Critica Sociale - Anno XIX - n. 18 - 16 settembre 1909

CRITICA SOCIALE 287 lenza predicata da Sorel è quella del nevrnstenico, che ha soltanto l'illusione della f01·za e che lancia terribili minaccie iu bella forma letteraria. Per questo, essa piace agli esteti 1 e ai giorno listi jeune -~ièrle. 11 suo vangelo potrebbe ritrovarsi non ~ià nel .llauifesto dei Comunisti,, ma nel manifesto .... dei futuristi di F. T. "Marinctti. Considerato sotto que-sta luce, Federico Nietzsche e Oeor(J'e Sorel appaiono chiaramente come due con• sanguiI~ei: sono due "fiori del male,, shocciati nella serra calda della coltura contemporauea. La realtà sociale è ben lungi dai loro aforismi. Essa matura nelle oscure profondità della storia, nelle grandi folle proletarie, che seguono, per altre vie, per altri porti, il loro destino; fra l'u1!1ile gent,e che ignora, che non intende, che non s1 cura d1 tutte queste eleganti disquisizioni di poeti, di pensatori e di filo- sofi: battaglie di farfalle nell'ari~\;;Tun.o S,,1,ucci. Considerazioni sulla violenza(•> Mi sembra interessante rendere conto di questo libro, non tanto per sodisfare 11~giusta richiesta del solerte editore Laterza, o per daro notizia cli tcorlo 1 che sono ben note ai lettori della Critica Sociale, e di studì già editi in altre Riviste, quanto per porre In rilievo un piccolo fatto 1 che ò molto s!gnlflcativo per le nostre COtiO d'Italia, cioò per la fortuna cho banno presso di noi le teorie sindacaliste e più prO))riamente di Giorgio Sorel. Oiacchè il sindacalismo, cho ))arrebbo dover sprizzare in ardenti scintille dal tra~ico attrito dello lotte quoti– diane ed essere tutto materiato di realtà., per una strana condizione di cose nostrali, o tuona in vani scoppt di pirotecnica rotorica fra l comiitanti da strapazzo, o si sperde, gelido o aereo, fra le nubi dell'Idealismo negli scritti de 1 suol profeti. Questo forma la sua fortuna presso gli ingegni italici, più inclini alle costruzioni Ideologiche che all'opera J)ratica quotidiana; più sen– sibili alla bellezza d'una teoria sociale cbo d'un'imprean. sociale. Di questo è ultima prom il proemio cbo Benedetto Coce appone alle Co11siderazio,ii, del Sorel j non che il Croce prenda posizione fra i dirersi indirizzi socialisti, chè anzi dichiara non volerlo fare; ma gli basta poter dire con soddisfazione che " dnl punto di vista filoso– fico 11 il Sorel coglie il punto saliente del socialismo: il resto non conta, 11 filosofo - chi non Io SA.? si pa':lco di puro pensiero o dell'essenza delle cose, in ciò pjù spirituale '1ella fenice, che ei nutriva dello gocciole di rugiada: quel che accade sotto il sole, o sotto le sue proprie nu,•ole, non lo commuove. Ora, essendo Bene– detto Croce l'unico vero filosoro d 1 Italia (so non in quanto copre del suo mantello egholiauo alcuni altri discepoli), ò naturale che consenta. col pensatore anche troppo puro, Il quale, dal suo scrittoio, lancia gli eserciti alla ba.t• taglia, cosl incurante di chl vi possa cadere, come i ge– nerali cbe fauno le manovre sui quadri: non dico uop– pure le manovre sul campo, dove pur si tiene conto della lunghezza delle marce, dei disagi, d~I caldo, della pioggia, per non inacerbire l'asprezza della prova: la qual cosa è disprezzata profondamente dal ferreo spi• rito napoleonico del sociologo francese. O li consente il fllosoro nostro, perchè la vera importanza del socialismo consiste nel riconoscere che per esso una energia so- (') G10uo10 s010:1,, Co11slden1zio11i 1111llavJoleiiza. Con 11n'folrorl1t• zloue di DENt:in:T'l'O CROCt:, In IIJblloltC/1 (li C111t111·a 111odtr11(1. nari, 1.aten:o., 1909. ciale nuova. vorrà a daro alla sta,ica civiltà. umana una nuova