Critica Sociale - Anno XIII - n. 5 - 1 marzo 1903

CRITICA SOCIALE 67 s1vamente le,!!ge eh d111tto prl\ato 1 della quale il solo interessato ha facoltà. d1 valersi Se le classi di lavoratori) allo quali alludiamo, vivono ancorn in così supina soggezione da render loro difficile anche tdle difesa, ciò è il pHt eloquente argomento a per– suadere la necessità di metterla loro, quanto più ò possibile, a portata di mano. Qui dunque~ sull'articolo 1°e fondamentale della l<'gge - si combatterà. alla Camera. la prima batta– glia: battaglia cli tendenze 1 battaglia essenzialmente di classe. Da un lato la taccagneria malaccorta dei domina.tori, che non sanno prevenire e che concedono tremando; dall'oltro Ja logica ardita e schietta delle classi proletarie, ispirata alla solidarietà. di tutti gli sfruttati, che ò l'illuminato egoismo del progresso o della civiltà. Nò l'esito della tenzone dovrebbe essere dubbio, se il partito socialista - coscienza del pro– Jetariftto - sapesse in tempo vigilare, agitare, volere. LA ÙHITICA SOCIAU;. Gli Orrti delle Espetridi (Critieho allo studio su /,' Italia e i f1·C1ttafi di commercio di A. c.,111ATI o r,. ·E1:c\Uo1). La {(Uestione, largamente illustrata dai nostri amici Cal.iiati ed Einaudi, su L'Italia e i tra/lati cli commercio, non è di quelle che possano considerarsi unicamente con criterii o con 1>rcconccttigenerali di partito. l.,a sua so– luzione ri1>osasoprntutto su dati e cifre, e dalla critica se,,era di quelle cifre e di quei dati non può che essern agevolata.. -Xoi perciò, che pure inserimmo gli articoli liberisti dei nostri collaboratori - o ora, per porli meglio e pili sinteticamente a disposizione degli studiosi o del partito, li fl.bbinmoanche raccolti in volume(') - non possiamo che accogliere, colla identica ospitale larghezza ed ob– biettiYitit, le critiche che, col titolo Gli Orti delle E:spe– ddi, ci invia un aJtt·o valente cultore delle disciJ>linc economiche, il prof. Masò-lhri dell'Ateneo torinese. Dalla cortese tenzone dei competenti i sociali~ti e il proletariato italiano non potranno che trarre maggiori lumi J)Or quelle ponderate ileliberazioni alle quali li abl.liamo eccitati - SJ>eriamo non invano - sino dal fascicolo precedente. Ecco ora la prima parte dello scritto polemico invia– toci dal Masè-Dari. La serie d'articoli, pubblicati sull'ltalia e -i lratlaU di commercio nella Critica .r,:ociale, forse non presen– ta.no tale novità, nelle lamentazioni del liberismo economico contro i danni che il protezionismo nvrebbe arrecato negli ultimi 15 anni agli interessi econo– mici della nazione, che pm1sa ritenersi di qualche interesse il contraddire a ciò che in questi articoli conduce i due autori a concludere che ora. o per loro merito è sb.ita scritta. colla « .... stol'ifl <!elle cifre la piì.t fulgida riprova delle verità economiche e la pili inesorabile condanna di tutti i sofismi clelhLpro– tezione ,,. Però, se non pare opportuno scendere nella so– stanza delle critiche e delle proposte in forbito stile illustrate in quegli articoli ; tuttavia, nell'intcros:se medesimo della serietà. dei suggerimenti contenuti in e:!si cd allo scopo dì stabilire se (per usare le stesse parole della Dire;r.ione della Critica) non si possa sospettare che gli articoli non siano che « .... t') L'lfalia Il j. fl'(l/l{IU (lj. COlll/1/tl'CIO. un \'Qhltn(' !li \11\glll(' 100. - I.Ire Ullll (lm?SSO ]:\ c,·<tiC(I SOCl(l/e), B ote ::i C ,no B,arco una. dilettazione "ana di accademici, fatuo pascolo di dottrinari perdigiorni .... ,,, non ò inutile nò inop– portuno esaminan.' 