Critica Sociale - Anno XV - n. 19 - 1 ottobre 1905

CRITICA SOCIALE 301 Questo .Sistema contiene una rigorosumente eoncatc nota concezione meccanica di tutto il cosmo e quindi anche del mondo sociale. La cnmmlitl1 meccanica uni– Vt'rimlc <1uesto principio CO.'IÌ08tico all'idealiismo - ò quello che vi circoltt dentro da rapo a fondo. Orbene: in questo libro il De Mnrinis fa ua·acuta. confutnziono della dottri,rn del materialismo storico, osscn•lrndo che il fatto ('conornico, che si vorrebho assurgere a motore C.'l<.'lusivo dei fenomeni sociali, non è un fntto catrinseco all'uomo (e che perciò si J1osttn considerare come l'origine lii tutte le istitu– zioni sociali che l'uomo ha fog-giate) ma è bensì alla sua volhi u11 fatto sociale. Quf'8to futto, che si Y0rrobbe conslcleraro come l'origine degli nitri fenomeni, nasce invece, come uu prodotto in gran parte psichico, in– sieme n. questi altri. l•:sso 1 nnzichè essere il fattore socinlo por ccccllonza, è un prodotto dei veri fattori sociali, ohe sono i bisogni fisio-pHichici, e cioè: la nutrizio110, la riproc\uziono, la protezione o l'attività psichicn, nessuno dei quali si può isolare dagli altri o cho opcruno coma un tutto uuico, quel tutto unicu che è organismo unrnno. L\:tUività psichica, poi, la psiche, il fotto iutellettivo, divC'nta a poco a poco pr<'pondcrnntc ed assumo In.funzione di coordinatore o dì innovatore del mondo ::ioC'ialc,e111anei1>andoCO!:iÌ semJ>rc pili quest'ultimo dall'iullucnza dell'ambiente naturale ('). . .. l•id ceco, <1uindi, che anche qui noi scorgiamo il fatto, precedentemente notnto, che l'idealismo e il positivismo convergono l'uno vorita l'altro. E il ter• rena di questa conrnrgcnztt è, nelle scienze umane, la psicologia. Dal momento che il positivismo venne seo1>rcndo il valore della psiche, la sua azione sempre pHt lllltonoma, operativa, eflicicnte; dal momento che esso le riconosce la qualit1\ di fattore sociale sempre pili im1>ortante e lo nccorda una grande forza di propulsione, e, se così ò lecito esprimersi 1 di iniziatiVl\j eia questo momento fif)J)are chiaro che ò scom1>arso l'abisso tnt positivismo e iclealit:!mo anche sul cnmpo delle scienze uma1101 o elio la Psiche del primo possiede or[unni tuUi gli attrihuti dolio SJJi– r1fo del secondo cd ò mm sola coso. con questo. lii. On <1mrnto 1>rccccle ci sembra risultare che l'idea– lismo moderno non implica In negazione del positi– vismo; che c~so vi apporta solo qualche correzione piuttosto nell'angolo visunlc che nella sostanza e non tnle a ogni modo da distru~gcrne le basi ess~n– ziali; che infine queste correzioni il positivismo le veniva gii\ arrecando a sò stcs,w, mcdilmte il pro– prio s,•olgimento autonomo all'infuori dell'irrompere del movimento idcalistn. Ci rimane ora da ricercare quale influsso possa avere questo moYirnento sulla dottrina socialista. Promettiamo che il socialismo, considerato non come concezione filosofica o sistema sociologico, ma come indirizzo di politica militante, è interamente contenuto nel fatto di eollocanò!i, nell"uzionc politica dal punto di Yisb.1. degli interessi dello classi operaie: nell'esclusiva contcmplnzione di c1ucl!ti interessi nel tonclcro a proencchtro al proletariato uu sed1JH'e ma,::gioro incremento di controllo ec onomico politico socinlo. Quosto ò tutto il sooirtlismo attua.le I positivo' clcll'oggi, il <pullo ((Uindi, 001110 uziono politica prc~ soinclc da qunlsiasi 1;pccula1.io11cfilosorica e sdciolo– giea intorno alht societi\ futuru. La società. futuro qm1le essa posstL essere, scaturirà. dal conflitto cieli~ 1; llt: \IARl!<>h, .-.,~it,no di ~O<"l.olo,111. Unione Ttpograftc• Torloe:.e, 1901, .... UG, H e ser,, UH, \Of,, fon~<' rh<' si intpri:;cr;1110nttunlmPntP rwl campo so• ciak; l' J>l'l'( 1 it'1 il soriitlhm10, r,,mc ,,olitira, non :;ta nella r,•tlf' clH• la ~oeiPtÌI. futura 1ll'hlHt averf' una dctNmin!ltn forma. (collc•ttiyb,t.,ì. tn,l i-1t:\ unicam('ntP nel f11rsì che nel conflitto attuah• lic•lle varie forze sociitli aumenti il più p08Mihih• Cjllf'lia tielle clas~i lavorntril'i, ondo CS!