Critica Sociale - Anno XII - n. 7 - 1 aprile 1902

B 100 CRl'f!CA SOCIALE Sarà grave, sarà deplorevole, sarà disastroso, ma. è. }:d è, per lo eccellenti ragioni cosl chiaramente ed osti– nl\tnmento predicato al sordi, da anni c<l anni, da sua Santità. Noi siamo oramai tutti inquinati di socialismo, cnra Tribmw: inquinati tutti, fino allo midolle, di quello che i.I chiama scmJ>licemonto socialismo, ma di cui il socialismo stesso non ò cho una parte, un fenomeno, un aspetto, un corollario; ma. Il cui nome esatto è tutt'al– tro, pili prorondo, più vasto, più comprensh'o, pii1 dissol– ,·cnte: tu una parotn., Il\ critica. La critica religiosa, che ha port-ato alla Riforma; la critica fllosoftca, che ha J>Orlntoal Posilil'lsmo; In critica politien., che ha portato alla Repubblica; la critica seicntiflcn, che ha portato nll'Evolmdono: la critica. economica, che ha Jlortato nl Soch1lismo; In (·rificn estetica, cho ha. portato al Hc• tnt.lvlsmo j In crit.icn.mornlo, cho hn.porlnto nll'Edonismo; e, nnturnlmonte, nncho h\. critica do\ rnp1>orli internn– zionnli, cho porterà fatalmcnto alla fodernzionc di tulli I ))0))011 ch•ili 1 nl disarmo universale, o quindi allo sru– celo di tutte lo istituzioni o di tutti gli ideali guer– reschi. JI Cot'l'itl'f' dtllft .~n,, che ritiene ormai inutile J>rOle· stare contro il Oo,•erno imJ>enitcntc, cd Invocare da esso cuerglcl e risolutivi J>rO\'\'edlmentl di reazione, minacci, minnccl pure, • 1>0lchòsi tratta dell'esercito, d'innalzare lo sguardo al suo CnJ)o Supremo ". Rimarrà, io spero, profondamente deluso: poichò lo tro,•erll ,·cstito in bor– ghese, e magari nel succinto o simbolico abito del!o t.lwutfeu,.; e dovrà. 1>ersuadersl, nllora, che egli ò il cnpa su1>remo non dell'esercito solamente, ma di qunl• cosa. di pili alto e più grande e 1>li1 sacro: della Nazione. Alla quale (è tempo che tutti, volenti o nolenti, se ne persuadano bene) piace assai Jliù ,•ederlo vestito così, da disinvolto mnnovratore del ,•elcolo del ))rogresso, che non freginto di tutti gli sclntlllanli o spettacolosi attri– buti della sonnnilà militarJ, che è quella J)ili antica, 1>iì1trndlzionale, 1>il1 di diritto dh•ino, e quindi men nostra, meno costiLuzionnlo, meno 1>lebl8eitaria. Ed ooeooi nll'nntagonlsmo nngolnro, alla contraddizione striclonto, della "grazia di Oio II o della 1t ,·olontà. dclln :Nazione 111 rorzatnmento accozzato insieme nella formula costituzionale Italiana. Ed ò qul, che ha ragione In • Yenerandn. Canizie": cml, ""'; o si è crl'denti, ed al– lora ò Dio, Dio solo, che comanda e regola e guida i sovrani ed I ])OJ>Oli, a mezzo del suoi legittimi rn1>1>rc– sentnntl terreni; cd allora anche la legge sul divorzio, anzi ogni legge che tenda a regolare le cose della co– scienza e della morale nll'lnfuori della sapienza rh•elata, b una leggo sacrilega o iniqua; cd allora, è dal Yati• enno, e dal Yaticano soltanto, che si dovrà attendere il Yerbo d'ogni riforma sociale, politica, educativa; cd al– lora, bisogna subito, e recisamente, revocare ogni libertà di stam1•a, di 1>arola 1 di 1>ropaganda 1 per im))edire ai socialisti di ~ far appello n, come dico il Corriere dtlla Stra, a ngl'istinti inferiori della. natura umana n, ed ai t:in1s clelcterii delln critica, cloò della distruzione, d'a,·• velcnnre Il sangue, i neni, le fibre, i centri vitali del– l'organismo civile. ÙllJ)Ul'e ..... non si ù credenti E nllorn, ammesso il di• ril:l.o di oritlcn noi sovrano o nel Oovorno, nel JHtrla• mento o ncll 1 uni\•ersitù, bisogna nmmotterlo puro ucll'..:– tottore o nel cittndino, nell'OJ)ernlo e nel soldato. Ma, l.lndnto: non c'ò vin lii mezzo; rnr benedire dal prete le baudiero dei rcggimeuti o lo J)rore delle cora?.zatc, o poi votar leggi per la ))rccedenza del mntrimonio civile o 1>erl'istituzione del di\•orzio, 11011si 1rnò: anche i ù:uu1Jlui 1 anche gli nnalralJcti, J>Cr<1unntoconfllsamcntc, intuiscono che ciò è assurdo, nrtlftclntc, con,·cnzionale; e una ,•olla cominti che le cla.ssi dirigenti non sono in buona redo e <1uindi non hanno una linea di condolta moralmente oncstn., logicnmcnte dirittn, idealmente in• ,•iolnbilc, I J)O))Oli diventano a. lungo nndare ingo,·erna.