La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 21 - 21 dicembre

VARIETA' I nostri bambini. \'i narrerò, lettrici, un fatterello accaduto a una mia cono.3:cente e che potrà se1Tire di monito ad altre mamme. Que:::ta mia conoscente ha una bambina di tre anni che essa educa e cura con molta intelligenza; con tut!i gli scrupJ!I e le deli– catezze della madre che con03ce l'imp,Jr– tanza del proprio comp.to . La bimba cresce bene: rosea. bionda, paffuta: è un \'ero che– rubino. Poche settimane or sono madre e figlill ,i recarono a Yisitare una loro Yecchia parc:n– te. Costei YOlle donare alla piccma un paio d 'nrecchini d"oro usati, p,r ricordo. La madre la\·ò gli orecchini con un disin– fell.ante, eppoi fece bue.are le orecchie alla piccina. :\'on occorre d re con quanta gicia la bambina portasse alle orecchie i due lu– centi aneìlì e come la madre si b;.!asse ve– dendo la fi~liolina amata, abbellita dal pri– mo simbolu e~teriore ddla femminilitù. \la la g·oia iu breye'. .. impro\·yisamen!~ il yì:-i– no della bimba :--i coprì di un·eruzion~ che cominciando dalle orecch,e si estese a tutta la parte inicriore del Yiso. Chiam:.1b il me– dico. vrdinò l'immediata elimmazionc degli orecchini. accu:Sandoli di a\'er Jl!"odotlo il no:oso e antipatico ecac·ma. Così fu. Tolti g:li orecchini. la bambina guarì rapidamente ed ora mostra il suo , ·is.no ridiYentato cc– si bello.. cos, bello che io. se fos.,i la ma– dre. non \·i aggiungerei più alcun brnamen– t-0. Purtroppo le mamme hanno una invin– cibile s.mpJ.lia r,er questo genere di orna– menti che io aborro con lutto il cuore. Se ayea.-::j una figlia non le, imporrei c{:rtamen– te ta2e aYanzo di barbarie. \la non è per din·i questo ch'io ho preso in mano la penna. oggi. ~o. E per raccJrnan~ dard di €~sere rnolto caule nen·accettart! 1 c~ì detti rll'ordi. Di~graziatamente è assai diffu.:::a l'abitudine di regalare ai bambini abiti biancher.a. l.,aloc,:hi. ninnoli. oggetti prezfos.i p(r ricordJ di parenti o di ba~bini morli. E si regala. senza pen.:are se YI pJS– sa t"--'<·re pericolo ~er la ,alule. Stato_ a\ten: t.e. mamme. state attente! Informaten a chi hanno appartenuto g1i ozgelti che Ytngono dnnat ai ,·D.--tri piccoli. S2 Yi risulta eh~ fu– r· no per::O!l' amm:-dat:". urcise da. mJr~1 in– fettivi. non usat,di. Se mYece stele sicure che non Yi è tale perico'o, a.doperatel i pure. ma usale le d bile cautele: gli abili e 'a biancheria purificateli con un buon bucato, i e-'.ocatt-0li. l'oro ecc. disinfettateli be'1e. fa– ce'ndoYi dare le cpportune norme dal YO-lro farmacista. Se!Tibrano .:::cio ·chezze quest.~ e invee~ suc– cede -pei·O che la salute di un bambino vien ccmpr me,csa da un ricord~ leg~ ·rmen– e da:o e con altrettanta le.e-gerezza accet– tato. Quanto aedi orecchini sarebbe o~tima co– sa ~e le mamme non li faces~e-ro portare al– le )oro bambine o si acconlen'&,ero di ap– pe~d<rli alle orecchie con un filo d"oro. o d'ar!!ento, ri~pet'ando così l'integrita delle ur8<'chie : rte-s.se. Se poi proprio non sapet~ allontanan·1. o mamme. d;_igli u..c.;i tradizio– nali, prccurale-vi un p:t o di orPcchini nuo– vi, fateli disinfettare ed c,~izete chP la per– sona mcaricala di buca-r<:>le U:·n"'re carni si lavi he"!'le le mani con un di:-:infett.antc, ep– roi facc a un ·acc,Hata dic.infez;vne locale \1i ~ono .'