Critica Sociale - Anno XI - n. 1 - 1 gennaio 1901

CRITICA SOCIALE 13 tari a della. gioYentll ronrnua; e a Roma stessa l'istru• zione non si limitò più all'agricoltura, al diritto, al• Parte guerresca; ma nel secondo secolo a. C. si eb• bero scuole superiori di filosofin, o retorica; e nel primo, cli geometria, aritmetica, astronomia, musica. Roma repubblicana concesse Ja massima liderb\ d'insegnamento; Roma imperiale a,,ocò a sè ht no– mina degli scolarchi ateniesi e sotto Domizia rio (81-DG) espulse dall'Italia tutti i filosofi. Dispotismo e libera filosofia non furono mai troppo amici! Jutauto si ,•eniva impegnando aspra battaglia. fra l'antica filosofia. e la cristiana, trn. la vecchia e la nuova roJigioue. I Cristiani, finchè furono minoranza, reclamarnno arditamente libertà. cli pensiero e d 1 in• segnamento. " Noi domancliamo il diritto comune; noi domandiamo cli non essere odiati e perseguitati solo perchè cristiani ,,, scrive Ategornua di Atene nell'Apologi<i; e anche 'l'ertulliano e Lattanzio si af.. fermano coraggiosa.mente cont1·0 l'onnipotenza del politeismo romano. I Cristiani, dopo lunghj martirii e persecuzioni, vinsero e ottennero piena .libertà. di pensiero, di coscienza e di culto coll'editto cli Costan• tino del 312. Oiuliano l'apostati\ (362) tentò torm,rc indietro, soffocamlo la propaganda dei devoti alla nuova fede. ì\la il potente imperatore non potè fermare il corso della civiltà e impedire il germoglio dei nuovi ideHli sulle rovine dei vecchi; poichò tale vicende~ cli vita e di morte è .legge universale di tutti gli organismi e cli tutte le idee-forze ed evoluzione necessal'ia e fatale che investe e trasforma i fenomeni e le stesse leggi della natura. e dell'uomo. T Crist.ittni 1 divenuti maggioranza, da magg·ìoranza non ·tardarono a operare, opprimendo e distruggendo ciò che dai successori di Platone si riteneva santo e vero. È noto l'eccidio della bolla filosofessa Iptrnia) compiuto (415) sullo vie di .A.letisandria. eia una. turba di fanatici cristiani. :Era. Ja rhrincita delle persecu– ;doni di Nerone e Diocleziano. L,1 discordia ò la regina della storia. Però la libertà. d'insegnamento e il l'ispotto per la coltura ellenica erano talmente penetrati nello spi– rito e nel costume romano, che solamente nel 52~ Jo Stato si decise a chiudere la scuola di Pia.tono i11 Atene, l'ultima rocca degli antichi .Dei. L'editto nrnn• dato da. Giustiniano ad A.tene: che nessuno do,,csse più insegnare filosofia e giurisprudenza e che il pa– trimonio dell'Accademia. fosse incorporato daJlo Stato, segna fa. fine clell'istrnzionc superiore nell'unt.ica G'rccia dopo circa dodici secoli d.i vit.a. Xello stesso anno 529 si fondò l'ordine dei Bene– dettini, che a )fonte Cassino istituì le scuole annesse ai chiostri. A.Ila filosofia, elle 11elh.1, civilfa gr·eco•ro– mana, insegntrndo la fratellanza e la solidariotl~ ~1manai arnva. esercitato un'alta funzione otica e ci– yjle, subentra la religione cristiana.. (Co11tinua). LuLul CREDA.HO. Abbiamo pubblicato: ENRICO LEONE APPUNTI CRITICI SULLA ECONOMIA LORIANA Llegante ,,01umetto di 1,ag. 82 (L. Hna). È la raccolta degl.i articoli che, sull'ultima fase <lel- 11 f,,'co11011tfrt loria11a, vennero J)llbblicati nella. Critica, tra la. fine delPauuata. 