Critica Sociale - Anno XX - n. 15 - 1 agosto 1910

238 CRITICA SOCTALE Inbrnto, osservano le orgnni1.zazioni 1 non bisogno. dimenticare che, finora, gli organizzati non sono ancora che il 25 ¾ del proletariato industriale della Gcrnmnia, mentre hl grande massa del proletariato rurale è ancora disorganizzata; che una gran parte del proletariato resta ancora da conquistarsi all'or– ganizzazioncj che le stesse org1lllizzazioni esistenti non sono ancora al termine del consolidamento in– tol'iore delle loro forze. lla, gi:\ coll 1 01·g-anizzazione nttualo relativamente debole, gli operai tedeschi, contro quanto lascia in– tendere l\autsk.v, hanno sa1>Utoconquistarsi notevoli miglioramenti. La prova è data dai risultati delle interessanti statistiche sui salari, pubblicate periodi• camente dalle varie Federazioni operaie 1 e ripro– dotte nell'opuscolo che riassumiamo. I miglioramenti conquistati dalle priucipali organizzazioni superano l'aumento del eoato della vitn verificatosi in Ger– mania dal 1895 e, specialmente, dal 1905 in poi. Secondo i calcoli del Correspondenzblatt, i prezzi all'ingrosso di 17 merci, che hanno un posto premi– nente nell'economia proletaria, sono aumentati, dal \r",95 al 1907 1 del 2!l,Gl O 0 , mentre il 11)08 ha por· tato una lieve diminuzione al 27,4G ¾• ]ila le 11tatistiche sindacali rilevano che, per i muratori, il gunclngno annuo medio è salito da 859 Mk. nel 18~5 a 1197 ~lk. nel 1908, tenuto conto della riduzione dell'orario da 11 a IO ore; - per gli ausi– liari cdiii, da 6j0 Mk. a I 100 Mk.; - pei carpen– tieri, il salario medio quotidiano è salito da 4,02 Mk. nel 1895 a 5 1 61 l\lk. nel 1908 1 mentre l'orario ò stato ridotto; - pei selciatori, pure, ad una riduzione di orario, si O accompagnato, dal 1895 al 1008 1 un au• monto di salario all'ora da H a 64,1 µf.; - per i lavoranti in legno, l'orario fu ridotto e il salario medio aumentato, dal 1893 al 1906, da 18,GOMk. n 25,18 )lk. alla settimana; - per i tipografi, il salario minimo settimanale è salito da 20,50 Mk. nel 1886-1803 a 23-25 Mk. nel 1906, tenuto conto della riduzione d'orario, ma, su 42.559 operai, 25.612 lavorano sopra al minimo; e, Inoltro, mentre nel 1877 le firme fo• dcli alltL tariffa erano 163i con 18.350 operai, sono ora 607 l con 5!:l.352 operai; - poi' i litografì, il 11alario medio settimanale è salito da 27,56 Mk. nel 1~03 :l 30,22 Mk. nel Hl06, e durante questo periodo gli 01>crai che lavorano sole 48 oro o meno alla settimana sono saliti dal 33 ¾ al 78 ¾; - per gli operai dei trasporti, ad una riduzione di orario si accompagnò un aumento di salario, che salì, dal 1898 id UJOS, da 17,30 Mk. a 24,30 .i\lk. in media alla set– timana: quantunque i padroni siano fortemente ot·– ganizzati; - per gli operai di fabbrica, operai pre– valentemente inqu1tlificati, la. statistica segna J>uro un aumento considerevole del salario. Questi dati 1>ro\•anol'infondatezza delle afferma• zioni 1>essimiste del Kautsky, secondo il quale rau• mento del salario fu assorhito totalmente dall'au• mento del costo della vita o l'organizzazione non fece che impedire un peggioramento anche maggiore. I dati riferiti, por quanto non aia possibile un con· fronto particohlreggiato tra salari e prezzi, permet– tono di affermare che l'aumento dei 1>rezzi degli ultimi 10 o 15 anni è stato J)iÙ che compensato dall'aumento dei salarì, senza contare la riduzione d'orario ayvenutn nei mestieri studiati dalla statistica sindacale. E' vero però che, per Kautsky, hi ridn• zione d'orario non limita lo sfruttamento operaio! 