Critica Sociale - Anno XXI - n. 9 - 1 maggio 1911

138 cnrrtcA SOCIALE rorma, quindi, più effìcace e più vero, dovrà es– . sere. da essa ignorata o nLLrnvcrsULa. l... n mi.nacciata jnsurrczion0 cli date Categorie po– trà, in qualche caso, cogliendo ii Governo alla sprovveduta, carpire qualche beneficio immediato, ma sempre con danno della collettività, e quindi con l'cffello dj c.ornplicare e di a~:gravare il problema. \Ji più: anche queslc occ·asior~;:tli cw:ba.ines non pos– s~rno. toccare che ac_l alcuni gruppi ·più armnti ·e giù, 111 qualche rnOdo, ù1 condizioni di privilc/i;io. Così, Ja preoccupazione e l'azione egoistica, che, S?l pe1_'chè più sbraita e mi1~accib., si gabella per rivoluzwnal'la e vuol parere p1ù esclusivalncnLc eco..: nomica e apolilica, in reallù è la 1)iù ::n•jsLoc·ra.Lica e conservatrice, e .la più ant.ieconoffiica fra lui.te - alla I.unga essa è :~ltresì .la meno cg-o"istica:ossia quella che Uee preparare i minori successi. Nè ci persuade o conforta la speranza di una più sviluppata e iJiù intima - _incorllpenso -. oi·– ganizzn'l,ionc dello· categorie, loLLanli collo Stnlo e f~,a lo~'o, nella superiore Confederazione generale - r1mecl10 allo « splendido isolamento» delle attuali Fede!·azioni professionali. La Conieder~r1.ione gene– r-ale Jll tanto potrà ,es.ercit:1i1:e u.1ù12ioneprov\,ida, in quanto s~rva n coor_clurn.re, (I_ corregget'e, e perlanto a po_Lenz1arn,un complesso di azio1ii 1 gii, in sé ar– rnornchc ccl cffìcnci. Non si confedera utilmente ciò che n?n è già utilrnc1Jle fcdcrnt6; gli antagonismi non st spengono, per ciò solo che 1i inquadriamo i,~ una cornÌce più vnsta; anzi, qtianlo più ingràn– d1r?mo la torre cli Babele, e pi.ù moltiplicheremo te rn1potenzc, e più sarà formidabile il crollo. In s<;>sl:.111:,a - -- ed è perciò che. più ci sorprende h scm1Cres1n, 111 rnaCcria, del nostro ottimo ai-nico - la Lesi dell'unilnrietù federativa per dicastéri o per interi rami arnminislrativi corrisponde - nel campo dei ~ervizì pUbblici - a quello che· è il fon– dnmcnto del socialismo riformisla nei confliUi delle cosicleUe industrie libere, dove una certa solida– rietà di interessi è da noi ricOnosciula, nnèhe fr:1 cl_nssi avvcrsnrie, e la possibililà e l'utilità quindi clLuna certa coll:1b0t:azionc è considerat:1, non cO– mc l'antitesi, ma come la condizione e jl corona– mento di una :i.ccorla e fruttuosa lolla di classe: Soltanto, quella solidariel.ù relativa e parziale cli tnLeressi fra capitale e lavoro, che, ncHa infìnita molteplicilfl e nella LumulLuaria e oscura concor– renza delle. aziende industriali private, disperse sul Leneno naz10nale e mondiale, e dominale ancora· da un pol91·e padronale quasi assoluto, riesce così dif– Gcile a determin;)rsi e può quindi. raramente e in limitala mistn·~ determinare, a sua volta, un'efficace azione collaborativa, nella· quale Ja classe Javor:1- t1·i~e 1101:i- resti co_rl~ellala; nel campo chiuso, invece, d?t se1·v1zìpubblici, dove, per giunln, Lulto è coòr– d,nato, palese, controllato e rcuo eia norme· nssc, n stabilire le quali concorrono, col voto e colla influcnzù sulla pubblica opinione, gli stessi Ja– voratori, ivi quella soliclnricl.à cli interessi balza al– l'occhio nitida1i1cntc e, con piccolissimo sfor·1.o, può essere valutala e sfruttata. Questo fa che l'nzione coll:iborntivn, su questo terreno si imponcra tosto alla ragione, e che - almeno sotlo questo aS~JeLto - le orga_n!zznz~on~di im.picgali pos~ano preco1Tere le organJ1.zaz1oni opcr;J1c e contadine sùlln vin di 11nbene inteso ccl cITTcaceriformismo socinlc. F. 