-plezata'? Chi vuole· altre spiegazic– ni mi ::;.criva L.\ JJlFEoA DELLE LAYlllL\Ti,l(.;l Co:r :rispo:n.cl .e1'1Ze L'ATTIVITÀ DEi NOSTRIGRUPPI. A MILANO. .\ei locali della L.unera <leJ Lavoro, pre– senti numerose compagne, ebbe Juo,;u dome– nica 'ì l'a:::semble.a del (,ruppo femminile so– cialista. La segreteria cun~unicò <..:he rUnione 1w– zionale femminile socialista, e per es::;a il Co– mitato, ,weva deliberato di non aderire al com·egn0 femminista che $i tene\·a in quei gioi 111 a 1{oma e questa sua decisione. era sta• ta L'o111u111t:ata l segretario del Partito. L as– ::.emblea, constatato che cio11O11ostan.e il grup– po 1n1dament,ue sucialibta manciu uu rap– presentante al l'om·egno, Lleliberò di spedile tanto al segretario uel gruppo pal'lamentare, quanto al !'iegretdri.O del partilo il se_,;:,uente telegramma: ll Grupµo fe11wiinile socialista milanese pro– te~;la contro la µarlecipa:;ione del gruppo parlamenWre al convegno femnunisla, co11w sconfessione palesr• indiri:.::;o proletario fem.– niinile fin qui seyuilo dal nostro partilo dovo il ront·egno tli .\lode,w. Seg1etaria Clerl!.:i. L:assemblea derise anche di richiamare an– cora mia yolta i compogni tutti sulla neces– sità di d\·olgere qualsiasi invito di conleren– ze cli propaganda, non ~Ile singole compagne, 111a alla segreta da Carldtta Clerici (\ iale ua– ribaJdi, 8 per C\ itare come già fu pubblicato, che si indtino a parlare in nome del socia– lismo donne non inscritte al Partito e ciò per ragioni di regolarità e cli discivlina. Le convenute deliberarono: 1) d'intenslicare e disciplinare i! la\·oro nei comitati elettorali; ed allo scopo si no– minò un gn1ppo di tre compagne per ogni cir– colo; 2·: di 1·iavrirc la $Cuoia di propaganda fra le operaie compagne e simpatizzanti; 3) di indire una festa il giorno 26 pros– simo venturo, alla Camera del Ln\·oro per i bambini rlelle organinate. La segretaria comunicò il lavoro fatto dal gTuJilJO femminile durante il 1913 p:ess;o. 1=: Camera del Lavoro e presso le organ1zzaz1om sorialiste ed economiche; lm·oro che risultò profìe110 ed efficace, in modo speciale duTante la campagna elettorale, proponendosi di in– tensificarlo in modo che il numero delle in– scritte abbia sernpe ad aumentare. Una compagna, rammentando la c illnbora– zione preziMa e cordiale del compianto com– pagno Sen0fonte Entrata, raccolse, seduta c::tante, peT la vedova L. 20 che furono conse– gnate alla Segrete1ia della Camera del La– voro di ).1ilano. lnriliamo le compagne a conti11uarr la sof– l()scri::;ione. La Zanetta pa.dèi !orne1.:ica ad un numeroso gruppo di magliaie conYenute alla Camera del LaYoro incitandole a far propap:ancla prPs– so le compagne di categoria peT orga-rfr,zar'e e informandole delle questioni più vit.,_li che inleressanr1 c:.pecialmente le donne lavoratrici. Oa PRECOTTO (:llilano). Per invito di cruella sezio11e Mcfalista. la comp-igna A. 7anetta la seri dPl 6 con. tPnne :111::i cnsa del Popolr1 un::i confer"nzn sul te--na u Liberimno In donna proletaria dai pre:;i:iu– dizi n. Purtroppo !"uditorio era in g1·ande