La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 16 - 5 ottobre 19

Dialogo fra Erminia e Carolina. Erminia. - Va.i a iscrivere i tuoi figl:uoli alla scuola? Carolina. - Sì. Err12inia. - Yengo anch'io. Carolina. - Domandi anche lu che sia lo– ro imparLi!.o l'insegnamento religioso? Erni.inia. - Yla ti pare? Io sarei una del– le prime a firmar una prole-sta se al mio figliolo insegnassero il catechismo. Carolina. - Hai torlo. Quando i miei ra– ga..zzi saranno alti farJnno oom,e Yorranno loro, andranno o non andranno in chiesa, crederanno o non crederanno. l\1a fino a quando comando io il mio dovere è d'alle– varli come sono stata allevala io. coi ptinc1- pi religiosi. ,\lia madre, buon'anima, mi di– ceva sempre che al mondo non v'era che un libro utile: il catechismo. Erminia. - Senti. taccio ora sul tuo clir'l– to dì educare a modo tuo i figliuoli. Di que– sto pa1·leremo un 'al.tra Yolla. Se mai i no– stri figli ,·anno educati secondo le· esigenze della loro vita, della socielà in cui vivono. delle aspirazioni nuove. >.la, ti voglio. per ora. far comprendere solamente quanto sia assurdo l'insegnamento del calech1smo nelle scuole e perchè io non lo vorrei impartito ai miei figliuoli anche se fossi una callolica professante. e fen·e.nte. Prima di tutto. senti: la scuola non è a.perla a lutti. a scolari che professano qua– lunque fede o che non ne professano affat– to? E non hanno lutti il diritto che siano rispettale le loro idee? Carolina. - Quanto a queslo \u ha.i ,·a– gione. ma sai benissimo che, per e2empio, da noi a .\li lano le famiglie possono far ìmpart.ire o meno l'insegnamento rnligioso. Enninia. - Va bene: così negli scolari si rad:cherà la convinzione che vi è una parte ·l programma utile a una sola pare cli lo– ro. E credi gli scolari che restano a scuola. Yedendo gli altri liberi. prendono in bur– letta l'insegnamento del catechismo, ma– rinano quando po ono. se, rimango– ~o a ,cuoia lo fanno per il timore del ca- 0tigo che li attende a casa. E non li !)<lrlo deg-l' ~cole.retti e-cstretti a fermarsi. solo perchè le famiglie sono sempre felici per mille mo!ivi più o meno plausibili. di tene– re H m· o-gior tempo possibile i ragazzi a .:-;cuola. E poi la maggioranza dei maestri si rifiuta ormai d'insegnare il catechi~mo ~rrunto 1►.:rchè capisce c.he la scuola ,·a illutando indirizzo. orientamento, melodo ... E non hai mai pensalo al!"impr sione che può fare sull'animo del ragazzo il pensiero che il maestro quasi sempre collocato cosi in alto nella sua stima si rifiuta d in– segnare la r~ligione? Certo le conseguenze rhe ne trarrà non saranno vantaggiose per la lua fede. Carolina. - Tu ragioni bene, ma mi pare 0 he. bandendo il catechismo dalla scuola, si ·og-lia radicare nell'animo del ragazzi 11 oensiero che. solo gli altri insegnamenti, so– no