Critica Sociale - Anno XVIII - n. 1 - 1 gennaio 1908

CRITICA SOCIALE mentare intensa 1 a profitto del miglioramento dei servizi civili, della legislazione sociale, delle riforme clemoc1·atichein generale, conterrà. nocc~sa1·iAmente di riverl.Jero le preteso dell'e!òlpausionituno militare nei bilanci dello Stato e costringerà gli ordinamenti mi• litnri alle trasform11zioni necessarie. Circa le quali, ci sia consentito di insistere in un punto di vista, che già accennammo più volte, senzi\ che esso fosse inteso dai nostri stessi compflgni di propaganda. 11 programma proletario e democratico della ri• forma militare non può limitarsi, l>orghcsemente, al cosideito risanamento dell'amministrazione. È al rin· novamento radicale degli ordinamenti che esso deve mirare. Rinnovameuto che culminerà in unn fusione sempre maggiore fra nazione ed esercito - la " na– zione armata ll del vecchio gergo radicale colla ri duzione delle ferine al minimo possibile, colla sosti– tuzione della disciplina ,,oJontflria all 1 ug-uzzinaggio, col rispetto del cittadino nel soldato, onde sia reso impossibile far della milizia nazionale strumento di speculazione e di repressione di classe. Or questi scopi non si raggiungono - la brevità delle forme sopratutto rimane un'utopia - se non si tolga innanzitutto l'antagonismo che esiste tuttora fra la caserma o la scuola. Oggi nessun maµ'gior ostacolo all'estendersi dell'istruzione popolare che la gravezza delle spese militari, divoranti in co~ì la1·ga misura le attività del hilancio. D'altro canto, la maa• sima difficoltà alla riduzione delle ferme, e a un sistema agile e snodato di milizia popolare, sta nella rozzezza e nell'impreparazione delle reclute. La pre· parazione fisica e intellettuale alla difesa nazionale può e dev'esser fatta nell'adolescenza e precisamente nella scuola obbligatoria, proseguita a tal uopo al di là dei termini attuali. Quell'istruzione militare che, imposta agli adulti, incontra ostacoli formidabili, riluttanze quasi insu– perabili, ed è cauaa di tanto disgusto, di tanto im– J)O\·erimeuto e di tanto sacrificio, seC0!1derebbe in– vece meravigliosamente gli istinti 1rnturali della fan– ciullezza delle scuole, con una perditn insignificante di energie economiche, largamente compensata dalle maggiori atritudini acquistate chtl giovinetto, anche pel hlVoro tlei campi e delle officine. It trn i 10 e i 16 anni - assai meglio che fra i 20 e i 24 - che si prepara utilmente, in tutti gli essenziali re– quisiti, il cittadino-soldato, a cui poi In t'lcnica del maneggio dell'armo sarebbe acquisizione facilis– sima di ~ochi giorni di istruzione complementare. B 11addestramento militare e ginnastico dell'adole• scenza darnbbe ai milibu·i di cal'l'iera - nfficiitli e sottufficiali - un magnifico impiego cli attività nei lunghi e snervanti ozi della pace, che oggi, per somma ventura, fra gli Stati civili, è la condiziono normale o permanente. Cento milioni trasferiti a questo scopo dai bilanci militari a quello dell'istruzione non sce– merebbero, anzi accrescerebbero a dismisura, la po– tenza dell'esercito, la preparazione militare del paese. Ad avviarci a una riforma di così vasta portata certo gìoverehbe, non legato a tradizioni di caserma nè impacciato da misoneismi ca,<itali e professionali, il ministro della Guerra borghese. Mn n patto che In forza dei partiti di rinnovazione sociale, a sua volta, strenuamente ve lo sospingesse. Nel problema !nilitare 1 come in ogni altro, la salute è unicamente in noi. LA CRl'l'ICA SOCIAf,E. /Ja Critica Sociale e il 1 l'enqw: per l'Italia, anno L. 2i, semestre L. 12. Critica Sociale ed .