Critica Sociale - Anno XII - n. 3 - 1 febbraio 1902

CRITICA SOCIALE 47 Nella revisione del manoscritto (che è uno dei più necessarii, so non dei pilt piacevoli, còmpiti di ogni compilatore di Riviste) ci urtammo in quello due frasi che ahbiamo JJii1 soprit stampate in corsivo; e poichè da quell'ufficio SJ>ecifico completo non ci tra– luceva alcuna idea chiara (si trattava della nomina cli un medico, e completo ci parve potesse essere l'ufficio di qu::ilunquc mcclico-chirnrgo enciclopedico, anche so sia. ratto .... eia veteri11ario)1 credemmo di trovarne Ja chiave nella frase successiva elci modo migl-iore col quale il predetto " ufficio completo " vuol essere compiuto. Vondcmmo perciò i due con– cetti in uno, scrivendo (a parte qualche flitra. corre– zione di semplice forma) che " i doveri del Comune clcbbouo volgersi cssenzia.lmentc ad assicurare ·it miqlior 1)08SiUile funzionamento dell'ufficio speei– fic0, ecc., ecc. 71 ; e che però " fra più 03:u~idati, che soddisfacciano ·u[Ju<tlmenle a questo requ1s1to, le Am• ministrnzioni preferiranno chi meglio risponda 71 agli altri due criterii - così com'è stampato nel m1mero scorso del la Critica., :Ma Ja forma nostra. - hi quale, 11011Jo dissimu– founo, accentuava pÌll nettamente l'assoluta. preva– lenza. che yuol essere detta al criterio tecnico - non piàcque agli egrngi Relatori; tant'è ~he, nello strolcio da. diffondersi nel .Mantovano, stralcio che è ora sotto i torchi, ,·enne ristabilito il primitiY0 concetto, e alla frase " il mi[Jlior JJossibi.le funzionamento ,,, venne sostituiht la. dicitura: " un completo ed ottimo fun• zionamento ))• Della q_uale, secondo noi, la scarsa chiarezza. è il minore dei difetti. Confessiamo che, se usando e forse abusando dcll'jus ùnpel'ii direttoriale, avevamo mo• dificata la frase, ern perchè in questa materia, noi ci accosfouno all'opinione es1JOstadal nostro S.; anzi siamo d'accordo con lui pit1 cli lui medesimo. Pe1· noi il criterio tecnico clero avere una pre,·a• Jcnza non solo relcttiv<t, ma assoluta. [n ultre parole, esso deve essere il solo 1)er (leci<lere lct nomimt; gli altri criteri i possono valere unicamente ver l'esclu~ione. Un candidato immorale o senz;t cuore, o che tutti i suoi precedenti fanno credere spenderà gran parte della sua atth•it.\ a combattere i cl'iterii a cui si ispira. l'amministrazione, può per questi titoli essere lasciato eia parte. )!1 chiaro che per l'esclusione OC· corre chc 1 non ùircmo gli imlit-ii, ma i (alti, siano gravi e precisi. All'infuori di questi casi, noi pensiamo che il cri• terio tecnico debba imporsi assolutamente. B 1 appunto per le ottime ragioni svolte dal nostro carh;simo odierno collaboratore, crediamo non vi sia altm mas– sima adottabile se VO"'liamo davvero inaugurare si– stemi nuovi, c1diquali°il favoritismo e lo _spirito di camorra siano esclusi per eia.nero. Se apriamo loro 11110 spira(t'lio sotto l'orma di considerazioni politiche e mor(tili,~la contemperarsi con le tecniche, essi ~:•· ranno hen presto i padroni del campo; e questo, d1cc assai bene il nostro collaboratore, avvcrnì tunto nel Mezzogiorno q1wnto nel Settentrione, e saremo tutti Sllltici a un modo. Che dire della strana induzione, che fa la nela• zionc pel Comune cli Moglia, dalla fede socialista al probabile valore tecnico del canclid,~to? .I~perchè non sarà almeno ugualmente vera l'inYers:i, che cioè il valore elci profcssio11ista sia una cap:.ll'ra altrcsì clelh~ sua serietà come cittadino? 