-tU, ac•quiiHi lu mussima possibile prt•vnlcnzil i:mlle altre for1.f> come fattore della sociefa futurn. Co~1 ronsider;tto, e eioò dnl 1mnto di \'ista, 1>rati– ramrnt1• a11e;aipii1 importantr, drllfl. ,·ita e dell'a. zionc>, nnzirhè da quello delli, ~pt•1·ulazione e della seiPmrn, il 1:1ocialismo è rvidL•nh•mente inilipendcnw da qualsiasi sistema filmwfiro, rnppresc>nta anzi, si puù dire, per lo clas~i lnYorntl'ici, qtll'I rivere che stit in nntitctii e in prcc<'dcmm al philo:~op/ttiri, e quindi si rogge, permano o procede qualunque sia il siHtmna filosofico dominnnto o senza neppure n.ver hiso~no di curnr1:1i di Hnporc- quale questo 1:1ia. Da tale punto di vista la 1·in11Hcit"dell'idealismo o il HUO JJOHHihilepredominio in filrnmfia non possono nrrCCfll'C RI S0t}iitlismo RIC'una C'OllHL'gU(llJZa. M,l il socialismo è un<'hO mrn dottrina. E~so, come tal<', Hi fonda soprntutto sul matcrinlismo sto– rico, il qu,tle 11peciulmentC' (c•ome ahhiamo Ybto) è battuto in hrel'l'ia clttll'idt•,ili~mo. For,se che questo tende con ciò a. distrugger(' la base dottrinale del sochtlismo? l~bbene: noi non lo crcdiumo. Anzi. al contrario, pensiamo che la confutazione del materialismo sto– rico riclìn alla filosofia del socialismo quelrelaterio e qucllu 1>ossibili1à di svolgimrnto logico verso una via ,ru~cita e una conclusione ottimisra, che il ma• terh1li!m10 storico a,·c,•tt finito per toglierle. I~ noto, infrttti, che alcuni 1tutorevoli interpreti del materialismo storico Lorit1, )lnsè-Dari) arnrnno conclmw col trarre da quc~ta dottrina una conse– g-ucnza estremamente pelisimi!,tu, per condurln a perdersi in un vero circolo vizioso rigorosamente chiuso, ma che rnppresenta,•n unn illazione stretta mente lo,.;-icn,anzi forse l'unica ilhtzione logica fino in fondo. J!:s1:1i dicevano: il matcrinlismo storico insegna che lrt struttura cconomicn. ò fondamontule, che essa de– termina. neceasoriamentc lo soprustrutturo morRli) politiche, religiose, ccc. Ciò J)OHto,per trasformnro queste ultime bisogna 1tg-ire sulht prima ed è nffatto vano sforzarsi di tra~formare questa agendo hU quelle. )[a le elitssi operaie dir cosa sono costrette n fare! Es8o non pOsliono inftuirc sulle aoprastrut• ture sociuli operando mecliantl' la sottm~truttura. eC'O· nomicn, pcrchè da quC':iÌtl è 1,roscritta ogni loro inttucnzn, pcrchè su que8tit ('!-tt1i !!iOllO i dominati, e pcrchè cs:m ò aircschu:iiva mNcò dei dominatori, dei detentori d<'I pri"ilcgio ('C'Onomico. Così non ri– mane loro che di sforz,m~i d'opcrnro nel campo delle soprnstrutture sociali, d<'ll!l mornl<', della 1>olitiea. )lu, per lo sh.•s130principio fondamcntale del mate. rinlismo storico, l'operare in {!Ul'sto campo non giova a. trnsforman• la sotto1:1truttum economica: siel'hò ne11surut riforma politica nn1\ rntli una portata de– cigi\'il e il prolctarinto non potrìl conqui-,tare che quelle anodine, anzi quel!<' che, nrn~chen.tndo il pri– vile~io o attenuandone le ron~rg-ut'llZ(', senza scuo– terne lo basi, gioveranno ll pcrpetuurlc. La l'0nclut1ione del rno.tcrinlismo storieo era dunque uun \ in 1:1enz;\uscita: 01:11:10 infatti ci 11101:1trant come, drt 1111 lnto, il prolctnril\to nnn poh,1:1soagire dirot– tamento sull'llHSCtto CCOII0lllil'O pcrd1è q11e1:ito è in dominio dei detentori dC'I privill•g-io i C' rome, ù.il Jl1litro, o~ni azione drl prolrtnriuto lilli rampo po li– tico fosse, per prinl'ipio, impotente 1t modificare so• stnnzialmcutc l'nl'lsetto economit•o. ~icehl• nl prolern riato non rimanc>n\ logicRnlt'nte eh<'o la ra:--;egnazionl:"' o uo'ttgituzionc politica dichit,rttt,l Hlusoria e ,·uoc,i,

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