Critica Sociale - Anno XX - n. 15 - 1 agosto 1910

240 CRITICA SOCIALE alla conquista del potere. Questo lavoro quotidiano trova un grande campo d'azione nell'organizzazione, in I'nrlameuto e nell'azione del .Pnrtito. Per chi segue illusioni politiche 1 questa strada sembra troppo faticoea e desolata, e preferibile per ciò la. subitanea distruzione rivoluzional'ia degli an– tichi rapporti. È certo che il partito socialista deve perseguire agli inizi speranze smisurnte. Senza fede nella sua missione, il piccolo gruppo d'avanguardia nou avrebbe vinto contro le persecuzioni e le difficoltà dei primi momenti. Ma, anche constatando che parecchie spe– ranz.e dei pilt autorevoli uomini del socialismo non si sono avverate, non si diminuisce in nessun modo il partito, che non ha, come la chiesa, dogmi di in· fallibilità. Un partito non perde del suo valore in• trinseco col trasformarsi nel tempo e col porre al posto del vecchio il nuovo. Por Kautsky, Marx e F.11gels non hanno detto che verità eterne, ed egli, da parte sua. tien fermo "al dogma della prossima fine del mondo borghese. Mentre, da U!Ht parte 1 egli rileva ancora forti traccie di capacità di sviluppo nella borghesia, quando si tratta di dimostrare l'impotenza dell'organizzazione operaia; d'altra parte, egli sottovaluta la forza di resistenza attuale della borghesia, quando sì tratt.a di affermare l'imminenza della catastrofe. Ma bisogna aver fede nel miracolo, !)Or credere alla imminente effettuazione della promessa. Nella realt1ì, le cose si presentano alquanto di– versamente. Un grande partito, come il socialista, non può dimenticare, accanto ai suoi sforzi per la mèta finale, i suoi còmpiti pel presente. Ridurre la azione politica e sindacale quotidiana a uull1:1 più di una infeconda difostL contro peggiorament.i, significa indeholirla e al'restarla. Certo che, se si riconosce la possibilità di miglioramenti graduali, si toglie ogni base alla teoria dell'immiserimento crescente e della conseguente necessaria catastrofe. Ma forse che il bisogno e la miseria sono le sole mollo che spin• gono innanzi hL massa operaia? Tutto il movimento operaio dimostra proprio il contrario. Le categorie operaie nelle peggiori condizioni sono i più infidi soldati del socialismo, quando non ne sono i 1>H1 decisi avversari. Una certa altezza del tenor di vita dogli operai ne risveglia la coscienza, li spinge a partecipare alla vita politica e a conquistarsi una influenza politica. Per cui ogni miglioramento ma– teria.le della classe operaia ò anche un rafforzamento della loro posizione politica nella società attuale. Se fosse provato un peggioromento nelle condizioni operaie, l'azione sindacale sarehbe un lavoro cli Si· sifo e non ci resterebbe che sperare nell'azione po– litica; mii arriveremmo alla confusione a cui è ar– rivato il movimento operaio francese. La luminosa prospetth·a di un avvenire migliore non può essere l'unico punto d'appoggio di un mo– vimento cli masse; ò necessario cercare il fondamento dell'edificio futuro nel rafforzamento economico della. classe operaia ; non gil\ nella degenerazione e nello immiserimento, nel ritorno nel Lumpenv1·oleta1·iat, che porterebbe sfiducia e assenza di mèta e di piano nel movimento operaio. Non si deve sopravalutare l'organizzazione ope– raia; ma non sideve nemmeno sottovalutarla. Tanto piì1 che all1azione politica comune del proletariato si oppongono oggi notevoli corrnnti ostili. Le orga• nizzaziuni cristiane hanno fatto notevoli progressi, così pure quelle dogli operai e degli impiegati anti– socialisti. Più sgradevole si fa sentire il progresso delle organizzazioni gialle. Impossibile stringere queste organizzazioni antagonistiche in un'azione pòlitica comune, quantunque abbiano, quando se ne escludono le u gialle n, punti di contatto nel campo delh1 JJOlitiça sociale e della_lotta sindacale. Si erra facilmente quando 1 dalla composizione sociale della societì1, si vuol costruire un fattore politico. 