8 con che stru– menti pesare hi sincerifa della fede politica, quando essa sia cli ventata titolo favorevole nei concorsi? ]~ come misurare a. pw1ti, il valore morale, il valore politico e persino il bisogno: Tutto questo ci ha l'aria d'un giochetto. Considerazioni cli questo genere è anche troppo che s 1 impongano talvolta ai giudici 1 magari inconsapeyolmente 1 senza stare a teorizzarle. Secondo noi, il Consiglio comunale elevo essere il vero elettore dei funzionnri co11n111;11i 1 pcrchè è esso che ne C no B1ar o tiene dal corpo elettorale il potere e la responsabilità, e funziona, sopra la Commissione tecnica, come un giudice d'appello; ma non ha diritto di sovvertire i criterii che s'imposero a quella. Seguendo la teoria rigida eia. noi enunciata, vi sarà. qu11lche socialista di meno impiegato dei Co– muni, ma le Amministrazioni socialiste guadagne– ranno di rispettabilità. e quindi di forza. Non si dirìt che per noi val meglio un a,sino socialista che_ un dottore cl\\ltro partito; e al postutto non sarà male che i giovani, i quali vogliono rendere testimonianza a fa,•ore dc11a fede socialista, sn.ppiano essere nnchc ccl anzitutto ottimi medici, ottimi contabili 1 ottimi ingegneri, ecc.,· ecc. l~ una. prop11ganda anche questa, e forse la mi– gliore. T,,\ CHl'l'ICA. PERUNPOWl'A DJMEN'l'ICA'l'O Pompeo Bettini. Chi ricordava, a cinque anni cli distanza, il poeta. ma– linconico e vibrante, spentosi, poco piì1 che trentenne, fra il rimpianto di radi amici, 11eldicembre del ::l6? 11 suo nome, associato a quello di un collaboratore fldo e sagace, Ettore J\ !bini, è l'iapparso in questi giorni sui giornali, che concordemente banno registrato il felice successo del dramma ,·ernacolo f vincitori, rappresentato la prima., 1 olta.,poche settimane fa, sulle scene del Carenno, dallo Sbodio. Jn , 1 cste ita.liana non aveva fatto fortuna; non a, 1 ea desto il buon volere di nessun capocomico, e dormh•a ignorato. Tradotto in meneghino, ebbe sort.e pit1 seconda e 1 riesumato, riesumò per brev'ora il nome dello smilzo ed industre correttore di bozze, che ebbe J>ill scienza clitanti illustri e vacui catledrant.i) che ))ur vanno per la maggiore, e un'anima 1>oetica.pili ~ne e pii, J)C· netrativa di tanti diplomati facitori di versi, che pur figurano tronfli su per le rassegne e le crer;tomazic. La. notizia del successo dei Jli11citol'i e la lettera alata e arguta, che il 'l'urat.i 1 stralciandola dall'ormai ,•ecchia edizione del dramma tardi fortu11ato,1rnbblìeòtestò nella Critic(i di capo d'anno mi invogliarono a cavar fuori dalla mia piccola biblioteca un libercoletto di versi a mo caro - tanto 1>il1caro 1>erchè quasi ignorato - e che pur da un pezzo non isvolgevo, e a rileggerlo in– tet"O: il libro dei versi del Bcttini 1 edito nel '97 1 in mo– desta ma linda edizione, per le cure pietosamente fraterne cli Gusta.Yo].racchi, presso il 13rigola. E, rilettolo, mi dolsi di avorio lasciato tanto tcm1>0 dormire, come ci si duole d'aver tmscura.to un amico triste e diletto, e mi co,ninsi ancora e più consapevol• mente essersi spento or fan cinq_u'nnnicon Pom1>CO Bottini non 1rnre un'anima. socialisticamente e, direi, dolorosa.– mento entllSiasta e un drammaturgo - come testimoniano r vi11citori - geniale e forte, bensì ancora. una tempra lirica. fra le più squisite e le 1>il1 sensitive, un poeta, so anche imperfetto e qua e Jà_ trasandato, tutta.via, almeno nell'insJ)irazioue e negli affetti, fra i 1>illpersonali e J>ill schietti. J\ poichè giova. di tanto in tanto 1>orger l'orecchio anche alle YOCi 1 che ormai sono fioche 1>er gli anni e per l'oblio, e un raggio di vera poesia - al pari di un sorriso - fa sempre bene, Sl'olgiamolo un poco insieme il postumo libercoletto 1 ed esso eì ria.p1mrir1\fresco e ,,ivo come allora che la. fida. pietà del .Macchi lo al!estl. E di fra. Pincrnciarsi o il contendersi di tmte opposte idee e cli tanto. o frainteso o ambigue p.lrolc, si profllcrà sere•

RkJQdWJsaXNoZXIy