Critica Sociale - Anno XIV - n. 14 - 16 luglio 1904

CRITICA SOCIALE 221 Leorigini dell'Economia politica moderna T sc-roli 17° e l8° - nei qunli maturarono i germi della grande rh·oluzionc furono grandemente e inso• lihuncntr fecondì nellaproduiion<'dC'i romanzi politico– socin\i. Busti ricorclare 11UfoJJia di 'l'omaso )foro, la Ciftù llel ,"iole di Campflnella, la Xom, Atlantide cli ·1i·rAncc-sco Bacone, L'Oreamt di Oincobhe Harington, la JJasiffrule di )forelly, l'lrw·ia di Cabet, ecc. Non mette- conto certamente di sottoporre a miouta. elisa. mina tutti gli scritti di questi generosi e fantasiosi filantropi; ma, guardate sotto un punto di vista sin– tetico, queste ramificazioni ideologiche - le cui ra– dici profondavano nel sostrnto economico e sociale sottostnntc - ebbero un significato e un'importanza storica non trascurabile. I pensntori sono infatti spesso, pl'I' il loro modo dclictito di sentire e di per• cepire, veri barometri sociali. Aci essi non sfug-,te l'inces~ante Invorio (qunsi st.'lllprr occulto per la g-rflnclc rnnggioranza) che va compiendosi nrgli ipog-ei della stratificazione sociale i E'"si percepiscono il mo– vimento lento e fatale, che sposta certi interessi e rapporti, per crearne dei nuoYi j essi, coscientemente od incoscientemente, si fanno i riflettori e gli irra– db1iori di quel malessere, Ya:(O e indefinito, che in determinate epoche assale l'umano consorzio e che è il prodotto e la conseguenza. i11dC'.fcttihile 1 di un periodo di crisi e di transiiioni. )fa i ronrnuzi politico-sociali cki secoli 17° e 18°, oltre es~ere stnti gli antesignani C', per così dire, ft'li uccC'lli clelh1 tempesta chC'dovcrn scoppiar furibonda precisamente alla, fine del 18° srcolo, rappresenfit• rono nnC'he le prime lince g-eneralìssime (forse il primo germe) cli una scienza che assunse in seguito tanta importanza e tanto rig-oglio; intendiamo dire J1Economia politica. Le ideolog'ic utopistiche sopm nominate furono per questa scienza ciò che l'AI• chimii.1 e l'.t\:strologia furono por la Chimica e l'A– stro11omia. . ·•. Si ode spesso dire che Adnmo Smith fu il padre e il generatore dcll'.F.Jconornia politicn. l..1anno 1776, nel quale apparve l'opera monumf'ntale 11,.fallh of NaliouR, sar('bbe stato per molti anche l'anno cli nascita della nuovn scienza . .:\Ja è conc<'ziono erronea e propria del pensiero metafisico, quella di concepire il feno– meno scientifico non come qualche cosa che emana e prorompe da tutto l'organismo sociale, bensì come il prodotto indipendente ed autog-enio della mente cli solitari pensatori. Adamo Hmith per i metafisici crea l'Economht politica, come Carlo -~larx inventa il socialismo scientifico. Si dimentica 1 in altri termini, che il principio: e.e nihilo 11iliil /if, vale anche pcl aor~orC' di nuoYe scienze-. Nella sistemazione cli un dato ordine di fatti e cli esperienze, non ai dà gene• ratio 8J>011fanea seu. equit'()("''· Come tutto nel cosmo è il prodotto diuturno di un procl'sso evolutiYo, così anchC' le scienze dovettero avere il loro J)eriodo cli gcMfazionc, J>rima di arrivare alla complessità. e v1t• ric-tà di svilupf)O che oggi ammiriamo. Così l'J~conomia. politica non è un quid che sia stato !ìCoperto o inventato eia Adamo Smith; tutt'al piì.t il grande inglese fu quegli che niutò e assecondò l'embrione a giungere a maturanza; egli fu, per così dire, l'ortopedico dell'rnconomia politica. . .. La causa ciel sorgere cli questa nuo,•a scienza va ricC'rcata nello condizioni stori<'he, sociali, econo– miche, politiche, essem;ialmente mutate di fronte a. quelle dell'antecedente .\Iodio-evo. La, borghesia che s'tlffoeciava iilla storia 1 il sistema capitalistico che nasCC\'a, la diffusione dell'istruzione J)er la grando !