Critica Sociale - Anno XIX - n. 1 - 1 gennaio 1909

CRITICA SOCIALE 13 paesi inalberato nè dagli italiani, che pretendono unirsi politicamente alFitalia, nè dagli sia.vi che, appoggiati ai cousaoguinei della Oarniola e della Dalmazia, sognano di cancellare <'lall'Istria e da Trieste ogni vestigio di gente italiana. Del resto, Podio di molti italianissimi di Trieste contro l'Austria e il loro desiderio cti riunirsi al– l1Italia è un sentimento di assai fresca data. - 'l'rieste 1 sulla fine del XIV secolo, si dette spon– tanea a Casa d'Austria per essere difesa contro Venezia. Nella prima metà del secolo XlX rrrieste fu la "città fedelissima,, per eccellenza. Nel 1848 i padri di molti attuali italianissimi boicottarono il commercio veneziano, mentre Venezia sosteneva la sua lotta eroica contro l'Austria. E quell'odio, com'è poco antico, così è poco pro– fondo e poco sincero. - Nella seduta del 14 mag– gio passato al Parlamento di Vienna, i deputati italianissimi, cioè non solo i nove clericali, ma anche i tre liberali nazionalii-l.ti : Malfatti trentino e Mariani e Rizzi istriani, votarono Purgenza, ri– chiesta dal Governo, sulla proposta di aumentare di 12 mila uorµini il contingente di leva; e, poichè l'urgenza passò con due soli voti di maggioranza, ne consegue che è gloria proprio degli italia– nissimi l'aumento delle spese milil;ari aµstrinc,he contro .... l'Italia ( 1). E non è questa la pdma volta che gli italianissimi fanno a Vienna siffatto lavoro! Anche nel 1904 parteciparono alla vota– zione di altre magi;iori spese militari contuo .... l'I– talia. E, qualche anno prima, avevano contribuito facendo parte della maggioranza ministeriale, a salvare dallo stato d'accusa il ministro Balieni. - Il 18 ottobre pro~simo passato, a causa del boi– cottaggio proclamato contro le merci austriache nei porti ottomani, la Camera di commercio di 'l1rieste, che raccoglie la crema <lel u latin sangue gentile 71 ebreo, ex~tedesco, ex-~lavo, ecc,, ecc., si riunì per invocare u energici 11 provverlimenti dal– l'odiato Governo austriaco contro la rrurchia; ma non disse una sola parola contro il fatto dell'an– nessione della Bosnia, che agli italianissimi di quei paesi doveva riescire sgm<lita per lo meno quanto agl'irredentisti, che infestano il paese al. ili qua dell'Isonzo ( 2 ). - Alla seduta tenuta dal Parla– mento viennese il 29 novembre per solennizzare il giubileo di Francesco Giuseppe hanno partecipato i deputati, non solo clericali, ma anche liberali– nazionali italiani, mentre erano assenti tutti i SO· cialisti. E il dott. cav. Scipione de Sandrinelli, po· destà. italianissimo di Trieste, si è recato in per– sona a rendere omaggio all'Imperatore (, con su<l· dita fede 1 , a noma di quella, che l'Imperatore ha chiamato nella risposta t, mia città <li Trieste n· E l'on. Rizzi, altro ita.lianissimo, capitano del mar– graviato d'Istria e deputato di Pola, ha portato anche lui all'Imperatore " la voce dell,Istria nel- (1) I socialisti votarono oontro In masee.; ma l'on. Salvatore Bar• zii!\!, rappresentante ufllc!ale In Italta òl quel~ lat1n sangue gentile" di Trieste, che è formato ln buona parte da ellrol, e.x:.te<1.esc111, ex– Slavi, ex-greci, ex-turoh1, ha rlmprover;ito, sulla llauione do\ 29 np– vembre, al socla!lstl am1trlac1 di non avere comb.attuto abbastanza encrg!c11;mcmte le spese militari; e rlc1n11 ùa questo fatto un ar– gome11to por dimostrare che anche I socialisti Italiani devono dete• staro l'Austria. Ha dimenticato, però, di n,ccontarcl .corno nrn1 si stono comportati !n questa occa-slone I suol cari A.tlott della nazio– nalità Italiana. Nè si può credere 0110certi ratti gli Bieno lgnotl ! Oli è cbe l'Irredentismo tr1est1110-massonloo non si può tener su olle a rurla ò! mlstlflcaztonl e di ralslfloaztont. E queste avrebbero scarsa efficacia se la cura di metterle In giro fosse abbandonata tutta al bas,so pcrs.onale della Raglo11e. F. perelò di tanto In tanto lntervlent– l'on. Barz!