Critica Sociale - Anno XI - n. 4 - 16 febbraio 1901

52 CRITICA SOCIALE liquidazione ,,. L'on. Sara.eco allora rìluttò. Ma il fatto è. Nè, per la stessa sua composizione (tu !lei stato di1.vvero splendido, amico Galimberti 1 nel chiarire testò questo punto), questo Ministero potrebb'es.sere altro. La liquida• zione è finita. Non resta che liquidare i liquida.tori. JI nostro polliceverso, lo vedete, è pri\'O di accanimento. Non ingrati, nò immemori, siamo strument,i della fatalità delle cose. Nò su ciò insisto, poichè, per incoronare la vittima - che forse, del resto, i1woca il sacrificio libe– ratore - non troverei, nelle mie Jlovere aiuole 1 rose pili fresche e piì1 aulenti di quelle che coglie,•a ieri l'amico Barzilai nel suo fiorito giardino ... Egli ò che non possiamo acquetarci più a lungo a.cl u n sistema, il cui solo lato buono non istà nel fare, ma nel 1,0,i fare e nel disfare il già fatto. Sarebbe questa la stagnazione e la morte del sistema. rappresentativo. Nè l'Italia può ormai più tollerarlo. Pl'edicando J)Ìlt lunghe pazienze - lo diceva benissimo ieri Pon. Giolitti - noi stessi, partiti estremi, saremmo so,•erchiati. D'altronde i fatti dimostrano che il non fare non ò pit'1 pOS$1bile: il moto, iu una o nell'altra. direzione, ò f,\tale, e il moto disgiunge le due scranne sulle quali, on. Sa• racco, vi siete illuso di poter rimanere seduto. Lo dimo– strano i fatti di Genova, lo dimostrano le leggi reazio– narie che avete pur dovuto lasciar presentare al Senato. L'una, quella per lo scioglimento dei Consigli comu– nali, che sarebbe la morte del Municipio italiano. L'altra, la. legge antianarchica; questa legge enorme, la quale mi ha ratto pensare che l'on. Gian turco, scantonando di secolo, abbia immaginato, non già di passare al XX, ma di esser rinculato al secolo XVlll; quella legge che ca– nonizza lo spionaggio, che fa delitto l'aiuto alle famiglie dei percossi, e che parla bensl di anarchici (chi li defi– nisce?) ma. ognuno intende che ))Otrebbe eolJ>ire domani qualsiasi oppositore del Governo. Conosciamo questo latino: lo ap))rendemmo, un po' a spese nostre, da CrisJ)i e da Pellou:>.: 1 ed era anche l'ono– . revole Sonnino della com1>agnia! Perciò siamo arcigra.ti all'on. Oianturco. Se del nostro voto qualche dubbio rimaneva a qualcuno di noi, egli ce ne ha libera.ti ! ì\fa quand'anche questo nostro voto, per dannata ipotesi, dovesse (per qua.lcuno dei misteri liturgici del sistema, al qua.le alludeva. testò l'on. Pellegrini) condul'l'C 1 per un istante, a una designazione in senso reazionario; non però noi ce ne dorremmo. Perchè nulla ci 1,are 1>it1 reazionario del perdura.re del nichilismo attuale. Siamo fermamente convinti che, un po' prima, un po' poi, le forze reali prevarranno. Dopo la Camera c'ò il ))aese 1 e non tutta la storia si chiude nei piccoli complotti di corridoio. Del resto l'esperienza non ò vana maestra; o le due battaglie ultimamente vinte, una qui dentro, l'altra sulla Bìviern,, avranno pure insegnato qualche cosa (oh! una istruzione, t>Crverità, molto obbligatoria) (ilarilù}, avranno insegnato qualche cosa anche ai successori. L•; Tln; vu: D'USCITA. - Noi }; LA S1x1sn:A. Comunque, ehi sarà. morleratore cd interprete della situazione troverà ben nettamente segnate le tre vie. La. prima: l'attualo equilibrio instabile. 11:sso è giudi– cato. Pròroga tutto, nulla. riso!ve. r.,a.seconda: una orientazione reazionaria; tanto peg– giore e pili funesta quanto J)il1lan•ata e insidiosa. Questa à la soluzione riyoluzionaria; rivoluzionaria a ritroso, salvi i contraccolpi. li paese sceme i visi sotto le ma– schere noleggiate. Ed è per \'Oi, io J)Cnso, on. Sonnino, cbe il geniale II porco <lei gregge di EJ)icuro ,, 1 come o~·azio definiva sè stesso, tornì. il verso presago: NMu– ram repelles (urca ... Vedetci c'ò anche la parola. (Si ride). Beninte.