Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1914

CRITICASOCIALE 355 DI LA DALCAMPO MILITARE La: .politica, necessaria in questo periodi;> e-ccez.ionale · è -considerate. a.Ha stregua di crit,e,ri div•e·rsi od opposti, a, seconda dei punti di, viste. de-Ile correnti ,e, dei partiti · ohe aspirano ,a .s-egnare le direttive di tale- P,Olitioa. Per gl-i uini, dev'essere politica di inte-rvento ,e parte– ci,pazion,e attiva al conOitto gu,err-esco: e si intende ohe propugni essere indispensa,bile non iavere altro pensiero, altra cura, altro sacrificio, se non :riv.olti alle e-sig,enre de-Ila preparazione e dell'azione militare. Tutto il resto rimane assorbito, fuso, crogiolato nella imman,e fucina di· fuoco e d'odio d-eUa conflagrazione cruenta. P.e,r altri vuole essere politica irusieme di avveduta •preparazione militare e di :,volgimento no·n interrotto· d-elle attività più feconde, economiche· "e finanviarie; ma senza tuttavia quel senso di· eccezio– nalità -~quel. profondo impulso. innov~tore, che dja a quelle attività una superiore valorizzazione. Per hoi, inveoo, la· politi,c;a che conviene_ a quest'ora, mentre è negazione dello spirito guerrafondai:o; si-a nazfo-na– lista e m,i,Jitare-sco,o sia amrman_tato di ideologie, s·pe– ranre, illusioni democratiche e rivolu.zionari,e, è l'af- · ·fermavione di ,UJil ardimento ben più vasto e vigoro,so di qll'ello, che f,a capolino nelle timide e s·carse i,nizia– tive deii dirigenti. Per noi, in altri termi-ni, la· qu~ st'ione capitale è che• la preparaz·ione militare, la qual,e è pul'le da noi in massima accettata sul terreno pura– mente difensivo, · f,erme restando tut-te le nostl'e po– si-zioni di riserva e di critioa risp•etto al quanto e al mod'o} •allie forme e ane garanzie d•eH'enorme priva– zione cui si sotitopone il paese-, è, dico, che questa preparazione non si.a assunta come un alihi grande- o p-iccolo al non fare; o al ,poco speiare negli altri campi sterminati, e in sveglia e angosciosa attesa; della vita nazi-ornale. Ond·e l',atbeg,g,i,amentospirituale e !,a condotta pm!Jica del Parti.to so,ci,alista ,e del proletariato italiano sono nettamente tracciati,. Nessuna concessione ,alla infatua– zio,n,e della guel'1'a, entro la quale si disegnano e si initrecci-ano stranamente i,nfatuazioni d.ispa•rate che si · elidono e si svalutano vi-cendevolmente, quali la infa– tuazione, d•el sogno imperialisti-co e, la infatuazione d-el sogno ri'Voluzionario; nessuna concessione, perchè · J,a « fatalità sto:r-ica » per cui ,anche la nazione e il pro- 1-etari-a,l,o, <l'Italia sarebbero, per la vita ,e per ].a mo,rbe, legati ai destini della guelrra ieuTopea, è una conoe– zione, ohe- prescinde inteiramente da.I valor-e proprio d'i una nazione e di un proletari•ato, valore inteso nel s•enso più civ·ilmrente -e soéiialmente integraJ.e deMa pa– rola,, conforme -a-Ilospiri-to socia1ista. Ora questo va– lore è preoisamen,te. ciò che oocorre eleva,re _àl-più alto pO'tenzia1e di virtù e di ,effetti benefici. E si eleva per vie tutt'affatto opposte a quelle della guerra e della carneficina •e d,ell-adisu1manfazazione di un •popolo in– tero. E ,si mir,a· ad elevare perchè costituisce precisa– mente, e potrà sempre megl-io costituir,e, il più salu- tal'le antidoto de.Jle infatuaz·ioni guerraioJ.e. · Nessun,a concessione del pari alle inoertez1,e•, alle tergiversazioni e a!J:e l-e.ntez1,edei poteri di.rigenti. Il prepararsi ad affrontare- l'e,ventuaLità dell,a, guerra non deve voler sign,ificare che, tranne prO'Vvedimenti eooe– zionali, •tutto. abbi,a a ·iniziarsi ·e oonchiu<lersi entro ta.Ji termini. E poi,chè noi, e -0on noi crediamo la gran– de mag-gioranza del Paese, non consideriamo a,pp-ro– v6100J•e ~e ,J',est~~o di u.P.a ~uerra difensiva vera e BibltbtecaGino Bianco pro,pria, tanto meno riconosci-amo i.ma qualche gi·usÙ– fjcaz-i·one a una, P.oJiitica unilaterale, che si polariz– z,a,s-secompletamente ve.rso le « esigenre >> mHitaori, e tras-curasoo, dimenticasse e ignorass,e altrettanto -com– pletamente Je, esigenze vitali-, -continuative del Pia.rese e d-ell-ecl,assi p,roduttri,ci e lavora·trioi. E•cco perchè, seppur-e s.i.a-anche i-n altri il .propo– •sito di ·po.r mente ed opera ai problemi chre e-sorbita-no dia,!campo mi1i.tare, tale proposito è perspicuo.