Critica Sociale - Anno XIII - n. 5 - 1 marzo 1903

Bh CRITICA SOCIALE 73 buona, delle modalità. del contratto di mezzadria., che prescindll dal principio di una maggior durata del contratto. Se poi queste riformo non hanno, come nel caso nostro, un contenuto reale, figuriamoci! Perchò sta di fo.tto che le sette novità. ministeriali sopra. cle11c~te non hanno proprio conteuuto. La prima si riferisce alle somministrazioni delle sementi, ma forse non è molto c.:1atto parlare a que– sto proposito di novità. " Là. dove ne esiste gii\ la. consuetudine, il padrone, se riùhiesto, deve sommini– strnrn lo sementi. ,, Questo è quanto dire che nulhi è innornto, Ji\ dove la consuetudine non esiste .. I~ allora era proprio bisogno di attribuire csplicita– rnentc un valore obbligatorio alht con~metuùine là doYe esiste'! Mi pare di no. r contri1tti obbligano non solo a quanto è nei medesimi espresso, nrn anche n tutte le conseguenze, che, secondo Pequità, Pu.so e la. legge 1 ne dcrivi1110 (art. 1124 Cod. civ.). Se ht an– ticipazione, a richiesta, delle sementi è già nell'uso, una nuova sanzione fl.! riguardo appare superfiua: 110n è lecito far buona fìgurft col rieonj)SCcro quello che di diritto non può esser negato. - :Ma il dise– gno di legge nulla dice quanto alla persona che deve sopportare il peso delle sementi iu definiti va>ed ho già rilevatO nella Rcla1,ionc, come siano lnsciatc ar– lJitrc le parti di ciò stabilire mediante la libera con– trattuzione. Ktranezza inconcepibile! Dn. onni cd anni si battaglia a proposito della lihert:l del lavoratore 1101 contratto di lavoro e, quando finalmente tutti paiono dal pili al meno persuasi che questa. liberti\. ò un.t finzione insussistente e mendace e da. tutti si rico– nosce ormai che è necessario intenenga la legge a tutelare il Javoratore contro una. tal libertà, ecco d'un tratto il legislatore, in una logge sorial,,, richi1t– mare in onore ciuesta fisima della libera contratta– zione! E noi saJ>piamo per pratica cosa rnlga ri– guardo alle sementi la libera contrattazione. Un po' alla. volta il mezzadro viene - libera.mente, s'intencie - assumendo le senwnti dorn a tutto, dove a prevalente suo carico. Si è cominciato dal granturco; ora si passa fil frumento. L'art. 165G Co– dice civile pone le sementi a. carico comune del pa– drone e del mezzaiuolo, ma tollera. la pattuizione <"ontrn.ria. Si fulmini la nullità. di una tale pattuizione. Mantcncrh~ ò quanto legittimare un patto a tutta evidenza leonino. * * • .1l secondo dei rimedi proposti sta. nella obbliga• torieh\. delle anticipazioni necessarie aliti sussistenza pel contadino (del rapi.taledell"invernata, come sta scritto nel dhsegno di leg-ge !) quando però concor• rono queste due condizioni: Passoluto bisogno del contadino e la preesistenza di analoga consuetudine, limitatamente però alla metà della. quota colonica sul presuntiYo raccolto. Mollorumoreper nulla. Da che mondo è mondo nessun padrone, per quanto spietato, ha lasciato mai morir cli fame il contadino sul fondo; e gli ha sempre somministrato, perchè è il suo interesse che ve io astringe, lo strettissimo necessario. Che se Ja misura della anticipazione può in qualche caso essere rHe– nuta superiore a quello che fu fin qui praticato, non dobbiamo dimenticare che anche per questo ò neces– saria la preesistenza della consuerudir1e i se quesb~ manchi, il disegno di legge non prnHedc. B li\ dove la consuetudine gii\. impera, vedemmo soprn come non occorrano leggi. Al .Ministero J)fl.rve, presentando questa disposi– zione, di avere poco meno che risolta la quadrntura del circolo - e la Relazione cc ne fa fede - mentre al vero problema il Governo è passato , 1 icino senza nemmeno in.travveclcrlo. E il problema era se o meno il