forza: gli consento per la sua interpretazione della storia del Criiltiano:tirno 1 pur con qualche riserva di metodologia ..., forse non e~tromamente importante por chi ha uu poco rame. Ma, mentre a.cl ogni lstanto i dolorosi umani si avven– tano impazienti alle sbarre, 'donde penetra nella oscura prigione della miseria qualche barlume di speranza, si attende che la borghesia raggiunga l'ttpogeo della sua missione economica, perchè la dottrina dei ricorsi storici così vuole; e Arturo Labriola manda ai giornali una quasi mistica lettera per raccogllorsi a meclitaro sulla perfe– ziono della vita ...sindacalista! Gli è che questi ingegni, 1mr così acuti, anzi perchò cosi acuti, sono facilmente tratti a conrondere Pidea con la realtà: in ciò almeno veramente egholiani, che l'unica realtà ò por loro Fidea. Credono essi ohe la vita possa essere raccolta nelle lu– cido maglie del loro pensieri; rete ingegnosa per ac– chiapparvi qualche pesce - nell'allegoria !farebbero lo I opinioni dei discepoli un poco filosofi - ma da cui l'acqua esco sgocciolando da ogni ))Qrte - e l'acqua sarebbe ap• punto il mobile fluire dogli eventi umani. Ma tutto ciò spiega bono lo snob sindncalista. ·di certi intellettuall - quegli aborriti intellettuall che si pon• gono il cilicio della rinunzia per ossequio alle teoriche - e il favore che, come dice il Croce stesso, il Sorel ha tro,,do in ltalia, maggiore che in FranciE1, per l'indolo sofistica. dì certi nostri ingegni, nativi (e non per nulla) della i\fagna Grecia! ... Lo schema del processo logico del Sorel, in questo libro, è un elegante sorite: vi prego di riaddurv\ alla memoria lo logica d 1 Aristotilo " per lo classi del liceo n o :ram– mentarvi che si tratta d'una serie <li giudizi in cui la coda del primo è la testa del secondo: eccolo. I>erchò ci sia trionfo, occorre una precedente vittoria: percbò ci sia vittoria, occorro la battaglia: perchè ci sia la. battaglia, occorro perfetta separazione d'eserciti o av– versione d 1 t1.n\mi.Vogliamo no: il trlonro del proleto.– riato sulla borghesia 1 t,} <la segnare t1.l mondo una novella età? Senza dubbio: tutto il socialismo, non ò vero? sta lì. Ebbene; rifate la catena del sorite, e ,•oi vedete che, per il proletariato, è necessario, se vuol trionfare, che eia animato contro la borghesia dei sen– timenti della più squisita ostilità.; e che Campeggi fuori dol terreno di lei, cioè che non usi dogli organismi statali; cioè che si strani dalla politica osi Berri nel lo ca– stra.mentaz.ioni (sapete il latino, eh?) dolio Camere di lavoro e dei indacati, o conquisti in aperta battaglia (ecco l'essenza della II violenza 11) i suoi vantaggi. Per tutto ciò occorre uuo stRto d'animo non soltanto di inestinguibile odio o d'indomata intransigenza: ma anche di confidente entusiasmo nella vittoria. Questo non può essere dato che dalla fede in un fdto infalli– bile, ineluttabile, rappresentativo di tutta la lotta, intuiti– vamente accessibile a tutte lo menti. li Sorel lo chiama molto bene"" mito.I primitivi cristiani, infervorati e fermi nel ' 1 mito II del regno di Dio, che si do,·cva instaurare prestissimo, col ritorno di Cristo, stettero saldi e infles– sibili in campo contro la civiltà romana, o ne trionfa– rono. Occorro dunque trovare un altro mito per i pro– letari: tutto ben considerato, ru proposto quello dello sciopero(Jt11e1·1le. _Riuscirà.?non riuscirà':' come? quando? Si realizzi o no (dice lo storico del cristianesimo, Sorel) non importa: anche Cristo non tornò: l'importante ru che ai credette al suo ritorno. E invero Fimportanza storica d'una idon. (vi consento anche il Croce) non con-

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