1~ pos• sibile che ven4"ano eliminate queste differenze nella concezione politica del proletariato: ma o_ggi sono ancora un forte sostegno della società borghese; per cui è prematuro parlare dì prossimi notevoli sposta• menti di forza a favore del proletariato; tanto più quando non si dimentichino i forti organismi che va creando la società borghese. . * * Così rispondono, con un vivo senso di realtà, che non esclude un sano e gagli11.rdo idealismo, le orga– nizzazioni operaie tedesche al teorico della catastrofe e dell'inanità dell'azione socialista positiva. La ri– sposta ha un alto valore quando si pensi che ò det• tata da. quegli oscuri e modesti eroi, che in 20 anni di perseveranti sforzi, contro un patronato dei più reazionari d'Europa e un Governo dei pi\1 feudali, hanno saputo portare il movimento sindacale tedesco al secondo posto nel mondo e creare uno dei più gloriosi e giganteschi monumellti di forza e di CO· scienza proletaria. Le difeso della tattica socialista positiva, fn,tta da questi uomini che stanno costruendo giorno por giorno e pietra a pietra la grande città proletaria socialista, hanno un alto valore e meri– tano di essere seriamente meditate. f. p. RECENTI PUBBLICAZIONI della CRITICA SOCIALE c. KAUTSKY: Il programma soclallsta - I prlnclpil fondamentali;con prefazione speciale dell'autore per la traduzione italiana. - Un volume di 844 pagine . . . . . . . . . . . • . L. 3 - F. MEHRING:Dodici anni di leggl ecoezionall (1878- 1890); storia della reazione in Germania con– tro il partito socialista; con prerazione di Claudio 1'reves. - Un voi. di pag. vm-288 . . . . n 3 - (P~r gli abbonati alla Crmca Soctafe, solo L. t,5O). S. CAMMARERI-SCURTI: Il latifondo In Sicilia e l'ln· ferlorità meridionale . . . . . . . . . 11 l 50 SYLVAVIVIANI:La verità sulle spese militari (pa- gine 48) • • • • . • . • • • 11 - 25 LOSTESSO:Le riforme milltarl tecniche, I. La marina - f>O LOSTESSO: II. L'Esercito. Il reclutamento . 11 1 - RERUM SCRIPTOR:Laquestione meridionalee il fede• rallsmo. . . . . . . . . . . . . . . 11 - 25 LOSTESSO: La questione di Napoli(Come si sgomi– nerebbero le camorre). • • • . . . • • " - 15 f. TURATI:I Tribunalidel lavoro.Un voi. di pag. 96 11 1 - LOSTESSO : Il diritto di riunione. - La risposta alla Coroaa (discorsi alla Camera). - Un voi. dì pagine 128 . . . . . . . . . . . . 11 - 50 LOSTESSO: Il partito socialista e l'attuale momento politico (a• ed.) colla Risposta ai contraddittori " - 20 LOSTESSO: La politica a zig-zag dell'on. Giolitti 11 - 20 LOSTESSO: La politica postale-telegrafica e il per• sonale . . . . . . . . . . . . . , 11 - 25 LO STESSO: Il bilancio poetale e la questione tele• fonica . . . . . . . . . . . . . . 11 - 25 LO STESSO: I cimiteri del vivi (per la riforma car• ceraria.) . . . . . . . . . , . . , 11 - 20 LO STESSO: Carceri, repressione del tumultie fondi ~~-- -n LOSTESSO: La fine delle tendenze . . . . 11 - lO f. TURATIe A. KULISCIOFF: Il voto alle donne. 11 - 20 C. TREVES,f. TURATI, I. BONOMI e G. CASSOLA: Le Leghedi resistenze e il partito socialista . ,, · - 20 C. PETROCCHI: Lepresenti condizionidell'emlgrazlone italiana . . . . . . . . . . . . 11 - 25 Invia.re 'Vaglia all'Ufficio di Critica Sociale, Portici Galle,•i<i 23, MILANO. GIUSl!:Pl'E BIOAMONTI, gerente t·esponsabile. ?imano, r,/8 u10 - cooperativa Tlpografta Operai • Via Spartaco, &

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