Critica Sociale - Anno XIII - n. 14 - 16 luglio 1903

224 CRITICA SOCIALE devote, m a anche per prov,•edore a una assicurazione qualsia.si contro i rischi della vita. )la nessuno si turba por ques to, ed all'Esposizione c'era una testimonianza curiosa della equnnimità. con la quale i capi dell'in– dustria vedono la con diziono de i loro operai. Era unn. monogrnfla cli famiglia opera.la cs1>osta. da una fabbrica, che ha create molto i stituzioni p n.dron~li, eclha ottenuto parecchie medaglie, tra !e quali una cli bronzo, preci– samente nella Classe 102 (r'imunerazione del lavoro). li salario di questa famiglia era di poco superiore alla media generale della Francia: un bilancio cli 1200franchi. .Ed ecco con quali paroìe la casa. espositrice si compia– ceva dei risultati ottenuti: 11 Le sue spese in piaceri, giuochi, distrazioni, ,•iaggi, letture, associazioni, sono assolutamente nulle. Questa famiglia srugge quindi alla propaganda fatta col gior– nale, l'opuscolo, il libro e conserva. le sue tradizioni di ordine, dì semplicità e di regolarità. di costumi: essa è contenta della su,1. sorte, che ò venuta continuamente mi~liorando a forza di lavoro e di una perseverante economia ,, ! Ma quelle sono cifro medie, ribatte l'economista orto– dosso, dunque vuol dire che molti operai hanno un sa• lnrio superiore. Sicuro, e altrettanti lo hanno molto in• feriore. A Londra ci sono 200.000 operai che non rag– giungono i 2 franchi al giorno; nell 1 industria del Belgio ce no sono 00.000 (cioè l'I I OJ. della popolazione censita) che guadagnano meno di due franchi. Conseguenza inevitabile di ciò la morte innanzi tempo, ritardata soltanto dai soccorsi della beneficenza pub– blica. A Roubaix 1 normalmente, ogni operaio, che abbia più di quattro figlioli, ha diritto di farsi iscrivere nel registro dell'Ufficio di beneftccnzn, perchò è un fatto riconosciuto che il suo salario non basta più a far vivere una famiglia pili numerosa. J~ si noti anche questo, che il MA.la.rio dell'operaio segue una linea oppo.ita a quella, nd esempio, dello stipendio di un funzionario; alt o in prin cipio, quando l'operaio è solo, nel vigor dell'età, rime.ne stazionario quando metto su ramiglia e ha figli uoli, e, n oi momento che le forze cominciano a mancare, scema, 1>recipita e si annulla. Nel rapporto sull'economia sociale nel Belgio, Varlz Itri notato le oscillazioni brutali della vita operaia, e le ha illustrato con cifre eloquenti, dimostrando che il sa– lario ò già al massimo quando I bisogni sono ancora al minimo, o che comincia a discendere quando questi aumentano. SI aggiunga la disoccupazione che colpisco qua.si un terzo della popolazione operaia, non in mort o contin uo 1 ma ad intermittenze, rendendo il pane quotidiano del– PoJ)eraio incerto come una vincita al lotto, e ci si persua– derà che, se il salario è salito notevolmente durante il secolo XLX, non vuol dire che sin arrivato molto in alto, ma soltanto che è partito da molto in basso. I:: allora, conclude il Oicle, forse c'ò da stupirsi che ci sia \'Oluto tutto un secolo di progresso o di lotta por innalzarlo al livello così misero al quale ò oggi per il maggior nu- mero degli uomini. ST1cnus. Il 11wvlmento coopenttivo. Secondo la relazione <lei prof. Oido, nella Sezione di ocouomia sociale all'l•:sposizionc di Parigi del 1900, le Uoopcrativo esistenti noi diversi ))Resi erano IOA59,cifra cho pecca certo in difetto. l,o cifre, che furono presentato al Congresso cli Mau– chestol' nel 1902 1 erano lo seguenti pel' il 1901: sumero l'ACIII del ,ocl 01,della Oran Bretagna I.793.770 Germania 800.000 Francia 500.000 1>0polazlone 4,85 1,45 1,8 1,0 7,4 1,0 6,1 Italia 300.000 (?J Belgio 300.000 {? Austria 250.000 (?) Danimarca 150.000 Svizzera 224.536 a 1 2& Cifra di affari In nilllonl per BOCIO 1,330 742 310~?) 386 180 ?) 360 5?0 ?) 16?6 (>) 85 (?) 340 35 233 50 -105 Per lo Cooperative inglesi, cito sono oggi 1462 e con– tano 227 milioni dì guadagni, si hanno queste cifre dei loro progre.