-:ochmque che il nost.-o voto passa so111·a il capo dell'on. Saracco e, dO\'unquc col1>isca 1 rimbalza e va. a ferire sopratutto voi. '1.'crzo: l'orientazione della libertà.; ossia lo Statltto, accettato alfine, dopo ben 50 anni 1 lealmente, integrnl– mente, per tutte le classi di cittadini. Ebbene, ce ne contentiamo, nè oggi chiediamo <li pii\ pcrchè (ve IO dice il nostro ordine del giorno) nella Ji. bertà vediamo la chiave con la quale tutte le riforme - ))Olitiche, t.ributarie, economiche - potranno essere oggetto di conquista pacifica e civile. Se1>pelliscano i morti i loro morti; J)Oi il nuovo secolo prO\'Vederà. ai casi suoi. Jo non so se, dicendo queste cose, io faccia piacere a.ll 'on. Giolitti, o in sua vece all'on. Villa, e s'io giovi o nuoccia a!Pavvento <lei loro regno. Una. cosa è ben certa e occorre appena clii' loro: " noi non siamo <lei vostri ,,. (Si 1•ii:olge all'on. Giolitli). Questo, per esemvio, vi giova! (/larilr't). Salito al potere, on. Giolitti, ci tro\'erete ancor vivi. l,e concessioni vostre, lesinate, limitate col bilancino al mi11imum necessario 1>cr evitare una ripetizione delle tragedie di ~\linerviuo ::\[urge, i vo8tri silenzi molto pru· denti, sono lungi da soddisfarci; quella. utopia delle utopie che è il Yostro Stato imparziale, Su))eriore a tutte le classi e ai conflitti di classe, librantesi alto negli SJla,zi interstellari della storia, non entra. nella nosti·a mentalità. plebeia.mcntc terrena. Quanto ai fati av,•enire del socialismo, a che disputame oggi con voi ? Del ))re– sente, non del futuro remoto, trattano gli uomini di Stato. :\Ta, suo buono o malgracloi delle dichiarazioni dell'o– norevole Giolitti noi intanto lealmente ci diciam paghi. Uomini di partito e di propaganda, andiamo di gran lunga pii', oltre; egli concede, all'intento cli ,li,.;;arma.rci; noi tencm d'occhio le armi; ma 1 fidenti nell'a\'Venire, pensiamo che chi avrà miglior filo tesserà. miglior tela. (Co,mnent.i). Come parlamentari, accettiamo quel minimo, intanto, ch'egli offre al paese, ratiflchiamo l'impegno che egli prende, disposti a. rammentarglielo all'occasione; perchò questo crediamo: che la flOlu:.i;ione da lui additata sia la sola. che conci lii gli int<lre..;;sidel presente coi cli ritti del• l'avvenire, sul terreno comune di un pacifteo, ordinato, civile p1·ogresso. ( Vire approcazio11i et Sinistra). J<'rale tre soluzioni, ::;ceglierì~dunque ehi deve. A. noi un c6mpito solo si imponeva, e lo abbiamo assolto, quello della llil1 assoluta. :;;incerità. J.'on. Sa.rncco ebbe in questo da noi piena ade::;ione al suo desiderio. F11ccianogli altri altrettanto; e salveranno il credito del Pa.rlameiito e forse gli stessi interessi che rapJ)re– sentano, certo gli interessi pili generali del paese: cre– dito ed interessi che da nulla sono pili letalmente feriti che dal perpetuo equi,•oco, in cui la vita. politica ita- 1.iana.da sì lungo tempo si swvo\ge e si immeschinisce. ( Vii:issime approrazio11i, ed a;wtausi alt' lc::.fre11ut Sini– stra). ?'orniamo ad aoocrfire i committenti degli an/lunciati oolumi di :Uohrin!J, Engels., K.autsky, che essj riceveranno il primo fra pochi giorn,: il secondo supergiti per la fine del mese cor– rente, e il ferzo, se non sarà possibile in marzo, entro il prossimo aprile,

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