Critica Sociale - Anno XX - n. 15 - 1 agosto 1910

228 CRITICA SOCIALE Per il Congresso Nazionale delPartito ft.lilano, a-10 ottob1'e 1910 Il testo definitivo dell' ordiI1edel giorno. In seguito a una riunione dei relatori politici in– detta dalla Direzione del Partito, il programma dei lavori del Congresso, da noi già pubblicato, venne modificato nella distribuzione dei temi e reso più organico. Mentre ci proponiamo di discutere qui di propo– sito i temi principali, riproduciamo intanto il nuovo testo che può considerarsi definitivo; salva, s'intende, l'approvazione del Congresso: 1. Verifica dei. pot,wi. - Regolamento per le discussio11i. II. J.\'omi11(1, dell' Ufllcio di Presidenza. Hl. Azione politica: 1° Criteri generali (Relatore: Turnti); 2° Riforme politiche: a) Suffragio universale, specialmente in rapporto nl problema meridionnlo (Helntori: G. Salt'émitti o G. 1lle,·• Ioni, poi Comitato centrale di agitazione); b) Scrutinio di lista; e) UappresentRnza proporzio– nale; d) Indennità ai deputati (Relatore: ing. Ferntccio Niccoli11i)i a 0 Legislazione sociale: nssicurazioni vecchiaia, in– validità, malattia (Relatore: on. Cab1•ini); 4° Riforma tributaria (Relatore: on. 1. Bonomi); 5° Spese militari e antimilitarismo (Relatore: onore– vole O. Morgat"i); 6° Uapporti fra Gruppo parlamentare e Partito (Re– latore: Pompeo Ciotu); 7° Appoggio a indirizzi di Governo e partecipazione al potere (Relatori: on. 1'reves e dott. A. Bussi). IV. Azione economica: 1° Lotta di classe e conflitti di categoria (Relatori: on. Pietro Chiesa e dott. A. Schiavi); 2° Cooperazione e socialismo (Relatori: .Nullo Bal– dini. o A11to,1io Vergnauini). V. Organi rappresentativi del Partito: 1° Relazione finanziaria e morale della Direzione del Partito (Relatori: Pompeo Ciotti e Amerigo Rosetti); 2° Relazione finanziarla e morale dell'Avanti! e pro– poste per la stampa socialista (Relatori: on. L. Bissolati e Consi.o:liod'amministrazione del giornale centrale); 3° nelazlone del Gruppo parlamentare (Relatore: on. O. il/orgari). VL Educazione e propaganda socialista: a) Proletariato femminile e Partito (Relatrice: dott. Atrna J(uliscioff); b) Azione e legislazione anticlericale (Relatore: pro– fessore Giova1111iMerloni); e) Contro l'alcoolismo (Relatore: on. A. Zerboglio); à) I socialisti e il duello (Relatore: prof. Giovanni Zibo1·di); e) Varie. YU. - 1° Riforma dello Statuto del Partito (Relatrice: I.,a Dinzio11e); 2° Elezione della Dil'ezio11edel Pat·tito e del ,w·ettore delt' u Avanti! ,,. NB. Ad economia di tempo e per la migliore riuscita del Congresso, a11alogame11tea qua11tosi praUcò nel 1900,. sarù anchc'proposto che il Congresso si divida iu cinque Sezioni ve,· le discussioni preliminari dei temi 1Jiùcom– plessi, distribuiti come segue: Sezione I. - Comma III - numeri ~, 2 II. 3 1 4 1 5 lll. - 6 1 7 JV. - IV V. - V1 LA SICILIA EILSUFFRAGIO UNIVERSAL Dalcinquantennariodei Mille al Congressosocialista Nella commemorazione cinquantennaria della rivo– luzione del' 60, la Sicilia ostentò la sua tradizionale signorilità. in ricevimenti ed in feste. Osterie, alber– ghi, caffè fecero quattrini, e studiano ora altre trap– pole da attirar gente; le plebi si ubbriacarono di luminarie, musiche, sbandieramenti; i muri delle vie si arricchirono di lapidi che, tacendo il culto dei ricordi, niuuo sosterà a meditare, come niuno, a Palermo, chiede, passando, il perchè di quel bronzo che protende il braccio in piazza Bologni, mentre i più si scappe11ano davanti le sig11orelle più miraco– lose: la madonna bella di via Macqueda, l'ecce homo di via Roma. Val'ie pubblicazioni sparse - e meriterebbero di venir riunite - evocarono fatti e personaggi obliati, fattori importanti del periodo epico. Nè la ricostruzione storica è tutta compiuta. Ancora igno– rasi l'entusiastico concorso di tutto quel popolo al– l'eroica impresa. dei Mille, nè ancor taciono le leg– gende ingiuriose sui siciliani dol'60 - vera truffa storica, congiurante con la truffa etnologica all'ege• monia settentrionale. Tristissimi quei primi anni di governo unitario per la Sicilia; la quale ignorò sempre l'arte di in– teressare ai suoi secolari bisogni la nazione intera. E il Governo - sempre prevalendovi i nordici 1 ' in– civili tori n - non seppe nè prevenire la vergognosa sommossa palermitana del'66 (mafiescamente, 11 il sette e mezzo u, dalla sua durata di sette e mezza gior· nate), nè intendere come ad essa la grande mag– gioranza siciliana rimanesse estranea, e come esi– stessero nell'Isola sane energie rinnovatrici,:Sol che, a trarle alla luce de1la storia, si fossero chiamate la diffusa istruzione e l'organizzazione sapiente del lavoro agricolo. Quel periodo attende ancora il suo storico, che s,•eli le lagrime e il sangue ond'esso grondò. La. tensione fra Sicilia e continente si atte• nuò con Roma capitale, che agevolò il frequente contatto di migliaia di siciliani con italiani d'ogni plaga e svelse i pregiudizì reciproci. Più che mai in quel periodo la Sicilia fu sgovernata e calunniata, quasi paese sconosciuto e barbarico, e niuno sorse a difesa; meno che mai le sue classi di• rigenti, impregnate di individualismo e di spirito di cricca; appena se, quando ferivasi l'onore dell'indi– viduo o della crictia, qualcuno dell'alta malanàrine,·ia - nel senso siciliano della parola - sfidava a sin– golar tenzone l'ingiuriatore. La denigrazione culminò nello sforzo (in un paese che non aveva visto altre spedizioni riuscite, da quelle delle bande sanfedist.e del Cardinale Rulfo e di Fra Diavolo!) di negare il concorso, materiale e morale, del volgo siciliano alla spedizione dei Mille - che, senza esso, avrebbe fallito! :Ma non è forse costume dei nostri dotti - anche siciliani - di ne– gare a questo volgo ogni virtù creatrice, persin quella del suo proprio dialetto, così efficace ed ima– ginoso ed italico, e di attribuire ogni suo carattere - idioma, costumanze, tratti fisici, indole morale - all'influsso delle sofferte dominazioni? Gli altri paesi non hanno di arabico che la gomma - e nep– pure genuina; in Sicilia ogni cosa ha le sue II fonti arabiche ,,. Ci ricorda di un valentuomo alemanno, che pre– tendeva. giustificare il dominio austriaco nella valle del Po con l'alluvione delle sabbie alpine, trainate dai torrenti, che ne facevano un prolungamento ter– ritoriale. dell'Austria. La dimostrazione geologica non convinse i lombardo-veneti. Ma ai siciliani con– viene avere per dogma ch'ei sono figli, più o meno

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