-\. v1rnti ! : per l'Italia, anno L. 22, semestre L. 11. PERUNA LEGGE DISINCERITÀ la riforma dtllale~gc penale su 1 13 dl~~muione e il progeUo Zerbnglio L'Associazione IomL,nrda dei giornalisti, in conrormìtà al propri precedenti o ni voti, anche di questi giorni, cli altre Società della stampa, - cui servì di S\'egliarino la in\'erosimile condanna a 15 mesi di reclusione, in• ftitta a Giannino Antona 'l'raversl, per ditfamfl.zione giu• dicattt senza focoltt\ di provare il fatto diffamatorio- - si propone di indire in Roma, fra poche settime.ne , un Congresso generale della stampa ittlliana, all'unico in• tento di propugnare la riforma della legge penalo In questa interessnute maleria. Il L,isogno •li ble rirorma è eentito da un pezzo. 11 nostro Codice pennie, i cui artl,·oli rontro la ditfama– :done vennero scritti con intento di roaziono alle troppo moleste diffamazioni d, I defunto Sl.,arbaro, è, in questa materi9, una vera legge selvaggia. Stnbilendo per ogni diffamazione un minimo di un auno di reclusione (10 mesi, colle attenuanti), che si aggra,•a naturalmente in caso di recidi\'n, e un mas5imo di 5 anni, e attribuendo al dif– famato piena balìa di concedere o no all'imputato la facoltà (scriminante nel solo caso di pieno successo) di provare la verità dei ratti diffamatori, essa costituisce In molti casi la miglior difo~a del farabuttismo più svergognato contro la onesta denuncia, mossa da un fine di pul.,blico_ interesse 1 e ei presta per tal modo ad ogol sorta di viltà o di ricatti. È una legge contro i ga– lantuomini o contro la sincerità; una vera legge antiso• ci aie. I nostri lettori non Ignorano che pendono avanti agli Urflei della Camera due disegni di legge, diretti ap– punto all'invocata rirorma. Il primo, dell'on. Lodovico Jt'ulci, si limita a ridurre la pena. a una piccola multa nel caso di diffiuna1.iono commessa in buona fede con Intento di publ.,lico interesse; ed e~tende l'obbligo {che Il Codice già impone nl pubblico ufficiale per diffama– zioni relative alla sua funzione) di concedere la facoltà della prova dei ratti, a chiunque sia 14 direttore, redat– tore, gerente di giornale, o scrittore di libri od opuscoli dl Indole politica e di interesse ~onerale, ed il ratto ad esso attribuito si riferisca alla sua attività. di pubbli– cista 1 ,. Del secondo - presentato dal deputati Zerboglio, 'l'urnti, Sacchi, llarzilai e Ilerenini e svolto il 26 aprile 1907 - i nostri lettori conoscono il concetto per un un arti– colo della Critico 16 febbraio stesso nnno, o ne diamo il testo qui sotto. Entrambi I progettl giacciono però nell'inerzia, cir• condati da una w,ga ostilità, che si mnnìfestò sopratutto nella elezione della Commissione pel progetto Zerboglio, dalla quale fu escluso - contro ogni consuetudine e benchè presento o perorante senza. contraddittori - lo stesso primo proponente. Chi scrl\'o, benchè entrato nella. Commissione, non credette prudente, io questo 11tatodi cose, provocarne le deliberazioni. L'agitazione del giornalisti, che sono i principali In– teressati, varrà, speriamo, a inrondere nuova ,,ita all'ini– zlati\'a parlamentare e a. vincere i piccoli scrupoli o lo piccole paure che le contrastano il pns,o. . . Malgrado l'ottima. Intenzione, è evidente l'insufficienza. del progetto J<'ulcl,che non affronta la questione ronda– mentale del diritto alla prova dei fl\ttl, e toglie al giu– dice ogni facoltà. discretiva di comml1rnraro la pena. negli iuflniti ca11i intermetli fra la dltfnmazione pro-

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