Critica Sociale - Anno XII - n. 10 - 16 maggio 1902

14G ClliTlCA SOCIALE cori otti: colpa del Governo. Perchò fu chiusa la. h()~sinnea contrnttempo; colpa ciel Governo. Perchò non ,·i è l'indennit.\ ai deputati; colpa del ÙO\'Cl'IIO. Pcrchè i hwori sono mal distribuiti; colpa del Go– verno. Perchò il diritto d'iniziath•a, il diritto d'in– terpellanza, il dirit.to di petizione sono pressochè an– nichiliti, per fatto del Governo. J>crchò il Parla– mento è un 1 01ticinn cli favori, che ai deputati fa. il ùovcrno, 11iubito in ciò clall'acccntramcnto anunini– strntivo, che - non s.i dice, ma si sottintende - ò mantenuto gelosamente dal Governo, il quale si gua.rda. bene dalPa.ffrontaro le questioni grosse e dal- 1\~pprestare ad esse soluzioni mclicali. B dopo ciò vi ò ht questione dell'ordinamento del Governo, per dare al paese il regime che gli serva., per metterne in valore tutte quante le attività. li come non è eletto chiaro ... ma probabilmente anche a questo dovrebbe pensare un tanti netto il Governo. .Il Governo, sempre il Governo. Non si può essere pil'1 giacobini di così. Di graiia, ma i deput,di cosa. fanno? Cosa. sono eletti per fore? l'erchè si lasciano denigrare, de1>ri– mere e corrompere~ Perchè itccettano, o sollecitano 1 favori? Perchè, eletti per fare le leggi, non legife• r,rno per PindennWt:1 Perchè non fanno una buona. legge di decentramcilto:1 Perchè non us,1110dell'ini– zintiva? Perchè non interpelh\uo·~ Perchò, quando un poYoro diavolo di rehitore si sgola. alla. tribuna. 1·if'erendo sullf' petizioni, scambio di dar retta, fanno un cicaleccio insopportabile? L'ordine dei lavori è sottratto al JOl'O potere? Non ò dunque la Camern - come si ripete n sa.iicHt - 11 padrona del suo or– dine elci giorno ,, ? Bccetern, eccetera. Le colpe del Governo sono dunque le colpe dei deputati (i senatori, pel momento, lasciamoli pmc dormire, pCl' reverenza, all'età), e i deputati sono come li fa il paese, il quale J)0i ..... è quello che può essere, e non può non essere quello che è. ,:,– .. Detto ciò, non vogliamo parere più turchi che in realfa non :::;iamo. ~.\mmettiamo che di rado la. C11.meri~ fu tanto s1>0- polata, o il fascicolo dell'ordine del ~iorno non f'u m:1i così magl'O. Persino hi filatessa delle intcrrogit– ,,.ionì, illusione e delizia dei deputati principianti, è ridotta al lumicino, e le interpellanze, ogni lunedì che Dio numclai ca.clono come le foglio. O si sta. trnppo hcne.... o decisamente si ò morti. lfa codesto apparente marasmo non ci fa. mettere le mani nei capelli per l'indignazione; o i rimedii esistono, sì, ma non sono quelli a cui il collega. PinchitL accenna o sembra accennare; perchò hi spie• ;.:·azione del letargo è altra, per noi, da. quella che cg'li designa. Xon ci mettiamo le mani nei capelli perchò, se è vero che, {1u,uulo il paese ò in convulsione, anche ratti ritìL parlamental'C ò alquanto pii1 vivace, non è ùer.to che sia un malanno so il paese si riposa. un po' dallo st.ito convulsionario in cui visse parecchi H!lni i nò che c1uel riposo non celi un lftyo1·0 pili pro– duttivo dello spHsmo tetanico cli prima . .1.:: noi sh\mo, p(;r qtwsto ri~uMclo, un po' del parere cli un 11\tro c0ll<'~a, l'on. J!'usinato, il quale, i11un articolo della 8fmupa del 14 corrente C), sosteneva in sostanza. che, i'ie alla Ca.mera. manca il numero legale, il torto noa è <le\la.Ccunora, ma è..... del numero legale. In reultù non v'è alcun bisogno che siedano in penna.