utili nella Yit-a. Erm.inia. - Se dovessi risponderti sin– ceramente ti direi: ,1 Yorrei che cosi fo3se 1,. ~~laio non voglio entrare ora in una d iscus– sione d'indole religiosa. con te che, dopo tut– to. hai il diritto di credere. Ti dirò soltan– to: I cattolici per divulga.re le loro idee , religio6e hanno sed, naturali alle quali pos– sono chiamare a raccolta i fedeli quando vo– :;rliono. come vogliono: le chiest. PerchP dr.. vono invadere J. nc~tre scuole? La scuola ha un compito diverso. ~on può non d8ve par!arc . 1 .urbandu la ., nte dei ra~azzi di mbteri di rivelazioni, di CO!=-C 1 :-:opr _r::1alurali. incompren:-:ibili. La scuola de--.:c.. abituar~: il ragazzo a.ll 'o--.::.ervaziorn\ al ragionamento. a capire le co·:e che può spiegar~i, che gli possono essere dimostrc1te. j I..\ DIFF.SJ . DELLE LA\'OR\TlUCJ La scuola deve a.vere un obbietLivo: la verità. E non deve turbare i ragazzi con le visi0- ni dei castighi lerribili che minacc:a la re– ligione cattolica: !"inferno. il diavolo, l'eter– nità della pena senza speranza e senza re– mis:jione. :\lu ti pare che si possa parla.re di queste cose a una piccola creatura che non dc.ve pensare che al lavoro sereno e alla gioia? Ne ha già, purtroppo, per le .tristi condi– zioni della vita, dei rnotiYi di pena e cli pau- 1·a! Pepsa bene a. quanto l'ho dello, Lu sei lnlclligenle e mi darai certo ragione l). Carolina. - Ci penserò. anche mio ma– rito me le dice quest.e cose, ne riparleremo insieme e, se mai. pei ragazzi, clecid..:rò con ILri. CORRISPONDENZE La pciaina delle corrisponden:.e è l'indice del [m,oro delle se:ioni. le compoane dehbo110 tra– vani nn incitamento al lavoro, una (Jtlida, e. in fJ(Jni nionero, esemvi da im..ita1·e. Oani se-:.ione nom,ini. la sua corrispondente, mandi il resoconto, sem,pre, del lavoro fallo o stabilito. Sen 1 irà come un a.iulo reci1)roco. Ricordrlle: le corris1)onden:e sono come una lrama che ci tmisce, compagne sparse ovit·1u1uP, col rinrolo d'un lavoro solidcile P concoulP. Da RAVENHA. Le nos.b-e Sezit,ni Femminirli llanno diramaiu. la segue11te Circolare: Carissime Compagne, .Anche noi ,·ogliamo contribuire mol'aJrnente ~ finanziariamente a.Ua propaganda per la yit– toria dei candidati socialisti nelle imrniJ1enti elezioni! .. \ tarucpo, npriamo una sottoscrizione .çpe– cialr JJer le donne con quota ,·o:ontaria (anche pochi cente3imi) la. quale starà a dimostrare co– me il proletariato femrnini,!" ,,ada acquistnnclo una ccscienza di classe e ~i interessi alla bel– lezza delle idee umanitarie e sociaU. Sulla 1( Homag11i:i Socialista ,, pubblicheremo nome 71er nQme delle singole oblatrici perchè J'iniziati\'a nostra - più che a raccoglie1·e fon– di - ·i quali saranno necessariamente scarsi - tende ad organizzare -un plebiscito di m1ime femminili intorno alla banclien:i cli battaglia c– lettorle ciel Partito Socialista. Compagne, se ftmuno contrarie a/la guerra, se a<-piri:1mo ad un rnonclo più bello, più giu– sto e più ciYile, se vogli::t.nY} dare ai nostri uo– mini in k,tta il contributo della nostra solida.