Critica Sociale - Anno XII - n. 21 - 1 novembre 1902

334 CRITICA.SOCIA.LE che 11. l'utopia 1·eaz-iomffia )1) il " JVinisfero pctrentesi ,,, il " 11assaggio <lalla. luce eleftrictt al JJe/rolio ,,, il tordo ht frasca, e 1l JJassero in tasca. ,,.... e rnngari " l'erlJa, trasfu{la, ,, pèrdono la loro semplice natura di frasi spiritose e parcamente acloprabili, per assu1·– gcre invece all'altezza cli verità scientifiche che bi– sogna ripetere ad og11i istante colJa stessa precisione e collo stesso scrupolo con cui si ripetono le formolo chimiche e matematiche. ]~ questa tutta una ten– denza pericolosa che conduce facilmente all'abisso. E che nell'abisso - abisso metafi~ico, s'intende - l'o– norevole l'erri da qualche tempo sin, caduto, non è chi noi vecla. «*:;. Ò detto " da qualche tempo ,,; e con ciò intendo premunirmi contro la curios;1.obiezione dell'on. Ferri. l I quale, quando lo colgono in flagrante reato scien– tifico, asserisce con una logica tutta rivoluzionaria, che lui non commette in quel momento niente di male, perchè .... per tflnti anni ò stato una persona. por bene. ro- egli dice - ò scritto un tempo una diecina di volumi il'ti di cifro e di ricerche positive; e a quf'i volumi dovete attingere, se volet.A interpretare le mie frnsi, che giudicate inesatte, e non volete es– sere accusati di trucco. Ciò dicendo, l'on. Ferri dimenticR - egli insigne giurista - che in claris 110nfit inlerprefatio, e che, •1uando egli mi dico e ripete oggi che il sole splende a mezzanotte, io non ò nessun obbligo o nessun bi– sogno cli sapere quello che l'on. Ferri afferm,wn ieri, e posso in coscienza concludere che l'on. Ferri dice e ripote una corbelleria. Che l'on. 'Ferri d'un tempo ragionasse diversa– mente dall'on. Ferri attuale, è ben quello che vo notando; anzi è questa singolare diversitit che di'L alla mia critica nrnggior valore. TI Ferri d'antico stampo era certo un positivista; d'un positivismo, se volete, che amoreggiava volentieri col materialismo, cioè con una neo-metafisica; d'un positivismo spesso spesso più Yerbale che altro, ricco di " onanismi in– felleftual-i ,,, di " anem-ieJJsichiche ,,, di " stiticlte=ze cerebml-i ,, e d'altre simili frasi che si vogliono dar l'aria di scientifiche e son fatte apposta. per stor• piare la scienza; d'un positivismo talvolta. così tra– scendentale che parla di " leggi supremo di natura che a tutti i viventi hanno dato l'uso e la disposi– zione degli agenti naturali ,, (I); e d'un positivismo tal altra così formale che rimprovera al Loria di porro in uu primo volume le leggi dell'economia so– ciale e nel volume seguente i fatU che le compro– vano ('). Ma queste infine erano allora eccezioni. Oggi in– vece, passando dal libro alla Rivista, cioè dal " So– cialismoe scienza positit:ct ,, al " SociaUsmo ,, puro e semplice, dobbiamo constatare purtroppo che non soltanto nel titolo è scomparsa la seconda parte del– l'antico binomio. Prendiamo infatti in esame l'articolo della l{ivista predetta che à messo pili di tutti il campo a rnmOL'O e che si può considerare come la pii'L fedele sintesi della dottrina socialista ferriana. Parlo del pirami– dale articolo di l~nrico 1""orrisul " metodo r-ivoluzio- 11ario "(3). Ebbene, il pensiero dominnntc, il Leitmotiv di tutto quel lunghissimo scritto è questo solo: il socialismo non diviene; il socialismo si fa. E cito subito per non sbagliare. (1) \'Cdl 1;oci<1fi111110 e &:iw:a posili-rn, !tomi~ 1894, (lit!,", (11 {~ Idem, L)(lg', t,7, IIOltl z. (3) Jt Soclalùmo, uoma, rasclco10 v11. Bih I\.JLC, 11 Nella medicina sociale - scrive il 'Ferri a pag. 99 - contro la malattia