Critica Sociale - Anno XV - n. 11 - 1 giugno 1905

CRITICASOCIALE 163 lista, il sindacnlismo cli I.eone non sa essere una idea-fo1·za.1':~so(liC'c,al contrario, come il suo maestro Sorel: Spogliatevi di ogni vostro potere per dare ogni sovl'llnità al Sindacato; allargate le funzioni del Sindacato perchè esso governi ,·oi e sè stesso i attendete che esso produca i suoi organi politici e non proclamatevi suoi interpreti politici, correndo rischio di ristahilirc così le gerarchie dei sansimo– niani. 'L1roppo1>oco,come ognun vede, per le ambi• ~ioni e gli appetiti ili Clii tii alimenta il sindaca~ lismo italiano. Piìt conforme a qu('sti appetiti è la seconda cor– rente che fa capo all'ANmguardia socialista. Essa non solo concl11c<' la guerra al partito in nome del Sindacato, non solo rinchiudo tutta Ja politica nel Sindacato , e questo vuole che sia risolutamente an• tistata.le, ma alle forze sindacali essa assegna una rnè ta politica chinra o concreta. Questa mèta consiste nella conquista del potcl'C politico, non per la via lunga clolla penetrazione parla.montare, ma per quella violenta dello sciopero geuernlc e della insurrezione. Altro e ben diverso è quindi il còmpito che essa assegna allo impa;,,icnze dei nuovi capitani delle organizz azioni opornic . ggsa insegna loro che non bisogna stancheggiu.re l'attesa del proletariato con una pura elaborazione di nuove forme sindacaliste, ma bisogna approfittare cli tutto il fermento di irri– tazioni, di spera111.0eccessive, di combattività teme• rade che è nello masse, per abbattere da una parte gli attuali organi politici del partito socialista, e dall'altra per tentare il colpo di mano che può in– staurare la dittatura proletaria. Per questo la concezione sindacalista doll'Avan– yuarclia, è destinata a prevalere su quella del Leone. La prima conduce ad un'azione immediata nella quale i condottieri attuali dei Sindacati possono aspirare a dittature politiche; la seconda è soltanto mm filosofia clell 1 avvenire in cui l'azione personale dei capi deve cedere il passo al progresaivo sviluppo delle collettività. organiz;,,atc. Se, dunque, si torrii. questo annunciato Congresso dei sindacalisti italioni,-JLDi assisteremo, senza alcun dubbio, alla eliminazione della tendenza soreliana pura e all'esaltazione della tattica rivoluzionaria dcli' Avanguanlia. Le sottili distinzioni fra azione entro il Sindacato e aziono entro il partito, le pa– zienti ricerche elci mezzi onde dotare il Sindacato di propri organi politici 1 e tutte lo altre questioni che il Leone immagina potranno fornir materia ad uu primo convegno cli sindacalisti (1), saranno as– sorbite dalla preoccupazione dei condottieri delle or– ganizzazioni operaie di trovare la formola che per– metta loro di costituire un partito, politico ed eco– nomico insieme, da coutraporre al vecchio partito socialista. E questa formala, por quello che abbiamo visto, non la può dare che il rivoluzionarismo cata– strofico dcll'At'anguardia. Per la materia onde è fatto il sindacalismo ita– liano - di masse, cioè, che credono di essere onni– potenti e mature a grandi coso - i per la natura del dissidio fra condottieri dei Sindacati e partito socialista - clissiclio diretto a soppiantare quest'ul– timo a profitto dei primi - il sindacalismo non può che riuscire una mistura cli corporativismo e di blanquismo, cli sciopero e di insurrezione, qualcosa insomma di ben diverso eia tutte le concezioni at– tuali del movimento socialista. F'ra questo movimento o il sindacalismo rivolu– zionario si stabilirà pertanto una differenziazione profonda. E il loro clissiclio, come Ja loro separa– zione, divcntCl'à del tutto insanabile. lVANOE BON0111. (I) Dh:e,.i,·e 80Clllle del lii maggio 190::i. Atteggiamento d lpartito radicale di fronto nllo orgnnbzazioni 1,rofcssionali o di classe V. Lo -"i<·iope,·onei :.;e1•vfai puUlJtici; <u·bit1·ato, cont1·atto 1·iIIu.ovabile. .Ma l'argomento delle organizzazioni, per quanto con– siderato, come io faccio, nei -.ommi capi, ci richiama. ad un'altra questiono, importantissima per 8è stessa, impor– tantissima per lo speciali e pre8enti circostanze d'Italia. Saroi davvero poco esatto e poco coraggioso se prefe– rissi di la,'!ciarla eia parte. Uno doi mezzi pilL efficaci, for~e il più efficace, che posseggano lo organizzazioni operaio per imporsi agli imprenditori ò lo sciopero o Fasten8ione dal lavoro ovvero la positiva minaccia. dell'uno o dell'altra, come la miglioro garanzia che uno sciopero ~ia ben con– dotto o ~orta esito felice è che esso sia preparato dalle organizzazioni, sopra tutto mediante l'accumula– zione del fondo, della cassa cli guerra dello sciopero. Le idee di sciopero e di organizzazione, data la mo– derna tattica delle classi lavoratrici, sono ormai inse– parabili. 'l'ntti :c:appiamocho in Italia dal divieto dolio sciopero, comminato dal Codice penale del 1850, siamo pas~ati alla libertà più assoluta. Sono proibite e punite solo la vio– lenza e la minaccia contro la libertà. del lavoro 1 costituenti reati per sè mode<1ime.Lo Stato borghese ha concesso alle classi lavoratrici, prima che esse fossero capaci di esercital'o uua seria pro~sione, quei diritti che altrove sono stati strappati solo dopo anni ed anni di lotte as– sidue, vivacissime, colossali. Ben vero, però, che lo Stato iialiano si è liempre ri– serbato, salvo nei tempi più recenti, di ostacolare col fatto quello che Fimportato, dottrinarismo gli aveva Ja~ciato concedere verbalmente. E con questa osserva– zione molto pratica che possiamo spiegarci un fenomeno, il quale altri monti sarebbe sorprendente, che cioè il di– ritto cli sciopero è tanto pili largo da noi che in altri paesi classici, come si dice, per le pubbliche libertà. come, ad esempio, l'Inghilterra. Iu questa na1.ioue,come nei pae~i a diritto inglese, è ancora viva e radicata nel common laio la teoria della cospirazione (conspiracy), per la quale ò delitto il concerto fra due o più persone pel com1>imento di uuo scopo criminale, illegittimo o immorale. Ora, la dottrina. della co~pirazione, sebbene sia stata praticamente ristretta e chiarita da leggi suc– cessivo, è tuttavia 1 come da altri fu notato, così elastica e pla:;tica che facilmente rie!'lcea imprimere su certi fatti, come lo sciopero, il carattere di delitto, per poco che la legge scritta non e1iaabbastanza particolareg– giata e precisa. Ora, in mezzo, per così dire, a codesta uo:;tra liberti, giuridica di sciopero 1 si O cletenniuata nel paese una forti::isima reazione lo accennai pure in addietro - contro certi scioperi, massimameulo contro gli scioperi nGi servizi pubblici. E il Parlamento, sotto la pressione dell'opinione pubblica, che uua volta tanto si è viva– cemente risvegliata, O stato chiamato a disciplinare lo sciopero in questo ordine cl 1 imprese. Il partito radicale, per la sm~ stessa ragione di essere e per la sua delicata posi:ione di fronte alle altre fra– zioni della democrazia, ha l'obbligo assoluto di pro– nunciarsi e di parlare chiaro, sia in seno al paese, sia

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