Critica Sociale - Anno XII - n. 7 - 1 aprile 1902

93 CRITICA SOCIALE organizzazione proletaria, in Francia distrugge l'in– fatuazione 11azioualista, nel Belgio si prepara al dif– ficile esercizio del potere; o la negazione ostinata della virtù delle riforme, e quindi la voluttà del dolore, perchè dalla macerazione dei cor1>iprorompa l'esaltazione rivoluzionaria degli spiriti. O la com– plessa, varia e mutevole tattica del socialismo par– lamentare, o un gues<li-smo anche piìt sconsolato e 1>ilt rigido, che attenda impassibile la palingenesi sociale. O il "divenire,, assiduo cd immanente delle so– cietà moderne, o la credenza superstiziosa nella. ca• tastrofe avvenire. i\Ja stram1mcntoillogicoe contraddittorio è l'attcg– ~iamento di coloro che credono nella virtil delle ri– forme, che vorrebbero un Governo che a.vesso il " coraggio della libertà. " e che, per corroborare questo coraggio, rifiutano al Oo,•crno) il. cui danno tanti buoni consigli, il suffragio dei propri Voti. ]ii da qual parte, di gra.zia, dovrebbe venire questo CO· raggio? }'orso dalla coscienza della propria forza? !fa voi, che avete tolto alla democrazia le energie pHt salde e numerose per formare con queste un partito a contorni pii1 precisi e con iscopi pii1 alti, voi ben sapete che la democra.zia. borghese, senza di voi, è troppo fiacca per resistere alla reazione; o le converrà cedere, o le bisognerà vivere alla giornata patteggiando col nemico. J I " coraggio della libertà " non le può venire se non il giorno in cui Jc forze, che le sono nate nel grembo, non abbandoneranno la madre, ma le si stringeranno intorno a difenderla. Nei regimi parlamentari, nei quali gli indirizzi del Governo si desumono dalla aritmetica dei voti, non si può pretendere ciò che non si contribuisce a creare. Se si crode altrimenti, si farà dol misticismo, ma non certo della politicfl. . .. Vot.i di fiducia, dunque; attenuazione del nostro 1>rogramma anche, minimo, cosl da adattarlo alle con– tingenze ministeriali; rinuncia, non confessati, ma tacita, del nostro carattere rivoluzionario: ecco, se– condo il " socialismo intransigente "' le conseguenze logiche di quoi::1ta tattica parlamenb:~rc, che ormai trionfa in tutti i maggiori paesi d'l::uropa. Ma chi pensa in questo modo assomiglia a quel viaggiatore che, man mano procedeva in direziono elci suo parallelo, si stupiva che la vicenda dei giorni e delle notti non seguisse con la. 1>nntuaJità. cli una voUa; egli non rifletteva, che, mentre si moveva sulla crosta della terra, la terra gli girava sotto ra1>idis• sima ed instancabile. I partiti estremi sanno cliavan– zare e cli conquistare nuove fo1·ze, ma ignorano o vogliono ignorare che le forme ra1>prcsentative hanno camminato ancor esse. . Un tempo, due grandi partiti si combattevano in quasi tutti i parlamenti del mondo, e si alterna.– vano al potere. In Inghilterra la lunga ed ostinata lotta fra i 'l'ories ed i JViglls riempie un mezzo secolo cli storia; in Italia, tutta l'infanzifl, della nostra. vita 1>arlamentnre è intessuta. della contesa fra la Sinistra e la ·nostra. Oggi iavecc le cose sono profondamente mutate. ],a presagita. formazione di una" massa reazionaria,,, conglobante tutti i 1>artiti antirivoluzionari, non solo non si è per anco avverata., ma, al coatrario, i par– titi si sono andati frazionando e moltiplicando. Oli ò che gli interessi economici, su cui sono sostanzial– mente fondati i partiti, hanno risentita la complcs– sit.