- 1·ietà icle~le, rispcndia1no in massa: presente! a que,io 110hilo appello. 11 Comitato Promotore - Per RaYenna: Bac– ci Cristina: Bandini Teodolinda: \'e11·t1rri Frcw– cesc(J. - Per _\lfonsine: Pclroncini Paolo. - Per ").lez.zano: A ncarani Mari.a. - Per S. Stefa– no: Be::i P1:.olina. - Per Cerda: Giorarrnetli Ulderiga. - Pel' Long;lstrino: J,Jo11lanrlri (l'– sira. ~ Per Casiì.!!lione cli Cenin: JJarhnn Luigia. Da SUZZARA. Conf Prf'11:o Baloha11o(f. Ho ::t.Yuto domenica, M corrente, il piacer~ di a:;coltare a Suzzarra, per !a prima Yolta, u- 11a confe,enza clel'.a ,·alorosa ed instancabile compagna Ba!abanoff. 111 w1'ampfa sah1. gremita d'ascoltatori, ha vibr:ito solenne la \'OCe dell'eletta ccnfe,·enzie– ra. !·ivela.nte nella sapienza della fa.ci, le paroh"i un·a1trzza d'ingegno non comune e una fortez– za cli carattere ,·era.mente stra.ordinaria.. Ella ila pa,::ato, cornmovendo gli astm1ti, run1.n10,· ndo se stessa, come lo hanno dimo– strato i frenUti della sua persona e i di lei oc– chi sfa\·,illanti: ha parlato e dai suoi detti em– caci, grande della sua grandezz;.1 immensa, fu-1- gente nel dvido raggio di glo1·ia che l'ha av– ,olto e l'avvolgerà, è sorla, s'è elevata dinan– zi alla T!lOltitudine bella ed ammirabile la figu- ra ciel magnanimo Bebel che la Yale11te orntlice ha cemme.morato. :'>.Jancoa dirlo il pubblico. ha copert, la chia_ 1·a L-ra.trice eia :::crosci d 1 app!ausi. Placidia Slefar1ini. Da DAVOS (Svizze!l"'a). Si t' iniziai,,, cou tiuon su cesso .i Matlenhe– mi ii L.norn J:er rr,1·gr..1iizz:1lione femminile. Ce!-emento t• llrJndtO da irnliane e tedesche. E 1 YiYnrnente de;-ide1'<-IL-1 ,er un confere11za ..-lii: uelica Balabonof{. Da TORINO. .\ Torino .\Jlgel!ca ealabanoff parlò cli Bebel. La folla <.:he a~.:oiste\·a alla commemorazione sentì i,J br1ddo, l'entusiasmo. il ri1npianto che anirnaYa110 la COJ fe1·e1iziera. La fìgm·a illustre e cara. ri~,·ocata, semlJl'Ò dare a tutti, con IH comm(.zione profonda, nn bisogno di lann·o, di lc,trn, di 't!nenria. Cvsì dOYre be e:;,.-.;ere. C11 1nor o tome BelJel non si piange, lo si commemo1·a col J;1voro e con Ja lotta. (Borghi S. Paolo e Cenisia). Sabato .20 u. ~. il Gruppo Femminile Socia:lL sta (( L.1. Dife:-:.a », dfl'ì u11a bicchierata a due compa..?;ne: Hn.Ye:-:1 Hosn e Benrde1ta. Tersiuba, che H ~5 m. 1·. s.i imh,11Thernnno facendo vela JJH gH StaLi L'niti d'.\meiicr.. Coll il conco1·so di lut.o i! G, up 1 :o, iu un'im– penente dimc:::.trazione d'uffctt.n data alle 110-stre due Yalnrose ~ocialiste. La compagna Bioleito pnrLò, ~i Home del G1'upp il sa'.uto e l'n.ugurio nlle pa1 tenti, con un incitamento a proseguire ne!l'ide=lle e 1:e!;;1 !'edc c:lie finora ci ha u11ile. E.sc :.e ri11gr.czia1·c110 C0;11rnosse, in 1 ,1neitendo che anrhe ... u ,dt!