Critica Sociale - Anno XII - n. 12 - 16 giugno 1902

186 CRITICA SOCIALE lui o.~servato nltezr.osnmente che non In nussia delln Oennani:\ 1 ma quc:;ta. di quella hn I.Jisogno, poichè ò più facile pronederc rapidamente a una mancanza di ferro, che non a quella di segale. A 1>arto l'eccesso as– surdo del ragionamento, il fondo di esso è ,·ero: Msognn considcr.-re che la Germania. ora es1lorta. in Russia per circa -140 milioni di marchi: cho so a questa somnui aggiungiamo gli altri 470 milioni che rnpprosentnno In esportnziono germanica nell'Austria, vediamo agevol• mente che il ttorido lm1>ero corre serio rischio di com– promettere il primato del suo s,•ilupJ)0 commerciale, se si assoggctla nllo 1>retese del partito agrario. Del r~to, le ragioni addotte da <1uesto sono insoste– nibili. Oli agrari accusano i tratt:,ti di commercio del 1891-98cli 3\'Cr cagionn.to la decadenza dell'agricoltura tedesca. Invece: 1° abhiamo già visto lo svilut>J)O co– stnnte del movimento commercialo della ùermania j 2° lo importa~·:ioni sono cresciute )lii',delle es1>ortazionil ~in perchè la Germania ebbe un bisogno sempre crc– ~cente di materie J>rime necessarie alla sua fiorente industria; sia 1>erchòil capitale tedesco fece larghi in• \'estimenti all'estero, di cui riscuoto gli interessi e i dil'idendi sotto forma di prodotti; si:\. perchè inflno il crescere della marina mercautile gormnnica l'ha resa credit1·ice di rorti somme in noli, essi pure pagati in parte con mercii 3° se confronti.uno lo ~wiluppo preso dalla es1>ortazione tedesca verso i 1>aesi con cui Plm– pero è legato da trt1ttati di commercio (1° gru1>1>0) 1 ve– diamo che esso ò assai maggiore di quello della espor– tazione verso i JlMSi coi quali tali trnltnti non esistono (2" gruppo), come appare dal quadro compilato dn1 signo1· Rizzi e che qui trascriviamo: •:sporbu:lone negn t!sportaztone dagli hsflltt i illtllt 1e,;, lrfa ___ Wia hlia __ utt.t2 IU&-tOI w.l~t• ~=· llN-t! IIH·tol auelrtt ~:i; StatldeJl 0 grUPl>O IOH,T 1693,1 4.67,0 -::1!1680,$120M,$ S73,0 ~ s1at1de12°grup1)() 2t",1 1 :s1,,:i 1 e10,• 21,s ~Kzo,, 1 sro1 1, 1081,s <11,, Se poi l'agricoltura sta. passando una. crisi in Oer– mnnia, crisi di cui tutte le agricolture europee Ol'EL soffrono, il fenomeno ò da attrilmirsi a motivi cli ordino pili naturale ohe umano. Ad esempio, il motivo per cui la. coltura. a. eoreali rende poco in Germania, ò reso ben chiaro dal prof. Brentano sopratutto con la. differenza di valore fra i terreni tedeschi e quelli rltSsi e ameri– cani a coltura estensiva. li suolo coltivabile in Uus~ia. vale da 28 a 240 marchi l'ettaro, ne,l'A.merica del Nord da 72 marchi nel Dakota, a. 384 nell'Illinois; nell'Ar– gentina. un buon terreno posto nelle vicinanze cli una rerrovia costa GOnrnrchi all'ettaro. Ora In stessa e.<Jten– sione di terreno in Germania valeva in merlia marchi 560 nel 1886 1 marchi 648 nel 1896 1 marchi 776 nel 1897 1 marchi 774 nel 1898 1 marchi 824 nel 1899. In Baviera il prezzo medio ,tell'ettaro è di 900 marchi! Data questa enorme differenza, come può s))erare l'agricoltura. te• desca di rendere rimunerativa la colth•azìone dei CC• reali, tanto 1>illquando si consideri che i 1 /s del suolo dell'Argentina giacciono ancora ino))erosl? ... t~ temp0 di rie1>ilogare. Abbiamo ,•isto il partito agrario germanico crescere a pote11za 1 collegandosi nl nucleo dei signori fondiari e semireudali della Prnssia e~ Bar o I occidentale, e di n spargere lo suo flln. attrnver.