Critica Sociale - Anno XI - n. 1 - 1 gennaio 1901

CJ1TTlCA SOCIALE Si fr.'ltta di far cosa eftìcacc, prudente, feconda. HiCO· stituit:t la 1~atria politicamente, rinvigorite lo condizioni della pubblica 1innnza, conviene rirostituire l'uomo ita• liano in tutte le sne forze tisiche e mora1r 1 rigenerare l'agricoltura, compiere alac1·emento quello riforme che Yfllg<rno a 1:iollie\·o vero e durevole delle classi lavo– ratrici. li Comitato invita in mo<lo J)nrticolare la stampa, i 1i.lunicipi, i Comizi r1grari, le Camere di commercio, le Accademie e Società di medicina e d'igiene, le Società. opernie, i moclici conrlott.i, tutti coloro che J>Ìl1 YÌ\'Ono fra il popolo e più lo amano percltò meglio ne conoscono le soffernnze e le virH1 1 a. collaborare ai suoi studi e all'impresa sua, co111u11icnndogliquelle notizie e quei coniligli che possano giovare a. sosteg110dell'al.iolizior1e grndualc della tasRa del sale e a. suggeril'C quei mezzi che meglio conducano ad essa, rinrnnendo nel concetto di non turl.ial'e le condir.io11ìdella. puliblica finanza. L'opera, cui i J)romotori e i propug11atori tutti dell'a– l,olizione g1·aduale ciella. t:1Rsa del sale si accingono 1 non è facile: per compiel'la occo1·1·eprevedere e JH'e,·enire tutte le difficoltà., affine di persi,.;.tcre poi con costatlza invincibile nel propo.o;ito di supernrle. Se la J)uùlilica opiniollc, ro:-ì come de,·e aHcnire nei pac:-i liberi, vorrìi collallora1·c cou noi, noi i'iperiarno che il popolo it:iliano poti·à fra non molto tempo \'Ccler CO· rona.ta da felice succc,;,soque:-t::ti11iziativa 1 hl. quale cor– ri,;ponde nel un voto che, giii. pit1 ,·olte strenuamente manifei'itato <la pensatori e t1h,ntro11i,esce pure quot.i– dianamente dal cuol'e di tante povere nuHll'i, di tanti lavorato1·i sofferenti, costrott-i 1 in mezzo alle fatiche del– l'ag-rìcolttira e dello rnanifa.tture, a 1·estringere .sover– chiamente, per sè e J)Ci 111·opri 1\glì, i\ consumo d'una sostanza tanto necessaria all'umana salute. 1L CO~ll'fi\TO: Jifuss1 Gu.;$}:l'Pl•:, v1·eside11fe - llOSE!,1,1 .PAOI.O - FOl'POl,1 ÙAHLO - J,'O!tTUNATO Ùll)STIXO - LUZZ,\TTI LUIOI - SAXGUIXETTr 1\DOLFO - Sox:o:..-oSmxi:v - Sn:1w;o CA– RD!mO- SUAltDO .1\ U:~!:-1O. Un A.rgoment.o solo vogliamo ancora Agginngere: La tassa sul sale è per c:cccllenza. una di quelle imposto progressh•e a rovescio di cui parJava l'ono– revole Giolitti, pcrchè un uomo, sia ricco qunnto si vuole, non può consumare unf1 quantit.'t cli sale mag– giore del povero. )ht, flnzi 1 si verifìc:-1) per impre– scinclibile necessità. fisiologica, che il povero. devo consumarne <li piì1 perchè si nutre di Ycgetali, una alimentazione questa che richiede m::ig-gior uso di sale, e perchè non può ricorrere ad altro condi– mento. Questa non è un\1ffcrmazione g-ratuita, nè mini– mamente una esagerazione. ·j:: provato in modo in– dubbio dalla fisiologia, che chi si ciba di vegetali non può conservare la salute, non può vivere, se non fa hu·go uso di sale uclla propria alimentazione. Oli studi etnografici confermano solennemente questo fatto; Je popolazioni cnrnivore non Adoperano irnle, od anche ne ignorano affatto l'esistenza; per i po– poli clic invece traggono il loro nutrimento in pre~ valenza dal regno \'egctale, il sale rnppresenh\ daY– ''ero una ye1m1,a, preziosissima; in taJuni paesi esso vale come moneta. Viaggiatori e studiosi descrivono unanimi le sofferenze, ht fame (li sale di queste po• polazioni quando per qualche rngione esse ne ven– gono a.