·i :::ucli, noi1 devieranno mai da quella linea, 1 e,ta, <.:he !n Jnro coscienza di don– na .- .ocio.li .:::w. La !r:-ieviat:1. Cosi fra uuo sche1·zo ct·augtll'iO, una lagrim::i dj cvmmczicJJe ed un en·h·a, la serata fini con L battute dtl!'I1rno cl-ei La,·ortorì. Idea. (il'l:of,, S.Ol'ir,!i~ta \t'lllllii - Risr,·alio [e111- 111inilt' i11 Borgo 5i. Salvario. - Siamo lietci di ;\;'l\Unzi:ae la costituzione d-cl Gnippo Fern- 1fìinilc, ·1 quale venne costituito con l"intei·– vento d ~Ila ,·alenL comnugna Paolina Perr, · ne che. in unione al compagno Domenico :a\far– r- et~i. i'2-nnero applaudite conferenze, dopo le qu;=-tli Yenne nom;n,1ta la c"mmission esei..:u– in a t·e;mposta dalle compagne: Gilli Ter:<!ln, ~•2gre: ·1 ·i8 no!itica: Podetii .\deJa:cle. c:.ep;re:•- 1 ia ::m1n.inistia.tiYn. non<:11è dalle c01npc1i:n1e Vedustn11 ]Ilaria. ;'·diletto Nazzareno, Ghign )iarin, Pr<letti \'irg·inia. Ba 1 estl'a :0 1 aria. .\.n'?1Wtf' dal rna.ssimo entusiasmo, che $:pe– riamo 11011sia solo pa.s<::eg-gero, deliberarono di g:ù 1:11~1 prima. serata di prnpagnncla che bhe luo~·o gio\'edì, 2:1. Ln c:econcla avrà luOf.!J giovedì, ;? ohobre. l're :21, sul temn: <( Perché siamo <sc'cialf.<sti ll. Co1ifìclinmo ril-. 1 !! 11umer0 delle inscdttC'. che ora ._,n1rn011ta ad u11a trent:na, cre:;ce!'à ed fl]!(Jlllanandoqi ro,ì dalle s--:crc:.U,e e dai conf'!ssionnli, ~· prepareranno per le lotte de!– l'a\•rnnire ,:ocinlista per l'educazione dei fig-1; Jiheri da dogmi ,, (ln ,:urer:::fiz!,1ni re/"giosP. La Corami-:;s·one E:-ecuti,·n '.--alub l~ nnYel!P compag-nc e rnanda un calc.ro; ;o plauso alla in=-t;'ln .... ?h'le r,·111p.agna Paolina, Per,r•nf' eh(> mnlt.c, ha r-011ti·ih11ito. alla costituzionf' de~ Gruppo FemminHe :=:ociali<sta Avanti! Da 1"fiEVl50. La Carnera del Lavoro ,;,i propone di ccs1i1ui– re, al pill pre,:.to, unn lega fra i dcmestici e le drnne di Een·i;,io Og!li Carne a del 1__,,,voro donebbe ~-entir.c questo dm·ere. I rtnme~:\ci e lt:: dt 1111cdi se~-v1- zio n:p1,re~e;n~ no 1,na C']a_i;:.s-e. non sc·o sfi ut– tata, ;r,0. eh- , i·.~~ nell;, rna2:gioia1iza 1!ei ca~i, in <"Ollc\izioni 1nnilia:1ti. L,1 dnnna di set"\·jzio i> cirnwi nrres~Jria nel– le famjglie JJiCLtlo-horghesi, e rappresenta, di altr,.1 p_::11·1-n, una ~pe,:;n et·cN•si\·a. nn <sacdfici,. un ingomhJ'I). La ci:indizim1c di oue,..t · dcnne. difficilmente org:unizzabi,ì pc!' 11 po~·,, lihr:1{ dj cui ~'"fli:ono, r·e1 fa·to r•he y·n:nc sep·l"'lt~ l'una dal!'alr;·a e pei" la loro ign 'n111za. ,a s1u– rliata. cnJJ ~eri,('t e s'irnpor't.e cvme l111 com1,ito in ogni pa,ese rìr,\'e si C'i i1dziaio u:1 Ja.xoro d 1:1· nf1~.!.a•1ria t' di 11r:;ri1,izz 1zi011e f1?Irlmi1lilc. VOCI DA.L.I,,E Q_F.FICI~lE.7 E DAI Car.1 Bland,ette. di Jetter1::, r·(J!J1e la tu,1, addoloratP. i,J JJe r:– (·Bvo r,gn· Tiorn'J: ,,,.