1 un po' da vicino, almeno un punto dei pili interessanti. Nel numero del 16 gennaio della Critica, nell'ar– ticolo Jl sistema doganale e t'agricolfm·a, a. pag. 26, in fondo, è scritto: ••.• <111. un calcolo diligentemente stabilito dal pror. Bor– diga, reputato insegnante della Scuola. superiore d'Agri– coltura di Portici e anersario al dazio sul grano, risulta. che, mentre la coltura e~tensiva.granaria non esige l'opera che di 12 a 14 agricoltori adulti per ettaro, e quella con– tinua. a base di gran turco e frumento no ,,uolo dai z;, ai 30, le colture arboree e ortensi ne vogliono le so– guP.nti: \'ignoto frutteto intensivo del Kapolcbrno !J0-100 n ,, ,, alla 1H1gliese 40-50 Olil'eto co!ti\•ato intensivamente 60-70 Agrumeto nalermitano vuitura ortense irrigata molto intensi\•n. . 200-250 Nou riposerebbe forse su queste sem1>licicirro il pt·o• 1.>lema di redenzione delle nostre plebi agricole del ~lez. zogiorno? Ohi vonà riscontrare nella. Crili"a questo passo, oltrechò vederne il Jegamo con la trattazione dolio questioni tecniche, commerciali e doganali, riferibili alla coltura agrumaria e frutticola ed alla sua csten sìonc, vedrà• come esso sia immediatamente prece– duto dal consiglio) largito agli agricoltori della. Si– cilia. e del Mezzogiorno d'Italia, di estendere, senza timori e senza incertezze, la coltura degli agrumi e delle frutta a. spese della. cerealicoltura; e dall'an– nunzio che « ò questo il sistema migliore per ridurre al silenzio i sostenitori del dazio sul grnno, per spezzare i latifondi del Mezzogiorno, favorendone hi quotizzazione spontanea, e sopratutto 1)er miglioretrf le sorU (lei, contct(lf11i ,,. Dal passo riferito si rnccolgo110 itffcrnwzioni, d'in• dole più pratica che teorica, che hanno un vero e spech1le interesso: J" fra tutte le colture ~1gricole, di cui son su– scettive la. regione meridionale italica e In. fiicilia, le colture cerealicole estensivo od intensive sono le più sfavorevoli allo sviluppo clemogrnfico di quelle regioni; 2 11 la trasformazione clel!c colture cerealicolo in colture arboree e ortensi risolvo sicuramente o ra.• dicalme11te hL grave questione economica del ~[ez;,;o– g-ioruo e della Sicilia; :r tale trasformazione è facile e d'osito indubbio anche commercialmente, perchò le derrate, prove• 11ienti da queste colture, tro\'ano rapido, grande e crescente smercio in ltalia e fuori, mentre con un so! colpo si \'iene. alla distribuzione dei latifondi i11 piccoli poderi e si migliorano soprcttutlo te sorti dei r·ontadini. 11 programma ò vasto 1 anzi immenso, e ben si può ripetere il latino, ricordato dalla. Dire:donc dellH Critica: « quilt valew1t lwmeri?,, • Sottoponiamo ad una critica moclestn 1 e pedestre, impari certo a.Ila grandiosib\ della concezione di questo risorgimento dell'rtali,L meridionale e della Sicilia, una per mm queste tre affermazioni: r. - li vroblcnw dcmogrnfko, La prima. Donde sia stato tolto, di fra le opere anche re– centissiine del Bordiga, molte e, in vol'ità, pregevoli o serie, il brano ricordato nello studio cli cui si discorre, non si riesce a scoprire. Però nel succoso

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