8' anche da osservarsi che l'aumento dei prezzi non colpisco tutto l'aumento di salario, ma la sola parte destinata all'acquisto dei generi alimentari e, anche malgrado l'aumento dei prezzi, resta sempre, perciò, all'operaio una parte maggiore cli salario da. destinarsi alle spese della famiglia operaia, ad un più conveniente alloggio e ad una migliore o più abbondante alimentazione. La stessa statistica ufficiale mostra l'assurdità della teoria dell'immiserimento crescente, rimessa in onore di\ Kautsky. L'Annuario Statistico tedesco ciel 1009 rileva, per esempio, un notevole aumento di con· sumo di merci estere, parte oggetti di consumo, parto materie grezze, e Paumento dei consumi de\'o puro indicare qualcosa, quando si ammetta, col Kautskr, che il proletariato costituisce ornrni la :!rande maggioranza della popolazione. Nè si dica che l'aumento degli affitti porta via l'aumento di salario che non viene :1ssorbito dai con– sumi alimentari. Una parte clell'numonto degli atfitti ò da attribuirsi nl miglioramento della. qualità delle abitazioni, anche di quelle operaie. Una interessante inchiesta sugli affitti, fatta dai tipografi nel 1906, discutendosi ht revisione della tariffa, offre inoltro dati comparnti sugli affitti, in GOO locatiti\ della Germania, por gli anni 1901 e 1905. L'aumento medio degli aflitti risulterebbe del 5,4 °/ 0 per gli alloggi di I solo locale e del 6 6 / 0 per le abitazioni di 2 locali, cioè, in media, del 5,7 %; aumento, quindi, non tanto alto da assorhirc il reijiduo au- mento di snlario. ~ La teoria dell'immiserimento crescente, rimossa in onore da Knutsky per togliere valore a!Petlfoaciii dell'azione positiva e gnHlunle dei Sindacati operai, non ha, per hl Germania, e per i mestieri ove l'orgn• nizzazione è pill forte, nessuna haso nei fatti. Anzi, l'organizzazione operaia ha potuto, in parte, rime• diaro ai danni della politica protezionista agraria antiproletaria, contro cui si dimostrò impotente l'a,. zionc politica del partito. . .. Ma i miglioramenti materiali non sono eh~ una parte delle conquisto dell'organizzazione. Per grandi masse operaie, tali conquiste hanno gfa eliminata In concorrenza illimitata nel mercato del lavoro, me– diante la stipulazione di contratti collettiYi di lavoro. Secondo ht statistica ufficiale, alla fine del 1908, esistevano in Germania 5671 tariffe, per 120.401 im– prese) con I.02G.435 operai. Le industrie, nello quali la maggiore cifra percentuale degli operai occu1nLti ha le sue condizioni di lavoro regolate da tariffe, sono quello poligrafiche (36,2 % degli OJ>erai), l'edi– lizìa (27,t ¾), quella del legno {14,6 ¾); in tutte le nitre industrie, soltanto una frazione di operai mi– nore del 1O % ha le pro1>rie condizioni regolate da tariffa ('). Mediante la tn.riffa, la condizione dell'operaio nel• l'impresa viene totalmente modificata; esso non ò più Jo schiavo, al quale il padron.e detta arbitraria– mente i patti; ma ha diritto di esigere l'osservanza delle condizioni di lavoro regolate contrattualmente dall'organizzazione. Questa ri"oluzione nella posi– zione dell'operaio nell'impresa non si può valutare in cifre. Che però essa sia importante, si capisce fa– cilmente quando si osservi il contegno degli impren– ditori di fronte alle tariffe. Difficilissime sono le lotte che si comhitttono dagli operni per conquistarsi il dil'itto cli intervenire nella fissazione delle condi– zioni di la\'oro e per rompere il principio padronale del " padrone assoluto in casa propria ,, . Soltanto la forza dell'organizzazione può riuscire a strappare ai padroni la tariffa e far passare la fabbrica dal regime assoluto al regime ,1ostituzio• nale. 'l'anto vero questo, che, come risulta dalla statistica ufficialo, le tal'iffe vennero stipulato noi mestieri meglio organizzati e specialmente nella J>iC· cola e media industria; mentre, nella grande in• ('I D~ rm·lfrtl'lr17gt hN Jal,rt 19Q.:I, - Sontlorbellage zum llrld111(1t"• btll1Sbll1lt xo,·emt.,er, 1009. - B('rltn.

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