-unque v· ,cno co11 ,a.g-11e 11r-~tre ,-hç,., r,ç,.r ia fodfl, dr>Y0.1'} S(Jff1·ire I c,,n. •r;1riet:-:i rJf'i fan1iglbri, su.bire m,,rtifkazi(JIJi d :tffr0nti. E "'~ t(,J\.·r;J1a l:.1. Jr;t1a quoLdi:uia, :1sr,ra P enz;J. t r--rma, rrP, r·tenJJJnJ 1·ener,!2'"i -t> !-P. SfJf0- , a :1. n!o ir 1 T•8-0 e prn f~rv1d,) !:iw,r , t:il'· I t:-a !e: "'-nnca, Jf! f"l"..J1 da. }P, iritr·s is e P re, <-111, r~. r,r.t. l'., ~• ·arn~u ,(J v gl u r,N:n. der-€ il JfJravv~ntr.,, f! lr1 ~flrJ11f'i; n i r·c1 d HdeJ,r,Jire e n &tr"' fibre, di striJJ" r I i 11r tra 0lr nfa. ~.Ja roi tutto p;-JS~a e C"ia.':>c-uw ripiglia 11 C,tr11nd1Jù ocJra·••~fJ, n::, ;Jd r-: rii JJH' .~r,i11- o, n ta -,,lo Ml; mbra i p. ..,,...,; 1 81 J,e.1 ,o c.1mrrurirJ, J1 Tlf!'' .l r:u:J ,~ ,1~nd r.,f,,rto Lu,, rfojla \: ,I ntà., c1_tii fa ic:a e I 1i~11i dùlruf OtJ ducCJ110 al m1g (Jran1r:r1 '> di '"" tf•',~I f! f~µ-111,- ù un r va1it1, \e •h J ideale cÌI" ci t- "'nd, L'i llJ/Jrt:-wt.,e i! d: ,.-,;r HJ>fP, g'i CJC1' ,1 f1 - -i all'ideale, qui:!11idP...;:de d1e. r1 tras-,,~ dalJ;J i,;nun111zJ, dalla ne<m..,a.f;e.\o!Pzza P, dall'l,trt1<.1· ,·ia e e 'ece ml •1 rnrJdr--,tis:-. rii, r,.or1s,1r''F,l; f'<l 0r,1· 11t di qiJf' I gnwdP, pe1·a di uri :J11<1 .ede11Z,(JJJe olla qu~Je tutti i lii Hiitni .. -,wJ hiamati. :,.;e-.,.,u11,,·iJluda 7 r<Jvare a.l.r<J\e. c<,1,fo1·1(J e 11~toro. Gli :1m.ìci .. e:'.si possoHo alJbar1do11arci, i radi rei, quelli ste·~si per cui lott1an10 e soffria_ i110 p0ssm10 J"inIJegarci. ll com pene.o aJla no::;trc:J ope1 a, Jf_1 fr0Yer&11no ::olo in Tl'Ji, 1:e!rrJrgc1glio di J,oter dire a ne, st-e:-"i che ne,-jml dolore mni pr,ti· farci abban– dCJrmre il carrn11ino che ci sia.m, JJr,•fìs<si, in r,oi ,:;,,Ji e n~lri<~; ale ,·J:e è ;1 '-'CIO ('f'SU1nte, il s<,!1• fed<~le e il ~OJQ irr1111ul:ibile. E~so P la 1H ·trn fede sHpf'l'IJ" .. de,·e ese;pr il n,,'-'tr,, cr,nlorto si1·11ro. :\Ti hai t1l c;,q,ib, Bl:1nchctL:·' lr ti pa h 1 ,Pr rien1,a. Lirfllni11a, carnrn JJa dritta p ,· 1a a ·' ;i<Ja t.:erei,a, fe1rr1a, dP.<·isa. Se•,z \"in ,~, 1na -em:a teutenn:11nenli ~ eJJza deiJ,, 1~21,· '-e la tua fed"' n<1JJ i· \"a11 1 e 111111 ,, effi1:,er, il tu,, amore ;JlfrJ ;:tra.11l'ausa, ti spnwerit la fede r: ti ... orreµ-g-ni:J. J'arnr,re, ,·d rn lutti i 111<.lflnti p1u <11:c,r<, ... df,/Ja ,.·ìt:1. t! b:istr-,·ù J'nr:r ,µ-Jio rJ 111:r 1 1.11r:1 di fn,nt~ all'ide-de. f'rur1 J/(Jyrlo, SpiP(Jt1rr11 ~n JJ'1 l11. Jti11 111ruilr1 tJ/ll'Sf'o 11 no ,, :,;lr,{IJ in Sl"lz::.,,r.1 (J lorr;rr1··1•; fru11ofr1 o r·r, rt drt pr,rlti (JÌ(JYIIÌ ,, mi rortr,,,111 rl,_. /,o ::.111·r•flPro r1J.