inrettiva dello sfruttamento e della. miseria, llarx e Engels hanno detto: ò inutile continuare nelle cure empiriche e sintomatiche - con la. benefi– cenza in forme pili o meno moderne e razionali, e con le rirorme sociali per il cosidetto miglioramento dello classi lavoratrici e via dicendo. Occorre eliminare lo cause della miseria e queste si accentrano tutte, fonda– damentalmente, nel monopolio economico della proprietà. privata dei mezzi di produzione e di scA.mbio,massime in questo periodo di civiltà. che ò caratterizzato dal ca– pitalismo borghese. Contro questa sorgente di schiaviti, economica e di miserie umane o di iniquità, altrettanto è vano il riformismo piccolo-borghese - dalle cucine eco– nomiche ai balli di beneficenza, dalle leggi sociali sul lavoro delle donne e dei ranciulli a quelle sui 1>robiviri agricoli o sul riJJOSO festivo - quanto ò vano l'uso anar– chico della violenzn personale o collettiva contro questo o quel caJJitalista, contro questo o quel tiranno econo– mico, contro questo o quel tiranno politico. " Il lavoro ò moltq piì, lungo e faticoso e complesso. IJisoy,w,i111:ece dei si11tomi11iho meno apparistenti, com– battere ed eliminare la. causa, fondamentale di tutte le miserie. J:,' poichè questa eli111i1wzione delle cftuse 110,i si 1mò fare cun 1111 colpo <li ril'olla collettiva o di rivoltella 1>ersonale, 11è con un 1n·O{Jetlo (h leggesociale, 1tè con un decretoditfatoriale, bisogna fo1'mare 1t1m coscienzachiara ed energica al proletariato, redimendolo dall'ig1101·a11z<i e drrlser1>ilismo. ~ A pag. 100 l'on. ]~erri rihatte: " Bisogna,fare ogni yion10,osfinatameute,01>ent rirolu• zionaria co,i la formazione delle coscienze socialiste nei 1>roleta1·i cleU'officinae della, terra, 1>ercltè la coscienza sociaHsta è, come dissi, fante volte, la, energia jJiÌt 1'ivulu– zionaria che esista nel momlo sociale.A questa. coscienw socialista 1111lla resiste: nè il jJre<Jimlizio clelf(lviolenza, tiè il 1Jreyiudiziocle1·icale, 11i: la corruzione eleffon,le, 11è U seri:ilismoeconomico.Eissaè il cero ri11ascime11/Q tielle creature wuane, che <1allo sfato cli bestie da soma,assur– yo110alla dig11ilùdi liberi cittadini- e di lai·oratori co– scie11fi.,, Infine l'on. li'erri termina il monumentale articolo con questo precise pnrole: " Jt metodo 1·ii:oluzio11ario (cioè la. fabbricazione delle coscienze) è il solo che crei e rn{for::i l'irre1,'()(:aUilc energia di ogni jJroy1·esso sociale. ,, li metodo dell'on. Verri è dunque il metodo della palingenesi sociale. Un piccolo colpo di bacchett.a magica, una brevo manipolazione delle coscienze, ed ecco la sc01nparsa ài. tutte le miserie, ecco il rina– scimento tlelle creature umane, ecco l'ù-ret:ocabile energia (li oy,ri progresso sociale. Sicchè a torto il Cassola definisce Ferri un " rivoluzionario coperni– cano ,,. No, l'on. Verri è un rivoluzionario autentico, un rivoluzionario nel senso classico della parola, il quale non permetto che la storia faccia il suo corso, ma vuole che una buona volta sia obbligata a cam– minar per la strada che l'on. Ji'erri stima migliore. Ed è solo nei mezzi che l'on. l 1 'erri differisce dai ri– voluzionari di vecchia data. Quelli erodevano neces– sario arrischiar la pelle e farsi massacrare in piazza per rinnovare ivso facto la faccia del mondo; l'ono• revole l!""erri è molto più civile e molto piìi abile; egli sdegna le rivolte e le rivoltelle, e con un po' di fiato dei suoi robusti polmoni vuol produrre tutti i miracoli che abbiamo notato di sopra. Nondimeno egli à sempre diritto, intesa la rivollLzionc in un

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