Critica Sociale - XXI - n. 12-13 - 16 giu.-1 lug. 1911

178 CflITICA SOCIALE davano, in realtà. buon gioco al pnrtito socialista, e più ancora al Gruppo socialista p:nlnmcntare 1 di segni re e seconda re con <'nlusinsmo il ~linistero, ac– cusnndo1 per l'nppunlo, il progcllo cli costituire un precedente pericolosissimo. di introdurre nella po– litica e nell'economia dello Staio un principio soY– YCrtitorc, di inspirarsi, insomma, alle idealità più schiclle del comunismo. E, su questo terreno. gli nltncchi dei conscrn1lori costituivano la mi– gliore noslrn g_iustifìcazionc, il migliore inco– rnµ-fti.nmcnto, per noi, a conlìclarc e n per– severare. Si ng-giungrva l'c\'idcntc commistione di altri fini politici. In coincidenza dell'osti lit;) nl ,rono– polio la più furibonda in qucg-lì slrssi incli,·idui. Gruppi, ~iornali. che più si conosrrYnno :lYYCrsi, <!LWncr::rnchc meno osassero manifr~larlo. alrrslcn– sionc del suffragio. onde runa ball,:u:din sen·i,·a cli sostitutivo. di equivalente e insieme ·di alibi alrnl– lrn. Veder frcmcrr di sde~no 1 e unirsi nri Comi;,.L, e adoperare lo sti'lf, niù Yiolento r rivoluzionario. precisamC'nle i re dclln fìnnnza, g-li .1frnristi c\'oi:rni specie, i rrn7.ionari più sninti rd i clrrir:1li - in romhult:1 con quri rrpubblicani. ai q1rnli la n~pub– blica srn·e sonrn.lutlo di comodn nrnschera all'odio vrrso i sociali ti r Yrrso il soci:1lismo - non cm m1rsto un srrrno indnhilabile. per noi. della bonlù della causa che difendevamo? Eppure, snrebbc nssurdo e puerile di voler neg:1re rhc. mano mrtno che la nolemica si intensiGcnvn. e l'ar~!0menlo si npprofonrlivn un po' da tulli. i dubbi, lr rsilan7.r. r un senso di drl11sione r comr di timore, rrrscrnrno anche nrali animi di mollissimi dri no– stri. 7\"nn pPrrhè si duhilnssr rlr--1principio. o i sofì– P.mi cli lanli intcrr~snli a m11ov<'1'r il nnrse conlro il di srano di lrggc C' contro il GO\·crno. ci facessero hrccciu nrll'nnimo: ma p<'rchè si srntivn che il pro– blema crn slalo nffronl:110 in modo COP.ìsubitaneo e con così se-arsa munii.ione di convincimenti mnt111·i ncllr schiere piil intrrrssale a risoh·crlo, che lo slcs– so ardimento, con cui lo si era posto, si risoh·cw\ in un pericolo. Qurtnlo maggiori crnno le spcrmu.e suscilrtlr. qur1nto pii', il concetto e l'ispirnzionc del prop-rllo potrvnno srmhrarr ronfnrmi nllr dirrttive di 1m socialismo rvolulivo e sprrimentnle. l.1nlo più l"insurcrsso rlrll'imprcsa sn.rC'hhr nppnrso for– rnicfabilc; tnnto piìr I:, rnusa socialista. ln cn11sa rifor– rnistn, la fortunn ciel so cialismo pnrlamrntarc, Pra destinala a soff,-i.rnc, n vnnl.ap: gio degli interessi e rlrlle lcleologie. che ugualmente. in abito diverso, f;1nno ;:il socialismo la c;uerra: il ronservnlorismo economico e il sindacnlismo antiparlamentare e ri– \'Ol11;,.ionnrio. lrrlo. sul lrrrrno parlamentare r politico, non potrvn il nostro nltr1:::q:6nrnentodivcnlnre ribelle: la visione clel suffragio quasi univer~:1lr - sin pur<' 1 pcl momento, limilato al sesso mnschile. ma canar– ra sicurn cli non lontane ben mng,giori conquisl.r, sol che voglia e sappia il proletariato Yalersi della nuova su:, nrmc - codrsln visione dominava, C' do– Yevn dominare'. op-ni allra prcoccupa7.ione e debel– lare ogni scrunolo. -;\fn. inlanlo, Ri srnli la necessit.ù cd il do,·crc di sronrnre nrltamenlc, rl:11disegno cli monopolio, il nrohlcma delle- prnsioni nlln \'C'rrhiain l:1vorntricf'. che nure del monopolio rra slato la fonrlamrntnlr rngionc e giustifìcazionr; gi srnlì ln nC'– crssit:\ di clifc-nclrrr e yol.are. sin nurc. il progcllo, rmendato e migljoralo in più punti. ma srnzn f;1rnr C'Osa nostra. senza irnpC'iJnrtrvisi a fondo. Pnssi l'ns– sicurnzionc g-o,·r1T1ativn: si caulrlino mrglio r il per– sonale da nssnmrre e gli assicurrtli rtlltwli, sin dO\·c è .oossibile: sin disasnrila la persrc111.ionC' alla pre– ,·idenza rihPllC': si mig-liori qurslo e quel congegno: ,·rngn meglio nffrrmnta e prccisaln la rrnr,:unia drllo