'l'un.ATI. Avete le prime tre annate ? L'Amministrazione della Critica è disposta a ricambiare con una qualsiasi successiva annata, rilegata, oppure con un anno d'abbonamento, l'invio che le venisse fatto della 1'", 2a o 3a annata (1891, 1892, 1893) di Crltica Sociale in buono stato di conserv'azione. BibliotecaGino Bianco Per una 1aggia politirn p olelaria ~ei 1ra1p Gu onrnTT1v1 SOCIALI DEl..l..'ESEHCIZIO FEHHOVl:\HJO Dl STATÒ Rubiamo il l,itolo all'amico c:utio Casalini, e at– tacchiamo - ~ome si dice in gergo. musicale - quo.lchc variazione sui p,1rccchi temi elencati dal– lo Zecchi nell'articolo « Politica ferroviaria prole– la.l'ia )), che -ci sorprese rnenLl'c stavamo ragranel– lando i dati statistici e le notizie a rjnforzo cli quo.11Lo verremo esponendo. Dunque lo Stato esercente le Fe,Tovic dovrebbe prefiggersi J.eLermi_natl scopi S?ciali, da raggiun– gere mercè il sap1enlc uso dt quella poclerosn leva che sono le tariffe ferroviarie. Diciamo << do– vrebbe)), giacchè, Uno ad ora, non vi pensò Iropj)o, ::iiulato nel suo non fare dalla Ìgnoranz:i o dalla noncuranza che dcliii politica proletaria elci trasporti iTlOslrnrono cbloro, i ·quali avrebbero dovuto 9ssernc i più vigili stimolUto,~i. QL~antl, nel 1905, vollero ·fo buona fede il pas– sagg10 delle. Ferr9vjc al'l_o-<\!Stnlo ~- il ·partito so– cialista cd il personale l'erro,iiario alla tesla - f"urono mossi essenzial111cnle dalln considerazione dei vantaggi sociali che soltanto lo Stato avrebbe potuto e dovuto sforznrsi di conseguire - a diver~ silà dei privati imprenditori - con l'esercizio di- retto clcll'oziencla dei trasporti. · I parLigiani della slatizzri7,ionc osservarono al– lora che ad un servizio pubblicò imporlantjs•simo come quello delle Ferrovie - clic costituisce' In bnse inclispensabil0 della viLa economica nazionale ~ ha t.n"lce così profonda connessione coil tulli 1 più v_itali interessi politici e sociali ciel paese - male s1 ndatla l'esercizio privalo il quale non è in fondo, che una speculazione i;1duslriale, eg·ual~ :i. qual~111quca_ltra; e, come lale, è portato ad oc– cuparsi csclus1vamente dell'utile diretto dell'azien– da, sforzandosi di raggiungere il massimo ·pro– cl~LL?nello,. senza CC?cssivi scrupoli e tenerezze _per gli Jt~tercss~ generali, anche nei cnsi più evidenti 111 cui _qu~sl1do_vrel?beroassolut;unentc prevalere (1). Nè 1 r1sultat1, più o meno soddisfacenti - forse piuttosto meno che più - di questi sei. anni di eser– c1z10 statale, possono far dimenticare le buone rn- (1) 1~ nolo come, _nel JQ03! nllor-chè il Governo volle pro– mu_overe. la pro_duz1one e il traffico delle derrate alimen– La1·1~cl Mezzog,ior~o, mcttcn_do ir_1vigore, col rr.. Decreto 2'.t giugno, le Tanlfe: _ecccz .. wn_ali a P. V.,· esso dovesse rimbors~re alle A!11min1slraz1om - trasporlo per LL'J.Sporto la_ d1ff4:renza rn rn.cno sul prezzo che, con le Lnriffc eccoz1on:1h slesse, ven1v0no a percepire. Fu poi dimostrai.o malem_attcninenle dal Lard11er - col di.agrnrnma che va S?Lt<? li suo n~une .- . che ['in/eresse dell'esercente ferro– vwrw non puo comc1_dere con qu_ello del pubblico, tefl– d9~tc ad oU.enore tariffe 1·Dgguagl1alc al prezzo del se1'– V1Z1?. Quanto seneralrncntc si crede, che cioè l'esercente abbia s_ernprc rnteresse ,1 _veder crcscerc il numero dei trasporli, non è vero. ln ciò l'esercente ferrovinl'io è ben diverso dagli altri, poi quali si può dire che <( il 0-1.wdao-no ?I.a nello_ sme~·cio ~1. E bensì vero che egli può~ otLeneei·e il rnedesuno mlro1to lordo P, sia fissando il prezzo A del trasporlo, sia fissando il prezzo 1, rna il suo inle– r~sse lo cos_lringerà sempre acl attenersi al prezzo maa– (Jiore. Jnfall1, mentre col prezz:o ;l bastorù che effcUui un numero 13 di tr~spor:ti, col prezzo 1 --- so vorrà man– tenere immutato l'irùroìlo lordo P - dovrà erreuuarc un irnnwro Q.i tr:1sp9rLi egual_e n 2.H. Ma, il prez.zo unilo.rio pnrz1alc o ~1 costo N rimanendo invarialo, il 1woclotto nello nel prnno caso sarà c'guale a P-/J.N è" nel· secondo a P - 213.N. Naturalmente, mentre. il- priv-ato non si· accon– cierà ,m~i a Lalc dimjnuzione dell'in.Lroito nello, lo SLuLo Lrov9ra m~ece conveniente eseguire 2.B, anzi che H, tras~ pol't1, ogm volla che, promuovendo un m,10-oior Lrnfncò sarà convin~o di raggiung-~rc 11n utile indirclt~ o sociale'. ulmcno equivalente alla diminuzione dell'ulilc nello.

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