mezzadro> da che la.vora 1 abbia diritto a vi• te e o E 1ar e "ere e non a mutuo; se sia giusto ed umano, se risponda ai principii della locazione d'opera 1 che ri• nHtngo, senza mercede e dehba in\'ece accontentarsi cli un prestito chi ha cooperato alla produzione, pel solo fatto che un infortnnio quah1illsi ha colpito la impresa. Pol'l'e il problema è risolverlo. [I larnro deve in ogni caso giuantirc al lavoratore almeno il minimo necessario alla sussistenza.; non ò questo un metafi– sico diritto alla, vita, ma il diritto del lavoro ad una. mercede, il che è hen diverso. Se ht mezzadria ò fondata sul principio delht cointeressenza, affìnchè il favoro, direttamente interessato, riesca piì1 proficuo, ciò non toglie però che il mezzadro sia sempre non già. un ca.pitalista speculatore, ma un uomo che la– YOra per il JHlne e per la vitc~ sua e cle' suoi. Ogni lavoratore guadag-na, una mercede; dovrà il solo mezzadro lavorare per guadagnare il diritto ad un prestito? e sul quale per di più deconono gli inte– ressi 5 °/ 0 ? (art. 2, ult. capov. del progetto) . .Non mi pare. Prima che a retribuire il padroue della term, cioè l'impresflrio del la,•oro agricolo, il raccolto deve provvedere alla sussistenza del conrndino, sia 1m1·e rnlutata nei limiti piìt modesti. Questo è quanto già da tempo abbiamo veduto ed nffennato noi socialisti, votando al Congresso di Hologna " che il contratto di mezziHlria ve11g1.1 cor– retto in modo da. assicurare al contadino il minimo necessario al mantenimento della famiglia, quale corrispettivo infrmgi/Jile del Javol'O prestato,,. Alla quale dcliherazionc fa riscontro un ordino elci giorno recentemente votato dai segretari delle lt'ederazioni dei contadini il 4 gennaio di quest'anno in Bologna, recante: " che sia assicurato in ogni " caso al conduttore ed alla sua famiglia un minimo " di sussisteni,1 nella misura del fabbisogno, con– " forme le condizioni normali della famiglia stessa. " del conduttore, da fissare in caso di controversia " dal Comitato arbitrale o - in mancanza di questo " - dal Pretore del Mandamento. " E da notare che il principio formulato dal Con– gresso socialista cli Bologna e da.Ila Federazione dei contadini è già, in caso analogo al nostro, ricono– sciuto nel progetto, disponendosi nell'art. 5° terzo capo,'.> che, nelle affittanze minime assunte diretta• mente dal coltivatore, sia nullo il patto di rinuncia alla riduzione delPaffitto per fortuita t'allanza dei raccolti. Ora 1 mentre fìttabile, coltivatore e mezzadro svno in fine la stessa cosa, non si comprende pcrchè il caso della mancanza dei raccolti per caso fortuito sia preveduto solo a favore di ciuel IH'imo. La ridu- 1,ione del fitto (e Ja nullità della rinuncia alla stessa) garantiscono al fittabile-coltivatore 1 secondo il pro– getto, la vita nel senso che dai prodotti ùel fondo egli tral'r,\ avanti tutto il proprio sostenbrnicnto e poi l'affitto, quando vi sia margine. Ma il mezzadro, quando anche l'intero raccolto per infortuni atmo– sferici non sia tale da bastare ai soli bi::!ognidi lui, perchò deve pur tuttavia partire col padrone, salvo ad averne sovvenzioni nel caso cli bisogno assoluto 1 cioè di fame acuta? !~i una dispari fa di criteri i e cli trattamento, che tradisce la nessuna preparazione del progetto. Nessuno vorrà. negarmi che la.si debba levare. F1•mERICO .MAIHONJ. (1,o f!11eal p,•ossimo 111111u1·0). J_/1, Crith·a So~inlc e l'Avanti! costanoper l'Italia: mwo ]J, t:!, semestre I,. Jl - per l'~stcro: anno I,. 3H, semestre L. 1!\50. La Critica. Sociale e il ~rem110 1 per Milano: mmo Ji. JH, semestre I,. JO - ver il 1·esto d'ltali.:'l: amw L. 24, semestreI,. 12,50 - 11er CEstero: anno L. 40, semestre L. 21.

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