~o a. 1 tutto l'Jmpcro, con una serie di i:;titu.r.ioni, in a.p1m.• ronza. slegato fra. loro, ma nel roudo animate da un unico e grandioso concetto diretti\•o: l'influenza del par– tito su tutta la vita moderna tedesca. 1,: tale azione si esercita sul lavoro, sul capitale, sui prezzi, flnchè, or– ganizzata robustamente all'interno, teula 1>reponderare nei 1>atti con l'estero, sempre logica, co,Heguente a sù stessa. Vi riuscirà? Vitto,·io sinora il 1>nrtìto agrnrio ne ha ottenute: quella estrema è dubbia, perchè contro di e~so si sono collegati la massima parte degli indu– striali, la Lega navale, che ha tutto l'interesse allo in• tensiflcarsi dei commerci, e i partiti popolari. I quali, nella logica Germania, sono tollornnli o concepiscono come fatti naturali le alleanze occasionali coi partiti avversi, quando esse riescono a fini comuni, o 1n1che solo, caeteris paribus, a far risparmin.re al popolo, che la,·ora e che soffre, qualche centesimo 1ml pano quoti– diano. Cosl essi oggi sono pane e cacio con gli armatori di nn\'i contro il rialzo dei dazi, come ieri erano in stretta. unione o in n.llcnnza J>attuita coi cattolici del Centro contro lo leggi eccezionali del cancelliere di ferro. mrettì sen.r.a duUUio dcli:~ birra. o della nebbia. In ogni modo ò bollo, elegante e grnudioso questo mo,•imonto della l'ecchin agricoltura germanica. contro le leggi severo della evoluzione economica. Che se esso poi non riuscirà nel suo intento e se non ritorneremo a una lottn. di tnritre, i cui danni t\J)l>Cna.si 1>osso110 intral'edere, l'Jtalia, e SJ>ecialmente Il proletariato ita– liano, do\'r:\ essere fra i p1·imi a. battere lo mani; e le ragioni si diranno fra poco. AT1'1l.l0 CAUIATI. GLI SCIOPERI E LA PRODUZIONE IV. 1NAMERICA E NlìLCON'l'lNENTE EUROPEO. Germania. Qualche grave sconfitta patita, le crescenti difficoltà. nel l'incere gli scioperi, e le crisi economiche ricor– renti, hanno pii'1 che mai 1>osto dinanzi ai socialisti tedeschi il problema di ben considerare le condizioni del mercato e della produzione. Si è notato che, in generale, riescono vittoriosi gli scioperi che durano pochi giorni i quelli prolungati, nol'e volte su dieci si perdono. Or non è molto, nella Slesia, ebbe luogo uno scio– pero di operRi l'etrni, 't\urato parecchi mesi, che costò al Partito 200.000 franchi dì sus~idi e che fu perduto. l~bbene, mi diceva un compagno tedesco 1 gli operai si disgustarono del Partito socia.lista, in elezioni successive il numero dei voti socialisti decrebbe no• tevolmente o ci vorranno parecchi anni J)er ricon– quistare le posizioni perdute. La. crisi incombente ora in Germania ha di molto ridotto il numero degli scioperi e noi solo mese di novembre 190L essi diminuirono del 50 %, secondo l'Arl>eUsmarkt. I socialisti sono così convinti della crescente diffi– coltà. di ,•incero negli scioperi, i quali tendono ll durare sempre J)Ìll a. lungo, che già discutono sulla convenieuza cli aumentan, Je quote dei 995.435 soci delle Società di mestiere, cJassifìcnndone la propor– zione secondo le cn.tegorie degli operai, per acero-

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