a q·uindi ci a.nni; a dicin.– sette entr av t alliev o sergen ' e. volontari o, ne l– l' "Sercito e la prima cosa che gJi appres er o ru l' amore a Casa. Savo ia e a lla bandier a. P er ciò, co nosce., dolr-, megli o, giustilìca i uri oo' il suo <.1tto, pen c:a.ndo all'a.bhandorio ne l quale era crec:.tiut r1 ad oJ~scent e, pensan do a11a " U1 im – pul sività e allo.. scuola di violen za. ch'è, nur – tr oppo, il militari smo, che non am·r1et b 1ibe: – tà d'npinioni. E·l era mio !-tudio uss iduo il cer– c1.r di modificare il suo tem peramento e ft r- na.rgli un carattere . (Continua ). RJGAMONTI GIUSEPPE, gerente. Tip H<litrk e della Società o AVA NTI l ,

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