-l('Operta della stampa, i g-randi (l compatti organismi politid che s'era no formati sulle ruine deg-li nn– til'hi imponc,· a.no ai Governi metodi nuovi di finanza J)C'rsopperire ai hisogni sociali grandemente itc(·rc· sciuti: alla stessa guisa che la scopC'rta della poi· vere aveYa dato forme e metodi nuovi all'arte della guerra. (!;, come sempre RC'cado, era. naturale che, di fronle a bisogni praliramentc affermantisi, sor– g<'SSC'una nuova sistemazione sciC'ntifica per il loro appag-amcnto. Oiacchè l'umanifì1, come disse Marx, si pone quei problemi che può risolvere; e val più un bisog-no, per lo sviluppo scientifico, che non dieci t:ni,•ersità (l!,)1gels1. Per la. continua necessità fìmmziaria, a,lunque, in cui nC'l t 7° secolo si trova\'ano le grandi potenze, necc~sità enormemente cresciuta por le costose spese di guerra. e pei pazzi spNpel'i cli pubblico denaro. sorse a poco a poco una scienza finanziaria. Ciò è a dire, che i pensA.tori o i polilici d'11llora cet·carono nuovi metodi economico-fìnanziuri coi quali 1>0U'r fronh•ggiaro l'impellente hi~ogno di denaro. La Eco· nomiu aristotelica, che il\'C'\'Hrc:,rnato trnnquillamcntc pc-r tutto il )fedio-evo, non habta"a pii1. Non fu certamente un puro ca!io che due romanzi politico-sociali di quc-sfcpoca, 1' Utopia e la Nora .Aflantu; 1 siano stati concepiti da clno uomini di Stato, i Cancellieri elci regno inglese, 'l'omaso .:\loro e Francesco Bacone. Lo stato cli necessità in cui dovevano continuamente tro\'nr:-;i quesli J)Olitici, di scoprire cioè nuove fonti e cespiti d'imposta, può a,·erli spronati a costrnire un sistem11 sociale fanta• stico, nel quale tutti i bisogni trovassero la loro ra– zionttle soddisfazione. Anche nei loro sog-ni, infatti, essi t1vevan sempre presenti le leggi e i costumi dei loro compatrioti ( 1 ). . *. Nel 17° secolo adu11C1uo,noi ci troYiamo in mezzo ad una fluttuante congerie di oi,;sen·,,zioni empiriche, che arieggiano a qualche rosn cli economico e di socinle. Si comincia cioè a sentire il bisogno di tro• var un qualche espediente per mitigare il malessere che i:J'cru infiltrnto nella. società, per le condizioni mutate. 11:, siccome il malessere assume quasi sempre la forma cli miseria, così arricchire la nazione e le popolazioni cloveYa. essere la meta dC'gli uomini di Governo d'allora. Cromwell in lnghilterrn e Colbert in ·rrancia rap– pres('ntuno appunto praticamente il sistema mn·ccm– filista, denominato cosi perchè, secondo questa ve– duta economica, il commercio e il denaro jpri11ci1>al• mC'nte i metalli nobili) sono la manifestazione pili albt della ricchezza. Hidotto a semplice fol'mula, il sistema mercantilista riposa su questa equazione: Ricchezza =- Denaro = Meb1\li preziosi. L'unico mezzo per ammasstlr<' metalli preziosi con· siate nella. massima C$portazionc e nella minimti im• portazione dei prodotti industrinli. Sulle merci im– portato dall'estero si devono pC'rciò imporre dazi doganali per fa,·orire le industrie interne; per lo merci invece che si esportano 1 sono da approvarsi dei premi, aflìnchè le industrie nazionali possano sostenere la concorrenza nel mercato mondiale. La differenza dell'esportazione di frontf' all'importazione, il sovrappH1 di metalli preziosi che vicno e resta in pufri111 è guadagno puro, e rap1>rcscnta una parte prc– pondernnte della ricd10zza 1a1zionale. !~eco adunque trovato il demiurgo, il deu,r.J ex machina, della fclicilì1 o prosperità sociale. 11 !!istema economico mPrcanlilista ai sostituì perciò a quello che operava naturalmente e senza cocrci- ( 1, È da ricordarsi che nncht• Cotbl'rt, ·rurgol, oour11ay, \""eekl·r, t'he erano I wrnndl ra11presentantl dell'~:eonomlR polltleR ehl' 11i-rtnlt·t1, •rauo In pari tempo 11omJutdi Slato.

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