-lfJ. _,rJlltutl,, r111ru"11t1,ri11r,,", r1,11/Psi111i ,,t rl,i lfJ. lo a fuflo primlJ .. f'rr,1Jr,1•11r/11~ ,_r1t,,,.:,,1,;s1•, 1110 prJ.' hrJ '!'>1f11!11_rlf!lfJ flt/ olf_r,, 11111'1 t'(JlllfJfl(Jlli l'- 1r11(Jrfl11/1 ''. mI h(lflll'J fH.~1r11r11fr, t·I,,, ,, 11roprir 1 1·prr~. 1'11111 /11 •~P"'!Jflr111i r1J111,, 1(01 1/() {ml; o,·– rP111rP? lo so,•r,, /011 11, r111i1,u, rl1 ·011PrlfJ. p; h .~arPl1/1r,rr1 11111'/u fr1n 11, olltf'dr,11111•, 111;,, runif'l/1'. A1•1:rmfr-11tor·i T11r, Silri11t1. E 1 •c(JTrJi rJd H'('1,11t<::JJta1ii P, a.Il a.l'('01ifc11b1rP,Je fu~ LJrnid1e lii ,1t<J, ma rnnltr, vùlFTitiel'i 1 ll S" izzera J11 zu<'cJ1ero tOsfo. sola111~11tecr1a– ra11tad11quP (•f'11tr~-,imi perdi è i11 s, izzera 11011 ci ~(JflfJ i J:Jdri e fJùll ,.; <.;ùn1,1 .. niarnJtf'Tlf-f'Jli de:i I.:1.dri L,LPlHln p:Hlnre di ladri d1e n'll'.110 ..... --enza j rischiare c!i and;-:re ... ·n p:·igione: di ma.ndl"11- gn!i f'he in pri~icne l'i 111awlann.. gli a.Itri. E pre('i,:i111e·1t0 in que~.,, cas11 - clei gran- 1 cli uz.ii- 11:sr clM!li Z\ll'Ch Tif1r•· lta! ani f' del g,i- I Vf'rno itfllinno. 1 I ,!!r:wd• z;<.11isti f'nl1:1 c,1mpliciti.1. d·•l gu-1 verll(J - r11l1·11,, 1 cr ,,µ-Hi quintnle di zucchero 1 C"he ~i clhiL u ,..e '.11 llulia lire 27 (> cinquaut 1·r11U'~inii al ( ,dntale. Jl gu·e,·no oltre a fa\"f1- rirl: per :--t•o t·• 1110, -t1ap;i.1 1,er prop1 io conto. dallé t11S<'il1iei<•1111~unrnto i ·italiru1i 73·lirr: 1wr ogni n11i11iale di zw·dierCJ ron ,umato. E ti -., 'e~o come Priui:1. in z11cd1e1·11 veniv,1 tutto <lal!'t"stc1·0, 11\'r la pr1Jdt1zio1H' <lelle f)'a1i;e <h z1wd1e10 ,. nhlir 11,lan i ,.;i,11,1 (! I z,,r-, .1f'r(; \'ie11<' a,.,. -l:t1 ~ p1, hi:-~in1, \la f{O\"Prno ihd1ano, in,111· •li l,1sc;i t'C cn- 1 are - 111 Italia !lii ra •,P::t , lo zu c1-Jeru dif>d,• 1 ·,1i11<•, ' <.u,d d< •~a.11i1·i, di fa Jiag-,11• J O\":tf/1, 10\"I'. !ll"C 111 ,jf,;-;\lt,l I' Og-1ii (/ int.,!e. Cc, i lo ;,uc·cl1f'rn, in I 1\ , 1P11e11ti, cl ,1 y,1111:1111\"P Ji1c• :d q ii la!P 1· 1·N'i'.",.111e11t.f) di 110. \"tHJta1111\·eC'Fllt ~illli il r·li 10!-T llllTTHI. Ed PCC(I 1,•1Thi•, 11w11t1c I'"' "a('. ,l~!·a S, iz.. ·ra r1l atwht> dì altri I a1•~, p· '; 11 1 I, zu c!ien S'>ia- 11w11t,, /'ilcJl a11t:1, ,Il' lle Il tiJHJll.lllia (''•11te:-imi , I '111 11cd lo p·,1.. d1i:t111,, Jn. liel'ezzit di un·• lira f' !'J ll!II" J,\ "f'!II -. • E l" paghi;un· ,., ,.,1 (·;ir J)•!l' ro,,rn l"P:,' ~1 ri,•mpiré le ·;,... sp ri" 11g-\"e1·110 11011 ,!{J, ma quel ·be i• Jiegµ-;,,, 1,er 1•0JJf• 1o1·t"PJ'P ,1 i ;f 111Jirr Jr ~ac.;,sc• rl·' noi ii.gni , 111i ·i. .. 1 r: •_•it, -~imi a ziuLSti Ùf"·l1 zt·ttl:{-'rdki lt liani. E ni · JiiP;:!o urr,ra. Dati i.l c:1 ro prezz., de!!li zucd1eri ,~.