-:si: 1881 1891 1001 tiOCI 547.212 1.044.675 1.703.770 Aff'url 389.000 772.000 1.331.000 E si noti che i soci son quasi tutti padri di famiglia, che raJ)J)rcscntano una popolazione di circa 8 milioni di abitanti o un quinto della popolazione della Gran Bre• tagna. La famosa IV!wlesale Society, che ha la sua sede cen• tra!e a !fanchester, e impiega Il 000 persone, così Yeuiva giudicata da un ben noto negoziante di Manchester, certo Carlo Rowtey: "Comunque si pensi sulla Cooperath,a. di commercio all'ingrosso, questo ò nondimeno lo stabili– mento commerciale più grnndc, pili favorevole e proba– bilmente anche pili solido di Manchester; ed è ammini– strato da uomini del JlOpolo. L'ultimo bilancio segna 225 milioni di affari. r..a redernzione dello Cooperati\'e di consumo della Danimarca. - dove esistono circa 100 Società con circa 14.000 soci, e 270 milioni di affari - dieci anni fa non contava che 28 Cooperative, nel 1002fece per22.835.874. fr. d'affari, con 868.228 rr. di guadagno, e possiede numerosi edifici o terreni in Ynri centri, e anche qualche stabili– mento di produzione. Noi Belgio, al Congresso dolla. l.i'cderazione delle Coo– perative tenutosi nell'aprilo scorso, si constatava che 110110 ~~l~i~~~:\11:r~~rr~tt!::ti~~ ~~)~~.~~~O(s~C~;l~~~~I~ <~~ll~l:~: tizzanti por il socialismo . .A.nello il numero dei soci ò cresciuto a 105.000, cioè un totale di piì1 di mezzo mi– lione di ..:onsumatori. La Federazione, costituitasi In una camera da 15 fr., con due impiegati e 7000 franchi di capitale, ha conqui– stata. l1ndesione di più di cento Società, ha ratto 700.000 rr. d'affari, ed oggi ne fa 1.200.000 con un proprio magaz– zino centrale. A quel Congresso, Yictor Serwy disse nella sua Rela- :~~~fron~~!~e c~: 8 co~~~~:lo~: 1 ~ta~f:{i~/ 1 ~ 1 ~ilni~~bc~~~:~~:::i~ a quel socialisti che sono dentro al movimento coope– rativo. do~~\~~ni 1 ~~mt~~cE;gigJ!!~1i;~~~~;;~~;li 1 :,~~~;r~c~ 1 di~~~;Ji nmministrati\'i 1 nella comprensione più intelligente del meccanismo commercialo o dell'industria manifestati dai geronti delle Cooperati ve. Dobbiamo constatare che la cooperazione si preoccupa. sempre più di costituire opere di previdenza, Casse-pensioni (a Jolimont, a Roux), Casse di soccorso (a Vattern, a Souvret, a. Forchies, ecc.), bi– blioteche popolari. Però non mancano gli errori e i difetti: primi fra tutti il credito ai soci consumatori o la smania, per ri• vnlità fra Cooperativa e Cooperativa, di fare a chi dà pili grossi dividendi a prezzo di sacrifici enormi. Il nostro principio quindi elevo essere: guerra al ere• <lito! guerra alle grosse percentuali! La cooperazione deve restare nello nostre mani uno strumento di educazione amministrativa. o morale. Se non deve essere che una forma s11ecialcdel commercio, non ò punto necessario che i lavoratori vi consacrino iutelligenza 1 tempo o sapere. Essa non <leve essere un'opera di mercantilismo, ma un'opera. con carattere di redenzione sociale. Per questo bisogna. vincolare una parte dei guadagni per le istitu– :lioni di istruzione por la propaganda socialista. Ancora: spesso, agli occhi doi coo1>01·atori 1 il personale dello nostro Sociefa U()paro come gente che la,•ora poco 1 cho ,-:uadagna molto o facilmo11te il ,mo sRlsrio. "7ra noi li abbja.m visti da vicino, osserva il Senvy, un po' dappertutto, i nostri operai ,1011eCooperati\'e e ci sen • tiamo in dovere di dichiarare che è questo un errore odioso. Che ci siano delle eccezioni ò J)Ossibile, ma ,la ciò a considerare tutto il personale come degli oziosi burocratici ci corre. " 1 nostri operai ed i nostri impiegati delle Coope– rativo hanno diritto a un po' di riguardo. Bisogna rar comprendere ai cooperatori che operai e impiegati sono collaboratori di u11'01>erache crea loro vantaggi e rende loro servigi. Per questo occorrerò. migliorare le loro condizioni o affezionarli alla Cooperativa. 11 STICIIUS. (OMl'.f.~•MII" BOClat di maggio). GIUSEPPE RtGAMONTf, gerente ,·esponsabile. lUlnno, IG/1 1903 - Tli10grana Opcrnl (Soc. 0001).). c. \'ltt. Em. 12·1'.

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