\nl a munirle .solennemente col s!glllo òolla sua autorità. r) Flni\nehe Il l'iccqlo di Trieste del 20 otiohre, dopo questa vile e soròlòa manifestazione, òovè l'lconoscere che la Camtlra di Mm– merclo ~ 11011, aveva saputo eJt>,·ars\ al di sopra del punto di vista ptù lmm,agln~bllmeotc ristretto oll,e quel consesso poteva adottare"' l'immenso coro d'amore e di esultanza,,. E proprio i11questa occasione è stato fatto cavaliere <lella col'ona ferrea di terza classe - corona ferrea: ri– cordo dell'antico dominio italiano!-quel dott. Luigi Ziliotto, podestà <li Zara, che nelle elezioni del maggio 1907 i nazionalisti triestini portarono can• didato contro il socialista Fittoni, proclamandolo e facendolo proclamare in Italia <la Giovanni Bo– relli come il simbolo dell'italianità: quel Luigi Zi– liotto, che un anno prima aveva noleggiato a posta un vaporino per condurre una comitiva di zara– tiui a Pola, afflnchè non mancassero alle feste pel varo d'una corazzata destinata .... alPitalia; quel Luigi Ziliotto, che abbandonava. Trieste in piena lotta elettorale per correre a rotta di collo in Dal– mazia a fare omaggio all'arciduca ereditario. E si potrebbero affastel!are a mucchi i fatti per docu– mentare come QtH,dmeute, nei circoli nazionalisti tries~iui e istriani, se il sangue può diventare acqua, anche quan<lo è davvero latino e gentile, gli affari sono sempre affari. E gli affari trascinano la borghesia triestina 1 ora come nei secoli passati, a gravitare verso il suo Hinteì'lana, cioè verso l'Austria. E nessuua illusionti irredentista potrà mai far dimenticare ai commercianti di ri1rieste che la prosperità economica della loro città di– pende tutta dall'unione politica, doganale e ferro• viaria del f'Orto <li Trieste coi territori slavo-tede– schi; ness4na illusione irredentista riescirà a fare ad essi dimenticare che Trieste, unita all'Italia e avente alle spalle un confine politico e una linea doganale e priva di raccordi ferroviari, verlrebbe rovinato il suo commercio a vantaggio <li Fiume, come Veuezia è soffocata dal siste1ua doganale e ferroviario austriaco a vantaggio di 'l1rieste. E, poichè la nazionalità i capitalisti l'hanno tutta nella cassa forte, è naturale che essi consentano ai loro deputati di votare le spese militari .... contro l'Italia, purchè il Governo odiato·di Vienna prenrla qualche provvedimento economico utile agli inte– ressi locali. Quanto agli slavi, gli italianissimi vo– gliono che i lavoratori italiani li respingano da sè per mantenere immacolato il giglio della na– :lionalità; ma, nel dare ad affitto le loro terre, pre– feriscono gli slavi agPitaliani, perchè banno un più basso tenor di vita e fauno negli affitti mi– gliori patti; e li a<loprano come crumiri a rrrieste quando c'è uno sciopero di lavoratori italiani; salvo beninteso strillare continuamente a pei:difiato contro il pericolo slavo. Come sì spiega allora l'irredentismo insincero e illogico della borghesia triestina? - Si spiega no– tando che, nella borghesia triestina, accanto e in– torno al ceto capitalistico e commerciante vero e proprio, che è tratto dai suoi interessi a guardare verso l'Austria, si muove e spasima la borghesia e la piccola borghesia intellettuale, che \·iceve la lingua, la coltura, la luce del pensiero, tutto dal– l'Italia, Staccati politicamente da noi e uniti a uno Stato multilingue, in cui essi non saranno mai altro che una minoranza appena apprezzabile e non hanno nessun avvenire, gli intellettuali ita– liani dei paesi soggetti all'Austria saranno sempre nemici dell'Austria e<l aspi:i :eran.uo sempre a riu– nirsi all'Italia. Un avvocato o un professore trie– stino, che sente di essere un uomo non volgare, o deve i,assare in Italia se vuole affermare la pro• pria personalità su una grande scena degna di lui, deve cioè dividersi dalla casa paterna, dai beni aviti, da.i dolci ricordi della fanciullezza i oppure è condannato a rimanere a casa, contento rlella pic– cola notorietà localei escluso da ogni efficace in– fluenza politica o intellettuale in uno Stato 1 la cui maggioranza non può comprenderlo e in cui ogni tradizione di coltura è es~ranea al suo pensiero.

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