• ncnz:t 508 deputa.ti a Montecitorio, e il ciel ci salvi lii~ leggi che fossero davvero discusse da tanta gente. Di fronte al lavoro concreto, la Camera si scinde, w1tura.l111cnte, in tanti Comitati di pili o meno com• petenti pe1· ciascun oggetto, e la massa. dei deputati Bib 1otec::i CJ o B1ar o accorre nei momenti supremi, quando ò sul tappeto la. questione dell'indirizzo generale di Governo, sulla quale soltanto essa ha veramente un'o1>inione - ossia, che è dire il medesimo, ha un reale e sentito interesse. In Inghilterra, avverte il Fusinato, su 670 depu– tati1 bastano 40 a. costituire il Quorum. Non perciò ci accostiamo alla tesi, decisamente reazionaria, del Fusinato, che vorrebl>e commessa la. funziono tecnica legislativa al Ministoro assistito da Comitati speciali, e ridotto il numero dei dopu• tati; con che si allontanerebbe il potflre legislativo dalla. sola sua fonte legittima - il popolo - si sce– merebbe il controllo polit.ico ciel parlamento sul Go– verno, e si renderebbe più difficile - per la ridu– zione della massa rappresentativa - il formarsi, in essa e da essa, dei nuclei di competenti per ciascun ramo cli politica. e di legislazione. Nò crediamo all'cffi. cacia delle picco:e rifol'me procedurali, che altra volta criticammo come esempi di rnicro1ogiu. politica e parlamentare. L'a.ttuale collapsus parlamentare - dice bene il Pinchia - non è occasionale o imputabile a negli– genza; nondimeno esso è transeunte. Di1>cndo,come già accennava l'Avanti! (') 1 chiuno stato di equilibrio fra. le parti parlamentari, che eia.senno tome di tur– bare e che conduce alla paralisi. Le battaglie non si danno per paura di perderle o di non poter pro– fittare della vittoria; la reazione, prevalente in Par– huuento, è tenuta in iscacco dalle forze proletarie cresciute ed ordinate nel paese, e queste sono un po 1 irnmobiliizate dal senso delle forze reaiionarie prevalenti in Parlamento. Si a.vverte la necessità sempre 1>iì1 imprescindibi1e delle riforme: ma a darle, e che sian serie, i mei:d attuali non bastano j a creame dei nuovi una orientazione politica diversa sarebbe indispensabile, e le velleitìt riformiltrici si sgonfiano in aria come bolle di sapone; la stessa Estrema Sinistra. - la frazione più battagliera - è incerta nell'azione sua (veggasi il voto su Tripoli, che non sai se pro o contro), e il proletariato poli– tico sta ancora interrogando Je cose e sè stesso, se debba essere ministeriale o antiministerialc. Ma al di sotto di tutto questo) Jp. forze nuove si formano, la. politica parlamentare potrà soltanto af– frettarne o ritardarne la formazione ineluttabile, e presto tutto ciò che fermenta nel fondo salirò. alla sup"!rfìcie. TI letargo ha i giorni conta.ti . I partiti lo sentono, il Governo lo sente e lo sente la Came1·11. Stiamo tutti come in attesa. Anche il problema del decentramento - uno, senza dubhio, dei pili risolutivi, e che ora, tuttavia, ci riscalda. poco, costretti come siamo ad optai;e fra il monopolio dal centro e l'oppressione dello camorre locali - prenderà, dtt quelle forzo nuove, nuova importanza, perchè l'autonomia è assai meno nelle forme degli ordinamenti che nel valore degli individui e delle masse, e al~ra. si realiiza noi fatti quando sia bisogno sentito, facoltà conquistata, capacità che anela ad esercitarsi. Gli clementi che vi condunanno sono anch'essi in via di divenire. Ed ecco perchè noi siamo socialisti.. .. e paiienti. Lavoriamo, queste nuove forze, ad aiutarle a for• marsi. Il treno è in moto. Noi raccogliamo elci carbone 1 che gettiamo nella. locomotiva. Non postiamo i piedi, nè corriamo su e giù clr,ntro i carrozzoni. 'l'auto, sappiamo che non arriveremmo pili presto. LA CHITICA SOCJAU:. (I) 12 ma-'giO: J1'/'t8()/1dt.:Zll f)Qti.llC<f, Al prossimo 1m11u:ro il seguito deflo stmlio cli PAOLO DHA~I.\S; 1,'011cra di Millernnd.

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