mag– ginranza fatto c]j uùmini. Fu tnttavia una se– rata rii effica<'e prDpap-anda. Da TORINO. Le r·o1,1pr1g111• (lPl fJtllJJ/JfJ soc. femminile , CPnlro >) di quPlla l'illà ri 1,umdano una lo– ro 71artirolt1.TP( J(Jiota rela:;ionP .mll"attività svol– ta drz quPL yn1pp(); noi siomo co.c;lrPlte a rifls– .,çumnltl pPr lirmmir1 di spa::;io compior'.f'ndori /"lr(JmPnlP rlPllo rJpPrrJsità .c;orialista rf PllP tlon– ru, torinP.c;i. Da due anni. dacrhf" il grupp-, è sorto, ha '::iitr, tuff, qn:rn1 P sht" rosc:.ihilP per l'or!Ia- 1iizzazione della donna e per dai e a questa u11'aiiirna schiettamente socialista. Sostenne con oblazioni e con !"opera di diffusione i giornali Avanli! e Grido del popolo. Cuuc-or~e, :,nche finanziariamente, alJe di– rno~Lrazioni contro la guena; alle feste prole• Larie uei circoli S. Paolo, 1° i\Ia.~gio, CaTlo .:\larx, Pecetta, Borgaro, Hegìo Parco. - Contribuì alle spese pel Ricrealorio Jaico I<'. Fener e per il yessillo della Camera del La. \"(JTO. - Aiutò con la son1111adi L. 60 i metallur– gici in isciopero. - Spese L. 150 per le scuole serali femrnini– Ji, offrendo anche l'opera pe1son aie di compa– gne \"Olonterose. - Costituì altri g1·uppi socialisti femminili con una. serie cli conferenze tenute cla: Pilade (;ay, Luigi Calciati, Hina Scotti. Paolina Per– rone, Carmela Hanicelli. E. \laino, Regina Terruzzi. - Aiutò la. propagn.nda elettorale. - Promosse manifestazioni socia.l;ste nei va• ri rioni della città, dist1·ilmenclo in tali occa– sioni, manifesti e diffondendo La Diff'sa delle lat'oralrici, di cui si distribuiscon0 mensil– mente 200 copie. La diliuenle relci:;i011<' finisce solleciUrn.do le cornpcigne a raf{or;are di 71,1umero U yru1>7J0 ed esvrimendo l'auaurio e il pro11osilo che l'attività delle donne socialiste inscritte di– venti sem.pre più. fervida per il trionfo dei corntt11i ideali. Da VITTORIO VENETO (T,·.-viso). Nella nostra cittadina si cominciano rac- cogliere i frntti della propaganda intrapresa. dalla Camera del Lavoro della Provincia, pro– paganda che ebbe principio con un grande Comizio, del quale parlai nell'ultima mia cor. rispondenza, che fu tenuta dal compagno Na– poleone Hocco segetario camerale e dalla ca– rissirna BalaJ)anoff. Ci mettiamo , era mente in marcia! E dico questo pechè quei buoni compagni dì lassù banno incominciato a scuotere le loro assonnate energ"ie ed a fare qualche cosa di positiYu. Infatti la sera dell'll novembre un gruppo di la,·oratori (il Comizio ebbe luogo al 9) coslituiro1Jo una società avente scopo di raccogliere fondi per la propaganda cli or– ganizzazione spechilmente della massa fem– minile tanto numerosa per gl innumerevoli stabilimenti bacologici e le tante filande esi– stenti nella città. Primo lavoro di questa so– cietà fu quello di invitare la Camera del La– voro per 1m nuo\·o, grande Comizio. Ques'o, (oratori :\"apoleone Porro e la prof. Carmela Baricelli cli P::idova), si tenne il 30 1:ovembre. 