·eri 1< lt• ,;ia:nod, deteai·,ori di Da BORGOSESIA. Mnria. c:udice prosegue, infaUraJ)flment.e, la :-;ua prcpaganda. . GioYedì, 18 <-etternlJre parlò 11 Gattonarn. in– terrotta c011ti1rnamente da un numero es.1guo di a,,ver-ìaì i, proteili dal de'legato e.. fu Oli dei gangheri per la yivacità dell'oratrice, per la :-.ua caratteri;:;lira franchezza. Sn hato sera parlò coì candidato politico Giorgio Angelino a Vtrnzone. Tu La \'anzoue <,(·corse . J comizio e , enne gente anche da C:ineto e da Isolella. :\foltissi– me clonno inten·-ennero. L'oratrice parlò spe– cialmente ad es~e, Je ronYinse e le commosse. Ess2 l'attendo110 ~:ncora . Oon1e11ica mntrna, --rrnpre col compagno An– gelino parlò a Valduggia. Disse del s!_ctnificato anamente nobil'?. civile ed umano che il par– tito ha YOluto driìe a. questa lotta. P:11·Jò. e mmo,·endo contrn la guerra e tutti i11ciio al law,ro !ler la ccnquista di una Yita più ci,·ile e più u11,ana. Fu salutata dn un grf!ncle applauso e partì lasciando in tutti il de. :-,iderio di rinclirh. Da LEGNANO. Per sr pperi,·e al òhaYa1izo cli oltre 10.000 lit"e d,c! bilancio coniwrn•le J'atluale ammini– ~t1aziOJ1e (·lei ico-1:oderatn h·1 i5tituito con cri– te1i piutigiani e nazionari la tassa di fami– glia. Bas.ti dire chf' furono tassate numcrcse ma– dri co-,trctte lui \Ji,:ogno a la,·orare 11,egli opi– fici, :'Cnza pensai e che il guad¾""llO delle ma– dri ccqrette a ft•r· curare da. altri i p1·opli fi g!iuoli e a fra.;;curare la casa ct:Yenta. qualche cosa d'irrisorio. La Camera del Lavoro orga– nizzò un comizio eh-e fu tenuto venercli 19 e riufCÌ imponeHli<-c:..imo. Parlrirono il segret-:11·io Camerale Aurelio Ra– ,-enini e Luigi Croci. L'ordine del giorni reclama fra l'altro che 2;li effetti della tassa Yengano annulJali pe1· le nrn.clri h:n-oratr!ci. Spel'Larno che. da questa agitazione sorAa un ;is,·eg-Uo di , ita 1<ttadi1,:.1 e che !e donne capi– "-cano c-ome !a bi 1 -,~hec:ia ~i rkordi ehe anche lr::ro diurno un contribuì• gì·nnde di l~voro '-O!– wnto nuando si tra'.ta cli -.frutLrir]e o d'imporre nuove tasse. Da LUCCA, I.e telefoniste, assistite da})a. Jocale Camera del LaY01·0 si agitano. La Direzione locale è ricorsa alle krumirette 1ecl11tando una qunntità di ragazze, alcune deL le quali inferiori alJ'età p1·ec:.crit~a. per prepa– ra.raie. nelr-eventua.lità di uno sciopero, :11 lo- 1·0 !nYOl'O di krumirazgio. Si è loro j,,ib:to dì iscd\'ers! alla C. d. L. e questo fatto ha. natu– ralmente. inarerbito l'animQ delle anziane le (ruali, date le C(md·zioni precarie alle quali Yen– g-ono M<:.,unte ,Yedono i11 queste delle nemiche e nnn delle compazne di la\'Oro. l·nn ~• :::tata. p-e1fino reclutata al!a ?