1899 e il primo semestre del 1900. lnviare l'importo al nostro Ufficio. APPUNTI FILOSOFICI SUL SOCIALISMO l. Socialismo e tllosotla. li socialismo è un movimento per eccellenza. filoso– fico. Filosofico, perchè - in via generale - non ,•ì. ha grande rivolgimento storico ed economico, che non im– porti seco, e come causa e come effetto, da.I suo primo indistinto delinearsi alla sua determinazione pili netta, e -concreta, una contemporanea e corrispondente rinno– vnzione nelle dottrine ftlosoflche, massime in quelle, che hanno una pili vicina attinenza con la vita :-ocialej filo– sofico - in -via speciale - J)erchè esso (o, JJilt esatta,– mente1 il materialismo storico, di cui il socialismo non ò che un corollario e 1111 momento), nella stm genesi e nella sua formulazione ideologica, è una immediata filiazione dello hegelianismo (1), e della nativa essenza, sp,çcuJativa ha conservato di 11oi,anzi svihlpJ)a.tosempre più, Pirnpronta. e il carattere. 'E un bello e utile studio sarebbe quello di chi, rias– sunto quanto gfa è stato scritto sulle premesse e i fon– damenti fllosoftci del socialismo, accennasse e tentasse di risolvere i molteJ)lici e delicati 11rol.ilemipsicologici ed etici, a cui esso si lega., e mostrasse J)Oi la di versa fisionomia fllosoflca,che hi dottrina socialistica ha assunto presso i va.riiJJOJJOli, n corrispondenza. con il movimento fllosoflco Jleculiare a ciascuno. Pcrchò, avvenne del so– citdismo, in tutti i suoi aspetti, ciò che, a cagione di esempio, avviene delle lingue madri; le quali, diffon• clendosi, come fu della. latina., in paesi etnicamente e glottologicamente differnntissimi 1 conservano dappertutto il tipo fondamentale omogeneo e comune, ma pure ri– sentono così rattamente l'influsso degli idiomi indigoni da da.re origine ad a.Jtrettaute lingue particolari, simili fra. di loro, ma non identiche. [,o stesso accadde clella, dottrina marxista, che, ger– mogliata sul fecondissimo terremo della filosofia di Hegel - filosofia cesarea e Jlttr così rivoluzionaria! - sparsasi di poi, dapprima con straordinaria e superflciale rapidità, in seguito co11un lavoro, se anche piìt lento, in com– })enso J)erò Jlill tenace e proron<io di diffusione 11eillaesi pili civili dell'~uropa, si trovò rispettiYamente a contatto con tradizioni o con sistemi filosofici e sociologici diversi e di\'0rsamente di consegueurn si atteggiò, accogliendo nella intelaiatura comune e originaria della dottrina i conce11imentispecifici e catteristici ,!i ciascun paese. In Germania rielaborò, conservamlosi compatta e coereute in mezzo all'anarchica e COlllJ)lic1tta efflorescenza delle scuole e sottoscuole sorte JJro e contro lo hegelianismo, gli elementi J)l'imiti\,i; in Francia si riallacciò, integran– dola, ,\.Ilatradizione dei filosofi della llivoluzione e, piit (liretta mente, dei novi~tori clelh~prinHLmetà del secolo i in Italia si a.dagiò, come in sua sede, in suo cielo natu- (1) Sullù relazioni rra l'o,·oluzto11ls1110ldtJl11\stl<:o he1,et1auo o la llot– !rlna man:lstlc11 del 1111,teriullsmostorico o del eomuulsmo, cfJ'., 01tro Il l'IÌ! che ne dtcouo, 1>asd111, 1 lhu·x e, JJiÌl Jnlrllcolarmcnto 011espii· eHromontc, l'};ngcls; C,\Rt.O KAUTSl-(\' 1 Hicltrlco 1;·11oels, In c,·iUca So• date, Hl agosto 18\l;>; f'H,11'1'0 'l'UUATI, l<'11uels•i\fm·.--c, H.lldem O !Hlll'ln• tro11uz!o110 BI volumetto di l::Ul{Cl8: IIl:."'co11omkt potUlctl (IHbllotoC/1 1w11a c,-Ul-c<i &>ci,a/e); A1, Y.ss. ,:,;v1w C11L\PN;1.1.1, Filoso/la e soc.ua ~mo, ucl \'O!umc: /t socl<iltsmoe H pt11sie1•0moacnw, nrenzo, successori J,e '.\lonn!er, 18S7, !Mg. 161-20.1; Idem, Le premesse fllosoft1Jhe dei so– clat~mo, Xapoll, tip. della lt. Università, 1sn. A que&t'ultlmo 81\gglo dùl C/J!aJ)J1e1U- llclllss!mo o clottl;,;slmo come CSJJOS!zl<me,co11ven– z!o1H1lc e 1111\dcgunto come ci·lt!cft - ha llrcvemenlc 1·is11o~to coli la 1/0ll~IICh~ llCIIICZ'l!I AU:SSASlll(Q (lll(.)l'l'.\I.l (H 1/l(l[el'iotismo slorico, 111 Sri(l{/1- a~ /JOC.tQI0(II(!, '.llllauo, B!l.illstclll, 1690, pag. J 17-Z:.).

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