1nutile parlare della grandiosità della 1 iu scita e dell'entusiasmo lasciato in questa buo– na popolazione. Alle 18 poi si tenne un'assemblea della so• cietà. di recente <·oS~ituita ed il se~retario della Camera ciel Lavoro che la presiedette potè con– statare de visu i progressi da e~sa fatti in men che Yenti giorni. Erano inf1tti 8 i soci al momento della co– stit,1zinne ed ora essi s·aggiraYnno intorno alla ~c,·santin~ Anche la compagna Baricelli oltre al se– gretario disse buo1~e e belle parole di incita mento :Llrorganinazione. Io non mi faccio ill11sioni: ma se è vero che il popolo è buono ,,_ccorrendo sempre ed en– tusiasticamente alle nostre i·hiamate. se è pur vero che dei p0Ye1i operai, soli, si coslitui– rono in società pagando :.O centesimi setti– manalmente solo per la propagnnda, se è Yero <'he una prinia organizzazione stia per s<irgcre quac:.c:.il, io sono obhligata a credere che Yeramente qualche cosa di nurvo si agit:1. fra queste rnasc:.e o~c-ure fino nel ieli e qual– che nuova scintilla irradia queste menti fino ad oggi prone al capitale ed al prete. .\la, se anche la. mia nrm è illu$ione, se \'e· r:1rne11te quello che si vede e sì toc{'a è realtà, è buona \·0Jontà, è il principio del nUO\'O o– rientamento cui si digirono e s'affidano le rna~se, non 1J1i slancherò rnai di f:iJJrOnare e la Carnera del Laniro ed i p1 opa.gandisti -e le prnp.1gnmliste ~ocialiste a poi tare le loro at- tiYilà fra. noi: per H conseguimento dei no– slri ideali. E' annunciato un altro prossill1'.i grruide, co– mizio in cui, oltre iJ Porro, pal'lera anc.1e I av– vocato Cleanto BC\SCOlo di Treviso, che fu can– didato pol1t1co nelle l'ecer1ti eleziurn, e [-;pe– riamo qualcun altro od aJtra compagna .. Hife1irò e mi adoprerò, per qua.11.0 mi pos– sa, per diffondere anche quassù la simpatica 1e Difesa,,. In ,uarcia dunque! LrnERA. Miss Pankhurst, La nola suffragista ingle– Je che sembra 111.0llo più ribelle vista da lontano che non da 11icino, cL-i•sse dunque nel– la sua conferen:a alle signore borghesi che fu lo spellacolo delle miserie osservale ric/– lct sua qualità di mae:Jtra in una scuola el1•- 1nentarr> ciò chr>valse a spingr>rla nrlla bat– ta9lia per la conquista del voto. Rendiamo lode a tlliss Pankhurst per aver ,,apulo rilevare queste ingiu~tizie, 1,w sia- 1no spiacenti di doverla avvertire che essa rivela una buona dose di super(tcialità di giudi:.io credendo che le radici di queste in– giusti:ie si. possano svellere soltanto in for– za del suffragio esteso alte donne. No. la nostra cara figliuola che il Corriere della. Sera si diverte a chia1narr col titolo abbastanza benevolo di soldatino grigio, sia– mo vn pochino fuori di strada! Il volo feniminile è sen=.a dubbio una que– stione di giw,ti:.ia, sarà certamente una con– qui,)ta della civiltà; ma per se stesso esso no,i può essere strumento di quella giusti':,ia in– vocatr1. da Jliss Pank.hurst per la piccola :::o– ciela rappresentata dalla m.w scoletta ele- 1nentare, ciò che significa poi per quella grande società di cui fanno parte necessa– ria,llente uomini e donne, godendo insieme dall'una parte i pri1 1 ilegi del capitalismo, e lottando e soffrendo insieme dall' al/re, lo sfrulla111ento dPl cap;talismo stesso. Ora, francw,iente: che la nostra vlldrona di casa abbia o non abbia il voto voco c'im– porta: ,)appimno che e5')a lo ad,oprerebbe per difendere Le rendile del suo stabile e a tal fine sosterrebbe amministrazioni comu. rwli r! governi borghesi e co11servatori. 