·e pve– minente solo, ne,! Pa•rtito sooiali,sta, il· quale ne fa il caposaldo dell,a sua azicme, ohiadi,an·do il pTole-ta-ri,ato a vedere tutta La complessità della situazione ,a;ttuale, e a sprigionare da sè forze- èapaci di incanalare l'opì– ni.one pubb1ica e, l'attivi-tà dello Stato nei sentieri de– lineati dal' grandi bisogni, norniah· ed .eccezionali, della ,economia e del lavoro, de.Jla scuola e di tutti i servizi socia:li, dal cui appagamento sorg,erebbe la sicura rinascita d-el Paese. Sono queste- le d.ir- etti,v•edella poli-tioo dello Stato nel momento p'resente? Il Gov,erno si- è fe,rmato alla òs~e'rvazione ·dei feinomèni più appariscenti e· più in– quiete.nbi. Ad ogni modo, aniche così limi.tata, -l'osser– vazione poteva dare risultati più so'ddi.sfaoenti. In un punto s-i-può ,essel'le d'aocordo con· l'opera compiuta o a,vviata a ,compire: in quello che si rif,erisoe alla lotta con.tro• La· diso,c,cu,pazi·one,mercè l'auilllen.to e l'in– tensificazione- dei lavor.i puhblici nooessari degli enti lo:ooli e d-e-llo Stato. Tu!Jta-vi•a-, se il provvedimento· è ernoomiabile, e s·e è <la rilevare la sollecitudine con cui: il ministro· comp,etente,, que!J:o dei Lavori Pub– blki, ha approntato, questa materia -e si studi,a di con– v,erli,rla in• cosa viva, non è meno· vero che, in pra,ti.oa, benefici s:ens,ibili non si s,cmo.ancora, risentiti. La qual oo,sa è dovuta tanto al prolungarsi di molti, inut,j]j for– malismli. ,burocTatici, che i reoenti decr,eti-leg.ge non sono ri,ureiti ,a, spezza,re (occorreva senza dub-bio so– stituirvi quiakhe organi.s:mo p~ù snello, più ra,pido•, adatto a seguire senza sov,erchi indugi l'a curva ogn.ora ascendente de,i bisogni s,tess,i, la cu:i sf.era si vi:ene di– latanc:\o, iin quasi ogni regi-0,ne d'Itali'a), quanto ,ali.a r,eaJ.e·insuffiòenza de-i mezzi destinati alla nuova po– litica de-i lavori• ·p,uhblici. N uova sarebbe veramente rueioossaria che f.osse, perchè te.le- è richi-esta dalla im– ponenza della disoccupazione, e -perchè mai come in que-sto periodo una na•zi-one come la nostra dovrebbe sentire l'orgo-g.Jio di dimostrare che sa affrontare, s.u– p,erar,e, vin,c,ere·u:na crisi ... che del resto è giocoforza affrontare, supem.re, vin'CJel'e. Ghil.l•SO lo·· sbooco al- 11l'e~tèto-Ldell,a -riostr-a man.o <l'àp•era, q'uesta de-ve ben lrovare uno sbocco all'intJe.rno: che non può .essere che di lavoro e di ·pan.e,· 'o di disoccupazione, di fame e d,i rivolte... o la guerra. Ora, se non si vogHa_andare d,eliherotamente v-erso la guerra, v,erso la g-werra p-er la guerra, e pare che questo non sia, e questo non vuo1'e certa-mente, la grande rrua-ggro,ranzadel prol,eta:riato e di altre· classi, non ci s,a·rehbe miopia più imperdon·abi,J.e di,·c·hi, d-o– vendo gO'Vernare la: vita <lei Paese e avendo la respon– sabilità del gO'V,erno, non si facesse a riguardare il q,ua<lro de-1].,a vita· nazionale ·sotto tutte le luci, e non avv,erti-sse Ia assoluta neoessità di una polilka d i tanto più ampia e ardita di quanto si è slarg,a:to, e ace.re-· sciuto di luci -e di ombre il quadro medesimo della vita ruazioniaLe. A tale st!'egua ohe co-sa rappres-en1:ano poco più di -cento mi,lioni suppletivi dj lavori pwbbli•ci, e gli altri aumenti di ·bil,anoio? · .E f.or- se ohe i prov,v,edime-nti d,i tesoreria e quelli

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