-.tanifat– tura e, pe1· imparare a far !a te!eionista ha c!iiesto ed ot:enuto quindici giorni cli permesso. Il Consiglio Generale della C. d. L., dnnito la ~era ciel 16 settembre mentre app;·o\·a la li– nea cli condotta tP.nuta dalle telefrmiste nelln loro Rgitazione. delibera ché esse insistono nel memoria~e pre.:=:ent.;"\to, r\nndo fin da ora il .suo_ appOf!p;io inconclizionato anche se, necessaria– inente. si cloYe,:.se rirorrere a.i mez7.i e;t1·emi. Speriamo che !a Socie' à. Zurip:hese dei tele– foni capic;ca che le 5ue impiegate non chiedono che un equo ed umn:no trattamento e le Lolga cln. questo anormale stato d'animo che non può certo giovare alre-.:-1.ttezza e a1Ja puntualità del loro lOYOrO. Da LIVORNO. Le operaie ,·erniciu.tdri della ditia _\rioli e Bart.erzat sono state. ,-ari giorni in isciopero a causa del contegno J)O'."O ,:erio del diretto:·e deL la fabbrica .. T.e operaie ncn 01t-enner;) il licenziamento che 1cdnmarono, nrn eia parte dei proprietari le più amp;e prnn~e-:,se. Spel'inmo c:he que~ lavoratrici sam1iano. con l\nganizu-, .z.jr.ne far ,·::ilere i )oro diritti e 1·ecletm':1·e. da quruto signor direttore un più se– rio ed €(JUO trattamento. L·n parti~nh1re HoteYo~e è che il signor .Arioli, c011lrariame11te ,dle ,i.ltre ycJ·e, ha !'i."-O)t·l la ,·ertenza nel ,.r=i.m:te cl-ella Camera. del La,·oro. g,•ci;:si r-apit:di ~i ll)i.;;r-m u fabbricare zUr-·hero anche in lt dia.. Il gc·Yerno - :::empre pi onte1 J. JJrotegg,·re i ricchi - 'mpo-se lol'O una ia<-sa di t'abhricJzif.ne ~u lo zucchero, ma inYecJ di rnettere una tas:-a Ili nm antanoYe lire al quin– tale, per rendere il 11areg-gio collo zn("chero l'!ie ,e11i\'a cLlll'e-.tPro, ne mi<>e una di li,e seL tantanc al qui11tale d; mnclo che i produttori di Zl'Cchero ita.lim10 \'e1mero a g-uaclagnare, o1- ll'e al 1c~10, ,e11tiseLte Jire al quintale. \'i~t~, la tas,.;a, llE>g-1: zuccherifi<.:i itar,-:ni si fulJ!Jricu zucrhern !li wtta iena, di mo– do che 11g-fd in Italia zucchero straniero non 11e entra più, e per ogni quintale di zucchero elle \"iene 1·1Jns11mato i11 J1alia il go\'e1no inla– --ca 73 lire e g-li azionisti degli zuccherifici in– ta•aA:a110 cnrnodame11te - a tutto danno dei con. ~urnntnri ~ì lire al c!nintalr. p.,r ··r:-:.:o · oi 1:a.-liarno di ladrrni e di ma- 11ute11goli. E il partito :;1:cialista italiano h·l in– g-agghto una liera liattn.1.dia cnntro i è1n.zidoga– nal<' - dir quasi tntti, ~·ano anrhe protettori elle , i>ng-11110 a rin,·arare i g;en1•ri di prima necrssitù rcme lo z:1cchno, imnii~eriscrno la. 1 1n..;trn. ,i'a C' mdtnnr, i lavorutr ri neil:1 dolo– re ,,a 11ere'-'~ita. di pri\"arsi '-ipesso ciel necessario. E t11te le rlonne cl< vreh!Jero protestare con ì,t,!, ,..._ e che Jiiù di tutte c;1•pportano il peso 1.eJ ,n vi cri, r~<se die - a p1 oposito dello zucri1ern - <spef:,<.O devono addolcire poco il latte ai fi.!:lioli e negare nd essi la. gioia della lii 111·a.znlletta perchè.. troppo ca,·a ~alnt-rndcJti e salutando cordial1oe11te le tue ,11ni ·hP tua ~lArO-'. RIGA~10NTI GIUSEPPE. gerente. Tip. Editrice della Socie1à., AVANTI!»

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