'l\·oi non simno ta,110 ciechi e negatori di ogni teoria idealista rta non riconoscere che vi possono esserP donne appartenenti alla classe borgh.e.r;e disposte a sostenere fino ad un certo punto ql'interessi dei diseredali, fenomeno questo che si riscontra nelle de– bite proporzioni anche fra gli uomini. Nè neohiamo che vi sieno certe questioni in cui si riveli il fenomeno della lotta di sesso. ili a per noi socialisti la oran verità che for– ma il caposaldo delle nostre dottrine è che rnno gli interessi di classe quelli rhe dPter– minano i movimen 1 i sociali e l'orientmnento delle coscienzr umane. Per noi sociolisli il fenomeno dello lolla di sesso è uria piccola -riwla del poderoso ingranaogfo rlPlla mac– rh?.°-nrr:- borghese, perriò crediamo utile col· pire lo stesso ingranaggio nel suo com– plesso. Ed è così che non ci conunoviamo gran fallo alle gesta delle suf/ragi,,1e inglesi ed al– fr più garbate richieste delle italiane, rna serbiamo tuUi i nostri entu-.ia>mi per la ca11.-.-o intera del socialis1,w, sdegnando con– talli coi nrmici del socialis1no in qualunque veste essi si vogliano presentare, dalla giac. ca democ•alica allo toilette tailleur del sol– datino grig'io. Chi non è con noi è contro r/1 noi. g. h. monatevi alla DIHSA OHl[ lAVORATRIC VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI ( r1ri imo Lina Rosa, Tu ì1-1.,di; fJ!?r Je f-ìl"!,e 1 :1~foni vJJe q1Jf1li tu .:1r.,.•e'ln1 ,1 fui"' n,,, tra i n"stri O:.-l"HJp~1gni, rru~lli ,-h~ t,.m,,.v nr, il suffrazi1J 1rniF!r!'l:1Je. Pere e r. _,n w1c., le 1 fine. ma ,1nd1é' rnoJ. ti c:1mi u miui ,.tiac~v<:Jn• e gi~ riùn,, t11tt' JT:J ùeJJa 1;nr ... ariz.a. f;lli prr.;f, JJiJa. ~ nf-Jr:itbiPZirJ– r,e piu du,Jr sa, sc:hita\-·i ij,..i fJl"t•~iorHzi n·li vir, i ,.. d1 altri nn c,ra dr:! fJ;iri dH1nryissimi Ep--,ure il s11ffr;1 itJ, f.~ tJùn n1v'!n!:.t11::, rp1& fi urih·,..1~ale {,,,.r ,di 1Jornir1i e f-Litr, r:r)n,·P. • :-,'l. la. f ;ih.rr~ f:: di tu•ti qu~i ffl !!~rl dir• a-- I d,P. r: ,nd<, J,.. Ef,nanz~ d~1Ja borg_hP.Si 1- ,fo. ; v~.-a. u, data la Jùn, wu,sci1C::nz.a d1 da ~f::, far I tnùr fai·~ 1.~11~ lù •~ eltltr.rah il pa1t1tù di:lld reazi .1i~ ~ tata chtarn&la ~u~ urnP f"d d f;art1 ,_, E.fJ 1ali11a 1alg-radu tutte I~ l,1 • che maw:ri,:re del ndntf.te <J <J.,.lb wa1::n,~ta ,;i ~ vi~t ~... ra.ddùppl:1t1 i :,eggi m p:1rla mer.tc S 11 nsi t:~ (:ù 1 s e-terJerfl. 1 ~iorr1rJ nel qur 1: a cbr- e I r df!farif::' :::. rar,11,J dirHtr, .l voto. ~fa '-t a11ci1e t;U ·ce,cJ~•se il int r r J nr.1IJpe:-r au :-, ne. d.w\r fl rnù temtre P. '~m1;0regg1a1e t~.f>.l, d11 fJf::'T 1 r u, \'J :t1ntto del p1O f:'t,irj,,t biamo lottare di !f'11a ,,er <'fJnquic::ta1·JQ ;d 1,n1 f'TP.s!o possibile. E s:,i J;er hè? Tu lamenti rhe qli 11rJwi11i ,wllrl frtmu, w•, PlP1·orP le J1rùl'!ta ie l11sri1u1rli,lr rompldom""l· te iri balirl dd più r1.