·mancare, Ja brama. con cui esse nllorn lori– cercano anche mcdh111te guerre snnguinose, i segni di g-ioia con cui l'accolgono in clono. L'on. Carclarelli nel suo notevole discorso (ses– sione 1881-82, pag. 8821) ha insistito sul consumo maggiore del sale in chi si nufre di farinacei; e di farinacei, cli vegetali è composto pur troppo quasi unicamente il Yitto d0I povero, in ispecie quello clelle nostre popolazioni rurali. BIJbene, in ctalia il prezzo del sale è superiore a quello che è presso tutti i popoli civili. fl sale comune cost:1 in J.talia 40 centesimi al chiJogrnmmo e 80 quello fino; in Germa.nia 25 cent., in Svizzera 21, in Francia 10. e o 81 r S01·go naturale una dumanchi, alla. quale giorn rispondere perchò potrebbe racchiudere un'obbie– zione. Como mai un Comitato parlamentare tanto au– tore,·ole, dopo essersi proposto fino eia! 1881 la gra– duale abolizione della fossa. sul sale, non venne n capo di nulla? };ppure in questi periodi di tempo grandi somme vennero gettate in ispese improdut– tive ed in imprese calamitose. Dobbiamo confess;1re che, quando si vien me110 a promesse così solenni, su cnpitoli che riguardano i veri iuteressi popolnri, non si ha diritto di hlrnentare che 1c istituzioni p..1r– la111e11tarisiano screditate e µ:uardate con scetticismo <hl! popolo. . . . La seconda proposta che presentiamo è J'abolizione di ogni. aaz:io 111terno <li consumo 1101:ernatil'o. La necessiti\ cli fJ;IJOlireil da.zio consumo viene ri– conoscinb. da tutti, e Ja condanna pili esplicita parto dai nost.ri stessi gornrmmli, come risulta dalle di· chiarnzioni di Brnuca, di H.ubini, di "Maggiorino l◄'er­ rari~1 di Giolitti, fatte alla, Camera; si soggiung·e però che il pronedimento 11011 è attuabile nelle odierno condizioni. Si può rispondero che 1 quando, nel L803, cJ:.1. me e da ventun altri deputati renne fatta la proposta d'.1bolire il dazio interno governnth·o sulle farine, sul pa.ne e sulle paste, la co:sa sembrò im– possibile; pure si dovette :tttuare alcuni anni dopo, sot.to la. pressione dei moti popolari. JI primo passo e decisiro \'Orso J'ftbolizione dei dazi interni di consumo non si ritrova veramente nei timidi progetti cli Vaceholli) di Coreano) dì Car– mine g-i;'~presentati alla. Camera; ma essi sono al– meno indizio della sit,11<1zione. A giudizio nostro, il primo passo decish·o dovrebbe consistere nelPalloli– zione del canone gO\'Cruativo di d:-izio consumo. Li– beraJi così i Comuni da questo aggravio e da questa Cfltena, potrebbero abolire l'imposta. Non solo un simile provvccUmento s'impone sotto il punto di , 1 isbt del dazio consumo, m:i è fonda– mentale per i Comuni che aspirano All'indipendenza, tribntaria. e a di,·entare veri centl'i di risorgimento liberandosi dal giogo fiscale e burocrntico del Go– verno centri:de. JI nuovo e forte movimento di lihertìt e di auto– nomia. sorto nei nostri Comuni, e che deve fa.r capo ad una riforma radicale deJle leggi che li gornrnano, vuole e suppone che i Comuni stessi siano liberati dalla. quota govern:,,tiva del da.iio consumo. PJETRO ALBEHTOXI. (/,li (111e lit p,·ossimo ,mme,·o). NUOVA SOLUZIONE SOCIALE? (L'imperialismo americano e O. 'ftf.) (1), Nel suo gran(!e osservatorio mondiale, fra le l.irumè delta capitale inglese, il corrispondente O. Al. della Cri– tica Sociale appare colpito da profondo stnJJOre: egli scoper$e un fenomeno nuorn, vide una soluzione sociale novella aJ)parire all'Ol'izzoute internazionale. 1l capitali~mo ~ egli sci·irn - nei grandi raei::i indu~ striali, ò andato preparando l'imperialismo a base eco– no111ica.; e !e clas:,i operaie iu <1uesto nazioni torcono lo sguardo dalla chiara. formula: Operai <li tutto il 111011(10, 101iferi ! J)Cr prcst-are ascolto ai capitalisti che toro su– surrano all'orccehio: - Seguite noi, e i vostri salai·i saliranno s:emprc i :;ali ranno coi guadagni clelle no– stre imprese, delle nostre speculazioni. Lo sfruttamento degli altri popoli compensa. quello rii casa.; e gli 01)erai () 'Jhonfl i.mp ~riaU.sl~ di o. M. (CltlTICA S()CIAU:, N. 2-1del 1900).

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