\ oncle è fatta la nostra vita moderna, o hanno dovuto dividersi e suddh'ldersi, cercando di seguire le fatali evoluzioni delle cose. D'altra parte i partiti, che prima. obbeclh•auo soltanto a interessi immediati, sono venuti accogliendo anche gli interessi remoti, trovando così, nelle presagite forme dell'avvenire, un nuovo argomento per distinguersi ancora. Per tal B1b1otecaGino B1arc-o modo noi abbiamo oggi, pure in uno stesso Gruppo, tutte le più varie sfumature e tutti i più opposti interessi, che si alleano o che si scindono secondo le contingenze del momento. Ora, è evidente che, data questa nuova condizione delle assemblee rn1>presentative, il Governo non può mai rappresentare un Gruppo unico, e non può mni sviluppare il programma di un determinato partito. E$SO è il prodotto cli una combinazione, co mbina– zione mutevole, instabile e complessa qua.si como quelle della chimica organica. Ma quale ò la conseguenza di questo fatto? Pre· cisamente questa: che ogni Gruppo od ogni partito! votando per il Governo, non consente in futto i programma del Governo, non afferma che il Governo sia l'espressione di tutti i suoi desiderii, ma si limita n. sostenere una d1th1 combinazione di l)artiti politici. Il senso tmdii',ionalc del " voto cli fiducia 11 non ha quindi pili alcuna ragione di essere; esso è stato su• perato dalla fatalo evoluzione dei regimi rappresen• tath·i. lla queUo che noi diciamo - e non abbiamo corto l'aria di scoprire delle novità - distrugge anche una superstizione connaturata nei partiti estremi d'Italia. l..'on. l3arzilni, che pure ò ingegno agile e fine, in• sistc da alcun tempo in questa idea: che bisogna spingere il Oovorno a cercarsi fuori della Estrema Sinistra la sua maggioranza, pcrchò il Governo o l'l~strema riabbiano la loro perfetta libertà d'azione. l'erfetta libertà. di che cosa.? Evidentemente la libertà nell'Estrema di combattere la politica reazionaria. del Governo, o la libertà nel Governo di inaugurare cosif– fatta politica.! Perchè ò qui il nocciolo della questione. Costrin– gere il Governo ad abbandonare l'gstrema per ap– poggiarsi ad nitri Gt·u1>pi 1 evidentemente del Ceatro e di Destra, vuol dire ohbligare il Governo a rinun• oiare a una parto del suo,1>rogramma - quella parte che per noi è la pii1 vantaggiosa - per sostituirla con il programma ed i metodi dei suoi nuovi alleati. La cosa è cli una scmplicit:\ froebeliana. Poichò il programma del Governo è una specie di mosaico a cui ciascun Gruppo della rnaggiornnza porta la sun pietra, poichò J'indirizzo di un Gabinetto ò la risul tante delle diverso forze che concorrono a sost(• ncrlo, è evidente che la diserzione di alcune di quesh forze, e la loro sostituzione con altre di direzio1u: contraria, porterl', ad un risuJtato diverso. Nessuna affermazione ò più semplicista di q'uella con cui da quasi tutti è giustificato l'n1>1>oggiodei socialisti al :Ministero attuale: l'afl'erma.zione cioè che il voto favorevole significhi soltanto un voto contro il Ministero Sonnino. lL voto invece ha un significato più largo e più complesso: significa introduzione nel programma ministeriale cli quel bagaglio cli riforme, che sono pili urgenti e necessarie al proletariato, azione non transitoria, ma assidua cd immanente sull'indirizzo politico del Governo per piegarlo verso Sinistra, neutrnlizzn.zione delle forze incerte e peri– colose della maggioranza. Intorno alla graduale conquista. del potere corrono ancora opinioni molto erronee. In generale si credo cho la conquista non voglia dire 1>nrtecipazione al 1>0tere,ma sia soltanto l'aumento aritmetico dei seggi socialisti nel Parlamento. I1wcce la conquista, per essere effettiva. e graduale (a che pro, se non dovesse esser graduale, conquistare posto per posto? Non ,•11r– rebbo meglio ftttondere la famosa " dittatura del proletaL·iato "?) 1 per essere sopratutto efficace stru– mento di elevazione per le classi che si vogliono redimere, deve voler dire asservimento parziale e graduale del potere politico ai propri fini. Deve es– sere insomma uno degli atti, anzi l'atto sommo e sintetico, per cui si compie quella u penetrazione socialista"' con cui Jaurès, il più poderoso intelletto

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