-dufo, ri<JP il prr•IP ,, il fndrrulf' Ll1b~Hf:', lasrw. d1e ques 1 e Jll ulet:ffiP, <live11- t J(J r,J<~ttriri and1·<·s~• e t11 ved1;ii 1-cn<,ter:;i ! •r,fitn ucmini ed agin!, pr•r rhiarnare e: Cù· ,ci•~nza <li cfas.e le L1vor:.dric1 e per 1iln,1- par]~. ,il r,rete e :il ,,,1<1rrmP E .sarà allnra, inre1·e, 11 fJJ"innJJiù di 1111a r,ir1 nar ·1a in 1\iaHli, anr:h,· s,,. il pi imr, in• 11• ,;f!ntr1 ;,]!e 11Jf1<~ dr•llr! in o ·iN1ti li 111 tu tPlflJ ririv:H!SC prJ 1111 fl'i' di ff•IJIJJfl Jl par- lit (J'JStr,, <li f.W~ i ili fHtrl;J((l<•nfq e .. :dir ,v,~ Hicnrd 1rn• ·1!1• rir1n Hiitrn,1 dpµ-li !JJ ar hH'l, r,111.r1 ·r,rdl lfl<J ar1rùra (,. 11uri sai ,1 mai a ,ba t,,nzr1 rir:,,,·,Lit<JJ d1e n<m ~iam1J ·l,-1 fe twist d J!a e n usta ,J1•i rj11litilic /J' t~ri. l ,·he 1 1u1111i,. 11ella 1·<J1Jrp1iA :-i l< 1 i 1-1~i•t. 1 ic-1 fJ' l( • (Jft d féll !a .. di (" t \I r rr,li'e 61 F> t:tr<liv.1 di f '"·'" d!r: bf:'1/1~ nud i .. H~ '11J1r '"'.-.nrirfe ,!"Il l h~11.i1. \L unerrJ rt• tis :irn si JI' ,rg( n e11 ,. JU i,ifl flr{lf U i\1\Gl1.\, l ara u /Ji /r.rn », hL chf' s,-f sorta prr difnulere rhi /ru•orrr r pn illttmi1/flr1• spe<'irJlml'nlP lP donn1• prolP/ff– ri,, sui loro clirilli di Lm•nratrir·i, spiPqami 1ma r·Qsa ,, -riPni in aiufo di tanlf' lribnlate. N1•l 110.~lrost:1/Jiliuu:nlo ftucrano conlimrn– uu•nfr su noi, 7rnrn,, oprraii•, umllr 1' p~tni– zirmi rhr ci rendono rmror 71iù. nwara la ]Jfl(Jfl r più d11rn l" /llliNi. F: s1• dirioow qua{rhe r·rJ.rn rti 1·opi, ri ris11011(fo110 ch1 1 ,; il regola- mento l'he \·uole cosi. JJove fossi, 11urslo siannr u(Jolrt111f'11/fJ m,i nou .M1Jf'1'flfl/O prn7Jrio! F'i- 11al1111·11U· 1 1 fu mosi.ralu u.n epitaffio af)])e-~·o fa11lo "l/'J 1· ndCauuofo JJiu lmifJ <ll'll'entrata r:lw et vorrf'lJbe 1w cannocchialr• pf'r le(JgPTlo. Q1wlf"lma s'è ingP(Jrttdri di LP(J{Jere, ma non cr• 11 luL capilo ni1•11fr è uno ronfus:nnP di JJfl· fl)[/• di/firili rltr J}(UI' /fl/111 ]Jl'tCld le r,pnaie 1/f/// ("flJIÌWf/1W. f (I/Il I JJi{1's(l,, rLim111i r·on(è tJlll'.ol,, lf'(Jge r/1·/ rt'(Jf1lro11nllo i11IPTl/lJ ,. rnr11, rii saperi• SP ol1!1ir111111 tliriffo tli rr•rlr11"11r1• r()nfro q1u•sto fla!Jf'll,, rJr,ft,, 11111/lr•P df'lli, 7Jt1111 ;irmi. Anche ,, li r ,r,l11111nllr, r f 11011 rrr•tli flf1i l'/i,> i rn11i /, 11. u,, • ,,, 1111111·1 i r<u11oriì foro? Tua PIA s Cara compagna Pia S Ti ringrazio veramente d'a\·ermi denunciato un fatto di t.anta importanza nel campo del lavoro. Spero <'he clopo di te, tutle le com– pagni• ehe lavorano nelle fahb1iche vorranno 111a11darci notizie :,;ull, ~te~so argomento, per– chè po~siamo ngitare la q11estio11e. L:1 legg-e \ uole ch1• il regol:rn1entn inl 0 rnn ~ia af1is-:o dove tJJ:crai ed O)Jeniie 1, po~sano con tutta facilità Yedere e sia fatto in termini <la essere chiaramente capito. E' tantv g-i11sto che non si possa rendere n•s.ptiosal,ile il personale operaio di violazioni ad un rr,rolarnento che non conosce. :'\fa la Yostra ii:fnoranza rlel rPg-o]amenlo, (110n liai torlo a s, ,~pettnrl( , potrebbe anche far C'OJJH•doall'ari itrio dei {'api e degli indu stii·1li; im·ece 1•on fa niente comodo a voi, povPre c·ornpagne, rhe d trovate a subire alla cieca 1. da1111i Heclamale subito e-Ile Jo stabili1ne11t, si n1-tta io n·g la colla legge e dopo contr,Jllereoio se l(• 111uit" simo o 11On sono regolamentari. ~aiuti so] dali u La TJifes11, n. lllC,.\\IOC','TJ GIUSEPPE, gerente. Tip. Editrice della Società u AVAI\Tl ! n ~1.bmo Via S. Damiano 16

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