Slrllo. i\fo son!':1\11110 sin chi:1ro chr. di lnUo queslo t.:ongcµ-no, di {lll<.'Slo Siato clie si irupr•ovvisa assi- curalore. la responsabilità non è nostra; la fìdeius– sione del successo non si chieda al pa,·tito socialista - esso non la dà. * ** Non la dà la fideiussione il pnrtito socialista; non può darla, oggi nncora. il prolelariato italiano. An– cora troppo poca cosa è esso nello Stato. troppo poca cosa ancora è lo Slato per esso. 1\1 di sopra, al cli fuori elci calcoli alLuariali, degli accorgimenti nmministrnlivi -- che, se peccano all'origine, respc– rirnza può sempre corrqip;cre ~ yj è, pcl Lrionfo di disrf!ni come qu0sto, prr n~sicurnrne il n1lore poli– tico e la fccondilà in senso socinlisla, una condizio– nr supl'erna: la capacitù. rencrg-ia, la volontù pr·olc– laria. Ln assicurnzionr di Stato, 07gi sulla ,·ita. do– mani, se l"esprrirnrnlo non f;:illisca. sug;li inccndì, sugli .1ccidcnli. su infìniti nllri rami; il monopolio oggi dcllr polizze'. domani clel\'alcool o degli zuc– cheri1 o del carbone, o drl. grano, per trarne so– sl~1111.a cli capita'li e cli cnrl'gic da devolvere a un rinnovamento profondo dei rapporti sociali; tutto questo non è possibile o impossibile, facile o diffi– cile. buono o cnllivo. ~f'-Oricamenle e in astratto: può essere e non· essere runa e l'altra cosa a seconda dell'nnima che ,-i abita denti-o, a seconda del clima economico. mor:11.c. sociale. in cui quesli org-ani– smi debbono subìrc la loro evoluzione ... o, se le circostanze non li f:,voriscano, la loro involuzione e il loro crollo. I~ rp;li utile, in quC'sto monlC'nlo, fornirr 1H1OYe grandi forze - di dennro, di influenze - allo Stato noslro, qual ('? l';_: questo. ogg:i. sarti qur~to. rlom:1- ni. lo Stato del lnrnro. del proletariato? Basta ci.di, è 1n1ran1in surfìcienlc, che un Presidente del l o nsi– f!lio - nr--1 fug-acc quarto d'ora parlamentare - tro,·i COIH"C'nienleappogµ-iarsi sull'cslrcma frazione: hnsta quf'slo, che domnni può mutare, per renderci sisl<'mnticnmcnte fiduciosi nello Stato italiano. così nncora incapace, to,·piclo, grclto 1 profondnmcnLe inquinalo cli aff:uismo, di f.n·oritismo, di ren;,.ione pos~ibile, e nel quale parecchie cli coteste infezioni tendono, visibilmente e rnpidamcnlc, nel numenlare o.g-ni g'iorno? Possiamo noi riposarr tranquilli, fìa– chè i nostri Governi, il nostl'o Parlamento. per un pizzico di fìlanlropin e di socialismo di Stato, legi– ferano, in compenso, la ricldn dei milioni a favore e n rinforw del più pazzo militarismo di terra e di mare? E si badi a questo solo aspetto del complesso prnblema: la questione della burocrazia dello Sta– to. li monopolio assicurativo potrebbe essere. po– lrrbbc divrntare, il mezzo più radicale di soluzione, anche per la qurstione, ogni giorno più spinosa. del debito ,-italizio delle pensioni ai funzionar!; il peso delle quali 1 e il numero dei quali, cresce verti– ~inosamenle, non in proporzione, forse in propor– zione inversa, de] loro rendimento effettivo. Ma sappinrno noi con ccrtrz1.a se la tabe. che rode i nostri ordinamenti burocratici, non si filtrerà ·a mn– no a mano anche nei nuovi organismi assicurntivi, crrnndo,·i un parassitismo nuoyo e mnggiorc? 1:: a quesle mg-ioni di dubbiezza ~ chf' sono. ripe– linrno1 più ancorn nrllr ro~e che ne~li animi e le nu:1li sg-organo da tulle le inc-erlr'l.'l.e di qurslo pe– riodo crf'puscol.:ne cli sviluppo del pnrtito socialista, drllc organizzazioni e delle coscicn7.e prolelarie ~ clic si devr, e bast::rno a spiegarla, la perplrssitù, il temperalo cnlusinsmo. del Gruppo e del Partilo socialista italiano. Non ,-\~ cagione cli addolorarsene troppo. V'è cagione. piultoslo. n rlerivarr. nnche d,1 qursto, il proposilo. gcmpr·e più fermo ccl attivo, di creare in noi stessi, nel Pnrlito, nelle m.Jssc 11ro– lP!arie, di nffre!tarr. per quant'è <la noi. ncll'arn- 1,irnlr e nC'gli istituti del paese. la J)l'l'IHll'n1.ionc :;;u-

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