– bili. Qucstn, ))rOprio questa, è la ,·eritil ,·erai intorno nlla. quale è ,·ano e puerile arzigogolare e tcrgiversnrc con mezzi termini cd c111>cdientiOJ>portunislici e prov– ,·isorii. Se I rlchltunatl del '78 hanno sinceramente manife– stalo l'onesto e modesto desiderio di tornare alle case loro n ri1,igllarvl il lavoro pacifico dei campi o delle officine, 11011 hnnno ratto elio trarre un OV\'iocorollario dni Jlrluclpt di libera discussione J>rorcssnti dall'attuale ùol'erno; e il loro contegno corretto e Jlaciflco, tanto ben lumeggiato da.Ila. 'l'rlb1111a, ,11mostra quanto inge– nunmento essi credessero di esercltnl'O un loro lampanto diritto. Che inchieste ))Olizieschc, quali indagini inqui– sitorie, vorreste mai istituire intorno ad un ratto cosl natur1tle, nd un fenomeno cos\ S))Ontanco,ad una mani• rC11ta1.ione cosl tipica di questo princi))io di secolo? Piuttosto, s'intona perreUamente nl colore del tem))o lo s1>lrito della seconda J)nrto dell'Rrtlcolo della 1'1·ibmw: il Ooverno liberale doven, nel 1>ubblicaro il maniresto 1>erla chiamata di quella clnsso sotto lo armi, mutare radicalmente In dicitura imperativa finora in uso: e spiegare il 1>erchèdi quella disposizione, e dimostrarne In Poche parole In. nccessitl1; cd anche, se da.V\'ero le dicerie cirennicho erano maligno e tendenziose, smen– tirle recisamente, assicurando I soldati ed il popalo, in 1 quel documento che sarebbe diventato storico, che d'ora lnnnnzl l'esercito non avrebbe senilo mai J>iì1, se non a difendere i conflui naturali della 1>atriada ogni even– tuale aggrc~slono esteriore, o a reprimere, dentro di cs~I, ogni 1>ossibilecolPo di mano delle combriccole reazlon1uie. Cosl, da.,,vero, si sarebbe 1>ro, 1 voduto a II togliere subilo ogni moti,•o di indisci1>lina. nelPesercito 111 e si sarebbe parnllzza.to ogni tentatl,·o <Plllccita. pro))ngandtl dei 1t J)artili avanzati II nello caserme; così, daV\'ero, si sa– rebbe definitiva.mente arrivati alla opzione fatale tra il J)assnto e il ruturo 1 tra. la ,·enernnda canizie e l'affn– ~clnante gio,•inczza, tra l'ollgarchill e la democrazia, tra l'obbedienza. bruta o ))nssh'a o la solidarietà ,·olon– tcro<fa o cosciente, ed insomma. tra l'automa e l'uomo. J}o))zione, riJ>eto, è fatale: se non ò per oggi, sarà per domani. 11 La si decida.! ., direbbe l'arguto bòcero fiorentino. llA1110 Pn.o. IL PENSIERO DIJEAN JAURÈS (I) Il r•ut ae garder de la phra.se rif)()– IHli01t1talr, e, comprcnd re pro fondé– incmt IN 101, de l'lrolHIWK ,·ieol11tio1t• HOlrl: dan, le• tcn1p1 nouveaux Op cU. J>ag. 4!. :\.lotto opportunamente il grande oratore del so– ciolismo francese ha acconsentito a raccogliere in questo volume alcuni degli splendidi articoli che ncg·li ultimi tempi ò venuto J)Ubblicnndo sulle co– lonne della Petite Républiq11e. 1 nsicmo con la Dìclliet· razio11c(li 111·inci1>ii dn.lui proposta. o dal Congresso di Tours approvata, o col primo volume dei suoi discorsi - Actionsocialiste - qucstn nuova raccolta. costituisce un documento fondamentale della storia (') Jl',.\,t J H'ltf:'i: Ét11<JU :,«lallflt4. Parh, ltO!, 1.n,ralrle l'fltll Oll{•udorl!', ~ (.'hall~,¾~ d'.\111\11 (fr. 3,:.0),

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